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REPUBBLICA ITALIANA CORTE DEI CONTI SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA LIGURIA

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Academic year: 2022

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Deliberazione n. 72/2021/PRSP

REPUBBLICA ITALIANA CORTE DEI CONTI

SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA LIGURIA

composta dai magistrati:

dott.ssa Maria Teresa Polverino Presidente dott. Donato Centrone Consigliere

dott.ssa Elisabetta Conte Referendario

nelle adunanze in camere di consiglio del 23 giugno 2021 e del 29 luglio 2021

VISTO l’art. 100, comma secondo, della Costituzione;

VISTO il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con regio decreto 12 luglio 1934, n. 1214, e successive modificazioni;

VISTA la legge 14 gennaio 1994, n. 20, recante disposizioni in materia di giurisdizione e controllo della Corte dei conti;

VISTO il Regolamento per l’organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti, deliberato dalle Sezioni Riunite in data 16 giugno 2000;

VISTO l’art. 243-bis del TUEL, introdotto dall’art. 3, comma 1, lett. r), del decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213;

VISTO l’art. 243-quater del TUEL, rubricato “Esame del piano di riequilibrio finanziario pluriennale e controllo sulla relativa attuazione”;

VISTE le Linee guida in materia di procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, adottate dalla Sezione delle Autonomie della Corte dei conti con deliberazioni n.

16/2012/INPR, n. 11/2013/INPR e n. 5/2018/INPR;

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VISTE le pronunce di orientamento generale in materia di procedura di riequilibrio finanziario pluriennale adottate dalla Sezione delle Autonomie della Corte dei conti, i cui principi di diritto si intendono in questa sede richiamati;

VISTE le delibere di Consiglio provinciale n. 8 del 17 dicembre 2014 e n. 53 del 26 luglio 2015, con cui la Provincia di La Spezia ha approvato, rispettivamente, il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale ed il conseguente Piano, ai sensi dell’art.

243-bis del TUEL;

VISTA la delibera di Consiglio provinciale n. 12 del 23 marzo 2017, con la quale la Provincia ha rimodulato il precedente piano di riequilibrio, avvalendosi della proroga concessa dall’art. 1, comma 714-bis, della legge n. 208 del 2015, come modificato dall’art. 15, comma 2, del d.l. n. 113 del 2016, convertito nella legge n. 160 del 2016, e dell’art. 1, comma 434, della legge n. 232 del 2016, che aveva riaperto il termine fino al 31 maggio 2017;

VISTA la delibera di Consiglio provinciale n. 64 del 24 novembre 2017, con la quale la Provincia di La Spezia ha rettificato la precedente delibera n. 12 del 2017;

VISTA la relazione sul ridetto Piano di riequilibrio finanziario pluriennale prodotta dal Ministero dell’Interno, Dipartimento per gli affari interni e territoriali, Direzione centrale della finanza locale, del 5 maggio 2021, inviata alla Sezione, tramite posta elettronica certificata, il 31 maggio 2021, prot. n. 3760;

VISTA l’ordinanza del Presidente della Sezione regionale di controllo per la Liguria n.

40/2021, con cui è stata convocata, peer il giorno 23 giugno 2021, adunanza in camera di consiglio al fine di deliberare in ordine all’approvazione del Piano di riequilibrio adottato dalla Provincia di La Spezia;

VISTO il decreto-legge 17 marzo 2020 n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, recante misure connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19, e in particolare gli artt. 84, comma 6, e 85, commi 1, 2, 3, lett. e) 5, 6 e 8-bis;

VISTO l’art. 263 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, recante misure urgenti connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19, convertito dalla legge 17 luglio 2020, n. 77;

VISTO l’art. 36, comma 4, del d.l. 8 aprile 2020 n. 23, convertito dalla legge 5 giugno 2020, n.

40, recante “Termini processuali in materia di giustizia civile, penale, amministrativa, contabile, tributaria e militare”;

VISTO l’art. 26-ter del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, inserito dalla legge di conversione 13 ottobre 2020, n. 126, che ha prorogato le misure e le facoltà attribuite dal

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citato art. 85 del decreto-legge n. 18 del 2020 fino al termine dello stato di emergenza epidemiologica da Covid-19;

VISTO l’articolo 6 del decreto-legge 1° aprile 2021, n. 44, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 maggio 2021, n. 76, in forza del quale lo stato di emergenza da Covid-19 è stato prorogato al 31 luglio 2021;

VISTO l’art. 10 del decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 giugno 2021, n. 87;

VISTI i decreti del Presidente della Corte dei conti n. 139 del 1° aprile 2020, recante “Regole tecniche ed operative in materia di svolgimento delle udienze in videoconferenza e firma digitale dei provvedimenti del giudice nei giudizi dinanzi alla Corte dei conti”, n. 153 del 18 maggio 2020 recante “ Regole tecniche ed operative in materia di svolgimento delle camere di consiglio e delle adunanze in videoconferenza e firma digitale dei provvedimenti dei magistrati e nelle funzioni di controllo della Corte dei conti” e n. 287 del 27 ottobre 2020 recante “Regole tecniche e operative in materia di svolgimento in videoconferenza delle udienze del giudice nei giudizi innanzi alla Corte dei conti, delle camere di consiglio e delle adunanze, nonché delle audizioni mediante collegamento da remoto del pubblico ministero”;

VISTI i provvedimenti di carattere organizzativo adottati dal Segretario generale della Corte dei conti con le circolari 20 novembre 2020, n. 39, 9 marzo 2021, n. 11 e 30 marzo 2021, n. 13;

VISTO l’art. 36, comma 4, del d.l. 8 aprile 2020 n. 23, convertito dalla legge 5 giugno 2020, n.

40, recante “Termini processuali in materia di giustizia civile, penale, amministrativa, contabile, tributaria e militare”;

UDITO, nell’adunanza in parola, il relatore, dott. Donato Centrone

CONSIDERATO che, all’esito della valutazione degli atti oggetto di esame, la Sezione regionale, con ordinanza collegiale n. 41 del 25 giugno 2021, ha chiesto al Presidente della Provincia di La Spezia ulteriori chiarimenti e integrazioni documentali, da produrre entro il 22 luglio 2021;

ESAMINATA la risposta istruttoria della Provincia di La Spezia, datata 21 giugno 2021, e relativi allegati, inviata alla scrivente Sezione regionale di controllo nella medesima data, ed acquisita al protocollo con il numero 4206;

VISTA l’ordinanza del Presidente della Sezione n. 47 del 29 luglio 2021, trasmessa unitamente alla relazione di deferimento del magistrato istruttore datata 27 luglio 2021, con cui la Sezione è stata convocata per l’adunanza in camera di consiglio del 29 luglio 2021;

UDITO, nell’adunanza in parola, il relatore, dott. Donato Centrone

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Fatto e diritto

L’art. 3, comma 1, lettera r), della legge n. 213 del 2012 ha inserito, nel Titolo VIII, “Enti locali deficitari o dissestati”, del d.lgs. n. 267 del 2000, l’art. 243-bis che prevede un’apposita procedura di riequilibrio finanziario pluriennale per gli enti locali nei quali sussistano squilibri strutturali del bilancio in grado di provocarne il dissesto finanziario. Si tratta di una terza fattispecie che si aggiunge alle situazioni, elencate dagli artt. 242 e 244 del TUEL, degli enti in condizioni strutturalmente deficitarie ed in situazioni di dissesto finanziario.

La procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, disciplinata dagli articoli 243-bis, ter e quater del TUEL, si inserisce, quindi, in un sistema in cui sono prefigurate, in una graduale articolazione, le situazioni di precarietà delle gestioni amministrative e, in parallelo, i rimedi per farvi fronte. In tale sistema era già inserita la procedura del cosiddetto “dissesto guidato”, di cui all’art. 6, comma 2, del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149, che, in precedenza, rappresentava il rimedio di chiusura del sistema di salvaguardia delle gestioni degli enti locali.

