4 A: I -MEMORIE, SAGGI, NOTIZIE SULLA LINGUA, LE:rTER. ECC.
LUCILLA CICUTA
Un poeta goriziano del 600.
Giovanni Maria Marussig e le sue poesie friulane.
Non
e
certo nuovo il ShlO nome' ai rettori clelia nostra Rivista, i quali l·'avrimno appreso dalla Letteratura Ladina di Bindo Chiurlo che lo ricorda fra i primi poeti friulani satirici (1).De'lla vita del M'arussig e della sua' opera principale ò dettb ampiamente altrove (2); qui mi limito a dare pOGhi cenni e a par- lare della sua produzione poetica in friulflno.
Nacque egli a Gorizia il 17 giugno 1641 da genitori gorlZlanil frequenta le scuole dei P. P. Gesuiti e passò poi al Seminario di Klagenfurt che abbandonò nel 1669 per ritornare in patria e dive- nire cappellano del Convento di Santa Chiara.
Fu nel 1673 confessore dello' sh~sso convento e rimase in tale ufficio ,f(no al 1Q.99, anno in cui pare fosse passafo al Duomo.
Mori .il13 agosto 1712 e fu 'seppellito nell'GreHorio della Con- gregazione dei Sa'Cerdoti annesso alla chiesa parrocchiale.
L'opera che ha fatto vivere il suo nome è il Giornale della Peste di Gorizia del 1682 generalmente conosciuto col nome di
«Giornale del Marussig» ed è cronologicamente la più antica (B).
(1) v. BJNDO CHIURLO: La Letteratura ladina del Friuli; Udine,1922, p.47,
(~) Studi Goriziani, voI. IV, tipo Sociale, Gorizia.
(8) Più antica come opera poetica aeninteso, perchè anteriore sarebbe quella costituita da una raccolta di «DjSCOI'si e Prediche ecc.» pronunciati fra gli anni 1669-1699Mss. 2681 -16 e 26g(1)-17.
Le lilpere del MurJ.lssig s<!Jno conservate a 'Gorizia nella R. Bilbli<!Jteca d'i Stat@ provenienti dalla I3ibI. Civica e tl.\fte autografe: Ms. 36 «Origine di 00- . . rizia» che c<!Jntiene sonetti d'argomento politico - sati·rico. Ms. 39 «Di GOl'ltia
Languente Rissanata con la Relatione Del Contagglo«'è il Giornale della peste.
Nella Miseellanea Coronini (l'è un 'altro Giòrhale della peste eguale per GOntenHto al precedente.
Altre cinque opere sono possedute dalle R.R.M.M. Orsolihe di Gorizia e sono:'Cento Meditazioni Sopra La Santissima Passione Delineate (Ms. Orso 1);
Gorizia, le chiese, i collegi ecc. (Ms. Orso 2); Origine di Gorizia, in'com~leto, (Ms. Orso3); Di Carlo l{fin Spagna, Libro II, ecc. (Ms. Orso 4); Le morti vio- lenti o subitanee ecc. (Ms. 01'5. 5).
Non abbiamo nessun motìvo per no!,! prestargli fede: però non sappiamo Iiberarci da un senso di incredulità. Certo è che il poeta 5
ttN liOE'l'A. GORIZiANO nltL SETOEN'l'O, EOO.
Contiene l'esatto racconto degli avvenimenti accaduti a Gorizia in quell' anno e alcuni versi friulani, i primi che egli componesse.
Non resulta che il Marussig ne scrivesse anteriormente; o quelli giovanili furono distrutti da lui o andarono smarriti.
Per quanto ciò sembri strano, pure èegli stesso che lo afferma in modo assoluto piì\ volte come p. e. nel sonetto che passo a citare, in cui dice di scrivere un libro per farlo presentare a 'Carlo III - siarilo al tempo della gue'rra di successione spagnuola - dunque nel 1700 prima dell' ottobre, mese in cui Carlo II lasciò Filippo d'Angiò, ni- pote di Luigi XIV, erede della sua corona, mentre, come sappiamo, i pretendenti erano molti fra i quali Carlo, figlio dL Leopoldo I, che sarebbe stato Carlo III, come re di Spagna:
Cummò cile uieli sai, sai fat scrittor delli robbis secretis, che si san
dal popul, dal Commun par dut chist ano e sai tignut, co fus io l'Inventar.
No pratechi nissun, se non cu lor chel, che san di Carlo, mi diran el di, el mes, che lu coronaran chist il Sonet nel libri(1) serà il mior.
