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4188 lg agosto 2012 /

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Signora

Michela Delcò Petralli per il Gruppo dei Verdi Deputata al Gran Consiglio

Interrogazione 12 giugno 2012 no. 155.12

I dati di emissione dell'inceneritore di Giubiasco

Signora deputata,

prima di entrare nel merito delle tematiche da lei sollevate, riteniamo utile una breve introduzione riguardo al monitoraggio in continuo delle emissioni in atmosfera dell’ICTR (Impianto cantonale di termovalorizzazione dei rifiuti) di Giubiasco, che peraltro è parte integrante del programma di monitoraggio approvato dal Cantone, ripreso nell’avviso cantonale come condizione vincolante al rilascio della licenza edilizia da parte del Comune di Giubiasco e confermato dal Gruppo di Accompagnamento che comprende i rappresentanti dei Comuni limitrofi. Per un’informazione dettagliata a questo proposito si rimanda alla risposta dello scrivente Consiglio del 16.9.2009 all’interrogazione no. 222.09 presentata dalla signora Gysin e cofirmatari.

Occorre rilevare innanzitutto che, in base all’articolo 13 (Controlli e misurazioni delle emissioni), cpv. 1 OIAt (Ordinanza federale contro l’Inquinamento Atmosferico), l’autorità sorveglia che le limitazioni delle emissioni siano rispettate. Procede essa stessa a controlli e misurazioni delle emissioni o li fa eseguire.

Nel caso specifico all’UACER (Ufficio aria, clima e energie rinnovabili) della Sezione protezione aria, acqua e suolo (SPAAS) è stata attribuita la competenza di sorveglianza e controllo delle emissioni dalle 2 linee dell’ICTR.

Nell’ambito del rilascio della licenza edilizia, in base all’articolo 13 (Controlli e misurazioni delle emissioni), cpv. 4 OIAt, che stabilisce che per gli impianti dai quali possono uscire emissioni considerevoli, l’autorità ordina la misurazione e la registrazione continue delle emissioni o di un altro parametro d’esercizio che permetta il controllo delle emissioni, il Cantone ha posto la condizione che l’ACR (Azienda cantonale rifiuti) monitorasse in continuo le emissioni in atmosfera derivanti da ognuna delle due linee di termovalorizzazione dei rifiuti.

Pertanto i dati sono valutati secondo l’articolo 15 (Valutazione delle emissioni), cpv. 4 OIAt che stabilisce:

In caso di misurazione continua delle emissioni, i valori limite sono considerati rispettati, se nell’arco dell’anno civile:

a. nessun valore medio giornaliero supera il valore limite d’emissione;

b. il 97 per cento di tutti i valori medi orari non è superiore a 1,2 volte il valore limite e c. nessun valore medio orario è superiore al doppio del valore limite.

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È bene evidenziare la diversa valenza dei tre criteri di valutazione posti sopra. Appare evidente che il valore indicatore del corretto funzionamento dell’impianto è il valore medio giornaliero delle emissioni, che deve rispettare i valori limiti fissati dall’Ordinanza federale (lett. a) e, nel caso specifico dell’ICTR, i limiti posti in sede di licenza edilizia. Si tratta in effetti del valore di riferimento per le valutazioni degli effetti sull’ambiente e sulla salute, in quanto rappresenta il carico medio che espulso dai camini, si diluisce nell’atmosfera.

Diversa l’interpretazione per il criterio definito con la lett. b. Esso considera ogni singolo valore orario rilevato durante un intero anno (nel caso dell’ICTR per ogni sostanza sono più di 8000 valori rilevati corrispondenti a più di 8000 ore di esercizio), e indipendentemente dai giorni almeno il 97% dei valori orari delle emissioni deve essere inferiore a 1,2 volte dei valori limite.

Questo criterio, dato che la media giornaliera potrebbe smussare eventuali picchi orari, serve a garantire che gli andamenti orari siano comunque stabilmente e sull’arco di un anno al di sotto di una certa soglia e che il numero dei picchi sia limitato. Quindi non solo le medie giornaliere devono rispettare dei limiti ma pure almeno il 97% delle medie orarie.

Ma neppure il singolo valore orario, cioè i picchi (che possono essere al massimo il 3%, come detto sopra e prescritto dalla lett. b), sono esenti da limiti. Infatti il criterio di cui alla lett. c stabilisce che il singolo valore orario delle emissioni non può superare il doppio dei valori limite.