La procedura di riequilibrio finanziario pluriennale presuppone una situazione di deficitarietà strutturale prossima al dissesto, ma che si svolge privilegiando l’affidamento agli organi ordinari dell’ente della gestione delle iniziative per il risanamento. La procedura è cadenzata da termini anche perentori e richiede l’intervento della Corte dei conti in successive fasi del procedimento. La Sezione delle Autonomie della Corte dei conti ha deliberato apposite Linee guida (cfr. deliberazioni n. 16/SEZAUT/2012/INPR e n.

5/SEZAUT/2018/INPR), necessarie ad orientare la Commissione per la finanza e gli organici degli enti locali del Ministero dell’interno circa i criteri di esame del piano di riequilibrio. All’esito della prima fase della procedura, quella istruttoria, la Commissione ministeriale redige una relazione finale, da trasmettere alla competente Sezione regionale della Corte, che, valutata la congruenza delle misure che si intendono adottare ai fini del riequilibrio, emette una deliberazione motivata di approvazione del piano o, in caso contrario, di diniego. Alle Sezioni regionali di controllo spetta anche il compito di vigilare sull'esecuzione del piano di riequilibrio, effettuando, ai sensi dell’art. 243-bis, comma 6, lett.

a), le prescritte verifiche semestrali.

Il piano di riequilibrio, in particolare, deve contenere tutte le misure necessarie a superare le condizioni di squilibrio rilevate, e comunque:

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- le eventuali misure correttive adottate dall’ente in considerazione dei comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria e del mancato rispetto degli obiettivi posti con il patto di stabilità interno, accertati dalla competente Sezione regionale della Corte dei conti;

- la puntuale ricognizione, con relativa quantificazione, dei fattori di squilibrio, dell’eventuale disavanzo di amministrazione risultante dall’ultimo rendiconto approvato e di eventuali debiti fuori bilancio;

- l’individuazione, con relativa quantificazione e previsione dell’anno di effettivo realizzo, di tutte le misure necessarie per ripristinare l’equilibrio strutturale del bilancio, per l’integrale ripiano del disavanzo di amministrazione e per il finanziamento dei debiti fuori bilancio, entro il periodo massimo di dieci anni, a partire da quello in corso alla data di accettazione del piano;

- l’indicazione, per ciascun anno del piano di riequilibrio, della percentuale di ripiano del disavanzo d’amministrazione e degli importi per il finanziamento dei debiti fuori bilancio.

Va evidenziato come l’ampiezza del tempo di esecuzione del piano, ormai anche ventennale (cfr. art. 1, comma 888, della legge di bilancio n. 205 del 2017), vincola le future gestioni. Pertanto, la graduazione della percentuale del ripiano del disavanzo di amministrazione e del finanziamento dei debiti fuori bilancio (art. 243-bis, comma 6, lettera d, TUEL) deve privilegiare i primi anni del percorso di riequilibrio, e preferibilmente quelli residui di attività della consiliatura e, comunque, i primi 5 anni.

I. Cause del ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale Quantificazione del disavanzo e relative cause

La situazione di squilibrio della Provincia di La Spezia si è manifestata in seguito all’approvazione del bilancio di previsione 2014-2016, in cui era emersa l’impossibilità di conseguire il pareggio, a causa di uno squilibrio di parte corrente. Questa Sezione regionale di controllo, con la deliberazione n. 63/2015/PRSE, nel prendere atto della mancata approvazione del ridetto bilancio di previsione e del rendiconto 2014, aveva invitato l'Amministrazione ad adottare i provvedimenti idonei a ripristinare gli equilibri.

Dalla relazione dell’Organo di revisione economico-finanziaria si evinceva che le principali cause dello squilibrio erano dovute ai tagli, in misura sempre più rilevante, dei trasferimenti erariali (euro 7.494.781 nel 2015), alle ingenti spese da sostenere in seguito a

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numerosi eventi calamitosi interessanti il territorio (che avevano determinato l’insorgenza di un elevato ammontare di debiti fuori bilancio), alla squilibrata gestione di parte corrente e in conto residui, alla riduzione del personale dipendente (che aveva comportato un rallentamento delle attività), alle manovre di finanza pubblica (su tutte, il d.l. n. 66 del 2014, convertito dalla legge n. 89 del 2014) che avevano ridotto i contributi alle province.

Nello specifico, il rendiconto 2014 era stato chiuso con un disavanzo di amministrazione di euro 2.866.088. In seguito al riaccertamento straordinario dei residui (art. 3, commi 7 e seguenti, del d.lgs. n. 118 del 2011), avvenuto con decreto presidenziale n. 182 del 26 novembre 2015, il maggior disavanzo, da ripianare (ex lege) in 30 anni, era stato quantificato in euro 9.576.349. Tuttavia, questa Sezione regionale di controllo, con deliberazione n.

111/2016/PRSE, aveva rideterminato quest’ultimo in euro 7.707.905,95, riducendo, pertanto, l’importo ripianabile in 30 anni, in quanto valutato come derivante dalla gestione ordinaria della Provincia e non dall’avvio del nuovo sistema contabile c.d. armonizzato.

L’Amministrazione, con decreto presidenziale n. 50 del 3 marzo 2017, decideva di ripianare il ridetto disavanzo, dal 2015, a quote costanti di euro 256.930,20.

La Provincia ha poi inserito tale valore nel Piano di riequilibrio finanziario pluriennale qui in esame, rimodulato con la delibera n. 12 del 23 marzo 2017 e successivamente aggiornato con delibera n. 64 del 24 novembre 2017 (inserendovi anche il maggior disavanzo della gestione 2016, pari ad euro 2.994.841).

Il saldo di amministrazione dell’esercizio 2017 (il primo successivo all’ultima rimodulazione autorizzata dalla legge e da cui parte, nello specifico, l’analisi istruttoria del Ministero dell’interno, esposta nella Relazione conclusiva pervenuta alla Sezione il 31 maggio 2021) era pari ad euro 6.990.518,71, importo che diveniva negativo, per euro 13.755.964,19, dopo l'apposizione di accantonamenti, vincoli e parte destinata.

A fine 2018 il saldo di amministrazione era pari ad euro 5.420.316,52, con incremento del segno negativo, dopo vincoli e accantonamenti, a euro 14.528.819,57.

Invece, nel 2019, si assiste alla prima inversione di tendenza nella gestione finanziaria, posto che il saldo di amministrazione risulta pari ad euro 12.961.899,57, ridotto a meno euro 6.787.585,43, dopo l’apposizione di vincoli e accantonamenti.

Come si vedrà meglio più avanti, anche la gestione 2020 ha registrato un miglioramento.

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Capacità di riscossione delle entrate

Nell’arco temporale antecedente all’adozione della procedura di riequilibrio la Provincia mostrava, soprattutto per il titolo III (entrate extra-tributarie), un andamento altalenante nella gestione delle entrate, sia per le riscossioni di competenza che in conto residui (peraltro, in base alla Relazione del Ministero dell’interno, la Provincia, per il periodo 2014- 2019, non ha fornito i dati richiesti).

Dopo aver ricorso alla procedura di riequilibrio, inoltre, non risulta adottato uno specifico atto di “revisione straordinaria” dei residui ex art. 243-bis, comma 8, lett. e), del d.lgs. n. 267 del 2000, anche se, con determinazione n. 138 del 7 maggio 2015, è stato approvato il riaccertamento ordinario dei residui ai fini del rendiconto 2014, nonché, con decreto presidenziale n. 182 del 26 novembre 2015, il “riaccertamento straordinario” dei residui al 1°

gennaio 2015, da cui risultava l’eliminazione di residui attivi e passivi rispettivamente per euro 2.980.984,86 ed euro 4.728.202,61.

