• Non ci sono risultati.

PAVIMENTI 22

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "PAVIMENTI 22"

Copied!
47
0
0

Testo completo

(1)

PAVIMENTI

e-Magazine di pavimenti-web.it

2017

(2)

PAVIMENTI

e-Magazine di pavimenti-web.it

EDITORIALE

Rinnovo di un Parquet:

cronaca di un incubo, quasi a lieto fine

Andrea Dari

Il mercato immobiliare non riparte e questo consente di poter comprare casa con costi ridotti. Ma spesso l’immobile che si acquista è “molto datato” e quindi quello che si ri- sparmia in acquisto si spende poi in ristrut- turazione, in parte in euro, in parte in ar- rabbiature. Tra queste il rinnovo del parquet rappresenta uno dei crucci principali: levigo o sostituisco, tolgo o sovrappongo, e la que- stione non è semplicemente estetica. Ecco quello che è capitato al sottoscritto, che ben rappresenta la problematicità dell’argomen- to e la necessità di arrivare a una regola- mentazione del settore.

La casa che ho acquistato aveva un bel pa- vimento in legno datato anni ’50, in legno

Parquet ante operam

massello a listelli lunghi e sottili, posati in modo tradizionale su massetto (dell’epoca) su solaio. Il primo tecnico coinvolto ha bat- tezzato il legno come Doussié.

Ovviamente, al di là dell’aspetto affascinan- te del legno massello, il parquet presentava problemi puntuali di sollevamento, di distac- co tra listelli, e qualche “erosione” locale.

Considerata la qualità del materiale, abbiamo comunque deciso di mantenere il parquet e di affidare la riqualificazione all’impresa a cui è stato dato l’appalto della ristrutturazione generale dell’appartamento.

L’attività di levigatura è stata pianificata pri-

ma della posa dei battiscopa e dei mobili, e

dopo la prima mano di imbiancatura delle

(3)

22/2017 3

Parquet dopo intervento di levigatura, in evidenza fasce di colatura di vernice Parquet dopo intervento di levigatura e riverniciatura, in evidenza diverse chiazze

stanze, in modo da lasciare più spazio libero ai lavori. Ovviamente l’impresa ha giurato e rigiurato che il sub appaltatore era di gran- de esperienza e qualità.

Si arriva al momento del lavoro, unica fase del cantiere in cui nessun operaio o artigia- no può lavorare in parallelo, quindi passag-

gio critico dell’intera ristrutturazione.

Prima della posa incontro l’artigiano a cui è stato dato il subappalto. Prima proposta dell’artigiano: il pavimento suona vuoto in alcuni punti, importante fare dei fori nel par- quet per iniettare della resina di grappaggio

con il massetto. 8

(4)

PAVIMENTI

e-Magazine di pavimenti-web.it

PROSEGUI LA LETTURA LINK all’articolo completo

Il parquet dopo intervento applicatore socio AIPPL che ha partecipato ai corsi di qualificazione

Mia risposta: “avete fatto un saggio sullo sta- to del massetto? essendo un massetto di sessant’anni fa, probabilmente quindi in sab- bia cemento (molta sabbia, poco cemento), molto probabilmente poco consistente”. Ri- sposta: “No”.

Mia osservazione successiva “cosa serve mettere uno strato di resina, rovinando il parquet con dei fori, se non ho il suppor- to coerente per un incollaggio? abbiamo un Parquet di 3 cm, ha la forza in caso si muova di sollevare qualsiasi colla incollata su strato non coerente.

Peraltro è un parquet di 60 anni, che si do- vrebbe essere già stabilizzato” Quindi deci- diamo, su mia responsabilità, di non rovinare il parquet con dei fori per l’iniezione di resi- na e di non fare nulla.

A questo punto mi viene il dubbio e chiedo all’artigiano: “hai fatto i corsi AIPPL di quali- fica dei posatori.” Risposta: “no, non ho tem- po per quelle cose lì ….”

Iniziano i lavori di ripristino del parquet, per tre giorni il cantiere è non frequentabile.

Un’occhiata dalla porta evidenzia solo una produzione enorme di polvere di legno.

Il pavimento ha un colore opaco, scuro, quasi non si vede il legno, lontano dall’ele- gante colore rossastro di partenza.

Sembra che sia stato verniciato con una mano di asfalto.

Ma è pieno di chiazze, di dimensione di di- versi decimetri quadri, in molti punti ha del- le colature di vernice, e numerose chiazze chiare della dimensione di una moneta da 50 centesimi di euro.

Sentiamo l’impresa, che parla con l’artigia- no, la risposta è che probabilmente, essen- do stata utilizzata una vernice all’acqua, che peraltro non era prevista a capitolato, non è stata assorbita bene, e quindi propone di fare una prova con una nuova vernice.

Nel frattempo il cantiere procede, e si

montano mobili, battiscopa, si imbianca …

(5)

22/2017 5

NUOVO

EPOTEK AUTOLIVELLANTE

DAI COLORE AI TUOI PAVIMENTI CON RESINE CHE CATTURANO LA MAGIA DEL MARE

fotografia: Cristiano Cani

TEKNA CHEM S.p.A. - via Sirtori, 20838 Renate (MB) - tel. 0362 918311 - www.teknachem.it - info@teknachem.it

(6)

PAVIMENTI

e-Magazine di pavimenti-web.it

IMPERMEABILIZZAZIONI

Utilizzo corretto delle membrane prefabbricate in bitume polimero a mescola plastomerica,

elastoplastomerica o elastomerica

Come evitare la formazione di bolle e macchie sull’elemento di tenuta, causate da non corretto utilizzo della tipologia di membrana prefabbricate in bitume polimero

per la realizzazione dello strato impermeabile

Antonio Broccolino - Architetto libero professionista

Spesso i Progettisti (e non solo loro), nella stesura dei loro capitolati, fanno una cer- ta confusione nella scelta della tipologia di membrana in bitume polimero da utilizzare per la realizzazione di un sistema imper- meabile, con una particolare “destinazione d’uso”.

Il “copia incolla” da capitolati preesistenti, le personali interpretazioni riguardanti le informazioni, non sempre esatte, trova- te sul WEB mediante i vari programmi di ricerca e navigazione (inserendo la paro- la “impermeabilizzazione” o “membrana bituminosa”), le informazioni fornite da

“addetti ai lavori”, purtroppo anche loro talvolta poco informati, riguardo l’argo- mento mescole, possono creare confusio- ne e conseguenti successive problematiche riguardo l’aspetto e la durabilità di un siste- ma impermeabile.

Come è noto, in funzione del polimero pri- mario utilizzato per la mescola della mem- brana prefabbricata bituminosa, si possono ottenere prodotti davvero molto validi, ma con caratteristiche abbastanza diverse tra loro, che è bene conoscere, perché possa- no essere sfruttate nel migliore dei modi, durante la fase progettuale ed esecutiva del sistema di copertura (vedere immagine 01).

Al contempo gli stessi prodotti possono possedere caratteristiche che rendono sconsigliabile il loro utilizzo, in certe parti- colari situazioni e/o abbinamenti, con altri elementi e strati facenti parte del sistema di copertura.

Evidentemente il termine “ela- stomerico” piace più di “plasto- merico” e/o “elastoplastomerico”

perché molti progettisti ed applicatori, nei

loro capitolati, ne fanno un uso eccessivo

(7)

22/2017 7

come già accennato in precedenza, a se- conda del polimero APP, PP modificato o SBS,utilizzato si possono avere caratteri- stiche diverse per ogni tipologia di mem- brana.

Non è solo la flessibilità a freddo a rappre- sentare una caratteristica positiva della mem- brana, ma anche la stabilità di forma a caldo (in termini più semplici: temperatura e spesso inutile (se non addirittura danno-

so), indicando, per la composizione dell’e- lemento di tenuta, in qualsiasi contesto si trovi la copertura, in qualsiasi stagione debba essere realizzato il lavoro e con qualsiasi destinazione d’uso della copertu- ra, l’utilizzo di “membrane in bitume poli- mero elastomeriche”.

Come si può dedurre dall’immagine 01, e

Immagine 01 - tipologie di membrane bituminose prefabbricate, in funzione del polimero primario utilizzato Note:

L’immagine 01, in modo assolutamente sintetico e non esaustivo, indica le principali caratteristiche presta- zionali che caratterizzano i migliori prodotti a mescola plastomerica, elastoplastomerica ed elastomerica, di produzione standard, senza prendere in considerazione prodotti e mescole speciali che possono anche raggiungere, indipendentemente dalla tipologia di mescola, prestazioni migliori, rispetto agli standard di produzione riportati nell’immagine 01.

