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PROPOSTA PROGETTUALE TECNICA

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Academic year: 2022

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Distretto Socio-Sanitario Roma 6.6

PROPOSTA PROGETTUALE TECNICA

Gestione dei servizi per la Povertà estrema e senza fissa dimora per la realizzazione

del Progetto per l’attuazione del RDC

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SOMMARIO

ELEMENTO A. QUALITÀ DEL SERVIZIO ... 1 Descrizione del progetto di Pronto intervento sociale e del servizio di pronta accoglienza così distinto:

A.1 conoscenza del contesto territoriale in rapporto ai problemi del disagio sociale e della grave condizione di emarginazione nonché la mappatura del fabbisogno specifico ………...1 A.2 coinvolgimento e sinergie realizzate mediante il lavoro di rete: numero di protocolli sottoscritti, accordi, convenzioni, patti etc.. ………..………..……...2 A.3 modalità di formazione e aggiornamento specifica del personale impiegato nei servizi previsti dal C.S.A, rilevazione del grado di soddisfazione del personale ………3 A.4 sistemi informativi, strumentazione e mezzi messi a disposizione per la realizzazione dei servizi…………4 ELEMENTO B. ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO ... 5 B.1 metodologia di intervento e descrizione del processo organizzativo del PIS e del servizio di pronta accoglienza, in relazione alla complessità delle prestazioni da garantire e adeguatezza sia in numero che a livello professionale del personale in servizio………...………...5 B.2 capacità di intervenire con tempestività ed appropriatezza in relazione alle caratteristiche dell’utenza;

modalità e tempistiche relative a trasferimenti e accompagnamenti attraverso propri mezzi di trasporto ..……10 B.3 attività e strumenti di monitoraggio, coordinamento e verifica degli esiti del processo. Precisare le modalità di raccolta ed elaborazione e di pianificazione/esecuzione dei dati relativi agli interventi effettuati e alle chiamate ricevute. Inoltre specificare la modalità e tempistica con la quale vengono comunicati all’amministrazione le suddette informazioni………..………..14 B.4 lettere d’impegno relative al n. di strutture individuate ai fini dei collocamenti …………...…...16 B.5 numero di collocamenti realizzabili in termini di giorni di ospitalità nelle strutture di accoglienza individuate per tutta la durata dell’affidamento: da 1 a 20 giorni di accoglienza; da 21 a 40giorni di accoglienza; oltre 40 giorni……….………...………..16 B.6 ubicazione delle strutture di accoglienza individuate dalla ditta: Struttura situata all’interno del Distretto Socio Sanitario Roma 6.6. (Anzio – Nettuno); Struttura situata all’interno dei Comuni afferenti all’ASL Roma 6.6; Struttura situata nell’ambito regione ad esclusione dei punti A. e B………..………..17 B.7 organizzazione di incontri informativi, di pubblicizzazione e di rete da realizzare sul territorio…………..17 B.8 organizzazione e strategie messe in atto nell’attuazione dei servizi previsti dal CSA a fini della prevenzione, gestione dell’emergenza epidemiologica COVID- 19 (es. formazione personale, utilizzo DPI, modalità di erogazione servizio)………...17 ELEMENTO C. PROPOSTE MIGLIORATIVE ... 19 C.1 Indicazione di proposte migliorative ulteriori rispetto agli interventi previsti dal C.S.A. attinenti e coerenti e senza oneri aggiuntivi per l’Ente per gli utenti ………...………...19

ALLEGATI ALLEGATO 1: PROTOCOLLI DI COLLABORAZIONE

ALLEGATO 2: LETTERE DI IMPEGNO STRUTTURE DI ACCOGLIENZA

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ELEMENTO A. QUALITÀ DEL SERVIZIO

A.1 CONOSCENZA DEL CONTESTO TERRITORIALE IN RAPPORTO AI PROBLEMI DEL DISAGIO SOCIALE E DELLA GRAVE CONDIZIONE DI EMARGINAZIONE NONCHÉ LA MAPPATURA DEL FABBISOGNO SPECIFICO

Il contesto territoriale preso in esame comprende Anzio e Nettuno, due località balneari situate a Sud di Roma e confinanti con i Comuni di Aprilia, Ardea e Latina. La caratteristica principale di tale territorio è la sua estensione rispetto al centro abitato. Il Comune di Anzio ha visto estendersi nel tempo interi quartieri di abitanti dal centro storico lungo il litorale, mentre il Comune di Nettuno è caratterizzato da ampi agglomerati di popolazione presso le zone rurali di Sandalo di Levante, Sandalo di Ponente, Piscina Cardillo, Cadolino e Tre Cancelli. Negli anni 2000 i due Comuni hanno conosciuto un forte incremento demografico. Si potrebbe supporre che l’incremento della popolazione nel territorio preso in esame sia stato determinato nel tempo dal basso costo delle abitazioni rispetto all’area romana e allo stesso tempo dagli efficienti collegamenti dei mezzi di trasporto con la Capitale.

Nello stesso arco temporale si è evidenziato un contestuale aumento della popolazione straniera, che ad oggi rappresenta l’11,1% sul totale dei residenti presso il Comune di Nettuno ed il 13,6% sul totale dei residenti presso il Comune di Anzio. Nello specifico presso il Comune di Nettuno la comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 22,5% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dall'India (16,6%) e dalla Bulgaria (14,6%), mentre nel Comune di Anzio la comunità straniera più numerosa è quella proveniente dall'India con il 23,1% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dalla Romania (20,9%) e dal Pakistan (8,9%). Si raffigura, di seguito, la situazione nel dettaglio includendo anche le minoranze.

Comune di Nettuno Comune di Anzio

L’analisi del contesto territoriale dal punto di vista demografico permette di elaborare un quadro generale dei bisogni sociali del territorio. Ciò, unitamente all’esperienza maturata da parte della Ninfea Cooperativa Sociale nella gestione di servizi analoghi (Pronto Intervento Sociale, Servizio Sociale Professionale, Segretariato Sociale, Punto Unico di Accesso, etc.) all’interno di svariati Distretto Socio-Sanitari delle province di Roma e Latina, ha permesso di svolgere un’analisi del fabbisogno specifico della popolazione in maniera dettagliata, analizzandone le cause e valutando le metodologie professionali più adeguate a farvi fronte. Dall’elaborazione di dati da noi raccolti all’interno dei due comuni di Nettuno e Anzio il bisogno di maggiore rilevanza sociale risulta essere la povertà, nel suo aspetto multidimensionale. Pertanto, volendo fornire un quadro più dettagliato dei bisogni si illustra, di seguito, una panoramica del fabbisogno specifico della popolazione dal punto di vista specifico del disagio sociale:

Disagio Economico 33%

Disagio Abitativo Disagio Psichico 9%

Non Autosufficienza Inserimenti in

struttura 1%

Senza Fissa Dimora 14%

Tossicodipendenza 7%

Disagio Sanitario 6%

Disagio Sociale 6%

Pacco Alimentare 1%

AREA DEL DISAGIO SOCIALE

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Analizzando i dati risultanti dal grafico si può osservare che il disagio economico dunque il fenomeno della povertà estrema rappresenta il bisogno prevalente dell’utenza che accede ai servizi, rappresentando il 33% delle richieste rispetto al totale, a cui seguono tuttavia altre problematiche specifiche afferenti all’area della marginalità sociale, quali: presenza dei senza fissa dimora (14%), disagio psichico (18%), disagio abitativo (9%). In relazione al disagio abitativo, grazie alla nostra esperienza, abbiamo potuto constatare un costante incremento del numero di casi soggetti a situazioni di morosità incolpevole dei canoni di affitto e mutuo con conseguenti casi di sfratto/sgombero. In tali casi, oltre l’intervento dei Servizi Sociali Comunali che provvedono all’attivazione dei servizi comunali quali l’inserimento in graduatoria per l’assegnazione in locazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica e la concessione del contributo economico distrettuale per il sostegno alloggiativo, la nostra Organizzazione provvederà ad attivare la rete dell’accoglienza, attraverso una ricerca attiva di strutture disponibili ad accogliere utenti senza fissa dimora, e a stipulare di conseguenza formali Convenzioni che indicano le modalità di collaborazione e di presa in carico congiunta (in Allegato è possibile visualizzare le prime collaborazioni già attivate con le strutture di accoglienza).