In sede di riscontro all’ordinanza della Sezione n. 41/2021, la Provincia ha fornito i seguenti dati, che palesano un incremento, negli ultimi esercizi, della capacità di riscossione delle entrate, sia tributarie che extra-tributarie (salva la riserva, in occasione dei prossimi controlli di legalità finanziaria, nonché in sede di monitoraggio semestrale dell’attuazione del piano di riequilibrio finanziario, di approfondire l’attendibilità di alcuni di essi).

ENTRATE TRIBUTARIE 2016 2017 2018 2019 2020

Imposta provinciale di trascrizione

(CEN 17)

Accertato 5.790.704,05 5.990.693,76 6.052.824,73 6.202.787,47 5.108.709,67 Riscosso in

competenza 5.790.704,05 5.860.019,80 5.953.695,73 5.549.163,39 4.512.967,88 Percentuale 100,00% 97,82% 98,36% 89,46% 88,34%

Riscosso a

residuo - 130.673,96 99.129,00 653.624,08 595.741,79

Imposta sull'assicurazione RCT auto (CEN 16)

Accertato 8.902.314,28 9.389.804,44 9.400.042,43 8.682.035,84 8.126.290,36 Riscosso in

competenza 8.226.803,84 8.035.073,56 7.230.569,67 7.426.018,46 6.230.566,71 Percentuale 92,41% 85,57% 76,92% 85,53% 76,67%

Riscosso a

residuo 675.510,44 1.354.730,67 1.273.402,54 1.256.017,38 1.895.723,65 Tributo per l'esercizio

delle funzioni di tutela, protezione e igiene

dell'ambiente (TEFA) (CEN 13 e 15)

Accertato 1.398.136,43 2.100.003,90 2.100.000,00 7.488.181,89 2.305.543,42 Riscosso in

competenza 1.254.404,70 1.017.147,36 117.745,49 310.878,46 887.095,93

Percentuale 89,72% 48,44% 5,61% 4,15% 38,48%

Riscosso a

residuo 131.870,43 1.082.856,54 1.929.552,09 2.293.752,85 288.068,31

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ALTRE ENTRATE 2016 2017 2018 2019 2020

Tributo speciale per il deposito in discarica dei

rifiuti solidi

- - - - - -

Entrate derivanti da sanzioni per violazione del

codice della strada (CEN 3101)

Accertato 42.741,66 38.684,36 96.312,17 67.107,68 54.026,43 Riscosso in

competenza 42.741,66 38.684,36 96.312,17 67.107,68 51.533,54

Percentuale 100% 100% 100% 100% 95,38%

Riscosso a

residuo - - - - -

Entrate derivanti dall'attività di controllo e

repressione delle irregolarità e degli illeciti

(CEN184 T.P.L.)

Accertato 6.745,18 7.276,97 17.361,63 7.547,75 1.041,79 Riscosso in

competenza 6.745,18 7.276,97 17.361,63 7.547,75 1.041,79 Percentuale 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00%

Riscosso a residuo

- - - - -

Entrate derivanti da sanzioni per violazioni in materia

ambientale (CEN180)

Accertato 425.503,85 133.242,43 90.978,50 131.070,70 79.849,51 Riscosso in

competenza 60.726,36 133.242,43 90.978,50 131.070,70 79.441,01 Percentuale 14,27% 100,00% 100,00% 100,00% 99,49%

Riscosso a

residuo 18.887,26 - - - 408,50

COSAP (CEN 3210 e 3212)

Accertato 429.243,62 435.422,46 511.058,25 463.366,60 480.544,91 Riscosso in

competenza 237.262,41 338.452,51 374.252,43 324.894,46 312.237,52 Percentuale 55,27% 77,73% 73,23% 70,12% 64,98%

Riscosso a

residuo 150.593,46 81.315,44 111.157,65 41.382,90 64.564,41

Entrate derivanti dal controllo degli impianti

termici (CEN 3140)

Accertato 313.017,51 419.360,27 252.459,37 343.452,07 437.347,34 Riscosso in

competenza 312.558,51 419.360,27 252.459,37 343.452,07 437.347,34 Percentuale 99,85% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00%

Riscosso a

residuo 459,00 - - - -

Fondo crediti di dubbia esigibilità

Lasciando in disparte quanto intervenuto in esercizi ormai risalenti nel tempo, l’accantonamento a FCDE iscritto nel rendiconto 2019 ammonta ad euro 5.859.081,80 (valutato congruo sia dall’Organo di revisione che nella Relazione ministeriale).

In sede di riscontro all’ordinanza della Sezione n. 41/2021, la Provincia ha trasmesso la tabella analitica di determinazione (distinta per tipologia e categoria di entrata) del fondo accantonato nel risultato di amministrazione 2020, il cui ammontare complessivo è pari ad euro 5.993.184,06.

Circa la coerente determinazione ai principi contabili posti dall’Allegato 4/2 al d.lgs. n.

118 del 2011, la Sezione osserva che il prospetto analitico di quantificazione non ha considerato le entrate di carattere tributario (Titolo I), che, pur registrando, come già

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accennato, buoni indicatori di riscossione negli ultimi esercizi, mostrano la presenza, a rendiconto, di un non trascurabile importo di residui attivi (per esempio, per la tipologia 101, pari a circa 10 milioni di euro al 1° gennaio 2020, di cui 4,1 riscossi nel corso del 2020).

Si riporta di seguito il prospetto delle tipologie di entrata per le quali è stata accantonata, nel risultato di amministrazione, la quota di FCDE. Da quest’ultimo si evince un’elevata percentuale di accantonamento in ottemperanza al principio generale della prudenza (in un caso, la percentuale superiore al 100 per cento è dovuta ad un errore di calcolo nel sistema).

Tipologia

Capitolo

Categoria

Residui da residui

Residui dalla competenza

FCDE accantonato nel rendiconto 2020

% Importo

100

30100.02.003500 - rimborso spese da parte delle società sportive x per uso impianti sportivi.

2 194.146,00 0,00 95,622582 185.647,42

100 30100.03.000171 - canoni concessione

demaniale ex difesa del suolo 3 424.105,53 0,00 95,622582 405.540,66

100

30100.03.000172 - canoni di concessione demaniale ex difesa del suolo arretrati fino al 30.06.2015

3 1.787.235,52 0,00 95,622582 1.709.000,75

100 30100.03.003210 - canone occupazione spazi

e aree pubbliche (COSAP). 3 216.007,14 168.307,39 95,622582 367.491,48

Accantonamento totale tipologia 100 2.667.680,30

200 30200.01.000180 - proventi da sanzioni amministrative e pecuniarie (accorpa 185/186/189/177/3179).

1 3.145.753,68 408,50 99,868745 3.142.032,68

200

30200.01.003101 - proventi sanzioni codice strada - CUS 21201 12050 12066 12071 12067 12069

1 0,00 2.492,89 99,868745 2.489,62

Accantonamento totale tipologia 200 3.144.522,30

500 30500.02.000269 - recupero somme a seguito

riforma sentenza 375/95 impresa Lucchini 2 115.000,00 0,00 100, 115.117,79

500 30500.02.035000 - reintegro fondo

controgaranzia iniz. econom. e impr.comm.li 2 64.000,00 0,00 100,102425 64.065,55 500 30500.99.000282 - Recuperi vari al personale 99 0 1.796,29 100,102425 1.798,13 Accantonamento totale tipologia 500 180.981,47 Accantonamento complessivo rendiconto 2020 5.993.184,07

Riaccertamento dei residui e conciliazione debiti/crediti con Regione Liguria

Con decreto presidenziale n. 33/2021 è stato approvato il riaccertamento ordinario dei residui per il 2020, su cui l’Organo di revisione ha reso il relativo parere con verbale n. 89

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del 21 aprile 2021. Con tale decreto è stata determinata la consistenza dei residui attivi e passivi da inserire nel rendiconto 2020, la cancellazione e re-imputazione di entrate e spese già accertate ed impegnate ma non esigibili al 31 dicembre 2020, l’adeguamento del fondo pluriennale vincolato.