Queste valutazioni devono essere eseguite per ogni singola sostanza rilevata in continuo. A questo proposito ci preme evidenziare che il sistema predisposto da ACR va oltre a quanto richiesto dall’Allegato 2, cifra 716 (Sorveglianza) OIAt per gli impianti d’incenerimento di rifiuti urbani, secondo il quale si devono continuamente misurare e registrare:

a. la temperatura dei gas di scarico sia nella zona di consunzione sia nel camino;

b. il tenore di ossigeno nei gas di scarico all’uscita della zona di consunzione;

c. il tenore di monossido di carbonio nei gas di scarico.

Infatti il monitoraggio eseguito attualmente, oltre al monossido di carbonio (CO), prevede il rilevamento in continuo nelle 2 linee ICTR dei seguenti parametri:

• parametri fisici: portata, depressione nel camino;

• parametri di riferimento: umidità;

• inquinanti: Ossidi di zolfo (SOX), Ossidi di azoto (NOX), Sostanze organiche gassose (COV), polvere, acido cloridrico (HCl), Ammoniaca (NH3).

Per la valutazione delle medie giornaliere dei valori rilevati (valori medi giornalieri) di queste sostanze, fanno stato i limiti di emissione fissati nella suddetta licenza edilizia, che sono per la maggior parte degli inquinanti più restrittivi rispetto a quelli stabiliti dall’OIAt.

Nella tabella seguente sono elencate le soglie degli inquinanti monitorati in continuo presso l’ICTR.

Inquinante Valore limite OIAt Valore limite LE

Polvere 10 mg/m3 2 mg/m3

Ossidi di zolfo (SOX), indicati

come anidride solforosa (SO2) 50 mg/m3 10 mg/m3 Ossidi di azoto (NOX),

monossido (NO) e diossido di azoto (NO2), indicati come diossido di azoto

80 mg/m3, se flusso di massa pari o superiore a

2.5 kg/h 30 mg/m3

(3)

Composti gassosi inorganici del cloro (Cl), indicati come acido

cloridrico (HCl) 20 mg/m3 2 mg/m3

Ammoniaca (NH3) e suoi composti, indicati come

ammoniaca (NH3) 5 mg/m3 5 mg/m3

Sostanze organiche gassose (COV), indicate come carbonio

totale 20 mg/m3 4 mg/m3

Monossido di carbonio (CO) 50 mg/m3 50 mg/m3

Al lato pratico, la gestione dei dati risultanti dal monitoraggio delle emissioni dell’ICTR, dal rilevamento alla memorizzazione in banca dati, dalla validazione degli stessi alla loro messa a disposizione agli addetti ai lavori, ma pure alla popolazione tramite internet, è affidata al sistema informativo OASI (Osservatorio ambientale della Svizzera italiana). Data l’unicità del sistema per rapporto a quanto viene proposto dagli altri ICTR in Svizzera, riteniamo utile descriverlo in dettaglio.

L’ICTR di Giubiasco è equipaggiato con una stazione di misura delle emissioni, che in continuo registra le concentrazioni dei 7 inquinanti sopraindicati e ne rileva il valore medio per ogni ora, separatamente per le due linee. Quotidianamente tutti i valori orari sono trasmessi in maniera automatica alla SPAAS e inseriti nella banca dati dell’OASI. Ciò significa che ogni ora sono memorizzati 14 valori (336 valori al giorno per le due linee) e all’anno, calcolando un totale di più di 8000 ore di esercizio dell’impianto, arriviamo a ca. 115'000 valori (a partire dal 1.1.2010, inizio del monitoraggio, i valori attualmente memorizzati sono più di 280'000).

I valori non sono mai modificati né tantomeno possono essere cancellati. Ad ogni valore è automaticamente attribuito uno status (o un “flag” da qui il termine “flaggatura”) che indica il loro grado di validità e dunque di rappresentatività.

Al momento dell’inserimento, se non vi sono dati palesemente irrealistici o informazioni provenienti direttamente dalle stazioni di misura che indicano problemi di misura, è assegnato di norma uno status di dato valido: il valore può essere considerato e utilizzato.

Sono allora automaticamente calcolate le medie giornaliere ed annuali, sulla base dei valori orari con status positivo. Da segnalare che le raccomandazioni di misura e valutazione in questo ambito, elaborate dall’UFAM (Ufficio federale dell’ambiente), prescrivono che una media giornaliera è da ritenersi valida solo se composta da almeno l’80% di medie orarie rappresentative (19 su 24) cioè con status di dato valido.

