• Non ci sono risultati.

Crisi economica e lavoro Stranieri vs Italiani

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Crisi economica e lavoro Stranieri vs Italiani"

Copied!
10
0
0

Testo completo

(1)

________________________________________________________________________

Studi e ricerche sull’economia dell’immigrazione

Crisi economica e lavoro Stranieri vs Italiani

1° semestre 2013

L’andamento occupazionale degli stranieri e degli italiani Che lavoro fanno gli stranieri

Le professioni svolte dagli stranieri che resistono alla crisi Le professioni per nazionalità degli occupati stranieri

Gennaio 2014

(2)

L’andamento occupazionale degli stranieri e degli italiani

In Italia nel 1° semestre 2013 si contano complessivamente 2,3 milioni di occupati stranieri1, il 10,5% di tutti i lavoratori. Più della metà degli stranieri occupati (55%) è di genere maschile, il rimanente 45% è donna. Sono in prevalenza lavoratori dalla giovane età (se confrontati rispetto alla forza lavoro italiana):

quasi due terzi degli occupati ha un età compresa tra i 25 e i 44 anni contro il 49% degli italiani. Ma la crisi economica come si è avvertita per nazionalità? Dai dati della serie storica degli occupati sembra che a risentirne maggiormente siano stati gli italiani, visto che i lavoratori sono diminuiti nel 1° semestre 2013 rispetto allo stesso periodo del 2007 del 7%, mentre gli stranieri sono aumentati del 60%. Ma in realtà i numeri assoluti sono forvianti.

Serie storica occupati italiani e stranieri 2007-2013

Anno Italiani Variazione rispetto anno

precedente Stranieri Variazione rispetto anno

precedente

2007 21.719.400 1.502.400

2008 21.653.700 -0,3% 1.751.000 16,5%

2009 21.126.900 -2,4% 1.898.100 8,4%

2010 20.791.000 -1,6% 2.081.300 9,7%

2011 20.715.800 -0,4% 2.251.500 8,2%

2012 20.564.700 -0,7% 2.334.000 3,7%

Primi 9 mesi del 2007 21.711.800 1.475.400

Primi 9 mesi del 2013 20.068.900 -7,6% 2.352.900 59,8%

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Istat Rcfl

Bisogna tener presente che le due popolazioni non sono direttamente confrontabili: gli stranieri vengono in Italia per lavorare e pochi si possono dire stanziati nel nostro Paese: il 47% degli stranieri presenti in Italia risulta occupato contro il 36% degli italiani. In altre parole il numero assoluto degli occupati è cresciuto semplicemente perché sono aumentati gli stranieri in Italia.

Condizione occupazionale in percentuale degli italiani e degli stranieri. 1° semestre 2013

Condizione

occupazionale Italiani Stranieri

Occupati 36,1% 46,7%

Disoccupati 4,8% 10,2%

Inattivi 59,1% 43,0%

Totale 100,0% 100,0%

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Istat Rcfl

(3)

________________________________________________________________________

L’effetto della crisi economica, viene evidenziato dall’analisi del tasso di occupazione per nazionalità. Gli stranieri hanno registrato nel 2012 rispetto al 2007 la perdita di oltre sei punti percentuali di tasso di occupazione contro 1,8 degli italiani. Perdita che non si arresta neanche nei primi nove mesi del 2013 dove il tasso di occupazione è diminuito di altri due punti in percentuale. La crisi in realtà sembra colpire maggiormente la componente straniera.

Tasso occupazionale (15-64 anni) italiani e stranieri. Anni 2007-2012 e 1° semestre 2013

Anno Italiani Stranieri

2007 58,1 67,1

2008 58,1 67,1

2009 56,9 64,5

2010 56,3 63,1

2011 56,4 62,3

2012 56,4 60,6

Primi 9 mesi del 2013 55,3 58,3

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Istat Rcfl Che lavoro fanno gli stranieri

Gli occupati stranieri sono concentrati in tre settori specifici: 29% si occupa di servizi alle persone, il 18% si colloca nell’industria ed il 14% nelle costruzioni. Gli italiano hanno una occupazione meno segregata in pochi settori, e la percentuale più alta si registra nell’istruzione, nella sanità e nella P.A.

(22%).

