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di Eugenio Giliberti Vico Pero / Giacomo Leopardi / progetto di artista abitante

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Academic year: 2022

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Voi siete qui Vico Pero / Giacomo Leopardi / progetto di artista abitante

di Eugenio Giliberti

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PROGETTO

Voi siete qui vico Pero / Giacomo Leopardi Progetto di Artista Abitante

Eugenio Giliberti

SOSTEGNI ARTISTA

SPONSOR

PARTNER ESECUTIVO PARTNER TECNICO

ORGANIZZAZIONE

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PROGETTO

Il progetto diffuso di arte pubblica Voi siete qui Vico Pero / Giacomo Leopardi / Progetto di Artista Abitante di Eugenio Giliberti è dedicato alla città di Napoli e a Giacomo Leopardi che vi soggiornò negli ultimi anni della sua vita. E’ organizzato da Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee - Museo Madre, Fondazione Morra, Dafna Gallery e Intragallery, in collaborazione con il Centro Nazionale di Studi Leopardiani (Recanati), la Biblioteca Nazionale di Napoli, il Comune di Napoli, la Terza Municipalità del Comune di Napoli, l'Accademia di Belle Arti di Napoli, i dipartimenti di Architettura delle Università Federico II e Luigi Vanvitelli, l’Associazione costruttori Edili NapoliACEN).

Vico Pero, quartiere Stella, a un passo da Via Santa Teresa. Qui tra il 4 e il 9 maggio del 1835, si trasferirono Giacomo Leopardi e la piccola corte composta dai suoi amici napoletani Antonio e Paolina Ranieri e il cuoco patriota Pasquale Ignarra.

Fu l’ultima residenza di Leopardi, preferita e più duratura fra le tre napoletane.

Contrariamente a quanto molti credono, è nella casa di vico Pero e non nella villa di Torre del Greco di Giuseppe Ferrigni che Leopardi morì per idropisia il 14 giugno 1837, mentre in città infuriava una terribile epidemia di colera.

L’obbiettivo del progetto è di accendere i riflettori dell’attenzione pubblica sul triangolo urbano, tra VIa Santa Teresa, vico Pero, vico Noce e vico Cimitile che chiameremo, d’ora in poi “Vicolo Paese”, per riavvicinare gli abitanti, alla “loro”

storia e renderli custodi fieri di essa come della propria storia familiare.

Intorno a questo proposito il progetto si dipana in diversi momenti, uno ei quali sarà la trasformazione del modesto immobile di vico Pero 2 in un’imponente installazione artistica che interesserà l’intera facciata del palazzo prospiciente via Santa Teresa degli Scalzi. La via è percorsa ogni giorno da centinaia di cittadini e di turisti che raggiungono

Capodimonte.

Le prime fasi del progetto hanno visto il coinvolgimento del quartiere che ha partecipato al Censimento Leopardi. Tra gli abitanti coinvolti sono stati individuati alcuni stakeholder che avranno un ruolo attivo nella costruzione di quello che sarà il catalogo /libro di famiglia al cui interno saranno pubblicate le testimonianze raccolte e un complesso studio sui cambiamenti urbanistici che hanno modificato l’aspetto e la vita del quartiere nel corso del XIX secolo.

Interviste ai residenti, ai rappresentanti delle istituzioni culturali e ai partner coinvolti arricchiranno anche un film documentario in cui saranno registrate tutte le fasi di Progetto di artista abitante.

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LE FASI DEL PROGETTO – 1/2

1.Incontri pubblici. Grazie alla partecipazione di molti attori istituzionali si stanno svolgendo diversi

incontri preparatori in cui sono illustrati al pubblico l’idea generale del progetto, le sue premesse culturali e il processo attraverso il quale si intende realizzarlo.

2.Censimento Leopardi. Si tratta di un’azione conoscitiva in cui un gruppo di “assistenti provvisori”, composto da studenti dell’Accademia di BBAA, rappresentanti della circoscrizione, accompagnati da una troupe di video documentazione hanno incontrato ed interrogato gli abitanti raccogliendo “dati di

memoria” con la particolare attenzione ai racconti di cui sono custodi le famiglie presenti sul luogo da più generazioni.