Ai ripuarz poch 10 crod, che san Frances il correr-(2) mi dirà Iii Veretat
è dut in rimma(3) mettarai disteso Doppo che l. libri me sarà leat(i)
presentarai à un Grand(5), che lu saves Ch' è in Gratia Granda di che' Maestat..
,
(1) Si vede che il Marussig probabilmente voleva onorllre Carlo, e pre·
se\1targl,i ,questo sonetto ~he si trova insieme ad altvi di soggetto all;Jua,nto di- verso; forse ebbe in un primo tenipo l'idea di scriveve un libro intero e il sonetto presente è come una specie di prefazione.
~2) 11 corrier,e che toccava Gorizia per recarsi a Graz e a Vienna.
(3) Questo verso è proprio' per noi d'un' importanza speciale, ci dà cioè la pro~a che egli abbia compo~to tali te rime sui soggetti che via via il tempo' o i fatti gli presentavano.
(4) Dopo che il libro sarà rilegato.
(5~ Lò pl'esen'bet,à a un gr.ande ~rs@naggi@ n@n megl~@ identifieato e ehe
"non siamo riusciti 'Fintracciare; forse qualel:lno dei molti nobili gorizianli che erano familiari di Corte e tenuti in alta considerazione.
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UN POETA. GORIZIANO DEL SEICENTO, FJCC.
d,si presenta già mella sua virilità con il carattere ben delineato e con uno stlle che non muterà fino alla inorte. '
Scrisse egli centinaia di poesie, tutte sonetti o quarti ne stac- cate - come quelle degli «,Annali», l'opera sua più caratteristica- e un' unica canzone friulana.
In gran parte le poesie sue sono d'argomento politico, altre ricordano fatti accaduti in città; le quartine degli Annali invece trattano delle morti improvvise avvenute a Gorizia e nel contado , durante gli anni 1641-1704.
I suoi scritti S0l10 vari per contenuto; lo stile è vivace, pitto- rico, a volte canzonatorio fino alla satira.
Neppure in un 'Sonetto tratta d'amore a differenza dei suo grande contemp0i'aneo Ermes di Colloredo. . \
Come sacerdote il Marussig avrebbe potuto. darci belle poesie religiose: invece le poche che ha composte sono scritte in italiano e frutto di pedestre imitazione. .
Nelle poesie politiche il poeta à campo di' manifestare
i
suoi sentimenti d'odio contro Luigi XIV e i francesi, e invece d'ammi- razione per Leopoldo I e Eugenio di Savoia.Anche i numerosi avvenimenti della guerra di successione spa- . gnola (1701-1713) gli danno occasi,one' di tessere numerosi sonetti
tanto in italiano quanto in friulano.
E canta le battaglie di Carpi in lIIuel di Verona e di Chiari, che furono combattute rispettivamente nel luglio e nel settembrè 1701, la presa di Cremona da parte degli imperiali capitana.ti da Eugenio di Savoia e la me'raviglia di Villeroi e de' suoi 'militi nel vede~si fatti prigionieri il. primo febbraio 1702. Ricorda il nostro autore con gioia come Vittorio Alilledeo II abbandor.Iasse Luigi nel 1703 e passasse ai collegati, e rammenta la battaglia di Cassano sull'Adda del 1705, quella di Calcinato. nel Bresciano de1 1706 e l'assedio di To'rino da parte dei Francesi.. Narra la ,grande vittoria riportata dai due Savoia: Eugel1io e Vittorio Amedeo
n
vicino a Torino sui loro nemici il 7 settembre 1706.E ancora la battaglia di Hochstiidt nelle Fiandre (1704) di Eu- 'geni'O e del Malborough cOr.Itro il. Villars.
Lma woi è rice)l'(tiata in mwlt'issim~e composizioni come pure Oudenarde (1708).
L' oc.cupazione di Madrid (1706-1707) da parte di Carlo III già pvoclamato Re di Spagna a V'ie,nna, gli offre materia peJ una ci~-
(I) V. FRANCESCO N0VATI In: Studi CrlHci t Lefferarl «L.a ParQd,ht SacJ!a nelle Letterature 1110l!ierne », pago. 215 esegg.
(2) V. DE CASTRO 010.: Milal}o nel Settecento; DUl110lars H187, p.77eseg~.