A titolo informativo si precisa che il Codice di Pratica (Cap. 4 paragrafo 2.1.) riserva il termine “elastopla- stomerico” alle membrane prefabbricate in bitume la cui mescola è modificata con “copolimeri poliolefi- nici elastomerizzati” (normalmente “polipropilene elastomerizzato”), riportato nelle schede tecniche dei Produttori con vari acronimi o denominazioni (FPO, TPO, APAO, ECMB, ecc.).

8

(8)

PAVIMENTI

e-Magazine di pavimenti-web.it

PROSEGUI LA LETTURA LINK all’articolo completo

critica di rammollimento della mescola), la resistenza all’esposizione solare (raggi UV) e ultima come elenco, ma non ultima come importanza la capacità d’adesione al piano di posa, in fase di sfiammatura e la lavorabilità del prodotto nella realizzazione di particolari esecutivi complessi.

Si nota che in effetti le membrane bitumi- nose a mescola elastomerica (di alta quali- tà) presentano un valore molto interessan- te riguardo la flessibilità a freddo (-25°C), ma al contempo la loro stabilità di forma a caldo (100°C) e la resistenza all’esposizio- ne solare sono inferiori rispetto a quelle delle membrane plastomeriche ed elasto- plastomeriche (variabile da 120 a 140°C), ovviamente sempre di alta qualità.

La possibilità di una membrana bituminosa a mescola elastomerica di rammollire più velocemente, se sottoposta al calore della sfiammatura, diventa invece un aspetto po- sitivo, riguardo l’adesività e la lavorabilità del prodotto, specialmente quando la posa avviene nei mesi più freddi dell’anno, ma come vedremo più avanti, in certe situazio- ni, l’eccessiva capacità adesiva può creare qualche problema, in presenza di umidità presente nel e sul piano di posa, special- mente nei mesi più caldi dell’anno.

Il comportameto all’impatto con la fiamma delle membrane plastomeriche o elasto- meriche e la loro capacità adesiva sul sup- porto è sostanzialmente identico e dipen- de molto dalla capacità dell’applicatore..

Questo articolo vuole tentare di ANALIZZARE, il più obbiettiva- mente possibile, quali sono LE MI- GLIORI SOLUZIONI DI TIPOLO- GIE DI MEMBRANE prefabbricate in bitume polimero, secondo la

loro mescola, da utilizzare NELLE SITUAZIONI PIÙ RICORRENTI DI SISTEMI DI COPERTURA.

Su una superficie cementizia (es. massetto delle pendenze non alleggerito), asciutto, correttamente realizzato, lisciato, stagiona- to e trattato con idonea imprimitura bitu- minosa, almeno in teoria, l’adesione di una membrana in bitume polimero, incollata per sfiammatura in “totale aderenza” può raggiungere valori di resistenza a trazione (verticale) ≥ 20.000 N/m

2

(corrispondenti a circa 2.000 kg/m

2

)…, ma la “vera totale aderenza” in un sistema di copertura si può ottenere solo quando la membrana in bitume polimero viene incollata a fiamma su un’altra membrana in bitume polimero o su una superficie prebitumata o su una superficie metallica compatibile e idonea- mente preparata, salvo comunque la pre- senza di piccole lenti di mancata aderenza, causate dal gas di combustione, non colle- gate in continuo tra di loro.

Su superficie cementizia, specialmente con membrane in bitume polimero a mescola plastomerica/ elastoplastomerica, si ritiene

“già corretta” una percentuale di aderenza effettiva ≥ al 20% della superficie (20% di 20.000 N/m

2

= 4.000 N/m

2

, corrispondenti a circa 400 kg/m2) (Rif. Norma UNI 11442);

A parità di superficie di posa (tipologia del

materiale, preparazione, temperatura, ecc.)

valori molto superiori si possono però ot-

ternere con membrane in bitume polime-

ro, a mescola elastomerica.

(9)

22/2017 9

Scopri di più su www.mapei.it

COM FORT

MAPEFLOOR ®

S Y S T E M

Materia liquida che si trasforma in soluzioni continue, funzionali e di design per la realizzazione di pavimentazioni fonoassorbenti,

caratterizzate da elevatissimo comfort al calpestio.

BUONA RIDUZIONE DEL RUMORE

ELEVATO COMFORT AL CALPESTIO

BASSA EMISSIONE DI VOC

FACILE DA PULIRE E MANTENERE

(10)

PAVIMENTI

e-Magazine di pavimenti-web.it

IMPERMEABILIZZAZIONI

Penetron Admix® per il nuovo centro ricerche Petronas

PENETRON Italia

Il Sistema Penetron Admix® adottato come soluzione impermeabilizzante per la porzione interrata del nuovo centro ricer- che Petronas, multinazionale nel settore oli lubrificanti

Petronas, multinazionale nel settore degli oli lubrificanti, ha deciso di raggruppare ed ampliare le attività di ricerca - di carburanti e lubrificanti, che saranno destinati sia a usi

automobilistici sia industriali - in un nuovo complesso ubicato nel comune di Santena (Prov. TO) , su un lotto di terreno di circa 80.000 m² adiacente all’attuale stabilimen- to produttivo.

L’obiettivo della progettazione nel suo

complesso è stato quello di formulare una

proposta architettonica poco impattante,

in armonia con il contesto circostante che

(11)

22/2017 11

consiste prevalentemente in coltivazioni agricole.

Un involucro con l’utilizzo di cromatismi naturali dona al nuovo Centro Ricerche Petronas un’immagine certamente distin- tiva ma in armonia con l’ambiente.

Il complesso edilizio, che si sviluppa su una superficie complessiva di 17.000 mq, si compone di due corpi di fabbrica inter- connessi, l’uno con prevalenza di attività ad uso ufficio, l’altro con attività di tipo preva- lentemente industriale.

La falda è presente a quota – 8.50 ml, il cls. addittivato con Penetron Ad- mix da parte dell’impresa COSTRUZIONI GENERALI GILARDI S.p.A. è di ca 3.500 mc, di cui Platea sp 0.60 ml per i se- guenti corpi d’opera :

RD1 Banco a rulli 1900 mq

RD2 Celle per prova motori 1600 mq. HQ Uffici 450 mq

I muri hanno spessore variabile sp 0.30 / 0.50 ml e sono alti 4.60 - 4.80 ml

Penetron Admix® viene utilizzato come additivo nel mix design del calce- struzzo in fase di confezionamento per una impermeabilizzazione e protezione chimica integrale per cristallizzazione delle

PROSEGUI LA LETTURA LINK all’articolo completo

strutture in calcestruzzo fin dal principio, nella fase di esecuzione dei getti.

Penetron Admix® è costituito da ce- mento Portland, sabbia silicea trattata di speciale gradazione e molteplici compo- nenti chimici proprietari attivi che reagi- scono con i vari composti minerali dell’i- dratazione del cemento e l’umidità della matrice in calcestruzzo fresca formando una rete di cristalli insolubili che sigilla i pori, i capillari e le microfessurazioni.

La struttura in calcestruzzo di- venta impermeabile all’acqua ed agli agenti contaminanti da qual- siasi direzione provengano.

Penetron Admix® inoltre, contiene a

suo interno uno speciale componen-

te tracciante di verifica della presenza

del prodotto nel calcestruzzo miscelato, vi-

sibile sia sul calcestruzzo fresco (con la ti-

pica colorazione verde accesa sull’acqua di

bleeding) che con una speciale procedura

sul calcestruzzo già maturato - consultare

l’ufficio tecnico di Penetron Italia s.r.l. per

le indicazioni operative di controllo.

(12)

PAVIMENTI

e-Magazine di pavimenti-web.it

IMPERMEABILIZZAZIONI

Impermeabilizzare in metà tempo e in sicurezza, balconi o terrazze nuove o esistenti

INDEX

Terrazze, balconi e lastrici solari sono aree abitative che rivestono grande importan- za nel benessere personale; utilizzare uno spazio esterno attiguo alla propria abita- zione è salutare e rilassante. La durabilità del pavimento e l’affidabilità dell’imperme- abilizzazione, rivestono quindi una grande importanza, progettare sia il nuovo lavoro che i rifacimenti con sistemi integrati, ov- vero che considerino l’intera stratigrafia, è importante se non essenziale, per la buona riuscita dei lavori.

