ANNO
XXII. 'rorino, Febbraio 1St:J6
NuM.2.
'
L'INGEGNERIA Cl VlLE
B
LE A R T I I N D U S T R I A L I
PERIODICO TECNICO MENSILE
Si discorre i11 fine del Fascicolo delle opere e degli opuscoli spediti franchi alla Direzione dai loro Autori od Editori
-~--
CO TRUZIOXI IDRAULIÒHE
L'A DIGE
S .E COKDlZIOJ\I IDROGRAFICHE
E
LAVO IU 01
SISTE~JAZIO,\ENEL SUO ALVEO
Vedasi la Ta'l:ola IIL'ìTHOUl:ZIO:\E.
I laYori di co
rrezione e di sistemazione dei torrenti nel loro
bacino montano,hanno un
'importanzache in questi ultimi
de~e~ni an~ò sempre pili accentua.~1dosi,
in causa specialmente
dei d1saln che pur troppo pare, 111 parte anche pei
cresciuti disboscamenti, si ripetono con maggior freqw:nza e aumen- talain
tensità,non solo nell 'ambito della reo -ione montuosa
ma soptalutlo nelle ul?erl?sevallate inferiori" e nella pianura;
dove 1t
torrente, arricchito nel lungo percorso da molli af-
~ue:iti che.
in_sieme c_oll_ e acque vi
. apportanoquantità non
mddferenl1 d1 ma teria!J
,ha
carn biatocarattere elevandosi
n_ella categoria dei fiumi, e dove s i fa
spessoribelle ad ogni
ritegno.Si
èriconosciuto
esistere un'intima relazione fra le inon-
dazio_n~ e. i di_salveame~1ti che
avvengono nella
pianura, e le
cond1z10J11 deitorrenti nelle rnontao-ne
esi è
cercato in queste una dellecause prime dei m~ li 'lamentati. Gli Enti
intere ali e i YarìGoverni hanno fatto
a o-ara nell'iudao-are con
?ili genti ossen'.~zioni ed. ace.urat
istudi, i modi pi~ì ef~
ficac.1 e
le
_op~reprn
convementIe addalte a por rim
edio atanli
danm, sia col sopprimere all'orio-ine le causeche vi
hanno dato luogo, sia
coll'arrestarne ilpropa.,.arsi e sia col- l 'attem~a~' e l'i:ifluenza _ dannosa delle med esime~
In questo modo fu po~s1biled1 ra
ccogliereuna quantità di dati utilissimi· di
eper1rn ~nlare.
su larg? scala i piu svariati procedimenti: dirormars1 esa lt1
concetti sulla loromao-<>iore o minore effic~c ia
t
1 .
. bo11}
rappor .o C?n evari
e cJrcostanze dove trovanoapplica-
z10ne; e d1 sviluppareuna
serie di lavori speciali, il cui com-
plessuba creato un nuovo ramo delle
costruzioni idrauliche connorme
?ir~Lti~e edindirizzo proprio. '
Le
~~bbhcaz10J11 e lememorie che trattano dell'aro·omento . on~
gia numero e,anzi molti
ssime di
esse hannou~ valore
111lr_mse~o
notevole, ed offrono ampia materia di studio
·ma
o:d1~ariamente, si riferiscono a casi speciali od
a sin()'oÌe re~g10m. Mancava un'opera che raccoo-lienclo in un Iavo1'.'o
unico tutte gue
le!lozioni,
coorc!in'anclole bedando
loro una formapropna,_
Yem~se a c?slituire un vero trattato di questo ramo della
scienza1drauhca
che,per la
specialità dei siti dovesi
~'ol~e, assume ~n caratt~re 01:iginale assai diverso dagli
altri.
\\1:1bt~ l~cun~ nene ora ne1!1p1ta dall'opera testè pubblicata di e .e~.
'
on Ebenhof « La
sistemazione dei corsi d'acqua tor- rel~IZ11 ~>,,opera, magistr:a!e ~ ~nica_nel suo genere (1).
~a~lt
!
~uto1e non s1 e hm1tato rn essa adesporre le varie
co~dd1ZI01~1 111 cui si trovano i torrenti lenorme o-enerali a
cmh
f eve mformars· 1 1 a s1
· s emaz10ne e1t ·
cl "medesm11 1 van lavon
· · "' · <.e_ e
1:1rono P'.oposti
e che, secondo i casi conviene o no di
e~e<>mre
" ·
' e"'h bne I rn a o un
ftt ' app 1
· 1caz10ne speciale ad un · '· corso ve 1 ~i~i~er ) G~birgsu:_asser~au
(Flussregidierung und Hauptschlucht- l!'luss~a1:f' im Alp_ine~ E_tsch· Br.cken und sei ne Beziehungen zum\\T EBER de~ oberitalienischen Sclw:enmilandes von ALFRED RITTER
e un at~:n~ _BEN,.IIOF
1: - 55 fogli in quarto co~ 81 figure nel testo e m iog 10-grande con 61 tavole. - Vienna.
d'ac_qua, il
_quale
, in_sie~1ie coi
suoi principali influenti,offre le
p_tt~ s~anal~o?cas1 om per apprezzare nel loro valore pratico
tut~1 1
.
s1stem1 d1 quesl?ramo cieli? scienza idraulica; ha per
C?SI_dire larnrato sul
YIY~; e_perciò tutte le sue
argomenta-z10111.
sono corroborate dai falli, hanno per base lavori ese<>uitie la cui
efficacia non sipu
òpiù mettere in dubbio.
Irftal
,modo
_l'Autore, non solo ci ha dato un trattato completo della lmateria,
manello
stessotem po, una mono<>Tafia
esaurienteI
dal punto di Yis_la_
s_uddet_lo', cli~n lì1:1me, "i
l quale,sebb en~
tragga ! e
s~1e or1g1~11fuori
clIta_ ha
e s1 lrori pergran parte
, sul_ ternlonoaustriaco, pure cl1s
cende nella pianura Yeneta 1 e, rngrossal? ~lel!e ~orbid_edei suoi aflluenti tirolesi e italiani,
·
arreca grav1
ss11111 disastri alle nostre città, allenostre pianure.
Questo fium
e è l'Adige, sul quale si sono
oiùeseo-uili tant
ol nel te~Ti~orio i~aliano, quanto in quello au~ triaco "ctei lavori
l grand_10s1,
co.~s1clerevoli.Perciò il
libr_odi
\Yeber, cl~e.pei te-
desc~1
ha un
1mpo~'t.auzaancora
~agg1ore, eh~per. noi
, u~quantoche nulla fr
a essi e stato pubblicalo sullAd1
"'e rnJtaha non p~rò
_mancare. cli _ a~qui ~ lare !
_'approvazione co ~pÌeta degli slu-
d10s~
delle
~1s~1ph!rn1drauhche, visto
che,per la prima volta, troviamo rrnn1lo 111 un'opera uni
calultociò
chesi riferisce a
qu~stofium
e,nonrhè i molteplici larnri
eseguili,dei quali
specialmentepoco è noto (1), mentre, e per la
o-randiositù1 01~0,
eper !' audaci~ con cui furono intrapresi e 'ìrnr l'esito feli ce ottenuto, mentano altamente di essere cono sciuti. Eo-li è a_p~unlo a
c_agi?ne di questo speciale interesseche olfre p~r noi
Iopera d1 Web
er, che ci proponiamo di prenderla a guidanella breve esposizione dei vari
lavori disistemazione compiti
sopra l'Adigenel bacino montano, non tralasciando di a"- giungere le co nsiderazioni
che la nostra risi laai medesimi ~i ha suggerite (2) .
