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USO PRATICO DEI RICETRASMETTITORI

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Academic year: 2022

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USO PRATICO DEI RICETRASMETTITORI

Una radio ricetrasmittente genericamente è composta da un corpo centrale che contiene i circuiti di ricezione e trasmissione, di un microfono, un’antenna e un alimentatore. Vi sono anche i portatili, o palmari, che raggruppano in un unico pezzo tutti componenti appena descritti.

Prima di iniziare un collegamento radio bisogna sincerarsi che tutti i "pezzi" siano

opportunamente collegati, in caso contrario oltre a rendere impossibile il collegamento radio, si può provocare un grave danno all'apparecchiatura stessa.

-La lettura dei manuali o istruzioni d’uso delle apparecchiature è assolutamente indispensabile.

Il massimo rendimento si ottiene seguendo alcune norme fondamentali: tenersi sempre lontani da muri e da manufatti in metallo, posizionare le antenne in spazi aperti, più in alto possibile e nella posizione più verticale possibile in caso di apparati portatili e mobili. Quando si usano i portatili, non trasmettere con l'apparecchiatura agganciata alla cintura (il rendimento della radio scende dell'80%) e cercare di aumentare l’autonomia delle batterie di alimentazione diminuendo il più possibile la potenza emessa (molti apparati hanno la posizione LOW che permette di effettuare collegamenti a breve distanza).

Vi sono alcuni comandi che compaiono su tutte le apparecchiature radio in commercio, essi sono:

- Manopola (o tasti) del volume e di on/Off, - Manopola (o tasti) di sintonia o di canale,

- Manopola (o tasti) di silenziamento o "squelch",

- Pulsante di trasmissione PTT ( Push To Talk , schiaccia per parlare).

Una volta accesa l'apparecchiatura (manopola o tasti On/Off) e regolato il volume di ascolto necessario, si regolerà il silenziamento (squelch) fino alla scomparsa del rumore di fondo avendo sempre cura di controllare nuovamente il livello ad ogni variazione di posizione dell’operatore in caso di apparato portatile o mobile.

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Può succedere che il segnale che si dovrebbe ricevere è al di sotto di tale limite, in questo caso è meglio eliminare del tutto il silenziamento (squelch) e, fino al miglioramento delle condizioni , continuare il collegamento con il rumore di fondo presente; si sarà così sicuri di essere al massimo della sensibilità possibile da parte dell’apparato (sui portatili con “squelch”

automatico, questa operazione viene svolta dal pulsante “Monitor” posto quasi sempre vicino al tasto “PTT”).

Per poter effettuare la comunicazione radio è necessario essere sintonizzati sullo stesso canale in uso, pertanto la manopola di sintonia andrà ruotata fino a far comparire il canale desiderato.

A questo punto si potrà trasmettere la propria voce premendo il pulsate PTT che normalmente è posto su di un lato del microfono, parlando a breve distanza dallo stesso e rilasciando il PTT immediatamente alla fine della comunicazione.

Questa operazione è necessaria in quanto le radiotrasmittenti (a differenza del telefono), sono monodirezionali, cioè durante la ricezione non possono trasmettere e viceversa. Pertanto quando si preme il pulsante PTT si attiva la radio nel modo trasmissione e si inibisce la ricezione.

Molto importante è il “Volume” della nostra voce, che non dovrà essere troppo “alto” rispetto al rumore dell’ambiente in cui ci troviamo, e la “Distanza” della nostra bocca dal microfono, che dovrà essere sui 3-5 centimetri.

Questo per non mandare in “crisi” il microfono soprattutto se è preamplificato, il risultato sarebbe una nostra voce distorta ed incomprensibile da chi ci riceve.

PROCEDURE E TERMINOLOGIE DI TRASMISSIONE

Per effettuare una chiamata radio si segue la seguente procedura:

-Sincerarsi che nessuno stia impegnando la frequenza per evitare di “sovramodulare” ovvero disturbare altre comunicazioni.

-Rivolgersi al corrispondente chiamandolo con il suo nominativo (e indicando il luogo dove si trova) facendo seguire il proprio nominativo (e il luogo dove ci si trova) es. “ATTENZIONE SALA OPERATIVA DEL COMUNE DI ……. DA SQUADRA COMUNALE DI …… IN BORGO

…………”.

-Per far capire al corrispondente che si sta finendo di trasmettere e che si passerà all'ascolto, al termine della comunicazione si pronuncia la parola “passo” o “cambio”.

-Quando la sala operativa (come da esempio) darà il permesso di comunicare si potrà trasmettere il messaggio o la richiesta. -Questa procedura è necessaria in quanto la sala

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operativa (o altro operatore) potrebbe essere impegnata a ricevere un'altra trasmissione.