3.La ricerca. Partendo da un particolare del racconto di Antonio Ranieri sugli ultimi istanti di vita di

Leopardi, già da tempo Eugenio Giliberti ha attivato una ricerca, supportata dal prof. Villari della facoltà di Architettura di Napoli, che lo conduce a interessarsi alle notevoli trasformazioni urbanisti- che dei luoghi che definiamo “teatro” del progetto. La ricerca sarà incrementata attraverso lo studio delle carte

murattiane dell’archivio di stato e da altre fonti documentarie.

4.Sui passi quotidiani. Grazie all’intreccio tra ricerca storico-biografica e ricerca storico-urbanistica si disegnerà un percorso lungo il quale sa- ranno evidenziate con apposite ed omogenee segnalazioni le ubicazioni di negozi, abitazioni ed altri “luoghi” della frequentazione Leopardiana.

5.Realtà aumentata / supporti multimediali. Diversi prodotti multimediali saranno di supporto al progetto:

un filmato 3D, fruibile da smartphone e tablet, simulerà una passeggiata nel quartiere così come si

presentava prima dei grandi lavori di trasformazione del periodo murattiano e mostrerà la trasformazione graduale dei luoghi; altre applicazioni faciliteranno la comprensione del racconto storico architettonico:

puntando la videocamera del telefonino su alcuni oggetti, sarà simulato lo stato precedente dei luoghi, attraverso la comparsa e dissolvenza di immagini ed elaborati grafici complessi in sovrapposizione al reale.

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LE FASI DEL PROGETTO – 2/2

6.I nuovi credenti. Trasformare in un enorme manoscritto la facciata, prospiciente via Santa Teresa ,

dell’immobile di vico Pero 2 in cui era situata l’abitazione di Leopardi. L’immobile non presenta alcun interesse architettonico, è piuttosto malandato e segnato da discutibili interventi in facciata. L’opera lo trasformerà in un punto di attenzione per le centinaia di turisti e cittadini che ogni giorno percorrono la via di collegamento tra i due grandi musei, l’Archeologico e Capodimonte.

7.Mostra e performance teatrale. Il giorno dell’inaugurazione dell’istallazione sarà aperta al pubblico al Museo Madre e in contemporanea a Palazzo Cimitile, perla dell’architettura civile del quartiere ed edificio confinante con la residenza leopardiana, una grande mostra con opere, materiali documentali e installazioni sonore. Gli abitanti della zona riceveranno un invito personale per assistere alla manifestazione che comprenderà anche un breve racconto di storia urbanistica.

8.Catalogo / Libro di famiglia di vico Pero e del “vicolo paese”. il catalogo editato e pubblicato dal Museo Madre conterrà: a) immagini dell’opera; b) back stage del progetto, i risultati del “Censimento”, interviste e

testimonianze degli abitanti; c) una serie di approfondimenti teorici e documentali sui diversi argomenti collegati, con particolare attenzione alla vita “materiale” di Giacomo Leopardi, a partire dall’esame comparato di alcune delle numerose biografie pubblicate e dall’epistolario leopardiano; d) - un saggio di micro-storia dell’architettura e dell’urbanistica del luogo, corredato da tavole di confronto che registrano i cambiamenti della struttura locale urbana attraverso il tempo ecc.; e) – l’elaborazione di una proposta urbanistica curata dai dipartiementi di

Architettura della Federico II e della Luigi Vanvitelli. Il libro sarà dato in dono a tutte le famiglie del “vicolo paese”

primi destinatari di quella che si configura come una complessa azione di didattica sociale.

9.Una striscia di luce. Performance notturna dagli spalti di Castel Sant’Elmo (il pubblico sarà richiamato con invito del Museo del 900 in apertura straordinaria).

10. Piano urbanistico per il “vicolo paese”Si può parlare, a proposito del Progetto di Artista Abitante, di un vero e proprio lavoro in corso anche nel senso della sua elaborazione, le adesioni che si sono succedute numerose, infatti, hanno spesso aggiunto qualche punto alle sue ambizioni. In particolare la collaborazione delle due facoltà di

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LE FASI DEL PROGETTO – 3/2

architettura, della “Federico II” e della “Luigi Vanvitelli”, ne ha decisamente rafforzato la prospettiva di progetto complessivo di rigenerazione urbana. Le due facoltà collaboreranno alla creazione di un progetto urbanistico puntuale per il “vicolo paese”, concepito come processo induttivo, fondato sulla partecipazione della comunità attraverso gli strumenti dell’inchiesta e della consultazione popolare.