Occupati italiani e stranieri per settore economico di occupazione. 1° semestre 2013

Settore economico Italiani Stranieri

Agricoltura, silvicoltura e pesca 3,4% 4,8%

Industria in senso stretto 20,3% 17,9%

Costruzioni 6,3% 13,9%

Commercio 15,7% 8,7%

Alberghi e ristoranti 5,1% 8,8%

Trasporto e comunicazione 7,3% 5,1%

Attività immobiliari e finanziarie, servizi alle

imprese 14,4% 7,0%

Istruzione sanità servizi sociali, amm. pubbl. 22,4% 4,5%

Altri servizi collettivi e personali 5,2% 29,2%

100,0% 100,0%

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Istat Rcfl

(4)

Anche le professioni degli stranieri risultano molto selezionate: solo il 5,6% occupa posizioni lavorative di un certo livello (contro il 38% degli italiani), il 36% degli stranieri si concentra nelle professioni non qualificate.

Occupati italiani e stranieri per tipologia di professione. 1° semestre 2013

Settore economico Italiani Stranieri

Professioni elevate e qualificate* 37,7% 5,6%

Professioni esecutive nel lavoro d'ufficio 12,9% 2,1%

Professioni qualificate nelle attività commerciali

e nei servizi 18,2% 23,2%

Artigiani, operai specializzati e agricoltori 15,4% 23,1%

Conduttori d'impianti, operaidi macchinari fissi e

mobili e conducenti di veicoli 7,8% 10,1%

Professioni non qualificate 8,0% 35,9%

Totale 100,0% 100,0%

*Rientrano in questa categoria i legislatori, imprenditori e alta dirigenza, le professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione e le professioni tecniche.

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Istat Rcfl

Elevata la concentrazione delle professioni degli stranieri nel nostro paese: il 64% degli stranieri occupati si colloca nelle prime dieci professioni contro il 34% degli italiani. E se per gli italiani nelle prime professioni troviamo profili medio alti (impiegati, tecnici della salute, professori e tecnici in campo ingegneristico), gli stranieri si concentrano nei lavoro meno qualificanti.

Prime 10 professioni maggiormente ricoperte dagli occupati italiani. 1 semestre 2013

Professione Distribuzione

% Impiegati addetti alla segreteria e agli affari generali 5,6%

Addetti alle vendite 5,0%

Esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione 4,1%

Esercenti delle vendite 3,3%

Tecnici dell’organizzazione e dell’amministrazione delle attività

produttive 3,2%

Tecnici della salute 3,1%

Professori di scuola primaria, pre–primaria e professioni assimilate 2,4%

Conduttori di veicoli a motore e a trazione animale 2,4%

Tecnici in campo ingegneristico 2,2%

Professori di scuola secondaria, post-secondaria e professioni

assimilate 2,1%

Totale prime 10 33,6%

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Istat Rcfl

(5)

________________________________________________________________________

Prime 10 professioni maggiormente ricoperte dagli occupati stranieri. 1 semestre 2013

Professione Distribuzione

% Personale non qualificato addetto ai servizi domestici 15,4%

Personale qualificato nei servizi di cura, di compagnia, di aiuto

domestico alle famiglie 11,4%

Artigiani ed operai specializzati addetti alle costruzioni e al

mantenimento di strutture edili 8,2%

Personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi,

ristoranti, aree pubbliche e veicoli 6,6%

Esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione 6,6%

Personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna

merci 5,0%

Personale non qualificato nell'agricoltura e nella manutenzione del

verde 3,1%

Conduttori di veicoli a motore e a trazione animale 2,8%

Addetti alle vendite 2,4%

Artigiani ed operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni 2,4%

Totale prime 10 63,9%

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Istat Rcfl

Tra le professioni più ricoperte dagli stranieri, l’assistenza domestica è quella più “gettonata”: il 15,4%

degli stranieri infatti è collaboratore domestico (o assimilato) al quale non viene richiesta alcuna particolare qualifica professionale. Ma spesso la specializzazione viene comunque ricercata anche tra gli stranieri: si tratta ad esempio di ricoprire mansioni qualificate nei servizi personali (11,4%) (come personale qualificato di servizio alle famiglie, alla sorveglianza di bambini o all’assistenza personale) e nelle costruzioni (8,2%) (come muratori, carpentieri, falegnami, ponteggiatori, pavimentatori stradali…).

