Le cascate dell’Acquafraggia , con il loro maestoso spettacolo, impressionarono anche Leonardo da Vinci che trovandosi a passare per la "Valle di Ciavenna” ne ammirò la bellezza selvaggia e le menzionò nel suo Codice Atlantico Generate dall'incrocio armonico di due valli originate dalla glaciazione, le Cascate dell'Acquafraggia richiamano, già dal nome latino "aqua fracta", una serie di salti d'acqua creati dalla continua interruzione del corso da rocce ispide che, mescolandosi con una vegetazione di ontani, abeti e flora rupicale, formano un paesaggio incantato, fino al doppio salto finale che si ramifica in mezzo ad un
suggestivo castagneto per raggiungere, alla base delle cascate, un esteso tappeto verdeggiante di Allium
Ursinum.
Il bacino dell'Acqua Fraggia, in Val Bregaglia, dà origine ad un torrente omonimo a 3050 metri d'altezza, in un punto dello spartiacque alpino dal quale scendono fiumi che sfociano nel Mar del Nord, nel Mar Nero e nel Mediterraneo.
Le due cascate gemelle, con il doppio salto, si possono ammirare dal fondovalle, presso l’abitato di Borgonuovo di Piuro, lungo la SS 37 del Maloja che da Chiavenna conduce a St. Moritz.
Sono state dichiarate ufficialmente Monumento naturale di Regione Lombardia.
Per approfondire http://www.parks.it/mn.cascate.acquafraggia/par.php
Per la Lombardia la montagna è una realtà che caratterizza l'identità della Regione, e non potrebbe essere diversamente con oltre il 40% del territorio occupato dai sistemi delle Alpi e delle Prealpi. Un patrimonio unico che propone una moltitudine di sfaccettature,
caratteristiche fisiche, paesaggi e tradizioni delle comunità locali.
Bellissime montagne, località turistiche indimenticabili. In Lombardia si vuole rendere il territorio montano fruibile a 360° per tutti, da chi pratica l'alpinismo a chi semplicemente desidera rilassarsi e rigenerarsi nella natura. Sulle montagne lombarde c'è sempre qualcosa alla portata di tutti. E a riprova di questo impegno c'è il successo del turismo sportivo - diventato una risorsa economica importante - che unisce l'attrattività delle località montane al richiamo dei grandi eventi sportivi di livello internazionale, che la Regione promuove e sostiene come uno dei fattori più importanti per la valorizzazione del territorio.
Chi ama l'alta montagna trova in Lombardia un serie di cime imponenti, situate principalmente nella catena delle Alpi ma con qualche esempio notevole anche nelle Prealpi. Queste vette, sulle quali si è cimentato l'alpinismo storico, sono la meta ancora ancora oggi di scalatori, free climber, amanti del trekking o delle semplici passeggiate.
Tra le cime lombarde più più famose ricordiamo :
Nel gruppo della Val Masino - Val Bregaglia La cima più conosciuta è il Pizzo Badile, 3308 m.
In alta Val Malenco
Il Massiccio del Bernina, in buona parte in territorio
svizzero, con 1 cima giunge a superare i 4000 (Pizzo Bernina) e con numerose altre- anche in territorio italiano - supera i 3900.
Ricoperto da numerosi ghiacciai, è attraversato dal famoso
"Trenino rosso" che collega Tirano a Saint Moritz.
Il Monte Disgrazia, spartiacque tra la Val Malenco e la Val Masino, raggiunge i 3678 m di altitudine. E' caratterizzato dalla presenza di un importante ghiacciaio.
La cuspide del Pizzo Scalino domina la Val Malenco con i suoi 3323 metri di altitudine.
In alta Valtellina
Tra le molte cime sono da segnalare la Cima Piazzi, nel comune di Valdidentro, con i suoi 3440 metri di
altitudine, e il gruppo dell'Ortles - Cevedale, a cavallo tra Lombardia e Trentino Alto Adige, compreso nel
Parco dello Stelvio: la vetta più alta del gruppo è l'Ortles con 3905 m, seguita dal Gran Zebrù con 3857 m.