In proposito, l’Amministrazione ha riferito di aver avviato con la Regione Liguria un confronto in ordine all’allineamento dei dati contabili relativi ai residui risultanti dalle rispettive scritture. Questa Sezione, infatti, con deliberazione n. 14/2021/PRSP, aveva evidenziato tale necessità (anche alla luce delle discordanze emerse in sede di giudizio di parificazione del rendiconto regionale 2019, potenzialmente inficianti l’attendibilità del risultato di amministrazione), chiedendo di comunicare le azioni di riconciliazione intraprese e di fornire le ragioni per cui, in base ai dati forniti dalla medesima Provincia, in sede di istruttoria sul giudizio di parifica sul rendiconto regionale 2020, si è palesato anche un incremento delle discordanze in parola.

Provincia della Spezia

Residui attivi nei confronti di Regione

Differenza

Residui passivi nei confronti di Regione

Differenza dati Regione dati Provincia dati Regione dati Provincia

Esercizio 2018 7.159.439,42 9.844.032,03 2.684.592,61 2.028.254,18 755.718,91 -1.272.535,27 Esercizio 2019 7.706.874,33 5.710.577,76 -1.996.296,57 1.211.591,73 498.043,84 -713.547,89 Esercizio 2020 2.926.828,68 10.056.521,04 7.129.692,36 1.206.991,73 213.031,44 -993.960,29

Nella risposta del 21 luglio 2021, la Provincia ha ribadito di aver avviato, già dallo scorso anno, un’interlocuzione con la Regione al fine di conciliare i disallineamenti rilevati, chiedendo, con nota n. 15190 del 17 giugno 2021, formale circolarizzazione (in attesa di riscontro). Inoltre, a seguito dell’ordinanza della Sezione n. 41/2021, la Provincia, con nota n. 0017372 del 13 luglio 2021, ha sollecitato la Regione all’attivazione di tale confronto (esigenza ribadita da questa Sezione, per tutti gli enti locali palesanti dati contabili difformi rispetto a quelli esposti dalla Regione, nella recente decisione n. 70/2021/PARI).

Debiti fuori bilancio e altre passività potenziali

La Provincia, in sede di ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, aveva segnalato passività potenziali, connesse al contenzioso pendente al 31 dicembre 2014, derivanti da 160 contenziosi dinanzi a diversi organi giurisdizionali, senza quantificare gli oneri potenziali in caso di soccombenza.

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In riscontro all’istruttoria condotta dal Ministero dell’interno, è emerso che l'Ente ha effettuato accantonamenti a fondo rischi contenzioso, nel 2019, per 350 mila euro, ritenuti congrui dall’Organo di revisione.

In occasione della risposta del 21 luglio 2021, la Provincia ha trasmesso le attestazioni di congruità degli accantonamenti a fondo contenzioso, a fondo perdite aziende e società partecipate e fondo rinnovi contrattuali del personale dipendente, esposti nel risultato di amministrazione (pari, rispettivamente, ad euro 870.000, euro 5.000, ed euro 95.000). Ha rappresentato, altresì, che sia in sede di relazione al rendiconto 2020, nonché al bilancio di previsione 2021-2023, l’Organo di revisione ha ribadito il parere in ordine alla congruità dei fondi predetti. In particolare, pur avendo rilevato l’inadeguatezza del fondo perdite partecipate presente nel rendiconto 2020, rispetto ai risultati societari dell’esercizio 2019, ha preso atto del maggior accantonamento effettuato nel bilancio di previsione 2021-2023.

Sempre nella risposta del 21 luglio 2021, la Provincia ha precisato che, nel bilancio di previsione 2021, approvato con delibera n. 17 del 28 maggio 2021, sono stati attestati, dai vari responsabili dei servizi, debiti fuori bilancio ancora da riconoscere per euro 9.000, derivanti da sentenze esecutive (con avvio della procedura di riconoscimento, secondo quanto previsto dall’art.194, lett. a), del TUEL).

La Provincia ha anche confermato l’assenza della prestazione di garanzie, tipiche o atipiche, a favore di terzi.

Indebitamento e anticipazioni di liquidità

In base a quanto risulta dalla Relazione del Ministero dell’interno, l’Ente ha rispettato, nell’arco temporale 2011-2019, il limite di indebitamento prescritto dall’art. 204, comma 1, del TUEL e non ha fatto ricorso a strumenti costituenti potenzialmente debito (secondo quanto disposto dall’art. 3, commi 16 e seguenti, della legge n. 350 del 2003), quali leasing immobiliare, project financing o contratti di finanza derivata.

La Provincia ha rinegoziato, nel 2015, 2016 e 2017, alcuni mutui in essere con la Cassa Depositi e Prestiti e istituti di credito privati, per un risparmio complessivo di euro 539.443,30 (con riduzione della rata di ammortamento, ma incremento della quota interessi).

Ulteriore rinegoziazione è intervenuta nel maggio 2020, comportando una diminuzione delle quote capitali da pagare nel 2020 (per euro 164.180) e nel 2021 (per euro 21.739) e fino al 2028, con restituzione delle somme negli anni successivi (dal 2029 al 2045).

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La Provincia ha ottenuto, nel 2015, da Cassa Depositi e prestiti, come da decreto MEF 7 agosto 2015, anticipazioni di liquidità per euro 1.885.985,42, destinati al pagamento di debiti certi liquidi ed esigibili alla data del 31 dicembre 2014, da restituire con un piano di ammortamento a rate costanti di anni.

L’anticipazione era stata contabilizzata in aderenza all’art. 2, comma 6, del d.l. n. 78 del 2015, convertito dalla legge n. 122 del 2015, utilizzando il conseguente fondo anticipazioni liquidità (FAL) ai fini della dimostrazione della congruità dell’accantonamento a FCDE. In seguito alla dichiarazione di incostituzionalità della norma citata, avvenuta con la sentenza della Corte costituzionale n. 4 del 28 gennaio 2020, la Provincia, in sede di rendiconto 2019, ha effettuato due accantonamenti distinti (a FAL e a FCDE). In proposito, l’Ente evidenzia che, all’esito di tale operazione e considerando i risultati della gestione complessiva, non si è avuto un peggioramento del disavanzo di amministrazione rispetto all'esercizio precedente (come anche da relazione dell’Organo di revisione sul rendiconto 2019).

In sede di riscontro all’ordinanza della Sezione n. 41/2021, la Provincia ha precisato che l’ammontare del fondo anticipazione liquidità risulta pari, al 31 dicembre 2020, ad euro 1.593.982,76.

Nello specifico, il rendiconto 2018, approvato con delibera di Consiglio n. 37/2019, aveva palesato un disavanzo di amministrazione di euro 14.528.819, composto:

- per euro 6.680.185,15, da disavanzo da riaccertamento straordinario dei residui;

- per euro 7.848.633,82, da disavanzi cumulati di gestione.

Il rendiconto 2019, invece, approvato con delibera di Consiglio n. 38 del 4 agosto 2020, ha chiuso con un disavanzo di amministrazione di euro 6.787.585,43, composto:

- per euro 6.423.254,95, dal maggior disavanzo da riaccertamento straordinario residui;

- per euro 364.3230,48, da disavanzi cumulati di gestione.