Nella lista seguono gli occupati nelle attività di ristorazione (6,6%) (come cuochi, camerieri o baristi), il personale non qualificato nei servizi di pulizia (6,6%) e nella consegna e spostamento di merci (5,0%) (come facchini o addetti alle consegne). Con percentuali inferiori si trovano stranieri autisti di veicoli a motore (furgoni, camion), occupati nelle rifiniture edili (posano tetti, pavimenti ed intonaci), lavoratori non qualificati nell’agricoltura e addetti alle vendite.

Vi sono delle distinzioni da fare se si considera il genere degli occupati stranieri: uomini e donne infatti ricoprono mansioni in molti casi diverse tra loro. In particolare, se per i maschi la professione più ricoperta è quella operaia specializzata nelle costruzioni (15%), per le femmine si tratta di personale non qualificato nei servizi domestici (29%).

(6)

Le professioni svolte dagli stranieri che resistono alla crisi

La crescita della domanda è condizionata e circoscritta a comparti specifici: diminuiscono gli occupati nelle costruzioni e nell’industria, mentre aumentano nell’agricoltura e nei servizi alla persona.

Nel 1° semestre 2007 solo il 20% degli stranieri trovava occupazione nei servizi alla persona, nei primi sei mesi del 2013 questa percentuale è aumentata del 9%. In termini assoluti si registra una crescita occupazionale in questo settore di 400 mila addetti.

I settori che hanno risentito maggiormente della crisi economica registrano invece una diminuzione di addetti: il 5% in meno nell’industria ed il 4% nelle costruzioni.

Occupati stranieri per settore economico di occupazione. Confronto 1° semestre 2013 – 1°

semestre 2007

Settore economico 1° sem. 2013 1° sem. 2007 Diff. perc.

Agricoltura, silvicoltura e pesca 4,8% 3,5% 1,4%

Industria in senso stretto 17,9% 22,7% -4,8%

Costruzioni 13,9% 18,0% -4,1%

Commercio 8,7% 9,0% -0,3%

Alberghi e ristoranti 8,8% 8,2% 0,6%

Trasporto e comunicazione 5,1% 4,4% 0,7%

Attività immobiliari e finanziarie, servizi alle imprese 7,0% 9,6% -2,5%

Istruzione sanità servizi sociali, amm. pubbl. 4,5% 4,7% -0,2%

Altri servizi collettivi e personali 29,2% 20,0% 9,2%

Totale 100,0% 100,0%

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Istat Rcfl

Diminuiscono le professioni elevate e qualificate (piccoli imprenditori, tecnici della salute e tecnici dei rapporti con i mercati), ma anche gli artigiani e gli operai specializzati ed i conduttori d’impianti.

In linea con quanto evidenziato in precedenza a crescere sono le professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi ovvero gli addetti alle vendite, e gli addetti alla ristorazione e le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali.

Aumentano notevolmente anche le professioni non qualificate: i lavoratori nell’agricoltura, nella sanità , nei lavori domestici e nei servizi di pulizia di uffici ed alberghi.

(7)

________________________________________________________________________

Occupati stranieri per tipologia di professione. Confronto 1° semestre 2013 – 1° semestre 2007

Settore economico 1° sem. 2013 1° sem. 2007 Diff. perc.

Professioni elevate e qualificate* 5,6% 9,7% -4,1%

Professioni esecutive nel lavoro d'ufficio 2,1% 3,3% -1,2%

Professioni qualificate nelle attività commerciali

e nei servizi 23,2% 14,9% 8,4%

Artigiani, operai specializzati e agricoltori 23,1% 30,0% -6,9%

Conduttori d'impianti, operai di macchinari fissi

e mobili e conducenti di veicoli 10,1% 13,0% -3,0%

Professioni non qualificate 35,9% 29,1% 6,8%

Totale 100,0% 100,0%

*Rientrano in questa categoria i legislatori, imprenditori e alta dirigenza, le professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione e le professioni tecniche.