L’analisi dei bisogni svolta mostra in maniera chiara ed evidente come i bisogni sociali dei cittadini siano in continuo aumento, soprattutto in relazione al disagio sociale e alle gravi condizioni di emarginazione. Pertanto, l’ambizione della nostra Organizzazione è quella di saper predisporre per il servizio di Pronto Intervento Sociale una programmazione ben strutturata, sfruttando la conoscenza pregressa del territorio e dei bisogni in esso presenti. L’emergenza si configura come un aspetto trasversale a tutte le problematiche sociali sopra osservate, pertanto si evidenzia la necessità di programmare un servizio in grado di fronteggiare le situazioni di povertà estrema e senza fissa dimora in maniera predefinita e strutturata, collocandosi nelle varie fasi di presa in carico di un caso in maniera congiunta con i servizi già in essere sul territorio, affiancandoli laddove non arrivano ma non sovrapponendosi agli stessi.

A.2 COINVOLGIMENTO E SINERGIE REALIZZATE MEDIANTE IL LAVORO DI RETE: NUMERO DI PROTOCOLLI SOTTOSCRITTI, ACCORDI, CONVENZIONI, PATTI ETC

La nostra Organizzazione, a seguito di un’indagine sociale sul territorio di Nettuno e Anzio, ha provveduto a stilare una mappatura territoriale dei servizi e attori operanti nel terzo settore, con particolare riferimento a coloro che operano nell’ambito dell’emergenza sociale, della povertà estrema e senza fissa dimora.

A tal proposito si riporta, di seguito, l’elenco dei protocolli di collaborazione attivati con la rete territoriale nel settore specifico della gara, che saranno allegati al Progetto Tecnico (Vedi Allegato 1):

N. DENOMINAZIONE ATTIVITÀ

1 Cooperativa Magliana

‘80

Svolgimento, in collaborazione con l’Equipe del PIS, di attività inerenti alla salvaguardia e la cura della salute, nonché la lotta contro i fenomeni dell’esclusione sociale, con particolare attenzione alle problematiche quali: fenomeno delle dipendenze in tutte le sue forme, lotta alla tratta, migrazione e povertà.

2 Supermercato Giesse Buccolini s.r.l.

Distribuzione di generi alimentari di prima necessità agli utenti in condizione di povertà estrema.

3 La Casa del Sole

Accoglienza e presa in carico dei Minori stranieri non accompagnati e minori italiani in stato di abbandono di entrambi i sessi segnalati dal Pronto Intervento Sociale.

4

Euromed s.r.l. – Centro Minori “La

Pergola”

Accoglienza e presa in carico dei Minori stranieri non accompagnati e minori italiani in stato di abbandono di entrambi i sessi segnalati dal Pronto Intervento Sociale.

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5

Associazione di promozione sociale

Pontum

Servizi di Mediazione Sociale Interculturale, informazioni e supporto sulle procedure per l’accesso ai servizi, orientamento lavorativo e formazione, espletamento di pratiche amministrative a supporto degli utenti stranieri in condizioni di marginalità sociale.

6 A.C.P.S. A Ruota Libera onlus

Creazione di percorsi finalizzati all’inclusione sociale degli utenti a rischio emarginazione sociale; percorsi educativi presso la Fattoria Sociale “Asino Chi Legge”, con l’obiettivo di favorire l’integrazione sociale attraverso il contatto con la natura, con il lavoro della terra e con gli animali da cortile.

7

Cooperativa Sociale

“Accoglienza Vincenziana”

Accoglienza dei senza fissa dimora presso il Centro Diurno e/o presso la propria Comunità Residenziale, offrendo servizi di: mensa, centro di ascolto, doccia, fornitura di indumenti, orientamento ai servizi socio-assistenziali.

8 Croce Rossa

Monitoraggio e Vigilanza territoriale nelle zone segnalate dal Coordinatore del Servizio; segnalazione al PIS degli utenti che versano in condizioni di povertà estrema e senza fissa dimora.

9 Fattoria Didattica “Il Riparo”

Realizzazione di percorsi di inclusione sociale per persone a rischio di emarginazione sociale, attraverso il contatto con la natura, il lavoro della terra e con gli animali da cortile.

A.3 MODALITÀ DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO SPECIFICA DEL PERSONALE IMPIEGATO NEI SERVIZI PREVISTI DAL C.S.A, RILEVAZIONE DEL GRADO DI SODDISFAZIONE DEL PERSONALE

 FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE

La nostra Organizzazione propone lo svolgimento di INCONTRI FORMATIVI specifici per il settore oggetto della gara, per un totale complessivo di 16 ORE da distribuire nell’arco dei 12 mesi di gestione del Servizio, che potranno essere modificate sulla base delle esigenze formative che si possono presentare durante lo svolgimento del servizio e/o su richiesta specifica dei propri referenti comunali.

ORE PROGRAMMA FORMATIVO ASSISTENTI SOCIALI

1° trimestre (4 ore)

Argomento: Modalità di integrazione con le nuove misure a contrasto della povertà: il Reddito di cittadinanza; Docente: Assistente sociale specialista; Modalità di verifica dell’apprendimento: Didattica frontale Dibattito Gruppi Balit.

2° trimestre (4 ore)

Argomento: Il lavoro del Pronto Intervento Sociale – PIS nelle situazioni di emergenza sanitaria ed il loro impatto sulla realtà sociale: l’esempio del Covid-19; Docente: Assistente sociale specialista; Modalità di verifica dell’apprendimento: Confronto e dibattito in aula con i partecipanti; Simulazioni con ricostruzione in aula di situazioni-tipo; utilizzo di tecniche Audit;

gruppi di lavoro.

3° trimestre (4 ore)

Argomento: I minori stranieri non accompagnati e i richiedenti asilo politico: normativa e prassi operative; Docente: Assistente sociale specialista; Legale Esperto nel settore Immigrazione;

Modalità di verifica dell’apprendimento: Didattica frontale Dibattito Gruppi Balit.

4° trimestre (4 ore)

Argomento: La condizione dei senza fissa dimora come questione sociale: norme e linee di intervento; Docente: Assistente sociale specialista; Modalità di verifica dell’apprendimento:

Didattica frontale Dibattito Gruppi Balit.

 RILEVAZIONE DEL GRADO DI SODDISFAZIONE DEL PERSONALE

In un momento storico dettato da profondi mutamenti sociali ed istituzionali, negli operatori sociali si è determinato un aumento di consapevolezza circa il valore e la responsabilità del proprio agire professionale.

Molto spesso la motivazione professionale degli assistenti sociali all’interno dei servizi a diretto contatto con l’utenza, come il servizio di Pronto Intervento Sociale, è caratterizzata da aspetti demotivanti dal punto di vista

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personale e lavorativo. Ciò che si rende evidente è dunque che ogni operatore si trova ad affrontare il conflitto tra il mandato professionale e quello istituzionale, che dà luogo a demotivazione e insoddisfazione.