SELFTENE TERRACE SYSTEM è il sistema più RAPIDO ed AFFIDABILE per impermeabilizzare terrazze e balconiin tut- te le stagioni, nel caso di ristrutturazioni è possibile realizzare gli interventi a basso spessore, senza alcuna demolizione.

Questa rivoluzionaria tecnica d’intervento è possibile grazie alle particolari caratteri- stiche che rendono SELFTENE TERRACE SYSTEM, unico nel suo genere. Il sistema si compone della membrana impermeabiliz- zante autoadesiva SELFTENE STRIP TER- RACE la caratteristica principale è quella di poter essere piastrellabile direttamente, facile da trasportare e posare, assomiglia a un rotolo di guaina, ma in effetti ha caratte- ristiche sostanzialmente differenti alle nor- mali membrane da copertura, la tecnologia

guarda il video rifacimento impermeabilizzazione di un balcone con SELFTENE TERRACE SYSTEM di INDEX https://youtu.be/wY4bUTtXHvY

STRIP permette di evacuare l’eventuale umidità residua dei supporti.

Il sistema impermeabile poi si compone delle membrane liquide UNOLASTIC e PURLASTIC FLASHING che armate con bandelle di RINFOTEX EXTRA si utilizza- no per impermeabilizzare gli accostamenti e i risvolti verticali, pratiche e sicure si pos- sono modellare con facilità.

Eseguite le prime fasi di lavoro, le superfici

sono subito praticabili e “FUORI PIOG-

GIA” cioè non risentono delle condizioni

atmosferiche, questa caratteristica rende

veramente UNICO questo sistema, ed è

possibile lavorare senza rischi in tutte le

stagioni.

(13)

22/2017 13

Realizzato lo strato impermeabile si proce- de con lo strato d’usura che normalmente è costituito da piastrelle in grès, anche per questa fase il SELFTENE TERRACE SYSTEM prevede l’utilizzo di un adesivo specifico ad alte prestazione FLEXBOND adesivo cementizio polimerico monocomponente certificato C2TES1 per la successiva stuc- catura, si consiglia l’utilizzo di stucco epos- sidico FUGOPOX COLOR AB facile da posare e pulibile dopo oltre un ora dalla posa, questo tipo di fugante permetterà di mantenere inalteratonel tempo il colore ed il materiale stesso, perché non viene aggre- dito dagli agenti atmosferici, vegetazione, muschi, olii, sostanze detergenti, ecc.

Il SELFTENE TERRACE SYSTEM si com- pleta con una serie di accessori, quali:

bocchettoni orizzontali e verticali, profili metallici di chiusura per balconi, sigillanti e speciali bandelle per la realizzazione di giunti di dilatazione. Tutto quanto descritto è parte del SELFTENE TERRACE SYSTEM

Il terrazzo dopo la posa della membrana impermeabilizzante autoadesiva SELFTENE STRIP TERRACE sigillata delle membrane liquide UNOLASTIC e PURLASTIC FLASHING

PROSEGUI LA LETTURA LINK all’articolo completo

non si lascia niente al caso, unico sistema ad essere testato con ROBISON TEST - ASTM C627 , oltre 300.000 mq realizza- ti e le numerose referenze sono la prova dell’AFFIDABILITÀ del sistema.

Sappiamo che ogni intervento ha delle sue

specificità, quindi oltre alla sicurezza dei

materiali che si utilizzano, è meglio affidar-

si anche ai dei Consulenti preparati e con

esperienza; i Tecnici Venditori di INDEX

Spa sono a Vs. disposizione per dare tutte

le informazioni necessarie e per assister-

vi in tutte le fasi di lavoro, quindi quan-

do sceglierete di utilizzare SELFTENE

TERRACE SYSTEM scegliete anche d’ac-

quistare la QUALITÀ ed il SERVIZIO di

INDEX Spa e di tutte le persone che con

passione lavorano alla perfetta riuscita di

ogni intervento.

(14)

PAVIMENTI

e-Magazine di pavimenti-web.it

SISTEMI RADIANTI

Installazione di sistemi radianti:

requisiti e responsabilità secondo il DM 37/2008

Clara Peretti - Libera professionista, Segretario Generale Consorzio Q-RAD

Il Decreto Ministeriale 37/2008 contiene le disposizioni in materia di atti- vità di installazione degli impianti all’interno degli edifici. Il decreto ri- porta i requisiti tecnico-professionali delle figure coinvolte.

Nel presente articolo viene approfondita l’applicazione del DM 37/2008 ai sistemi radianti ovvero a sistemi di climatizzazione a pavimento, soffitto oppure parete costi- tuiti da serpentine nelle quale circola acqua calda oppure fredda per riscaldare o raffre- scare gli ambienti.

Introduzione

Il DM 37 riguarda gli impianti colloca- ti all’interno o nelle relative pertinenze degli edifici. Vengono descritti i requisiti

tecnico-professionali delle figure coin- volte, la progettazione, realizzazione e installazione degli impianti, la Dichiara- zione di conformità, gli obblighi del com- mittente o del proprietario e le sanzioni.

Articolo 1: ambito di applicazione L’articolo 1 del DM 37/2008 riporta l’e- lenco degli impianti oggetto del Decreto. I sistemi radianti rientrano nella definizione della lettera C, ovvero:

“Impianti di riscaldamento, di climatizzazio- ne, di condizionamento e di refrigerazio- ne di qualsiasi natura o specie, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e delle condense, e di ventila- zione ed aerazione dei locali”.

Gli impianti di riscaldamento, ossia il

(15)

22/2017 15

PROSEGUI LA LETTURA LINK all’articolo completo

complesso di prodotti destinati alla re- golazione della temperatura degli am- bienti con o senza produzione di acqua calda per usi igienici e sanitari sono ge- neralmente composti da (Figura 1):

• un generatore di calore (ad esempio una caldaia oppure una pompa di calore)

• un condotto per lo smaltimento dei fumi, ove generati;

• un sistema di distribuzione del calore (ov- vero l’insieme delle tubazioni che collega- no il generatore al sistema di emissione

• uno sistema di emissione del calore (ad esempio un sistema radiante).

Articolo 3: le imprese abilitate Le imprese, iscritte nel registro delle im- prese o nell’Albo provinciale delle imprese artigiane, ...

Figura 1 - Esempio di sistemi impiantistici

in un edificio

(16)

PAVIMENTI

e-Magazine di pavimenti-web.it

SISTEMI RADIANTI

Tutto sul raffrescamento con i sistemi radianti

Clara Peretti - Libera professionista, Segretario Generale Consorzio Q-RAD

Introduzione

A causa della contenuta differenza di tem- peratura tra l’acqua e l’ambiente i sistemi radianti sono denominati a ‘bassa’ tempe- ratura in riscaldamento e ad ‘alta’ tempe- ratura in raffrescamento, ovvero sistemi a bassa differenza di temperatura.

L’utilizzo più frequente dei sistemi radian- ti è per la climatizzazione invernale. Vi sono però sempre maggiori novità anche nell’ambito della climatizzazione estiva con i sistemi radianti, nei quali l’acqua circola ad una temperatura di circa 18°C.

Gli sviluppi nel campo del condizionamen- to degli ambienti con sistemi radianti stan- no stimolando anche l’interesse verso le tematiche relative al trattamento dell’aria.

In particolare, negli impianti con sistemi radianti, è di fondamentale importanza il controllo dell’umidità nel funzionamento estivo.

Il problema dell’elevata umidità specifica si presenta nella stagione estiva perché in inverno, anche in condizioni di elevata umi- dità relativa esterna (ad esempio nel caso di giornate piovose o nebbiose), l’umidità specifica è bassa.

Un sistema radiante fornisce potenza sen- sibile, ovvero riduce la temperatura dell’a- ria; non può però fornire potenza latente ovvero ridurre l’umidità. In questo caso tutta la potenza latente richiesta dall’am- biente deve essere fornita dal trattamento dell’aria.

Molti sono i sistemi con cui è possibile apportare all’ambiente potenza frigorifera latente questi presentano consumi energe- tici e comfort interno di diversi livelli.

La problematica estiva

L’aria che ci circonda viene tecnicamente

definita “aria umida”, cioè data dalla misce-

la di aria secca e vapore acqueo.

(17)

22/2017 17

Caratteristiche importanti dell’aria umida sono l’umidità specifica per la quale si in- tende la massa di vapor d’acqua contenuta nell’unità di volume dell’aria secca, e l’umi- dità relativa che invece è data dal rapporto tra l’umidità specifica e l’umidità massima che si raggiunge nelle condizioni di satu- razione. L’energia fornita all’aria umida che produce una variazione di temperatura prende il nome di “calore sensibile”, men- tre il calore associato ad una variazione di umidità specifica quindi alla vaporizzazione (o condensazione) dell’acqua contenuta nell’aria prende il nome di “calore latente”.

