CANTATA SAGRA
DA ESEGUIRSI
IN OCCASIONE DELLA RIAPERTURA
DELL'ACCADEMIA
D
IRELIGIONE CATTOLICA
DEDICATA
AIX'EMINENTISS. E REVERENDISS.
SIC CARDINAL
FRANCESCO ANTONIO
DE LORENZANA
ACCADEMICO CENSORE ONORARIO
* +++ .
•••'
ROMA 1801
NELLA STAMPERIA DELL'ACCADEMIA
CON LICENZA DE'SUPERIORI
.
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in 2013
"
http://archive.org/details/cantatasagradaesOOroma
)o( 3 )o(
EMINENTISSIMO PRINCIPE
J. Beneficj
d'ogni maniera
,che Imminen- za Vostra non
cessa di fare allanostra
Accademia
,siccome hanno
servitomirabil- mente
, eservono
tuttorad'aumento
, e displendore
allamedesima
, cosìne obbligano
la
più
sincera,ed umile riconoscenza
.Voi
colla vostra
autorevole presenza non
lasciategiammai
dionorarne
le sessioni , e di ani-marne
iSocj
amettere
inopera
tutto il loro sapere , il loro studio , e la lorodiligenza
a difesa dellaReligione
.Né
di ciòcontento
1cercate ,
che anche
ipopoli
lontanipossano
approfittare delle
opere
loro , offrendovi a 2)0(
4
)0(spontaneamente
asomministrarne
imezzi opportuni
.Quindi
è,che essendo
l'Acca-demia
ingran
parte aVoi
debitrice , e dellasua continuazione
t e delsuo incremento
,ne parve doverósa cosa darvene
un'attesta- to , col dedicare all'Eminenza Vostra
questo tenue lavoro d'uno
de'suoiMembri
fatto
per
lasolenne
apertura diquest'anno
.Non
riguardate alla picciolezza deldono
,
ma solamente
all'animo
di quelli ,che ve
lopresentano
; i quali coipiù
veraci senti-menti
diprofonda venerazione
vipregano
daldatore d'ogni bene una
serie lunghissi-ma
dianni
anuovo decoro
dellaSacra Por- pora
, e asempre maggiore
edificazionedel- laChiesa
.
p
' )o( t )o(
CANTATA
DIONIGI
,DAMARE
,E FILALETE
*DIONIGI
Oichè
di Paulo intesiNel
graveAreopago Tonar
la voce ardente ,E
le celesti alte dottrine appresi,
Del vero, ch'io cercai tantanni invano, Sì
dolcemente
l'almamia
si pasce,Che nuova
gioja ognora in cuormi
nasceQuali cose
=
portentose.
Veggio
offrirsi agli occhj miei !Atterrati i falsi Dei,
Are , e templi alzarsi io
miro
Dell'Empirò=
alsommo Re
.DAMARE
Qual
d'amore ==nuovo
ardoreMi
si desta , e accende in petto !Vinto
e spento ogn' altro affetto,Di
piacere io sol desioA
quelDio
ss che tutto fé .DIONIGI , e
DAMARE
Oh
granDio,
di tua pietate* Il Soggetto e cavato dal Capo XVII. degli Atti degli Apostoli.
)o(
6
)o($\ bell'opre effetti sono
.
Deb
tu fa , che tantodono
Sia di gloria al
Donator
•Fa
, che sorga in ogni etate Prode stuoi d'ahne felici,
Che
sien contro a'tuoi nemiciDel
tuonome
difensor.
F1LALETE
Quai
sogni questi son ?Come
si lieviA
prestar foste all'altrui iole orecchio?DIONIGI Filalete, gli accenti
DeirOrator
DivinoTu
accoltatinon
hai . Se udito avessiSue
celesti parole ,No
, certo son ,con
le diresti fole.
*ILAL£T£
E* ver che
non
l'udii ;ma
già lafama
Tutta n'ha piena Atene .
Ai saggi , al vulgo ignaro ogni suo detto
Forma
di riso, o di contese oggetto.Vano
error vi lusinga ,Se credete, che il popolo tenace
D'uno
straniero ai favellar audace Tosto deggia costumi.Usi, affetti, cangiar, credenza, e
Numi
•Non
più ,non
più dal labroV'escan sì strani sensi :
Seguite il
mio
consiglio,11 parlarne
non
è senza periglio .Psr voi l'ira pavento
)0( 7 )0(
Del popola sdegnato ;
Fammi
l'acerbo fatoDi
Socrate tiemar.Del
patrio culto i riti ,Delle sue leggi il freno
Dee
per prudenzaalmeno
Il saggio rispettar
.
DaMAFE
Del
Ciel contro ai Decreti a nulla valeLa
possanza mortaleE*
Dio
, che a udir sua voce alfin ne invita S'oda; e per lui, che suamercè
la diede,Si disprezzi, s'è
duopo,
ancor la vita.dtonigi
Amico
, deh perpuco
Il giudicar sospendi :
Ascolta pria gli alti misterj , e poi
Oppooti
a lor, deprezzagli , se vuoi.Tu Damare
incomincia,10 l'opra seguirò , e in
Dio
lo spero,
Filalete
vedrem
cangiar pensiero .D/ìM^RE
Del
Messaggier divino i sacri accentiMio
debil labroimpuro
Come
ridir potria ?Pur
cedo al tuo volere ;11 pietoso Signor
mia
forza sia.