Centinaia di poesie italiane sù per giù del soggetto del nostro si trovano nelle 'Bibliotocli~ di Roma, Firenze, Mìlanoi v. p. e.: Mss. di' Lorenzo Agostino Cotta nella Miscellanea Novarese all'Ambrosianai Mss. N. 165."Poesie Varie" della . Bibl. N~zionale di Firenze (Fond,o Targioni - Tozzettl); Ms. 1753 della Biblio-
'teca Laurenziana (fondo Lord Ashburnham) ecc. '
(8) V-. OUIDO MAZZONI: La Roesia politica nel cinquecento in «La vita ita- liàòa' nel Seicento»i'conferenze tenute' a f~fenze nel 18})4 da .O. Falorsi ecc.
quantina di composizioni e parecchie ne impiega per narrare l'en- trata di Filippo V a Milano, e quella dei tedeschi avvenuta il 26 settembre 1706.
Il Marussig non usa affatto la parodia sacra 'che dal Medio Evo in poi servì a manifestare i pareri e i sentimenti del popolo (1) Forse non l'usò perchè a lui sacerdote pio ripugnava profanare i salmi e gli inni che cantava in chiesa. Un'unica poesia italiana c'è fra tutte le sue che contenga alcuni versetti del Dies irae e del Requiem; però dallo stile non ci sembra che egli ne sia l'autore.
Ma .se non accetta la parodia sacra, ama invece moltissimo la sa tira, come parecchi altri poeti del suo tempo.
Manca tuttavia nel Marussig la vera. e utile satira come c'è in Salvatqr Rosa e in Benedetto Menzini. Egli tutt'al pitl apostrofa cnn ingiuriei personaggi bersagliati, li dileggia, ma non morde.
_ . Non ci si può immaginare un Marussig decisamente satirico dato il suo carattere bonario; in cuor suo ride di tutti e di tutto;
. bada a, vivere tranquìllo, si contenta di punzecchiare amici e nemici;
autorità locali e personaggi stranieri; ma in fondo, amante della . vita pacifica, non vuole irritarsi neanche in poesia. Perciò la sua
satira è poco efficace perchè non sferza nè ferisce.
Ò detto che scrisse sonetti italiani e friulani. Quelli italiani sono ricalcati sulle centinaia d'esemplari che in fòglietti sciolti e in opuscoli (2) si diffondevano in Italia e fuori. Anche il Marussig adopera le frasi comuni già alle poesie politichè del 500 come si può vedere nella seguente sulla battaglia di Lepanto (3):
7
UN POETA G;ORLZIANO DEL SEICEN1'O, ECC.
"Suonin le cetre, gli organi, e ogni coroi.
Canti ìI basso, ìI tenor,' l'alto e il soprano, Rida'il pianto,. Il dolor ,si faccia sano Et l'Adige ci innondi arene d'oro ».
.'
(I) BACCIO ZILlOTTO; Pefronio Pefronio Caldalla, rimatore' piran'ese del sec. XVIII, Trieste 1921.
, (2) Tant'~ vero che tIlentr~ il Marussig è tIlisogallic'o, il P1ré\nese inyece fece apposta un viaggio a Parigi per inginocchiarsi ai piedi del Re Sole
(v. ZILIOTTO, op. cit., Rag. 254).
, ,
«Sei Anni son che il gal cantò Soprano Nel Piemonte e nella Lombardia
Prouò l. contr' alto suo dentro in' Pavia e l. bel falseto in piaza di Milano ecc, UN POETA GORIZIANO DEL SEICENTO, EOC.
Il Marussig su: l'Sig. Duca d'Angiò sei anni cantò in Lomoardia 8
È invece pilt spontaneo nelle poesie friulane specialmente se parla della sua Gorizia, quando lo preoccupa il timore che i Fran- cesi s'impossessino di lei. Si veda p. e. la canzone «Legramenti Precli Briz» e si noterà subito quanto guadagnino in espressione le poesie friulane rispetto alle italiane.
Che le poesie friulane siano proprio del Marussig non vi è dubbio. C'è in esse il suo stile semplice e espressivo, quello dell'e quartine degli Annali e dei sonetti sulla peste.
Nè pér quanto abbi~mo cercato nelle Biblioteche Civica e Arci- vescovile di Udine abbiamo trovato nulla di simile.
Il M~mtssig non à copiato dal Colloredo perchè quest' ultimo' à un altro modo d'esprimersi e, in quanto a poesie satiriche ne.
fece' poche e d'argomento divers a quello tt'attato dal nostro.
Nè a Gorizia il Rabatta e il Bosizio scrissero poesie politiche.
Il 'nostro poet·a' era: già vecchio qLlando questi due incomincia- vano a comporre i loro versi per stile e,soggetto tanto diff~renti
. clai suoi.
Nella Biblioteca Civica di Trieste sono conservate pochissime poesie politiche. Ne trovianio alcune italiane, copiate' di propria mano dal Kandler e ,riportate in fogli staccati nel suo libro sulla storia del Consiglio dei Patrizi ,di Trieste.
