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IL SANTUARIO. DliLLA. MADONNA Mi SASSO i» * *" * * «*» * * *h*-*-* **:»

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IL SANTUARIO

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IL SANTUARIO

DELLA

MADONNA DEL SASSO

304

-83

FIRENZE

1884.

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A MARIA CONQUALUNQUETITOLO INVOCATA

SEMPRE BUONAEPOTENTE QUESTE ANTICHEMEMORIE(*)

ELECURE SPESE PER QUESTA QUINTAEDIZIONE.

(*)Lepresentinotizie,pubblicatel’ultima volta nel1842furono raccoltemdiversitempi dai sacerdoti PierMariaCassi,FilippoGian- nini,Lucadel SoldatoeGiuseppe Misuri, custodi del Santuario.Ilprimo capitolo fu orainteramenterifatto,deglialtricorrettainmoltissimi puntila dicitura.

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CapitoloI.

OriginedelSantuario.

Settemiglia distante da Fiesole ediecidaFirenze nel popolodiS.Martino all’Opaco, tra’lverde chiaro deicastagnieifiorellini roseidelle scope, sileva ar- ditoilSantuario dellaMadonnadelSasso, a cui salgo- noormai daquattrosecoliledevotecompagnie.

In quei dintorni,comescrive traglialtriilP.Ar- cangelo Giani Servita negli Annali del suo Ordine,vi- vevasulfiniredel secoloXY,inunacasa detta Linari, unpastore persoprannomeRicovera,padrediduebam- bine,chemandavaognigiorno per queimonti a guar- darlepecore.Buonecom’erano, neltempochelamandra pascolava, solevanoleduefanciullefermarsi aunantico tabernacoloequi,dinanzi aun’immaginediMariache v'eradipinta,recitareleloro preghiere.EMariachesi compiacetantodeicuori senqdici,unbel giorno,il2lu- glio1490,festa della Visitazione,apparveloro tutta luce diparadiso,coninbraccio ilpargoletto Gesù, inmez- zo adueangeli. Cadutea terra perlostuporeledue pastorelle,lavidero sedersi sudiunsassoeudirondirsi dalla suaboccadinon temere;ch’ellaeralaloromadre celeste,discesaamostrarequant’ avesse graditolepre-

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ghieredellesuefigliolee inoltre acomandarloro di ado- prarsi perchèinquel luogomedesimofosse edificatauna chiesa insuoonore:andassero anzi achiamareilbabbo, chè voleva ripeterlostessoanchealui.

A

cui risponden- doledueinginocchiate cheilbabboerain lettoconuna gravissima malattia, replicòlaVerginechelochiamassero pure, perchè erabell’eguarito.VenneinfattiilRicovera, senzasentirsipiùmaledisorta,eMaria, datoanchea luiilcomandodella chiesadafabbricarsi,disparve.

Corsalalietanuovapertuttiipaesiviciniesalen- do subitoingrannumeroal benedettosasso genteda ogni parte, ladomenicafra l’ottava dellAssunzionevol- leMaria confermarelaverità dellaprimasuacompar- sacol farsidi nuovo vedere su quelsasso,esortando gliaccorsia mettermanoquanto primaailavoridel- la chiesa,nellaqualechiunquein seguitol’avesseinvo- cata,la troverebbe pronta a fargrazie.Raccolteinfatti inpochissimotempocopiose offerte daivisitatorichedi giorno in giorno piùnumerosi sirecavan lassùdatut- toilMugello,daFirenzeedaFiesole,sidiè principio allafabbrica in quello stessoanno. Equiaccadde un nuovoprodigio. Perchè, cominciatiilavori,permaggior comoditàdel terreno, aun dugentopassidal luogoove laVergineera apparsa,quantoilgiorno facevano, tan- tositrovavalanotte,senza saper come, distrutto:esi racconta che mostratasiinfineperlaterza volta Maria, ailavoranti meravigliatiesgomentireplicasseilcoman- dodimurarproprio intornoalsasso,senzabadareche illuogo fosse dirupatoescosceso. Intornoalsassodun- quesicominciòa scavareeintornoalsassosigettaro- nolefondamentadelSantuario, che sorse in brevema- gnificoaguardarelesottopostevallate.L’immagine,a- vanti a cuilepastorelle recitavano leloropreghiere, dipinta,sicrede,daGiotto oalmeno da uno della sua scuola,fucollocata nella tribunadell’altarmaggiore,e un frammento del sassosottolamensadel medesimo altare.

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7 Sortacosìlanuova chiesa,iServitidella SS.Au- nunziata,dacuidipendevaallora laPievediS.Marti- noall’Opaco,ne preseroilgoverno,chepapaGiulio II confermòcon breve del1Ottobre 1504.

Ma

perchèquei Padri,distrattidallacura della loro chiesa quidiFiren- ze,non potevanooccuparsi a dovere della nuova,a’23 novembre1505,permezzodelnotaio fiorentino Dome- nicoGuiducci, dai padriGiovanFilippodaPizzighetto- ne prioreeAntonioZanchi pievanodi S. Martino, fu ceduto l’Oratorio del Sasso atuttiinobiliepossidenti diquella Pieve. AntonioCambini, UlivierodiScipione Guadagni,Niccolò de’PazzieBernardo daCastiglione neaccettarono anomeditutti lacustodia,eGiulio II approvòcon bolla del23maggio1507.

Com’eranaturale,inuoviOperaiaveanopensato su- bitoauncustode che avesse cura della chiesaevice- lebrasseogni giorno la messa. Chi fossequesto primo custodenonènoto:questosisadicerto,che nel 1507 fuelettoaquell’ ufficioilP.Guglielmo daFerrara Ser- vitaeche per 150 anni continuarono a essere sceltii

custodi traiServitidella SS.Annunziata:dopodiche quelli rinunziarouo,a condizione chediinnanzitoc- cassequella 'caricaalvice-pievanodiS.Martino. Final- mentevenutadaEomalaproibizioneaireligiosidista- resparsiperlecampagne,nel1642gliOperaiaffidaro- nolacustodia del Santuarioal preteIppolito Ridolfi fiorentino;ecosì semprefinoadorasisuccessero pre- tisecolarielettidaglistessiOperai.

EgliOperai s’adunano,quandoilbisognolo richie- da,assistitidaunsegretario(soppressinel1824ican- cellieridell’OperadelDuomochenetenevanoleveci) ilquale, dopoLuigiMarchionnieSalvatoreGoricom- putisti,èoggiilcav.RaffaelloContipure computista.

L’Operaèancheaiutata da un camarlingo, presente- menteil sig.Antonio Baldini.L’ archivio, conservato perunpezzo nellaprimastanzadell’OperadelDuomo, fu nel1820 trasferitoalSantuario.

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B

L’anno1515 fu eretta nell’Oratoriounaconfraterni- tad’uominiedonnee firmatiicapitolidaMons.Fol- cili;unacenturiaparimented’uominiedonne,nomina-

tidalHomesantissimodiMaria, nel1710esottoscrit- telecostituzionida Mons.PanciaticM. Ripristinata que- st’ultimanel 1805, firmòle nuovecostituzioni Mons.

Mancini:tuttietrevescovidiFiesole.Icenturiati de- vonoessere159gliuominie105ledonne,e ciascuno, allamortediun centuriato è tenuto a far celebrare una messanelterminediunmese.Laprima domenica dilugliosiadunanoper faregliuffizialieper elegge- reinuovicongregatiche debbonorimpiazzareidefun- ti;eladomenicafra l’ottavadella Nativitàdi Maria SS.sifalatornatagenerale,festaesolenne processio- nedelSS.Sacramento(cominciatoa tenervisinel1583 per concessione delvescovodiFiesoleF(ons.Diacceti) colconcorsodituttiifratelliesorelle.

Laconsacrazione della chiesa fu fattalaprimado- menicadilugliodel1565da Mons.Camoiani,comeat- testalaseguenteiscrizione,posta nella parete tral’al- tare dellaMadonnadelCarmineequellodelTransito diS.Giuseppe:

PIETRO CAMO.JANO VESCOVODIFIESOLEPERGRAZIADIDIO E DELLA SEDIA APOST. CONSECRÒ QUESTAPRESENTE CHIESA DELLAV.MARIADELSASSO LAPRIMA DOMENICADILUGLIO E CONCESSESEMPREA TUTTIIFEDELICHE IN TAL GIORNOVISI- TERANNODETTA CHIESA 40 GIORNId’INDULGENZA. SOTTOIL PONT.DI PIOIVREGNANTEL’iLL.COSIMODUCAII.DELLAR.F.

SENDO PRIOREILP.F.TEOPHILO DE SERVI E OPERAI BENE- DETTODIJACOPO ANTONIO BUSINI E PIERODIFRANCESCOCOVO- NI.M.D.LXV.

Altreindulgenze ingran numerofuronoconcesse indiversitempidaiSommiPontefici;enel1565 cento

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giornid’indulgenza inperpetuodadodici cardinali a quellicheconcorronoconqualche elemosinaalmante- nimentodeH’Oratorioe lovisitanoinunadellequattro feste dellaMadonna,Visitazione,Assunzione, Natività e Concezione,come puòvedersi nelBrevespeditodaSo- malostessoanno, sottoilpontificatodiPapaPio IV.