La modalità da noi proposta al fine di rilevare il grado di soddisfazione del personale consiste nella somministrazione periodica del questionario di gradimento, una metodologia largamente adottata nel settore privato e di recente diffusione anche tra le amministrazioni pubbliche. Agli operatori del servizio verranno proposti periodicamente Questionari di gradimento e/o interviste telefoniche o dirette, effettuate anche da personale incaricato esterno, che permetteranno di rilevare il loro grado di soddisfazione generale sul servizio. Il questionario di gradimento è un’intervista di sondaggio, costituita da una serie di domande standardizzate a cui l’intervistato risponde assegnando un giudizio di accordo o disaccordo con quanto affermato. Abbiamo creato un questionario suddiviso in tre MACRO-SFERE sulle quali indagare in merito alla qualità del lavoro quotidiano degli assistenti sociali, strettamente interconnesse con i tre mandati dell’Operatore Sociale quali:

- SFERA ISTITUZIONALE, dove si indagherà in merito alle funzioni che gli operatori sono tenuti a svolgere sulla base della normativa generale e specifica che informa l’organizzazione alla quale appartiene ed alla quale deve rispondere nel suo operato, ovvero le modalità attraverso cui gli operatori possono e devono operare a favore degli utenti afferenti al servizio;

- SFERA PROFESSIONALE, dove si indagherà in merito alla metodologia professionale adottata nel servizio in riferimento ai modelli di riferimento e alla deontologia professionale;

- SFERA SOCIALE, dove si indagherà in merito alla rispondenza del servizio nei confronti della domanda sociale espressa dalla comunità.

Nel questionario è previsto un apposito spazio per fornire suggerimenti utili al miglioramento della qualità del servizio stesso. La valutazione avverrà su diversi indicatori come l’organizzazione del servizio, i rapporti con i colleghi di lavoro e con i propri superiori, la rispondenza delle soluzioni proposte ai bisogni degli utenti, etc.

La nostra Organizzazione si occuperà periodicamente di elaborare i risultati delle indagini condotte e di proporre e mettere in pratica eventuali possibili soluzioni, tra cui:

- La SUPERVISIONE PROFESSIONALE a cura di una Psicologa esperta nel settore dell’Emergenza Sociale (Vedi paragrafo C.1), uno spazio molto importante dove sarò possibile confrontarsi per esaminare le diverse situazioni ed individuare gli strumenti e le strategie più opportune per costruire interventi efficaci e funzionali per gli utenti, gli operatori e l’organizzazione, per affrontare quindi le tante difficoltà lavorative. I risultati del questionario saranno forniti alla Psicologa, il quale li valuterà su come intervenire per prevenire il fenomeno del burn-out;

- Garantire il benessere e la stabilità lavorativa attraverso gli strumenti operativi messi in atto dalla nostra Organizzazione al fine di contenere il turn over.

A.4 SISTEMI INFORMATIVI, STRUMENTAZIONE E MEZZI MESSI A DISPOSIZIONE PER LA REALIZZAZIONE DEI SERVIZI

Sede Operativa

La nostra Organizzazione metterà a disposizione una sede nel territorio di Anzio che sarà utilizzata al bisogno per i colloqui di Servizio Sociale che si renderanno necessari in itinere alla prestazione di Pronto Intervento Sociale. La nostra Organizzazione doterà la Sala Operativa di tutta la strumentazione informatica, provvederà all’attivazione della linea telefonica, di un collegamento ad Internet e di un indirizzo di posta elettronica dedicati alle attività di Pronto Intervento Sociale.

Per ottimizzare il lavoro di back-office dell’Equipe di lavoro presso la sede del PIS, la Ninfea Cooperativa Sociale metterà a disposizione una postazione informatica completa di personal computer dotato di sistema operativo Windows 10, del pacchetto Microsoft Office (Word, Excel, Power Point, Access), una stampante/scanner, un Hard Disk esterno e due Pen Drive.

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Numero Verde

L’Equipe di lavoro del PIS garantirà un'attività di reperibilità telefonica per le emergenze tramite l’attivazione di un numero Verde accessibile gratuitamente ogni giorno dell’anno, in rispetto delle modalità indicate nel Capitolato Speciale d’Appalto, quali:

- lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 14.00 sino alle ore 08.00 della giornata successiva.

- martedì e giovedì dalle ore 18.00 sino alle ore 08.00 della giornata successiva;

- sabato, domenica e festivi 24 h/24 h.

Il servizio sarà attivo anche durante le festività previste nell’arco dell’anno con reperibilità 24/24h e si l’Equipe si renderà disponibile ad attivarsi in caso di interventi urgenti al di fuori degli orari di reperibilità, previa autorizzazione da parte del Servizio Sociale di riferimento.

Automobile di Servizio

La Ninfea Cooperativa Sociale metterà a disposizione un’automobile di servizio per tutte le chiamate pervenute al Pronto Intervento Sociale e/o su richiesta del Servizio Sociale professionale e/o dei servizi territoriali e/o forze dell’ordine, per effettuare gli interventi di emergenza sul posto, ovvero laddove il bisogno si manifesta, limitatamente ed esclusivamente nel territorio distrettuale afferente ai Comuni di Anzio e Nettuno. Gli operatori del PIS effettueranno interventi di accompagnamento extra distrettuale, previa autorizzazione da parte dal Servizio Sociale di competenza.

Durante la reperibilità l’unità mobile interverrà prontamente e successivamente produrrà relazione al Servizio Sociale di riferimento ai fini della presa in carico.

Materiale di cancelleria

La nostra Organizzazione metterà a disposizione dell’Equipe Professionale tutto il materiale di cancelleria necessario al corretto espletamento del servizio.

Cellulare di Servizio per il Coordinatore

L’Assistente Sociale Coordinatrice verrà munita di uno Smartphone con sistema operativo Android ed una Sim Aziendale abilitata alle chiamate e alla connessione ad Internet. Tale strumento sarà utile, oltre che per le comunicazioni di servizio, all’utilizzo dell’Archivio On line in mobilità, alla gestione dell’applicazione per la registrazione delle presenze “Geo Badge” (Vedi paragrafo C.1), alla consultazione della mail dedicata al servizio e della PEC.

Dispositivi di Protezione Individuale Covid-19 (ai sensi del D.P.C.M. del 04/03/2020) (Vedi paragrafo B.8)

ELEMENTO B. ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO

B.1 METODOLOGIA DI INTERVENTO E DESCRIZIONE DEL PROCESSO ORGANIZZATIVO DEL PIS E DEL SERVIZIO DI PRONTA ACCOGLIENZA, IN RELAZIONE ALLA COMPLESSITÀ DELLE PRESTAZIONI DA GARANTIRE E ADEGUATEZZA SIA IN NUMERO CHE A LIVELLO PROFESSIONALE DEL PERSONALE IN SERVIZIO

In caso di aggiudicazione di gara d’appalto, l’Equipe di professionisti da noi selezionata per l’espletamento del servizio opererà seguendo due LINEE DI INTERVENTO:

AZIONE 1. PRONTO INTERVENTO SOCIALE

Il Pronto Intervento Sociale (PIS) costituisce la risposta alla necessità di strutturare la gamma di interventi legati a situazioni di emergenza con rilevanza sociale. Il valore aggiunto che tale servizio offre è quello di coprire i momenti della giornata dove gli uffici di Servizio Sociale comunali sono chiusi, svolgendo dunque in primis una funzione di filtro della richiesta di aiuto, consulenza e orientamento rispetto alle risposte che la rete dei servizi pubblici e privati presenti sul territorio distrettuale è in grado di garantire.