In alta Val Camonica
Condiviso tra i territori delle province di Brescia e di Trento, il gruppo dell'Adamello raggiunge con la cima omonima i 3539 m. E' indicato anche come
gruppo Adamello-Presolana per la contiguità con questo secondo, importante, massiccio ed è famoso per i suoi ghiacciai.
Nelle Prealpi bergamasche
Il massiccio più importante è quello della Presolana che raggiunge i 2521 metri di altitudine.
Nelle montagne Lariane
In provincia di Lecco i gruppi montuosi più importanti sono quelli delle Grigne, con un'altitudine massima di 2410 m, quello del Resegone con 1875 m e il
Monte Legnone che con 2609 m. è la cima più alta delle montagne lariane.
Per approfondire:http://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/DettaglioRedazionale/scopri-la- lombardia/visitare-la-lombardia/montagne-lombarde
Le Strade dei Vini e dei Sapori della Lombardia sono 12 percorsi enogastronomici che si snodano attraverso l’intero territorio lombardo e guidano il visitatore alla scoperta di prodotti di eccellenza, paesaggi naturali e bellezze artistiche ed architettoniche.
Tutelate dalla Federazione Strade dei Vini e dei Sapori, le Strade sono il punto di accesso al turismo enogastronomico regionale.
Vigneti e cantine sono i grandi protagonisti di questi itinerari, accanto alle altre produzioni di qualità, come l’olio di oliva e tutti i prodotti tipici della Lombardia.
Segnalate e pubblicizzate con una precisa cartellonistica e segnaletica, le Strade dei Vini si snodano lungo circa 1.500 km attraverso 124 comuni.
Il tessuto produttivo ad esse collegato è notevole: 190 aziende vitivinicole e 150 produttori tipici.
Seguendo i percorsi delle Strade dei Vini è possibile organizzare indimenticabili vacanze, attraverso una rete di 208 agriturismi e 50 alberghi.
Consulta l'archivio dei percorsi enogastronomici della Lombardia e scegli quello più adatto a te.
Nasce con l’idea di raccontare il territorio cremonese attraverso le specificità gastronomiche e produttive, recuperare i sapori della tradizione e incentivare lo sviluppo economico territoriale con l’obiettivo di promuovere un’offerta turistica integrata, costruita sulla qualità dei prodotti e dei servizi.
La strada del Gusto Cremonese ha sviluppato negli anni collaborazioni con i principali enti e associazioni del territorio, come la Provincia, la Regione Lombardia, il Sistema Turistico Po di Lombardia e la Federazione delle Strade dei Vini e dei Sapori di Lombardia.
Inoltre la Strada del Gusto Cremonese sostiene le finalità del Distretto della Musica, l’importante progetto di marketing territoriale che ha lo scopo di promuovere le realtà della provincia di Cremona in modo unitario puntando sulla musica, valore caratteristico del territorio.
Il territorio
La Strada del Gusto Cremonese nella terra di Stradivari si snoda nella provincia di Cremona, territorio ricco di risorse paesaggistiche e di luoghi d’arte e di cultura, in cui la musica è da sempre protagonista.
La Strada è lunga circa 567 km e attraversa 115 comuni.
L’Associazione
La Strada del Gusto Cremonese nella terra di Stradivari è un’associazione che raccoglie ormai più di 90 associati tra enti pubblici, ristoranti, agriturismi, aziende agricole, produttori, agenzie viaggio, alberghi, pasticcerie e negozi di prodotti tipici.
A tal fine la Strada del Gusto organizza iniziative dai nomi evocativi, come ad esempio il Festival del Gusto, e ogni evento prevede sempre un momento musicale.
Per il turismo
Le proposte per il turista goloso sono molteplici: iniziative che mirano al recupero di prodotti o piatti della tradizione, apertura delle aziende produttrici, manifestazioni gastronomiche, itinerari che portano alla scoperta dei sapori e delle produzioni.
Tutte le iniziative sono sempre legate anche alla possibilità di conoscere e apprezzare le risorse paesaggistiche e i luoghi d’arte e di cultura della provincia di Cremona, senza dimenticare la musica protagonista, da sempre, di questo territorio.