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CapitoloII.

DescrizionedellaChiesa.

L’Oratorio dellaMadonnadel Sassohalafigura di croce greca: la sua lunghezza dalla porta principaleal- lattarmaggioreèdimetri 27,40;lalarghezzaènella crociatametri 13,80; nella corsiametri6,70.Ilpresbi- terio, cui si accede pertre gradini, èterminato nel prospettoda unatribuna checomprendeLattarmag- giore,eche nella sua cupoletta contieneunaffrescodi PaoloSarti, fiorentino,rappresentante1’Assunzione di MariaSS.L’arcoche separalacorsia dalla crociatapo- sa sudue granpilastriconcapitelli allagreca,architrave, fregioecornice,laquale ricorre per impostatura della volta della parte inferioredell’Oratorio.Nel centrodi questa voltaèunaffresco,lavoropuresso del già no- minatoPaoloSarti,rappresentantel'apparizionediMa- ria SS.alledue pastorelle. Nelleformelle che circon- danoilquadrodidettoaffrescosonoeffigiatea chiaro- scurolaFede,laSperanza,laCaritàel’Umiltà.

Dannol’aditoall’Oratoriotreporte,unanella fac- ciata,munitadi paravento consportellia cristalli,e rispondente sottoilloggiatoesterno,l’altreneiduelati della crociata, rispondenti neiduecorridoi,cheson pa-

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ralleliallacorsiadell"Oratorio,eche purevannoafar caposottoilloggiato.

Sonoinquesta chiesasettealtari,compresovi1’ai- tarmaggiore, o altare dellaMadonna. Questoèd’ordi- ne dorico, con colonne staccate e convariiornamenti: lamensaèdimarmo,enelmezzodelprospettoha un ovato,chiusodagratadiferro,dondescorgesiilsasso sopradelqualesiassiselaSS.Verginequando compar- vealledue guardianelle.In mezzoalle colonnedello stessoaltareèpostoiltabernacolo d’argento(sostituito inquesti ultimitempiall’antico,comepoidiremo)den- trocuiconservasilatanto miracolosaimmaginediMa-

riaSS. Inquestapittura,delle figurechesono presso laMadonna, unarappresentaS.GiovanBattista,l’altra ilmartireS.Lorenzo.Lapiccola figurapoiche stain atto diadorazionedavantiallaMadonna, credesi che siailpittore,o megliolapersona che ordinòlapittu- ra,comesirileverebbedall’essereinabito signorile,e dall’avereappesoalpettounordine.Soprailcapodel- laVergineedelBambinoGesù, cheellatiene in brac- cio, sonoduecorone d’oro

;unad’argentosul taber- nacolo,epjùinaltounbaldacchino dorato.Alcuneve- trine,contenentibuona quantità di voti d’oro e di argento,stanno attornoaltabernacolo;ailati duesta- tuetted’angeli nella loronicchia,messi in adorazione; ealdisotto, dei bassorilievi chefigurano alcuni mi- steridellavitadiMariaSS.

Dicontroailatidell’altare,eprecisamente presso agliangoli della tribuna,dueporte ornatedimodinature danno accesso alla sagrestia:esopra ciascunaunafor- mella centinata contieneunbassorilievoin pietratinta a stucco, l’unde’qualirappresentaun EcceHomo,l’al- trolaVergineAddolorata.Perunadiqueste porte che mettonoinsagrestia,per quella cioè in cornu Evangelii, siha1’accessoallascaladel sotterraneo,ovetrovasiil luogo precisodidovefu staccatoilsasso che abbiamo detto vedersialdisottodell’altare.Quelsotterraneo,che

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fugià ridottoa cappella,contieneun’altare con nicchia aventeunaSS.Concezioneinterra cotta dellafabbrica Ginori,eper concessionediMonsignorVicariodiEiesole deldì20maggio 1840, porta appesialleparetiiquadri dellaViaCrucis.

Deglialtriseialtari,tuttidipietra tinta a stucco, ed’ordine composito,ilprimoa destra,venendoper la porta maggiore,baun quadrorappresentanteS. Isido- ro. 11 secondo,parimentea destra,banellasuatela effigiatouncrocifissoconS.MatteoeS.Stefano.Il ter- zo,cherimanenella crociata,dicontroallaporta dei crocifissi (detta cosìperchènelvestibolo, cuidà Eac- cesso,sidepositanoicrocifissidallecompagnieche ven- gonoa far lavisita),ba un quadro grandein cui son figuratiS.Donatoela Madonna, edun altro piccolo conS. Filomena.Ilquarto, purenellaqrociata dalla parte opposta del precedente, eprecisamente in faccia all’altraporta detta del campanile(perchè per essasi ba Eaccessoall’anditocheal campanileconduce),ba una statuadi stuccorappresentanteS. Sebastiano. Il quinto, che restanellacorsiadifaccia alsecondo che abbiamo superiormentedescritto,banella sua telaeffi- giatalaMadonnadel Carmine.Ilsestoed ultimo,che restaverso la porta maggiore,dicontroalprimogià de- scritto, banel suo quadrorappresentatoilTransitodi S.Giuseppe.Iquadridiquestialtarisonostatiesegui- tida abilidipintori.

In quest’O ratorio sonopureseiconfessionari,quat- tro dei quali internati nelmuro,adornidibuonaarchi- tettora;ilpulpito,che restaadestra framezzoi due altari

;iquadretti dellaViaCrucis appesi ingiroalle pareti, elacantoria conorganoa 20registri,laquale restasopra la porta maggiore, ed alla quale siaccede dal quartiere del custode. Pressoladetta porta,ed in- nanzidigiungerea’primi altari,s’incontrano due se- polcri,l’unoinfaccia dell’altro,giàfattierigeredalla nobil famigliaGuadagni. Sonoquestiarchitettatidifi-

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nissimapietra,con urna, iscrizione lapidaria, formelle estemmadi quellaillustrefamiglia,conisuoi festoni emblematici,tuttidivariipregiabilimarmi.

Quello a destra di chi entra in chiesa portalase- guente iscrizione:

PETEI ANTONII GUADAGNAI FRANCISCIF.

INGENTISANIMAE MOKTALES EXUVIAS AETERNITATI SERVATHAEC URNA TOGAE FASCESCLAMYDESGENT1LITXAE

FUEKUNTILEICALCAE AD GLOBIAM NONSTIMULUS ADTUMOEEM QUIPPE IN IPSO MODERATIO VISAPROPEMODUM NATURAEST

ERUDITUS IN PAUCIS BIBLIQTHECAMINSTRUX1T LIBRORUMNON UNA REFERTAM MIRIADE

ADURBANUMVili.PON.MAX.

PROFERDINANDOII.MAGNOAETRURIAEDUCE

«EXTRÀORDINARIAFUNCTUSLEGATIONE ETPRINCIPUMAMORESET CIVIUM RETULIT PLAUSUS

QUINQUAGENARIUSEXPLETAMORTALITATE III.KAL. APRILIS MDCXXXII.

IN TUTELARIS DEIPARAETEMPRO QUODFAUSTIS OLIVERII PROAVI AUSPICIIS

INCOEPTUM OLIMFUERATA.D.MXD.

IMMORTALITATEMOPPERITURUSHUMARIVOLU1T

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Quello a sinistrava fregiato della iscrizione che segue:

QUIAMBULATINJUSTITIA IN EXCELSIS HABITABIT ETINMUNIMENTISSAXORUM THOMASGUADAGNIUS FRANCISCIF.

SENATOR AMPLISSIMUS FLORENTINUS PIETATISET THEMIDIS CALCATA SEMITA

SECURITATIS QUIESCITINSAXO RELIGIOSOILLE INDEIPARAMSTUDIO HUMATAHICANNAMARIA DILECTISSIMA FILIA

QUAM TRIMULAMSUPERI REPETIERE SUISHANCPONICINERIBUSSEDEM AEDESQUERESTITUÌTESTAMENTOMANDAYIT

SEPTUAGENARIAMANIMAM JAMSATIS MATURAMCOELO COELUMSIBIYINDICAYITYI.NON. MART.MDCLII.

FRANCISCUS YIERIUSPET.ANTONIUS ETDONATUS MARIA TEMPLODOMOQUE EXORNATIS

INTER LACRIMAS ET LILIA

PATRIOPTIMOMONUMENTUM POSUERUNT

Ailatidell’Oratoriosidistendono que’duecorridoi ovestibolicheabbiamo nominatopiù sopra, l’uno detto de’crocifissi,l’altro del campanile, lecuiporte corri- spondonosottoilloggiatoesteriore,ch’èvoltoa mezzo- giorno.Sìquestochel’altrologgiato voltoadocciden- tesono sostenutidacolonnedipietrad’ordine dorico,e costruttiavolta.Sopraquellocheguarda adoccidente, erestasullatosinistro,èilquartiere del custodeede- gliOperai:sull’altroparecchie stanze percomododel-

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lecompagnieebifolcateche ogniannoditempointem- pointervengonoconnumeroso popoloalSantuario. Sot- toquesto loggiatosgorga pure unafontana d’acqua po- tabile,congranpila.