I tecnici dell’ACR hanno il compito specifico di validare tutti i dati e, se del caso di adeguare il loro status, in gergo, “flaggatura”.

I criteri di questa procedura sono stati elaborati dalla SPAAS in modo obiettivo e tengono conto, di quanto prescritto dall’articolo 15 (Valutazione delle emissioni), cpv 5 OIAt, che introduce appunto il concetto di emissione rappresentativa per il normale funzionamento di un determinato impianto:

Le emissioni durante le fasi d’avviamento e di arresto dell’impianto sono valutate dall’autorità, tenendo conto delle circostanze particolari.

Si tratta di considerare i valori effettivamente rappresentativi delle emissioni dell’impianto a pieno regime. Pertanto sono considerate circostanze particolari quelle che possono condurre ad uno spegnimento od accensione dell’impianto. L’ACR applica quanto prescritto dalla SPAAS e le motivazioni a sostegno della modifica sono pure memorizzate nella banca dati OASI.

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Nel merito delle domande puntuali rispondiamo come segue:

1. Perché i dati relativi alle emissioni dell'inceneritore di Giubiasco per l'anno 2011 non sono ancora stati pubblicati? Qual è il problema? A cosa è dovuto?

Facciamo presente che da maggio 2011 le medie giornaliere ed annuali dei 7 inquinanti (polvere, SOX, NOX, HCl, NH3, COV e CO) emessi dalle 2 linee dell’ICTR sono pubblicate giornalmente sul sito internet dell’OASI (www.ti.ch/oasi) e consultabili dalla popolazione ticinese. Pertanto, i dati rilevati sono sempre stati disponibili.

Inoltre l’ACR, di sua iniziativa e senza obbligo da parte dell’autorità, elabora e pubblica annualmente, entro il primo semestre dell’anno successivo, un Rapporto ambientale relativo all’ICTR, che tratta tutti i settori ambientali sui quali l’impianto potrebbe avere degli effetti. I dati delle emissioni nell’aria del termovalorizzatore sono dunque pure contenuti in tale rapporto, che è stato pubblicato il 2 luglio 2012.

Si ribadisce inoltre che la SPAAS ha sempre avuto a disposizione tutti i dati rilevati dagli apparecchi di misura.

2. Tenendo conto delle tre condizioni OIAt e meglio:

• nessun valore medio giornaliero supera il valore limite d'emissione

• il 97% di tutti i valori medi orari non è superiore a 1.2 volte il valore limite

• nessun valore medio orario è superiore al doppio del valore limite nel corso del 2011, rispettivamente 2012, ci sono stati superamenti dei valori limite OIAt o di quelli imposti con la licenza edilizia? Per quali sostanze e con quale intensità? Quale la causa?

Nel 2011 e per quanto riguarda la prima condizione,

tutti i valori medi giornalieri di tutti gli inquinanti monitorati sono risultati conformi sia al rispettivo valore limite di emissione stabilito dall’OIAt, che ai limiti più severi stabiliti con la licenza edilizia.

Nel 2011 e per quanto riguarda la seconda condizione,

più del 97% dei valori orari di tutti gli inquinanti monitorati è inferiore a 1.2 volte al limite della licenza edilizia e conseguentemente anche al limite OIAt. Tutti i percentili degli inquinanti monitorati sono tra il 99.6% e il 100% per rapporto ai limiti posti con la licenza edilizia. La condizione è ampiamente rispettata.

Nel 2011 e per quanto riguarda la terza condizione,

nessuno dei valori orari di tutti gli inquinanti rilevati supera il doppio del valore limite OIAt.

Si segnalano invece 14 valori (medie orarie) con superamenti del doppio del valore limite della licenza edilizia: 5 per gli SOX, 7 per gli NOX, 1 per l’HCl ed 1 per i COV.

10 superamenti sono causati da eventi legati alla tipologia di rifiuti smaltiti (esplosioni di bombole a gas all’interno della caldaia, combustione di rifiuti oleosi, problemi al caricatore dei rifiuti), gli altri 4 superamenti sono riconducibili a guasti tecnici di minore entità risolti con una manutenzione in esercizio. Le ore complessive di riferimento ammontano a circa 115'000 (ore di disponibilità dell’impianto moltiplicato per 7 parametri monitorati in continuo).