Manifestazioni a Cremona e in provincia
• Maggio: Caseifici, salumifici, aziende agricole aperti (da maggio a ottobre)
• Giugno: Festival del Gusto
• Luglio: Festival del Gusto; Festival del Melone
• Novembre: Festival del Gusto– appuntamenti in musica; Gran Bollito Cremonese – Il Piacere della Carne
Il turismo enogastronomico, infatti, si concilia qui con un patrimonio naturale e artistico supportato e valorizzato dalla cornice del lago.
• Per il turismo
Il Garda è un lago ampio e ben ventilato, che esercita una sensibile influenza sul clima e si presta alla pratica di tutti gli sport d'acqua, incluso il windsurf.
Grazie proprio alla consolidata tradizione turistica, l'entroterra gardesano vanta strutture ricettive che non trovano il pari nel territorio bresciano.
Mentre la ristorazione, con specifica attenzione alla produzione gastronomica tipica, sta crescendo velocemente in quantità e qualità in tutta la provincia, di pari passo con il progresso regionale, il Garda mantiene una posizione di privilegio quanto a strutture alberghiere,
disponibilità di camping ed organizzazione di modalità alternative come -per esempio- l'agriturismo ed il bed and breakfast.
• Il territorio
La Strada dei Vini e dei Sapori del Garda si snoda nell'entroterra bresciano del Benaco, sulle colline moreniche che sono il primo accenno d'increspatura del terreno a fronte della vasta pianura che da lì in avanti si apre.
Oltre ai sapori ed ai vini, in questo specifico contesto il paesaggio occupa un posto davvero rilevante: le sponde del Garda ed i territori circostanti sono mete turistiche che attirano molti visitatori italiani ed un gran numero di stranieri.
RICETTE ANTIPASTO
Bresaola della Valtellina e mele di Valtellina
Disponete la Bresaola della Valtellina su un piatto di portata.
Tagliate le mele a fettine sottili, passatele in padella con il burro e posatele sulla bresaola. Guarnite ogni fettina di mela con una cucchiaiata di marmellata di mirtilli.
Da accostare con Vino: Valtellina Superiore DOCG Valgella
PRIMO PIATTO
Minestra Mariconda
Preparazione:
• Ammorbidire il pane nel latte lasciandolo macerare per almeno mezz'ora;
• strizzare il pane ammollato e incorporarvi il burro appena sciolto in un tegame tiepido;
• lasciare assorbire bene, poi aggiungere le uova e il grana;
• regolare di sale e pepe;
• impastare bene il tutto e lasciare riposare per almeno un'ora;
• con l'impasto ottenuto formare delle polpettine;
• farle cuocere per 5 minuti nel brodo bollente;
• servire caldo.
• Tempo di preparazione: 10 minuti
• Ingredienti per 4 persone
200 g di Bresaola della Valtellina IGP a fette 2 Mele di Valtellina IGP
100 grammi di marmellata di mirtilli 30 g di burro
La Minestra Mariconda è detta anche Meliconda o di Meliconde, forse da mèlica, attuale denominazione dell'erba medica, in passato attribuita anche alla saggina e al mais. Meliconde sarebbero le palline gialle di cui è composta la minestra, che ricordano le cariossidi del granturco (analogamente alla meridionale cicerchiata = piatto di ceci, composto di palline di pasta fritte).
E' un piatto conteso tra le provincie di Brescia, Bergamo e Mantova
Ingredienti per 6 porzioni:
• MOLLICA DI PANE o PANE RAFFERMO: 250 g
• LATTE DI VACCA INTERO: 0.5 l
• BRODO DI CARNE: 1.5 L
• BURRO: 100 g
• FORMAGGIO GRANA GRATTUGIATO: 80 g
• UOVA: 4
• SALE e PEPE q.b.
SECONDO PIATTO
Filetto di Gran Suino Padano
Tempo di preparazione:
per i filetti 15 minuti, per gli sformatini 20 minuti per la preparazione e 20 minuti la cottura
Aromatizzate i filettini di suino coprendoli con lo scalogno e l’olio per qualche minuto. Bardate quindi i filetti con il lardo, fissateli con degli stuzzicadenti e cuoceteli nell'olio fintanto che non saranno dorati. Toglieteli dalla pentola e manteneteli al caldo. Sfumate il fondo di cottura con l’aceto e il miele, rimettete il tutto sul fuoco e fate ridurre il sugo fino ad ottenerne almeno la metà.
