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Prestiti a cattivi pagatori

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Prestiti a cattivi pagatori

written by Mariano Acquaviva | 28/05/2020

Lista cattivi pagatori: cos’è, quando si viene iscritti nell’elenco e dopo quanto tempo si viene cancellati? Cattivo pagatore: come ottenere un prestito?

Gli istituti di credito hanno accesso a una speciale banca dati nella quale sono iscritti tutti coloro che hanno ottenuto prestiti o finanziamenti. Chi non adempie o non adempie tempestivamente ai propri debiti bancari è considerato un cattivo pagatore. Questa classificazione è purtroppo in grado di provocare conseguenze negative a lungo, anche per anni, causando non poche difficoltà per la concessione di prestiti a cattivi pagatori.

Come ti spiegherò in maniera più dettagliata nel corso del presente articolo, i cattivi pagatori sono coloro che non hanno onorato con puntualità il proprio debito verso determinati creditori qualificati. Per via di tale mancanza, i loro nominativi vengono iscritti in una speciale black list che li individua come persone poco affidabili dal punto di vista debitorio. Insomma: per le banche e gli altri istituti di credito, il cattivo pagatore è una persona poco raccomandabile. Ecco perché ottenere un prestito per un cattivo pagatore non è sicuramente la cosa più

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semplice di questo mondo. Se l’argomento ti interessa, prosegui nella lettura:

vedremo quali sono le conseguenze dell’iscrizione nell’elenco dei cattivi pagatori e se è possibile continuare a beneficiare di prestiti e finanziamenti.

Cattivi pagatori: come si diventa?

Diventare cattivi pagatori è semplicissimo: basta fare ritardo nel pagamento di due rate del mutuo, del finanziamento o di qualsiasi altro prestito per poter essere iscritto nell’apposito elenco dei debitori poco affidabili.

In realtà, il “privilegio” di essere riportato nella lista dei cattivi pagatori non scatta in automatico, nel senso che non è sufficiente essere morosi di due rate per essere iscritti di diritto nella black list.

A fronte del ritardo, l’istituto di credito o finanziario è tenuto a inviare una comunicazione (in genere, mediante raccomandata con avviso di ricevimento) nella quale intima di regolarizzare la propria posizione entro quindici giorni, pena l’iscrizione nell’elenco dei cattivi pagatori.

Un vero ultimatum, in pratica, che non verrà reiterato nel caso di adempimento e successivo nuovo ritardo: in un’evenienza del genere, l’iscrizione tra i cattivi pagatori avverrà senza altro avviso.

Lista dei cattivi pagatori: cos’è?

La lista dei cattivi pagatori non è altro che un’enorme banca dati a cui possono accedere essenzialmente gli istituti di credito e gli intermediari finanziari al fine di assumere informazioni sui clienti che chiedono un mutuo o un prestito.

L’elenco dei cattivi pagatori non è stato istituito dalla legge: è stato creato dalle banche affinché possano reperire informazioni su coloro che si presentano negli uffici per chiedere dei prestiti.

Queste banche date prendono il nome di sistemi d’informazione creditizia (il cui acronimo è Sic). Vediamo più nello specifico cosa sono e come funzionano.

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Sistemi d’informazione creditizia: cosa sono?

I Sic, cioè i sistemi d’informazione creditizia, sono database contenenti tutte le informazioni relative sia ai finanziamenti richiesti che a quelli erogati (attualmente o in passato) dalle banche e dagli altri intermediari finanziari.

Lo scopo di questa raccolta dati è di verificare l’affidabilità creditizia di colui che chiede un prestito alle banche o agli altri istituti che elargiscono forme di credito.

Dunque, coloro che accedono ai sistemi d’informazione creditizia riescono a valutare la situazione attuale e storica del richiedente, in riferimento tanto alla puntualità nei pagamenti quanto al rischio d’insolvenza, due fattori importantissimi nella determinazione del cosiddetto credit score, un punteggio utilizzato per una valutazione preliminare delle richieste di fattibilità di un finanziamento.