A causa della disomogeneità dei rifiuti, i picchi di inquinanti sono inevitabili. Le medie orarie superiori al doppio del valore limite della licenza edilizia (ma inferiori al limite OIAt) sono solo lo 0.01% delle ore di riferimento.

Benché l’art. 15 dell’OIAt prescriva che le valutazioni debbano essere eseguite per un intero anno civile, nel corso del 2012 e sulla base dei dati validati fino a fine giugno, la prima e la seconda condizione sono rispettate sia per i limiti OIAt sia per i limiti di licenza edilizia.

Per quanto concerne la terza condizione sono da segnalare 3 valori orari che superano il doppio del valore limite di licenza edilizia (2 per gli NOX e 1 per l’NH3), di cui 1 pure del valore

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limite OIAt (per l’NH3). Si tratta di superamenti dovuti a esplosioni in camera di combustione e alla sostituzione di un flussometro del sistema di dosaggio dell’NH3.

3. Come si spiega l'innalzamento delle emissioni di ammoniaca (NH3) registrate a partire da dicembre 2011? Hanno una relazione con l'abbassamento "improvviso"1 degli ossidi di azoto (NOx), come dichiarato in conferenza (gennaio 2012) da un tecnico dell'Azienda cantonale rifiuti (ACR)? È vero che l'ammoniaca in eccesso fuoriesce dai camini?

Nel 2011 la media dei valori orari per l’NH3 ammontava a 0.10 mg/m3 per la linea 1 e 0.03 mg/m3 per la linea 2. Si ricorda che il limite dell’OIAt (ripreso in licenza edilizia) ammonta a 5 mg/m3. Nei primi mesi del 2012 la media dei valori orari di entrambe le linee ammonta a circa 0.17 mg/m3, ossia il 3% del valore limite (5 mg/m3). Il lieve aumento riscontrato potrebbe essere connesso a una diversa regolazione dell’impianto, che ha comunque l’obiettivo, sicuramente positivo, di ridurre le emissioni di NOX, ma rientra pure nel margine di errore di misura dello strumento.

Alla fine del mese di novembre 2011 è stata adempiuta la garanzia relativa alla disponibilità dell’impianto (garanzia contrattuale con il Consorzio Termoutilizzatore). Da quel momento l’ACR, in accordo con il Consorzio, ha dunque avuto la possibilità di modificare la regolazione del processo nell’ottica appunto di minimizzare il carico ambientale.

Si rileva a questo proposito che tutte le emissioni medie annuali degli NOX del 2010 e del 2011 (media dei valori orari) sono state inferiori ai valori della licenza edilizia. In termini percentuali, rispetto alla licenza edilizia, le emissioni degli ossidi di azoto erano quelle più elevate (ca. 80%, media misurata 25 mg/m3 rispetto ai 30 mg/m3 definiti con la licenza edilizia).

L’ACR ha quindi deciso di ridurre le emissioni degli ossidi d’azoto (NOx). Questo è stato possibile senza nuovi investimenti, modificando la regolazione di alcuni parametri di processo.

Come riportato nel rapporto annuale dell’ACR, prima della regolazione, la concentrazione media di NOx nei fumi di entrambe le linee di trattamento ammontava a circa 25 mg/m3, in seguito, la concentrazione è stata ridotta a ca. 10/15 mg/m3 (riduzione del 40%-50%). Si ricorda che il valore limite della licenza edilizia corrisponde a 30 mg/m3, mentre il valore limite sancito dall’OIAt è di 80 mg/m3.

Come detto sopra, le emissioni e il consumo di ammoniaca, che concorre all’abbattimento dei NOx, sono rimasti praticamente invariati.

4. Tali emissioni (NH3e NOx) superavano i valori limite OIAt o quelli imposti con la licenza edilizia? Per quante ore e volte durante il giorno, durante il mese e durante l'anno?

Si rimanda alle risposte alle domande 2 e 3.

5. Per due volte ACR ha segnalato l'esistenza di problemi relativi alle emissioni di ossidi di azoto. Come mai tali problemi sono stati giustificati da ACR in due modi diversi? Nel 20092 si attribuivano gli eccessi di emissione al fatto che il "catalizzatore non è ancora stato attivato", mentre nella conferenza di gennaio 2012 la signora Nadia Bellecini dell'ACR ha fornito un spiegazione diversa, ella ha dichiarato che "il considerevole miglioramento ...è stato raggiunto senza particolari investimenti, ma tramite una modifica delle regolazioni del processo. Sono state attuate appena i tecnici dell'impianto hanno avuto la possibilità di intervenire sulle impostazioni definite dai costruttori mantenute durante il periodo di garanzia".