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Istat Rcfl

Ma quali sono nel dettaglio le professioni che hanno risentito meno della crisi economica. Per riuscire a fare un confronto è stato necessario aggregare qualche professione (sempre in un ambito inerente) perché nel 2011 la codifica ISTAT è cambiata. Per questo i dati sono da considerarsi stime. Sono state considerate le professioni con almeno 50.000 addetti stranieri e vista la problematica di una popolazione dinamica, il confronto è stato fatto sulle differenti distribuzioni delle popolazioni.

Le professioni che registrano una crescita sono le professioni inerenti ai servizi: in particolare le professioni qualificate nei servizi personali ed assimilati ovvero il personale di compagnia di servizio alle famiglie, gli addetti all’assistenza personale, alla sorveglianza di bambini, ma anche gli addetti all’estetica/acconciatori.

Non cresce solo il personale qualificato ma anche quello non qualificato nei servizi turistici e nella pulizia, in questo ambito troviamo i collaboratori domestici, gli addetti non qualificati alla ristorazione, alle pulizie di uffici ed esercizi commerciali, di alloggio e nelle navi e gli operatori ecologici.

Cresce anche il personale ausiliario di magazzino ed i braccianti agricoli. Stabili gli addetti alle vendite (all'ingrosso e al minuto, venditori a domicilio, addetti ai distributori di carburanti), alla ristorazione, i fonditori saldatori, lattonieri, calderai e gli artigiani addetti alle rifiniture delle costruzioni (pittori, piastrellisti, elettricisti ed idraulici).

Mentre a diminuire sono gli autisti di camion, furgoni ed altri veicoli e gli operai specializzati nelle costruzioni.

(8)

Le professioni “straniere” che resistono alla crisi. Confronto 1° semestre 2013 – 1°

semestre 2007

Settore economico 1° sem. 2013 1° sem. 2007 Diff. perc.

Professioni qualificate nei servizi personali ed assimilati (addetti all'assistenza personale,

acconciatori) 12,1% 2,3% +9,8%

Personale non qualificato nei servizi turistici e di

pulizia, collaboratore domestico 22,0% 18,0% +4,0%

Personale ausiliario di magazzino, dello spostamento merci, delle comunicazioni ed assimilati

5,0% 2,5% +2,5%

Personale non qualificato dell'agricoltura

(braccianti personale non qualificato) 3,1% 2,0% +1,1%

Esercenti ed addetti alla ristorazione ed ai

pubblici esercizi 6,6% 6,1% +0,5%

Esercenti ed addetti alle vendite (all'ingrosso e al minuto, venditori a domicilio, addetti ai

distributori di carburanti) 3,6% 3,5% +0,1%

Fonditori, saldatori, lattonieri, calderai,

montatori di carpenteria metallica ed assimilati 2,4% 2,3% +0,1%

Artigiani ed operai specializzati addetti alle

rifiniture delle costruzioni 3,5% 3,4% +0,1%

Conduttori di veicoli a motore e a trazione

animale (camion, auto, furgoni ed altri veicoli) 2,8% 3,4% -0,6%

Artigiani ed operai specializzati addetti alle

costruzioni e al mantenimento di strutture edili 8,2% 11,5% -3,3%

Sono state considerate le professioni che nel 1° semestre 2013 avevano almeno 50.000 addetti. Visto il cambio di codifica del 2011 (da CP01 a CP11), è stato necessario raggruppare alcune professioni per renderle confrontabili e produrre delle stime

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Istat Rcfl

(9)

________________________________________________________________________

Le professioni per nazionalità degli occupati stranieri

È stata effettuata un’analisi sulla tipologia di lavori svolti in prevalenza in base alla nazionalità e ne è emerso che non solo gli stranieri fanno pochi lavori, ma esiste un effetto segregazione anche all’interno delle nazionalità di appartenenza.

Sono state considerate le nazionalità più presenti nel nostro territorio.

La nazionalità più rappresentata nel panorama occupazionale straniero è la Romania con oltre 600 mila soggetti, una quarto di tutta la manodopera straniera. Seguono albanesi, marocchini e ucraini con, rispettivamente, 239mila, 153mila e 144mila soggetti. Completano il quadro i filippini (142mila) ed i moldavi (95mila).

