• Non ci sono risultati.

Anno 49 30 marzo 2018 N. 79Parte seconda - N. 63

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Anno 49 30 marzo 2018 N. 79Parte seconda - N. 63"

Copied!
70
0
0

Testo completo

(1)

Anno 49 30 marzo 2018 N. 79 Parte seconda - N. 63

DECRETO DEL PRESIDENTE IN QUALITà DI COMMISSARIO DELEGATO 29 MARZO 2018, N. 32

Crisi di approvvigionamento idropotabile nel territorio delle province di Bologna, di Ferrara, di Forlì-Cesena, di Modena, di Ravenna, di Reggio Emilia, di Rimi- ni (OCDPC n. 497/2018). Approvazione del piano dei primi interventi urgenti di protezione civile

(2)

497/2018). Approvazione del piano dei primi interventi ur- genti di protezione civile

IL PRESIDENTE

IN QUALITà DI COMMISSARIO DELEGATO Visti

- il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 “Conferimen- to di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 mar- zo 1997, n. 59”;

- il decreto legge 7 settembre 2001, n. 343, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 novembre 2001, n. 401 “Disposizioni urgenti per assicurare il coordinamento operativo delle strutture preposte alle attività di protezione civile e per migliorare le strut- ture logistiche nel settore della difesa civile”;

- la legge regionale 7 febbraio 2005, n. 1 "Norme in materia di protezione civile e volontariato. Istituzione dell'Agenzia regio- nale di protezione civile";

- la legge regionale 30 luglio 2015, n. 13 “Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su Città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro Unioni”, ed in particolare l'art. 19 “Riordino delle funzioni amministrative. Agenzia re- gionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile” che prevede, tra l’altro, la ridenominazione dell'Agenzia regionale di protezione civile in “Agenzia regionale per la sicurezza terri- toriale e la protezione civile”;

- il Decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1 “Codice della protezione civile”;

Premesso che:

- la scarsità di precipitazioni pluviometriche e nevose che a partire dall’autunno 2016 ad oggi ha interessato il territorio regio- nale ha comportato deflussi molto ridotti nei reticoli idrografici superficiali prossimi o inferiori ai minimi storici;

- la situazione all’inizio di giugno 2017, che evidenzia una carenza sostanziale e generalizzata della risorsa idrica nei settori idropotabile ed irriguo, con ricadute anche ambientali, è parago- nabile, per quanto attiene al settore occidentale, ai periodi siccitosi degli anni 2002, 2006-2007 e 2012;

- Il perdurare dell’assenza di precipitazioni e le contestuali elevate temperature hanno aggravato il quadro già severo de- scritto nella relazione di evento di giugno 2017 generando severe situazioni di criticità soprattutto negli ambiti collinari e monta- ni del territorio regionale che al fine di garantire la continuità del servizio idropotabile necessitano di continui rifornimenti del- la risorsa idrica;

- le condizioni meteo-idrologiche che avevano già determina- to gravi situazioni di criticità nei territori delle province di Parma e Piacenza hanno investito anche il restante territorio regionale dove il servizio idropotabile è per lo più garantito dalle autobotti e rappresentano uno scenario particolarmente gravoso per l’in- tero territorio regionale;

- sono state attivate azioni di razionalizzazione e parzia-

- il proprio decreto n. 103 del 16/06/2017 con il quale ho di- chiarato lo stato di crisi regionale fino al 30 settembre 2017 nel territorio regionale connesso al contesto di criticità idrica;

- la deliberazione del Consiglio dei ministri del 22 giugno 2017, pubblicata sulla G.U. n. 156 del 06 luglio 2017 con la quale è stato dichiarato lo stato di emergenza nel territorio delle Province di Parma e Piacenza, in conseguenza della crisi idrica in atto, per la durata di 180 gg, stanziando 8.650.000,00, a vale- re sul Fondo per le emergenze nazionali di cui all'art. 5, comma 5-quinquies della citata legge n. 225/1992;

- la deliberazione del Consiglio dei ministri 15 settembre 2017, pubblicata sulla G.U. n. 221 del 21/09/2017, con la quale è stata dichiarata l’estensione dello stato di emergenza nel terri- torio delle province di Bologna, di Ferrara, di Forlì-Cesena, di Modena, di Ravenna, di Reggio Emilia, di Rimini, in conseguen- za della crisi idrica in atto, assegnando risorse per 4.800.000,00, a valere sul Fondo per le emergenze nazionali di cui all'art. 5, comma 5-quinquies della citata legge n. 225/1992, ad integra- zione delle risorse precedentemente stanziate dalla deliberazione del 22 giugno 2017;

- la deliberazione del Consiglio dei Ministri del 22 dicembre con la quale viene prorogato per ulteriori 180 giorni lo stato di emergenza in relazione alla crisi idrica in parola per il territorio delle province di Parma, Piacenza, Bologna, Ferrara, Forlì-Ce- sena, Modena, Ravenna, Reggio-Emilia e Rimini;

- l'ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione ci- vile (OCDPC) n. 468 del 21 luglio 2017, pubblicata nella G.U.

n. 178 del 1 agosto 2017 con la quale sono stato nominato Com- missario delegato per il superamento dell’emergenza in parola;

- il proprio decreto n. 149 del 04/08/2017 con il quale ho ap- provato il “Piano dei primi interventi urgenti di Protezione Civile finalizzati a contrastare la crisi di approvvigionamento idropo- tabile nel territorio delle province di Parma e Piacenza” ai sensi dell’art 1 dell’OCDC 468/2017 a avere sulle risorse di cui all’art.

2, della richiamata OCDPC, così come stabilito nella delibera del Consiglio dei Ministri del 22 giugno 2017, nel limite massimo di Euro 8.650.000,00;

- il proprio decreto 178 del 13/11/2017 con il quale è stata approvata la Rimodulazione del piano dei primi interventi urgen- ti di protezione civile;

dato atto che per la realizzazione degli interventi di cui all’OCDPC n. 468/2017 è stata aperta presso la Tesoreria Pro- vinciale dello Stato - sezione di Bologna la contabilità speciale n. 6059 intestata allo scrivente in forza dell’autorizzazione di cui all’art. 2, comma 2, della medesima ordinanza;

Rilevato che, in considerazione di quanto esposto in pre- messa:

- la deliberazione del Consiglio dei Ministri del 15 settem- bre 2017 ha disposto che per la realizzazione degli interventi da effettuarsi in vigenza dello stato di emergenza il Commissario delegato, di sui all’OCDPC 468/2017, assicuri il necessario rac- cordo con il dispositivo già in essere per fronteggiare gli eventi di cui alla delibera in parola;

(3)

Piacenza, Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Ravenna, Reggio-Emilia e Rimini.