1 Vedi risposta ACR ad una domanda di un giornalista pubblicata sul CdT del 13 gennaio 2012

2 Dichiarazioni di Marcello Bernardi, 11 settembre 2009 CdT

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I problemi del 2009 relativi agli ossidi di azoto erano legati alla fase di messa in esercizio dell’impianto, lo dimostrano i valori medi annuali del 2010 e del 2011, che indicano un funzionamento ottimale dell’impianto.

6. Quando è scaduto il termine di garanzia?

Alla fine di novembre 2011 è stata adempiuta la garanzia relativa alla disponibilità dell’impianto.

A titolo informativo segnaliamo che la garanzia del materiale è scaduta il 25 febbraio 2012, mentre la garanzia di funzionamento scadrà il 25 febbraio 2014.

7. Qual è la vera causa dell'eccesso di emissioni? È stata risolta in modo definitivo?

Come indicato ai punti precedenti non si riscontrano eccessi di emissione.

8. È la popolazione del Bellinzonese correttamente informata sulle emissioni connesse al funzionamento dell'inceneritore?

Si rimanda alla risposta alla domanda 1, ribadendo inoltre che, oltre al rapporto ambientale annuale pubblicato da ACR, la popolazione di tutto il cantone è correttamente informata sulle emissioni connesse al funzionamento del termovalorizzatore tramite il sito www.ti.ch/oasi.

Teniamo a rilevare che la pubblicazione giornaliera dei dati di emissione di un impianto di termovalorizzazione è un unicum in Svizzera.

Ritenuto inoltre che le sostanze monitorate sono molto di più di quelle richieste dall’OIAt, riteniamo che gli abitanti del Bellinzonese siano correttamente e sufficientemente informati riguardo alle emissioni del termovalorizzatore di Giubiasco.

9. Come sono raccolti i dati pubblicati? È vero che ACR ha la possibilità di flaggare (n.d.r.

cancellare) fino a 5 ore di emissione nel corso di un giorno? È vero che ACR può pubblicare medie giornaliere basate unicamente sull'80% delle medie orarie e che di conseguenza la media oraria può essere alterata?

Il processo di raccolta dei dati è descritto nella parte introduttiva della presente risposta. Si sottolinea nuovamente che ogni notte tutti i valori orari delle emissioni delle 2 linee sono trasmessi e memorizzati in automatico nel sistema informativo dell’OASI.

Sotto la supervisione dell’UACER, che, come detto, funge da organo di controllo e sorveglianza secondo l’articolo 13 OIAt, i tecnici ACR convalidano poi gli stessi dati, “flaggandoli” e inserendo in OASI le motivazioni di tali “flaggature”.

Si evidenzia che “flaggare” non significa cancellare ma assegnare ad ogni singolo valore uno status. Non è possibile cancellare i risultati del monitoraggio.

Come già evidenziato, l’articolo 15, cpv 5 dell’OIAt richiede di valutarne la rappresentatività. In questo senso, emissioni derivanti da circostanze particolari definite, che danno origine ad un spegnimento rispettivamente ad una accensione delle linee, non sono secondo legge rappresentative e quindi non sono da tenere in considerazione nelle medie. Su questa base la SPAAS ha definito criteri oggettivi per l’assegnazione dei “flag”, che, come detto sopra, gli specialisti ACR applicano. Essi sono infatti le persone più indicate per questo compito, considerato che conoscono in modo ottimale il funzionamento degli impianti.

La SPAAS controlla e verifica che le flaggature impostate da ACR siano conformi ai criteri definiti all’articolo 15, cpv. 5 OIAt. Per il tramite dell’UACER approfondisce casi specifici e, se del caso, interviene, chiedendo correttivi. Da sottolineare che queste operazioni sono eseguite periodicamente. Ribadiamo che in nessuna fase della procedura appena descritta è possibile cancellare dati.

(7)

Una volta validati, i dati sono ricalcolate le medie giornaliere ed annuali. In base alle raccomandazioni di misura e valutazione dell’UFAM, una media giornaliera è da ritenersi valida solo se composta da almeno l’80% di medie orarie rappresentative (19 su 24). Si evidenzia che nel 2011 vi è un solo giorno in cui, a causa del non funzionamento della strumentazione di misura di una linea di trattamento, il valore medio giornaliero non è stato calcolato, benché l’impianto fosse in esercizio.