Il tentare la storia di un fiume non
e
cosa dipoco momento nè facile per chicchessia; ma in Weber
concorrevanotant ~ circostanze.'.
che_ rar_a,rne_nte si trorano riunite in m~~persona
solae perc10 egli , pm d1 qu
alunque allro trovavas1 111<>rado
d!
sten?ere la~~onogr~~a in questione. La sua
lunga
0espe-
n_en~a 111 la~1on
1drauli_c1,
la gran parte da luipresa alle opere d1 s1stemaz10ne compite nel bacino montano clell' Adi<>e, i molti viaggi n ~i paesi attraversati dal fium
e, e inpa rti~olar
modo
la quantitàenorme di documenti uffi
ciali messi a
suadisposizione, dei quali molti inediti
, sono una gara
nziadel va-
loredella
suaopera, nella quale non
solo troviamo trattata laparte idrau_lica, ma an
che quelle par~i c~ellageologia e della meteorologia, che hanno con essa un 111tnno
le<>ame.Noi Italiani poi, dobbiamo
specialmenteand~re oro-oaliosi de_lla Mono
grafiadi Weber, poichè vediamo in essa ~·i~ono
sc
mtoed altamente apprezzato tutto
ciòche i nostri sommi hanno fatto in questo
lembo della pianura italica,dove si sono
_(~) Nei Cenni monografici pubblicati dal Ministero dei lavori pub- blici nel 1878 al Voi. 5, pag. 35 è detto che« dopo l'imponente piena
> del 18~8 ... fu compilato e sta discutendosi un progetto Kink, col
> quale s1 proponeva la costruzione di serre montane ... > Egli è ap-
punto dell'esecuzione di questi lavori che ci occuperemo e siccome ,}'!ngegneria Civile ne ha già parlato (Vedi .Anno XVI, N. 3, pa- gma 33-40) quando i lavori erano in corso, così nella nostra esposi- zione faremo in modo di completare quelle notizie, tralasciando ciò che ivi è stato detto ed estendendoci invece sopra quanto non si è potuto accogliere allora od ha bisogno di essere completato in causa
dello sviluppo successivo dei lavori. •
(_2) Dal libro del signor Weber prendiamo pure le figure necessarie all'1llustrazione delle cose da noi esposte, e ciò col grazioso consenso dell'egregio Autore, al quale rendiamo qui pubbliche grazie.
1
L'INGEG~ERIACIVILE E LE AH, TI INDU THULI
i
combattute
ti1nte lotte conlro l'
acqua, elemento indispensabile 'nuisce
la sua pendenza, passando gra dala rnente da 0,93 ° /,,, ,
a all'uom
o, allo SYiluppo del
commercio
, cieli' industria e dcl- O, 76; 0,2-J.; O, U e fino a sfociarein
mare; mentre a monte l'agricoltura, eppure tanto di
sastroso se abbandonato alla pro-le pend
enzeyanno
sempre
aumentando. Senonchè
in causapria bizzarria; agone Y
eramente classico per l'idraulica,nel della
conformazione speciale del lettopresso Sacco,
comequale le
opinioni e le teorie più opposte sono venule a cozzodiremo in
appresso, la separazione dei duetronchi
comicnc e molte cli essehanno trornlo
la sanzione dell'esperienza;Y
e- si faccia in questo punto.diamo
in
essa tenutinel
conto che meritano e me'si alarga La lun
ghezzatotale ciel fium
e è cli 410 Km. dei quali circa contribuzione con sag·acia edaccuratezza i numerosi
scritti la metà sulterritorio i
taliano; la massimaportala
intempo pubblica ti
sull'argomento dainos tri idrauli
ci; cosicchè d'ora !di piena
ècli
3500 a -J.OOO m·per minut
o secondo, supera in aY::mti per gli ulteriori stuclì, il libro di "'eber potrà se rvire
!quindi quella di tutti i fiumi Y
eneti che sfociano direttamente comepunto di partenza; egli
segna, per cosi esprimerci,il in
mare, come si scorgedallo
specchietto seguente:
di
YC!rio fra il
passato
el'ayvenire,
e costituisceuna
specie ' Saperficie Lunghezza Portata massimad'
imentario di tutto
ciò cheriguarda
l'Adige. Possiamo ii~·~h~f~~~~,:m:~~~;~li in dS,i~o":'e~ri pe~nm~ne~!? ~:~1ndo adunqu
e fareper l'llalia
gli stessi Yoti che l'Autore faper Tagliamento
'L:>IJO170 t.
400 l'Austria, che altri cioè, dei nos tri
principali fiumi, trovinoLi,·e
nza ':UHJO110
LOOOuno storiog
rafo
come l'ebbe l'.\ di
ge.PiaYC i.1
00220
3.000CAPITOLO
L Brenta .
2.:)0!~18li
870Bacc higlione l.
liOO 130770
J,' Adige nel territorio Austriaco.
l. - CE:'i:\[ GE:\ElìALI SULL' .\D!GE.
Il
nomedi .-\digc
è antichissimo;Yi
ene giù menzionato dn Plutarco (Athisona o Atisona)
eda
Strabone(Atagin); nel i\Jedio
Erni croni
sti lo chiamaronoAthesis
oAtac is;
nellaparte montuosa pare, p?,rò
, abbia arnlo fino dai tempi più re- moti il nome diEtsch
che alcuni derivano dall'Etruscorasèno . Dopo il
Po èil
maggiore eil più importante dei fium
i che solcano la pianura veneta e,per
lunghezza di corso,il princi- pale della penisola. Il
suo bacino imbrifero ha un'ampiezza dm nonviene supe rata in Italia
chedai ba
cini del Po edel Te,-ere;
sidiv
ide in duepart
i ben distinte (fìg. 2,tav. II)
:una montuosa e l'altra piana
; la prima nel Tirolo, ha un'esten- sione di'10.550
chilometri quadrati nelle Alpi centrali e orien- tali; la secondad
i soli 521 chilometriqu::idrat
i,lutti
sopra territorioitaliano; quella può
considerarsi comeil Y
ero ba- cino alimentatore del fiume,ques ta
imece gliforn
isceun
tri- butorneschino. La
separazione dei due bacini haluogo fra Borghetto e Peri, dove appunto
ilfiume Y
arcail
confine au- striacoper entra re nella
regioneitaliana.
Anche dal
punto cli Yisla del suo andamento potrebb
e man- tenersi la
stessa distinzione,poichè da
l confine in
sotto climi-
Gorzone 010 I
70
330.\dige
l
t.080
!dO 3.500.Da queste cifre si sco
rge che l'.-\dige,relativam
ente al suobacino, ha una portala
massima inferiore aqu
ella deglialtri fiumi
; ilBrenta
solo Yi si avvicina; poi il Gorzone e il Li-wnza
; gli altri sono assaipiù. r
icchi d'acqu
e dipiena; e primo fra tulli il P
ia\'c;il quale, con un
bacino quasi treYo
ltepiù piccolo
diqu
ello dell'Adige,ha una port
alapo
cocl
iversn.'
Yeber attribuisce questo fatto alla di,·e
rsa esposizion
e dcibacin
i dei corsi d'acqua in esame;poichè
quello dell
'Adige, a differenza degli altri, si trovar::i
cchiu
sofra le Alpi
e quasidifeso dai Y
en li meridionali carichi diumidilù
; perciòle
sue piene sono meno ricche cl i acque . .\la,
secondo noi, qu
esta ra
gione non è sufficiente e riteniamo che la rn::issima influenzadebba
ricercarsi nella natu
ra geolo~ica dci rnri bacini; nellaloro maggiore o minore rngelazion
e IJoschiYa; nella lunghezzadell'a
staprincipa
le edi
quella degli influenli e sopralulloI
' nelle pend
enze dei medesimi ( t).(I) CR1;G'."OLA, Coincidenza delle piene in parecchi affluenti di I im corso cl'acqua principale. Voi. X dell'Ingegneria civile.
Fig. !J. - Il laghetto di Reschen
L'l~GEGNERIA
CIVILE E LB ARTI IKDUS'l'RIALI 19
Fig. 10. - Lago di Haider.