Il PIS farà parte della rete integrata dei servizi e degli interventi sociali del Distretto Socio-Sanitario Roma 6.6, si raccorderà con i Servizi territoriali, le forze dell’Ordine e il privato sociale. Il PIS, in tal modo, assicurerà la

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fase di primo intervento, predisponendo in seguito le azioni necessarie all’attivazione delle risorse di competenza da parte dei servizi territoriali, a qualsiasi titolo interessati, attraverso una centrale telefonica, con l’eventuale partecipazione dell’unità mobile su strada per l’intercettamento e la presa in carico di situazioni di disagio estremo. Pertanto il Pronto Intervento Sociale sarà provvisto di:

- Una sede operativa dotata di telefono e computer in rete utilizzata al bisogno per i colloqui di servizio sociale che si renderanno necessari in itinere alla prestazione del PIS;

- Un’attività di reperibilità telefonica per le emergenze con un numero accessibile gratuitamente ogni giorno dell’anno, secondo le modalità indicate al paragrafo A.4;

- Una unità mobile che si attiverà per gli interventi in emergenza in base alle chiamate pervenute allo sportello e su richiesta del Servizio sociale Comunale, delle Forze dell’Ordine e dei Servizi Territoriali.

evidente stato di bisogno di cure e assistenze sanitarie, per le quali sono previsti altri canali di intervento.

L’obiettivo generale del servizio è quello di coprire situazioni di emergenza personale o familiare, in quelle circostanze di vita imprevedibili che comportano la necessità improcrastinabile di soddisfare bisogni primari di sussistenza e di relazione, di tutela della integrità della persona, in contesti di violenza, di inadeguatezza grave, di privazione, o di allontanamento dal nucleo, ed in generale in quelle situazioni che per eventi traumatici o calamitosi, richiedono un immediato “soccorso sociale” . Inoltre il Servizio di Pronto Intervento Sociale è chiamato ad intervenire anche in situazioni “limite” al fine di evitare che si configuri una vera e propria emergenza. Lo spirito del servizio di Pronto Intervento Sociale è di offrire una prima risposta di bassa soglia all’emergenza: non rappresenta perciò un percorso sostitutivo, né una via preferenziale della presa in carico ordinaria.

AZIONE 2. MARGINALITÀ ESTREMA E SENZA FISSA DIMORA

La proposta progettuale di intervento per il contrasto alla grave emarginazione adulta e alla condizione dei senza fissa dimora mira al sostegno morale e materiale per singoli o nuclei familiari che si trovino in temporanea emergenza sociale, ai quali viene offerta la risposta a un bisogno primario, di riparo nelle ore notturne presso le strutture di accoglienza da noi individuate in fase preliminare (Vedi Allegato 2) e quelle che saranno individuate in corso d’opera. L’accoglienza degli utenti presso le strutture sarà temporanea e andrà dalle 24 ore fino ad un massimo di due settimane (prima fase di accoglienza), periodo durante il quale sarà concordato un progetto di intervento sull’utente in collaborazione con i Servizi Sociali Comunali.

L’accoglienza potrà essere prorogata oltre le due settimane sulla base di criteri che verranno concordati nel Progetto di Inserimento che verrà definito prima dell'accoglienza (seconda fase di accoglienza), periodo durante il quale il progetto individualizzato di intervento sarà integrato da un progetto educativo finalizzato all’acquisizione di autonomia da parte dell’utente. Alla definizione del Piano di Intervento Individualizzato collabora l’équipe multiprofessionale del PIS in collaborazione con la struttura di accoglienza, con il Servizio Sociale di riferimento, con tutti gli enti/servizi presenti sul territorio che possano in qualche modo sviluppare un tassello di progettualità sulla persona interessata, ed infine con il soggetto stesso, diretto partecipante del processo di cambiamento a lui destinato: un progetto costruito sull’empowerment della persona, sulle sue capacità evidenti e latenti.

Il Servizio PIS garantirà il trasporto dell’utente nella fase di ingresso serale e nella fase di rilascio definitivo della struttura di eventuale accoglienza al termine del collocamento/progetto individualizzato.

Una volta inserito in struttura l’utente dovrà accettare e sottoscrivere il Regolamento di Ospitalità e condividere con il personale della struttura il Patto di Accoglienza Individualizzato.

Si riporta, di seguito, il piano delle azioni per le due Linee di Intervento individuate ed in relazione agli obiettivi specifici del PIS:

AZIONE 1. PRONTO INTERVENTO SOCIALE

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Obiettivi specifici Azioni Servizio

▪ Coinvolgere e attivare la rete dei servizi di prossimità del territorio e operatori locali quali:

ASL, forze dell’Ordine, Centro Antiviolenza, Istituzioni Scolastiche, Servizi Sanitari.

▪ Mappatura della “rete innovativa dell’accoglienza dell’emergenza sociale”;

▪ Manutenzione della rete;

▪ Realizzazione di un database delle risorse sociali territoriali contenente i dati utili per l’accesso immediato alle prestazioni;

▪ Realizzazione di un database di altri servizi che possono essere utili per fronteggiare l’emergenza (es. alberghi, tecnici manutentori o servizi di trasporto);

▪ Stipula di convenzioni e protocolli d'intervento con i soggetti della rete.

▪ Coinvolgimento degli operatori sociali nei tavoli tecnici di coordinamento.

▪ Collaborare attivamente con il Servizio Sociale Professionale dei Comuni di Anzio e Nettuno in un’ottica di continuità degli interventi messi in atto.

▪ Condivisione di metodologie d’intervento;

▪ Condivisione della presa in carico;

▪ Incontri con il SSP per lavorare in equipe sui singoli casi presi in carico;

▪ Trasmissione al SSP di una Relazione tecnico – professionale degli interventi effettuati;

▪ Richiesta di autorizzazione alle azioni di accompagnamento fuori del territorio comunale;

▪ Comunicazione dei dati del monitoraggio relativi al servizio al referente tecnico del PIS.

▪ Sistema di monitoraggio delle azioni del PIS;

▪ Report Mensile di monitoraggio;

▪ Offrire una prima assistenza telefonica.

▪ Servizio di assistenza telefonica gratuito, attivo durante gli orari di chiusura del Servizio Sociale Comunale, 7 giorni su 7, e 24h/24 nei giorni festivi, direttamente raggiungibile dai cittadini.

▪ Attivazione di un numero verde gratuito;

▪ Servizio di prima assistenza telefonica fornito da Assistenti Sociali attivo durante gli orari di chiusura del Servizio Sociale Comunale, 7 giorni su 7, e 24h/24 nei giorni festivi.

▪ Offrire una risposta concreta ed immediata alle persone in situazioni di emergenza sociale.

▪ Servizio di assistenza telefonica;

▪ Servizio di pronto intervento sul posto;

Azione di back office volta a coordinare l’intervento da parte del PIS o l’eventuale presa in carico da parte di altri soggetti.

▪ Attivazione numero verde di assistenza telefonica;

▪ Reperibilità dell’equipe d’intervento attivo durante gli orari di chiusura del Servizio Sociale Comunale, 7 giorni su 7, e 24h/24 nei giorni festivi;

▪ Automobile di servizio.

▪ Realizzare interventi di riduzione del danno.

▪ Attivare percorsi di presa

in carico e

accompagnamento.

▪ Accompagnamento con o senza automobile.

▪ Reperibilità dell’equipe d’intervento attivo durante gli orari di chiusura del Servizio Sociale Comunale, 7 giorni su 7, e 24h/24 nei giorni festivi;

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▪ Automobile di servizio;

▪ Sede per eventuali colloqui di presa in carico;

▪ Facilitare l'accesso alle prestazioni da parte di cittadini non italiani.

▪ Servizio di mediazione culturale.

▪ Mediatori culturali

▪ Saranno garantite 44 ore di mediazione culturale.

▪ Rimuovere situazioni di estremo disagio.

▪ Rimpatri assistiti volontari

con Organizzazione

Internazionale per le Migrazioni.

▪ Lavoro di rete con l’OIM;

▪ Presa in carico congiunta con i Servizi Sociali Territoriali.