10. Con quali modalità ACR ha ricorso alle flaggature? Quante volte nel corso dell'anno ha ricorso alle flaggature? Quante ore d'esercizio sono stati esclusi dai dati statistici?

Come indicato alla risposta precedente, l’ACR ha ricorso alle flaggature in base alle modalità definite dalla SPAAS.

Di seguito elenchiamo in tabella la percentuale di medie orarie di emissione non rappresentative, caratterizzate da situazioni particolari secondo OIAt, rispetto alle ore totali di funzionamento degli impianti, suddivise per linea di incenerimento. Considerato che il 2012 non è ancora terminato, la valutazione è stata effettuata per il solo 2011.

linea 1 linea 2

2011 2.1% (175 su 8193 ore) 1.7% (136 su 8209 ore)

I dati ritenuti validi sono dunque il 98% delle ore durante le quali l’impianto si trovava in esercizio (incluse fasi di accensione o di spegnimento).

In base all’inquinante e alla linea di trattamento sono state escluse in media circa 150 ore di esercizio su una disponibilità annuale di ca. 8'200 ore.

11. Erano tali flaggature autorizzate? Per quale motivo?

Come già evidenziato, tutti gli status assegnati ai dati del monitoraggio in continuo delle emissioni ICTR concordano con i criteri di rappresentatività stabiliti da UACER.

12. Nell'inceneritore di Giubiasco sono stati bruciati materiali o sostanze che non potevano essere inceneriti. Cosa e con quali modalità? Quali e con quali conseguenze per la popolazione?

Cosa può essere consegnato presso l’ICTR a Giubiasco è stabilito dal Regolamento per la consegna di rifiuti all’ACR. In particolare sono accettati i rifiuti solidi urbani non riciclabili e quelli ad essi assimilabili prodotti dalle economie domestiche e consegnati per il tramite dei Comuni e dei Consorzi di raccolta. I rifiuti ingombranti, industriali e dell’edilizia e i rifiuti di legno (legno usato) sono di principio consegnati dalle ditte in possesso di un’autorizzazione cantonale ai sensi dell’OTRif (Ordinanza sul traffico dei rifiuti) e del ROTRif (Regolamento cantonale di applicazione dell’OTRif), dopo averli adeguatamente vagliati, triturati e demetallizzati. Sono pure accettati all’ICTR, conformemente all’autorizzazione cantonale OTRif/ROTRif, alcune tipologie di rifiuti speciali (rs).

Il rispetto delle normative di consegna è pertanto affidato in primis ai Comuni, rispettivamente alle ditte di smaltimento autorizzate, che devono verificare che quanto è depositato sia conforme al regolamento di consegna. Naturalmente, nel limite delle proprie possibilità logistiche, l’ACR controlla costantemente quanto viene consegnato all’ICTR; inoltre è stato affidato un mandato ad una ditta indipendente, la quale funge da controllore direttamente durante la fase di scarico dei materiali presso la fossa dei rifiuti a Giubiasco e presso le sedi dei riciclatori.

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L’attuale sistema di consegna e di controllo è frutto di un lavoro di affinamento, messo in atto d’intesa con il Dipartimento del territorio, volto a migliorare progressivamente la qualità dei rifiuti conferiti all’ICTR.

Come è facilmente immaginabile, è praticamente impossibile verificare tutti i rifiuti che vengono scaricati nella fossa dell’ICTR. Succede quindi e succederà anche in futuro che materiale non idoneo e non autorizzato finisca nel forno: si pensi ad esempio a pezzi di ferro che tagliano il nastro trasportatore delle scorie e quindi causano il fermo della linea di combustione per permettere la riparazione o a bombolette di gas non completamente vuote che causano piccole esplosioni e momentanei picchi delle emissioni.

Questi inconvenienti succedono in tutti gli impianti di smaltimento dei rifiuti.

13. In base a quali modalità vengono bruciati i rifiuti, ossia:

• ci sono dei limiti relativi ai quantitativi?

• chi fissa questi limiti ed in base a quali valutazioni?

Il limite quantitativo dei rifiuti da smaltire presso l’impianto è quello determinato dal dimensionamento termico dell’impianto autorizzato dalla licenza di costruzione, vale a dire una potenza termica di 67 MW.