In estate si verifica spesso che l’umidità specifica esterna sia maggiore rispetto a quello che viene usualmente considerato il valore massimo accettabile nell’ambiente interno, 12 g

v

/k

gas

(secondo UNI EN 15251).

Oltre tale valore di umidità specifica c’è il rischio che a seguito di un raffrescamento

ad umidità specifica costante, ci si porti a li- velli elevati di umidità relativa aumentando il rischio di condensazione.

Bisogna poi tener conto che la generazio- ne interna di vapore contribuisce ulterior- mente ad incrementare il livello di umidità specifica nell’ambiente interno. Da qui la necessità, in estate, di deumidificare l’aria.

Come funziona il raffrescamento radiante

Il raffrescamento radiante, similmente al riscaldamento, ha come obiettivo la varia- zione della temperatura interna del locale da climatizzare. Nelle tubazioni del circuito radiante circolerà acqua ad una temperatu- ra di circa 18°C. Nello schema in Figura 1 è rappresentato un esempio di climatizza- zione con un soffitto radiante. L’acqua pre- senta una temperatura di mandata di 17°C e una temperatura di ritorno di 20°C.

Figura 1 - Esempio di raffrescamento con soffitto radiante

8

(18)

PAVIMENTI

e-Magazine di pavimenti-web.it

I 3°C di salto termico forniscono all’am- biente 71.5 W/m

2

in raffrescamento.

La temperatura media dell’acqua all’inter- no delle tubazioni è data dalla seguente formulaϑ

i

+∆ϑ

C

:

dove ϑ

V

è la temperatura di mandata, ϑ

R

quella di ritorno, ϑ

i

quella dell’ambiente da climatizzare.

La temperatura media dell’acqua nelle tu- bazioni sarà quindi 26-7.4°C = 18.6°C.

PROSEGUI LA LETTURA LINK all’articolo completo

Per la progettazione di sistemi radianti in raffrescamento devono essere considerati due aspetti: le potenzialità del sistema (ov- vero il coefficiente di scambio termico e la resa massima) e il comfort.

Per i sistemi a pavimento vi è infatti un li- mite fisiologico dettato dallo standard UNI EN ISO 7730 che è la temperatura minima che non deve essere superata. Tale valore è 19°C.

I limiti per il soffitto e le pareti sono invece meno stringenti e riguardano l’asimmetria della temperatura piana radiante.

Per tutte le soluzione (a pavimento, parete e soffitto) è necessario evitare la formazio- ne di condensa superficiale, mantenendosi lontani dal punto di rugiada.

Figura 2 - Sistemi radianti a pavimento, parete e soffitto in raffrescamento: coefficienti e limiti

(19)

22/2017 19

(20)

PAVIMENTI

e-Magazine di pavimenti-web.it

SISTEMI RADIANTI

Sistemi radianti con massetti a basso spessore e pavimento senza crepe:

Schlüter®-BEKOTEC-THERM

SCHLÜTER-SYSTEMS Italia

La possibilità di sfruttare tutta la superficie della stanza come fonte di calore, rende il pavimento un’ottima scelta per realizzare un riscaldamento economico ed ecologico.

Nella prassi del cantiere però, risulta diffi- cile far convergere necessità edili, fisiche e termotecniche. Anche le indicazioni conte- nute nelle norme o nei manuali di buona pratica, spesso non tengono in adeguata considerazione tutte le realtà (per quan- to riguarda lo spessore del massetto, dei giunti, degli armamenti o l’umidità residua).

PROSEGUI LA LETTURA LINK all’articolo completo

Per esempio nel caso di massetti riscaldati,

si verificano spesso fessurazioni e dilata-

zioni concave o convesse che causano poi

il distaccamento del pavimento in cerami-

ca. Questi fenomeni sono dovuti anche al

fatto che piastrella e massetto hanno di-

versi coefficienti di dilatazione e quindi si

dilatano o si contraggono diversamente in

caso di cambiamento di temperatura.

(21)

22/2017 21

MASSETTI

Il tuo massetto installato in condizioni di sole e vento in modo ottimale

grazie a CONTOPP

CALDIC Italia

Le condizioni atmosferiche in presenza delle quali il massetto cementizio indurisce influisc- ono fortemente sulle sue caratteristiche:

in particolare sullo sviluppo delle re- sistenze meccaniche e sull’entità del ritiro.

Infatti è noto che, per il processo di stagio- natura, è necessaria la presenza dell’acqua che deve essere in quantità sufficiente ad idratare il cemento poiché al di sotto di tale limite viene a mancare l’idratazione stessa (si ricorda che per la reazione chi- mica occorre circa il 30% di acqua rispetto al peso del cemento);

ebbene l’acqua adoperata per l’impasto del massetto cementizio è libera di evaporare subito dopo la confezione dello stesso.

Soltanto in seguito e progressivamente una parte di essa si fissa chimicamente, men- tre una parte è trattenuta nella massa per tensione capillare rimanendo quindi libera di evaporare lasciando così vuoti nel mas- setto cementizio, che pregiudicheranno le resistenze e la qualità finale dell’opera.

Vi ricordiamo che, anche in questa stagione, Knopp può aiutarvi a ri- solvere ogni problema.

CONTOPP® RITARDANTE Funzione:

ritarda l’inizio della solidificazione

prolunga la capacità di lavorazione

migliora la lavorabilità grazie alla forte pla- sticizzazione

aumento della resistenza Campo di applicazione:

ritardante della solidificazione per la rea- lizzazione di massetti tradizionali con in- terruzioni del lavoro anche a condizioni climatiche calde

CONTOPP® ANTIEVAPORANTE Funzione:

impedisce l’essiccazione dei materiali da costruzione a base cementizia.

sostituisce il telo di copertura.

riduce la tendenza alla formazione di crepe e allo sfaldamento.

Campo di applicazione:

Strato barriera privo di solventi, a base di resina sintetica, che impedisce l’essiccazio- ne delle superfici di massetto fresco.

PROSEGUI LA LETTURA

LINK all’articolo completo

(22)

PAVIMENTI

e-Magazine di pavimenti-web.it

PAVIMENTI IN CALCESTRUZZO

Soletta inerziale fibrorinforzata

ad alto spessore con fibre di acciaio FIBRAG® STEEL

FIBROCEV

Il Gruppo RUBELLI rappresenta oggi un’ec- cellenza nel settore dei tessuti e degli im- bottiti. Per la produzione di tessuti Rubelli si avvale della propria tessitura di Cucciago, in provincia di Como, che fu l’ottocentesca tessitura Zanchi: un vero e proprio valore aggiunto che oggi pochissime aziende tes- sili possono vantare. Con 60 addetti e 28 telai jacquard elettronici di ultima genera- zione, qui Rubelli realizza la maggior parte dei tessuti delle collezioni Rubelli e Arma- ni/Casa. Nel 2016 ha inizio l’ampliamento dello stabilimento di Cucciago, con la re- alizzazione del nuovo corpo produttivo di circa 1400 mq.

Per il progetto, sono state adottate soluzioni avanzate, come l’aggiunta di fibre di acciaio

FIBRAG® STEEL: F-DUE 44/45 MT nel mix design del calcestruzzo per soletta inerziale nell’area produzione.

Infatti data la complessità progettuale e la necessità di realizzare una pavimentazione inerziale ad alto spessore che permettes- se lo smorzamento e l’assorbimento delle vibrazioni dei telai Jacquard (circa 350-400 colpi/min), è stata identificata la soluzione in calcestruzzo fibrorinforzato come la miglio- re in termini sia realizzativi che prestazionali.

Tale tipologia ha infatti permesso di otti- mizzare i tempi di posa e garantire un rin- forzo in tutta l’altezza della sezione.

La destinazione d’uso

Il progetto ha previsto la realizzazione della

Stesa del calcestruzzo fibrorinforzato Finitura superficiale e protezione della superficie

con Silicati di Litio

(23)

22/2017 23

soletta inerziale in calcestruzzo fibrorin- forzato per la zona produzione (zona telai) della Tessitura RUBELLI SPA di Cucciago, l’area di intervento interessata è di circa 1.200mq, l’esecuzione dei lavori è stata cu- rata dall’IMPRESA AEDIFEX SAS di Gran- date (CO).

