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La chiesa informa. Circolare della chiesa evangelica valdese di Catanzaro e Vincolise. Riconciliazione

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La chiesa informa

Circolare della chiesa evangelica valdese di Catanzaro e Vincolise

edizione novembre 2016

Riconciliazione

Ho visto il tuo volto come uno vede il volto di Dio,e tu mi hai fatto buona accoglienza. Genesi 33, 10

Queste parole, le dice Giacobbe alla fine di un con- flitto duro con suo fratello Esaù. Uno dei tanti con- flitti fra fratelli o in famiglia tramandati nel libro della Genesi.

Infatti, il primo conflitto nella Genesi è quello più radicale, perché alla fine si arriva al fratricidio. Poi litigano Sara e Agar. Qui i fratelli Ismaele e Isacco sono solo degli spettatori o, per quanto riguarda alla fine Ismaele, vittima.

Anni dopo diventiamo testimoni della lite fra Gia- cobbe ed Esaù, due gemelli, figli di Isacco. Alla base del loro conflitto sta l'idea che Dio ami Gia- cobbe e odi Esaù. Nella convinzione di essere il preferito, Giacobbe si sente autorizzato di inganna- re tutti, ma in particolare suo odiato fratello Esaù.

Sembra che Giacobbe abbia sempre successo con i suoi metodi poco orto- dossi, fino a quando, con la vicenda di aver rubato la benedizione al fratel- lo, Esaù non si arrabbi oltre misura, e la vita di Giacobbe è in serio perico- In questo numero

Riconciliazione Una politica verde è

possibile Novità Claudiana

Attività

Versetto biblico per novembre

contro i pregiudizi: gli anti-slogan

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Giacobbe scappa e per anni i fra- telli non si parlano. In quel periodo Giacobbe sposa due sorelle, una preferita, Rachele, e una svantag- giata, Lea. Lea alla fine dona 6 fi- gli a Giacobbe, che grande soddi- sfazione per la donna non amata!

Dopo tanti anni, Giacobbe, arric- chitosi con altri imbrogli, vuole tornare in patria. Così il momento di incontro con suo fratello si avvi- cina. Non è difficile immaginare, quanto Giacobbe ha paura. Per tut- ta la sua vita, egli è diventato gran- de e ricco solo perché ha sempre imbrogliato tutti. Adesso vede che i suoi imbrogli non hanno più sen- so.

Allora si sente come se combattes- se con Dio per tutta la notte. Gia- cobbe lotta ora dopo ora fino a quando non sorga il sole e lui si in- cammina segnato: con una ferita che per tutta la vita gli ricorderà questo evento e con un nuovo nome.

incontrare suo fratello. Al loro in- contro Esaù finalmente avrebbe avuto l'occasione per la grande vendetta. Esaù però sorprende tutti.

Lui non vuole vendetta ma riconci- liazione. Giacobbe è commosso che non può dire altro che le parole stampate all'inizio della circolare:

ho visto il tuo volto come uno vede il volto di Dio, e tu mi hai fatto buona accoglienza.

Giacobbe, il grande ingannatore, ha capito di vedere Dio nel viso della persona che più ha subito i suoi imbrogli. Nel volto dell'altro riscopre suo fratello e vede che Dio si rivela proprio in colui che lui, Giacobbe, non ha mai tenuto in considerazione. Che bella, la ricon- ciliazione!

La chiesa informa

Circolare della Chiesa Evangelica Valdese di Catanzaro e Vincolise Redazione: Jens Hansen, Via XX Settembre, 62 - Catanzaro

Cellulare 347 60 30 164

jhansen@chiesavaldese.org - www.valdesicatanzaro.it

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Novembre 2016 – La chiesa informa 3

Per una finanziaria sostenibile

Una finanziaria verde per rilancia- re l’ITALIA

Creare lavoro e investimenti in in- novazione e riqualificazione am- bientale, senza nuove tasse e a pa- rità di gettito per il bilancio dello Stato.