Prima della recente dichiarazione di incostituzionalità dell’art. 39-ter del d.l. n. 162 del 2019, convertito dalla legge n. 8 del 2020 (Corte costituzionale, sentenza n. 80/2021), la Provincia aveva contabilizzato il fondo anticipazione liquidità in aderenza al novellato paragrafo 3.20-bis dell’Allegato 4/2 al d.lgs. n. 118 del 2011.

In particolare, la quota accantonata nel risultato di amministrazione 2020 a titolo di fondo anticipazioni di liquidità, pari a euro 1.593.982,76, è stata utilizzata, per l’esercizio 2021, quale entrata del bilancio di previsione, mentre nella missione 50 del titolo IV della spesa (a titolo di rimborso prestiti) è stata inserita la quota annua di rimborso (pari a euro 58.163,73)

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e, nella missione 20 del titolo 4, è stato inserito l’importo residuo di euro 1.535.819,03, che deve poi confluire nel risultato di amministrazione 2021, parte accantonata.

A seguito della richiamata sentenza della Consulta n. 80/2021, la Provincia ha mantenuto a bilancio la quota relativa all’importo ancora da restituire (euro 1.535.819,03), riducendone l’arco temporale di rimborso ad un triennio (pari a euro 511.939,68 annui).

In proposito, appare opportuno ricordare come l’art. 52 del d.l. 25 maggio 2021, n. 73, convertito dalla legge 23 luglio 2021, n. 106, ha rivisto la disciplina della contabilizzazione del fondo anticipazioni di liquidità nel bilancio degli enti locali, nonché del ripiano dell’eventuale disavanzo di amministrazione da quest’ultimo generato.

Tale fattispecie non è presente, in base ai dati di rendiconto 2020, nel caso della Provincia di La Spezia, il cui disavanzo di amministrazione, come meglio illustrato più avanti, nel paragrafo specificatamente dedicato, ammonta, al 31 dicembre 2020, ad euro 5.317.205,67, e deriva, integralmente, dall’operazione di riaccertamento straordinario dei residui e primo accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità di cui all’art. 3, commi 7 e seguenti, del d.lgs. n. 118 del 2011 (ripianabile, ex lege, in 30 anni).

Per quanto concerne la contabilizzazione, invece, il comma 1-ter dell’art. 52 del citato d.l.

n. 73 del 2021 dispone che, a decorrere dall'esercizio 2021, gli enti locali iscrivono nel bilancio di previsione il rimborso annuale delle anticipazioni di liquidità nel titolo 4 della spesa, riguardante il rimborso dei prestiti. In sede di rendiconto, poi, i medesimi enti locali riducono, per un importo pari alla quota annuale rimborsata con risorse di parte corrente, il fondo anticipazione di liquidità accantonato nel risultato di amministrazione.

La quota del risultato di amministrazione liberata a seguito della riduzione del fondo anticipazione di liquidità è iscritta, nell'entrata del bilancio dell'esercizio successivo, come

“Utilizzo del fondo anticipazione di liquidità”, in deroga ai limiti previsti dall'articolo 1, commi 897 e 898, della legge 30 dicembre 2018, n. 145. Nella nota integrativa allegata al bilancio di previsione e nella relazione sulla gestione allegata al rendiconto va data evidenza della copertura delle spese riguardanti le rate di ammortamento delle anticipazioni di liquidità, che non possono essere finanziate dall'utilizzo del medesimo FAL.

Spese per il personale

In base alla Relazione istruttoria del Ministero dell’interno, la Provincia, ha registrato, dal 2014, un consistente calo della spesa per il personale, dovuto ai vincoli imposti dalla normativa statale (legge n. 56 del 2014 e legge n. 190 del 2014, art. 1 comma 421).

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Con il decreto del Presidente n. 14 del 20 febbraio 2018, approvato dalla Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali (COSFEL), costituita in seno al Ministero dell’interno (decisione n. 20/2018), la dotazione organica è stata rideterminata in 127 posti a tempo pieno (rispetto ai 355 posti del 2012). La percentuale di incidenza delle spese per il personale sulle spese correnti è nettamente inferiore al 50 per cento.

In occasione della risposta all’ordinanza della Sezione n. 41/2021, la Provincia ha precisato che, a inizio 2021, il personale in servizio è pari a 106 unità (di cui 2 dirigenti).

Nell’ambito del ripristino delle facoltà assunzionali, tuttavia, è stato consentito anche alle Provincie di procedere alla stabilizzazione di personale (art. 20 d.lgs. n. 75 del 2017), salvi sempre, nel caso di specie, i controlli ministeriali previsti dall’art. 243, comma 1, del TUEL.

Il piano del fabbisogno 2019-2021, approvato con delibera n. 32 del 26 luglio 2019, prevede la stabilizzazione per n. 11 unità (programmazione approvata dalla COSPEL in data 19 dicembre 2019), di cui n. 8 unità medio tempore assunte.

Il piano del fabbisogno 2021-2023 prevede l’assunzione a tempo indeterminato, entro il 2021, di n. 17 unità, di cui 1 dirigente a tempo determinato.

Il totale della dotazione organica, una volta effettuate tutte le procedure assunzionali previste, scenderà da 127 a 125 unità, di cui 121 in servizio.

La spesa relativa al macro-aggregato “redditi da lavoro dipendente”, prevista per gli esercizi 2021-2023, risulta coerente con l’obbligo di contenimento della spesa di personale, disposto dall’art. 1, comma 557, della legge n. 29 del 2006, rispetto al valore medio del triennio 2011- 2013 (al netto delle componenti escluse) e con i vincoli disposti dall’art. 9, comma 28, del d.l.

n. 78 del 2010 per il personale assunto con contratti di lavoro c.d. flessibili.

Media 2011/2013

Previsione

2021 Previsione

2022 Previsione 2023 2008 per enti non

soggetti al patto

Spese macroaggregato 101 0,00 4.960.778,48 4.734.610,52 4.656.755,29

Spese macroaggregato 103 0,00 93.300,00 90.000,00 87.000,00

Irap macroaggregato 102 0 343.523,55 337.823,55 332.823,55

Altre spese: Comandi 35.215,85 35.215,85 35.215,85

Altre spese: Rinnovi contrattuali 80.000,00 80.000,00 80.000,00

Altre spese: da specificare………… 0 - - -

Altre spese: da specificare………… 0,00 0,00 0,00 0,00

Totale spese di personale (A) 14.052.309,56 5.512.817,88 5.277.649,92 5.191.794,69 (-) Componenti escluse (B) 5.128.180,79 1.143.526,50 1.098.748,81 1.008.248,81 (=) Componenti assoggettate al limite di spesa A-B 8.924.128,77 4.369.291,38 4.178.901,11 4.183.545,88 (ex art. 1, comma 557, legge n. 296/ 2006 o comma 562)

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La previsione per gli anni 2021, 2022 e 2023 è inferiore alla spesa media del triennio 2011- 2013, pari a euro 8.924.128,77, anche se superiore alla spesa degli anni 2018, 2019 e 2020, come si evince dal sottostante prospetto.

2018 2019 2020 2021

Impegni 3.796.003,55 3.832.746,46 3.614.382,27 4.369.291,38

Il rapporto fra spese per il personale ed entrate correnti è rappresentato di seguito.

2018 2019 2020 2021

Impegni di spesa 5.472.018,74 4.591.164,68 4.845.956,41 5.512.817,88 Entrate correnti 45.194.953,83 52.653.263,45 51.682.183,14 50.432.858,45

Percentuale 12,11% 8,72% 9,38% 10,93%

Enti strumentali e società partecipate

La Provincia detiene numerose partecipazioni, per le quali, in base alla Relazione istruttoria del Ministero dell’interno, ha adottato misure di razionalizzazione delle spese (pag. 34, e seguenti, del Piano di riequilibrio 2017). Risultano compilate le tabelle contenenti i dati delle ridette società con riferimento al numero del personale dipendente, al risultato di esercizio ed alle situazioni di debito/credito reciproco.