Ateniesi , fra quanti
Popoli sono, a vano culto addetti lo vi rimiro. I Simulacri vostri
Veggendo
intorno, sovra un'ara scritto)o( 8 )o(
Lessi ; all'ignoto
Dio
s Quello , che Voi Ignorando adorate , ecco v'annunzio .Quel Dio,
che ilmondo
feo , che d'infiniteForme
adornoilo , che alla terra , e al CieloImpera
,non
soggiorna in templi , ch'opra Sien delle manid'uom
.Di
lui bisognoNon
ha l'Eterno.A
tutti e spirto, e vita Eidona,
e tutte feo daun
sol le genti Della terra coprir la facciaimmensa
.Ei le stagioni , e i tempi
,
E
delle cose il fin regge, e misura.Noi
siam diDio
progenie , enon
s'estimi,
Ch'alle pietre, all'argento, all'oro sculto
Da
vii caducamano
Somigli il
Dio
Sovrano.
Chi
alla salvezza aspira ,Chi
vuol del cuor la pace ,Cerchi, conosca, adori il
Dio
verace.Se cerchi o mortale L'eterno fattore
,
Lontan
da! tuo cuoreNoi
devi cercar,
Immenso,
possenteA
tutto è presente ;Il Cielo ei riempie
La
terra , ed ilmar
.FILALETE Sublime è la dottrina ,
Negar non
so :ma
i saggi nostri al paro Tali cose insegnaro.)o( 9 )o(
DIONIGI Sì;
ma
Terrror soventeAl vero
han
misto, e il vermedesmo
èsolo Di lunghe veglie frutto.Or Dio
destina Tutta chiamar l'umana stirpe al sacro Divin suo culto .FILALETE
E
chime
rassicura ?DIONIGI
Lo
stessoDio
, che il vuole . Iltempo
è questoCh
ei svela la cagion de'nostri mali,
Che
il rimedio n'appresta,
Che
il suo eterno voler ne manifesta.
PILALETB Grandi cose prometti
,
Che
indarno i saggi ricercar finora,Cose,
che l'uom da semedesmo
ignora•DIONIGI
L'uomo
innocente uscioDel suo fattor dalla possente
mano Col don
di libertate ,onde
più gratoA Dio
delTumil core offrisseomaggio.
Ma
abusando deldon
la legge infrangeDel
giustoNume
.Densa
nebbia alloraD
error suamente ingombra
;E pugnando
tra loro ignoti affettiGli destano nei sen crude procelle .
Qual
da malseme mala
pianta sorge , Tale infetta da lui l'umana proleNasce
grave a se stessa , e in ira aDio
.
Ma
l'eterna bontà dal Cielo invia)o( IO )0(
A
dileguar le tenebre funesteL'eterno Figlio, che di nostro frale
1 Vestito a
Noi
sue sante leggi intima,
Muor
s'un tronco perNoi
:Ma Dio
, che l'amaA
morte il toglie, e a nuova vita ilchiama
.
Gioite eletti popoli,
Che
parlaamico
il Cielo *Ornai dalle vostre
anime
D'error si squarci il velo,
Tra
voi virtute annidisi,
Fuggasi l'Empietà .
L'Uom Dio,
qual padre amabile,A
se or v'appella, e invita.Tempo
verrà , che giudiceLa
terra sbigottitaCon
tuoni , lampi , e fulmini Tutta tremar farà .FILALETE
Quanto
difformi io scorgoDa
que', che il vulgo sparse,Di
Paulo i sacri detti !Ma
vinto ancornon sono,
E mi
lottano in cuor dubbj , ed affetti.
DIONIGI
Del
Cieldono
è la Fede:L'alme sol tragge Tinvisibil
Nume
•^
A
lui salganoadunque
i nostri voti ; Pregiamlo umili , ch'Egli il ver ne scopra . Ei che lacominciò
compisca lopra .Gran Dio
de'lumi PadreDi
noi pietà ti prenda,
)0( II )o(
Un
raggio tuo discenda Nostr'alma a rischiarar .DAMARE
, e FILALETEGran Dio
ec.DIONIGI Se dal tuo sen discese
L'eterno Figlio in terra,
Del
nostro cuor la guerraFa
per pietà cessar.DAMARE
, e FILALETE Se dal tuo ec.FILALETE
Deh
qual novella luceSfavilla alla
mia mente
!Vinto il
mio
cuor si sente,
Né
ardisce contrastar.
TUTTI
Gran Dio
de'lumi PadreA
te sia laude eterna,Cui
piacque tua superna Virtute palesar•La
Poesia è dell'Accademico Pad- D.Antonio
Grandi Bernabita Segretario del Generale disua Congregazione :