Davantiallachiesa èun prato,che, attesolosco- scendimento del luogo, vien sostenutodaungrossomu- ragliene,epiù sottodaaltrimuri,che agradoa gra- do sostengonoilterreno, coltivato a orto perilcustode enelqualeva a posareilrifiutodell'acquadella fon- tana.

Infondoalloggiato della fontesi elevaun vasto fabbricatoilqualecomprende:l.°Undecente quartie- re edificatonel 1703, e composto di sei stanze che servivanodiabitazionealcappellano,ilquale quotidia- namente, epiùspecialmentelefeste,doveva celebrare nell'OratoriolaS.Messa,oltrequella del custode

;eche

oramanca. 2.°Varie stanze, stanzoni, cucine,ec.,perco-

mododellenumerosecompagnieebifolcate chesipor- tanoallavisitadel Santuario.Unaporzionediquest’ul- timo fabbricato fu edificata nell’anno1815;l’altranegli anni1841e1842.

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CapitoloIII.

Grazieemiracoli.

Nella Bolla, colla quale GiulioIL aggrega1’Orato- riodelSassoalconventodella SS.Annunziata,èdetto tralealtrecose:

Proptermiraculaquceinibiinter- cessione Beatce Marioe Virginis operatur Altissimus, quoddamOratoriumincceptumexistit,ad quodoh huju- smodi miraculaconfluit multitudofidelium

,piasineo-

demOratorio eìecmosinas,etoblationesoff erentium....

Dellequaliparoleavremmo una confermapiù luminosa, sedimoltegrazieemiracolinonfosseperitaaffattola memoria.

Nell’agosto del1542,a far cessareiterremoti,che desolavano Firenzeeisuoi dintorni,

ma

sopratuttoil Mugello, fu portata processionalmente nella nostracittà l’ImmaginedellaMadonnadelSasso, movendo adin- contrarlapressolaporta aS.GalloiPadriServiti;e dopoaver fattoilgiro delDuomoedialtrechiese,fu esposta allapubblica venerazione sulla piazzadell’An- nunziata.Molteelemosine,furonoofferte,dalle qualide- tratta laspesa dellafesta,avanzarono350liretoscane, oltreiseguentidoni:

G tovaglie,4 ammitti, 4 cortine, 4velidacalice,12

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purificatoi,9fazzoletti, 3 mantellini, 4 corporali, una borsa ricamatad’oro,unfioreinunaguastada, lavo- ratodi seta,che donaronolemonache delle Murate, 8fioridiseta,unaghirlandadi fiori disetacontreco- lombine,unaspersorioedue lampadenuove.I tintori portarono 14cerigrossi,4mezzaniemoltaceraminu- ta;ifacchiniun mantelìino di broccatello coirarme di S.A. E.

Accadde dunqueinquella occasione,comeracconta ilGiani,cheuntale,a vedere il tabernacolo passare perilDuomo,dicesse:Che importadareincomodo atan- tagente

,spender tanto denaro,eperder tanto tempoin- tornoad un'immagine adorata daquattroguardianidi pecore ?Esubito fu uccisodaunfulmine.

Nel giorno della SS. Trinità dell’anno 1568, venne- ro a visitarequesta santaImmaginelacompagniadella SS. TrinitàdiFirenzeedaltrecompagniedel contado.

Dopo avere assistitoaidivini uffizi,alcuni di quella gente pretesero rallegrarsi condanzee ballisul .prato dellachiesa. Turbossi iltempo, nè per questo smisero diballare,maproseguironoilloro divertimento sotto l’arcogrande, avantila chiesa,poiché nonerano an- cora fabbricate lelogge

;quando improvvisamentecad- de un fulmine sul detto arco, uccise uno diquelli che ballavano,erestaronostorpiatisetteperlarovina diunapartedell’arco.CosìlaSS.Vergine mostròche lesuefestenon devonoessere profanate.

Filippo Patriarchidi Fiesole avendo unartritide nellemanienei piediinmodochenon potevafareun passosenzalegrucce,fattosicondurre a visitarelaMa- donnadelSassoilgiornodiS.Matteo dell’anno1606, efattaquiviorazione, tornò a casa libero e sano.

Nel1609Lorenzo NavarridiFarneto, essendo at- trattointuttelemembraepatendograndissimi dolo- ri,fattovotodiandarea visitarelaMadonnadel Sasso, efattovisi condurre, dopo averpregato davanti alla S.Immagine,tornò a casa perfettamente guarito.

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Nello stessoanno1609,certiStefano e Alessandra sua moglie,giardinieri deiPitti,abbandonatidaimediciin unaloroincurabilemalattia,fecerovotodiandare alla MadonnadelSasso,edofferirleun dono;eappenafatto untalvoto,restarono perfettamenteguariti.

Nonebbe peròlastessa sorteuna lorofiglia,an- cor giovinetta,che sebbene molestatadaleggerissimoma-

le,deridendoisuoigenitori perilvotodiandarealSas- so,enegandodiandarvi, cessòdivivere.

ITn’altra donna,1’anno1618,abbandonatadaime- dicinellasuairrimediabile infermità, fatto ricorso a questa santaImmagine,riacquistòlasalute,ene appe- seilvoto.

Filippo Franceschi di SantaBrigida tornando da Firenze con due suoi compagni, nell’oscurità della notte non potea vedereifossiche erano ridondanti d’apquaperlamoltissimapioggia caduta.I due com- pagni un dopol’altroperirono nei fossi medesimi; e credendo Filippo chequesti fossero avanti alui,tentò dipassare colsuocavallo;maquesto portato dall’impeto dell’acqua,caddesottounpignone,traendo sotto disè nell’acqualostessoFilippo. Nell’evidente pericolodi restareaffogato,invocatalaMadonnadelSasso,sitro- vò fuoridell’acquaattaccatoallabriglia del cavallo,e futoltocosìdal grave pericolo.Laonde confessò pub- blicamentechelaMadonnaloavealiberato

;eincon-

trassegno del ricevuto prodigio appese una tavoletta all’altarediLei.

GiuseppeCarcassi,muratorediS. Martino all’O- paco,nel 1710,caddegiùda unafabbrica,edebbead- dossounatrave,ementrenel cadere diceva:Madonna

delSasso aiutatemi, restò libero edilleso.Sivedeque- stofatto espresso inunatavolaappesaall’altare.

Maria Maddalenad’AntonioSeravallidi S.Martino, peruna lungainfermità restò impedita nellegambe,co- sicchénonpotevaandaresenzalegrucce.Fattasi por-

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tare allaMadonnadel Sasso,tornò a casa senza gruc- ce,edissechela SantissimaVergine1’avea liberata.

Ciò seguìnell’anno1720.

Parimentenell’anno1720 aBartolommeodelRocca diSantaBrigida, mentre sparavaunarchibugio,scop- piò la canna di modo tale che dovea rimanereuc- ciso,o perlomenostorpiato,marestò totalmenteil- leso. Egli affermòdiaver ricevuta questa grazia, per- chè ogni giornoerasolitodirecitareunacerta breve orazione allaVerginedel Sasso,einmemoriadella gra- zia portòalsuo altareunatavolettacon i pezzi del- 1’archibugio.

FrancescoTerzani del popolodiS. Martinoall’0- paco, l’anno1755cadde da unmoroperlarottura di un ramo,esebbenevenissea precipitar colcaposopra alcuni grossisassi,nonsifecealcun male,eripetèla grazia dalla Santissima Vergine, alcui altare appese unatavolettache rappresentava questofatto.

Nell’anno1764,DomenicoBonaiutiappeseunvoto inquesta chiesa, consistente inunatavoletta nellaqua- lesiesprimeunagrazia ricevuta dallaVerginecolnon averpermessochegliperisseroduemuli caduti nelfos- satosottoladettachiesa,e precisamenteinunluogo dove,pertuttigliumanisforzi,nonera possibileimpe- direilprecipizio.

Nell’anno stessounpovero,pernomePasquale,so- nandoinoccasione difestalecampane perdivozione, come suol farsi in similicasi, restòcolpitonel ca- po daun sassodisette libbrecaduto dalla cimadel campanile, enonne riportò che pochissimaoffesa,dalla quale inbrevetemporestòlibero.

Lamattina del 16maggio1804,versoleore9,giun- seall’OratoriodelSassoper eseguirelasacravisitapa- storaleinquesta parte della suadiocesi,mons.Ranieri ManciniVescovodiEiesole,accompagnatodai sacerdo- ticanonico Francesco Fracassini visitatore, Giuseppe Mariani segretario,Romolo Boni pievanodiS.Martino

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all’Opaco,dallepersonediservizio,edal senatore Gio- vanBatistaGuadagni, uno degliOperaidell’Oratorio, tuttia cavallo,dallavillaGuadagnidelPoggiolo dove avevanopernottato.