L’obiettivo, condiviso dalla III Municipalità del Comune di Napoli, competente per materia, è di integrare i risultati dell’opera degli urbanisti al piano di rigenerazione urbana “Patto per Napoli” già sottoscritto con il Ministero dei Beni Culturali e Ambientali. Progetto di Artista Abitante ne diventerebbe un essenziale elemento di

implementazione sociale.

11.Documentazione video. Tutte le fasi del progetto verranno documentate con riprese video, al fine di realizzare un film documentario.

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CENSIMENTO LEOPARDI

dal testo del volantino recapitato ai cittaadini del vicolo paese che annun- ciava lo svolgimento del “Censimento”:

Nel “vicolo paese” esiste ancora qualche famiglia, abitante da molte

generazioni, che custodisce ricordi di quel tempo, visioni sbiadite, aneddoti, a volte oggetti. Sabato 7 dicembre dalle ore 10,00 sciameranno numerosi, armati di 500 questionari, gli studenti di Antropologia Visuale dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, accompagnati da volontari ed organizzatori che sostengono il

“progetto di artista abitante”

I questionari del “Censimento Leopardi” raccoglieranno informazioni,

testimonianze sulla persistenza della memoria di quel passaggio, chiederanno conto delle nominazioni parallele dei luoghi (via nova – via Santa Teresa, per esempio), misureranno il gradimento sociale dell’opera.

Una piccola troupe che accompagna tutti i passaggi del progetto riprenderà l’evento.

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Voi siete qui v oP ro G p

Avviso agli abitanti di convocazione del Censimento Leopardi

=

Biblioteca Nazionale di Napoli. Esemplari dei libri proibiti dalla censura borbonica

Una delle opere grafiche originali da cui è stata realizzata la cartella di serigrafie di “progetto di artista abitante”

(stamperia Vittorio Avella)

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in alto, lo stato attuale della facciata più esposta del fabbricato, a destra una si- mulazione della trasformazione della facciata

LA CASA DI

GIACOMO LEOPARDI

La fase centrale prevede:

la realizzazione di un grande wall painting sulla facciata, prospiciente via Santa Teresa, del palazzo di vico Pero 2, dove Leopardi soggiornò negli ul- timi due anni di vita e dove essa si spense il 14 giugno 1837. L’opera tasffor- merà la modesta ed ora malridotta facciata nella riproduzione di un manoscritto leopardiano.

La realizzazione dell'opera sarà eseguita in collaborazione con Il Cerchio e Le Gocce (Torino) - prima associazione italiana per la creatività urbana.

Un percorso leopardiano (comprendente i luoghi frequentati da Leopardi in città) sarà segnalato attraverso una cartellonistica omogenea pensata appo- sitamente per il progetto. Sulla facciata e all’ingresso del civico 2 di vico Pero, verranno apposte targhe con la descrizione del luogo e i loghi dei sostenitori.

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UNA LAMA DI LUCE

La performance luminosa che si propone consiste in un appuntamento notturno presso il Castel Sant’Elmo per un numero limitato di persone da concordare con il responsabile della sicurezza del Castello, e con il permesso della dirigenza regionale dei Musei della Campania. L’appuntamento all’ingresso del castello è alle 2 del mattino. Le persone, munite di un badge, saranno accolte dagli organizzatori che le accompagneranno a piedi sugli spalti del castello, ala est, dove gli invitati possono affacciarsi sul centro storico. Alle 3,00 in punto si spegneranno prima le luci del castello poi, per 10 secondi l’illuminazione pubblica della città mentre una lama di luce illumina solo la

“via nova”, via Santa Teresa, dal Museo Archeologico all’incrocio di via Stella.

Alla riaccensione delle luci, applausi, saluti e via, fuori dal castello.

