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Lista cattivi pagatori Crif

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Lista cattivi pagatori Crif

Autore: Carlos Arija Garcia | 13/08/2020

Come funziona la black list della principale centrale rischi privata italiana. Perché si può essere segnalati e quando vengono cancellati i dati.

Hai chiesto un mutuo alla tua banca e, a metà strada, ti sei arenato: hai avuto degli imprevisti a livello economico e temi di non riuscire a pagare qualche rata.

Per ora, tirando la cinghia il più possibile, ce la fai ma sai di essere, ormai, agli

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sgoccioli. Forse dovevano entrarti dei soldi di un grosso lavoro che avevi fatto ma, a sua volta, il tuo debitore è con l’acqua alla gola e non riesce a farti il bonifico.

Cominci a far fatica a dormire la notte, pensando che potresti finire nella lista cattivi pagatori Crif. E che questo comprometterebbe successivi finanziamenti, nel caso avessi bisogno di soldi per mandare avanti la tua attività.

Non hai tutti i torti. Nella lista cattivi pagatori Crif ci si finisce quando non si pagano le rate di un prestito, di un mutuo, insomma: di un finanziamento.

Vedremo più tardi se è altrettanto facile uscirci.

Per prima cosa, però, c’è da spiegare che cos’è il Crif, come opera e quali sono le regole della sua lista di cattivi pagatori.

Crif: che cos’è?

Crif sta per Centrale Rischi Finanziari. È una società per azioni con sede principale a Bologna che offre supporto all’erogazione e alla gestione del credito al consumo e che fornisce informazioni in proposito per la previsione ed il controllo del rischio finanziario.

Nel dettaglio, Crif gestisce il più importante Sistema di informazioni creditizie, il cosiddetto Sic, presente in Italia. Si chiama Eurisc ed è una banca dati con tutti i riferimenti sui finanziamenti richiesti ed erogati a privati e imprese. Queste informazioni vengono raccolte e trasmesse a Crif dalle banche e dalle società finanziarie che aderiscono volontariamente al sistema. Questi stessi soggetti, cioè gli istituti di credito e le finanziarie, hanno libero accesso ai dati raccolti nel Sistema quando devono valutare l’affidabilità di chi richiede un prestito o un finanziamento. Riescono, così, a capire se hanno a che fare o meno con una persona che si trova in una situazione di eccessivo indebitamento.

Attenzione, però: Eurisc non è una lista di cattivi pagatori: è vero che l’archivio contiene delle informazioni negative su chi chiede un finanziamento ma raccoglie anche dei dati positivi su chi ha sempre rispettato i pagamenti ed onorato il debito.

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Crif: la società decide il finanziamento?

Va precisato che il Sistema di informazioni creditizie di Crif non è un organo in grado di decidere se concedere il finanziamento o meno. La sua funzione specifica si limita a fornire dei dati su chi richiede un finanziamento, cioè se si tratta di una persona affidabile o di un soggetto che ha sempre fatto fatica a pagare le rate, al punto di averne saltata più si una in passato. Per dirla con una battuta, il suo ruolo è quello di mettere a disposizione delle informazioni sulla «fedina debitoria»

di chi chiede il finanziamento. Sarà, poi, il creditore a valutare se quella fedina è pulita o è sporca e a decidere in totale autonomia se accettare o no la richiesta del cliente.

Va ricordato, infatti, che quando viene concesso un finanziamento non si guarda soltanto al passato del richiedente ma anche al suo presente e al suo futuro.

Quindi, la banca valuta certamente le informazioni fornite dal Sic ma tiene pure in considerazione il reddito del cliente, il suo patrimonio, ecc. Elementi che con il Sic non hanno nulla a che fare.

Crif: come si finisce nella banca dati?

Va, dunque, ricordato che al Sic non arrivano i dati dei finanziamenti solo in caso di ritardo di un pagamento, ma anche:

quando la banca o la finanziaria, durante la fase di istruttoria, valuta la richiesta;

quando viene erogato il finanziamento;

quando vengono effettuati i pagamenti per la restituzione del debito, con aggiornamenti periodici sul versamento delle rate.