Incominciatada monsignor Vescovolasacra visita inchiesa conledebite formalità,assistitodai suddetti sacerdoti e da altri,cioè Luca Del Soldato,custode dell’Oratorio, FrancescoPieracci,priorediSantaBri- gida, e Verecondo Baglioni, cappellano curato della pieveall’Opaco

; undici contadini, che aveanosegui- ta la comitiva per essere addetti alle respettive ca- valcature, si posero a tavola per far colazione in una stanza terrena dell’abitazionedel custode con- tiguaalla cucina, la quale suol servire a tal uso quandovièancora un maggior numerodicommensali, come appuntoera stato fatto nelladomenicaanteceden- te.Ladettastanzaèlungaquasiseimetrielarga quat- tro,pavimentatadilastronidipietra.Sottodiessari- maneva uqsotterraneo privo affattodiariaedinservi- bile,lungoquattro metriemezzoelargo tre metri in circa,essendo terrapienatoilrestante della detta stan- za.Nel mezzo dellastanza eravi la tavola dicasta- gno,dovestavano a far colazioneisuddetti contadini, larga piùdiun mezzo metro e lunga tree mezzo circa,conduepanche simili;ed accosto al muro, da quella parte dove sottonon era terrapieno, stavauna madiellaparimentedicastagnoconduesportellia cre- denzalarga più d’unmezzo metro, lungaealta più d’unmetro.

Quasi un quarto d’ora dopo che sieran posti a mangiare tranquillamente, sentironounosgrigliolìo dilegnamenelpavimento,ilqualecedendonel mezzo, rovinò totalmentedatreparti, peressersitroncataun braccioemezzodistantedalmurolasola trave chelo reggeva. Sitrovarontuttiall’istante precipitatimala- mentenel sotterraneo, con addosso la tavola,le pan- che,lamadia,ilastroni,edeicalcinacci,dafar creder

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sicuramente chetuttifosserorimasti soffocati, e per- cossia morte.

Lostrepitoorribiledella rovina,elestrida dei su- bissati,cheraccomandandosiaMaria Santissima chie- devanosoccorso,spaventarono,erichiamaronolepersone che erano nella contiguacucina,lequali accorse, nulla poterono scorgere per lagranpolveresollevatasi;maque- staalquanto dileguata, viderocolpiù alto stuporeilsuc- cesso,etuttiicaduti alzarsiconunafacilitàprodigio- sadisottolerovine senzaessersifattialcun male.

Fino in chiesasisentìilrumoreditalerovina, in guisache ne furono alquanto disturbatele sacre fun- zioni;terminatelequali,monsig.Vescovo,ilGuadagni etuttiglialtrisiportaronosulluogo, erestaronosom- mamenteattoniti

,eneltempostessoconsolatiinvede- re felicementeestrattisanieliberidaquellemacerie, mediante l’intercessionediMariaSantissima,tuttiquei contadini. Essi tosto confessarono concordementeche lepietre,ilegnami, equant’ altro caddeloroaddosso, sembravadicarta,odilana,tanto ognicosa era leg- gera nel percuoterli,e flessibile nel cedere ailoro debolisforziper usciredaquella profondità,non mi- norediduemetri.

In seguito, permaggiorchiarezza del prodigioso suc- cesso,essendo stato ordinatoda monsignor VescovoaLuca delSoldato,custode dell’Oratorio, di esaminare sulle circostanze del fattoisuddetticontadiniperriferirein iscrittoilresultatodiciascuno,col respettivo nomee cognome,sivennenellachiaraesicura notiziadiquan- toappresso:

Angiolo Collini della PievediMonteloronellospro- fondare fu colpito nelcapoda una cantonatadellama- diellacheglisfondòil cappellosenza offenderlo nella testa.

GasperoPulitidiMonteloro riferì essergli caduto ungran lastronedipietrasopraunbraccio,cheglife- ceunapiccola sgraffiaturasenza cagionargli dolore.

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22

GiuseppéSignorieliMonteloro, nel cadere,ebbe un lastrone sul capo, edunaltrosulbraccio.

LorenzoPratesidiMontelorocadde inpiedi.

Santi BertinidiMontelorositrovò laggiù sotto lata- vola,con dei lastroni intornoaipiedi,senza esserneof- feso.

Angiolo MarinidiPagnolle, restatoin partesotto latavola,vedendosi cadere addosso un gran lastrone, alzatalamanosinistra,potècon sommafacilità farlo girare,ecaderea’suoipiedisenza niunalesione.

Angiolo Guidotti della pievediS.Martinoall’Opaco restògravementecolpitosuldorso dalla madiella, senza alcun suo danno.

AntonioTerzanidiS. Martino all’Opaco restòin piedinel sotterraneo, eglicadde un grosso sasso sul piedesinistro,rimastoilleso.

PasqualeGuidottidiSantaBrigidadepose che pre- cipitatagliaddossolamadiella,locolpìmalamente ned collo e nella mano destra, senza soffrirne verundo- lore.

Francesco MontinidiSantaBrigidacaddecolcapo all’ingiù,battendoprimanelmuroepoi nelprofondo dall’altezzadiun metroemezzo, comese nullafosse stato.

Giovanni CresciolidiSantaBrigida sprofondò supino, ebbe addossolatavolaelamadiella,chelocolpìnella fronte,eunapioggiadisassi,senza risentirnenulla.

Finalmentedeposeroisopraddetti che nullaneppure sofferseroinseguitoperlospavento,giacché dopo es- sersituttiunitamenteeconlietoanimoportati in chie- saper ringraziareMariaSantissima insigne loro bene- fattrice,poteronodopobreve riposocontinuare il loro viaggio sanieliberi.

11tempestoso vento della notte del 2dicembre1806 precipitòunacrocedilegnobengrossa,alta tremetri e mezzo, distante circadugentopassi dal Santuario. Da

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23 chi presiedeva fu credutobenedoversimettereindetto luogounagugliadipietra con crocedi ferro. Nelfos- satodetto Massetino, poco distante dalla Pieveall’Opa- co,lontano piùdiunmiglioemezzodal Santuario, fu scavatalapietra.Questaridottaa guglialungapiù di tremetrielargaiupiantaun mezzo metroquadrato, nellamattinadel 23 aprile1807 fu caricatasopraun carro. In tuttalamattinavimanovraronosedicipersone, cioè:Sabatino e Filippo Eaveggi,maestroGio. Batista Fassora,maestroPietro Falcini,maestroMichele Benelli, maestro FrancescoManoelli edue suoifigliscalpellini, GiuseppeCasini,GasperoCelli,TommasoGabbrielli, Ste- fano Masini, Angiolo Giannelli,GiuseppePaoli,Tomma- soGianninieÀngiolo Parigi.Contrepaiadimanzi,ap- penapotècondursifinoallaterra dettadi Massettino, distante circaun mezzo miglio dalla cava. Dopo il

mezzogiornoritornarontuttiallavoro,

ma

nonfu possi- bilecondurla avanti.Lastrada che aveano già fatto eralamiglioreperchèselciata,quantunquetuttasalita.

Ilrimanentedistrada,dipiù d'unmiglio,cheancora restava,tuttamontuosaepessima,era cosadascorag- giare.

Furonoordinate la mattina del 27 aprilele mede- sime 16 persone conduepaia piùdimanzietre uomini, cioèFrancescoBardi, Francesco Balloni, PieroSabatelli.

Francesco Manoelli, Angiolo Parigi, edaltridissero:Rac- comandiamoci a Maria Santissimacheci aiuti,altrimenti nonvisi sale.Attaccatelecinque paia di manzi, etutti messiinordine, collamassimafacilitàfu trasportatoquel caricoattraversocampieboschi. Giuntivicino allastrada delRoncaccia, detta la Croce delle Pianola,distante più dimezzomiglio del Santuario,unaruota del carro comin- ciòasaliresulbalzo;quando FrancescoManoelli,capo scalpellinodiFiesole, accorso con stanga alla ruota,per- chènonsirovesciasseilcarro, restò colpiede destro sottolaruotadidietro,laqualegligiròsopra tuttele

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24

ditadel piede. SentìilManoelli in quelmomento undo- loregrandissimo;

ma

fattitreoquattropassi,parendo- glidisentirealpiede del molle,sicavòlascarpa e la calza,evide che nulla aveasofferto,e sisentìcessare ancoraogni dolore.

Ilmedesimopoi confessò essere stata questa una graziadiDioperl’intercessionediMariaSS.., poiché dalgranpeso,giudicato di sei mila libbre, dovevano restareledita del piede e la scarpa quasi affattodivise.

MaestroPietro Falerni, Angiolo Parigi,eTommasoGian- nini videroilpiede sottolaruota,e gli altrividerobene

1improntadella ruota, lasciata sopralascarpa.Potèil Manoelli seguitare il carroeil suo lavoro tutti i giorni.

Alleore sette etrequarti dellamattinagiunseroal P°s

^ 0

’.escaricarono lapietra, tuttimaravigliati dellafa- cilitàinunasalitacosì ripida,einunastradacosìcat- tivaepericolosa.ArrivatialSantuario,sonaronolecam- paneperdargloria aMariaSantissima del fatto suc- cesso,eringraziarla delfelicetrasporto.

L’anno1824,ilsacerdoteGiuseppeMisuri,custode dellOratorio,appese unvoto in quadretto per esser pre- cipitatocollacavalcatura nel fosso detto dellaMadonna, senza riportare laminimalesione.