Evidenziato, per quanto qui rileva, che la sopra richiamata OCDPC n. 497/2018 dispone:

- all’art. 1 che il Commissario delegato predisponga, nel limite delle risorse finanziarie di cui all’art. 3, un Piano degli in- terventi ad integrazione di quello previsto nell’OCDPC 468/2017, da sottoporre all’approvazione del Capo del Dipartimento della protezione civile come previsto all’art. 1 comma 3 dell’OCDPC 468/2017;

- all’art. 2 che il Commissario delegato disponga una rico- gnizione egli oneri riferiti alle prestazioni di lavoro straordinario prestate dal personale delle pubbliche amministrazioni diretta- mente impegnato nelle attività di assistenza alla popolazione o nelle attività connesse all’emergenza;

- all’art. 3, che agli oneri connessi alla realizzazione delle iniziative d’urgenza di cui alla medesima ordinanza si provve- de, così come stabilito nella delibera del Consiglio dei Ministri del 15 settembre 2017, nel limite massimo di Euro 4.800.000,00 che confluiscono nella contabilità speciale 6059 aperta ai sensi dell’art.2, comma 2, OCDPC 468/2017.

Preso atto delle proposte degli interventi urgenti, funzionali al superamento dello stato di emergenza, formulate dai sogget- ti attuatori, in accordo con ATERSIR, Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile e il Servizio Tutela e risanamento risorsa acqua, aria e agenti fisici e il Servizio difesa del suolo, della costa e bonifica;

Considerato che lo scrivente, con nota prot. n.

PG/2018/0078434 del 05/02/2018, ha trasmesso al Capo del Di- partimento della protezione civile, per l’approvazione, il “Piano dei primi interventi urgenti di Protezione Civile finalizzati a con- trastare la crisi di approvvigionamento idropotabile nel territorio delle province di Bologna, di Ferrara, di Forlì-Cesena, di Mode- na, di Ravenna, di Reggio Emilia, di Rimini”;

Dato atto che in tale piano sono stati individuati, a valere sulla somma complessiva di Euro 4.800.000,00, i seguenti interventi:

- interventi urgenti degli enti locali per un importo di € 179.149,57;

- interventi urgenti dei Consorzi di Bonifica per un impor- to di € 218.310,62;

- Interventi assegnati all’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile per un importo di € 120.000,00;

- interventi di enti gestori di servizi essenziali e/o di infra- strutture a rete strategiche un importo di € 4.215.848,49;

Considerato che la programmazione del concorso finanziario agli enti locali e agli enti gestori, assegnata all’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, verrà defini- ta sulla base delle richieste formulate dagli enti in relazione alle necessità del territorio si autorizza il Direttore dell’Agenzia re- gionale a provvedere con successivi atti alla loro attribuzione;

Dato atto, altresì, che nel medesimo Piano è stato previsto di accantonare la somma di € 66.691,32 per i compensi per pre-

interventi approvati con le finalità della citata ordinanza, con la precisazione che l’accantonamento di cui al precedente capoverso, sarà autorizzato in via definitiva solo dopo i dovuti accertamenti.

Ritenuto, pertanto, di approvare, il Piano degli interventi ur- genti di cui sopra;

visto il D.Lgs. n. 33/2013 «Riordino della disciplina ri- guardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle Pubbliche Amministrazioni» così co- me modificato ed integrato dal D.lgs. n. 97/2016;

Richiamate le deliberazioni della Giunta regionale:

- n. 2416/2008, recante “Indirizzi in ordine alle relazioni orga- nizzative e funzionali fra le strutture e sull’esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008.

Adeguamento e aggiornamento della delibera 450/2007” e suc- cessive modifiche ed integrazioni;

- n. 93/2018 “Approvazione del Piano triennale di prevenzio- ne della corruzione 2018-2020 e l’allegata Direttiva di indirizzi interpretativi per l’applicazione degli obblighi di pubblicazio- ne previsti dal D. lgs. n.33/2013, in attuazione del Piano stesso;

- n. 468/2017 avente ad oggetto “Il sistema dei controlli in- terni nella Regione Emilia-Romagna”;

- n. 1129/2017 con cui è stato rinnovato fino al 31 dicem- bre 2020 l’incarico di Direttore dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile al dott. Maurizio Mai- netti, conferito con DGR. n. 1080/2012 e prorogato con DGR n.

2260/2015;

- n. 56/2016 “Affidamento degli incarichi di direttore genera- le della Giunta regionale ai sensi dell’art. 43 della L.R. 43/2001”

con la quale è stato conferito fino al 30 giugno 2020 l’incarico di Direttore generale “Cura del territorio e dell’ambiente” al Dott.

Paolo Ferrecchi;”

viste le circolari del Capo di Gabinetto del Presidente del- la Giunta regionale del 13 ottobre 2017, PG/2017/0660476 e PG/2017/0779385 del 21/12/2017, riguardanti le disposizioni attuative della sopracitata DGR n. 486/2017;

Vista la determinazione n. 700 del 28/02/2018 dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile “Re- cepimento della deliberazione di Giunta regionale n. 468/2017 recante ”Il sistema dei controlli interni nella Regione Emilia- Romagna”;

Dato atto che il responsabile del procedimento ha dichiara- to di non trovarsi in situazioni di conflitto, anche potenziale di interessi;

Dato atto dei pareri allegati;

decreta:

Per le ragioni espresse nella parte narrativa del presente atto e che qui si intendono integralmente richiamate;

1. di approvare “Piano dei primi interventi urgenti di Protezio- ne Civile finalizzati a contrastare la crisi di approvvigionamento idropotabile nel territorio delle province di Bologna, di Ferrara, di Forlì-Cesena, di Modena, di Ravenna, di Reggio Emilia, di Rimini - Ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Ci-

(4)

3. di pubblicare il presente atto e il Piano sul Bollettino Uf- ficiale Telematico della Regione Emilia-Romagna, e sul sito

Il CommIssarIo Delegato Stefano Bonaccini

(5)



















Bologna, gennaio 2018

Il Commissario Delegato Stefano Bonaccini

(6)

HANNO CONCORSO ALLA REALIZZAZIONE DEL PIANO:

AGENZIA REGIONALE PER LA SICUREZZA TERRITORIALE E LA PROTEZIONE CIVILE DIREZIONE GENERALE CURA DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE

SERVIZIO TUTELA E RISANAMENTO RISORSA ACQUA, ARIA E AGENTI FISICI SERVIZO DIFESA DEL SUOLO, DELLA COSTA E BONIFICA

ARPAE – AGENZIA REGIONALE PER LA PREVENZIONE, L'AMBIENTE E L'ENERGIA ATERSIR EMILIA -ROMAGNA

ANBI EMILIA-ROMAGNA E I CONSORZI DI BONIFICA RENANA, ROMAGNA OCCIDENTALE

CON LA COLLABORAZIONE DELLE AMMINISTRAZIONI PROVINCIALI, COMUNALI E DELLE UNIONI DI COMUNI E DEI GESTORI DEI SERVIZI ESSENZIALI

(7)







 

 

 

 





 

 



 

 



 

 

 

 

 

 

 



 

 



 

 

 

 

 



(8)

 

 

 

 

 

 

 



 

 



 







(9)



L’aggravarsi delle situazioni di criticità dovute alla crisi idrica in atto, generata dalla scarsità di precipitazioni pluviometriche e nevose, a partire dall’autunno 2016 ad oggi, ha comportato deflussi molto ridotti nei reticoli idrografici superficiali prossimi o inferiori ai minimi storici in tutto il territorio regionale.