Si consiglia di servire i filetti accompagnandoli con degli sformatini di verza: stufate in padella le verze con la cipolla, bagnate con il vino e lasciate evaporare. Aggiungete i pinoli e l'uvetta, regolate di sapore e mettete il composto negli appositi stampini imburrati. Cuocete in forno già caldo a 180°
per 20 minuti.
Da accostare con Vino : Franciacorta DOCG Satèn CONTORNO
CAPPELLE di FUNGHI PORCINI
“IN FRASCA”
Ingredienti per 6 porzioni:
Ingredienti per 4 persone Per il filetto:
12 filettini di Gran Suino Padano DOP (500 g) 40 g di lardo
60 g di scalogno
2 cucchiai di aceto rosso 80 g di miele di castagno
Olio extravergine di oliva Garda DOP sale e pepe q.b.
Per gli sformatini:
400 g di verza
80 g di cipolla bianca
40 g di Olio extra vergine di oliva Garda DOP 12 g di pinoli
120 g di vino bianco 4 g di uva sultanina sale q.b.
Più precisamente: cappelle di funghi porcini in frasca alla pietra ollare.
In frasca, perché avvolte in una foglia di vite, con una tecnica usata anche per arrostire uccellini, polpette o altro cibo di pezzatura piccola, senza farli asciugare troppo.
La pietra ollare (da olla, pentola) è una particolare sedimentazione di talco, clorite e mica, dalla quale si ricavavano artigianalmente vasetti e pentole; oggi vi si fabbricano lastre (beole o piode) per la cottura nel camino o sul barbecue.
• CAPPELLE DI FUNGHI PORCINI: 6, di media grandezza
• FOGLIE DI VITE: 6, grandi
• OLIO DI OLIVA EXTRAVERGINE: 40 g
• TIMO: q.b.
• SALE: q.b.
• PEPE BIANCO: q.b.
Preparazione
• Pulire bene le cappelle di funghi con uno spelucchino sotto acqua fredda corrente, senza lasciarle a bagno;
• lavare le foglie di vite;
• posare una cappella su ognuna delle foglie di vite, cospargere con un po' di timo, salare e pepare;
• pennellare con l'olio e chiudere ogni foglia molto bene con degli stecchini;
• far cuocere per circa 10 minuti sulla pietra ollare precedentemente scaldata;
• servire senza aprire Varianti:
la ricetta è una variante rispetto a quella più diffusa che prevede la cottura sulla piastra, sulla griglia o in cartoccio. Il pampino di vite aromatizza i funghi e conserva loro il giusto grado di umidità.
Talvolta al timo è aggiunto mezzo spicchio d'aglio tritato finissimo.
DESSERT
Mousse di ricotta e miele millefiori
Tempo di preparazione: 15 minuti – raffreddamento in frigorifero 2 ore
Preparazione In una terrina montate gli albumi con lo zucchero a velo. A parte montate la panna non completamente, ma badando di lasciarla ancora un poco cremosa. Setacciate la ricotta, unitevi la colla di pesce che avrete fatto sciogliere nel rhum, mescolate bene e aggiungete gli albumi montati precedentemente e la panna. Mescolate delicatamente e versate la mousse di ricotta in alcuni stampini che riporrete in frigo per un paio d’ore. Sformate e servite la mousse sui piatti, versandovi sopra il miele millefiori che avrete scaldato per qualche minuto a bagnomaria in un pentolino. Guarnite a piacere con qualche fragola.
Da accostare con Vino : Oltrepo Pavese DOC Moscato
Per approfondire: http://www.regione.lombardia.it/
Ingredienti per 4 persone 250 g di ricotta dolce 80 g di albume
80 g di zucchero a velo 200 g di panna semimontata 10 g di colla di pesce
25 g di rhum
150 g di miele millefiori di Lombardia
Le botteghe artigiane della Lombardia rappresentano una ricchezza storica e culturale. Dalla
lavorazione dei metalli preziosi, a quella del vetro, dalla produzione di cesti e manufatti in vimini, alla pelletteria fino a oggetti caratteristici e curiosi come le pipe in radica la cui tradizione è diffusa nelle località di Cantù, Gavirate, Brebbia e nella provincia di Como.