Lanno1831,ildì 8maggio, Giuseppe Casini,Lo- renzo CiullinieLorenzoPabbrini,tutti delPontassieve, tornandodallavisitafattaaMaria Terginedel Sasso, primadiarrivarealTrebbio,cadderotutticolcavalloe calesse al disotto d’un muro, rimanendototalmente illesi.tornarono allOratorioildì29 dello stessomese a ringraziareMariaTergine,eviappeseroilvotoinun quadretto esprimenteilprodigio.

Il22Agosto1875, festatitolaredel Santuario, ce- lebrandosi lamessasolenne dal moltorev.LuigiTronci diFirenze,coll’assistenza delsac. G.Corsoni,custode attuale,edelP.AlessandrodeiMinoririformatidiFie-

(26)

r

25 sole

;neltempochesicantavailVangelo, rottosiilca- napodella lumiera maggiore, questavennegiù,investendo duegiovanettiedunagiovane,senza recar loronessun grave danno,esiudìunavoce sonora gridar:

mira- colo.

Perlaqual cosa,terminatalamessa,ilcelebrante intonòsolenneTe deum.

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APPENDICE

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(30)

I.

LAYOEI ESEGUITI NEI DIVERSI OPERAIATI

L’anno1584 nell’operaiato dei signoriNiccolò Biffoli e Ales- sandroBrunaccini ftifattalacampanagrossa delpesodi720 chilogrammi,ecostòcentonovantaduescudi.

Nell’anno successivo1585,sotto gli stessi Operai,fu comin- ciata la fabbricadelcampanile,edopo pochi annirestòultima- tanell’operaiato dei signoriVincenzo GuadagnieAlessandro Cantucci, eperladettafabbricailGranducadiToscana donò cento scudi e laGranduchessaventicinque.

L’anno1609,nell’operaiato deisignoriJacopoBrunaccini e PierMariade’Pazzi, fu fatta la fabbrica della loggia, e lo stan- zonesopralafonte.

L’anno1665,nell’operaiatodeisignoriPierAntoniode’Pazzi eAlessandroBrunaccini,dai signoriFrancescoVieri,PierAnto- nio eDonatoMariadelsenatore emarcheseTommasoGuadagni,, fu fattaTaltraloggiaconstanze superiori,edaltrestanze an- nesse.

L’anno1720,*nell’operaiato delmarcheseNerie delcav.a- bateGuglielmo Guadagni,fufattoun parato per messacantata, didamascofiorito.

L’anno1793,nell’operaiato deimarch.LuigiGuadagniecav.

Matteo AngioloFrescobaldi, fu fattoilferro,convarii scartocci e lavori,doratocon orodizecchino, e collocatonei pilastri sot- to l’arcodellatribuna dell’altare dellaMadonna, pertenervi ap- peselolampade. Quattromedaglioni,dued’argento, eduedi ra- meinargentato perlecappedei serviilichiesa,quattrocappe edue quadronidilegno.

L’anno1795,nell’operaiatodei sigg.cav.MarcodelRosso, cav.JacopoBrunaccini, emarch.RobertoPucci,unricco fuciae- codivelluto cremisiricamatoinoroconrapporti,gallonie papponi parimented’oroperilCrocifisso,una croce grandene- ra filettata d’oro, sulla (piale è collocatoildetto Crocifisso, eun arcuccio di ferrodoratoalladetta croce e Crocifisso.Unosten- dardodiseta bianco,dipintaviT immaginedellaSantissimaVer- gine,coisuoiguarnimenti,eun’asta dorata;trepianete,unadi amoer paonazzo a onda congallone d’oro,unasimileverdecon gallonepured’oro,e laterza dibroccatellogiallocongallone diseta bianco.

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30

Nell’operaiato delcanonico Gio Francescodei

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0!!ePazzi>e.

marchicelo

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ni dilegno conmollette di ferro,duelettinon’ finitilo

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iee bifolcate, la biancheriafineper hlta- tro^fcancelli.

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delle feste

-0 "ntratto di lastrico den- Nelloperaiatodelsenator march. GioBatistaGuadionia

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CatellmÌda Astigliene,

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r?i-M^/iìn; ^fi- Guadagni,Fan dalsettembre 1 805

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no 1805»tufatta sullamensadell’altare dellaMadonna RSRltura,nePamuraglia,evi fu collocatainternamentela

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nente, etepermunita]®+e edi!aospietrami con.

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Ì5'Questasportellocassetta èdiposta simmetrica,legno armato di

Lanno1806,flironfatte lecornici allemense dilutti~i:

altari,efurestauratoe ritintoilpulpito ®h hanno1807,vennesostituita allacrocedi leo-noalt-,ine metri,che sorgevainpocadistanzaall’ingresso delpratoeclic fu rovesciatada impetuoso ventolanotte del2 dicembre1806

fillio° laS.0n™ità, edu,iacrocellinadimetallodorato fpilcii'd„,!

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e* suo imbasamentoperbaciarsidai ni-irrione-

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1elucrarf indulgenze

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tassellodi

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31 L’annosuddetto,fu fattoillastricoavantilaportadell'0- ratorio.

L’anno1808, fu fatto1’organonuovo con trombe,clarone, oboè, timpani,flauti,cornetti,voceumana,contrabbasso, pieno, ed altri registri, venti intutti,operadiMichelangeloPaoli.

Furiattatae ritintalacantoria, efuronfatteduefinestre nella chiesa,conferrate,vetrate e tende.

NelToperaiatodelcav.Amerigo Marzi-Mediciedelmarche- secav.TommasoGuadagni,dal5ottobre1810a’14 luglio1817.

L'anno1812,fu rifatta lacuspidedelcampanile,laquale minacciavarovina,finodalpianodellecampane.

L’anno1811,sifece gettare inbronzoilconioperlemeda- gliecoll’effigiedellaMadonna,ene furono coniate e cesellate 41inottone inargentato, e distribuite ai questuanti.

L’anno1815,sicostruirono daifondamentiquattro stanze, duecorridoi eilmacello per usodellecompagniee Infoiente.

L’anno1810,Itirestaurato e ridottoagal leria l’anditoale- vante che conduceinchiesa,perporviicrocifissi,lanternoni e segui dellecompagnie chesirecanoannualmentealla visita del Santuario.

NelToperaiatodeisignorimarch,cav.Emilio Pucciemar- cheseAntonioCatellinidaCastiglione,dal7 settembre1820al- i’11agosto1824.

L’anno1821, furimontatala sagrestiacon nuovi armadie banco pergliarredi sacri;evennerorisarcitele fabbriche ino- peradimuratoree di legnaiolo.

Fufatto1’orologio sonante, e collocato nelcampanilecolla mostradelleore,mezzoree quarti, e sottofupostaunatavo- ladimarmobianco, in cui è scolpita lamemoriaditallavoro e lameridiana.

L’anno1824, fu fattoe collocatoall’ingressodelpratoun cancello di ferroconserrature emontato soprapilastridipie- tra,invecedell’antico di legno.

NelToperaiatodei signorimarch. AntoninoCatellinidaCasti- glione e cav.ciambellano Gaetanode’Pazzi,dal12agosto 1824 alprimo maggio1825.

L’anno1825,fufattounaltrocancello di ferro sulpratoal- l’ingresso degliorti,inluogodiquello di legno.

NelToperaiatodeicav.ciambellanoGaetanode’Pazziemar- ch.Donato Guadagni,dal2 maggio1825 al12dicembre1831.

L’anno 1826 vennesostituitoalcondottoditerra cotta del- l’acqua potabileuna cannadipiombo periltrattodi23 metri circa,chegiungeallapilasottolaloggia dell’Oratorio,perché essendoildettocondottocontinuamentedanneggiato dallera- diche delle piante e dai ghiacci,leacquesideviavano.

Lostessoanno furonolatteleinferriatealleduefinestre sot- to la loggia, e fumessauna catenadiferro all’arco della log- gia fra ledue colonnedifronte allaportad’ingressodell’Orato- rio,conaltrilavoriaciò relativi.

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32

L’anno 1827fu fatta alla mefisa dell’altare dellaMadon- nalagradinatadimarmobianco conintarsiature dimarmidi- ilciborio similecon colonnearricchite di zoccoli, e capi- tellidibronzodoratiazecchino, d’ordine corintio.Ildetto ciborio luornato d unosportello di piastrad’argentolineaspecchiocon in basso rilievoilSalvatorein figura intera,conlacroce in'spal- la,di bronzo dorato.Questosportello fu poi rubato,con mol- tissime altre cose, la notte del25 Ottobre1863.Nell’interno è unacassetta dinocevestita d’amoergialloguarnitadi gallone d oro, collasuatendinadi ermisino bianco e trina d’oro una chiave d argento dorato con nappedioro,e altrachiavedi fer- ro.Nel dettoannofufatta la scalinata dimarmobiancoalme- desimoaltareconpredella dinoceincassata,edilpavimento nellatribunafino agli archi, diambrogettedimarmo biancoe bardiglio scambiate,conlistedibardigliomedesimo;efurono ancora collocati nei piedistallidelle colonne,che compongono

larclntettmadell’altaredellaMadonna,glistemmigentilizF dei suddetti Operai, inmarmobiancorilevato.

1suddetti lavori dimarmofuronoeseguiti daifratelli Giu-

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ar^ano<-'orsheduellidi bronzo da Marcoe fratelli L’anno predetto1827,furonorisarcite tutte le fabbriche tan- tointernamente che esternamente, conarricciatura,intonachie imbiancature.