La situazione che all’inizio di giugno 2017 evidenziava una carenza sostanziale e generalizzata della risorsa idrica nei settori idropotabile ed irriguo, investendo in particolare il settore occidentale, si è estesa al restante territorio regionale ed è paragonabile, ai periodi siccitosi degli anni 2002, 2006- 2007 e 2012.

Il perdurare dell’assenza di precipitazioni e le contestuali elevate temperature hanno aggravato il quadro già severo descritto nella relazione di evento di giugno 2017 generando severe situazioni di criticità soprattutto negli ambiti collinari e montani del territorio regionale che al fine di garantire la continuità del servizio idropotabile necessitano di continui rifornimenti della risorsa idrica.

Tenuto conto che con deliberazione del Consiglio dei Ministri del 22 giugno 2017 è stato riconosciuto lo stato di emergenza in relazione alla crisi di approvvigionamento idrico ad uso idropotabile nel territorio delle Province di Parma e di Piacenza, stanziando € 8.650.000,00, che con successiva OCDPC 468 del 21 luglio 2017 è stato nominato il Presidente della Regione Emilia- Romagna, Commissario delegato per l’emergenza con il compito di predisporre con immediatezza, il Piano dei primi interventi urgenti da sottoporre all'approvazione del Capo del Dipartimento della Protezione Civile, che con Decreto n. 149 del 04 agosto 2017 è stato approvato il Piano degli interventi, visti l’aggravarsi e l’estendersi della criticità in parola il Presidente della Regione Emilia- Romagna in data 18/08/2017 (PG/2017/0578292) ha inviato al governo la richiesta di estendere lo stato di emergenza nazionale ai territori delle province di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.

Il Consiglio dei Ministri con deliberazione del 15 settembre 2017, pubblicato sulla G.U. n. 221 del 21/09/2017, ha dichiarato l’estensione dello stato di emergenza nel territorio delle province di Bologna, di Ferrara, di Forlì-Cesena, di Modena, di Ravenna, di Reggio Emilia, di Rimini, in conseguenza della crisi idrica in atto, assegnando risorse per 4.800.000,00, la cui durata è definita dalle deliberazioni del 22 giugno 2017 e del 22 dicembre 2017.

Il Capo Dipartimento di protezione civile ha emanato l’ordinanza n.497 del 19/01/2018, che autorizza il Presidente della Regione Emilia-Romagna quale Commissario delegato, nominato ai sensi dell’art 1 dell’ocdpc 468/2017 a provvedere con i poteri e le modalità di cui alla medesima ordinanza.

Pertanto, ai sensi comma 3, art 1 dell’OCDPC 468/2017, il Commisario delegato è autorizzato a predisporre con immediatezza, il Piano dei primi interventi urgenti da sottoporre all'approvazione del Capo del Dipartimento della Protezione Civile con le risorse di cui all’art 3 dell’OCDPC 497/2018 che confluiranno nella contabilità speciale n. 6059, aperta ai sensi dell’art.2, comma1, OCDPC 468/2017.

(10)

Il Piano riporta il quadro degli interventi realizzati o in corso a valersi sulle risorse dell'OCDPC n.

497/2018, aventi come enti attuatori Comuni, enti gestori dei servizi essenziali, Consorzi di Bonifica, Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile di seguito denominata Agenzia.

Per ogni intervento contenuto nelle tabelle del Piano, il Commissario ha organizzato schede descrittive contenenti: il titolo, l’importo previsto, la tipologia delle opere, la durata, l’indicazione del nesso di causalità con gli eventi oggetto di dichiarazione di stato di emergenza compilate e sottoscritte dal responsabile del soggetto attuatore, anche al fine di adempiere a quanto richiesto dall'articolo 1, comma 5 dell'Ordinanza 468/2017 alla quale l’OCDPC n. 497/2018 rimanda.

(11)



 

Mentre a maggio 2017 i maggiori deficit di pioggia (da ottobre 2016) riguardavano le aree occidentali, l’estate 2017 ha visto i maggiori deficit di risorsa idrica posizionati sul settore centro- orientale della Regione. L’estate 2017 è stata inoltre tra le più calde almeno dal 1961, stimata la terza in assoluto dopo 2003 e 2012; nella prima settimana di agosto si sono registrate temperature massime diffusamente al di sopra dei 40 °C in molti casi superando i precedenti record storici. I deficit di bilancio idroclimatico della primavera-estate 2017 sono stimati tra i più elevati almeno degli ultimi 50-60, simili a quelli calcolati nello storico evento 2003. Settembre 2017 ha visto una ripresa delle precipitazioni, nel complesso, ma non ovunque, superiori alla norma; ottobre (analisi al giorno 20) è stato al contrario molto siccitoso. La situazione dal 1° settembre al 20 ottobre 2017 vede ancora prevalere una situazione di piogge nel complesso ancora notevolmente inferiori alle attese climatiche.

Precipitazioni:

- Periodo ottobre 2016 - maggio 2017: criticità maggiori nelle aree occidentali macro H = carenza di 289 mm pari a -49.3 %, macro G = carenza 358 mm pari a -49.3 %).

- Periodo giugno - agosto 2017: criticità di precipitazione maggiore nelle aree centro-orientali (macro A, B, C, E, F tutte con carenze percentuali > 60 % con picco nella macro A, rilievi Romagna, con carenze medie pari al 73 %). Temperature estive elevatissime, nel complesso la terza estate più calda dal 1961, inferiore solo al 2003 e di poco al 2012. Nella prima settimana di agosto raggiunti diversi record di temperatura massima assoluta nelle aree centro-orientali, in particolare sui rilievi.

Periodo settembre-20 ottobre 2017: in settembre ripresa delle precipitazioni con valori cumulati mensili nel complesso superiori alla norma; scostamenti positivi, rispetto al periodo 1991-2015, particolarmente sulla pianura dell’Emilia orientale e centrale (macro D e macro F rispettivamente + 55 mm e + 35 mm) e sui rilievi dell’Emilia orientale (macro C = + 34,4 mm).

Il mese di ottobre (analisi al giorno 20) è stato caratterizzato da una situazione di alta pressione quasi continua, con piogge molto inferiori alla norma e temperature massime molto superiori alle attese climatiche: deficit di pioggia medio regionale di circa 65 mm, pari al 88 % in meno.

Quadro riassuntivo periodo ottobre 2016 - agosto 2017: deficit % di pioggia quasi ovunque tra 30 e 40 %; valori superiori su pianura e bassa collina Emilia occidentale (macro H = - 45 %), deficit inferiori su pianura dell’Emilia orientale (macroarea D con carenze percentuale del 24.5 %).