Le proposte di Legambiente per la Legge di Bilancio 2017

Non è vero che in questa fase com- plicata dell’economia italiana e globale si debbano rinviare gli in- vestimenti destinati alla ricerca, all’istruzione o all’innovazione ambientale.

Non è vero semplicemente perché nell’enorme bilancio dello Stato sono presenti enormi sprechi e vere e proprie distorsioni fiscali a danno dell’ambiente, oltre che a rendite insopportabili che impedi- scono una corretta gestione di beni naturali e comuni.

Se da una parte è condivisa l’idea che sia quanto mai urgente rilan- ciare investimenti e politiche che

spingano la economia verde, dall’altra parte il dibattito politico sembra ignorare che sia possibile fare ciò in tempi brevi contribuen- do al rilancio dell’economia italia- na.

La ricetta è nota da tempo e passa per lo spostamento del peso della fiscalità dal lavoro al consumo del- le risorse, e di spingere l'innova- zione ambientale in tutti i settori fondamentali dell’economia italia- na: dall’energia all’edilizia, dalla mobilità ai rifiuti, dall'agricoltura al turismo.

Legambiente ha messo in fila 15 proposte per rilanciare l’economia italiana in una chiave ecologica.

Sono proposte che riguardano am- biti diversi, tutte semplici, fattibili e comprensibili. Se approvate per- metterebbero di avviare investi- menti in settori fondamentali dell’economia italiana, di cancella- re rendite e privilegi contro l’ambiente non più ammissibili.

Per evitare equivoci, non esistono impedimenti economici o trattati europei ad ostacolare questo cam- biamento - semmai il contrario (in particolare dopo l'accordo interna- zionale sul clima alla COP21 di Parigi), sono le difficoltà o i rischi possibili legati al bilancio dello

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Perché c’è un dato importante da sottolineare: questi interventi non creano nuovo debito pubblico e non determinano un aumento della tassazione generale.

Al contrario, permetterebbero di premiare gli investimenti in inno- vazione e di reperire le risorse per ridurre il costo del lavoro.

Sono tre i campi di intervento pro- posti da Legambiente per ridise- gnare la fiscalità in chiave ambien- tale nel nostro Paese.

Il primo prevede un intervento con effetti immediati, nella Legge di stabilità, per cancellare privilegi e rendite di cui beneficiano coloro che gestiscono cave, acque di sor- gente, concessioni balneari, rifiuti, trivellazioni di petrolio e gas.

Cancellare queste rendite e privile- gi che producono impatti ambien- tali consentirebbe di generare quasi due miliardi di euro ogni anno, a partire dal 2017.

Il secondo filone di interventi pun- ta ad aprire finalmente il calderone della fiscalità in settori dove fino ad oggi hanno dominato comples- sità e assenza di trasparenza che nascondeva privilegi per alcuni, at- traverso sussidi diretti e indiretti, e voci di prelievo senza alcun lega-

una innovazione capace di genera- re vantaggi generali e di creare la- voro.

Il terzo campo di intervento riguar- da l'Iva sull'acquisto di beni e pro- dotti, dove oggi sono in vigore ali- quote diverse, ma anche qui neu- trali rispetto al peso che quanto viene acquistato determina nei confronti dell’ambiente. Questi in- terventi sarebbero a parità di getti- to ma produrrebbero investimenti in una direzione virtuosa. Com- plessivamente tra accise su energia e trasporti, Iva su beni e prodotti, lo Stato attualmente incassa 150 miliardi di euro che, a parità di get- tito, vanno ridistribuiti sulla base di criteri ambientali.

Infine, si propone di sbloccare in- terventi a costo zero per lo Stato, ma fondamentali per il territorio e l’economia italiana, capaci di crea- re lavoro e vantaggi ambientali, nella riqualificazione del patrimo- nio edilizio, nelle bonifiche, nell’autoproduzione da fonti rinno- vabili, nel ridare valore a boschi e aree agricole abbandonate, nello spostare investimenti dalle auto- strade al trasporto ferroviario pen- dolare.