Nell’ istessoanno1827,sifecero14 cappedi telaturchina diguado,tintaperquello scopo.

Furisarcitaedoratalaraggieradell’ostensorio ridottoa nuovo,comepureilturribolo,navicella, altri argenti, e la pis- Furonfattediverse tovaglie dipannolinoperl’altaredella Madonna.

Unlettonuovo,seicoperte nuovedicotoninabianca, tre coltroni,4lenzuola,unatovagliagrande,ediverse piccole per latavola dellecompagnieebifolcate,iltuttoper rifornireed ampliarelaguardarobadell’Opera.

Lanno1829 furon fuseda maestroSanti Gualandi, nellasua ìondena

m

Prato,ledue vecchie campanealleistanze dei popoli ebenefattorieadessevennerosostituiteleattualitrecampane che pesanoin tutto libbre 4900,conlaleggendainciascunadi esse«Fecero fonderegli illustrissimisigg. cav.Gaetanodei fazzeemarchese. DonatoGuadagniOperaiVanno1829» col- iostemmao p a>0codaeffigiein rilievo de’Santirespetti- viaiquali essesonodedicate.

Campanamaggiore«AssunzionediMaria Vergine»del pe-

so di libbre2218 1

Campanaseconda«PatriarcaSan Giuseppe»dilibbre 1572, Campanaterza «Santa Maria Maddalenade’Pazzi»dilib- breIlio.

Ledette trecampanenelprimoluglio delmedesimo anno

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33 1829 vennerotrasportate dallafonderia alladoganadiFirenze, e quindicondotteallachiesa diS.MariainCampo, ove conde- centeapparatocollocate,damonsignor GiovauBatista Parretti VescovodiFiesole fu fatta laconsuetabenedizione; indivenne- rotrasportateconsommogiubbilo all’Oratorio del Sassoilgior- no dopo,e poicollocatecon grandissimafaticanel campanile senzailminimo inconvenientee disordine, esipoteron sonare

ildì5luglio,prima domenicadelmese medesimo, giornoincui cadevala festadellaconsacrazionedell’Oratorio.

Neldettoanno1829,furonorisarcitiusci,finestre,imposte, rimessivetriall’abitazione del custode, risarcita laportasotto laloggiad’ingressoall’Oratorio, esua bussola,comepurela portadelcampanile edaltro,etutto ritintoaolioconvernice.

Nell’operaiato dei signoricav.ciambellanoGirolamode’Paz- zie cav.direttoreVincenzoMartiniBernardidaldicembre1831 all’agosto1848.

Furifatto l’impiantitodella chiesa,tuttoa quadronidi Signasquadrati, efuronorestaurate lemuraglieelevolte.

Fu imbiancataeriquadratalachiesa, tintiastucco gli or- natidegli altari e dei confessionari,e fattedistuccolecroci dellaSacra.

Furonofattelelunette nella crociata, in altoambedue, una vera,l’altratinta.

Dipintiduesfondi,unonellacupoletta della tribuna rappre- sentantel'AssunzionediMariaSS., 1’altro nella volta della corsia in chiesa,esprimente V ApparizionediMariaSS. alledue guardianelle,ambedue da PaoloSarti.

Fattedimaterialee stucco leduemensedegli altarilate-

rali.

Rifattonovamenteilpulpito,igradini e le predelle di tutti glialtari,everniciatelepanche.

Fattiiquadrettiacristalliper 1’eserciziodellaVia Cru- cis.

Doratoiltabernacolo diMariaSS,efattediversestucca- ture.

Fatteletendeallefinestre,elaportiera alla porta.

Una mutadi86 candelieri e6 croci, con fondoperiato e dorature.

6 viticci doratia cinquelumi,8atrelumie 4perattac- carvilelampade.

6candellieri eunacroce, doratia mecca perl’altaredella Madonna.

90fra cerettie candelotti dilegnoverniciati,perassettare decentementelachiesa nei giorniferiali.

Nel1833,furonofattequattronuove lumiere a18lumi, di ferrodorato,eguarnitedicristallifinidìBoemia.

6 viticcie24lumi,parimentediferrodorato,congrumolo epadelline,perornamentodeH’altare della SS.Vergine.

2vitiintagliate edorate perportarsi incontroalleproces- sioni.

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34

Nel1834,furono peraccollo rifattiduetrattidistrade,che conduconoall’Oratorio,unadelle qualimuovedalla villaGua- dagniaMasseto,l’altradallavillaLeonardi.LaComunità di Pontassieve, in ordine alla scritta del2luglio 1833, stipulata col sig.TommasoBencinicomeprocuratoreex-mandatode’signori Operai,siobbligò dirimborsarel’Opera del Sasso fino allasom- madiscudi 730.1.15da pagarsiin9 rate annuali, delle quali la primail20ottobre1840,l’ultimail20ottobre1848.

Nel1835,aibanchidipietraperuso dei venditoriilicom- mestibili inoccasione di concorso,furonorifattiimuri,spallet- te,zanelle,evennerorimessi in linea.Furono egualmentefatti altrilavoriper mettereinbuonostato lastrada e piazzale, dal- lacroce di pietra sino alcancello delpratodallapartedipo- nente.

Nel1830, fuperaccolloridotta la stradadel Sasso, dalla partedilevante, e costruttevi lespallette;e laComunità del Pontassievesiobbligò dirimborsarne TOperapagandolasom- madiscudi 219.4.15.in9rate annualidal 31 dicembre1835 al31dicembre1843.

Nel1837,furonoornaticonintaglidoratiiquattroviticci che sorreggonolelampaded’argento e restauratiibanchie gli armadidellasagrestia.

Nel1838,furifattotuttoillastricodeiloggiatie rimessi nuovigli scalini dipietra;furonorestauratiimuri checircon- danoilprato, e rialzate finoarenderle tutte uniformi,letetto- iesullaprospettiva del fabbricato.

Fu con un condottodipiombo portata1’acquadallafonte sottoilloggiato allacucinanel quartiere del custode.

Nel1839, fu fattoun parato per Messainquarto,cioèpia- neta, tonacelle e piviale,conrespettivi finimenti,di telettadi orocongallone ricchissimoparimented’oro,econfodere dise- ta.Tantonellapianetaquantonelle tonacelle e nel pivialeavvi inricamo uno scudod’oro,nelmezzodelqualesonoleparole

O

paT1839.

Furonfattipoi 4 camici, 4 cotte edunatovagliapercorre- dodelsuddettoparato,unitamente a4amitti,2purificatoied uncorporale.Iquattro camici sonodi tela pieghettata,conbal- za di tullericamatoetrasparentediseta rossa ponsò,ediloro quattrocordiglisonodi setarossa.Latovaglia è di telacon balza di tullericamatae trasparente di seta rossa alledueestre- mità,edhauna sopratovaglia parimenteditela.Gliamitti so- noditelacontrinaeilcorporaleè di bisso,pure contrina.

Nel1841, fuincominciataun’aggiuntaallafabbricadalla partediponente,perpotervi piucomodamenteaccoglierele compagnie.Quest’ aggiunta,chein trepiani contiene 9 stanze conannessi di cucine e dispense, è altaquanto Taltrofabbrica- tocheprimaesisteva,cioè9 metri, e nel suo prospettolunga 14.Cosicchéilfabbricato,essendo dapprimainlunghezza 24metri, viene oraperquestaaggiunta adesserlungo38.

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35 La nuovafabbricafucondottaalsuoterminenelmaggio del1842.

Nell’anno stesso fu fattouncorporale,unamitto,duepurilì- catoi,duepezzolineedunapalladi telabatistaconricamia trina digranvalore.Einoltrequattropaiadi lenzuoli e dito- vaglie.

Furono restauratie ritintigliuscielefinestre dellacasa cheservivaperabitazione del cappellano.

Lanotte del25al26 Ottobre1862,essendooperaiisigno- riGiuseppeGondiemarch. Edoardo DufourBerte, entratiila- drinell’Oratorio,tralealtrecoseportarmiviaanchelacoro- nadi fogliad’argento che erasultabernacolodellaMadonna.

Neldarepertantol’incaricodellanuòva coronaall’argentie- reGherardidiFirenze, sipensò benedirifareaddiritturain argentotuttoiltabernacolo,aspettando peròdiaverraccolte sufficientiofferte.Perciòsolo nel1877 fumesso a postoilta- bernacoloche oggisiammira,tuttolavoraloacesello,concan- delabrid’argento sulle parti,arcata sopraconputti in sbalzo e figuradiSpiritoSanto,e sottouncartellod’argento, rettoda dueangeli colnomee1’armedeisignori Operaigià ricordati.

Correintorno altabernacolounacornice dimetallo dorato,al disotto staun candelabro aseilumie in altosistaccaun No- mediMariacollacorona, tuttoinargento.Laspesa totaleper questo lavorofudi7500lire.

Il9ottobre 1882, nell’Operaiato deisig.comm.Eugenio Gon- diemarch. Edoardo DufourBerte,cadde un fulminesulcampa- nileerovinòlacuspide.Restauratalaquale,fumessosulcam- panileun parafulmine diecostò509lire.Nello stessotempofu- ronorestaurati, tuttigliaffissidell’Oratorio.