Quadro riassuntivo periodo settembre 2015 – 20 ottobre 2017: deficit % di pioggia compreso tra il 20 e 40 % in Romagna ed Emilia centrale area collinare-montana (con valori negativi oltre il 60%

nell'area collinare-montana del piacentino); valori attorno alla norma nel bolognese e superiori del 20% nel ferrarese.

(12)

Quadro complessivo 1° ottobre 2016 -20 ottobre 2017: i maggiori deficit precipitativi restano localizzati sui rilievi occidentali, su quelli della Romagna e sulla pianura occidentale.

 

Nel mese di agosto, le condizioni di fiumi e torrenti sono risultate quelle di magra spinta, con alvei asciutti o attraversati da deflussi scarsi ed in esaurimento. Nelle prime due decadi del mese di settembre in tutto il reticolo idrografico regionale i deflussi sono risultati in lieve ripresa. Nel complesso, come nel periodo ottobre 2016-luglio 2017, anche nel bimestre agosto- settembre 2017 i deflussi mensili che hanno caratterizzato la Regione Emilia-Romagna risultano in generale inferiori alle medie di lungo periodo e in alcuni casi confrontabili o inferiori ai minimi storici.

A partire dalla terza decade di settembre si è osservata una fase di esaurimento dei livelli e delle portate,che ha ripristinato le condizioni di magra spinta a tutt’oggi riscontrabili (19 ottobre).

Lo stato idrologico attuale dei bacini e la prevista assenza di precipitazioni significative nella prossima decade lasciano presagire la sostanziale prosecuzione della fase di esaurimento dei principali corsi d’acqua della regione Emilia Romagna.

 

I volumi di risorsa idrica stoccati nei serbatoi della Regione Emilia Romagna risultano essere molto ridotti e variabili a seconda della localizzazione e della destinazione d’uso del serbatoio.

Alla data del 18 ottobre, risulta disponibile un volume stimato medio complessivamente pari a circa 35 Mmc, il 25% del volume utile stoccabile nei 18 principali serbatoi della Regione (140 Mmc); i volumi disponibili in ciascun invaso risultano estremamente variabili, riscontrandosi particolari criticità soprattutto nel settore occidentale di pianura e nel settore orientale della Regione. Nel settore occidentale, il serbatoio del Brugneto (fiume Trebbia) dispone di un quantitativo di risorsa di 10.58 Mmc che corrispondono al 41% del totale, mentre i serbatoi di media collina, ad uso principalmente irriguo, permangono a valori prossimi al minimo storico di inizio stagione irrigua. Infatti, la diga di Mignano (fiume Arda) si trova all’1% del suo volume utile, contenendo solamente 0.11 Mmc, mentre l’invaso di Molato (fiume Tidone) risulta addirittura vuoto. I volumi contenuti nei serbatoi romagnoli non superano nella maggior parte dei casi il 20%

della loro capacità utile; l’invaso sul fiume Conca risulta vuoto, nell’invaso di Quarto risultano presenti circa 0.37 Mmc, mentre la situazione è leggermente migliore per il serbatoio di Ridracoli, dove risulta invasato un volume pari a 8.39 Mmc, con un grado di riempimento pari al 25%.

(13)

 

AREA TERRITORIALE DI REGGIO EMILIA (abitanti coinvolti 52.000) GESTORE AST Toano

Aspetti quantitativi

Per far fronte alla crisi idrica l’azienda necessità di almeno 10 litri/secondo.

Descrizione della situazione di criticità

Le sorgenti hanno un calo nelle portate di circa il 12% alla settimana sino al 30 agosto, dal 1 settembre ad oggi (24/10/2017) il calo registrato è di -5% alla settimana; minimi storici mai registrati precedentemente.

Abitanti coinvolti

Considerando che il sistema idrico serve anche una porzione del comune di Villa Minozzo gestita da IREN, la popolazione coinvolta nel periodo estivo è di circa 10.000 persone.

Azioni attuate o da attivare per affrontare l’emergenza

L'azienda sta acquistando dal vicino gestore Ireti Spa un notevole quantitativo di acqua all'ingrosso (non tramite autobotti ma attraverso un sistema di pompaggio), ben più elevato rispetto alla media degli ultimi anni (10.073 mc nel 2016, 22.782 nel 2015, zero nel 2014). Ad oggi abbiamo acquistato 38.481 mc. Ciò comporterà un aggravio di costi a carico di AST sia in termini di acqua acquistata che di consumi di energia elettrica, necessaria per rilanciare l'acqua da 300 mslm a 900 mslm circa, quota a cui è sito il principale serbatoio dell'acqua di Toano, che misuriamo in euro 30.000 alla data odierna, con un aggravio di circa 500 euro al giorno.

Per l’imminente crisi idropotabile si prevede di realizzare una nuova condotta idrica con sistema di sollevamento e pompaggio dall’area demaniale sita in loc. Colombaia nel comune di Carpineti con l’attingimento di acqua dal fiume secchia tramite utilizzo di un potabilizzatore (48 ore dalla fornitura del potabilizzatore) e in tempi più lunghi la predisposizione di un campo pozzi (n. 3) ad una profondità di 20/25 m con una portata stimata di 5/6 litri/secondo.

GESTORE IRETI SPA

Fascia Collinare e Montana della Provincia di Reggio Emilia: acquedotti dei comuni di Ventasso (Ramiseto, Collagna e Ligonchio), Villa Minozzo e Busana

Aspetti quantitativi

Gli acquedotti ricadenti nei territori dei comuni della fascia montana e collinare sono caratterizzati dalla captazione di acqua prevalentemente da sorgenti – circa 35.

Descrizione della situazione di criticità

Le portate che si registrano, già a partire nella prima decade di giugno 2017, riflettono una condizione ben al di sotto dei valori medi di riferimento per il periodo e, al momento solo per

(14)

una decina di casi, già ai valori minimi stagionali tipici di fine estate (Sorgenti Costa, Camporella, Poviglio, Garfagna Nuova e Garfagna Vecchia, Destra Secchia, Valbona e Passo del Cerreto).

Abitanti coinvolti Circa 8.000

Azioni attuate o da attivare per affrontare l’emergenza

Attualmente è già implementato e attivato il sistema di monitoraggio e controllo dell’efficienza degli acquedotti finalizzato a mantenere basso il numero delle dispersioni e anticipare ulteriori cali della produttività delle sorgenti prima che diventino irreversibili sul servizio all’utenza; il servizio andrà intensificato per coprire in minor tempo le porzioni di acquedotto più sensibili.