Perché continuare a difendere que- sta situazione e non provare a cam- biarla? Qualcuno potrebbe obietta-

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Novembre 2016 – La chiesa informa 5

re su interventi fiscali di questo tipo.

Per fare degli esempi, per l’acqua in bottiglia si passerebbe da 0,1 centesimi pagati per litro a 2 cente- simi (il prezzo medio di vendita è 30 centesimi nella grande distribu- zione!).

Per le cave si pagherebbe il 20%

del prezzo di vendita finale come nel Regno Unito, mentre attual- mente siamo al 3,5% e in alcune Regioni i canoni di concessioni per le attività di escavazione sono ad- dirittura gratis.

Qualcuno può difendere il fatto che non si paghino le royalties per le trivellazioni sotto certe soglie o che quanto pagano le compagnie alle Regioni lo possono dedurre dalle tasse.

Oppure che in Italia continuino ad essere diffuse le discariche e si proceda a rilento nel riciclo dei materiali, perché il prezzo di con- ferimento in discarica è bassissi- mo?

Al contrario, dovrebbero essere le imprese a spingere per un mercato finalmente trasparente che premia chi innova. Se la situazione econo- mica e occupazionale del Paese è difficile, queste proposte dimostra- no che vi sono settori in Italia dove, con adeguate politiche, si possa tornare a creare lavoro e op- portunità.

Tutti gli studi evidenziano come l'innovazione energetica e l'econo- mia circolare sono i campi dove si può dare risposta a storici problemi nazionali creando opportunità e la- voro nei territori.

Novità Claudiana

La fondamentale biografia di Lutero a cura di Heinz Schilling unisce l’approccio rigoroso dello storico, fondato sui documenti e sulle più recenti ricerche in ambito archeologico, economico e sociologico, al ta- glio divulgativo, rendendo accessibile a un vasto pub- blico la prima fase della Riforma nell’azione e nell’opera del suo iniziatore.

«La nascita del mondo moderno verrebbe interpretata in modo errato se si ritenesse che, per la sua lotta con- tro le autorità, Lutero fosse un rivoluzionario e si valutasse come tendenza antimoderna la centralità che ebbe per lui la religione. Rafforzando la reli-

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come spazio d’azione, Lutero liberò un dinamismo che contribuì in modo essenziale alla trasformazione in senso secolare dell’Europa della prima Età moderna e alla nascita della modernità vera e propria».

Heinz Schilling

Appuntamenti

6

Ore 10.30, culto della Riforma con la predicazione di Don Pino Silvestre

20

Consiglio di chiesa alle 9.00.

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Conferenza del pastore sulle ragioni storiche della Riforma protestante. Alle 18.30 nella sala del Musmi nel Parco del- la biodiversità.

Scuola

domenicale Il 6, 13 e 20 alle ore 10.00 Il 27 alle ore 18.00

Catechismo Il 6, 13 e 20 alle ore 12.00 Studio

biblico L’8!!, 21 e 28 alle ore 17.00 nella sala Unione

femminile due volte al mese, per info Maria Serò Culto A Vincolise ogni giovedì ore 17.00

A Catanzaro ogni domenica 10.30 La prima domenica con la Santa Cena L'ultima domenica alle ore 18.00

Versetto biblico Novembre

Abbiamo una

base

ancora più

solida

per la nostra

fede

:

la

parola

scritta dai profeti.

2 Pietro 1, 19

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Novembre 2016 – La chiesa informa 7

Gli anti-slogan di medici senza frontiere

Contro i pregiudizi verso i migranti e i profughi

LEGGENDA n°1 - Ci portano le malattie

Malattie come Ebola, Tubercolosi e scabbia potrebbero diffondersi nel nostro Paese insieme agli im- migrati. La mancanza di controlli sulle navi espone al contagio gli operatori impegnati nelle operazio- ni di soccorso e accoglienza dei migranti in Italia. Alla polizia non vengono forniti neppure gli stru- menti minimi di profilassi. Stiamo correndo il rischio che malattie de- bellate da secoli in Italia ritornino a contagiarci e per molte di queste malattie non esiste nemmeno il vaccino.