II.

DONI FATTI

AL

SANTUARIO.

Finodal1495lanobilissimafamigliaGuadagni donò perfar lacappella scudi125:Francesco,AlessandroeVincenzo donaro- noscudi88;eTommasol’anno1630donò unapianeta,unpaliot- to,un mantellinoditabi verde,e nel1052 trelampaded’argen- to.L’anno1702 dalmarch. DonatoMaria Guadagnifu fattol’al- tare di marmonobile,edonataunapianetadivelluto rasato verdegallonata d’oro, eTanno1709adornatol’altaredellasua cappelladiS.Donato.

Nel1508ilsig.Vet.torioPaganellidonò dueviticci,unvelo eun mantellinodi taffettà.

Lasig.CostanzaSommaiun pianetadidamascorosso.

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36

Ilsig.GiovanniBartoliniun camice(lirensaeunvelo.

Ilsig.Tolomeo Tolomei unpaliotto dililaticcioverde.

Lasig.OnestaOrlandiniunmantelli no.

La consortedel signorGherardoSalviatidue grembiuli per leviti,eunvelodacalice.

Ilsig.Businiunpaliotto divelluto rosso eunapredellaper l’altare,nel1550.

Ilsig.FrancescoCapponiscudi venticinqueperla fabbrica.

Nel1562,ilcav. JacopoBrunaccini donò unmantellinedi drappoturchino,una pianetaditaffettàbiancofioritad’argen- to,emoltealtrecoseperlasagrestia.

Nel1625,unaltro cav.Jacopo Brunaccini, donò unapia- netadidamasconera,e un’altra di telettad’argentoconvelo e borsadacalice.

Lanobilissima famigliaCovonidonònel1564unmantelli- nodibroccatellod’oro,unpaliotto emoltabiancheriaperlasa- grestia.Nel1565,unapiladipietraserenaperl’acqua benedetta, un mantellinoditelettaturchina ricamato,una secchiolina- di ottoneperl’acqua santa,unpaliotto nero,emolte altrecose.

Nel1570duecandelieri,duelucerned’ottone emolte altre co- se.Nel1593 un mantellinodibroccatellogialle*everde. Inal- tritempi unpaliotto dicambcllotto paonazzo, un mantellinodi telettad’argentocremisi, e sei candelieri d’ottone grandi.

FrancescoCovoninel1581ospitòasue spese lecompagnie diS.Niccolò,S.BenedettoedellaSantissimaTrinità di Firenze, edonò10scudiporiltabernacolodel SS.Sacramento, unapia- netafiorita,unacotta,una coperta perilmessale, emoltialtri paramentiesuppellettiliperlasagrestia.

Lanobilissima famiglia Pazzi donò, circa dettotempo,una sommaindenaro, e l’.orologio dimarmoeh’è sulmurodelprato, unatendinadi taffettàperiltabernacolo,equattrotovaglie grandi.

L’ illustrissimafamigliaBrunaccini donòinpiù voltedena- riperilciborio.

Isignoriconiugi Pellegrino eMariaMaddalenaN.unman- tellinobianco conoro e argento,ed unGesùdiricamo, dueve- lidorés perleviti,fioridi seta,e10 libbredicera.Nel 1584 unpadiglioncino dirensaconfrangio e lavori di setaneraperil ciborio.Nel1592 un messale nuovodorato,una copertadidrap- po damascata, unvelodisetavergatodi rosso perlaMessa cantata,duevoliperleviti,quattrofazzolettiperillavabo,e unabellacotta.

L’anno1585,LeonardodiSanti VillanistaffierediS.A.R.

conaltricompagni donò unacampanadi310libbrechefupo- sta incampanile.

IIdi14agosto1592venne aquesta chiesaMariaCristina GranduchessadiToscana,eportò una lampadad’argento,edi- versiparamenti.Adì15settembre, essendoinvillaa Pratoli- no,tornò avisitarelasanta Immagineconmolti cortigiani:

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37 portòuna seconda lampadad’argento,di10libbre,alcuni barili d’olioperla medesima,e25scudiperlacostruzione delcampa- nile.Finalmentel’anno1593venutadinuovo avisitareilSan- tuario conmolta comitivadiprincipiedaltri signori,offerse cera,denari,unapianeta,unpaliotto eunmantellino, di teletta d’argentofiorito.

Lanobile famiglia Biffoli in questotempo donò una pianeta rigata di rosso,unpaliotto di telabiancacon rapportid’argen- to,un mantellinosimile,una borsa dacalicedibroccatellocol suovelo, e denariperiltabernacolo.Nel 1605 duetovaglie,una pianeta,unvelodacalice,dueAgnusDei legati inrame col piede,trenta staia di calcinaperlafabbrica,unbelcamice di rensa,un drappoditeletta d’oro, euna pianetadisetinotanè.

NellastessaepocaGio.BatistaVolpiconaltriquattrocom- pagnidi Firenze,donarono uncalicedoratoconpiede d’ottone, unvelo di trina, e diederouna dote cavata asorte dalla borsa.

1

L’anno1610una personaincognitadonòledue coronedi oro congioiee pietre smaltate,chefuronpostesulcapodella VergineedelGesù Bambino;ecostarono 40Scudi.

L’anno1623 visitò questa chiesalaprincipessadiUrbino, eversò elemosinenellacassetta.

Inquest’epocastessailmarchese Danto daCastiglionedo- nòuncalice d’argento.Ilsignor cancelliereGiuliano Leonardi diecivasidorati colsuostemmainsetadorata, esuaEminenza ilCardinale Guadagni, dopo averquivicelebrata lasantaMessa, lasciò indonolasua pianetadiamoerperiatoa ondacongal- lone d’oro earme.

Lanobile famigliadaCastiglione nel1643donòtrelampa- ded’argentOje lasignoraSofiaCastiglioni in altrotempo duo guanciali, eunpadiglioncinoperilciborio.

Nonsifa menzionedimoltialtridonifattifinoal1638, perchènon nefupresamemoria.

Alcunibenefattori di Firenzedonaronotrelampaded’argen- to,unanel1662,l’altranel1663,e la terza nel1666.

Nell’anno1720,lamarchesa Maria Maddalena VerzoniSalvia!i

donò dueguancialiperl’altare,diverseciocche difioridi seta,e unbell’ostensoriod’argento.

Lemonachedi Bonifazio,una tovaglia daaltare.

Le monachediS.Clementeunvelodacalice.

Lasig.AlessandraSalviati,un mantellinodi rasoverde.

Lasig.MaddalenaLorenzaOrsini,dueguanciali diraso a scacchi.

lisig.Gio.Batista Bartolini,unatovagliaperl’altare.

Le monachediS.Salvi,un mantellinodiseta verde.

Lasignora Beatrice Peruzzi,unatovagliaperl’altare.

Ilsig.Niccolò Alessandri,un mantellinovellutato.

Una damadiCorte,un mantellinodiraso.

UnFrancese,unatesta d’argento diseioncie.

FrancescodiDomenicod’Ontignano,un mantellinodiraso.

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38

ZanobidiCristofanodaGaliga,unmessale.

DomenicadelleMacinaie,unatovaglia dipanno.

FrancescaBorelli,altratovaglia dipanno.

Domenico Menzani, per molti anni portò unagnello.

CertaAlessandra, fattoressa del Poggiolo, quattro ciocche di iìoridiseta,eunreliquiariodorato conreliquie.

Donna AlessandradelRosso,damadiCorte,unreliquiario.

LodovicoBongi,un mantellinovellutatopaonazzo.

Lanobil famiglia Loriniuna pianeta biancadidamasco.

Nel1761,daGio.AntonioMorellifuronofattedueportiere dibroccatellopergliusci di sagrestia.

Nel1762,inobilisignoriNiccolò e Pier AntonioGuadagni donaronotuttoun parato d’amoeraondadicolor giallo gallo- natodiargento con l’armedella loro casa, eun camice conTar- mefilettatad’oro.

Nel1763,TistessomarcheseNiccolòGuadagni,coi suoila- voratori,un messale copertodivelluto cremisiconfibbie,figu- re,edaltrilavorid’argento;nel1764, settetovagliedaaltare ilmarchese;efinalmentenel1765,insiemecolcancelliere Giu- lianoLeonardieloro lavoratori,unfinimento di candelieri dile- gnodorati,con croceuguale, dibuonintaglio.

Nel 1766, lasig. FrancescaBrunaccinine’Gtorgi offrìun mantellinodi telettad'oro gallonato d’argento.

EnellostessoannodalmarcheseDante daCastiglionee suoi lavoratori faronfattidueviticcid’argento perlecolonne dell’altarmaggiore.

Ilsig.FrancessoCatellinidaCastiglionedonònel1780una riccapianetadiamoer bianco a onda ricamatad’orocon fiori rapportati in oro, gallone earmegentilizia.

Ilmarchese Guadagnie suoi lavoratori, nel detto anno,una tendadibroccatelloperlaportamaggiore; parimentenell’ e- pocastessaPieroBonaiutidonòiquadrettiperlaViaCrucis.

L’Opera,unasediacon duesgabellididamasco rossoper laMessacantata.