La necessità di realizzare la pavimentazio- ne in calcestruzzo fibrorinforzato è stata dettata dall’elevato spessore della piastra di pavimentazione; questa tecnologia ha permesso di ottimizzare l’armatura tra- dizionale prevista, ridurre i tempi di posa e ridurre i costi. In stretta collaborazione con il progettista, l’ Ing. Antonio Mi- cheroli, l’ufficio tecnico di FIBROCEV ha studiato e verificato una soluzione in calcestruzzo fibrorinforzato ad alte pre- stazioni, che soddisfa la destinazione d’uso della pavimentazione e garantisce così un rinforzo diffuso e uniforme su tutta la se- zione della piastra.

La pavimentazione deve sopportare dei ca- richi statici derivanti dai pilastri della strut- tura fissa in acciaio che supporta i telai jac- quard per la produzione di tessuti.

I pilastri oltre a trasmettere forze stati- che verticali, trasmettono anche una quota

PROSEGUI LA LETTURA LINK all’articolo completo

parte delle vibrazioni provocate dai telai in funzione.

I carichi

Nel progetto della pavimentazione sono stati considerati i seguenti carichi:

- CARICHI STATICI

Pilastri 7.000 dN/m

2

- CARICHI DINAMICI

Carrello elevatore 6.000 N/ruota Tipologia strutturale

Per garantire, le prestazioni richieste, il calcestruzzo è stato additivato con fibre di acciaio strutturali FIBRAG® STEEL:

F-DUE 44/45 MT: grazie all’elevato grado di adesione, interazione e di distribuzione uniforme all’interno della matrice cemen- tizia, forniscono un eccellente rinforzo tridimensionale della sezione, incremen- tando le resistenze residue a trazione del calcestruzzo. L’unicità della geometria delle fibre FIBRAG®, ha garantito un’elevata mi- scelabilità nella matrice cementizia, ...

Sezione soletta in calcestruzzo fibrorinforzato h=39cm rinforzata con 25 kg/m

3

di fibre di acciaio FIBRAG® STEEL

F-DUE 44/45 MT

(24)

PAVIMENTI

e-Magazine di pavimenti-web.it

PAVIMENTI IN CERAMICA

Sistema di posa di mosaico e piastrelle in vasche e piscine con LITOKOL

LITOKOL

Dopo aver affrontato il tema dell’impermeabi- lizzazione di vasche e piscine vedi link parlia- mo del sistema di posa di mosaico e piastrelle in particolare delle stuccature e della realizza- zione dei giunti

Tenuta idraulica

Prima di realizzare la posa del rivestimen- to è necessario verificare la tenuta idrau- lica del bacino per cui, dopo il completo asciugamento della membrana imperme-

abilizzante deve essere effettuato il riem- pimento della vasca. Verificata la tenuta e quindi accertata la corretta esecuzione dell’impermeabilizzazione, svuotare la va- sca e dopo asciugamento procedere con la posa del rivestimento.

Piastrelle ceramiche, mosaici, lastre e pietre naturali

Verificare che i materiali scelti per la re-

alizzazione del rivestimento siano idonei

(25)

22/2017 25

SPAZIOCONTINUO

LE RESINE DI LITOKOL PROSEGUI LA LETTURA

LINK all’articolo completo

per l’impiego previsto. Nel caso di mosaici vetrosi montati su rete e lastre ceramiche o in pietra naturale con retro rinforzato, consultare il produttore di tali materiali per accertarsi della loro effettiva idoneità per l’impiego in piscine, nonché della loro compatibilità con i prodotti utilizzati per la posa.

Scelta dell’adesivo e tecnica di posa

Litokol propone diverse tipologie di adesi- vi per la posa di piastrelle ceramiche, mo- saici ceramici e vetrosi o pietre naturali in piscina da utilizzare direttamente sulle impermeabilizzazioni costituite dalle mem- brane AQUAMASTER, ELASTOCEM e COVERFLEX. Tutti i prodotti segnalati suc- cessivamente sono in grado di sopportare le sollecitazioni meccaniche e chimiche a cui è sottoposta una struttura in immer- sione continua. In ogni caso, qualunque sia il tipo di adesivo scelto, la posa di piastrel- le ceramiche in piscine necessita, al fine di assicurare la durabilità della piastrellatu- ra, la posa a letto pieno, ottenibile con il metodo della doppia spalmatura. Questa tecnica consiste nell’applicare l’adesivo sia sul supporto che sul retro delle piastrelle evitando la presenza di vuoti nello strato di adesivo. Le piastrelle ceramiche devono essere posate realizzando delle fughe di ampiezza proporzionale al loro formato.

La posa a giunto unito NON è ammessa.

Eventuali distanziatori di plastica devono essere rimossi prima della stuccatura.

Si consiglia inoltre di consultare le norme nazionali vigenti in ogni paese come ad esempio la norma UNI 11493:2013 per l’Italia che fornisce le indicazioni necessa- rie per la scelta dei materiali, la corretta

progettazione, l’impiego e l’installazione, in modo da assicurare il raggiungimento dei livelli richiesti di qualità, prestazione e du- rabilità.

LITOPLUS K55: è un adesivo cementi- zio ad alte prestazioni di colore superbian- co (non contiene sabbia) a scivolamento verticale nullo e tempo aperto allungato di classe C2TE secondo la norma EN 12004.

La sua particolare formulazione lo rende

idoneo per la posa in piscine di qualsiasi

tipo di piastrelle ceramiche (escluse le la-

stre con retro rinforzato), mosaici ceramici

e vetrosi e pietre naturali stabili all’umidità

e resistenti alla macchiatura.

(26)

PAVIMENTI

e-Magazine di pavimenti-web.it

PAVIMENTI IN CERAMICA

DEL CONCA FAST sistema di posa a secco per pavimenti in ceramica

Ceramica Del Conca

PROSEGUI LA LETTURA LINK all’articolo completo

DEL CONCA ha brevettato un innovativo sistema di posa a secco per pavimenti in ceramica, Del Conca Fast,che non richiede ne colla ne stucco e può essere applica- to, anche con il “fai da te”, persino sopra vecchi pavimenti in caso di ristrutturazioni, in modo rapido e pulito. Questo sistema è rivoluzionario perché in poche ore per- mette di realizzare un nuovo pavimento in ceramica: una superficie stabile, continua, senza fughe e immediatamente calpesta- bile. Inoltre all’occorrenza è possibile ri- muovere l’intera superficie, o alcune parti, recuperando il prodotto e ripristinando il pavimento preesistente.

Il sistema di posa a secco Del Conca Fast

garantisce la stabilità del pavimento grazie

a speciali inserti -brevetto Del Conca Fast

– che una volta inseriti nelle fessure delle

piastrelle non ne escono. Con Del Conca

Fast la ceramica indossa trame e colori del

cemento o del legno per un perfetto com-

promesso tra resistenza all’usura e calore

della natura. Queste superfici rimangono

intatte con il passare degli anni: non si rovi-

nano con urti o graffi non cambiano tonali-

tà con il tempo e con i raggi solari.

(27)

22/2017 27

Edi.Cer_Programma completo_155X218_2017-28lug_TR.indd 1 01/09/17 15:55

(28)

PAVIMENTI

e-Magazine di pavimenti-web.it

PAVIMENTI IN RESINA

Master Builder Solutions di BASF:

specialisti dal pavimento alle pareti

Soluzioni continue per pareti e pavimenti

BASF CC Italia

BASF vi propone soluzioni su misura per realizzare qualsiasi progetto abbiate in mente con un design d’interni olistico e continuo.

I sistemi di pavimentazione continua di Basf soddisfano perfettamente i requisiti funzio- nali concedendo in più agli interior desi- gner anche un grande spazio di manovra per esprimere la loro creatività.

Ora , i sistemi per parete BASF si uniscono senza giunti ai noti e usatissimi rivestimenti per pavimentazione, così da poter realiz- zare pareti e pavimenti come fossero un

“unico pezzo” funzionale ed estetico.

Finiture senza soluzione di conti- nuità per un design senza confini Pareti e pavimenti “tutti d’un pezzo”: un elemento di design che svolge un ruolo in- credibilmente importante nell’architettura contemporanea.

È possibile creare un motivo monocolore giocando sulle tonalità per dare una sensa- zione di pace, mentre i colori vivaci rendo- no le stanze funzionali più vibranti.

È possibile progettare gli spazi a proprio piacimento, anche con risultati artistici.