▪ Favorire la messa in protezione di Minori

Stranieri Non

Accompagnati (MSNA).

▪ Supporto alle Forze dell’Ordine nei casi di Minori Stranieri Non Accompagnati;

▪ Condivisione di metodologie d’intervento;

▪ Condivisione della presa in carico.

▪ Lavoro di rete con le Forze dell’Ordine;

▪ Presa in carico congiunta con i Servizi Sociali Territoriali per inserimenti in strutture per MSNA;

Incontri volti a definire un comune modus operandi su casi specifici e altre forme di collaborazione.

▪ Rimuovere situazioni di estremo disagio ed emergenza sociale.

▪ Supporto alle Forze dell’Ordine e al Servizio Sociale Professionale nel completamento degli interventi per tutti gli aspetti socio-assistenziali di stretta competenza dell’Ente Locale durante l’esecuzione di provvedimenti giudiziari emessi dal Tribunale per i Minorenni, Tribunale Ordinario, Procura T.M., Procura T.O.

▪ Lavoro di rete con le Forze dell’Ordine;

▪ Presa in carico congiunta con i Servizi Sociali Territoriali per tutti i casi coinvolti in provvedimenti giudiziari che richiedano l’intervento del PIS.

▪ Semplificare le procedure di lavoro e favorire il monitoraggio e controllo del lavoro svolto.

▪ Registrazione degli interventi effettuati su una banca dati predisposta in collaborazione con gli Operatori dell’Ufficio di Piano del Distretto Roma 6.6, ai quali la Ninfea Cooperativa Sociale riferirà trimestralmente con la compilazione di schede predisposte sulla base della banca dati degli interventi;

▪ Relazione trimestrale di monitoraggio delle attività svolte da far pervenire al DEC.

▪ Lavoro di Back Office;

▪ Monitoraggio del servizio;

▪ Collaborazione con l’Ufficio di Piano del Distretto Roma 6.6.

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▪ Favorire la conoscenza del Servizio di Pronto Intervento Sociale sul territorio.

▪ Creazione di una campagna informativa in ordine all’attivazione del servizio nel primo mese dall’avvio (Vedi paragrafo B.7).

▪ Lavoro di pubblicizzazione preliminare all’avvio delle attività.

AZIONE 2. MARGINALITÀ ESTREMA E SENZA FISSA DIMORA

Obiettivi specifici Azioni Servizio

▪ Prevenire il rischio di abbandono di anziani e/o disabili in situazioni di emergenza.

▪ Emergenze abitative che richiedono inserimenti in strutture socio-assistenziali.

▪ Presa in carico congiunta con i Servizi Sociali Territoriali per gestione casi complessi e inserimenti in strutture socio-sanitarie residenziali.

▪ Rimuovere situazioni di disagio socio-economico, in particolar modo dei nuclei familiari con minori.

▪ Emergenze riguardanti nuclei familiari che richiedono inserimenti in strutture ricettive.

▪ Presa in carico congiunta con i Servizi Sociali Territoriali per gestione casi complessi e inserimenti in struttura.

▪ Monitorare i casi di utenti senza fissa dimora già in carico ai Comuni.

▪ Supporto alle Forze dell’Ordine per situazioni potenzialmente emergenziali (sgomberi, sfratti esecutivi, catastrofi, mappatura campi e occupazioni abusive);

▪ Azione di vigilanza territoriale.

▪ Lavoro di rete con le Forze dell’Ordine (affiancamento sgomberi, sfratti esecutivi nei casi di nuclei familiari con minori, disabili e/o anziani);

▪ Presa in carico congiunta con i Servizi Sociali Territoriali per gestione casi complessi, mediazione con Ufficiale Giudiziario;

▪ Azione di vigilanza territoriale abituale;

▪ Azione di vigilanza territoriale in relazione a specifiche criticità (ad es. emergenza freddo).

▪ Creare una risposta strutturata ed immediata ai bisogni primari dell’utente senza fissa Dimora.

ricerca di strutture di pronta accoglienza per senza fissa dimora con cui stipulare convenzioni per l’inserimento di persone senza fissa dimora;

stipula di convenzioni con le strutture di pronta accoglienza per senza fissa dimora individuate;

ricezione della richiesta di inserimento urgente da parte degli operatori del Pronto Intervento Sociale o dei Servizi Sociali dei Comuni di Anzio e di

Nettuno, per

l’elaborazione di un

▪ Realizzazione di una rete di disponibilità presso le strutture di accoglienza accreditate, da utilizzare nei casi di emergenza.

(12)

progetto di assistenza alla persona senza fissa Dimora;

reperimento della struttura (inserita tra l’elenco di quelle convenzionate) più idonea all’esigenza del senza fissa dimora e rispondente alle richieste per il progetto di Inserimento urgente e l’attivazione del servizio;

accompagnamento in struttura con l’unità mobile del PIS;

verifica ed il monitoraggio sul progetto di accoglienza da parte dell’Equipe del PIS.

 ADEGUATEZZADELPERSONALEINSERVIZIO PERSONALE PROPOSTO LIVELLO

PROFESSIONALE

QUALIFICAERUOLO

MAZZUCCO ELEONORA D3COORDINATRICE

PIS

Assistente sociale specialista

Esperta in Accoglienza Richiedenti Asilo e Rifugiati (Master)

Esperta in Educazione Interculturale (Master) Educatrice socio-pedagogica

Mediatrice culturale

ELISA CRISAFIO D2 Assistente sociale

FRANCESCA DI MAIO D2 Assistente sociale

MOUMINE TRAORE D2

Mediatore culturale Operatore socio-sanitario Educatore socio-pedagogico

EMILYA MARINOVA D2 Mediatrice culturale

Operatrice socio-sanitaria FRANCESCA PETRIANNI D2 Educatrice professionale

BARBARA BONONI E1 Psicologa Supervisore

B.2 CAPACITÀ DI INTERVENIRE CON TEMPESTIVITÀ ED APPROPRIATEZZA IN RELAZIONE ALLE CARATTERISTICHE DELLUTENZA; MODALITÀ E TEMPISTICHE RELATIVE A TRASFERIMENTI E ACCOMPAGNAMENTI ATTRAVERSO PROPRI MEZZI DI TRASPORTO

L’attivazione del servizio potrà avvenire secondo diverse modalità:

▪ Attraverso la chiamata al numero verde da parte di un cittadino;

▪ Attraverso una segnalazione delle Forze dell’Ordine, che possono coadiuvare l’intervento del PIS in situazioni di emergenza;

▪ Attraverso l’individuazione dei casi in emergenza sociale direttamente sul territorio da parte degli operatori.

(13)

L’ente gestore del servizio provvederà all’attivazione di un numero verde attivo durante gli orari di chiusura del Servizio Sociale Comunale, 7 giorni su 7, e 24h/24 nei giorni festivi, presidiato da Assistenti Sociali opportunamente formati, costantemente aggiornati e specializzati, in grado di fungere da filtro per le richieste da segnalare ai Servizi Sociali Comunali e di coordinare le risorse in modo funzionale. L’operatore che risponde alla telefonata in emergenza avrà il compito di svolgere le seguenti azioni:

▪ effettuare una prima ed immediata ricognizione della situazione di emergenza segnalata per capire se rientra nelle competenze del PIS oppure se è necessario indirizzare la richiesta ai servizi competenti;

▪ compilare la scheda di rilevazione durante il colloquio telefonico, cercando di ottenere il maggior numero di informazioni possibili, al fine di avere un quadro completo della situazione;

▪ svolgere l’analisi preliminare del caso per inquadrare la situazione di emergenza fra le tipologie d’intervento codificate ed attuare gli interventi stabiliti;

▪ se il colloquio telefonico risulta complesso e di difficile interpretazione inviare la squadra d’intervento per una valutazione “in loco” della situazione;

▪ predisporre l’eventuale accoglienza contattando le strutture territoriali preposte e potenzialmente coinvolgibili nell’intervento, a partire dai Servizi Sociali Comunali.