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EVENTI PUBBLICI DI PREPARAZIONE

1 2 3

4 5

6 7 8 9

1 - 2: 16/5/2019 “indici,casa,volo”( Intragallery); 3: 28/6/2019, serata di presentazione (DAFNA); 4: 19/11/2019, presentazione agli studenti

dell’Accademia di Belle Arti; 4: 5/12/2019, preparazione del Censimento, Chiesa di Sat’Agostino; 6 - 8: 1/2/2020,“racconto”, Intragallery; 29 giugno 2020;

9: 29/6/2019 Conferenza Stampa c/o INSL, Recanati

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI 01 NAPOLI

" L'ORIENTALE"

DIPARTIMENTO DI STUDI LETTERARI, LINGUISTICI E COMPARATI Ricei-c3 Dipart ment31e d interesse strategico 2'.)19-2821

Il ruolo della creatività nei

processi di integrazione sociale

Convegno Internazionale

15-17 Gennaio 2020

Palazzo Du Mesnil, Sala Conferenze via Chiatamone 61-62, Napoli

Aree strategiche di aggregazione

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Programma

Mercoledì 15 Gennaio 2020

16.30 Area strategica 1 Tr ..i n ,ne e rigenerazione Sessione 1 rre3iece C. Maria Laudando

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Racconto

Voi siete qui I Vico Pero I Giacomo Leopardi Progetto di Artista Abitante

di Eugenio Giliberti in conversazione con Maria De Vivo

Sabato 1 Febbraio 2020 alle ore 11 00 presw

'rntraqallery

V.a. eavaUt-r :u a ChtJ1u. 57 /lr,1.-.mo cortile/ 801?1 / N•pol, +39 Oh! 41 S70' I w,,,.., '"'"'ll• o,y t I moO nt "Il� I ,y I

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“Cercavamo una casa nella zona. Avevamo 19 e 21 anni.

Viviamo lì dal 9 agosto del 1976, per molti anni non ci abbandonò l’appellativo de ‘e studienti’. Il 10 agosto

mancavano due ruote alla 126 verde. Solo altri due furti poi, il 21 ottobre 1979, giorno della visita del Papa Giovanni Paolo II a Napoli, ladri penetrarono in casa scassinando con facilità una serratura da quattro soldi e rubando piccoli oggetti d’argento ed una scatola di gioielli della famiglia di mia

moglie; più traumatico il recente scippo della sua borsa, dalla macchina, mentre rallentava per cercare parcheggio. Due in vespa. Lei reagisce e resiste, ne ricava anche un livido che metterà mesi a scomparire. Niente di straordinario. Il vicolo è tranquillo. […] Siamo stati lontani da questa abitazione solo saltuariamente, se non fosse per un periodo di tre anni, dal luglio 1990 in cui l’edificio fu interessato da incredibili lavori di

“ricostruzione” passati attraverso tre diverse imprese (la prima non aveva i requisiti, la seconda è fallita in corso d’opera, la terza ha sistemato le cose in economia

consentendoci finalmente di ritornare nel dicembre del 1993) e che oggi forse hanno maggiormente compromesso la

stabilità dell’edificio.

La nostra casa è cambiata. Ci ho tenuto il mio primo studio di artista e qualche festa memorabile. Ci sono passati moltissimi ospiti. In principio ci poteva venire praticamente chiunque, in un giro allargato di amici di tutta Italia, non aveva un posto dove dormire. Trovava noi o no, c’era sempre qualcuno che gli indicava la strada per raggiungerci ed ottenere un letto, come al- lora si usava. […] Deve essere per questo che davamo un senso di

insicurezza ai nostri vicini. […] Vico Pero è uno dei tanti vicoli della Napoli antica, porta il nome di una grande pianta che

probabilmente venne sacrificata con grave dispiacere dei proprietari per far spazio ad una nuova strada. […] Ci volle del tempo prima che ci rendessimo conto di abitare nella strada dove era vis- suto ed era morto Giacomo Leopardi. Diverse volte la cosa ci venne poi in soccorso quando, […] Continua…