L'origine dell'Adige
e
a~sai modesta;
esso e:;ce placidamente
dal Jaghello di Reschen (fig. fJ) all'allitudine lii '1415metri
presso Reschenscheidec k nell
'immediata vicinanza dello spar- tiaeque fra il suo bacino e quello dell'lnn; attrarnrsa due altri laghetti sotto tanti e poco lontani, il .\litter
e l'Haider (fig'10),
i quali formano col primo tre bacini alpini, cui fanno maestosa
corona altissime cime, e lontan lontano nevi perpetue e gigan- te chi ghiacciai. Con una
curva larg hiss im
a gira le Alpi della v:ille dell'Octz e, anicinando Glurenz eLaas, proseg ue in
direzione orientale finop
resso Merano, dorc arriva precipi- tando di terrazza in terrazza per ben cinque Yolle
e abbando- nando il Vintschgau. Qui rnlgequasi brusca mente verso su d-
est, direzione che m:in tiene fino a Bolzano, dove,piegando a
sud sud-ovest, continnail
suo corsofino
allaimbo
ccatura dcl torrente i\oce, per dirigersi poi amezzogiorno
e proseguire co ì fino a Trento. Oltre que La cillù riprende poco a poco la direzione primitiva e, aho alcune risrnlle, la consel'\'a fino a Chiero sopra corrente aY
erona; a partire da questo punto il suo corso si dirige (fig. 2, tav.11) verso sml-est fino
aRonco in
1 vicin~nza di Albaredo; indipiega
a sud-sudest e, dopo Badia- Pol:~me al sud di Legnago, assume la di
rezione di oriente, avnc1_na_ H.ovigo, _Anguillara,
Cavarzere, eva
a sfociarenel-
I' Adnal1co presso Fos one al sud di Chinggia., L_e .Pendenze Yariano da m. 0,018
per
metroa
0,0344dal-
! ongme fino a )]erano; da :\forano a Bolzano da m. 0,00524 a m. ?_,002~2 nel tronco superiore e da m. 0,00093
am.
0,00136 nel! rnferiore; da Bolzano al confineitaliano presso Borghetto
da m. 0,00054 a m. 0,0019.Da qui in
sotto abbiamo: fino a
Veron~ m. 0,00'144; fino aZeYi
o m. 0,00106;fino
a Legnago e ~adia m. 0,00055 e l'ultimotra tto fino
al mare m. 0,00009 os 1a 0,09 "/00 (fig. 3,tav.
II).. Le larghezze del fiume
vann
o crescendo mano mano che si d1 cende dall'ori0-ine alla foce; da 45 metri nel tratto fra Me- rano e Bolzano, diventanoda
54 a 70 nel successivo fino a Trento e di '100 metri fino al confine italiano· indi 130fino
~-Vero!1a
dove l'Adige è sempre navigabile. 'Nell'asta infe- 1~ore s1 _hanno '137 m. fino aZ
e.Yio; 240 rn.fino a Bad
ia;indi :.o5 fi?.·
m fino al mare.. Dei principali influenti diremo più
inn:rnzi per non
cadere111
tr?ppe
ripetizioni . .Lapor tata
nelle mas~ime piene èdi
metn cubi 700 per minuto secondo fraM
erano e Bolzano·di
'
'1400 m. c. a monte della confluenza col i\occ; ùi 111. c. 3300
presso Trento
e di 3500 a 4000m.
c. circa aY
erona.i\el territorio austriaco e
fino
aYerona
l'Adige si man-ti
ene in !etto più o menoprofondo
; corretalvolta per
Iralli
a forte pendenza,ru
moreggiando e spumando con Y
cemenza, mapoi riprende poco più a Yalle il
suo corso regolare, eperò
sempre con
carattere d
i fiume alpino; non raramentedirnga
a destra ed a sinistra ro,·inando etravol
gendo tutto ciò cheincontra ul
suo cammin
o. Sotto Yerona
le sue acque diventano pericolose,poichè non scorrono più
incassatefra
lerirn
; lamano dell'uomo ha cerca to di domarne i
ca-pricc i co ntenendole per
mezzo di arginature longitudinali ed obbligandole così a correre i. n un letto
, chein
moltitratti
èpensil
e; ma anienetalvolta
cheil fium
e, quasi stanco diqueste ca tene, si gonfia, si ribella, rompe le arginature e via furioso per le campagne adiacen ti portando dornnque la ro- Yina
e la desolazione.Questi
giorni di collera sonoquelli
delle massimepiene e
si verificano in primarnra all'epocadello
scioglimento dellenevi
ein autunno quando
hanno luogopioggie torrenziali; qu
esteultime piene so no impronise e
al~issime, quelle
imece hanno
maggior durata maveemenza mmore.
2. -
OROGRAFIA E IDROGRAFIA. -IL
YI!\'TSCHGAU.L'Adige
nella sua parte montana e fino pressoil
confineitaliano
èun Y
ero fiume alpino;da
sempliceruscell
o si tra- sforma rapidamente intorrente
ed arricchendosi delle acque dinumerosi
eimportanti influenti
si elen fino al grado di fiume. 11 suo bacino per la maggiorparte si
tron nelle Alpi meridionali, solo una quarta parteapp
artiene alle centrali cristalline. Fino a LaYis ilfiume scorre
lungole
Alpidella
valle di Non a destra
e le dolomiti del Tirolo meridionale a sinistra;indi
s'intromettefra le
Alpitrid
entine ei
montiLess ini per
Trento,Rornreto
ed Ala e,dopo
unpercorso
di 200 chilometri circa, abbandona laparte montuosa presso la
Chiusadi Yerona.
Al suo bacino,
la
cui forma ha una lontana rassomiglianza conuna
foglia di quercia (fig. 1,ta,·.
JI)fanno
corona alti-
si me cime di monti, coperte da
ghiacciai e che vanno grada-tamente
declinandoverso mezzogiorno.
Nel centrodel me-
desimotrovasi
Bolzano, giustamente chiamato la perla
del20
L' INGEGNERIA CIVILE E LE ARTI INDUSTRIALI
Tirolo meridionale; all'estremità sud, dorn il bacino ha la minima larghezza, domina la bellissima città di Trento.
Le punte della valle dell'Octz si elevano da un mare di
!!hiaccio a sole cinque miglia cli distanza in cl irezione nord- ovest e sopra di esse torreggia gigante la \Yildspitze a m. 3770. Verso nord il ghiacciaio Stubay, al quale seguono, andando da nord ad est, in lunga catena i ghiacciai delle Alpi 1 delle valli della Zill e di Tauer ; ad oriente sta il nucleo maestoso dell' Ortler, il più alt.o e il più grandioso delle Alpi orientali coll'Orllerspitze che raggiunge i m. 3905. Verso sud-est appariscono i ghiacciai del gruppo Adamello e più Yicino a oriente la Yedre.tta .\Iarrnolata.
In questo maestoso anfiteatro del!;:; natura che va a chiu- dersi nella Chiusa di Verona a soli '107 metri sul livello del mare, si raccolgono le acque che, discendendo dalle più ele- Yate punte (3905 m., 3770 rn., 3741 m. la Weisskugel, ecc.) e attravers:mclo ricche e rnrdeggianti convalli, confluiscono nel!' Adige, il quale, solcando la pi:mura veneta, le trasporta al mare.
La valle superiore nella quale scorre il fiume da Reschen- scheideck fino a :\forano, per circa 68 chilometri e con un'al- titudine media di H..t2 m., si chiama il Vintschgau o Val Venosta, e più precisamente: l'alto Vintschgau dall'origine fino a Schlanders, e il basso Vintschgau da qui a .\forano. La Ya!Je inferiormente a .\forano fino alla stretta di .\lurazzo presso Calliano al sud di Trento è detta Val d'Adige e più ,;otto Ya I Lagarina.
Il carattere dominante di questo bacino non è quello di una valle longitudinale che si svolga fra catene parallele di montagne; ma bensì di tante valli, che circondano gruppi isolati di monti, specialmente verso settentrione, il Vintschgau, la valle dell'Isargo e quella del H.ienzo, e solo da Bolzano in sotto assume il carattere di vallata longitudinale. Analoga- mente ai corsi di acqua alpini, l'Adige, l'Isargo (Eisack) e il Rienzo, suoi influenti, non discendono dalle cime più elevale, ma da selle e convalli superiori, mentre valli minori si di- rigono lrasversalmen le e vanno a ricercare le più elevate al- titudini. E però tanto le valli longitudinali, quanto le trasver- sali, sono formate da una serie di bacini minori e di strette o chiuse, quest'ultime con pendenze sempre più ripide. In tutte le valli la pendenza media cresce andando verso le origini; però l'inclinazione nei singoli bacini è sempre maggiore di quella delle vallate che li riuniscono.