La Provincia aveva concesso (nel 2000 e 2001) due fidejussioni a favore del Consorzio Castello di Lerici, garanzia poi venuta meno, nel 2017, a seguito dell’estinzione dei due mutui sottostanti. In seguito, non ne risultano rilasciate altre.

Spese degli organi politico-istituzionali

A seguito della legge n. 56 del 2014, le spese in parola sono fortemente diminuite. La spesa impegnata nel 2017-2019 è stata pari ad euro 6.000 circa e la previsione annua, nel triennio 2021-2023, è stimata in soli 300 euro circa.

II. Le misure di risanamento

La massa di disavanzo di amministrazione da ripianare, quantificata nel piano originario ammontava a euro 14.605.424,63, di cui euro 9.576.349,35 da riaccertamento straordinario dei residui al 1° gennaio 2015.

Nelle due rimodulazioni del 2017 il disavanzo da riassorbire nell'arco temporale 2014- 2023 non risultava esattamente quantificato. Il Ministero dell’interno ha chiesto, con nota n.

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167863 del 30 novembre 2020, di definirlo e di rappresentare, in apposita tabella, il cronoprogramma di rientro, oltre a relazionare sui risultati raggiunti negli anni 2014-2019.

La Provincia, nella nota di chiarimenti trasmessa in data 30 dicembre 2020, aggiornata il 19 aprile 2021, ha quantificato la massa passiva in euro 15.666.508,77.

Per riequilibrare il bilancio la Provincia ha previsto politiche di riduzione delle spese e di incremento delle entrate. Le misure specifiche riguardano, in particolare, entrate da dismissioni di beni immobili disponibili e da alienazione di azioni societarie, incrementi delle entrate extra tributarie, oltre all’utilizzo del fondo per le province in predissesto.

Inoltre, avendo chiesto l'accesso al fondo di rotazione (art. 245-ter TUEL) è stata obbligata a deliberare le aliquote e le tariffe dei tributi nella misura massima consentita dalla legge.

Dismissioni immobiliari e mobiliari

Il Piano delle alienazioni approvato nel 2015 prevedeva dismissioni per circa 13 milioni di euro, ridotte a 7,37 milioni in quello approvato con delibera n. 13 del 23 marzo 2017.

Le alienazioni programmate a copertura del disavanzo non si sono, tuttavia, al momento realizzate. Nel 2016 risulta accertato l'importo di euro 4.963.020, interamente incassato, derivante, in massima parte, dall’alienazione alla Prefettura della propria sede istituzionale.

Quanto alle alienazioni mobiliari, la Provincia ha incassato, nel 2016, euro 5.635 dalla vendita della quota di partecipazione in Banca Popolare Etica e, nel 2017, euro 850.000 dalla cessione delle azioni detenute nella concessionaria autostradale SALT spa.

La Provincia ha comunicato al Ministero dell’interno, con nota del 28 dicembre 2020, che nel piano delle alienazioni e valorizzazione immobiliari 2019-2021, sono stati inseriti, nuovamente, tutti i beni del precedente. Nell'esercizio 2019 sono stati venduti due immobili per complessivi euro 900.155, il cui rogito è stato firmato il 12 novembre 2020.

Nel 2020 il piano è stato approvato, unitamente al bilancio, con delibera n. 22 del 8 maggio 2020. In data 16 dicembre 2020 è stato concluso il procedimento di alienazione di un terreno, per l'importo di euro 20.000 A fine 2020 è stata avviata altra procedura per alienare un piccolo terreno, del valore di euro 3.000 (con rogito intervenuto il 28 giugno 2021).

In allegato alla risposta del 21 luglio 2021, la Provincia ha trasmesso il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari 2021-2023, nonché l’aggiornamento sullo stato di realizzazione, reso dal responsabile del servizio con nota n. 16088 del 29 giugno 2021.

Quest’ultimo ha confermato quanto esposto, sottolineando le svalutazioni operate a seguito della stagnazione del mercato immobiliare.

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La previsione di alienazioni immobiliari per l’esercizio 2021 è la seguente:

- trattative private per piccoli edifici o terreni (complessivi euro 70.000);

- due immobili quale controvalore per la realizzazione di opere pubbliche (per euro 77.566 ed euro 71.424,00);

- immobile “ex alberghiero Casini” in Lerici, con procedure di asta da parte del Comune di Lerici (ente capofila) per l’importo di euro 3.650.000 (quota di comproprietà euro 1.216.666).

Revisione della spesa

In riferimento alla riduzione delle spese correnti per trasferimenti di cui al macro- aggregato 104 (“trasferimenti correnti”), il PRFP evidenzia la riduzione del 25 per cento della spesa in parola, nell'esercizio 2017, rispetto a quella sostenuta nel 2014 (come richiesto dall'art. 243-bis, comma 9, lett. c), del TUEL.

I dati aggiornati, inviati prima al Ministero dell’interno e, in seguito, a questa Sezione, confermano, almeno per il 2020 e le previsioni 2021, il contenimento delle spese per “acquisti di beni e servizi” e per “trasferimenti” di cui all’art. 243-bis, comma 9, lett. b) e c), del d.lgs. n.

267 del 2000 (al netto delle eccezioni previste dalla norma).

Inoltre, in relazione alla prescrizione di cui al comma 9, lettera a), del ridetto art. 243-bis TUEL, che impone il contenimento della spesa per il personale, in particolare dei fondi per la contrattazione integrativa, è stato trasmesso, da ultimo, apposito prospetto, dal quale si evince la progressiva contrazione dell’ammontare complessivo delle risorse dedicate al salario accessorio (pari a euro 1.014.449 nel 2015, ad euro 854.281 nel 2020 e ad euro 724.976 nel 2021).

Il fondo di rotazione

La Provincia, nel piano di riequilibrio finanziario, ha ritenuto di utilizzare il fondo di rotazione per assicurare la stabilità finanziaria degli enti locali, disciplinato dall’art. 243-ter del d.lgs. 267 del 2000, e, pertanto, è tenuto all’osservanza delle limitazioni imposte dal comma 9 dell’art. 243-bis (oltre a quelle di cui al precedente comma 8).

In riscontro all’ordinanza della Sezione n. 41/2021, l’Amministrazione ha confermato l’avvenuta erogazione del fondo di rotazione da parte del Ministero dell’Interno nella misura del 50 per cento (euro 2.084.621) dell’importo concesso, pari ad euro 4.169.242.

La contabilizzazione è avvenuta nel rispetto del paragrafo 3.20-bis dell’Allegato 4/2 al d.lgs n. 118 del 2011, con stanziamento, dal 2021, della quota annua di rimborso (euro 208.462).

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La Provincia ha comunicato che, pur avendo previsto l’entrata a bilancio, valuterà, nel corso del 2021, se utilizzare le risorse che verranno accreditate a saldo dal Ministero.

Il percorso di ripiano del disavanzo d’amministrazione

In base alla Relazione del Ministero dell’interno, in sede di rendiconto 2019 il risultato di amministrazione (lettera E) del prospetto dimostrativo) è stato negativo per euro 6.787.585,43, a fronte di un disavanzo al 31 dicembre 2018 di euro 14.528819,57. Il miglioramento di euro 7.741.234,14 ha consentito la copertura quasi integrale dei disavanzi non ripianati negli esercizi pregressi.