L’uso creativo dei colori permette di pas- sare delicatamente da un colore all’altro, di dare un orientamento spaziale e di realiz- zare infinite possibilità di design.

Il risultato? Un approccio olistico alla vo- stra progettazione d’interni, dove progetto e funzioni si adattano, idealmente alle esi- genze personali.

“L’approccio olistico al design d’interni permette di realizzare progetti coraggiosi che indicano una chiara direzione e fanno sentire a proprio agio, senza barriere spa- ziali, materiali o ottiche.” Heinz Merz, Pre- sidente di Zuwebe.

I VANTAGGI offerti dal sistema per pareti e pavimenti continui di Master Builder Solutions di BASF Personalizzabile:

nessun limite alla decorazione delle pareti

(29)

22/2017 29

Ampia gamma di colori

Eco-compatibile e sostenibile:

Bassa emissività conformemente alle nor- mative europee e internazionali

sistemi per parete privi di solventi per co- struzioni sostenibili

basato su materie prime rinnovabili Affidabile e versatile

applicazione a liquido di tutti i componenti del sistema, senza giunzioni ne fughe

Le pareti e i rivestimenti di Zuwebe (ex laboratorio per persone disabili nel Cantone Zugo) sono stati rivestiti con prodotti per pavimentazione di Master Builders Solutions senza barriere ne giunzioni, nel rispetto della cartella colori proposta appositamente

facile da usare in stanze con una pianta complessa

Economicità:

brevi tempi di installazione per far avanza- re rapidamente i lavori

superficie forte e resistente all’usura con una lunga durata di servizio

equilibrio ambientale positivo

superficie facile da pulire con basse spese di manutenzione

bassi costi per tutta la durata del servizio 8

(30)

PAVIMENTI

e-Magazine di pavimenti-web.it

Soluzioni tutto tondo per il vostro successo

L’architettura, il design d’interni e la pale- te dei colori scelti per i locali di un’azienda sono il biglietto da visita dell’azienda stes- sa ed esprimono visivamente i suoi valori e l’identità aziendale. Le superfici continue danno un’impressione di spaziosità ed ele- ganza. Particolarmente importante è il de- sign della reception, perchè imprime la pri- ma impressione nel visitatore, deve fornire un orientamento e colpire con il suo spetto elegante. Per le applicazioni decorative, il si- stema universale per pareti MasterTop WS 100 PU è la soluzione d’elezione che offre possibilità quasi illimitate per la realiz- zazione del vostro progetto. L’ampia varietà di forme e colori permette l’allineamento ideale con il pavimento, per un design olisti- co delle stanze. Il sistema è costituito da soli due strati (il primer e la finitura), quindi può essere applicato anche in edifici già costruiti, ad esempio in progetti di ristrutturazione.

Immune ai maltrattamenti

In luoghi come gli ospedali in cui i letti ur- tano contro il muro, o le valige degli ospiti sbattono contro gli angoli o ancora dove ogni giorno si producono e immagazzinano delle merci o nelle scuole con il passaggio continuo degli studenti, è essenziale avere una forte resilienza e resistenza agli urti.

È poi possibile isolare MasterTop WS 200 PU con una finitura antibatte- rica senza pori straordinariamente resi- stente a batteri, sostanze chimiche, scolo- rimento e abrasione. Se usato insieme ai rivestimenti per pavimentazione Master- Top AB, questo sistema per pareti crea un involucro protettivo continuo, ideale nelle strutture sanitarie.

Centro oftalmologico della Nouvelle Clinique del’Union – Tolosa, Francia

PROSEGUI LA LETTURA

LINK all’articolo completo

(31)

22/2017 31

MasterGlenium PAV

Sistema modulare per pavimentazioni

BASF Construction Chemicals Italia Spa

Via Vicinale delle Corti, 21 - I - 31100 Treviso (TV) T +39 0422 304251 - F +39 0422 429485

infomac@basf.com - www.master-builders-solutions.basf.it

Visita www.master-builders-solutions.basf.it 150 years

(32)

PAVIMENTI

e-Magazine di pavimenti-web.it

PAVIMENTI IN RESINA

Pavimentazioni continue outdoor e indoor

Superfici continue in pietra naturale e resina: dettagli applicativi per la posa in opera

DECORSTONE

Bordo piscina realizzato con la pavimentazione continua Decorstone, in Marmo Occhialino e resina

Le pavimentazioni continue Decorstone, in pietra naturale e resina, sono delle soluzio- ni di grande pregio estetico che creano va- lore per i progetti di spazi outdoor e indoor.

I campi di applicazione sono tra i più sva- riati, sia nel residenziale che nel contract, per pavimentare bordi piscine, terrazzi, via- letti pedonali e ciclopedonali, aree carrabili (previa formazione di un sottofondo adatto per supportare carichi), ambienti wellness,

come SPA, e per la progettazione di spazi interni di design. I pavimenti DECORSTO- NE sono ideali in tutte quelle situazioni in cui il dettaglio ricercato e la possibilità di personalizzazione rendono il progetto uni- co e inimitabile.

Guardiamoci dentro

Le pavimentazioni continue di Bernardelli

Group sono costituite da due componenti

(33)

22/2017 33

base: graniglie di pietra naturale e un legante polimerico liquido, inco- lore (resina), che indurisce all’esposizione con l’aria e viene impiegato come legante della pietra naturale in graniglia.

La colorazione della pavimentazione data esclusivamente dal tipo di pietra scelto per la composizione della mescola.

A catalogo sono disponibili colorazioni naturali ottenute con l’impiego di pregia- ti marmi, tra i quali il Marmo Occhialino, il Bianco Carrara, il Rosso Verona, il Giallo Siena, il Verde Alpi, l’Arabescato e il Nero Ebano. Miscelando le graniglie naturali tra di loro, secondo un definito progetto di

Ristrutturazione di un casale sulle colline piemontesi pavimentato in interno con Decorstone, in marmo Arabescato e resina (posa Hiskin)

mix design, si possono realizzare ulteriori varianti cromatiche.

Oltre alle colorazioni della collezione I Naturali, che comprendono anche una so- luzione realizzata con aggregati in vetro, la gamma colori è arricchita da altre due collezioni: I Colorati, caratterizzati da co- lori decisi, e I Metallizzati, nelle sfumature dell’oro, dell’argento e del bronzo, verde, blu e viola.

PROSEGUI LA LETTURA

LINK all’articolo completo

(34)

PAVIMENTI

e-Magazine di pavimenti-web.it

PAVIMENTI IN LEGNO

Cause dei distacchi dello strato nobile sui parquet stratificati

Paolo Rettondini

Oggi è consolidata la tendenza del mercato del parquet alla diffusione delle pavimenta- zioni in parquet stratificato.

Con questo articolo voglio mettere a co- noscenza uno dei difetti che attualmente sempre più spesso incontro nelle mie peri- zie sui parquet stratificati ovvero problemi dello stacco nobile dal supporto.

Sicuramente le cause del distacco dello strato nobile dal supporto sono molteplici, ma nella maggior parte dei casi che riscon-

tro nelle mie perizie, i difetti derivano da anomalie derivanti dal supporto e dall’in- collaggio.

Il supporto:

il supporto di solito è costituito da pan- nelli di legno compensato o da listellare di abete.

Il termine “pannelli di legno compensato”

comprende diverse tipologie di pannelli ac-

comunati dal fatto di essere costituiti da

(35)

22/2017 35

più strati sovrapposti. Il tipo più usato per la produzione di pavimenti in legno strati- ficati, che ha maggiori criticità rispetto ad altri tipi di supporto (listellare di abete), è il compensato.

I compensati sono pannelli ottenuti me- diante pressatura a caldo di strati di sfoglia- to di legno in numero solitamente dispari, utilizzando adesivi termo indurenti.

L’incrocio delle venature fra strati succes- sivi fa sì che le caratteristiche meccaniche del legno, tipicamente unidirezionali, sia- no”compensate” in una direzione ortogo- nale.

I principali vantaggi derivati dall’impiego dei pannelli compen- sati sono:

superamento dei limiti dimensionali insiti nel legno;

comportamento più omogeneo dei pannel- li compensati per l’assenza di alcuni difetti tipici del legno, come per esempio i nodi i pannelli non sono tendenzialmente ani- sotropi;

la stabilità dimensionale in conseguenza degli scambi di umidità con l’ambiente, a cui sono soggetti tutti i materiali cellulosici, è generalmente migliore rispetto al legno le resistenze meccaniche dei pannelli, la sensibilità all’acqua e al fuoco dei pannelli, possono essere migliorate mediante tecni- che produttive o grazie all’impiego dei de- terminati additivi.