Durante le ore di normale apertura degli uffici comunali di Servizio Sociale l’operatore che risponde alla telefonata in emergenza provvede all’immediato coinvolgimento dei servizi territoriali competenti, mentre nelle ore di chiusura degli uffici e nei giorni festivi l’operatore agisce in relazione alla tipologia di utenza, come descritto nel grafico che segue:

Emergenza Azioni dell’operatore

Minori Minorenni di età inferiore ai 14

anni in stato di temporaneo abbandono, ovvero senza la presenza di una figura adulta che può prendersene cura e/o in condizione di grave rischio per la propria incolumità.

▪ Chiedere al chiamante se ha contattato il 113 (Forze dell’ordine), in caso contrario sarà l’operatore a farlo;

▪ Predisporre l’intervento dell’equipe se il chiamante è un semplice cittadino;

▪ Verificare lo stato di effettivo abbandono del minore e l’esistenza o meno di una rete parentale affidabile a cui fare riferimento;

▪ Individuare una struttura disponibile ad accogliere il minore ed organizzarne l’inserimento in collaborazione con i Servizi Sociali Area minori (se già intervenute saranno le forze di polizia ad accompagnare il minore);

▪ Se il chiamante è un servizio della rete territoriale, ricontattare il chiamante e riferisce gli accordi presi;

▪ Relazionare sull’intervento svolto in emergenza al Responsabile Comunale segnalando, se necessario, il caso ai Servizi Sociali.

Minorenni di età inferiore a 14 anni con genitori, privi di riparo notturno.

▪ Parlare sia con il segnalante, sia con l’interessato, per accertare eventuali bisogni sanitari;

▪ Verificare l’esistenza di una rete parentale o amicale presente in grado di offrire ospitalità alla famiglia. Se viene accertata l’inesistenza di questa rete verificare che il nucleo familiare sia composto solo da madre e bambino e in tal caso contattare le strutture idonee per l’accoglienza. Se le strutture forniscono una risposta negativa oppure nel caso in cui si tratta di un nucleo familiare con la presenza del padre contattare le strutture idonee per questa accoglienza. Disporre il trasporto presso la struttura;

(14)

▪ Relazionare sull’intervento svolto in emergenza al Responsabile Comunale segnalando, se necessario, il caso ai Servizi Sociali.

Minorenni maschi di età superiore ai 14 anni, non accompagnati

▪ Accertare con il chiamante e con il minore il suo stato di salute e l’eventuale bisogno sanitario (nel caso in cui si tratta di un tossicodipendente o alcoldipendente segnalare il caso alle strutture sanitarie territoriali preposte);

▪ Predisporre l’intervento dell’equipe coinvolgendo i Servizi Sociali Comunali al fine di accertare l’esistenza di un’eventuale rete parentale e amicale, verificare la volontà del minore e le eventuali motivazioni annesse;

▪ Allertare le forze dell’ordine se non sono ancora intervenute;

▪ Individuare una struttura di accoglienza idonea;

▪ Predisporre l’accompagnamento del minore in struttura con l’auto del servizio o con l’ausilio delle Forze dell’Ordine;

▪ Relazionare sull’intervento svolto in emergenza al Responsabile Comunale segnalando, se necessario, il caso ai Servizi Sociali.

Minorenni femmine di età superiore a 14 anni non accompagnate, vittime di tratta

▪ Accertare le condizioni fisiche e psichiche e valutare, sulla base delle informazioni acquisite da parte della minorenne e del segnalante, se vi sono le condizioni per un intervento medico;

▪ Allertare le forze dell’ordine se non sono ancora intervenute;

▪ Accertare l’esistenza di una rete parentale e/o amicale da coinvolgere per l’ospitalità della minore;

▪ Nel caso in cui la rete non offra garanzie certe (verificate dalle Forze dell’Ordine) contattare le strutture deputate all’accoglienza, specificando che si tratta di una minore vittima di tratta.

▪ Chiedere alla Forze dell’Ordine un intervento di accompagnamento della minore presso la struttura;

▪ Relazionare sull’intervento svolto in emergenza al Responsabile Comunale segnalando, se necessario, il caso ai Servizi Sociali.

Minorenni vittime di bullismo ▪ Accertare le condizioni fisiche e psichiche e valutare, sulla base delle informazioni acquisite da parte della minorenne e del segnalante, se vi sono le condizioni per un intervento medico;

▪ Predisporre l’accompagnamento del minore al servizio per un colloquio conoscitivo. A seguito del colloquio, se si considera necessario, allertare le Forze dell’Ordine;

▪ Contattare la scuola per condividere una presa in carico congiunta del caso.

Adulti

Donne vittime di violenza ▪ Chiedere al chiamante se ha contattato il 113 (Forze dell’ordine), in caso contrario sarà l’operatore a farlo;

▪ Accertare lo stato di salute della donna ed eventualmente attivare i servizi di emergenza sanitaria;

▪ Svolgere un colloquio conoscitivo al fine di accertare se la donna (sola o con minori a carico) ha bisogno di accoglienza in una struttura protetta e contattare le strutture di accoglienza disponibili.;

(15)

▪ Se si valuta un alto livello di rischio segnalare il caso ai Servizi Sociali Comunali, richiedendo una immediata presa in carico;

▪ Predisporre il trasporto presso la casa rifugio o altra struttura idonea;

▪ Se la donna non viene inserita in una struttura specifica invitarla a seguire un percorso di uscita dalla violenza presso il Centro AntiViolenza territoriale (Ardea), previo suo consenso;

▪ Relazionare sull’intervento svolto in emergenza al Responsabile Comunale.

▪ Soggetti adulti italiani o stranieri privi di soluzioni alloggiative idonee in situazioni di rischio per sé stesse e per la comunità.

▪ Soggetti adulti italiani e stranieri privi di soluzioni alloggiative idonee, dimessi senza alcun preavviso ai Servizi Territoriali da strutture sanitarie del territorio.

▪ Soggetti adulti italiani e stranieri privi di supporto parentale, dimessi senza alcun preavviso ai Servizi Territoriali da strutture sanitarie del territorio.

▪ Accertare lo stato di cittadinanza e residenza, quindi se straniero accertarsi se è regolare o in fase di regolarizzazione. Nei casi in cui si tratta di un soggetto clandestino non rientra tra le competenze del Pronto Intervento Sociale.

▪ Accertare le condizioni di salute del soggetto e se risultano gravi o preoccupanti suggerire l’intervento medico accompagnando il soggetto al Pronto Soccorso (anche se clandestino);

▪ Nel caso di soggetto pericoloso per sé e per gli altri contattare le forze dell’Ordine;

▪ Se le condizioni per il ricorso al medico non sussistono verificare l’esistenza di una vicina rete parentale o amicale, la situazione economica del soggetto, l’esistenza di un alloggio, l’esistenza di un’occupazione/lavoro o di un’entrata economica di qualsiasi tipo;

▪ Se si tratta di un adulto senza fissa dimora invitarlo a raggiungere una delle strutture preposte per l’accoglienza in emergenza, spiegando allo stesso come raggiungere il posto autonomamente o eventualmente attivando il trasporto, soprattutto negli orari in cui il trasporto pubblico non è assicurato.

Nel caso di avverse condizioni atmosferiche (basse temperature) ricercare un riparo notturno;

▪ Relazionare sull’intervento svolto in emergenza al Responsabile Comunale segnalando, se necessario, il caso ai Servizi Sociali invitando l’utente a presentarsi presso la loro sede per un colloquio.