-Appena effettuato il primo collegamento, per verificare la "bontà dello stesso", si richiede il controllo. Esso consiste nello scambiarsi rispettivamente le condizioni di ricezione ed è un dato importantissimo in fase di monitoraggio radio del territorio perché permette di identificare le zone d’ombra delle trasmissioni radio. Si compone di due dati: “RADIO” e “SEGNALE”. -Il primo è relativo alla comprensibilità della voce ricevuta, il secondo alla forza del segnale misurato da un apposito strumento montato normalmente su apparecchiature radio di qualità("S"meter).

-Tralasciando la lettura dello strumento (al limite basta riferire quanto indicato dalla lancetta o dai led), si può in ogni caso dare un controllo radio secondo questa scala:

RADIO 5 : comprensibilità 100% - forte e chiaro

RADIO 4 : comprensibilità 80% - abbastanza comprensibile RADIO 3 : comprensibilità 60% - appena comprensibile RADIO 2 : comprensibilità 40% - comprensibilità a tratti RADIO 1 : comprensibilità 20% - non comprensibile RADIO 0 : assenza di modulazione - non si sente niente

Generalmente le comunicazioni radio vengono effettuate "in chiaro", cioè parlando

normalmente, è opportuno comunque sapere che i “CB” ed i “Radioamatori”, insieme ad altri numerosi enti, usano alcuni codici o linguaggi particolari definiti “codice Q” e “codice di sillabazione Nato”.

Un operatore occasionale che comunichi via radio con un corrispondente che utilizza questo codice, è opportuno che richieda subito la trasmissione in chiaro per evitare inutili richieste successive di spiegazioni.

COMPORTAMENTO DELL'OPERATORE RADIO

Finora sono stati descritti gli aspetti "tecnici" dei collegamenti radio d'emergenza. Occorre aggiungere che colui che invia un messaggio radio non sempre è un semplice esecutore di una richiesta ma, frequentemente, è anche colui che genera il messaggio. I messaggi possono riguardare innumerevoli casistiche, ed è pertanto indispensabile seguire il cosiddetto "Triage delle informazioni", per essere esaurienti, concisi e precisi. Le informazioni inutili, o

logorroiche, occupano la frequenza, creano confusione e sono dannose per chi le riceve.

Un compito che spesso è affidato a un volontario munito di ricetrasmittente, è quello di

"verificare la situazione" ovvero recarsi sul luogo dove è avvenuta l'emergenza per descrivere la reale situazione.

La descrizione del sinistro è di estrema importanza per poter avere informazioni precise al fine di inviare i mezzi di soccorso più idonei senza perdite di tempo. Occorre quindi riordinare le idee e trasmettere un messaggio chiaro e conciso, in modo da occupare la frequenza il meno possibile.

Tutto ciò si può fare applicando la seguente regola:

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DOVE – QUANDO – COSA – CHI - COME

Giunti sul luogo del sinistro:

- Memorizzare l'indirizzo

(Comune, frazione, via, numero civico, strada statale,

provinciale, comunale ecc.),

prestare attenzione anche ai particolari salienti della zona e della sede stradale

(ponticelli, fossi, chiesette ecc.)

- Capire il tipo di sinistro

(terremoto, alluvione, crollo, incidente stradale)

ed individuare le conseguenze

(dispersi, annegati, feriti).

-

Controllare se vi sono pericoli collaterali

(spandimenti di liquido infiammabile, tossico, cavi di corrente elettrica scoperti, materiale con il simbolo della radioattività.

- Pianificare il percorso più semplice per gli eventuali aiuti, tenendo presente le dimensioni dei mezzi di soccorso

quali autopompe, autoscale, autogrù.

Con il quadro della situazione perfettamente nella mente, si può iniziare a trasmettere il primo messaggio di soccorso che contenga solo le informazioni secondo la regola descritta

precedentemente.

Ogni altra informazione DEVE essere ritenuta inutile per la trasmissione del primo messaggio e pertanto non deve essere riferita. Nei successivi collegamenti si definiranno i particolari.

Ultimo consiglio è il RISPETTO ed il CONTEGNO che deve caratterizzare ogni collegamento Radio: la trasmissione in “etere” è ricevibile da tutti coloro che utilizzano gli apparati di uguali gamme operative ed è quindi logico pensare di essere spesso “ascoltati” da persone che possono giudicare più o meno bene la professionalità che si esprime nei discorsi o nei messaggi oggetto dei collegamenti, senza contare il “fastidio” che si può dare agli altri operatori impegnati in una eventuale emergenza.