Se tutto fila liscio, non c’è nulla da temere. Il problema è quando ci sono dei ritardi nei pagamenti durante la restituzione del debito. A quel punto, la segnalazione viene resa visibile sul Sic per la prima volta quando c’è un mancato versamento per due mesi consecutivi o per due rate di fila. La banca o la società che ha concesso il credito invia al cliente, 15 giorni prima della segnalazione al Sic, una comunicazione con cui lo avvisa del ritardo e della successiva segnalazione al Sic del Crif. Il cliente ha, così, il tempo di verificare che non ci sia stato qualche problema involontario che abbia determinato il

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mancato pagamento.

Crif: quali dati vengono registrati?

Come detto, il Sistema di informazioni creditizie gestito da Crif si chiama Eurisc.

Qui finiscono i dettagli sui finanziamenti che sono stati contratti da un soggetto.

I dati riguardano diversi ambiti. Da una parte ci sono quelli relativi all’identità della persona, quindi nome, cognome, codice fiscale, recapiti, reddito, sesso ed età, stato civile, ecc. Dall’altra, invece, ci sono le informazioni sui finanziamenti.

In quest’ultimo caso, Eurisc registra i dati per categorie, ovvero finanziamenti:

rateali, quando si tratta di prestiti o mutui;

non rateali, se si tratta di fidi di conto, finanziamenti di anticipo su effetti o all’import/export;

carte di credito.

Nel dettaglio, queste informazioni riguardano:

il singolo rapporto di credito: la tipologia del finanziamento e la fase in cui si trova, il piano di rimborso, la banca o la società che lo ha erogato e che ha trasmesso le informazioni;

il rimborso del credito: il debito residuo, andamento dei versamenti (è qui che si vede se il soggetto interessato è o non è un cattivo pagatore), eventuali contenziosi, ecc.;

data in cui sono state aggiornate le informazioni precedenti.

Crif: quanto tempo restano visibili i dati?

Il Garante della privacy, tenendo conto del Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali, ha stabilito dei tempi entro i quali le informazioni presenti nel sistema di Crif devono essere cancellati. Significa che ciò che riguarda i cattivi pagatori non rimane in eterno a disposizione degli istituti di credito o delle società finanziarie.

I termini per la cancellazione delle informazioni variano a seconda della gravità dell’inadempimento e del tipo di finanziamento richiesto.

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Nel dettaglio, i dati sono consultabili:

per la richiesta di un prestito: 180 giorni, che diventano 90 se la richiesta non è accolta o l’interessato rinuncia al finanziamento prima dell’erogazione;

per un prestito interamente rimborsato senza ritardi: non oltre 5 anni dalla data di scadenza del contratto. Il termine potrebbe slittare se lo stesso soggetto ha dei versamenti in sospeso con altri finanziamenti;

per ritardi nei pagamenti non superiori a due rate o a due mesi, entro i quali la situazione viene sistemata: un anno dal saldo del dovuto pregresso;

per ritardi superiori a due rate o due mesi: due anni da quando la somma viene saldata;

per il mancato rimborso del debito: massimo tre anni dalla data di scadenza del contratto. Se si rende necessario un aggiornamento dei dati, il termine può arrivare a 5 anni.

Crif: come conoscere la propria situazione

Chiunque può conoscere la propria situazione sui dati che lo riguardano e che sono inseriti nel Sistema di informazioni creditizie del Crif.

Per consultare le proprie informazioni o inviare una domanda di modifica dei dati, è possibile inviare una richiesta attraverso il modulo online messo a disposizione da Crif per privati o aziende. Crif risponderà via e-mail entro 30 giorni dalla data in cui ha ricevuto la documentazione (modulo di richiesta e documenti di identificazione).

Per quanto riguarda i costi di questo servizio, per il diritto di accesso viene indicato nella lettera di riscontro inviata via e-mail il contributo spese da versare a Crif. Per le persone fisiche, l’accesso è gratuito.

Per le aziende, invece, il contributo è pari a:

4 euro, Iva inclusa, nel caso in cui vengano rilevate informazioni;

10 euro se non è presente alcuna informazione.

Il pagamento deve avvenire entro 15 giorni dal ricevimento della lettera di riscontro con carta di credito oppure presso un punto vendita Sisal Pay

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utilizzando il codice a barre ricevuto.

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