Persone anziane residenti in stato di abbandono non autosufficienti

▪ Parlare sia con il segnalante, sia con l’interessato per accertare eventuali bisogni sanitari;

▪ Verificare l’esistenza di una rete parentale o amicale (o persone adulte significative) in grado di offrire ospitalità all’anziano, anche fuori Comune.

Se viene accertata l’inesistenza di questa rete verificare se la persona necessita di un ricovero in struttura e procedere con la chiamata al 118;

▪ Relazionare sull’intervento svolto in emergenza al Responsabile Comunale segnalando, se necessario, il caso ai Servizi Sociali.

Persone anziane non residenti prive di risorse alloggiative, in buono stato di salute

▪ Accertare con il chiamante il suo stato di salute;

▪ Accertare l’esistenza di una rete parentale e/o amicale;

▪ Se non esiste alcuna rete e la situazione sanitaria dell’anziano è buona tale da non richiedere un ricovero in ospedale, procedere con l’invio dello stesso presso una delle strutture preposte per l’accoglienza di adulti attivando il trasporto;

(16)

▪ Relazionare sull’intervento svolto in emergenza al Responsabile Comunale segnalando, se necessario, il caso ai Servizi Sociali.

Adulti con disabilità fisica o psichica, sensoriale e/o plurima di età compresa tra i 18 e i 65 anni residenti o unicamente presenti sul territorio, di nazionalità italiana o straniera

▪ Attivarsi nella ricerca di una struttura idonea all’inserimento;

▪ Inviare l’équipe/operatore in loco. L’operatore farà la prima valutazione e deciderà se la persona necessita di essere inserita in struttura, effettuando anche l’accompagnamento fisico in struttura;

▪ Qualora l’operatore ritenesse il caso non idoneo alle strutture esistenti sul territorio, informare il segnalante dell’inesistenza di strutture idonee e attivare il 118;

▪ Relazionare sull’intervento svolto in emergenza al Responsabile Comunale segnalando, se necessario, il caso ai Servizi Sociali.

Soggetti adulti italiani e stranieri con condotte pericolosi per sé stessi e per gli altri per le quali è necessario attivare un intervento contenitivo.

▪ Contattare le Forze dell’ordine per valutare la necessità di attivare un trattamento sanitario obbligatorio (T.S.O.);

▪ Relazionare sull’intervento svolto in emergenza al Responsabile Comunale segnalando, se necessario, il caso ai Servizi Sociali.

Interventi straordinari per eventi calamitosi di piccola e media entità o pericolosità (es.

appartamento distrutto da fuga di gas, allarme per fuga di gas in un condominio per cui si rende necessario intervenire per una temporanea sistemazione delle persone coinvolte)

▪ Contattare la Protezione Civile;

▪ Decidere congiuntamente alla protezione Civile l’eventuale necessità di invio di un proprio operatore.

Eventualmente:

▪ Verificare l’esistenza di una rete parentale o amicale (o di persone adulte significative) in grado di offrire ospitalità alla famiglia, anche fuori Comune. Se viene accertata l’inesistenza di questa rete, contattare le strutture idonee per l’accoglienza;

▪ Relazionare sull’intervento svolto in emergenza al Responsabile Comunale segnalando, se necessario, il caso ai Servizi Sociali.

Nuclei familiari che versano in situazioni a rischio sfratto e/o sgombero di cui non sia stato allertato il Servizio Sociale Professionale del Comune interessato

▪ Contattare il nucleo familiare per fissare un appuntamento. Durante il colloquio verificare la situazione socio-economica della famiglia, la presenza di minori, di disabili o di vulnerabilità specifiche e l’esistenza di una rete parentale o amicale in grado di offrire supporto alla famiglia.

Inviare il nucleo familiare al PUA -Segretariato Sociale per verificare se vi sono i requisiti per poter presentare istanza di sostegno alloggiativo di vario tipo; in caso affermativo il PUA si occuperà di aiutare l’utenza nella compilazione della domanda e nella preparazione della documentazione necessaria. Gli operatori del PIS inoltre si occuperanno di attivare la rete territoriale dei servizi in modo da poter rispondere in maniera idonea al bisogno presentato;

▪ Relazionare sull’intervento svolto in emergenza al Responsabile Comunale segnalando, se necessario, il caso ai Servizi Sociali.

B.3 ATTIVITÀ E STRUMENTI DI MONITORAGGIO, COORDINAMENTO E VERIFICA DEGLI ESITI DEL PROCESSO. PRECISARE LE MODALITÀ DI RACCOLTA ED ELABORAZIONE E DI PIANIFICAZIONE/ESECUZIONE DEI DATI RELATIVI AGLI INTERVENTI EFFETTUATI E ALLE CHIAMATE RICEVUTE.INOLTRE SPECIFICARE LA MODALITÀ E TEMPISTICA CON LA QUALE VENGONO COMUNICATI ALLAMMINISTRAZIONE LE SUDDETTE INFORMAZIONI

(17)

Per l’organizzazione, la gestione ed il controllo del servizio la Ninfea Cooperativa Sociale Ninfea applicherà il proprio Sistema di gestione per la Qualità conforme alla norma UNI ISO 9001:2015, con tutta la documentazione e la modulistica da esso messa in atto. Per il servizio in oggetto la Ninfea proporrà al Referente Tecnico della Stazione Appaltante una specifica Modulistica che potrà essere modificata a seconda delle esigenze di Servizio.

Tale modulistica comprende:

▪ Registro delle chiamate effettuate da parte dei cittadini;

▪ Registro delle chiamate effettuate da parte delle Pubbliche autorità;

▪ Registro delle chiamate effettuate da parte del Terzo settore;

▪ Registro di Segnalazioni e passaggi dei casi;

▪ Scheda di intervento;

▪ Registro dei contatti in uscita;

▪ Relazioni di servizio per gli interventi attuati;

▪ Verbali delle riunioni;

▪ Fogli firma degli operatori;

▪ Banca dati delle Risorse e dei Servizi Territoriali (creata nella fase di Start up).

Gli Assistenti Sociali avranno cura di annotare quotidianamente nei Registri degli accessi al servizio tutti gli utenti, gli Enti e i Servizi che si sono messi in contatto con lo Sportello PIS, indicando data, richiesta presentata, risposta fornita ed eventuali servizi coinvolti. Analogamente, nel Registro dei contatti in uscita, dovranno essere appuntate giorno per giorno tutte le telefonate, i fax, le mail rivolte ad utenti e/o altri servizi, con l’indicazione del motivo del contatto. In questo modo si potrà avere quotidianamente un prospetto del movimento dell’utenza e del carico di lavoro del servizio. Gli operatori avranno a disposizione una Banca dati già costituita che sarà loro cura arricchire ed aggiornare compilando per ciascun servizio territoriale una Scheda (Scheda Enti Pubblici o Scheda Terzo Settore, a seconda che si tratti di un servizio pubblico o di un ente del privato sociale) dove andranno indicati tutti i dati relativi all’Ente (denominazione, recapiti, referenti, ambito operativo, modalità d’accesso, etc.).