I principali difetti che si possono riscontrare in un pannello di com- pensato:

distacco tra gli strati formanti il pannello.

Questo distacco è dovuto ad un incollag- gio non adeguato in fase di produzione del

pannello (mancato rispetto dei tempi di incollaggio, legno troppo secco o troppo umido, pressatura non uniforme);

incurvamento del pannello dovuto al pro- filo non simmetrico per calibratura ecces- siva in un lato;

delaminazione del pannello in seguito a uno sforzo di trazione; questo dovuto ad una scarsa coesione interna del pannello rigonfiamento del pannello esposto in am- bienti umidi; questo tipo di difetto è da im- putare ad un uso improprio del pannello in ambienti non idonei.

Le proprietà che caratterizzano questi tipi di pannelli sono diverse viste le tipologie di pannelli compensati presenti sul mercato.

PROSEGUI LA LETTURA LINK all’articolo completo

C.F.: RTTPLA55M24I105Y – P.I.: 02512570215 Tel. e Fax: +39 0474565425 Cell.: +39 334 6844931 E-Mail: rettondini@tin.it; E-Mail:paolo@rettondini.com E-Mail certificata: paolo.rettondini@pec.eppi.it www.rettondini.com Collegio dei Periti Industriali della provincia di Bolzano al n° 3145 Iscritto al ruolo dei Periti e degli Esperti della C.C.I.A.A. (BZ) al n° 310 cat. V° sub. 4 (pavimento in legno) Consulente Perito Estimatore - (C.T.U.) al n° 61 Tribunale di Bolzano Collegio Toscano Perito Esperto Consulente al n° 696 di categoria

e specialità Legno – Arredamento – Pavimenti in legno Registro dei Consulenti Tecnici del Legno – Federlegno-Arredo al n° 1 Settori Merceologici:

pavimenti in legno – scale prefabbricate in legno

CSI.- Periti e Consulenti Forensi al n° matr. F021

(36)

PAVIMENTI

e-Magazine di pavimenti-web.it

PAVIMENTI IN COTTO

Il laterizio per riqualificare una piazza nel Monferrato

Scelte tipologiche legate al contesto e accorgimenti progettuali

Marco Maccagno

Piazza Rissone, Planivolumetrico di progetto

Il laterizio è uno dei materiali da costru- zione maggiormente vocati per operare trasformazioni e riqualificazioni in conte- sti storici, grazie ad una grande flessibilità d’uso.

Le innumerevoli possibilità di posa, con la creazione di tessiture al tempo stesso este- tiche e funzionali, la varietà di colorazione delle terre di impasto, sempre in sintonia con le cromie del paesaggio di riferimento, la possibilità di utilizzo non solo sulle su- perfici di pavimentazione, ma anche per la costruzione di manufatti al contorno, con-

sentono al progettista di valutare un ampio ventaglio di opportunità.

Assume sempre una evocazione partico- lare pensare che un tempo, specialmente nei contesti rurali, i mattoni necessari alla costruzione delle cascine o delle abitazioni fossero fabbricati in loco, a poca distanza da dove si voleva costruire.

Tale circostanza ha creato in certi contesti

un legame unico tra il costruito e la natu-

ra, tra l’architettura ed il paesaggio, dove la

prima informa il secondo, divenendone pie-

namente parte quale carattere peculiare.

(37)

22/2017 37

PROSEGUI LA LETTURA LINK all’articolo completo

Il laterizio può essere considerato un ma- teriale “naturale” a pieno titolo, che si inte- gra per sua stessa vocazione in maniera as- solutamente congrua nel paesaggio, senza necessità di elementi di mediazione, quali ad esempio la tinteggiatura o altri apparati di mitigazione.

Le architetture in laterizio, siano esse sto- riche piuttosto che contemporanee, urba- ne o rurali, sono sempre individuabili quali elementi di qualità elevata, che si inserisco- no in maniera consona ed armoniosa nei variegati ed eccelsi paesaggi del nostro bel Paese.

Tra le varie pubblicazioni prodotte nel tempo, il “Manuale delle tipicità architetto- niche del basso Monferrato Astigiano” ed

“Il paesaggio del Monferrato”, realizzati dal GAL Basso Monferrato astigiano, hanno in modo particolare approfondito quali sono gli elementi urbani, le tipologie costruttive, le lavorazioni ed i materiali tradizionali che principalmente definiscono il carattere dei borghi del territorio che si pone nel cuore del Piemonte.

Da tali studi emerge come il laterizio sia il materiale maggiormente ricorrente, uti- lizzato talvolta anche in abbinamento con altri elementi, quali ad esempio la pietra tu- facea, conferendo al tessuto edificato per- cepito dalle visuali a distanza, una cromia vicina al colore della terra.

Il laterizio costituisce una presenza costan- te nel paesaggio urbano, dove murature di delimitazione delle corti, porticati ed “alle”, pozzi, fontane, camini, androni, coperture in coppi, dialogano cromaticamente con le facciate degli edifici trattate in genere con intonaco tinteggiato a colori tenui.

Tradizionalmente la piazza, seppure fosse il fulcro della vita civile e religiosa, non era

Piazza Rissone oggi, pavimentazione in laterizio alternato a fasce in pietra di Luserna

generalmente pavimentata, così come non lo erano le vie.

Solamente verso la seconda metà dell’Ot- tocento si iniziarono a trattare gli spazi pubblici di maggiore importanza con ciot- toli di fiume, mentre più rari sono i casi di adozione del laterizio.

Nel secondo dopoguerra, seguendo un

principio illusionistico di ammodernamen-

to, la maggior parte dei centri storici del

Monferrato fu ricoperta da un anonimo

manto asfaltico che ne svilì le qualità e ne

appiattì il carattere.

(38)

PAVIMENTI

e-Magazine di pavimenti-web.it

PAVIMENTAZIONI STRADALI

Strade che si riparano da sole:

asfalto e cemento autorigeneranti

Redazione INGENIO

Una strada di Roma

Le strade asfaltate si danneggiano facilmen- te e sono costose da riparare e in Italia ne vediamo e subiamo gli effetti quotidia- namente sia su strade urbane che extrau- rbane.

Erik Schlangen, un ricercatore dell’Uni- versità di Delf (Paesi Bassi), per risolvere il problema ha messo a punto un asfalto autorigenerante che, una volta fessurato, si può rigenerare tramite calore determinato per induzione.

Schlangen è partito dal presupposto che

ultimamente nei Paesi Bassi si utilizzano

asfalti molto porosi per ovviare al proble-

ma dell’aquaplaning e per ridurre l’inqui-

namento acustico. La porosità del manto

però, se da un lato è vantaggiosa, dall’altro

determina una maggiore facilità di fessura-

zione. Proprio perché molto poroso c’è

solo una piccola quantità di legante tra

i ciottoli e a causa delle condizioni me-

teo, dei raggi UV, dell’ossidazione questo

bitume, il collante che unisce gli inerti si

restringe, e in questo modo si generano

(39)

22/2017 39

micro-fessure e gli elementi si sfaldano.

Per risolvere il problema Schlangen ha pensato di inserire delle fibre d’acciaio nella miscela dell’asfalto e di riscaldarle tramite induzione.

Dunque si riscalda l’acciaio che fonde il bitume e quest’ultimo, una volta fuso, pe- netrerà nelle micro-fessure fissando nuo- vamente gli inerti tra di loro.

Dopo aver effettuato numerosi test di la- boratorio il Governo Olandese ha dato il via alla sperimentazione su un tratto di 400m di autostrada.

Qui, una volta fessurato l’asfalto, si fa tran- sitare un apposito veicolo (la macchina ri- generatrice ) dotato di un grande magne- te che fa salire la temperatura dell’acciaio scaldando la strada.

La sperimentazione è quindi proseguita prelevando numerosi campioni di manto stradale e testandoli in laboratorio.

Sono stati invecchiati, sottoposti a pressio- ne, e poi rigenerati con la macchina ad in- duzione e infine testati nuovamente.

Un processo che si può ripetere svariate volte. Le conclusioni a cui si è giunti con questa ricerca è che se ogni quattro anni si tratta il manto stradale con la macchina

rigeneratrice se ne può raddoppiare la du- rata con un notevole risparmio di denaro.

Tra l’altro in Italia, in alcuni periodi dell’an- no, l’asfalto potrebbe raggiungere natural- mente (senza bisogno del passaggio della macchina rigeneratrice) la temperatura ne- cessaria a riscaldare le fibre in acciaio.