Dai laghi di Reschenscheideck, dove l'Adige incomincia il suo corso, fino a Merano la valle presenta un carattere che non s'incontra in nessun'altra vallata alpina; cinque terrazze ne dividono la sua lunghezza, di G8 chilometri, in tanti ·ba- cini singoli e, diremo, quasi isolati, i quali formano i gra- dini che dalla al titucline di 292 metri permettono di raggiun- gere i m. '1445. ln questo tratto l'Adige è ancora troppo giovane, quindi impotente a dominare i proprii influenti; perciò corre, precipitando di terrazza in terrazza, spinto ora a destra, ora a sinistra dai numerosi coni di deiezione che i torrenti sel- vaggi vi apportano dalle più alte cime delle montagne cir- costanti; e talvolta introducendosi a forza e formandosi strada fra due coni che si fronteggiano ed ostruiscono la vallata, corrode or l'uno or l'altro sprofondandosi in burroni spa- ventevoli spumante e fragoroso, per poi riapparire poco sotto limpido e calmo. Queste masse di materiali, le cui basi tal- volta occupano tutta la larghezza della vallata, e il cui apice si eleva per oltre 300 metri, influiscono grandemente non solo sull'andamento del fiume e sulle sue pendenze, obbli- gandolo a rigurgitare ed a depositare a monte le proprie tor- bide; ma gli tolgono la forza per asportare le materie, dando così origine a ristagni paludosi e non di rado a laghi tempo- ranei. La natura rlei bacini di raccolta degli influenti, tutta cristallina nei micascisti, che facilmente si degradano esposti agli agenti meteorici, contribuisce in modo slraordinarioall'au- menlo delle materie da essi trasportate nell'alveo del!' Adige.
I tre laghi di Reschen (fig. \J), di .\1ezzo e di Haider (fig. IO), dei quali il nostro fiume è l'emissario, formavano in origine un lago unico, il quale venne appunto tripartito da due torrenti, di cui l'uno, il Cari in, esce dalla valle Langtauf, l'altro, il Zenger, discende dal Grosshornkopf. Dai laghi fino a Glurns si estende una vallata per una lunghezza di 15 chi-
lometri circa, con la forte pendenza di l: LJ, e l'Adige la percorre bagnando il piede della pendice di destra, lenutori imbrigliato dal cono di deiezione del torrente Plani. Presso Glurns sbocca il Ramm, che discende dallo Stilfser-Joch e dal Passo di Buffalora; più sotto, sempre sulla destra, im- mette presso Spondinig il Sulden, che scola le due vallate di Suldner e di Trafoi, e che nei tempi passati portò t::ili derasta- zioni da trasformare la pianura fra Lichlenberg, Schlundern,;
e Glurns in una vasta palude. Sulla sinistra sboci;a il Saldur dalla vallata di Matsch. Oggidì questo tratto dell'Adige è stato sistemato e le condizioni hanno migliorato assai.
Immediatamente a valle del villaggio di Laas, due torrenti si precipitano nell'Adige; però il Gadria, sulla sinistra, ha il sopravvento ed ha formato un cono, il cui vertice si eleva a 360 metri sul fondo di Schlanders; es o spinge il fiume verso la pendice meridionale, al che concorre pure il torrente di Schlanders.
Da questo punto fino alla confluenza della Ti.ill la valle Yiene divisa in tre terrazzi dai coni di deiezione del Tarsch presso Latsch e del Tabland presso Naturns. :\cl primo terrazzo im- mette il Plima, che discende dai ghiacciai delle punte di Sulden e di Venezia e spinge il fiume verso nord, dove viene mantenuto, fra Latch e )1arein, dal conoide di deiezione gigantesco.del Tarsch, il cui raggio è di 2 chilometri e mezzo.
Xel secondo terrazzo lAdige viene spinto verso la destra sponda dalle alluvioni del Ziel presso Zartschins, e poco sotto, sempre dal lato sinistro, confluisce la Toll, apportando immensi depositi.
Nelle vicinanze di Merano e prima di arrivarvi, il fiume piega bruscamente verso sud e si precipita, rumoreggiando, per diverse cateratte da un'altezza complessirn di 190 metri; subisce ancora l'inlluenza di un grosso torrente, il Passer, che lo spinge sulla destra; poi entra immediatamente nella sfera, dove ha principio la sua sistemazi!lne, che prosegue fino alla frontiera italiana.
3. - DA MERANO A BOLZA:\'O E AL PO:ITE DELLA FEHHOVU DI G.\lU:\'D.
A partire da Merano comincia la vera vallata del!' Adige, la quale si presenta con caratteri ben diversi del Vintschgau; qui la minor altitudine e l'esposizione ai venti meridionali per la nuova direzione assunta, contribuiscono in sommo grado a darle questi diversi caratteri: la vegetazione più fe- race, le pendici meno ruvide, il fondo più largo. La divisione in terrazze, cosi caratteristica del Vintschgau, più non esiste ; gli inlluenti, benchè più importanti, Yi ap1lortano meno ma-
teriali e danno luogo a conoidi relativamente assai minori, cosicchè il fiume si muove più liberamente nel fondo della valle senza venire spinto ora a destra, or::i a sinistra, con quella veemenza di cui abbiamo parlato nel numero pre- cedente. La pendenza è assai diminuita e perciò ne derirnno non poche serpentine nell'asta del fiume, le quali in tempo di piena sono spesso causa di straripamenti, le cui conse- guenze tornano funeste agli abitati ed ai terreni adiacenti. I coni di deiezione del Falschauer sulla destra, e del Sinig sulla sinistra, diretti quasi perpendicolarmente all'asta del fiume recipiente, minacciano la strada rotabile che da Merano conduce a Bolzano. Quivi l'Adi!!'C correva in varie volte e ri- svolte e dava luogo a ristagni e ~impaludamenti assai nocivi; ora, coi lavori della sistemazione, gli si è assegnato un corso regolare e inoffensivo.
Dei vari suoi affluenti, fra Burgstall e Terlan incontriamo sulla sinistra il Gargazone e il Vilpiano, sulla destra il Nalser- Bach; più sotto il Peters-Bach da una parte, e il Geissen dal- l'altra; indi si entra nella sfera d'influenza del rigurgito pro- dotto dall'Isargo (Eisack), la cui confluenza ha un'importanza speciale. l due corsi d'acqua, l'Adige e l'lsargo, corrono a lungo parallelamente l'uno vicino all'altro, quasi due cam- pioni che, prima di venire alla lotta, si guardano e misurano rispettivamente le forze dell'anersario, separati da una stretta lingua di terra che or l'uno, or l'altro rompe o sor- monta, invadendo il campo del nemico e dando luogo a de- positi immensi di materiali, rilasciando ristagni considere- voli nella vallata dell'Adige, tanto che fino dall'epoca del- l'imperatore Giuseppe si costruirono già degli argini tutt'ora
L"lNG EGNERI.A. C IVI LE E LE A RTI INDUS TRIALI 21 - - · - - -
esi tenti· ma
poi l'Adi
geriesce
~nalmenleYincitore, e dopo
la confluenza continua maestoso
Ii suo cor o regolare.L'IsarO'o coi suoi due
influenti
,il Rienzo e il Talfer, ab-
braccia ~nbacino imb_rifero, che è cli
P,oco.
infe~'iore ~ lla melù
dcll'estensionedel bacrno montano
del~Adige; mfatl1, menlre
questi è di '10.559 chilom~Lriq_ua?ral1
,qu
ello hauna
super- ficie di Km q. 4141
, e può npartirs1 come segue (fig. 1,Lav. II) :
Yasi Pfatten, dove
l'Adigeincomincia ad
essere navigabile e si mantienetal
e fino preso alla suafo
cenel mare Adriatico
,oss
iaper 10.4,95
1 chilometri. Ben inteso che in questo primo tra
ttonon arrivano che barche leggere ; invece fa
fluitazioneha magg ior importanza a cominciare giù eia Lana e nella Y al
-lala ci
el suo principale influente,
l'lsargo.4. - DAL PO:\TE DELL.\ FERROYIA Dt
Gm;:-;n
A QUELLO DI
S.