Le pipe e le tabacchiere
Le pipe si fanno apprezzare soprattutto per l'accuratezza nella scelta del materiale e per la finezza dell'esecuzione. Gli stessi artigiani danno vita anche ad altri oggetti, quali tabacchiere, scrigni in radica ed atri legni molto pregiati, spesso intarsiati in argento , disponibili in disegni tradizionali e moderni .
Come non ricordare poi i cosiddetti armaioli lombardi che raggiunsero l’apice della loro
produzione proprio a Milano a cavallo tra Cinquecento e Seicento e che esportarono i loro lavori in tutta Europa.
La città di Como e provincia, inoltre,
costituisce uno dei territori più rinomati in particolare per la lavorazione della seta, molto interessante è visitare il Museo
Didattico della Seta Via Castelnuovo, 9 - Como.
I Pezzotti
Sono una produzione tipica delle aree montane di Sondrio; si tratta di tappeti di fattezza rustica con colori molto vivaci e che fin dal passato venivano realizzati al telaio con i ritagli di stoffa a causa della povertà di alcune zone di montagna dove essi venivano prodotti. Oggi tale tipo di tappeto è considerato un oggetto prezioso in quanto
completamente lavorato a mano e pertanto pezzo unico caratteristico.
Quello delle pipe in radica è un mercato difficilissimo, caratterizzato da una clientela particolarmente esperta e da gusti raffinati, capace di riconoscere e apprezzare solo i prodotti che raggiungono la
perfezione. Questo tipo di consumatori ha decretato, da molto tempo, il successo dei laboratori specializzati di Cantù, in provincia di Como, e Gavirate e Brebbia, in provincia di Varese.
Museo della Pipa – Gavirate
In Valchiavenna, inoltre, viene ancora oggi lavorata la pietra ollare, una pietra verde che trattiene il calore e fin dal passato utilizzata per produrre pentole e oggi impiegata per la realizzazione di originali elementi di arredo
Alla località di Cantù è abbinata invece la lavorazione con tombolo e fuselli, una vera e propria tradizione dell’arte tessile e dei ricami giunta a Cantù nel corso del Seicento grazie alle monache benedettine.
Tombolo e fuselli
Quest’arte risale al medioevo e prende il nome dalle mura merlate dei castelli. Arrivò a Cantù nel 600 per opera delle monache benedettine del monastero di S. Maria. Quando nell’ottocento scoppiò la moda dei scialli e dei veli le donne canturine si misero a produrre facendo di questa tradizione una nuova occupazione di lavoro e portarono a nominare Cantù la città del merletto.
Cremona è una delle città lombarde più rinomate per la tradizionale produzione di strumenti musicali: liuti, organi e pianoforti.
Risalgono addirittura al Quattrocento le prime botteghe di organari, mentre nella prima metà
del Cinquecento si diffuse la produzione di liutai la cui storia è strettamente correlata al nome di Andrea Amati, famoso liutaio cremonese di cui sono
molto conosciuti i violini, dalle caratteristiche piccole dimensioni e dalla tipica bombatura.
A testimoniare l’importanza che hanno avuto nella storia della Lombardia le botteghe artigiane e che hanno ancora ai giorni nostri, ci sono una serie di numerosi musei collocati in varie località della Lombardia, dove poter apprezzare la bellezza di alcuni manufatti lavorati a mano e dove poter conoscere un altro dei volti di questa Regione.
Per visitarne alcuni vai al seguente indirizzo:
https://www.guidaconsumatore.com/prodotti-artigianali/lombardia.html
Si pensava già subito dopo la seconda guerra mondiale che quest’arte, l’arte del merletto, andasse a scomparire, ma fortunatamente in alcuni centri ritornò la passione e si tornò di nuovo a creare merletti al tombolo. Il tombolo è un cuscino cilindrico dove venie fissato u foglio perforato da tanti piccoli fori e che rappresenta il disegno del pizzo: nei fori s’infilano spille che fanno da guida per l’intreccio dei fili.