Le azioni che potrebbero essere svolte qualora l’emergenza diventasse concreta sono:

- Interventi di efficientamento del sistema di distribuzione della rete idrica attraverso la riduzione delle perdite finalizzati a contrastare il calo di portata di pozzi e/o sorgenti;

- utilizzo di autobotti per il trasporto e il rifornimento dell’acqua nei serbatoi idrici in deficit;

- Comune di Ventasso (Collagna): attivazione di un prelievo di emergenza in fiume Secchia, potabilizzazione e collegamento agli acquedotti serviti;

- Utilizzo di sorgenti non in esercizio perché di caratteristiche qualitative peggiori rispetto a quelle normalmente utilizzate;

- Ridefinizione dei volumi ceduti verso AST Toano per una portata complessiva attuale di 10 l/s (si ipotizza una riduzione del 50%);

- Ridefinizione dei volumi ceduti verso Acquedotti Roteglia per una portata attuale di circa 9 l/s (si ipotizza una riduzione del 50 %)

Fascia Pianura: Bacino Enza (Acquedotti Canossa, Quattro Castella, San Polo e Sant’Ilario e Reggio Emilia)

Aspetti quantitativi

Si registrano cali delle falde dei pozzi di sub alveo e di pozzi profondi che potrebbero compromettere nel corso dell’estate la potenzialità e la funzionalità degli impianti con compromissione dei volumi captati.

Descrizione della situazione di criticità

Il perdurare di tali condizioni fa prevedere nell’arco di poche settimane il raggiungimento di situazioni conclamate di emergenza acquedottistica.

Abitanti coinvolti Circa 34.000.

Azioni attuate o da attivare per affrontare l’emergenza

Attualmente è già implementato e attivato il sistema di monitoraggio e controllo dell’efficienza degli acquedotti finalizzato a mantenere basso il numero delle dispersioni e anticipare ulteriori cali della produttività degli impianti prima che diventino irreversibili sul servizio all’utenza. E’ attivo anche il monitoraggio dei livelli delle falde; il servizio andrà intensificato per coprire in minor tempo le porzioni di acquedotto più sensibili.

(15)

Le azioni da svolgere per tamponare la situazione di emergenza sono:

- Interventi di efficientamento del sistema di distribuzione della rete idrica attraverso la riduzione delle perdite finalizzati a contrastare il calo di portata di pozzi e/o sorgenti;

- Bacino Enza: realizzazione di interventi di movimentazioni in alveo finalizzati a dirottare lo scorrimento superficiale di acqua del torrente in prossimità delle aree di ricarica delle falde dei pozzi di sub-alveo e delle opere di presa;

- Attivazione campo pozzi Mangallana ad integrazione dell’impianto di captazione di Cerezzola;

- Campo Pozzi Roncocesi: utilizzo del Pozzo Roncocesi n°7 a scopo idropotabile (attualmente è a scopo irriguo)

- Attivazione Campo pozzi Caneparini su Cavriago

- Maggior sfruttamento dei campi pozzi Baccanello e Luzzara.

- abbassamento delle quote di prelievo delle pompe all’interno dei pozzi che dovessero risentire dell’abbassamento della falda captata.

AREA TERRITORIALE DI MODENA (abitanti coinvolti 109.500) GESTORE HERA s.p.a.

Aspetti quantitativi

A partire dal mese di luglio 2017 si sono registrate alcune criticità puntuali in termini di insufficienza di risorsa idrica, intese come differenza tra la potenzialità delle fonti e il fabbisogno della rete di distribuzione.

Il perdurare di alte temperature e di assenza di precipitazioni nei mesi di agosto e settembre ha determinato alcune situazioni di criticità localizzate o diffuse nei seguenti Comuni, in cui si è ricorso all’impiego di autobotti e a una serie di interventi emergenziali (descritti nei paragrafi a seguire):

− le situazioni più critiche si sono registrate nei mesi estivi nei comuni di Prignano sulla Secchia, Serramazzoni e Pievepelago;

− gli altri comuni della Valle del Secchia (Polinago, Palagano, Montefiorino, Frassinoro, Lama Mocogno, Pavullo nel Frignano) presentavano un livello di criticità inferiore che si è progressivamente accentuata dal mese di agosto, con la necessità di un maggior impiego di autobotti;

− gli altri comuni della Valle del Panaro (Vignola, Marano sul Panaro, Savignano sul Panaro, Guiglia, Zocca, Sestola, Montecreto) presentavano un livello di criticità inferiore che si è progressivamente accentuata dal mese di agosto, con la necessità di un maggior impiego di autobotti;

Ad oggi, nel mese di ottobre 2017, si segnala ancora una situazione di criticità residua nel seguente territorio approvvigionato con autobotti:

sono al momento operative autobotti al servizio di alcune frazioni e abitati nei comuni di Sestola, Montecreto, Lama Mocogno, Polinago, Palagano e marginalmente Montefiorino e Prignano sulla Secchia, per sopperire all’ammanco di risorsa conseguente all’esaurimento del lago dei Lamaccioni

(16)

Descrizione della situazione di criticità

Più in dettaglio si riportano in sintesi gli stati di criticità ancora presenti nel mese di ottobre e i possibili scenari autunnali nelle vallate che caratterizzano l’appennino modenese.

VALLE SECCHIA

L’accumulo del Lago del Mandriato in comune di Pievepelago è esaurito e l’invaso ad oggi presente consente solamente di sopperire ad una intera giornata di guasto al Potabilizzatore di Scoltenna.

Ad oggi l’impianto di Potabilizzazione di Scoltenna in Via Mulino Mazzieri, insieme allo sfruttamento del Lago dei Lamaccioni di Sestola e del relativo potabilizzatore hanno sopperito al calo registrato nel mese di settembre.

Di seguito si riporta un elenco delle sorgenti più critiche:

• Sorgenti Piandelagotti

• Sorgenti lago Mandriato;

• Sorgenti Leude;

• Sorgenti Ghiare;

• Sorgenti Varana;

• Sorgenti Rocche;

Ipotizzando che la tendenza perduri anche per il mese di ottobre, il calo della disponibilità a metà novembre sarà stimabile in ulteriori circa 8 l/s.

VALLE PANARO

Di seguito si riporta un elenco delle sorgenti e dei campi pozzi più critici all’inizio di ottobre:

• Sorgente Nadia;

• Gruppo sorgentizio “Ottimizzazione”;

• Gruppo sorgentizio passo del Lupo;

• Pozzo in quota di Marano;

• Campo pozzi Baroni;

Al succitato calo della disponibilità del mese di settembre si è ovviato principalmente con l’impiego dell’impianto di Via Sicilia e della nuova condotta ad esso asservita, denominata Savignano-Vignola, ultimata a metà del mese di settembre e impiegando costantemente l’impianto di back-up di Coccola nel Comune di Spilamberto.

Abitanti coinvolti Circa 98.000

Azioni attuate o da attivare per affrontare l’emergenza

Nei mesi estivi sono stati attivati servizi di trasporto acqua con autobotti nei comuni di Prignano, Serramazzoni, Frassinoro, Guiglia, Lama Mocogno, Marano sul Panaro, Montecreto, Montefiorino, Palagano, Pavullo nel Frignano, Pievepelago, Polinago, Prignano sulla Secchia, Savignano sul Panaro, Serramazzoni, Sestola, Vignola, Zocca.