MICHELE.Uacino del
Ri
enzo, escluso iltorrente
.\.hren
..
Bacino ciel torrente
Ahren
Kmq. 1448 Dal ponle d
iGmund al successivo di
S. ~\Iichele,dorn
laid.
621)ferroria ritorna
sullasinistra
sponda, l'Adige ha una lun-Bacino cle
ll
'Jsargo, escluso il Rienzo e il Talfe r
.l
\.Jnq
.z077
ghezza di z3,55 chilometri e
la vallata una
larghezza mediadi 2,5 ch
ilometr
i; il suo carallere è a sai diversoda quello de
lla vallata superiore, l'influenzadel clima meridiona
le si J(mq·
'15
\l 1fa
sempre più forte. Sulla destra, dietro la catena porfirica dcl!}acino del Ta
lfe r . id.
473 _\fittelberg, si avan
zano conuna certa maesl:'t
lemontagne do- Km
q . .H41
lomitiche di i\Ie
nclel, e nella valle,da questa
con quelle
rac-1 chiusa, trovasi il lago cli Calclaro (all
'allilucline di 208 metri) Total
eL'TsarO'o
ha origine sul Passo del Brenner, a m. 1362 di !
con una superficie di HO ettari.Da
l lago escono due emissari allitudin~; corre dapprima in direzione su_cl-ovest fino _a Ster- !.o canali co
latori, i quali,per circa
Uch
ilometri, corrono pa-
zinO' poi sud-est fino a Fr:rnzensfeste e Brixen, dornriprende
,rall elamente all
'Adige; indinelle vicinanze di Sa
lurn si riu- la p;imitiv_a clirez~one
, cl~e ~onsena in~no a Bolz_ano, con un ! niscono in un fosso unico
che, solloil Home cli Fosso di Cal-
percorsocl!
.i~ch1l omeln. c_Irca. a par_tire
_da
~rixe_n.Il_
suo ìclaro, cont
inua dappt'ima
condue rettifi
li lunghiss
imi,poi
in influente p1u importante e
ti B.ienzo, 11cui bacmo
unbrifero l rettifili
interrotti da curve a grande raggio per una lunghezza ha un'estensione uguale alla metà circa del bacino totale;di- di altri 0750 m. , fino a rientrare nel fiume rec
ipien
te a Yalle ,,cencle dalle pendi
ci settentrionali delmonte S. Piana
, altra- lciel pante d
i S.
. \Iichele.\ersa i lag
hi cli Duren
(a m. l40G)e cli Toblach
(a m. 1233) ,
l Jn questo tratto i principaliinfluenti dell
'Adige sono: sull a
poi, condirezione da
esl ad ovest, bagnaBruneck e vi riceve !
sinistra: il torrente Schwarz, indiil Truden presso Vili
, l'Aal L\.
hren, edopo un percorso di IO
chilometricirca si gett a l
sotto ì\eumarklvicino alla chiesa di
S. Floriano; il Karnei- Hell'Isargo presso Brixen. Questo torrente
èfra
ipiù impor- der-Bach dopo
Laghetto,il Tusch presso Sa
lurn, e Hivosecco tanti
cd ha influentiricchi cli acque
; i principali sullasinis
tra sottocorrentea Cadino. Sulla destra:
Hollent
hal nell'imme-
sono: il Pra
gser-Bach, che attrarnrsa il
lago omonimo;il dia la vi
cinanza diTram in, il Fenn
, che attraversa Magrè, n
runst, il Furkel,
ilGad
er-Bachcolla sua biforcazione il
eil
Wild-Bac
h, chepassa
perHoverè della Luna. Quivi
la Vigil, e il Lasanken. Sulla destrail Gsieser-Bach
, l'Antholz , valle
si restringe per il protenclimcntodel Monte a
lto (1080 rn .)il \\"ielen, l'.\.h ren
giàmenzionalo,
ilPfuncler
eil Valser- e
lascia appena lo spazioper
la stradanazionale, oltre quell
oBach.
pe
l fiume; sulla destra incominciano le paludi causate dai ri-
Gli
altri influenti clcll'Isar
go, degni diessere menzionati,
slagni prodotti dal cono cli deiezione del torrente .\oce. Rornrè·ono
: sulla sinistra
ilPlltscher presso
Sterzing;l'Afers,
ilde
lla Lunatrovasi a vall
e di questa chiusa,e più
sotto, sulla t:rode n, lo chwarz
gries,il
)[uhi,il Grein e
l'Eggen condestra, si apre
l'entrala nellava
lledel
~oce,guardata dai
le suediramazioni
; sulla destra il
Pflersch, il Mareith con due
Yillaggi
clil\Iezzotedesco e di Mezzolombardo, fra
i qualile sue molteplici diramazio
ni, ilFlagg,
lo Schalder, il Thinne il torre11 Lc ì\oce d
iscende uella ml
lata llell 'Adige,e dopo un
e ilRufidun.
percorso di 7 t;hilometri circa,
parallelo a quello dell
'Adige,1l Talfe r
èl'u
ltimo influentedell
'lsargo, nell'immediatavi
si immette sottocorrente aZambana.
,·icinanza di Bolzano
;nasce sul Penser-Joch, a 22' 11 metri Ques to andamen
to del torrente .\oceperò è affatto
rcceute; cl'allilucline, ed ha una direzioneda nord a sud
; attraversa laprima
, or nonfanno an
cora molti decenni,il .\oce,
lasciandornllata di Sa rn, eù ha un percorso di 40 chilo metri circa
. Evi- .\lezzoterlesco sulla sinistra, sfociarnnell 'Ad
ige nei pressi clidenlemente
con una lunghezza cosìco
nsiderevoledeve
rac-Grumo tl
i fronte a S.i\Iid1cle, e co
l suo cono dideiez
ione, cogliere
molti lorrenlellie rivi;
ipiù importanti
sono il arente uu raggiodi
3 chilometri
circa,or·c11pa rn tutta
la lar-
IJi'trnholz
,il Tanz
e l'Emm, sulla sin
istra; l'Oetten e l'Affingghezza della va
llata,sp
ingendo controla
pendice sinistra~ulla
destra. l'Adige,
il cui letto,pei continui mate riali che
il torrente Yi. .\
c_l bacin~ dell'Iargo vi
sono '14 laghi, dei quali 9 nel ter-apportava
,andarn
sempre elernndosi, e in unione colco
nonton
o del H.1enzo, 4. in quello dell'lsargopropriamente detto, cli deiezione cli cui sopra, che qunl
c sbarra ostruiva la wllata, ed uno nel bacino delTalfer. Fra i primi sono i lag
hidi An- era causa di
impaludamenti e ri:;ta
gnimicidia
li, che avernnot~olz con_
un
'estensionedi 35 ettari
,di DLiren, di Toblach,
1apportato la
sterili làdel suolo
ela mise ria in tolti i villaggi
eh
l~rag,11
Gros ee,i
lWilclersee e quell o cli E
isbruck;gli
, circostanti:.
\Iezzotedesco,Horerè dell a Luna
,Sa
lurn,
Kur- a·ltn
quattro·: cli E
i.s 'cli TrUIJ
'cli
Schlupp e di Pfluren · l'ul-
, l·n·I .1,,()' , ecc .limo e quello di DUrnholz.
Per rim
ediare a questi inco1n-enienti, ne]dece nnio 18.J0-6
_0
. L'immission_e di questo i
mportante afllue11 te deve necessa-
riament~
ll1flmre assai
sul!' andamento cieli
' Adige; infatti, 9ueslo n
cne spintoverso
la spondadestra, dove fu giuoco- J
orza_pro teggere la falda del versa11te con una difesa riparia
che
·1 eleva fino a Kapellenberg,presso Bo
lzano.Da qui,
per 1~nalu?g hezza di
chilometri H ,80 e cioè fino al ponte dell a
ferrovia cli e muncl' dove il fiume da
lcono di deiezione del lon
enleHohl
,presso Auer
sullasinistra
,e dal Leuchlen-
b~rgcr-Fors_L sul_lades tra, ultim o contrafforte del }[ittelberg,
'~ene nncl~mso
rn una vera slrel
la; la vallata formaun ba-
cino p~oP!'IO,la
cui larghezza al fondo de
llavalle è di 2 ch
i-lometri
circa, enel cui mezzo presso a poco
correl'Adige, non disturba
to dai vari conoididi deiezione deO'l
i altritor-
rentelli
che riceve."