Il dimensionamento di un termovalorizzatore si definisce infatti in termini di potenza termica di combustione. Su questa base è possibile determinare il quantitativo di rifiuti che possono essere termovalorizzati in un’ora e in un anno considerando il loro potere calorifico. Nel caso dei rifiuti urbani, si tratta di un potere calorifico medio, poiché la loro composizione è variegata (scarti organici, plastiche, scarti poco combustibili). Vi sono categorie di rifiuti con un potere calorifico maggiore (plastiche, legno usato) o inferiore (fanghi di depurazione). Rimandiamo al Messaggio governativo n. 6227 del 6.10.2009 (Rapporto del Consiglio di Stato sull’iniziativa parlamentare 21 gennaio 2008 presentata nella forma elaborata da Sergio Savoia e cofirmatari

“Per proteggere i ticinesi dall’importazione di rifiuti esteri”) per ulteriori dettagli.

Come scaturito dalle analisi effettuate nell’ambito dell’aggiornamento del Capitolo F “Fanghi e altri residui della depurazione delle acque” del Piano di gestione dei rifiuti (PGR), l’ICTR è in grado di smaltire i fanghi di depurazione disidratati fino a una quantità massima pari al 15% del quantitativo totale dei rifiuti smaltiti dall’impianto. Per questo motivo l’ICTR di Giubiasco, con l’adozione del Capitolo F del PGR del maggio 2009, è la via di smaltimento dei fanghi di depurazione del cantone ad eccezione di quelli essiccati all’IDA Foce Ticino.

Occorre precisare che l’Ordinanza tecnica sui rifiuti (OTR) prescrive che i rifiuti speciali liquidi possono essere bruciati solo se la loro quantità rappresenta al massimo il 5 per cento in peso dell’intera quantità di rifiuti bruciata al giorno (art. 40 OTR, cpv. 2).

In conclusione possiamo affermare quanto più volte espresso negli ultimi due anni: l’ICTR funziona in modo ottimale ed è un impianto conforme allo stato più avanzato della tecnica, soprattutto per quanto riguarda i processi di trattamento dei fumi (filtro elettrostatico, lavaggio umido, riduzione chimica degli ossidi di azoto, filtro a maniche, iniezione finale di carbone attivo). Le emissioni gassose dell’impianto sono conformi ai disposti di legge e anche ai limiti più restrittivi definiti nella licenza edilizia. Le emissioni così come il funzionamento di diverse componenti essenziali dell’impianto di trattamento dei fumi sono monitorati e registrati in continuo, ciò che permette una costante verifica dei parametri.

Benché a causa della disomogeneità dei rifiuti alcuni picchi di inquinanti non potranno anche in futuro essere esclusi, ribadiamo ancora una volta come durante l’intero 2011 si siano registrati unicamente 14 valori (medie orarie) su 115'000 di riferimento superiori al doppio del valore limite più restrittivo della licenza edilizia.

(9)

Come indicato nell’introduzione e descritto nel dettaglio nella risposta del 16.9.2009 all’interrogazione n. 222.09, il monitoraggio in continuo delle emissioni in atmosfera è parte integrante del programma di monitoraggio dell’esercizio dell’ICTR.

Esso comprende pure il monitoraggio delle immissioni atmosferiche (cioè della qualità dell’aria nelle adiacenze dell’impianto), che prevede una rete di campionatori passivi per il diossido di azoto, la posa di una stazione di misura in continuo e una rete Bergerhoff per il monitoraggio delle immissioni di polveri, metalli pesanti e diossine.

Possiamo dunque affermare che il monitoraggio applicato all’ICTR di Giubiasco è sicuramente uno dei più precisi ed estesi a livello svizzero, che il sistema informativo di gestione e messa a disposizione dei dati rilevati in continuo ai servizi cantonali competenti e al pubblico è un unicum per trasparenza e possibilità di controllo.

Voglia gradire, signora deputata, l'espressione della nostra stima.

PER IL CONSIGLIO DI STATO

Il Presidente: Il Cancelliere:

M. Borradori G. Gianella

Copia:

- Dipartimento del territorio, Residenza - Divisione ambiente, Residenza

- Sezione protezione aria, acqua e suolo, Residenza - Ufficio aria, clima ed energie rinnovabili, Residenza - Ufficio gestione rifiuti, Residenza

- Azienda cantonale dei rifiuti, Strada dell'Argine 5, 6512 Giubiasco

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