Altre poesie 'politiche sedtte però in istria furono pubblicate da Baccio Ziliotto nel suo studlet ,o su Petronio Petronio Caldana(1), in cui sono citati anche alcuni sonetti del conte Marco Pehonio CaldaNa suo )iladre, contemporaneo del nostro Marussig; ma queste poesie non ànno nulla di comune con quelle del nostrGl, neanche per il soggeU<D, e p0i sono itali'ane (2).
, Se le poesie itallan.e dél Go/"izianGl sono frutto d'imitazione,
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Uno dei migliori per arguzia e movimento è il sonetto (3):
13
Sonetto, .
UN POETA GORIZIANO DEL SEIOENTO) EOO.
11 7 7bre 1706 fu Torrlno liberato.
Sonetto:
Il duca Malborech (l) l' ha ben iustat Il maruchin al duca Vandommè,
Sot Ipre In Fiandra il fuart frances ciolè Apena la, veg ut fu la rivat.
Il duca d' Orleans fu pizigat Sot _di Turrin e la so Int piardè, la zovat poch l' honor 'che milan dè Coma In Eugenio Prlneip s' ha IncontraI.
Ce disiel cum,ò Lodi cun Cremona ' Milan e 'la Mirandula e pavia,
si consoli n' che Cesar, i perdona~
che di legrezis no fariIl" ch'I via Benedìrin, Iddio e la Madonna Che in ta so Vita nus dè tal ligria.
Il fasè ben Monsù de Cattinat
Nò nulli il pl1luar, chel fò In piemont Fu savi il Villaroy e i torna Cont par no muri si prest, lessi arr~stat.
Se I. Vandommè le In Fiandra, el fo' ben lat Lassà l, Duca Orleans, chel rindi conI.
del pullinar passat 'Il altri mont
Sot Turrin, co' in lug so el ve ComandaI.
Cummò il Correr chel disi al Gran Luis Che I. Florida è firit muad il Mersin Mittut in Cassael stà sot il Tapon Da Giai S0n sachetaz Sitl à un quatrin .
Ving mil son muarz, e tros S0n faz preso n Le sigur Piemont, 'Liber Turrin.
Luigi XIV mandò in Italia 4 Comandanti senza Frutto.
(l) 11 Marussig dà sempre errata la grafia dei nomi stranieri.
(2) Ms. 36 c. 90 v.
(3) Ms. 36 c. 121 v.
Sulla inutilità degli sforzi franc~si dice (2) :
:he.
~se,
I
in .,
to
Si osservi come, il ,Marussig noti i difetti dei tedeschi e li canzoni.
1702 (1) e ci si rallegra che Filippo V non cerchi più nè Gorizia nè Trieste (2).
UN POETA G01UZIANO DEL SEiO~NTO, ECC.
(OODIlDUa)
Sonetto
passati soito l'Adese I Tedeschi(8) Carlo III Coronato.
Sonetto
Ce fazil tant in Spagna Carlo Tiarz?
Le coronat ai quindis dis di Lui, e Filip Quint za Rè mai sarà plui Chel che Guriza ue pia nel Marz.
CUmmò noi cir Triest, ne ul ue i so puarz Il To!osa el Furbjn à chiasa el Fui 'Duta la Fiandra i causa un battibui
i pas par Franza so.p duquaing auiarz Sul Padòan feua paura à nò
Sul Gurizan, no fin paura à lui.
Franza fil fuartil al Adise, e sul Po Eugenio e za passat tignirà cui? '
S'urà reffà par bon chel sior Cummò' Farà dà stringhis co si dan ai Mui.
.
ce fasino i Todeschs sul Padoan che l'Adise no passi n seI fus ras?
Sarà L bon pan, che ai boin 'Todesch i plas e la chiampagna cusi finiran.
No L é cusi, che mangia gur il pan co ,Iu dismolin, za poch lIin i fas.
Spazesa senza Tet, chist I..è il so spas mai si ingras,sin L cur par dut L An.
il Ladese l'e Grand sin sot il cuel.
di là su spieta I. so niml uisih.
no occov discorri, ehel si passi biel.
Il Verones lu ossema, el ViseJ1ltin Chel soldat po 1'0desch aIe fidel e al fin lu passa co I. s'altlt MaFtln. ,
16
(1) Quattro navi francesi oomandate d'II cav. Fourbin bombardarono Trieste
~ nel 1703 il comandante du Chéne sbarcò ad,Aquileia saccheggiando e incen- diando la città.
(2) Ms. ,Orso 4 c. 141 r.
(3) Ms. Orso 4 c. 193 r.