A
circa metà lungl1ezza verso Yal
ledi qu
esto tratto,tro-
il tioce fu deYiato da M
ezzo tedesco rnr::;o mezzoggiorno, obblt-
1 ganclolo
a depositare
le suetorbide nelle paludi che si erano formate fra Grumo
e Zambana in causadel cono di dei
ez.ioncdel torrent
e Avisio, che poco pili sottoimme
tte nell'Adige ava
lle cli
Lavis. Ottenuto questorisullalo,
il.
'foce fua
rginatoper
circa7 ch
ilometri cli lunghezza
e cosìcondotto alla sua foce attu ale sotto
correntedi Zambana. Opportu
ne briglie nel suoletto ne
fissano ilfondo e
sioppongono ad ogni scalz a- mento o
corrosione. In talmodo non
solo si arrestò l'alza-mento del letto cieli
'Adige presso S .
. Uichele, maanzi lo. si
! rese
impossibile, poichè leacqu
e,acquistando_
una v_eloc1t~~! maggiore e un corso re
golare, esercitano un'az10ne.Yirn
suii depositi
e lismalliscono
.Qu
est'azione Yenneancora accre-
5 sciuta
da
unare
ttificazione eseguitasi pressoMasetto, dove
la!
strada da.
\Iezzoteclesco mena a S. Michele,procurando che
'le acqu
e colinonell 'ah
eo dell'A_dige conc~ntrate_ ~nuna se-
zione ristretta
, cosicché scarnno tidosso de
i depos1lI del Noce.
22 LTXGEGKEHIA CIVILE E LE ARTI IKDG
'TRfALI
J~
nolo che, pur
lropp~con questi clirnrsiYi, in
gc1.1er~leno n si ottiene una co
1Tezwnecomp
letadel fiume, po1che 1 depos
itiche prima an-enirano
inu
.n d~lopunt o, non restan o
conessi eliminali, ma rnngono gmdat1 all a nuora co nfluenza dc
l tributario nel suu recipiente; cosicchè gli incomenienti,inrnce cli
essere tolti, sono semplicemente sposta ti. Questo, in tesi "e nerale, può ritenersi Y
ero,ma
èpure da osserra rsi che no; dappertutto
i depositi sono no ~ ivi , o p ~ r
lom~n~ non nello sll!sso grado; per la qual cosa, se il male n cne elnmna lo in un dato punto e trasportato in un ali ro
,dorn le co nse-
guenzenon sono così fatali,
siau ebbe sempre raggiunto lo
:;copo Y oluto.
D
'altra parte, si può con ques to rimed
io ottenere unapro- trazione del male nel tem po, la quale, in · dati cas i, pu ò :werc luno -biss i ma durata, ed anche all ora mi
sembra che, in man-
c:rn~adi un rimedio radica
le,s i av rebbe già ottenuto un yanla<rg-io notevole, i
l quale persiste fino a che l'influen te non abbia"rormato nel suo
lello ilprofilo di com pensazione, dopo di che sola men le i rl epositi nel fiume rec ipiente ri
cominciano.In tal caso, eù
è precisamente quello dell'Adigee de
l i\oce,bi
sogna agire sulrecipiente in modo eia aumen lare la sua Y e- loc ità ed ottenere che
le sue acqueacquistino la fa
coltà diasporta re i nuovi depositi. A questo si è mirato
e simira tuttora nell a sislemazionr
inco rso nel tratto dell'.\cli ge cli cui stiamo parlando , fino al ponte cl
i Grnuncl, con l'esecuzione di parecchi tagli o drizzagni , coi quali
si sopprimono le nu- merose risrnlte e i se rpegg iam enti dcl fiume.
·Calliano e il terzo da qui fino alla stretta di Serrara lle, al d i lù di itowre to e di Sacco.
Da quanto
si Yennc esponend o risulta che gli incrmrnni
entida ripararsi nell a sezione precedente coi larnri di
sistema-zione si ridu cono alla soppress ione di serpentin e e di tropp
olarghe golene, mentre non
Yi sonotorrenti che co i loro de- positi aggraYino le condizioni del fiume principale; J':\Yi
sio e il \oce, di cui abb
iamoparlato
,appartengono già a ques ta ultima
sezione, eYi abbiamo accennato
soloper l'influenz
ache i
loro conidi deièzione, co
l rigurgito delle acqu
e, eser-citan o all'amonle
. :\oncosì in quest'ultimo tratto del reci- piente; qui
le condizioni
si aggrayano inmodo
straordin ario, in ca usa appunto dei numerosi depositi che i molti torr nt i t rasportano ncll ':\digc.
G li influenti prin cip ali sono: l'_ \yisio, il maggiore di tutto il bacino e, dopo !'!sa rgo o E
isack,il più imp ortante; il
\oce, il fer
sinapresso Trento , il Rio Secco presso Bese- nello,
ilRoss-Hach a yaJle di Calliano e finalmcn le il .L
cno sottoltoY ereto. Ye ne
sono ancoramolti altri
,ma di minore imp ortan za
,meni re quelli nom inali, oltre c he dal punto di Yista id ra uli
co,offrono pure un interesse speciale pei grand
imezzi a cu
i siè ricorso nell a
lorosi
.slemazione. I
larnrirc- latiYi meriterebbero una speciale illustrazione, ed è appunto ciò che il lettore trornrà nel libro del signor
\Yeber llitlcrrnn Ebenhof
;noi non possiamo che accennarli brevemente, dedicandoYi un capitol
oapposito , e accon
tentandoci difarn
ecomprendere la grandiosità, aflinchè se ne tragga ammaes tra- mento per altri casi analo ghi
,costituendo essi certament
ei primi esempi di larnri così gra ndiosi eseguiti per ques to scopo
.Infatti i benefici effetti di tal e sistemazion e sono già eYi- denti: i terreni e le loca
litàche prima
soffrirnno per gliim- paludamenti hanno guadagnato assai, e la collura
èritornata a beneficare qu ei luog
hi, pur troppo non nel gr::ido che le spe-
ranze concepite sembrarano autorizza re a credere ; ma ciò
1'Adige, dopo il ponte San Michele, corre lungo la pendi ce dern ascriYersi ad un'altra circostanza che, disgraziatam ente, sinistra, ma per breY e tratto fino a :\°ave, poichè
l'immensconcorre in modo efficacissimo ad aggrarare la mi sera co ndi- cono di deiezione de
ll'Avisio, il cui ragg
io è cli 2750 rnelri , zione di quell e Yallate. Vogliamo al
ludere al cono di deiezione comincia subito a fare sentire la sua influenza spingendo il dell' AYi sio, di cui parleremo in appresso,
il quale fa rigur- fium e verso la destra contro
lependici del Costone Bedoll
egitare
le acque delrecipiente e prornca dei ri sta gni e delle (m. Q20) e del Doss del Ghirlo (m . QlG
), ne invade il letto,lo numerose risrnlte nel corso sup erior e dell'Adige, all a cui restrin ge e
lodann eggia da :\°arn S. Rocco fino a Ga
rdolo,soppress ione appunto si tende co i nuoYi progetti in corso di sopra una lunghezza di quasi sei chilometri. Sulla punta di
esecuzione. questo cono esce il torrenlc passa ndo Yi cino a Laris proYe-
Il bacino
imbrifero fra Bolzanoe le co nfluenze dei tor renti niente da
lle vallate di Cembra, di Fiemme e di Fassa . Trento
~oce
e AYisi o è di 439 chi
lometriquadrati,
ecioè 243 Km' e Lari s !oliano contro ques to selvaggio figlio dell e Alpi fino sulla sinistra fino alla co nfluenza dcll
'AYisio, eJ\.111
1 '196 sulla da
l sedicesimo secolo con poco esito;
la sistemazione incorso destra fino a quella del torrente i\oce. Quest'ultimo, detto voi- · coi
larnrinel letto del torrente, di cui diremo più innanzi, ga rmente Sos (in
latino ~aunus),nasce nella Yalle di Peio j raggiunge rà, speriamo, il desiderato scopo.