Considerato che il disavanzo residuo al 31 dicembre 2018 era pari, al netto di quello da riaccertamento straordinario dei residui, a euro 9.133.285,42, e che, per i citati euro 7.741.234,14, è stato coperto nel 2019, la massa passiva rimanente, pari a euro 1.392.051,28, è stata ripartita su quattro annualità, dal 2020 al 2023, con i seguenti importi: euro 849.119,13, euro 256.930,20, euro 256.930,20 ed euro 29.071,75.

Le motivazioni di tale sensibile recupero sono sintetizzabili, per le entrate, come segue:

- verifica delle posizioni creditorie verso i comuni per il Tributo esercizio funzioni ambientali (TEFA), per oltre euro 4.800.000,00;

- riduzione, rispetto al 2018, dei tagli ai trasferimenti per euro 1.130.000;

- verifica delle posizioni creditorie verso i comuni ed i gestori del servizio idrico integrato, per circa euro 340.000;

- maggiori accertamenti, rispetto al 2018, per COSAP e altri servizi, per euro 200.000.

Per quanto attiene alla spesa, la Relazione del Ministero segnala la riduzione degli oneri di personale, rispetto al 2018, per oltre 920.000 euro, delle imposte e tasse per circa 80.000 euro e degli acquisti di beni e servizi per circa 1.600.000 euro.

In sede di riscontro all’ordinanza della Sezione n. 41/2021, la Provincia ha trasmesso la delibera n. 14 del 28 aprile 2021, di approvazione del rendiconto 2020, corredata del parere dell’Organo di revisione e del prospetto dimostrativo del risultato di amministrazione, dal quale emerge un disavanzo, al 31 dicembre 2020, pari ad euro 5.317.205,67, con miglioramento, rispetto a fine 2019 (euro 6.787.585,43), per euro 1.470.379,76.

Nelle annualità 2019 e 2020 i risultati di gestione conseguiti, pertanto, hanno consentito un ripiano superiore alle quote programmate nel piano pluriennale finanziario.

L’ammontare residuo del disavanzo da ripianare nelle annualità conclusive 2021-2023 deriva quasi esclusivamente dal riaccertamento straordinario dei residui. A tal fine, nel

(19)

19

bilancio di previsione 2021, è stato previsto il ripiano della relativa quota annuale (euro 256.930,20), nonché la restituzione dell’anticipazione di liquidità riscosse nel 2015 per euro 511.939,68 (un terzo dell’ammontare complessivo del capitale residuo da rimborsare, pari a euro 1.535.819,03), nel dichiarato rispetto della recente sentenza della Corte costituzionale n. 80/2021.

Si riporta il prospetto relativo al ripiano dell’ammontare complessivo del disavanzo previsto dal piano di riequilibrio. Quest’ultimo conferma che, a fronte della quota di ripiano programmata per il 2020, pari ad euro 849.119,13, quella concretamente recuperata è stata pari ad euro 1.470.379,76.

Massa passiva complessiva da ripianare con PRFP:

euro 15.666.508,77 Quota ripiano

per anno Importo percentuale

Quota residua massa passiva da

ripianare

Massa passiva ripianata Risultanze dei rendiconti

2014 - 0,00% 15.666.508,77 -

2015 3.123.018,03 19,93% 12.543.490,74 3.123.018,03

2016 623.395,31 23,91% 11.920.095,43 3.746.413,34

2017 1.051.229,75 30,62% 10.868.865,68 4.797.643,09

2018 1.735.580,26 41,70% 9.133.285,42 6.533.223,35

2019 7.741.234,14 91,11% 1.392.051,28 14.274.457,49

2020 849.119,13 96,53% 542.932,15 15.123.576,62

2021 256.930,20 98,17% 286.001,95 15.380.506,82

2022 256.930,20 99,81% 29.071,75 15.637.437,02

2023 29.071,75 100,00% - 15.666.508,77

Il disavanzo ancora da ripianare al 31 dicembre 2020, risultante dal rendiconto approvato con delibera n. 14 del 28 aprile 2021, è pari ad euro 5.317.205,67, e deriva dal riaccertamento straordinario dei residui, come si evince anche dalla sottostante tabella, estrapolata dalla relazione dell’Organo di revisione al rendiconto 2020.

Analisi del disavanzo

Alla data di riferimento

del rendiconto

del penultimo

esercizio precedente

(a)

Disavanzo dell'esercizio

2020 (b)

Disavanzo ripianato nel

precedente esercizio (c) =(a)-(b)

Quota del disavanzo da

ripianare nell'esercizio

precedente (d)

Ripiano disavanzo

non effettuato nell'esercizio

precedente (e)=(d)- ( c) Disavanzo da debito autorizzato e non

contratto N-1

(solo per le regioni e le Province autonome) Disavanzo al 31.12.2014 da ripianare con piano di rientro di cui alla delibera….

Disavanzo derivante dal riaccertamento

straordinario dei residui 6.423.254,95 6.166.324,80 256.930,20 5.317.205,67

(20)

20 Analisi del disavanzo

Alla data di riferimento

del rendiconto

del penultimo

esercizio precedente

(a)

Disavanzo dell'esercizio

2020 (b)

Disavanzo ripianato nel

precedente esercizio (c) =(a)-(b)

Quota del disavanzo da

ripianare nell'esercizio

precedente (d)

Ripiano disavanzo

non effettuato nell'esercizio

precedente (e)=(d)- ( c) Disavanzo tecnico al 31 dicembre….

Disavanzo da costituzione del fondo anticipazioni di liquidità ex DL35/2013 Disavanzo da ripianare secondo le

procedure di cui all'art 243-bis TUEL -849.119,13 849.119,13 Disavanzo derivante dalla gestione

dell'esercizio…..da ripianare con piano di rientro di cui alla delibera….

Disavanzo derivante dalla gestione dell'esercizio…..da ripianare con piano di

rientro di cui alla delibera…. 364.330,48 364.330,48

Disavanzo derivante dalla gestione dell'esercizio precedente

TOTALE 6.787.585,43 5.317.205,67 1.470.379,81 5.317.205,67

MODALITA' DI COPERTURA DEL DISAVANZO

COMPOSIZIONE DEL DISAVANZO 1

COPERTURA DEL DISAVANZO PER ESERCIZIO esercizio 2021 esercizio

2022 esercizio

2023 esercizi successivi

Disavanzo al 31.12.15

Disavanzo derivante dal riaccertamento

straordinario dei residui 5.317.205,67 256.930,20 256.930,20 256.930,20 4.546.415,07

Disavanzo tecnico al 31.12….

Disavanzo da ripianare secondo le procedure di cui all'art.243 bis TUEL

8

Disavanzo derivante dalla gestione

dell'esercizio …..

Disavanzo fondo anticipazione di

liquidità

TOTALE 5.317.205,67 256.930,20 256.930,20 256.930,20 4.546.415,07

Gli equilibri di bilancio, di parte corrente e in conto capitale

Il prospetto relativo alla verifica degli equilibri durante la gestione dell’esercizio 2020, chiesto con l’ordinanza della Sezione n. 41/2021, evidenzia un risultato positivo di parte corrente per euro 2.580.512,78.

Dallo stesso prospetto, di cui si riporta una sintesi, emerge, altresì, un risultato di competenza (W1) positivo per euro 8.433.308,15, un saldo positivo dell’equilibrio di bilancio (W2) pari ad euro 383.890,48, nonché una chiusura in attivo dell’equilibrio complessivo (W3) per euro 46.789,82 (cfr. art. 1, comma 821, legge n. 145 del 2018).

(21)

21

Il prospetto degli equilibri relativi al bilancio di previsione 2021-2023 prevede il pareggio di parte corrente, analogamente alla parte capitale, con conseguente bilancio complessivo in equilibrio finale.