Il linguaggio espresso dovrà quindi essere all’altezza della situazione verificatasi e naturalmente comprensibile da tutti gli operatori (Lingua Italiana).

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Codice Affermativo Interrogativo --- --- --- QRA Il mio nome è ... Qual'è il tuo nome ? QRB Distanza di ... Km Qual'è la distanza ? QRG La frequenza è ... Qual'è la frequenza ? QRK La comprensibilità è ... Come sono comprensibile ? QRL Sono occupato Sei occupato ?

QRM Ci sono disturbi artificiali Ci sono disturbi artificiali ? QRN Ci sono disturbi naturali Ci sono disturbi naturali ? QRO Aumento la potenza Devo aumentare la potenza ? QRP Diminuisco la potenza Devo diminuire la potenza ? QRQ Trasmetti più in fretta Devo trasm. più in fretta ? QRS Trasmetti più lentamente Devo trasm. più lentamente ? QRT Sospendo la trasmissione Devo sospendere la trasmissione ? QRV Sono pronto Sei pronto ?

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QRX Vi richiamo alle ore ... su ... Quando mi richiami ? QRZ Sei chiamato da ... Chi mi chiama ? QSA La forza del tuo segnale è... Come sono i miei segnali ? QSB La forza del tuo segnale varia La forza dei miei segnali varia ? QSK Posso sentirti mentre trasmetto Puoi sentirmi mentre trasmetti ? QSL Ho ricevuto Hai ricevuto ? QSO Puoi comunicare con ... Posso comunicare con ... ? QSY Cambia frequenza di trasm. Devo cambiare freq. di trasm. ? QTC Ho messaggi per te Hai messaggi per me ? QTH La mia posizione è ... Qual'è la tua posizione ? QTR L'ora esatta è Qual'è l'ora esatta ?

Bande civili

Banda Utilizzo Estensione banda cittadina amatoriale 26,965 - 27,405 MHz banda 43 MHz servizi vari 43,300 - 43,5875 MHz LPD privato LPD 433,075 - 434,775 MHz LPD|LPD SRD privato LPD 868,00625 - 869,99375 MHz PMR 446 privato PMR446 446,00625 - 446,09375 MHz PMR 446 digitale privato PMR446 446,103125 - 446,196875 MHz

BANDE DI FREQUENZA UTILIZZABILI PER L’EMERGENZA RADIO

Oltre alle bande radioamatoriali e CB descritte nei precedenti paragrafi , durante un intervento di EMERGENZA RADIO si possono utilizzare altre bande di frequenza, come di seguito

riportato

Bande VHF e UHF

, (G.U. del 29/12/98 N° 302)

VHF da 169.075 a 173.9375 in 3 coppie di frequenze e UHF da 450.400 a 469.275 in 6 coppie di frequenze

Banda 43 Mhz e banda 27 Mhz

( art. 334 C.P. punto 1)

N° 4 canali nella banda 43 Mhz e 2 nella banda 27 Mhz concessi per l’uso da parte di associazioni, per le attività relative alla sicurezza e soccorso sulle strade.

Banda 433 Mhz

( Low Power Device LPD)

Bande di frequenze ad uso privato e commerciale

( VHF , UHF )

Frequenze CB e radioamatoriali

Banda HF , Banda 27 Mhz , 144 Mhz e 440 Mhz ad uso non esclusivo e alternativo di emergenza Banda CB 27 MHz Canali 26 e 27

Banda 43 MHz Canali 1-2-3-4-5-6 LPD 433-435 MHz

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PMR 446-446.1 MHz

Banda Marina VHF 156-162 MHz Canale 16Emergenza 156.800 MHz

Principi di radiocomunicazioni

Cenni su onde radio e propagazione

Le radiocomunicazioni, di qualsiasi tipo e natura esse siano, vocali, digitali, televisive ecc.

avvengono grazie alle onde elettromagnetiche che si propagano attraverso l’ atmosfera terrestre muovendosi alla velocità della luce, ossia a 299.793.077 metri al secondo. Per praticità tale valore viene arrotondato a 300.000.000 metri al secondo.

La lunghezza dell’onda, misurata in metri, è strettamente collegata con la frequenza che la identifica univocamente. Mentre l’ ampiezza ne indicata l’intensità ossia la “forza”. La frequenza è data dal numero di cicli completi che l’ onda fa nell’ unità di tempo

f = c/s.

Questa unità di misura è detta

Hertz

(simbolo Hz).

Per le onde radio vengono usati generalmente i seguenti multipli

Kilohertz KHz 1 KHz = 1000 Hz

Megahertz MHz 1 MHz=1.000.000 Hz

Gigahertz GHz 1 GHz = 1.000.000.000 Hz).