sul Corno dei tre Signori (3324 metri
);co rre in direzione Dalla fo ce del
l'Aùsio fino a Trento i ' ersanli delle mon- meridionale fino a Ossana, poi Y erso oriente fino a Cles, per-
1 tagne Yanno anicinandosie formano presso
la cittàuna Y era correndo
le valli cielSole e di !\on; qui r
iprendela primi- stretta
,nell a quale pa ssa appunto l' Adige . Ques to, appena tira direzione fino al pa sso Ro cchetta , dorn pri ma della corre- oltrepa ssato il punto cli confluenza con
I'.hi sio , forma una zion e
cl i cuisi di sse, vo
lge rasi adoriente sfo ciando nel!' Adige
!curva pn:sso lschia-\rolkenstein assai pericolosa; per difen- p.resso San ~Ii~lrnl~ .-~a l~nghezz.a c~el suo p e!'C Or~o .clall_' o_ri-
)de r~ i gli inter~ssati cos ~ruirono ~a tempi
immemorabiliun grn e alla foce e e h
·ivchtlomelri circa. I suoi prrn c1pah
In-I arg rne lungo 600 meln e forl1s. s1mo , detto Rosta Tonnera, flu enti sono
: sullasinistra il Rabbi, il Barnes,
la Presena, la I il quale, s ia pel suo andam ento difettoso, sia per l'enorme i\ovella, il Romedio e il Pongajolo; sulla des tra i torrenti
(m. 2)dislirn
llo nel punto d'immissione ciel torrente AYi sio,
:\Ielendria e Tresenga . i\el bacino di ques to inl1uente ,.i sono cos tituisce un pericolo co ntinuo e gravissimo per Trento
edue
laghi:quello di Torel con un 'es tensione di 40 ettari , e Campo Trentino a cag ione dell e rotte cu
i sono espostie con
-quello di Co
no.seg
uenti inondazioniche si verificano bene spesso. Col nuovo
_
\Itri
laghi sihanno nell e picco le rnllate tributarie all'A- proge tto si prevede
la soppressionedella cuna mediante un dige, e più
propri'amenteotto sulla destra fra l'imboccatura taglio in rettifilo. (n'altra cuna pericolosa era quella di del Falschauer-Bach e il co nfine ilaliano , ossia quello di Centa, poco so pra Trento; quiYi le condizioni reni vano an- }fontigg
l con unospecchio d'acqua di 1G ettari
;di Caldaro cora maggiormente aggravate dalla prese nza del ponte di '140 ettari, di Mar,
lago Santo 12 ettari , il Terlago 32 ettari, S. Lorenzo in
serrizio della strada delleGiud
icarie;vi si
èil Cei, il Loppio 70 ettari e un allro la ghetto di nessuna im- rimediato coi ta gli di C enta e di Briamasco e co
llasostitu- porlanza. Dal .
Iato sinistro inrece,non
Yiso no laghi degni zione ('1889) di un ponte in ferro al Yecchio ponte a tre pile.
di essere menz10nali. La posizione di Trento però è tale che si trova
-empre5. -
DAL POXTE nrSn
l\lrcnELE A SAcco.C ontinuiamo nella desc rizion e del!' Ad ige, rise. rbandoci cli parlare dei suoi principali influenti in appresso, in un capi- tolo speciale.
Dal ponte San Michele fino alla foce del torrente Leno presso Sacco, l'Adige forma una sezione speciale nel proge tto di sistemazione in corso. Questo tratt o ha
lalunghezza di Km. 42,3 e si suddivide in 3 bacini
secondari:il primo fino alla stretta
.di Trento, il seco ndo da Trento alla tretta cli
esposta a graYiss imo pericolo e richiede dell e difese colossa
li; infatti
,oltre ai pericoli accenna
ti,si trova pure minacciata dagli straripamenti che
l' .hisio può fare sulla sinistra e da quelli del torrente Fersina
,che sbocca a Y a!le ciel.la città. A difend ere l'abitato e le campa gne cli Trento si eseguirono mol- tissimi larnri ; la linea principale di difesa è la sponda sinistra dell' Adige dal ponte di San Lorenz o fino alla foc e cieli ' A visi o;
indi la
riva
sinistra diquesto torrente fino al ponte della
strada regia inLavis, doYe si trora la gola omonima. E firrnl-
mente una linea d i difesa segue il torrente Fcrsina dalla gola
L'I~GEG~ERL-\..
CIVILE E LE ARTI L\D - 'TRIALI 23
omon
ima donùe sbocca, in
Yicinanza alla
trarnr~adi Cor-
nicchiolungo la
sp~n~ladest1:a fi.no alla
str~d~ ~,eg1a..
Gn'altra
fonte e h 111onclaz1on1 per
_la citta e la ~osidelta [.'o_
sa di scolodi Trento, che
racco~he le acqu~e
hGardo
lo edcl
Campo Trentino,
le .convog
lwne
lvecc hio
letto del- L\ dige di Centa presso
'.frent~,dove
~corr~ ben.sistem~tofino
a sfociarenell'Adige nei pressi della Jabbnca
d~ga_s; siccome
però haun lirnllo molto
b~sso,nelle epoche eh
p1e~a. le sue acquerigurg itano , tenute
111co
lloda. quell e
~lei.rec1p1ente _e
straripando, danno luogoa dannose
111ondazt0~1. Ques~o ri-"urgi
to
si manifesta:ippena
l'altez~a,.,dell'.-\d1geraggmn ge
~1. ~!,liO
al l'idrom etro del
po1~ted1 :San
Lor~nzo?ciuando
Lluesto segn:i
rn.2,GO
Yeng01~0monda. te
le cantme
eh 1 r~nto,r a m.
2,80 le campagne
circostanti;a rn.
-i, IO la piazza dellaPortell:i, e su su_, c?
I cr~s?er~d_ell 'altezza,
tutt~ l~zona d'inondazione
.Quest
ir1 gurg1L1 s1 ripetono ad og111 picco
lapiena. . . , . .
~otto
Trento la va
lle s1 all:Jrga d1 nuorn e I Adige contmua nel-suo
corso· riceve il torrente Fers
ina, sulquale si sono
c<crruitiilei l
'avoricli co rr ezione così importanti, che meri-
l;n~di
esseredescritt
icon qua
lche particolare, ciò che faremopiù inn:inz1. . . . .
..
Dopo il Fersma, anzi quasi d1
fronte~sfocia
~ull.ariva
deslr~il torrente Ravina
che trasporta molti materiali. A va
lle eh J{arina, prr.sso Lidorno,
l'.Adig.e
~eviabruscamente facendo
1111 ano-olo retlo
colla pendice sm1 stra; sco rre lungo la me-
desirn~ fino sottoRomagnano e qui , aLlraYersando lulla I:i ,·all
e si rnl"c verso)lattarello dove forma una seconda ri-
srnll~ atlra~-ersol'intera vallata e gira la così detta «Ischia
Perotti
>>fino ad Acquaviva. Queste irregolaritù, rnram ente
straordinarie davano sem. prc
luogoper
lo passatoa rotte pe- ricolose; pe/ciò ·dal
'18, U al '1850 si esegu
irono ita gli cli lst:h ia Perolli e cli Lidorno, l'uno
lungo m.'1500,
l'altro111.
:!200, i quali rimediarono parzialmente ai danni ac-
cennali.Pre,so ,\Ialtarello
sfociail torrente omonimo proyeni ente
dallapittoresca yalJata di Yi go lo-Yatlaro, che mette al lago
di Caldonazzo nellaYalsugana .
.