IN REALTÀ Allarmismo, No grazie

I migranti non rappresentano un ri- schio per la salute pubblica. È al- larmante che continuino a circolare notizie false a questo proposito.

Nel corso di oltre dieci anni di atti- vità mediche in Italia, MSF non ha memoria di un solo caso in cui la presenza di immigrati sul territorio sia stata causa di un’emergenza di salute pubblica. Spesso, associate all’arrivo dei migranti, vengono ci- tate malattie come Tubercolosi, Ebola e scabbia. Siamo sicuri di

conoscerle?

La Tubercolosi è presente in Italia da decenni, non è stata recente- mente importata dagli stranieri e non si trasmette con una stretta di mano, prendendo lo stesso autobus o frequentando gli stessi spazi pub- blici. Dove bisogna agire per ridur- re il rischio di riattivazione dell’infezione? Essenzialmente sulle condizioni di vita (denutrizio- ne o cattiva nutrizione, scarsa igie- ne), di lavoro e di alloggio (perma- nenza in luoghi chiusi, sovraffollati e scarsamente arieggiati e illumi- nati).

L’approdo dell'Ebola con i migran- ti che sbarcano sulle coste siciliane è più che remoto. Sono almeno 5.000 i chilometri da percorrere per arrivare alle coste del Nord Africa dai Paesi dove si manifesta il virus Ebola ed è impensabile percorrerli per via terrestre in meno dei 21 giorni che rappresen- tano il periodo d’incubazione della malattia. Il virus Ebola è molto le- tale e nella maggior parte dei casi provoca malattia sintomatica e poi morte nell’arco di pochi giorni dall’infezione. Questo vanifica la possibilità che una persona infetta- ta si avventuri verso l’Europa in un viaggio che generalmente dura di-

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versi mesi.

La scabbia è una malattia della pel- le ed è sinonimo di condizioni igie- niche molto precarie. L’infezione si diffonde con maggiore facilità nei luoghi affollati e nelle situazio- ni in cui vi sono molti contatti rav- vicinati. La scabbia in Italia c'è da sempre, anche se è una malattia di facile cura (pochi giorni di tratta- mento con una pomata).

Le persone che affrontano lunghi e rischiosi viaggi via terra e via mare non solo sono esposte alle comuni malattie ma anche a traumi fisici e psichici. MSF ha condotto centina- ia d’interviste a persone soccorse in mare tra il 2015 e il 2016 che hanno rivelato l’allarmante livello di violenza e sfruttamento al quale i migranti sono sottoposti in Libia.

Gli abusi riportati comprendono violenze (anche sessuali), deten-

traria in con- dizioni disu- mane, tortu- re e altre for- me di mal- trattamento, sfruttamento economico e lavoro forza- to.

È del tutto falso che, una volta sbarcate sulle coste italiane, le per- sone accedano al territorio nazio- nale senza alcun controllo sanita- rio. Il Ministero dell’Interno e il Ministero della Salute sono i ga- ranti dell’attuazione di procedure di screening sanitario in tutte le fasi del transito in Italia (dallo sbarco all’ingresso nei centri di ac- coglienza).

Le difficoltà in cui si trovano i mi- granti nei mesi successivi all’arri- vo in Italia minano il loro stato di salute esponendoli a malattie lega- te al degrado, alla povertà e all’esclusione. Quando escono dal circuito d'accoglienza, una delle conseguenze della marginalità so- ciale in cui spesso vivono (preca- rietà abitativa, sfruttamento lavora- tivo) è proprio il mancato o limita- to accesso alle cure mediche di base.

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