(17)

Inoltre si sono realizzati i seguenti interventi al fine di garantire la continuità e l’ottimizzazione del servizio nei comuni di Frassinoro, Guiglia, Lama Mocogno, Marano sul Panaro, Montecreto, Montefiorino, Palagano, Pavullo nel Frignano, Pievepelago, Polinago, Prignano sulla Secchia, Savignano sul Panaro, Serramazzoni, Sestola, Vignola, Zocca:

• interventi di automazione per ottimizzare il riempimento serbatoio con autobotti per limitare scarichi o sfiori della vasca

• Collegamento impianto principale del Comune di Savignano alla rete acquedottistica di Vignola. Tale collegamento realizzato con condotta in PVC DN315 mm permette di portare acqua verso Vignola da Savignano

• Potenziamento delle tubazioni DN160 in doppia tubazione che alimentano dal capoluogo le frazioni di Vesale, Poggioraso, Rocchetta Sandri.

Per quanto riguarda le azioni in fase di attuazione o da attuare nelle prossime settimane, a partire dal mese di novembre, possono essere così sintetizzate:

• Potabilizzatore Scoltenna Via Molino Mazzieri 7 in comune di Pavullo nel Frignano:

adeguamento presa e relative nuove pompe, potenziamento delle linee di filtraggio, potenziamento della condotta premente per Serra di Porto;

• Interconnessione Cimone/Scoltenna e installazione nuovi organi di manovra in comune di Lama Mocogno;

• Potenziamento delle opere di captazione dalle sorgenti Budrione in comune di Frassinoro per ottenere un incremento di portata al servizio del comprensorio;

• Potenziamento delle opere di captazione dalle sorgenti Leude in comune di Riolunato per ottenere un incremento di portata al servizio del comprensorio.

VALLE SECCHIA

La realizzazione del Pompaggio di Colle Montese in Comune di Lama Mocogno, cantierato a metà ottobre, e il potenziamento della presa in alveo dello Scoltenna, in fase di conclusione, consentiranno di traguardare il mese di novembre, sopperendo al succitato ammanco di sistema con ulteriore risorsa prelevata dal Potabilizzatore Scoltenna, purchè sia presente acqua nell’asta fluviale.

Anomalie di sistema saranno eventualmente compensate con qualche unità di autobotti in particolare nei Comuni di Montefiorino e Frassinoro posti nella porzione ovest dell’area appenninica modenese e quindi particolarmente distanti dall’unica fonte dello Scoltenna ormai l’unica in grado di garantire approvvigionamento.

Al perdurare della siccità fino a metà novembre il Lago dei Lamaccioni andrebbe in esaurimento introducendo un ulteriore consistente ammanco che andrebbe coperto con l’impiego di alcune autobotti.

VALLE PANARO

Adottando il calo medio del mese di settembre anche per il mese di ottobre, la minor disponibilità a metà novembre porterà un calo del sistema sorgentizio equivalente a quello di settembre ed un ulteriore calo del campo pozzi di Baroni (conseguente alla chiusura dei canali irrigui che alimentano le falde di subalveo sulle quali insistono i pozzi di Baroni).

(18)

Al fine di superare il sopracitato ammanco previsto nel prossimo mese saranno dedicati l’affinamento dell’impianto di Via Sicilia e del sistema di pozzi ad esso afferente ed il potenziamento dell’impianto premente di Coccola.

La natura delle fonti profonde introdotte per sopperire agli ammanchi sorgentizi dovrebbe mantenersi per l’intera stagione autunnale.

Gestione esterna al Servizio Idrico integrato Comune di Fanano

Abitanti coinvolti

Circa 6000 (oltre ai residenti sono stati considerati, visto il periodo ed i flussi turistici presenti, anche le seconde case, gli alberghi e le strutture ricettive in genere)

Azioni attuate o da attivare per affrontare l’emergenza

E’stato già attivato il servizio di fornitura di acqua mediante boccioni ed è in corso di attivazione il servizio tramite autobotti.

Sono inoltre previsti interventi per garantire a continuità del servizio e di ottimizzazione della rete mediante

• installazione di potabilizzatore (filtro per materiale organico) e pompa pescante per prelievo acqua dal torrente doccione

• posa di nuove tubazioni e modifica di camere di manovra nei serbatoi di accumulo Comune di Fiumalbo

Si sono rese necessarie gestioni e regolazioni straordinarie degli acquedotti comunali, da parte del personale operaio comunale, il quale, al fine di garantire il servizio e contenere i disagi, ha effettuato ore straordinarie rispetto al normale orario di lavoro.

Comune di Montese Abitanti coinvolti Circa 1500

Azioni attuate o da attivare per affrontare l’emergenza

Potenziamento della stazione di pompaggio della sorgente "GEA" e della condotta che dalla sorgente rifornisce d'acqua i principali serbatoi dell'acquedotto comunale. Sarebbe possibile raddoppiare l'attuale disponibilità dai 5 l/sec a circa 10 l/sec garantendo continuità nella fornitura di acqua diversamente compromessa dal calo di disponibilità della risorsa e dal maggior consumo.

Comune di Riolunato

Aspetti quantitativi e descrizione della situazione di criticità

L'attuale emergenza idrica ha colpito anche le sorgenti in quota. Una delle più ricche sorgenti che alimenta l'acquedotto del capoluogo ha avuto una flessione del 50%, ancor peggio di quanto registrato nel 2003 quando si poteva contare su circa 21 lt/sec, mentre ora sono disponibili circa 15 lt/sec misurati il 19 luglio.

(19)

Abitanti coinvolti

Circa 4000 (oltre ai residenti sono stati considerati, visto il periodo ed i flussi turistici presenti, anche le seconde case, gli alberghi e le strutture ricettive in genere)

Azioni attivate e da attivare

Attraverso la regolazione delle valvole fra i vari serbatoi si riesce ancora a garantisce l'acqua agli utenti, regolando e mantenendo la risorsa nei serbatoi alti limitando l'erogazione durante le ore notturne dove il servizio in alcune zone viene interrotto dalle 22,00 alle 06,00.

• Realizzazione di un serbatoio da circa 120 mc a servizio del capoluogo di Riolunato in sostituzione di quello esistente di soli 9 mc che non permette lo stoccaggio e la conservazione della risorsa durante le ore di minor consumo

• Miglioramento delle captazioni in località Serpiano ed acquedotto di Groppo

• Implementazione del sistema di Telecontrollo ed installazione di valvole di manovra meccanizzate. Serbatoi di Serpiano, Reggidi, Cabonargi, Pradellago.

AREA TERRITORIALE DI BOLOGNA (abitanti coinvolti pianura 380.000, area appenninica 9.014, area imolese 60.000)

GESTORE HERA s.p.a.

È opportuno considerare per questo territorio tre sub aree distinte: l’area di pianura, l’area appenninica e area imolese

Area di pianura

Aspetti quantitativi e descrizione della situazione di criticità

Il Sistema Primario è il principale sistema acquedottistico gestito da Hera S.p.A.: al suo interno vengono distribuiti circa il 90% dei volumi totali prodotti in provincia di Bologna.

Per la continuità del servizio in condizioni di picco estivo (circa 270.000 metri cubi/giorno), il sistema utilizza in maniera bilanciata le fonti disponibili (preferendo le acque superficiali in periodo invernale-primaverile e quelle di falda in estate-autunno), in funzione delle condizioni di monte (prelievo dal Reno e dal Setta) e del fabbisogno idrico in distribuzione.