Sulla base della provenienza geografica degli occupati si possono evidenziare delle nette differenze in termini di professioni ricoperte. In generale gli stranieri provenienti da alcuni Paesi dell’est Europa (albanesi), a cui si aggiungono i marocchini , sono occupati in mansioni legate in prevalenza al settore delle costruzioni, mentre altri cittadini dell’Europa nord orientale (come ucraini, moldavi) mostrano delle specializzazioni maggiori nei settori dei servizi alla persona e domiciliari, siano esse professioni qualificate e non. Anche per filippini l’assistenza alla persona è la professione più ricoperta.

Se si osserva per ciascuna etnia la concentrazione per le prime 3 professioni più ricoperte, si scopre come vi siano delle vere e proprie specializzazioni professionali: per gli ucraini o per i filippini, rispettivamente il 70,3% e il 76,7% di tutti i lavoratori di quelle nazionalità sono concentrati nelle prime 3 professioni che, in questo caso, consiste nei servizi domestici o alla persona. Anche per i moldavi è forte questa specializzazione.

Mentre nelle altre etnie le professioni sono meno concentrate e si ritrovano nei primi posti anche le professioni legate all’edilizia (Albania e Marocco)

Questo porta a dire che la crisi è avvertita meno nelle nazionalità che lavorano nei servizi alla famiglia (filippini, moldavi ed ucraini) e di più nelle nazionalità più legati all’industria e all’edilizia (albanesi e marocchini).

(10)

Prime 3 professioni ricoperte dagli occupati stranieri per le prime nazionalità, 1° semestre 2013

PAESE Prima

professione Seconda

professione Terza

professione Totale prime 5

Romania

Personale qualificato nei servizi di cura, di compagnia, di aiuto domestico alle famiglie

Personale non qualificato addetto ai servizi domestici

Artigiani ed operai specializzati addetti alle costruzioni e al mantenimento di strutture edili

38,6%

14,5% 12,4% 11,7%

Albania

Artigiani ed operai specializzati addetti alle costruzioni e al mantenimento di strutture edili

Esercenti e addetti nella ristorazione

Personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli

35,8%

21,2% 7,4% 7,2%

Marocco

Artigiani ed operai specializzati addetti alle costruzioni e al mantenimento di strutture edili

Venditori ambulanti

Personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci

29,3%

10,2% 9,9% 9,2%

Ucraina

Professioni qualificate nei servizi personali ed assimilati

Personale non qualificato addetto ai servizi domestici

Esercenti e addetti nella

ristorazione 70,3%

36,6% 28,9% 4,9%

Filippine

Personale non qualificato addetto ai servizi domestici

Personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli

Personale qualificato nei servizi di cura, di compagnia, di aiuto domestico alle famiglie

76,7%

56,9% 12,9% 7,0%

Moldavia

Personale non qualificato addetto ai servizi domestici

Personale qualificato nei servizi di cura, di compagnia, di aiuto domestico alle famiglie

Esercenti ed addetti nelle attività di

ristorazione 57,4%

26,3% 24,3% 6,9%

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Istat Rcfl

Riferimenti

Documenti correlati

 Un’analisi sui cittadini stranieri che tra il 2008 ed il 2011 hanno lavorato almeno un giorno come dipendenti in Veneto.  Si parlerà quindi di un insieme costituito da poco più

Il suo metodo parte dall’analisi dei freni freni freni freni che possono inibire la creatività, per permettere ai potenziali “studenti” di essere consapevoli delle

17, «con capo a forma di palla ornato elegantemente a filigrana », che non abbiamo riconosciuto tra i pezzi del Gabinetto dei preziosi (a meno che non sia il n. assegna, ma

[r]

Dopo gli interventi adottati nella fase di raccolta dei dati e di selezione del campione come in quella della sostituzione delle famiglie, permane comunque un effetto ritardo

In questa occasione l’incidenza delle famiglie straniere sul totale di quelle estratte dalle liste anagrafiche si porta al 3,7 per cento, tre decimi di punto in più rispetto

L’Istituto nazionale di statistica è il titolare sia della rilevazione sul movimento dei clienti nelle strutture ricettive sia di quella sulla capacità degli esercizi ricettivi..

3: INFORTUNI DENUNCIATI OCCORSI AI LAVORATORI STRANIERI PER CONTINENTE DI NASCITA - INDUSTRIA E SERVIZI. ANNO EVENTO