Dal 2010 la nuova tecnica ad induzione vie- ne testata in Olanda su 12 strade nazionali, di cui una aperta al traffico. Il risultato è decisamente incoraggiante: i manti sono costantemente in ottime condizioni

Stando alla ricerca olandese ogni anno in Europa si spendono 20miliardi di dollari per riparare le strade: un’enorme rete di 5 milioni di chilometri che richiede una ma- nutenzione continua.

Il prezzo dell’asfalto modificato con l’ac- ciaio è maggiore del 25% rispetto a quello tradizionale, ma la strada speciale dura il doppio di quella normale.

Dunque, a fronte di un maggior investi- mento iniziale, nel tempo ci sarebbe un vantaggio economico.

PROSEGUI LA LETTURA

LINK all’articolo completo

Riduzione della quantità di legante tra gli inerti dell’asfalto

(40)

PAVIMENTI

e-Magazine di pavimenti-web.it

PAVIMENTAZIONI STRADALI

DRAINBETON di BETONROSSI per la riqualificazione viaria

del Centro Storico di Grazzano Visconti

BETONROSSI

Il progetto, commissionato dal Comune di Vigolzone, in Provincia di Piacenza, preve- deva la riqualificazione della pavimentazio- ne di una delle principali strade comunali dello storico borgo medievale di Grazzano Visconti e più precisamente Strada della Cà Matta. La sfida da affrontare consisteva nel rispettare le esigenze della committen- za, prevedendo un intervento efficiente dal punto di vista tecnico (la Strada della Cà Matta è una delle vie più trafficate da mac- chine e pullman in quanto a servizio dei parcheggi del borgo), che rispettasse l’am- biente e che fosse cromaticamente adatta- bile al paesaggio e all’atmosfera tipica del rinomato borgo medievale.

L’impiego dell’innovativo DrainBeton® di Betonrossi, calcestruzzo drenante e fono- assorbente ad elevate prestazioni, unico ad essere brevettato in Italia nell’ambito delle applicazioni stradali, ha permesso la rea- lizzazione di una pavimentazione in grado di valorizzare l’ambiente senza deturparlo, rendendo possibile così una reale integra- zione della strada nel paesaggio e garan- tendo un efficace deflusso delle acque pio- vane. Infatti DrainBeton® è un prodotto rispettoso dell’ambiente per più di una ra-

gione: in primo luogo perché la stesa del

prodotto avviene “a freddo”, quindi senza

emissione di fumi nell’ambiente, né rischi

per la sicurezza degli operatori, oltreché

con notevole risparmio energetico. Inoltre

abbassa sensibilmente, rispetto alle stese

bituminose ordinarie, la percezione del

calore, rendendo migliore la percorribilità

da parte dell’utente. Può essere realizzato

nella colorazione naturale, oppure pigmen-

tato in qualunque tonalità cromatica; una

proprietà molto importante, che lo rende

ideale in tutti i casi in cui vi sia la necessità di

una perfetta integrazione nell’ambiente, ma

anche per la realizzazione di manti stradali

con colorazioni differenti in relazione alla

(41)

22/2017 41

tipologia di utenza (ad es. pedonale o vei- colare). Inoltre la miscela di DrainBeton® è stata appositamente studiata per essere ste- sa mediante finitrice stradale, consentendo una maggiore rapidità di stesa e garantendo il pieno controllo delle caratteristiche pla- noaltimetriche e di regolarità superficiale della pavimentazione, che già dopo 3-4 gior- ni dalla stesa raggiunge valori di resistenza sufficienti a consentire l’apertura della stra- da al traffico veicolare, compreso l’eventua- le passaggio dei mezzi di cantiere.

Il progetto

Grazzano Visconti, meta turistica del pia- centino, ogni anno richiama migliaia di

PROSEGUI LA LETTURA LINK all’articolo completo

turisti attratti dalla straordinaria scena medioevale arricchita da manifestazioni e rievocazioni storiche, e dalle botteghe artigiane dove si lavorano il ferro battuto, la ceramica e il legno secondo un’antica tradizione.

Sospeso tra passato e presente, Grazzano Visconti permette di immergersi in un’at- mosfera unica, passeggiando tra le stradi- ne, curiosando tra i negozi e scorgendo angoli nascosti.

Oltre all’imponente castello, attorniato da un bellissimo parco di 10 ettari, l’e- dificio più rappresentativo di Grazzano Visconti è la chiesa di Santi Cosma e Damiano, il cui impianto originale risale al secolo XIII, e che è situata proprio in Strada della Cà Matta.

L’intervento, effettuato da Betonrossi, ha previsto la riqualificazione della pavimen- tazione stradale di Strada della Cà Matta, attraverso la rimozione del conglomerato bituminoso presente, che si stava degra- dando a causa dell’elevato stress subito, la sistemazione e regolarizzazione del sot- tofondo e il successivo impiego del calce- struzzo drenante DrainBeton®.

Drainbeton® infatti, è un particolare cal- cestruzzo drenante ad elevate prestazioni, appositamente studiato e brevettato da Betonrossi per il settore delle pavimenta- zioni stradali.

L’elevata percentuale di vuoti interconnes- si, consente di drenare anche più di 30 l/

mq ogni secondo, garantendo comunque

elevati valori di resistenza ai carichi.

(42)

PAVIMENTI

e-Magazine di pavimenti-web.it

PAVIMENTAZIONI STRADALI

Pavimentazioni stradali drenanti a bassi spessori: come risolvere

il problema delle radici delle piante

Modalità d’intervento contro le radici delle piante che sollevano il manto stradale

Ernesto Boni - Amministratore Unico Biostrasse Srl, socio GBC Italia

Le radici delle piante: un problema sulla viabilità a livello nazionale Il tema sul quale vogliamo attirare la Vo- stra attenzione riguarda il grave problema rappresentato dalle radici delle piante che sollevano il manto stradale creando danni, anche gravi, alle cose ed alle persone come spesso riportato dalla stampa nazionale.

Va tra le altre ricordato che un altro grave danno viene oggi perpetrato sul territorio nazionale con il taglio di specie arboree secolari, sottraendo al paesaggio italiano una delle caratteristiche che lo contraddi- stingue, un patrimonio arboreo che ricor- diamo è anche posto a salvaguardia delle condizioni microclimatiche e quindi della salute dei cittadini.

In questo contesto si nota una carenza di conoscenze tra i diversi operatori del set- tore, Amministrazioni Pubbliche, Agrono- mi, Forestali, ecc. come poter intervenire per risolvere definitivamente il problema.

Il pacchetto stradale drenante (strato di finitura più sottofondo) crea le condizioni ottimali per lo sviluppo e la vita della pian- ta, risolvendo in modo definitivo il proble- ma rappresentato dalle radici.

Le pavimentazioni “drenanti” a bassi spessori (spessore che va da 5 cm.

a massimo 8 cm) garantite con minimo 20 Mpa alla compressione sono state ideate e vengono progettate per realizzare ogni

Foto 1 - Radici in via S. Francesco d’Assisi, Loreto

Riferimenti

Documenti correlati

Lo spessore del pannello è di 7mm, classe di calpestio AC3, livello d'uso elevato nel privato e moderato nel commerciale.. Nuovo sistema di posa

Nell’ambito delle tematiche inerenti la marcatura CE dei prodotti lapidei è inte- ressante evidenziare che è attualmente in corso di elaborazione da parte del gruppo di lavoro

I requisiti richiesti al posatore profes- sionista, oltre alle capacità operative di esecuzione della posa in opera, ai fini del conseguimento della specifica qualifica

Solo apparentemente e ad un esame super- ficiale, l’analisi del carico di incendio può sembrare un impegno semplice e automa- tico, finalizzato solo alla

Le note che seguono fanno esplicito riferi- mento ai documenti più recenti e significati- vi in relazione ai giunti nelle pavimentazioni di calcestruzzo, certamente rappresentati

Il sistema Europeo di Classificazione della prestazione al fuoco dei prodotti da costru- zione contempla differenti EUROCLASSI di carattere generale in ordine alla REAZIO- NE AL

XP70 NITRILE NBR durezza 70 shore A 8XP1711 NITRILE NBR durezza 80 shore A EP851 ETILENEPROPILENE EPDM durezza 80 shore A DF801 FLUOROCARBONIO FKM durezza 80 shore A

stonalizzazioni del legno, consigliamo di mischiare le doghe in fase di posa The flooring recreates the natural tone variation of wood, we suggest to mix the planks