Di norma durante il periodo estivo le portate del Reno sono integrate con rilasci nel torrente Limentra affluente del Reno dal bacino idroelettrico di Suviana; i rilasci sono regolati dalla Regione. A tal proposito si evidenzia che, a causa del persistere di condizioni meteo-climatiche siccitose caratterizzate da alte temperature e precipitazioni non significative, la portata naturale del fiume Reno, che normalmente aumenta nel periodo autunnale, potrebbe portare ad una criticità conclamata per il sistema idrico primario e della città di Bologna.

Abitanti coinvolti Circa 380.000

Descrizione della situazione di criticità

A compensazione di un possibile ammanco è stato richiesto il rilascio di acqua dal bacino di Suviana. Ad integrazione di condizioni straordinarie di magra estiva, potrà essere necessario chiedere un ulteriore maggiore apporto dall’invaso.

(20)

Area appenninica

Aspetti quantitativi e descrizione della situazione di criticità

Di seguito si riportano le situazioni di criticità e deficit idrico che caratterizzano il territorio bolognese:

Acquedotto di Suviana

Per garantire l’alimentazione del potabilizzatore, il livello del lago di Suviana deve necessariamente essere ad una quota superiore a 457 m s.l.m. Come ulteriore criticità si segnala che dal 2016 il lago non può più essere alimentato dalle acque del fiume Reno, veicolate attraverso l’invaso di Pavana, per i vincoli posti sulla quota di invaso di quest’ultimo.

L’unico immissario nel lago di Suviana è quindi il bacino del torrente Limentra, le cui portate potrebbero non essere sufficienti a garantirne il completo riempimento dopo lo svuotamento durante la stagione estiva.

Nel mese di ottobre 2017 il volume utile invasato nel lago di Suviana è risultato pari a 4 Mmc, sufficiente a soddisfare il fabbisogno: al momento quindi non sussiste alcuna criticità di approvvigionamento.

Acquedotto “Cà Nobili”

Comune di Vergato nella frazione di Tolè, Comune di Valsamoggia nella località Savigno, Comune di Monte San Pietro nella località Montepastore

L’acquedotto “Ca’ Nobili” serve le località Savigno (Valsamoggia), Tolè (Vergato) e Montepastore (Monte San Pietro), oltre ad altre località minori.

È alimentato principalmente da gruppi sorgentizi locali ubicati in comune di Vergato e integrato da acqua di sorgente captata in provincia di Modena e dalle acque del Sistema Primario.

Questo sistema acquedottistico serve un bacino di utenza di circa 4.000 abitanti residenti, al netto dei flussi turistici, e può raggiungere in situazioni critiche un fabbisogno idrico di punta di 21 l/s. Gli interventi di mitigazione del rischio eseguiti negli ultimi anni hanno incrementato l’erogabilità fino ad un massimo di circa 16 l/s.

Sono stati completati alcuni importanti interventi funzionali a garantire la continuità di fornitura idrica, quali nel 2014 l’incremento della fornitura dall’acquedotto della Rosola (MO) e nel luglio 2017 l’attivazione del nuovo impianto di sollevamento «Monte Severo – Vaglie».

Allo stato attuale è stata sospesa l’integrazione con autobotti e le fonti dell’acquedotto hanno ripreso a sopperire al totale fabbisogno idrico delle utenze.

Acquedotto “Castel dell’Alpi”

Frazione di Castel dell’Alpi e Pian di Balestra in comune di San Benedetto Val di Sambro L’acquedotto “Castel dell’Alpi” serve le località Castel dell’Alpi, Madonna dei Fornelli, Montefredente, Pian di Balestra e Pian del Voglio in comune di San Benedetto Val di Sambro.

È alimentato dalle acque superficiali e di subalveo del torrente Savena potabilizzate presso la centrale in località Castel dell’Alpi e integrato dalle acque del Sistema Primario.

Questo sistema acquedottistico serve un bacino di utenza, al netto dei flussi turistici, può raggiungere in situazioni critiche un fabbisogno idrico di punta di 15 l/s. Gli interventi di

(21)

mitigazione del rischio eseguiti negli ultimi anni hanno incrementato l’erogabilità fino alla quasi totale copertura del fabbisogno.

Nel 2012 è stata completata una nuova interconnessione con il Sistema Primario di Bologna in località Montefredente che ha migliorato radicalmente l’assetto del sistema idrico.

Circa metà del territorio comunale di Gaggio Montano al di fuori del capoluogo

L’acquedotto “Arpolli”, serve le località Bombiana, Pietracolora e Marano (Gaggio Montano).

È alimentato da sorgenti locali in località Arpolli che durante le stagioni siccitose riducono la propria capacità e sono causa di potenziali criticità.

Si tratta di uno stato di criticità tuttora in corso in quanto le fonti non sono ancora in grado di sopperire al totale fabbisogno idrico delle utenze.

Acquedotto “Spagnoli – Labante”

L’acquedotto “Spagnoli - Labante” serve il comune di Castel d’Aiano.

È alimentato da gruppi sorgentizi in località San Cristoforo di Labante e Ponte Spagnoli.

Carenza idrica dovuta prevalentemente a magra eccezionale delle sorgenti San Cristoforo e Vignudini Rio Canali.

A partire dal 2012 sono stati eseguiti interventi di ottimizzazione degli impianti e delle reti distributrici.

Allo stato attuale è stata sospesa l’integrazione con autobotti, le fonti dell’acquedotto sopperiscono al totale fabbisogno idrico delle utenze.

Acquedotto “Zanchetto”

L’acquedotto “Zanchetto” serve il comune di Camugnano.

E’ alimentato da sorgenti locali che durante le stagioni siccitose riducono la propria capacità e sono causa di potenziali criticità.

Carenza idrica dovuta prevalentemente ad una ridotta possibilità di interconnessione con altri sistemi e condizione di magra eccezionale delle sorgenti Fontana del Boia.

Si tratta di uno stato di criticità tuttora in corso in quanto le fonti non sono ancora in grado di sopperire al totale fabbisogno idrico delle utenze.

Altri comuni (Castel di Casio, Castiglione dei Pepoli, Grizzana Morandi)

Carenze idriche localizzate dovute a magra eccezionale di alcune sorgenti minori al servizio di frazioni isolate.

L’impiego di autobotti nel periodo estivo al servizio dei comuni suddetti ha caratterizzato tutto il periodo giugno – agosto del 2017, a causa di condizioni meteo-climatiche estreme.

La precipitazione cumulata del periodo gennaio - settembre 2017 è paragonabile a quella dell’ultimo anno siccitoso (2012) e inferiore del 30% rispetto al 2016.

Le precipitazioni del mese di settembre non hanno inciso in maniera significativa sulla ricarica delle fonti superficiali.