GESTIONE DEL BILANCIO

a) Avanzo di competenza (+) /Disavanzo di competenza (-) 8.433.308,15 b) Risorse accantonate stanziate nel bilancio dell'esercizio N (+) 260.000,00

c) Risorse vincolate nel bilancio (+) 7.789.417,67

d) Equilibrio di bilancio (d=a-b-c) 383.890,48

GESTIONE DEGLI ACCANTONAMENTI IN SEDE DI RENDICONTO

d) Equilibrio di bilancio (+)/(-) 383.890,48

e) Variazione accantonamenti effettuata in sede di rendiconto (+)/(-) 337.100,66

f) Equilibrio complessivo (f=d-e) 46.789,82

Nel 2019 il risultato di competenza è stato pari ad euro 5.947.718,44, mentre nel 2020 è salito a euro 8.433.308,15.

La gestione di cassa

La Provincia, negli ultimi esercizi, non ha fatto ricorso ad anticipazioni di cassa ex art.

222 TUEL, mentre ha utilizzato, per fronteggiare pagamenti di spese correnti, entrate a destinazione vincolata. Si ricorda che l’Ente ha rideterminato la cassa vincolata alla data del 1° gennaio 2015 (euro 6.451.804,78), come disposto dal punto 10.6 del principio contabile applicato alla contabilità finanziaria allegato al d.lgs. n. 118 del 2011, provvedendo al medesimo adempimento all’inizio di ciascun successivo esercizio. Al 1° gennaio 2020 la cassa vincolata ammonta ad euro 1.732.137,23.

Debiti di funzionamento

In base alla Relazione ministeriale l’indicatore di tempestività dei pagamenti per il 2019 registrava, nel primo trimestre, un valore di n. 126,90 giorni e, nel secondo, di n. 172,55 giorni. Nel 2018 il valore annuo era stato di n. 172,15 giorni. La Provincia, inoltre, non aveva illustrato le misure adottate per ridurre i tempi di pagamento.

Nella risposta del 21 luglio 2021, sono stati forniti i dati dell’indicatore ponderato di tempestività dei pagamenti relativi al 2020 ed al primo e secondo trimestre 2021.

Nel 2020 l’importo dei pagamenti relativi a transazioni commerciali effettuati dopo la scadenza dei termini di cui al d.lgs n. 231 del 2002 è stato di euro 8.642.208 (su complessivi euro 30.014.139), con indicatore di tempestività a 29,04 giorni.

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Nel primo trimestre 2021, i pagamenti effettuati dopo la scadenza sono stati pari a euro 1.823.999 (su complessivi euro 3.280.381), per un indicatore a 124,75 giorni. Nel secondo trimestre 2021, i pagamenti oltre scadenza sono ammontati a euro 848.942,21 (su un totale di euro 2.176.641,76), con indicatore che si riduce a – 0,55 giorni.

III. Le valutazioni sul piano di riequilibrio della Provincia di La Spezia Il parere dell’Organo di revisione

Il Piano di riequilibrio in esame è stato corredato, a suo tempo, dal parere favorevole dell’Organo di revisione (verbale del 24 novembre 2017), sebbene subordinato all’erogazione del fondo perequativo per le province in predissesto ed all’effettiva realizzazione delle alienazioni immobiliari programmate.

L’istruttoria e le conclusioni del Ministero dell’interno

Come più volte accennato, in data 31 maggio 2021 il Ministero dell’interno, Dipartimento per gli affari interni e territoriali, Direzione centrale della finanza locale, ha trasmesso alla Sezione, in aderenza all’art. 243-quater del d.lgs. n. 267 del 2000, la relazione istruttoria sul piano di riequilibrio. Il ridetto documento, datato 5 maggio 2021, attesta che la Provincia di La Spezia ha presentato un piano complessivamente in linea con i contenuti richiesti dalle disposizioni normative di riferimento e con le indicazioni contenute nelle Linee guida elaborate dalla Sezione delle autonomie della Corte dei conti. Segnala, tuttavia, il mancato rispetto dei termini di legge nell’approvazione dei documenti contabili e la circostanza che le azioni programmate per raggiungere il riequilibrio finanziario non si sono concretizzate secondo il cronoprogramma ipotizzato, pur prendendo atto delle maggiori entrate e riduzioni di spesa conseguite nell’esercizio 2019, che hanno consentito l’abbattimento del 91,11 per cento della massa di disavanzo di amministrazione iniziale.

La valutazione della Sezione regionale di controllo

In seguito alla valutazione effettuata dalla Sezione nell’adunanza in camera di consiglio del 23 giugno 2021, il Collegio ha ritenuto di chiedere ulteriori chiarimenti istruttori con ordinanza collegiale del n. 41/2021, ritenuta necessaria ai fini della decisione da assumere in merito all’approvazione del Piano di riequilibrio finanziario. I relativi riscontri sono stati riportati nei paragrafi precedenti.

Il Piano di riequilibrio pluriennale presentato dalla Provincia di La Spezia nasce dalla necessità di fornire copertura al disavanzo d’amministrazione registrato al 1° gennaio 2015

(23)

23

di euro 10.573.993,83 (comprensivo della quota, pari a euro 7.707.906, derivante dal riaccertamento straordinario dei residui). L’importo da ripianare, ai fini del piano di riequilibrio pluriennale 2014-2023, era stato pertanto determinato in euro 5.178.459,63 (disavanzo al 2014, pari a 2.866.087,83, maggiorato di nove quote da riaccertamento straordinario dei residui, per complessivi euro 2.312.371,80). A seguito dei maggiori disavanzi registrati negli esercizi 2015, 2016, 2017 e 2018, il predetto importo è stato rideterminato in euro 15.666.508,77.

Sul piano delle misure adottate, la Provincia ha fatto ricorso al fondo di rotazione per assicurare la stabilità finanziaria degli enti locali (art. 243-ter del d.lgs. n. 267 del 2000) e, per tale motivo, è soggetta alle, maggiormente stringenti, limitazioni prescritte dal comma 9 dell’art. 243-bis del d.lgs. n. 267 del 2000.

Le modalità di copertura del disavanzo d’amministrazione sono costituite da azioni varie di incremento delle entrate e riduzione delle uscite (esposte nei paragrafi precedenti), invero parzialmente conseguite (il riequilibrio registrato nel 2019 e 2020 deriva da fattori in prevalenza non programmati).

L’attività istruttoria condotta dalla Sezione, riferita alle principali misure del piano, ha permesso di acquisire ulteriori elementi di valutazione, che consentono di dare un giudizio complessivamente positivo, salvo rinviare l’analisi del conseguimento effettivo dei risultati attesi in sede di esame delle relazioni semestrali, da inviare ai sensi dell’art. 243-quater, comma 6, del TUEL.

Su un piano generale, in disparte il grado di realizzazione delle singole misure (in cui percentuali più elevate di alcune possono compensare quelle meno positive di altre), risulta decisivo il decremento che il disavanzo d’amministrazione ha registrato a fine 2019 e 2020.

La massa passiva complessiva ripianata a tali date, rispetto agli euro 15.666.508,77 di disavanzo, risulta rispettivamente di euro 14.274.457,49 e di euro 15.123.576,62, superiore agli obiettivi programmati nel Piano a tali date.

Al già avvenuto quasi integrale ripiano del disavanzo d’amministrazione, causa dell’avvio della procedura di riequilibrio finanziario (pari, a fine 2020, al 96,53 per cento di quello iniziale), si affianca una situazione di cassa che non sembra mostrare, negli ultimi esercizi, momenti di tensione. Infatti, nel triennio 2018-2020, non vi sono state anticipazioni di tesoreria; il fondo cassa al 31 dicembre 2019 risulta pari a euro 23.881.268,35 euro e si mantiene positivo, a fine 2020, per euro a 28.514.178,02.

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