È dunque chiaro perché un cattivo pagatore ha difficoltà a ottenere prestiti:

l’istituto a cui si rivolgerà avrà cura di verificare la sua situazione accedendo appunto alla banca dati di cui ti ho parlato. Se dalla ricerca emergeranno dei

“precedenti”, cioè delle inadempienze o dei ritardi nel pagare i debiti bancari o finanziari, allora l’istituto di credito potrebbe avere qualche remora a concedere il prestito richiesto.

Per quanto tempo si resta cattivi pagatori?

Il problema dei prestiti ai cattivi pagatori si interseca con quello della permanenza del nominativo all’interno della black list: non basta saldare il debito con la banca per smacchiare la propria “fedina creditizia”, in quanto l’iscrizione verrà cancellata solamente decorso un determinato periodo di tempo.

Nel dettaglio:

le richieste di finanziamento vengono conservate per 6 mesi (1 mese in caso di rifiuto o rinuncia al finanziamento) dalla data di richiesta;

le morosità di due rate (o mesi) successivamente sanate sono visibili per

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12 mesi dalla data di regolarizzazione;

le morosità superiori a due rate (o mesi) poi sanate sono visibili per 24 mesi dalla data di regolarizzazione;

le morosità mai sanate rimangono visibili per 36 mesi dalla scadenza contrattuale o dall’ultimo aggiornamento;

tutte le altre informazioni positive (in caso di pieno rispetto del piano di rimborso concordato) rimangono visibili per 36 mesi dalla cessazione del rapporto o di scadenza del contratto o dal primo aggiornamento del mese successivo a tali date.

Da quanto detto, si evincono due importanti conclusioni:

si resta cattivi pagatori per un tempo fissato dalle banche, senza possibilità di poter ottenere la cancellazione anticipata, nemmeno se si è saldato il proprio debito;

nei sistemi di informazioni creditizie vengono riportate anche le informazioni positive, cioè tutti i prestiti e i finanziamenti regolarmente saldati, affinché le banche possano rendersi conto dell’affidabilità del richiedente, ma anche dell’eventuale carico di mutui e debiti che ha alle spalle.

Cattivi pagatori: possono ottenere prestiti?

Tra le conseguenze dell’essere cattivi pagatori v’è senza dubbio alcuno quella di vedersi ridotte le possibilità di accedere a un prestito. D’altronde, nemmeno si può dare torto alle banche; tu daresti dei soldi a una persona inaffidabile?

Il punto è che, come visto appena sopra, nei sistemi di informazioni creditizie sono riportati anche i meri ritardi poi perfettamente adempiuti. Di conseguenza, possiamo dire che c’è cattivo pagatore e cattivo pagatore: una cosa è essere iscritti nell’elenco per via di un solo, occasionale ritardo, altra cosa è l’iscrizione per un inadempimento permanente.

Dunque, nella valutazione circa l’affidabilità del richiedente, istituti di credito e finanziari dovranno tenere conto anche di queste circostanze, nonché di numerose altre, tipo le garanzie che attualmente vengono offerte, la busta paga, il tempo

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trascorso dall’ultima iscrizione nell’elenco dei cattivi pagatori, ecc.

In buona sostanza, al cattivo pagatore non è preclusa in assoluto la via del prestito.

Piccoli prestiti per i cattivi pagatori: cosa sono?

I prestiti per cattivi pagatori che vanno per la maggiore sono quelli di importi ridotti, ove il rischio di insolvenza è minimo. Un piccolo prestito o mini finanziamento, ossia un capitale di poche migliaia di euro per tamponare un urgente problema di liquidità, è una delle soluzioni preferite per venire incontro alle esigenze dei cattivi pagatori.

Un esempio di piccolo prestito è il mini prestito BancoPosta: si tratta di un piccolo prestito fino a tremila euro (minimo mille euro) caricato sulla Postepay Evolution, rimborsabile in 22 rate fisse mensili.