IlpopolodiGaliganel1795portò una lumieradicristallo dimonte moltoricca,a 46lumi, e l’Opera viaggiunse 5scudi perfarvidegliornamenti.

Nel1796,lasignoraMaddalenaFelicine’Leonardiunman- tellinodirasobiancoricamatoinseta.

Lasig.Giovanna Brunaccininel 1798un mantellinodiamoer bianco ricamatoinoro.

Nellostesso anno 1798,il marcheseFrancesco Catellini daCastiglionee suoilavoratorioffrironoin dono condizionato unariccaresidenza di telettad’argentocon fioristampati, e pendonisimili,tutta filettata d’argento.

Nella stessaepocailfattoreFrancescoGiuntinidonòquattro lumieredivetrodiBoemia.

Nell’anno1802,ilsenatore Vieri dei Cerchiuna lumieradi cristallodimonte.

Nello stessoannoilmarchese Francesco CatellinidaCasti-

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39 gliene e suoi lavoratoridonarono, acondizione,unostrato difi- laticcioverde congallonecolord’oroediscrizionenelmezzo rapportatain seta, equattroguanciali simili, tutto collo stem-

magentilizio delmarchese

Parimentenell’anno stessoilsenatoreGiov. BatistaGuada- gniun mantellinodirasopaonazzo ricamato alustrinicon stem- magentiliziod’argento nelmezzoe iscrizione in seta.

Nel1803,dalmarchese daCastiglione,e suoilavoratori fu fattounconfessionario internatonelmuroconpietrami, stucclf, armee iscrizione.

Nel1804, lasig.Francesca Giorgi nataBrunaccinidonò8 ciocche difioridisetaperl’altare.

Nel1806, lasignora Rosa Mecatti vedovaGiorgiseiciocche difioridiseta,un camicepieghettato,uncordigliodiseta ros- so,eunapalladacalicecontrina ericamod’oro.

Nello stesso anno,una donnadiFiesoleunatovaglia di tela perl’altaredellaMadonna.

Nel1808,da unbenefattoreanonimo unmantellinodiseta rossacongalloncino d'oro.

Da unaltro benefattorenel1809,unmantellinoditeletta d’orocongallone d’argento.

Nel1816,dallamarchesa Caterina Guadagni nata Catellini daCastiglioneunvelodaspalle di setaconricamod’oro nel mezzoesuocontorno.

11cancelliereGiuseppe Leonardilasciòmorendodieci scudi all’Oratorio delSasso e dieci liretoscanelasuaconsorteMad- dalena nataFelici:debitisoddisfatti nel1816 dal cancellici- Giu- liano lorofiglio.

Ilcav.bp.llOrazioEmilioPuccinel1821accordò1’usodi uncaliced’argento concoppaepatenasimiledoratadi buon cesello,colla condizioneche a qualunquerichiestadovesseresti- tuirsiallafamigliaPuccialla qualenerimanelaproprietà.

Nel1824,unsacerdote fiorentinodonòunatovaglia di tela perl’altare.

Nel1826,altratovaglia di telaper1’altarelasig.Teresa Misuri.

Nel1827,lasig.GuglielmaRaveggialtra tovagliasimile ditelaconbalzaricamata.

Nel1827 lasignora Marianna Leonardi nataBartoliportòin donodiciotto ciocchedifioriperl’altaredellaMadonna,e altra cioccagrande datenersi inmezzoall’altare.

Nel1830,lasig. GuglielmaRaveggi rammentatadisopra donò altratovaglia ditelaricamatanelledueestremità con balza.

Nello stessoannoilsac.Giuseppe Misuricustode delSan- tuariofeceasue speseunregistroarmonicoall’organo, diven- tidue campanelli.

Nel1831,unbenefattore,donò quattro lanternoni dilatta doratia mecca perlaprocessione del SS.Sacramento.

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Nel1833dapiapersonadiFirenzefudonatounbaldacchi- nodisetabianca,congallone enappedi setaeoro equattro mazze,aventiincimaquattro palle ceruleeconstelledorate.

Nel1839,dallasig.Carolina Falcuccivedova Martinifudo- natounvelodaspalle di telettad’oro col suogallone, simile alparatoinquarto,conbellissimoricamod’oro ed’argentoai lati;nelmezzoilnomediGesù con raggiera ricamatailiargen- toecontornodispighedi grano,uvae foglie, tuttoricamato inrilievo;e nell’estremitàleparoleC.F.V.feceVanno1839.

Iquattrosignorini PupilliMartini Bernardinelgiorno21 aprile1839feceroildonodiunacolonnetta diceradelpesodi libbre sette emezzo,allaquale eranstateappese quattromo- netine d’oro del valore di L. 56.13.4.

Dalsig.FrancescoFrullinidiFirenze, fabbricante di stoffe, tudonato un conopeodi teletta d’oropei’lapisside,colsuogal- lonanod’oro.

Nel1840,dal can. EmilioQuaratesi diFirenzefufattoil

donodi8 ciocche di dori in seta.

Nel1841,dallasig.EnrichettaGori furicamatoinsetaed oro,edonatoun conopeodidrappo biancoperla pisside,con

1’iscrizioneGori1841.

II3 Aprile1864, inrisarcimentodel furtogiéfricordato del- l'anno avanti, daipopolanidiS.Brigidafuportataprocessional- menteall’Oratorio lasommadi L.560,raccolta tra di loro:e lùronfattiinoltreiseguenti doni:

1.Dall’AssuntadiLorenzo Batacchi una medaglia d’argento colnomediMaria da unlato,dall'altroilbattesimodiGesù,e nelcontornoilmotto

Fìliusmeusdilectus.

2.DaEgisto degli Innocentiunacrocetta eunanello d’oro.

3.DallaCarolinaGuidottiuna coronadipietrabiancacon unamonetadidiecipaoliromani.

4.Dall’Umiliana Terzani unanello d’oroconpasticca.

5.DaPietro Baragliunanello d’oro.

6.Dall’AnninaCrescioliun cuored’argento.

7.DaLuigi Sartiun cuored’argento.

8.Dapiapersona un cuored’argento.

9.Da Giovacchino Montini unacroced’oroconpietra a smaltoeunanellod’oro con duepietreturchineeunarossa nelmezzo.

10.Dall’Umiliana Parigi unanellod’oro conpietraverde smaltata.

11.DallaTeresa Bardi una coronadivetrocelesteconuna monetaditre paoliromanieunanello d’oroconseipietre bian- chee nelmezzo unarossa.

12.Dapiapersona una coronadifruttigliaeunacroce di argento daaprirsididietro.

13.Dapiapersona una monetadidieciliretoscane.

14.DaFerdinandoPinzantiun cuore granded’argento, dora- to difaccia.

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15.Dalla CarolinaCavalocchi una medagliad’argento coll’im- maginediS.Pietro eS.Paolo da unlato,ilbattesimodiGesù dall’altroeilmotto

Filiusmeusclilectus.

Nel1874,ilsig.Antonio DoninidiBologna,domiciliatoin Livorno,donò un quadro con1’immaginedelS.CuorediGesù.

Nello stessoanno unfiorentino pergraziaricevutaregalò un cuored’argento dorato.

Nel1875,parimente pergrazia ricevuta,FrancescoCellidi S.Martinoall’Opaco doni)duecuori difogliad’argento.

Nel1881, la Società diSesto Fiorentino rallegrò la festa del- laseconda domenicadiMaggio con sceltamusicaefecedono diunriccoquadrodilegnointagliato e dorato,con un cuoredi argentonelcentro.

Nella stessaepoca AngeloCassi diS.Brigida donò unpicco- loorologio d’argento.

Nel1882,per grazia ottenula,una donnaeunafanciullafio- rentina,detteroduecuori di foglia d’argento.

Nello stesso anno,unapiapersonafiorentina inricambiodi grazia ottenuta, regalòleduetendine interne del ciborio,rica- mateinoroe seta dalle DoroteediFirenze,spendendoperciò 36lire.

Nel1883unapia signora fiorentina,per graziaottenuta,le- cerapportareunveloomeralealleCrocifissine di Firenze,colla spesa di128lire.

Nello stessoanno unapiapersonafiorentinadono unapia- netadi filaticciobianco congalloni di seta,costata60lire.

Unafanciulla fiorentina12 purificatoidi telacontrina di refe.

* IH.

COMPAGNIE

E POPOLI chehannovisitatoilSantuario.

Per26annicontinui laCompagniadetta degliAngioli dei FacchinidiFirenzevenne avisitare lasantaImmagine,Offren- do ognivoltadoni perlasagrestiao perlachiesa,cioèunca- liceconpatena,due ornamenti periltabernacolo,duevitidile- gnodorate,unpaliotto dicoramedorato,unorganettoinun armadio, uncrocifisso grandedilegno,dueangioli dipinti sul legno,unacrocegrandedilegno conpiè dotato,unatovaglia perl’altarmaggiore, quattro candelieridiottone,unapiccola campanache hadentro intagliatal’immaginedellaMadonna, una pianeta contonacellediseta dipinte,edaltro.

LaCompagniadei Battilori diCasaVecchi, l’anno 1594 por- tòun ornamento perlaMadonnadorato con dueangioli,euna corona. Altrevolte una pianetadidamasco,edueangioli di

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