La tabella seguente illustra la suddivisione delle frequenze radio

DA a

Onde Lunghissime

VLF

3 KHz 30 KHz

Onde Lunghe

LF

30 KHz 300 KHz Onde Medie

MF

300 KHz 3000 KHz Onde Corte

HF

3 MHz 30 MHz Onde Cortissime

VHF 30 MHz 300 MHz

Onde ultra corte

UHF 300 MHz 3000 MHz

Onde super corte

SHF 3 GHz 30 GHz

Onde extra corte

EHF 30 GHz 300 GHz

Una sorgente di onde, nel nostro caso un’antenna, irradia in eguale misura in tutto lo spazio

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circostante, quindi le onde che escono dall’antenna si dirigono con la stessa intensità in tutte le direzioni e, come si vede dalla figura seguente, alcune saranno assorbite dal terreno, altre riflesse dalla ionosfera altre la passeranno, perdendosi nello spazio. Tutto questo in

dipendenza di fattori diversi come la frequenza, l’ attività solare, l’ora del giorno.

Frequenze e loro utilizzo

Nel tipo di attività in cui operano le squadre in emergenza, le distanze tra base e postazioni mobili e/o portatili è sempre abbastanza limitata.

Tra squadre sul luogo dell’emergenza e le postazioni mobili si va da poche decine di metri al chilometro. Mentre tra queste ed il campo base si va da qualche chilometro a qualche decina di chilometri.

In queste condizioni, nella maggior parte dei casi, si stabilisce un collegamento radio per onda diretta, stazioni ed operatori si trovano in “portata ottica”, ciò significa che le onde che

partono dall’ antenna trasmittente,viaggiando in linea retta, raggiungono l’ antenna ricevente e viceversa. Va precisato che l’ effettiva "portata ottica" si ha oltre gli 800 MHz mentre, alle frequenze inferiori, per vari effetti fisici l'onda elettromagnetica subisce una curvatura che le permette di arrivare a volte anche molto più distante della portata ottica. Prescindendo da tale considerazione, esiste un limite alla portata ottica determinato dalla curvatura terrestre. Infatti le onde radio, normalmente utilizzate in tali situazioni, VHF e UHF seguono, in linea di

massima, scarsamente la curvatura terrestre propagandosi in linea retta questo fa in modo che, fino ad una certa distanza, sia possibile la

comunicazione, oltre tale distanza, a causa della curvatura della terra, la comunicazione non è più possibile.

Come si può vedere dall’illustrazione, più l’antenna è bassa e più ci si allontana più difficile, o impossibile, diventa la comunicazione.

Questo vale, in pratica, su superfici piatte, come la superficie del mare o su ampi spazi

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pianeggianti. Nella maggior parte dei casi, va considerato che, tra le stazioni radio, si frappongono ostacoli naturali, come monti o colline, oppure antropici, come edifici e costruzioni di varie dimensioni.

Questo fattore è importante e va tenuto in particolare considerazione quando si utilizzano apparati portatili, dove l’ antenna è situata all’ altezza della testa dell’ operatore oppure in mezzi mobili in cui l’antenna, posizionata sul tetto del mezzo, risulta essere a circa due metri dal suolo. In questo caso le comunicazioni con un eventuale campo base lontano possono essere difficoltose o impossibili. In caso di necessità, un semplice espediente che può tornare utile, è valutare la possibilità di poter “alzare” l’ antenna, posizionandola in luogo più elevato, o per l’ operatore di collocarsi in posizione sopraelevata, questo artificio, a volte, può consentire di poter stabilire un collegamento. Anche il tipo o composizione del terreno ha notevole

importanza sulla trasmissione potendo essere più o meno “assorbente” nei confronti delle onde, in particolare quando si opera in portatile.

Frequenze assegnate alla Protezione Civile

Gazzetta Ufficiale N. 252 del 26 Ottobre 2002

_________________________________________________

Il Ministero delle comunicazioni

, rende disponibile l'utilizzo delle coppie di frequenze radio indicate nell'allegato 1 al presente protocollo d'intesa.

Per garantirne il piu' efficiente impiego le predette frequenze sono state suddivise come segue:

1. coppie di frequenze a copertura nazionale ad uso diretto ed e s c l u s i v o del Dipartimento della protezione civile per lo svolgimento dei propri compiti istituzionali;

2. coppie di frequenze per la realizzazione di reti a copertura

regionale esclusivamente dedicate a comunicazioni di protezione civile.