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…negli anni di riavvicinamento più sereno ai parenti, eravamo costretti a raccontare della nostra vita agli amici di famiglia preoccupati per la scelta di andare ad abitare nel centro storico (provate a chiedere cosa pensano di questo quartiere gli abitanti del Vo- mero o di Chiaia): abitavamo pur sempre nella strada dove era morto il grande Leopardi, come lo avessimo fatto apposta. Dal tempo dei famosi lavori, fino a poco tempo fa, spiegare il nostro indirizzo ri- chiedeva una certa concentrazione da parte dell’in- terlocutore:

provenendo dal Museo, percorrere Via Santa Teresa, fino al semaforo (sempre spento), prendere la prima a sinistra (che si chiama via Stella), poi subito a destra in una strada senza targa (che è vico Pero) e poi

bussare al nostro citofono al palazzo sulla sinistra privo di numero civico […] In- somma Leopardi serviva a recuperare un minimo di orgoglio per il nostro vicolo proletario e per la scarsa luce che regala alle nostre finestre. […] Fare i conti con questo luogo.

[…] Tutto partiva da una visione, come sempre mi accade prima che il pensiero dia una forma definita ad un progetto. La visione di un vicolo, per qualche giorno, diventato libro. Dove la gente che ci abita possa leggere e rileggere alcuni significativi passi dell’opera filosofica e poetica di Leopardi fino ad impossessarsene come di cosa pro- pria. come non farebbe facilmente dalle pagine di un vero libro…” .

Estratto dal racconto di Eugenio Giliberti Il testo sarà pubblicato sul libro/catalogo del progetto di artista abitante:

qui e nella pagina precedente: originali di due delle cinque serigrafie prodotte dalla stamperia di Vittorio Avella per il Progetto di Artista Abitante.

La cartella contenentte le serigrafie è stata posta in vendita per la copertura delle prime spese del progetto

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EUGENIO GILIBERTI BIOGRAFIA

Eugenio Giliberti (Napoli 1954) esordisce negli anni ’80 animando un gruppo di giovani artisti

napoletani (Evacuare Napoli) che partecipa al fenomeno, allora prevalente, della riscoperta e del ritorno alla pittura. La sua ricerca prende una direzione decisamente personale a partire dal 1987, quando, con le prime superfici monocrome mette a punto i fondamenti di un edificio poetico autonomo

dall’environment più prossimo. Culmine di questo segmento della sua ricerca (1996) l’opera

denominata “seicentottantamilaquattrocento quadratini colorati” (galleria ThE, Napoli- 1996; Galleria Occurrence, Montréal – 1998; Kunstve rein di Ludwigsburg – 2001; galleria Milano, Milano – 2006, Castello di Genazzano, 2013), opera “combinatoria” in cui, su carta quadrettata, sviluppa tutte le combinazioni possibili di 10 colori in tre trittici. Seguono: gli “oggetti platonici” (in “la scultura italiana del XXI secolo”, Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano, 2010); LP - lavoro politico (in “Castelli in aria”, Museo di Castel Sant’Elmo, Napoli – 2000; “futurama”, Museo Pecci – 2000, “curriculum vitae”, Museo di Castel Sant’Elmo, Napoli – 2003). Dal 2006, trasferitosi in campagna, fonda “Selve del Balzo”, una piccola comunità produttiva che lavora il legname prodotto dai boschi d l circondario e all’occorrenza lo coadiuva nella produzione delle sue opere. La sua ricerca qui trova un particolare impulso dall’osservazione della realtà culturale e ambientale del piccolo mondo che lo circonda. Ne scaturisce una nuova serie di lavori, presentati nelle mostre personali a lui dedicate dalla

Galleria Giacomo Guidi di Roma (2008 -Working Class; 2010 – Il senso di Walden). Costante nella sua attività espositiva è l’attenzione al luogo ospitante. Da alcuni anni, infatti, in ogni nuova situazione espositiva, Giliberti compie una sorta di omaggio al luogo, raccogliendo su di esso notizie e testimonianze e realizzandone piccole riproduzioni in cera o plastilina da esporre, insieme alle altre opere, proprio nel luogo riprodotto:

contenitori / contenuto, gesti di “buona educazione” che costituiscono un ulteriore ciclo di lavoro, autonomo ma perfettamente integrato nel discorso complessivo dell’opera e alla cui raccolta è stata dedicata un’intera mostra nel 2008 (in “la meccanica della meraviglia”, Darfo Boario Brescia, per la cura di Mauro Pansera). Ritorna sull’argomento in “Bisbigli nelle stanze di Aurelia”, personale nel Palazzo Ducale di Martina Franca curata da Angela Tecce (2012) e nell’antologica “ho le mani impegnate sto pensando”, curata da Claudio Libero Pisano al Ciac (Genazzano, Castello Colonna 2013), dove espone per la prima volta opere appartenenti a un nuovo ciclo “DataBase”, dedicato all’antico meleto nel quale è ubicato il suo studio – masseria di Rotondi. Le più recenti mostre personali (Capri – Museo Cerio, 2017; Pollica – Castello Capano, 2017; Napoli, intragallery 2020) danno conto dell’evoluzione e della complessità del progetto “database” cui appartiene anche “assonometria del meleto del Varco”, esposta in “rendez – vous des amis” (2015). mostra convegno internazionale curata da Bruno Corà nelle sedi della Fondazione Burri. Il progetto “Orto Civile”, fu protagonista nel tavolo del convegno presieduto da W. Mayer dedicato al rapporto tra arte e natura. Orto Civile è un progetto di arte partecipata focalizzato intorno ai rapporti tra cura della terra e alimentazione, città e campagna, tradizione “moderna” e “riscoperte innovative”, si è avvalso del Matronato della fondazione Donnaregina e ha coinvolto più di 70 famiglie napoletane nella riattivazione del “piccolo progetto sistema rurale” della Masseria Varco a Rotondi. Ultimo progetto in ordine di tempo, “banca della memoria minima” - progetto di scrittura di una storia minore della Valle Caudina, attraverso l’archiviazione digitale della corrispondenza privata raccolta con la collaborazione di amministrazioni, privati ed associazioni del territorio caudino. Progetto di artista abitante, tuttora in progress, del cui corso questa pubblicazione dà conto è la realizzazione di un’idea dei primi anni del nuovo millennio .

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RASSEGNA STAMPA PARZIALE DI

“PROGETTO DI ARTISTAABITANTE”

➤https://www.artapartofculture.net/2019/07/07/eugenio-giliberti-progetto-di-artista-abitante/

➤https://www.exibart.com/arte-contemporanea/artista-abitante-a-napoli-una-nuova-tappa-sulla-strada-dileopardi/

➤https://www.exibart.com/beni-culturali/scoperta-a-napoli-una-recensione-inedita-di-giacomo-leopardi/

➤https://www.exibart.com/speednews/giacomo-leopardi-in-vico-pero-napoli-lartista-abitante-nelle-parole-dieugenio-giliberti/

➤http://www.napoliclick.it/portal/arte/8654-aperitivo-in-versi-progetto-di-artista-abitante-di-eugeniogiliberti.html ➤https://www.wikieventi.it/napoli/512274/racconto-progetto-artista-abitante-eugenio-giliberti/

➤https://www.juorno.it/voi-siete-qui-vico-pero-giacomo-leopardi-il-progetto-artista-abitante-di-eugenio-giliberti/

➤https://www.ilmondodisuk.com/progettoteorica-delle-arti-delle-lettere-arriva-al-san-carlo-lopera-eugeniogiliberti-dedicata-leopardi/

➤https://picchionews.it/eventi/bicentenario-de-l-infinito-il-teatro-san-carlo-di-napoli-dedica-un-opera-a-leopardi ➤https://www.avvenire.it/rubriche/pagine/poesia-di-leopardisulla-casa-di-napolivittoriogennarini

➤https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2019/07/03/il-san-carlo-dedica-unopera-a-leopardiper-il-bicentenario- Napoli13.html ➤https://www.ilgiornaledellemostre.com/2019/06/leopardi-allindice/

➤il Mattino: 7 dicembre 2019 - 14 giugno 2020

➤Corriere del Mezzogiorno: 8 dicembre 2019 - 19 marzo 2019 - 30/6/2020 ➤La Repubblica: 10 luglio 2020

➤Rai regione Campania e Rai regione Marche: tgr

(https://www.youtube.com/watch?v=v_TmpJv_bsU&feature=youtu.be&fbclid=IwAR0s gaA21n2v4DQ3_3t5VcCIYRkJgqVQ9P7iK38a4- mcRiJDgTPDkQtRc)

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