~cguono gli influenti RioSecco presso Besenello e il Gola
pressoCalli:ino. QuiYi, poco a monte, l'Adige forma unari
-~rnlla così considerevole che i
materiali trasportati dai rnri torrenti non posso no smnltirsi ; agg
iungasi che, in tutto il tratto
superiore fino a jfatlarello l'a
lveoha una larghezza :<lrnordinaria, il che aggrava
le condizioni. Coi larnri in corso eprngellal i si rimedierà a tutti qu es ti
inconvenienti, asse-
guando alfium
e uncorso rettilineo regolare. A Calliano in-
comint:iala Y:il La garina; quivi si
ècorretto il fium e dal [,:>ti
al185\l med iante
ilta glio di
~orniche abbreviò il per- corso dcll'.\.dige cli n1.
·132:'i. Segue llove relo a
lla confluenza tlcl torrente L
eno; que~lo csrc dauna spec ie di go la che poco
sopraHover
eto sibiforca
indue mili latera li, \"all'A rsa e
\'al Teragnolo.
~ell'imrnediala
vicinanza di Rovere to lroYasi il vi
llaggio
di ~acco,dorc l'a h
eodell'
.\dige Yi ene aLtraYersalo da una Yt'l'a barra di roccia
cherende impossibil e, almeno per· un tempo lnn
ghissimo, ogn i ulter
io1·eesc avazione natural e, e qu_indi qu:ilsiasi acc resc imento de
llapendenza. Quivi ha
ter-mine la progellala
sistemazione dell'.\dige.
.\
Yalle della
confluenza del Leno,nella rici nanza dcl Yil-
laggioJ[arco
, s'incontra un campoimme nso cli massi che si
<uppon
gonoprovenire da un o stacco di mon tagna Yer ificalosi ne l
ecolo nono e che si
chiamanoappunto gli Slav
inicli Jlart:o; occupano una
superficie cli
4 chilometri quadrati
c1rcn.
E~si anebbero ostruito la va ll
e, così dacambiarl a in
t~n
Y
ero_la
go che si estr. ndern fino a Calliano; ma
col tempo il f1t1!ne 1:mscì
a riaprirsi un ra1·co 0cla r iprendere il
suo corso pr1 1111 LI\·
o.sima
e rego
lare; quiYi la Yalle si restringe cli nuoyoe
l'Adio·ccontorna il cono di deiezion e del torrente Some , che cfi-
scend e da Brenloni co e sfocia presso Chizzola. II ri strirnri- mento continua però fino quasi alla fronti era italiana,
e~laYalle assume
unaspetto sehaggio. Presso Merani si apre sulla sinistra
lavalle di San Val entino ; presso Ala
iltor- rente omonimo sbo cca dalla Yalle dei Honchi e porta tanlo materiale da spingere l'Adige contro
la pendice del MonteBald o c he vi sta di fronte. Al sud di Ala, presso .
\lamrnarl'AYio,
l'.\.digepassa nel te rritorio itali: rno e dopo alcune alt re risrnlle abbastanza ri sentite arriva a Ceraino, dove si troYa la Chiusa di Verona, una vera go
lacosì stretta, che ap- pena
diipassaggio al fiume ed alla ferrovi:i, mentre
la stradasi
èclornla intagliare nella montagna. Sulla sinistra
~ielcrn
la pendice quasi rnrtica
le ea cavali ere si trova
lafortezza;
sulla des tra
inveceuna muraglia di roccia gigantesca, con stratifi cazione orizz ontale, c
ircondala risYolta ciel fiume.
G
. - PE:-iDE:\"ZE DELL'ADIGE.Le pendenze dell ' Adige hanno negli ultimi decenni co11si- dcreYolmente rnriato in causa dei
larnri disistemazione che si stanno eseguendo, e però, per farci un'idea del suo :inda- mento, conùene esa minarl e nel loro stato primitirn. E'se ri- sultano dal profilo lon gitudinale dell e massim e magre rappre- sentato nella fig. 3, tav. 11, nel qual e però
èstata esclusa tutta
laparte del Vintschgau, ossia da
ll'ori gine fino n M erano, dori·
il fiume , con
le menzionate tcrr:izze ha uncarattere speciale, che non può melle rsi in relazion e co n le leggi
idrauliche dcicorsi ordinari. In questo tratto
le pendenze v:uiano da
1: 2!Ja
l:42 fino all 'uscita del
lago Haider; poi da
'l:t6 a
1: 3!)fino a
Iponte di Sponcling, e da
·1 :29 a ' 1 : 55 fino a
~aturns;
quiù ridiscendono a
1:26e
1: 14,per risalire a
'I:83 :ill'in- fluenza del Pa sser
.Da ques
ta influenza finoal la foc e in mare il profilo si puù diYiclere in quattro distinte currn:
laprima si estende
fino
'alla confluenza con
l'Isargoed
èuna parabola passabilmente regolare, come nei fiumi a fondo mobile , quando non vi so no ostacoli locali
.La seco nda cuna si estende dalla foce clel-
l'Isargo aqu ella de
ltorrente Leno; però è alquanto irre- golare
.La terza Y:J fino a Z evio a Y::tll e di ,.eron:i , e da q11i a
lmar e si ha la
quartacurrn. Presso Sacco vi è la giù mcu- zionala traYersa rocciosa che stabi
lisce un punto i1nariabilf<
del
letto, sicchè eia ques to in sopra il profilo cominci. a a ri- cos
tituirsi e l'azionedi tnl e tray ersa si può paragonarn, rnau- tencndo
ledebi le proporzioni
,al I' influ enz:i dell e Porte di Ferro sul Danubio.
Jnfolti ,
secongiungi:imo con una
lineaSan Floriano al punto dorn l'Adige pene tra ne
lterritorio itali:ino, Y cdiamo che la traY ersa di Sacco
si Lrorn piùc lern ta di m. 22 circa, circostanza qu esta che imped
iscei
Irapido smallirsi del
lepi
ene e la formazione della cuna delletto
secondouna pa- rabola. A mont e di Trento, alla conflu
enza deidue torreHti
?\oce
eAYisio e a Yall
e allo sboccodcl Fersina e dcl Go
la, sihanno du e tr:itli dorn
.il profilo è irrego l:ire; ciò
[H
'ori enr ap punto dai dossi formati eia ques ti torrenti, che l'Adi ge
11011J1a la forza cl i dist rugge re e cl i asportare, i qual i agisco
no agui sa cli vere dighe, e se
la Ioro :
:dtezza fosse costant e,
si for-merebbe a monte, a partire dal loro Y crtice, una parabola;
ma qu
esta regolari là non esiste pc rchi', yariando
I' intensi t:"1e le a ltezze dell
e piene,raria la qu
antitùdelle mate ri
ede- pos itate e :isport:ile.
co~ì lependenz
e sono:alla fot:
ell cl- l'faa rgo
l:824, presso
S.Flor
ianol : 830, mentre alla con- flu
enzadel l\oce e dell
'.hisio diYentano rispettir:imcnte cli·
1: l\l7 e
J: '12 fino a 1 >t213. Presso Ga rcl olo
'l:G30, a Trento
'1: t 38, allo
sbocco del torren te Fersina J: 3ilG
e a Y::tllc del medes imo
·l : 1408 .
.
\
.\lori
s.i aprela
ndl
e cliCame raso che gu id a ai
laghi diL opplO
e eh Carda. Lo
sparlia(;que fra il bacino dell 'Adige e
quell~dcl
Sarca
è così poco rnarc:itoche nel H 3\l una floll:i
''"·nez1ana di '2 !!.aleoni 3 cratere una
o-rosoa barca
rnrone~ce
, . ) - •, • V , ' ;:) • ' 0 ._., . ,
~e
ri
sultache la pend
enza
nll'amonledi ogni
clos~ocli depositi
si nppiana, a 1·a
lle inrncc 11umenla; e cosi il
lcllo sirialza fino a div entare pe11Si! c. Perciò
la sistemazione di un
corso d
'acquanel qua
le gliinflu
enti trasportano molti ma-
-;' p1upwc.ole, dal fium
e .\d1ge Y
cnne trasportala nel lagocli
Larda mediante rulli e ca rri
sui qnali
si facernno
scorrerele liard1('
attraversola Y all
edi Came raso ·
il lirello del fiume trnrasi
di m. 88,3 pi.ù c lcra to dell
o speccl{io d'aequa dclla
F(O.
'Da -'l:irro fino a ~erra\·allc J'.\