DISTRIBUZIONE DELLE COPPIE DI FREQUENZE

Coppie di frequenze a copertura nazionale ad uso diretto ed esclusivo del Dipartim. della protezione civile (art. 3, n. 1).

VHF:

159,6375 - 164,2375 MHz;

159,7000 - 164,3000 MHz;

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159,7750 - 164,3750 MHz;

159,9250 - 164,5250 MHz;

UHF:

450,4000 - 460,4000 MHz;

450,7000 - 460,7000 MHz;

450,7375 - 460,7375 MHz;

459,2750 - 469,2750 MHz.

Coppie di frequenze per la realizzazione di reti regionali,

provinciali, interprovinciali o per aree omogenee (art. 3, numeri 2 e 3).

VHF:

159,6250 - 164,2250 MHz;

159,6500 - 164,2500 MHz;

159,6875 - 164,2875 MHz;

159,7500 - 164,3500 MHz;

159,7625 - 164,3625 MHz;

159,8000 - 164,4000 MHz;

159,8250 - 164,4250 MHz;

159,9125 - 164,5125 MHz;

159,3750 - 163,9750 MHz;

159,4250 - 164,0250 MHz;

159,5000 - 164,1000 MHz;

159,5250 - 164,1250 MHz;

159,5375 - 164,1375 MHz;

159,5500 - 164,1500 MHz;

159,5625 - 164,1625 MHz;

159,7875 - 164,3875 MHz.

Tratto dalla Gazzetta Ufficiale N. 252 del 26 Ottobre 2002 MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI

________________________________________________

FREQUENZE VHF AERONAUTICHE ANTINCENDIO CANADAIR PROTEZIONE CIVILE

Collegamenti radio T.B.T.

I collegamenti radio Terra-Bordo-Terra (T.B.T.) nell’area dell’incendio tra gli aeromobili dello Stato ed il Coordinatore a terra saranno effettuati sulle frequenze VHF

aeronautiche assegnate:

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• 122.150 e 122.350 MHz (intero territorio nazionale);

• 134.550 Mhz Lombardia e Emilia Romagna;

• 128.500 Mhz Val d’Aosta, Piemonte, Liguria e Sicilia;

• 118.775 Mhz Toscana e Umbria;

• 118.525 Mhz Sardegna, Calabria, Puglia e Basilicata;

• 119.025 Mhz Lazio;

• 118.625 Mhz Campania;

• 118.925 Mhz Abruzzo, Molise e Marche;

• 141.100 e 142.500 Mhz (militare aereo, intero territorio nazionale, secondaria);.

• 156.800 Mhz (canale 16 nautico per primo contatto con Capitaneria di Porto).

Tutti i velivoli che operano sullo stesso incendio dovranno essere sintonizzati sulla medesima frequenza radio, scelta tra quelle sopraindicate che, per gli aeromobili regionali, deve essere riportata sulla scheda di richiesta di concorso aereo. Per evitare disguidi, in presenza di più aeromobili statali e/o

regionali che operano su due incendi limitrofi, è importante che l’operatore a terra utilizzi il nominativo radio riportato sulla scheda di richiesta di concorso. Il nominativo radio è costituito dalla sigla della provincia e da un numero di due cifre. In caso di difficoltà nelle

comunicazioni T.B.T. tra il DOS e gli

aeromobili di Stato, le informazioni ed autorizzazioni potranno pervenire al pilota, su qualsiasi frequenza e banda, da chiunque possa far da “ponte” (altri aeromobili, società esercente, ente ATS etc) e venga riconosciuto.. Comunque il DOS dovrà informare:

- tempestivamente la SOUP/COR;

- gli eventuali altri mezzi aerei operanti in zona con i quali è in contatto.

Un aeromobile di Stato che non riesca a stabilire i collegamenti radio con il DOS dovrà rimanere fuori dalla zona di operazioni e richiedere al competente Ente ATS le informazioni circa eventuali altri aeromobili AIB operanti nella zona. In caso affermativo tenterà il

collegamento con questi mezzi che userà come "ponte" per poter ricevere le indicazioni e le autorizzazioni ad operare.

Se non risultassero informazioni di altro traffico aereo interessante l'area dell'incendio, l’aeromobile potrà entrare in zona se autorizzato dal COAU e potrà iniziare ad operare solo dopo aver effettuato una congrua ricognizione

sull’incendio, per poi lanciare adottando ogni criterio di sicurezza.

Qualora il Capo Equipaggio non ricevesse alcuna autorizzazione, o non lo ritenesse opportuno, lascerà l’area dell’incendio, tentando un contatto con la catena di C&C, per rientrare od essere deviato su altro incendio.

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