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Documento proposta per il riordino della rete ospedaliera

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Academic year: 2022

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Via San Camillo de Lellis 114 66100 CHIETI fax 0871-345566; mail: intersindacalesanitariaabruzzo@gmail.com

INTERSINDACALE SANITARIA ABRUZZESE

ANPO, AUPI, CIMO, CIPe, FIALS, FIMP, NURSIND, NURSING-UP, SIDIRSS, SIMET, SINAFO

Documento proposta per

il riordino della rete ospedaliera

(settembre 2015)

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Via San Camillo de Lellis 114 66100 CHIETI fax 0871-345566; mail: intersindacalesanitariaabruzzo@gmail.com

L’Intersindacale Sanitaria Abruzzese, visto il Decreto del Ministero della Salute n° 70 del 02.04.2015 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 04.06.2015, che definisce i criteri per i nuovi standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera, ritiene che esso debba essere applicato per il riordino della attuale rete ospedaliera della nostra Regione tenendo conto che:

 la dotazione dei posti letto accreditati (3,7 per mille abitanti di cui il 3 per mille per acuti e lo 0,7 per mille per lungodegenza e riabilitazione ospedaliera) nella nostra Regione dovrà essere rispettosa della distribuzione della popolazione, provincia per provincia, senza penalizzazioni per le zone interne caratterizzate da una particolare condizione orografica;

 le eventuali riduzioni di posti letto per disciplina dovranno essere adottate in proporzione sia nella rete ospedaliera pubblica che in quella privata accreditata;

 la rete ospedaliera del privato accreditato, fermo restando i reparti di eccellenza esistenti nel pubblico, dovrà essere utilizzata per offrire prestazioni complementari e di supporto alla rete ospedaliera pubblica evitando la duplicazione di discipline;

 la quota parte di posti letto della rete ospedaliera pubblica da affidare alle Scuole di Medicina della nostra Regione, per lo svolgimento di compiti istituzionali legati alla formazione di medici, infermieri e altre professioni sanitarie, dovrà essere definita con la redazione di protocolli specifici, previsti dalle normative nazionali, con il coinvolgimento delle OO.SS. di tutti gli operatori sanitari.

 le Unità Operative Complesse (UOC) a direzione universitaria denominate con il termine

“Programma” dovranno essere computate nel numero complessivo delle UOC che saranno individuate.

L’Intersindacale Sanitaria Abruzzese, visto il numero e vista la tipologia degli ospedali pubblici esistenti nella Regione Abruzzo, propone che, nella necessità di adottare il decreto suddetto, la nuova rete ospedaliera dovrebbe avere:

Due presidi ospedalieri di II livello: uno Chieti-Pescara , accorpando i due ospedali esistenti di Chieti e di Pescara con una sola Direzione sanitaria e due sedi erogative, e uno L’Aquila-Teramo, accorpando i due ospedali esistenti di L’Aquila e di Teramo con una sola Direzione sanitaria e due sedi erogative, rispettando quanto stabilisce il decreto 70 che prevede un bacino di utenza compreso tra 600.000 e 1.200.000 abitanti con strutture dotate di DEA di II livello.

Tali presidi dovrebbero essere dotati CIASCUNO di tutte le strutture previste per l’Ospedale di I Livello compreso la presenza per 24 ore di Servizi di Radiologia con almeno T.A.C. ed Ecografia (con presenza medica), di Servizi di Laboratorio, di Servizi Immuno-trasfusionali, Servizi Farmaceutici e Servizi di Psicologia nonché delle discipline medico-chirurgiche più complesse da distribuire equamente evitando duplicazioni:

 Pronto Soccorso

 Cardiologia con emodinamica interventistica per 24 ore,

 Neurochirurgia,

 Cardiochirurgia e Rianimazione cardiochirurgica,

 Chirurgia Vascolare,

 Chirurgia Toracica,

 Chirurgia Maxillo-facciale,

 Chirurgia plastica,

 Endoscopia digestiva ad elevata complessità,

 Broncoscopia interventistica,

 Radiologia interventistica,

 Rianimazione pediatrica e neonatale,

 Medicina Nucleare e altre eventuali discipline di alta specialità

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Via San Camillo de Lellis 114 66100 CHIETI fax 0871-345566; mail: intersindacalesanitariaabruzzo@gmail.com

Quattro presidi di I livello (Avezzano, Giulianova, Lanciano, Sulmona) dotati ciascuno di Dipartimento di Emergenza Accettazione (DEA) di I livellocon bacino di utenza compreso tra 150.000 e 300.000 abitanti e dotati SOLO delle seguenti specialità:

 Pronto Soccorso,

 Medicina Interna,

 Chirurgia Generale,

 Anestesia e Rianimazione,

 Ortopedia e Traumatologia,

 Ginecologia e Ginecologia se prevista per numero di parti/anno,

 Pediatria,

 Cardiologia con Unità di Terapia Intensiva Cardiologica (U.T.I.C.),

 Neurologia,

 Psichiatria,

 Oncologia con posti letto in day-hospital,

 Oculistica,

 Otorinolaringoiatria,

 Urologia, con servizio medico di guardia attiva e/o di reperibilità oppure in rete per le patologie che la prevedono.

Dovrebbero essere presenti o disponibili in rete per 24 ore i Servizi di Radiologia almeno con Tomografia assiale computerizzata (T.A.C.) ed Ecografia, Servizi di Laboratorio, Servizi Immuno- trasfusionali, Servizi Farmaceutici e Servizi di Psicologia.

Dovrebbero essere dotati, inoltre, di letti di “Osservazione Breve Intensiva” e di letti per la Terapia sub-intensiva a carattere multidisciplinare.

Per le patologie complesse (quali i traumi, quelle cardiovascolari, lo stroke) dovrebbero essere previste forme di consultazione, di trasferimento delle immagini e protocolli concordati di trasferimento dei pazienti presso le strutture ospedaliere di II livello.

 Quattro presidi di base (Atessa, Castel di Sangro, Sant’Omero, Vasto) per bacini di utenza compreso tra 80.000 e 150.000 abitanti con tempo di percorrenza per raggiungere un DEA di riferimento minore di 60 minuti e dotati ciascuno di:

 Pronto soccorso

 Medicina Interna,

 Chirurgia Generale,

 Anestesia e Servizi di supporto di Radiologia,

 Laboratorio ed Emoteca in guardia attiva o pronta disponibilità per 24 ore,

 Posti letto di Osservazione breve intensiva,

 Servizio di Farmacia,

 Servizio di Psicologia

Infine, si pone il problema di ri-classificare le strutture ospedaliere rimanenti attualmente sedi di erogazione di prestazioni di ricovero quali:

 Atri

 Ortona

 Penne

 Popoli

Potrebbero perdere la loro autonomia gestionale e far parte della nuova rete ospedaliera diventando sedi erogative distaccate di altre strutture ospedaliere (es. Ortona e Penne sedi erogative distaccate di Chieti-Pescara; Atessa sede erogativa distaccata di Lanciano; Atri sede erogativa distaccata di L’Aquila-Teramo; Popoli sede erogativa distaccata di Sulmona) nel rispetto della dotazione dei posti letto previsti, magari ospitando posti letto per interventi chirurgici programmati e anche posti letto post acuzie pari allo 0,7 per mille in lungodegenza o in riabilitazione ospedaliera (unità spinali, grave cerebrolesi e neuro-riabilitazione) oppure diventare in parte presidi di cure intermedie territoriali (ospedali di prossimità come nella Regione Lazio) o ospedali di comunità.

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