(22)

Allo stato attuale del mese di ottobre l’impiego di autobotti è dunque limitato ai seguenti comuni:

- Gaggio Montano: acquedotto “Arpolli”

- Castel d’Aiano: acquedotto “Spagnoli – Labante”

- Camugnano: acquedotto “Zanchetto”

- Vergato: acquedotto “Cà Nobili”

Abitanti coinvolti

Potenzialmente circa 9.000

Azioni attuate o da attivare per affrontare l’emergenza

Sono stati attivati servizi di trasporto acqua con autobotti in diversi comuni dell’appennino bolognese: Camugnano, Castel d’Aiano, Castel di Casio, Castiglione dei Pepoli, Gaggio Montano, Grizzana Morandi, Valsamoggia, Vergato, San Benedetto Val di Sambro e per i comuni dell’Alto Reno.

Sono inoltre stati realizzati i seguenti interventi al fine garantire la continuità del servizio aumentando la disponibilità di risorsa idrica e ottimizzando la rete idrica:

• Interventi di automazione per ottimizzare il riempimento serbatoio con autobotti per limitare gli scarichi o gli sfiori dalle vasche presso l’impianto di Torre Tolè in comune di Vergato e in molti altri impianti del comprensorio;

• Posa di condotta interconnessione di serbatoi, installazione di dispositivi di sezionamento per ottimizzare la distribuzione in comune di Vergato;

• Potenziamento sistema di pressurizzazione di Calderino Nuovo in comune di Monte san Pietro;

• Interventi di potenziamento dell'acquedotto Arpolli in comune di Gaggio Montano per incremento della portata erogata;

Mentre sono attualmente da attivare altri possibili interventi legati essenzialmente al rinnovo e al potenziamento del sistema distributivo, al fine di incrementare l’effetto di eventuali surplus di produzione indotti dall’ottimizzazione delle fonti e agli impianti connessi:

• Rinnovo di rete in Via Lungo Lago di Suviana in comune di Castel di Casio: si tratta di una condotta in acciaio DN300 funzionale alla distribuzione di maggiori volumi idrici;

• Rinnovo di rete attraversamento Corniolo – Biancarella in comune di Castiglione dei Pepoli: si tratta di una condotta in acciaio DN200 funzionale alla distribuzione di maggiori volumi idrici;

• Rinnovo di rete in via Fini Ps 26 in località Tolè in comune di Vergato: si tratta di una condotta in PE DE110 funzionale alla distribuzione di maggiori volumi idrici;

• Interramento della condotta provvisoria da Via Trinità Località Savigno a Cà Bortolani – Valsamoggia: si tratta di una condotta in PE DE110 funzionale alla distribuzione di maggiori volumi idrici.

A questi si aggiunga il potenziamento degli impianti di sollevamento di Gnocco e Ponte Rivabella, finalizzati a stabilizzare il trasferimento di portata in quota lungo la dorsale della Valle del Lavino. Da questi interventi consegue anche un necessario adeguamento di sistema

(23)

funzionale al massimo rendimento del nuovo sollevamento Monte Severo – Vaglie, completato nel mese di luglio scorso.

Area imolese Aspetti quantitativi

Il potabilizzatore di Bubano nel comune di Mordano deriva acqua dal fiume Po mediante il Canale Emiliano Romagnolo (CER) e serve complessivamente 8 comuni (parte di Imola, Mordano, Bagnara di Romagna, Castel San Pietro Terme, Castelguelfo, Conselice, Medicina, Sant’Agata sul Santerno) .

Le acque sono recapitate in bacini di stoccaggio del volume complessivo di circa 3.000.000 mc in grado di garantire la produzione in assenza di prelievo per circa 60 giorni.

I volumi giornalieri erogati dal potabilizzatore sono pari a circa 40.000 mc.

Descrizione della situazione di criticità

La criticità, mitigata dai bacini di stoccaggio indicati al paragrafo precedente, potrebbe essere legata alla mancata derivazione del CER dal fiume Po.

Abitanti coinvolti Circa 60.000

Azioni attuate o da attivare per affrontare l’emergenza

Attuare ad opera degli Enti e delle Autorità preposte una efficace gestione dei rilasci di acqua dai bacini montani del bacino imbrifero del fiume Po ed una accurata gestione dei prelievi complessivi dal fiume Po al fine di mantenere una adeguata portata per lo scopo idropotabile.

Al momento non sono presenti criticità di approvvigionamento.

Gestione esterna al Servizio Idrico integrato

Comune di Vergato: località Buda, Cese, Ca Minore, Rede, Querceto, Lastre, Vallicelli, Monte Radicchio e Pernocchio

Il Consorzio della Rupe di Calvenzano (acquedotto privato) gestisce 14 utenze di cui 5 sono nuclei familiari residenti con presenza di persone disabili e presenza di aziende agricole. Il consorzio è parzialmente servito dalle acque di sfioro di uno stoccaggio di Hera, attualmente non presenti.

Per risolvere tale emergenza il consorzio ha ottenuto da Hera 15 gg fa 2 cisterne d'acqua che sono terminate e attualmente si riforniscono con taniche dalla più vicina fontana pubblica collegata alla rete Hera.

AREA TERRITORIALE DI FERRARA (abitanti coinvolti 450.000) GESTORE HERA s.p.a.

Il potabilizzatore di Pontelagoscuro è a servizio della rete idrica di 12 comuni della provincia di Ferrara per circa 250.000 abitanti serviti e 2.500 km di rete idrica. Il 90% del fabbisogno complessivo della rete è erogato dall’impianto di Pontelagoscuro, il restante 10% dal potabilizzatore di Stellata di Bondeno.

L’impianto di Pontelagoscuro è dotato di opere di prelievo superficiale da fiume Po e da pozzi di sub alveo di fiume, quello di Stellata è dotato solo di pozzi di sub alveo. In condizioni di crisi

Riferimenti

Documenti correlati

- con lettera – inviata al Servizio Competitività delle imprese agricole ed agroalimentari della Direzione Generale Agricoltu- ra, Caccia e Pesca – del 24 gennaio 2018

Nella media produzione nelle schede standard dell’azoto nelle note di decremento e incremento è stato aumentato di 5 kg in caso di elevata e scarsa dotazione di sostanza

(di seguito denominato Officina Trasfusionale) dell’Azienda USL della Romagna era già attivo a Cesena-Pievesestina, mentre è stato realizzato quello della Area Vasta Emilia

– in attuazione delle convenzioni che prevedono la pos- sibilità di concedere in comodato ai soggetti e alle strutture del sistema regionale di protezione civile, beni patrimoniali

reso esecutivo in data 17 dicembre 2015, mediante intesa nella Conferenza Stato-Regioni, per la disciplina dei rapporti con gli specialisti ambulatoriali interni, veterinari ed

7. I Comuni, nel rispetto della presente Ordinanza e delle disposizioni di cui alla Delibera di Giunta Regionale n. 197 del 25 febbraio 2013 possono determinare, con apposita

2) in alternativa, in un’unica soluzione, a conclusione del progetto, con le modalità sopraindicate previste per il saldo. Qualora all'atto della presentazione della domanda

1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di co- esione, sul