Cessione del quinto per cattivi pagatori

Un’altra soluzione per coloro che sono stati segnalati (in negativo) al sistemi d’informazione creditizia è di ottenere nuove somme di denaro accedendo alla cessione del quinto dello stipendio. Di cosa si tratta?

I prestiti con cessione del quinto dello stipendio sono un particolare tipo di finanziamenti a tasso fisso ideato appositamente per i dipendenti pubblici e privati con contratto a tempo indeterminato, con una durata massima consentita di 120 mesi e una minima abitualmente non inferiore ai 24.

Questi finanziamenti sono definiti prestiti di cessione del quinto perché la rata mensile è trattenuta direttamente dallo stipendio mensile fino a 1/5 dell’importo totale della busta paga, cioè il 20% dello stipendio valutato al netto delle ritenute.

L’ammontare di una cessione può aumentare fino ai 2/5 dello stipendio nel caso del cosiddetto “doppio quinto”: con il doppio quinto infatti è possibile impegnare fino al 40% del proprio stipendio.

Poiché il finanziamento è garantito dalla busta paga, la concessione dello stesso non dipende da eventuali problemi di credito passati del richiedente in quanto, in

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virtù della cessione, è lo stesso datore di lavoro e non il richiedente a pagarne l’estinzione. Infatti spetta al datore di lavoro il compito di pagare materialmente la rata al creditore, trattenendo l’importo direttamente dalla busta paga del dipendente.

È possibile l’accesso alla cessione del quinto anche da parte dei pensionati, ma per questi ultimi la scadenza del prestito non può superare il novantesimo anno di età, la durata del finanziamento non può comunque superare i dieci anni, ed è obbligatoria la copertura assicurativa per il rischio di premorienza del richiedente.

Dunque, il cattivo pagatore che sia dipendente a tempo indeterminato oppure pensionato potrà ugualmente accedere al prestito mediante il meccanismo della cessione del quinto.

Prestito assistito da pegno o ipoteca

Un’altra via d’accesso al prestito per cattivi pagatori è rappresentata dal prestito assistito da pegno su beni di valore o ipoteca su un immobile.

In questo caso, la banca può valutare la concessione del denaro richiesto sulla scorta della garanzia che il richiedente ha messo a disposizione e sulla quale l’istituto di credito potrà eventualmente rivalersi in caso di inadempimento.

Prestito cambializzato per cattivi pagatori: cos’è?

Il cattivo pagatore che non riesca ad accedere ad alcun prestito può optare per un prestito con cambiali, che consente di ottenere anche poche migliaia di euro.

I prestiti cambializzati per cattivi pagatori rientrano nella categoria dei prestiti non finalizzati; ciò significa che non c’è bisogno di specificare il motivo per il quale vengono richiesti. Un prestito cambializzato è normalmente erogato in tempi più rapidi e viene rimborsato mediante cambiali da pagare mensilmente alla scadenza. Il tasso applicato è fisso e le rate dei prestiti con cambiali sono, in genere, costanti.

L’accesso ai prestiti cambializzati è agevolato, in quanto la cambiale firmata equivale a un titolo di credito che si può riscuotere più velocemente: chi concede il

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prestito, infatti, può subito procedere al pignoramento dei beni del debitore nel caso di suo inadempimento.

Tra i vantaggi di questo tipo di finanziamento c’è dunque una maggiore elasticità nel pagamento rateale, in quanto le cambiali si possono rinnovare. Tramite un accordo tra le parti, infatti, è possibile anche posticipare la data di pagamento.

Ovviamente, questa soluzione fa maggiorare gli interessi dovuti.

Il prestito cambializzato per cattivi pagatori è un’alternativa da valutare con molta attenzione, atteso il potere che la cambiale conferisce ai creditori: saltando anche una sola rata, infatti, si rischia il pignoramento dei beni.

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