Per ciascun utente per il quale viene predisposto un intervento verrà aggiornata la Cartella Sociale appositamente creata su file dropbox che conterrà tutti i dati oggettivi dell’utente e la sua situazione socio-economica, abitativa, sanitaria e familiare; la valutazione della situazione problematica, le risorse a disposizione dell’utente e/o da reperire, il diario cronologico del processo di aiuto (interventi effettuati, contatti telefonici, visite domiciliari, colloqui, ecc.); la registrazione di colloqui sia con l’utente che con altri enti e/o persone coinvolte, copia della relazione sociale inviata al Referente Comunale, consenso al trattamento dei dati. L’attività di Monitoraggio, che avrà come oggetto la rispondenza delle azioni agli obiettivi previsti attraverso la valutazione e la verifica dello stato di attuazione del servizio sarà svolta dal Coordinatore del Servizio e, oltre a prevedere la raccolta e l’analisi delle informazioni attraverso l’uso di strumenti standardizzati ed uniformi su tutto il territorio distrettuale, riguarderà anche la predisposizione di report periodici inviati tramite e-mail e PEC al Referente Tecnico della Stazione Appaltante, stilati nel modo seguente:

STRUMENTO CONTENUTI

REPORT MENSILE INTERNO

▪ numero chiamate telefoniche da parte dei Cittadini, delle Pubbliche Autorità e del Terzo settore;

▪ monte ore mensile delle prestazioni erogate;

▪ numero reclami;

▪ numero riunioni d’équipe, colloqui con gli operatori, incontri di formazione, monitoraggio, verifica;

▪ numero riunioni con servizi esterni, suddivisi per tipologia, etc.;

▪ grafici statistici sull’accesso al Servizio.

(18)

REPORT MENSILE DI SERVIZIO

▪ ore di servizio effettuate RELAZIONE

SOCIALE

▪ andamento dei singoli interventi erogati.

RELAZIONE TRIMESTRALE

▪ numero utenti, prestazioni, numero di ore di servizio erogate;

▪ numero reclami;

▪ numero riunioni di équipe, colloqui con gli operatori, incontri di formazione, monitoraggio, verifica;

▪ numero riunioni con servizi esterni, suddivisi per tipologia, etc.;

▪ proposte migliorative, criticità, punti di forza e di debolezza;

▪ grafici statistici sull’accesso al Servizio suddiviso per aree tematiche e zone territoriali.

REPORT ANNUALE

É finalizzato a riportare annualmente l’andamento del servizio utilizzando tabelle e diagrammi di flusso che forniscono informazioni anche sulla rete di supporto. In allegato al report annuale sarà redatta una ricerca quali-quantitativa sul Servizio di Pronto Intervento Sociale; i dati della ricerca potranno essere utilizzati, con l’approvazione dei Referenti Comunali e del Referente tecnico della Stazione Appaltante, per una pubblicazione in rete e per incrementare la banca dati del Piano di Zona.

Il piano di monitoraggio, così predisposto e validato, risulterà lo strumento principe per la valutazione del servizio reso ma anche uno strumento di conoscenza utile alla programmazione territoriale dei Servizi Sociali distrettuali.

Il monitoraggio in itinere previsto riguarderà:

▪ Area Interna (gestione casi, gestione operatori, ecc.);

Area Esterna (rapporti di rete, rapporti con il territorio, ecc.).

La nostra Organizzazione si impegnerà ad adeguarsi ai sistemi di raccolta, monitoraggio e valutazione proposti dalla Stazione Appaltante, in ottemperanza del Capitolato Speciale d’Appalto (art. 5).

B.4 LETTERE DIMPEGNO RELATIVE AL N. DI STRUTTURE INDIVIDUATE AI FINI DEI COLLOCAMENTI

In riferimento alla Linea di Intervento 2 “Marginalità Estrema e Senza Fissa Dimora” la nostra Organizzazione ha svolto una ricerca attiva di strutture disponibili all’accoglienza degli utenti senza fissa dimora in situazioni di estremo disagio sociale. A tal proposito, saranno Allegate al Progetto Tecnico n. 3 Lettere di Impegno individuate ai fini dei collocamenti, quali:

n. DENOMINAZIONE DESTINATARI TIPOLOGIA DI STRUTTURA 1 Centro Residenziale “La

Pergola”

Minori Il Centro risponde all’esigenza di accogliere ragazzi provenienti da situazioni familiari e sociali pregiudizievoli per la loro crescita e la loro realizzazione

2 La Casa del Sole Minori La Casa del Sole si occupa di accoglienza MSNA – minori stranieri non accompagnati e minori italiani in stato di abbandono di entrambi i sessi

3 Nuovi Orizzonti Adulti Struttura di Accoglienza per adulti con disagio psico-sociale 4 Don Orione Adulti Centro di Accoglienza per adulti senza fissa dimora

B.5 NUMERO DI COLLOCAMENTI REALIZZABILI IN TERMINI DI GIORNI DI OSPITALITÀ NELLE STRUTTURE DI ACCOGLIENZA INDIVIDUATE PER TUTTA LA DURATA DELLAFFIDAMENTO: DA 1 A 20 GIORNI DI ACCOGLIENZA;

DA 21 A 40 GIORNI DI ACCOGLIENZA; OLTRE 40 GIORNI

(19)

Nella tabella che segue si indica nel dettaglio il numero di collocamenti realizzabili in termini di giorni di ospitalità nelle strutture di accoglienza individuate:

n. DENOMINAZIONE DESTINATARI DISPONIBILITÀ DI GIORNI ALL’ACCOGLIENZA 1 Centro Residenziale “La

Pergola”

Minori OLTRE 40 GIORNI

2 La Casa del Sole Minori OLTRE 40 GIORNI

3 Nuovi Orizzonti Adulti OLTRE 40 GIORNI

4 Don Orione Adulti DA 21 A 40 GIORNI

B.6 UBICAZIONE DELLE STRUTTURE DI ACCOGLIENZA INDIVIDUATE DALLA DITTA: STRUTTURA SITUATA ALLINTERNO DEL DISTRETTO SOCIO SANITARIO ROMA 6.6. (ANZIO NETTUNO); STRUTTURA SITUATA ALLINTERNO DEI COMUNI AFFERENTI ALL’ASLROMA 6.6;STRUTTURA SITUATA NELLAMBITO REGIONE AD ESCLUSIONE DEI PUNTI A. E B

Nella tabella che segue si indica l’ubicazione delle strutture di accoglienza individuate:

n. DENOMINAZIONE DESTINATARI UBICAZIONE

1 Centro Residenziale

“La Pergola”

Minori Via Nettuno, n. 276 – 04012 – CISTERNA DI LATINA (LT) 2 La Casa del Sole Minori Piazza Dante Alighieri, n. 1 – 04010 – CORI (LT) 3 Nuovi Orizzonti Adulti Via Monte Pilorci, snc – 04018 – SEZZE (LT)

4 Don Orione Adulti Via Tripoli, n. 40 – 00042 – ANZIO (RM)

B.7 ORGANIZZAZIONE DI INCONTRI INFORMATIVI, DI PUBBLICIZZAZIONE E DI RETE DA REALIZZARE SUL TERRITORIO

La nostra Organizzazione redigerà un Piano di Comunicazione condiviso tra soggetto gestore e i Servizi Sociali Comunali, finalizzato a: Attirare l’attenzione del target verso un determinato servizio/iniziativa/informazione;

Mantenere costante il livello d’interesse da parte del cittadino - utente (target); Indurre il target specifico all’accesso facilitato al servizio/iniziativa/informazione. Pertanto la strategia comunicativa del PIS seguirà due diversi percorsi in relazione al target a cui si rivolge: 1. Cittadino/utente: la campagna di comunicazione verterà principalmente sul portare a conoscenza del cittadino il numero verde di pronto intervento e le principali attività del PIS sul territorio. Saranno pertanto realizzate delle affissioni pubblicitarie e distribuiti dei volantini nei luoghi maggiormente frequentati dalla cosiddetta utenza “a rischio”; contemporaneamente sarà svolta una campagna di comunicazione sui social network. Il materiale pubblicitario sarà tradotto nelle lingue Inglese, Francese, Arabo e Rumeno; 2. Operatori dei Servizi Sociali, Sanitari e Forze dell’Ordine: sarà promosso un ciclo di incontri da parte degli operatori dei servizi di emergenza al fine di condividere strumenti operativi comuni di primo intervento. Particolare attenzione verrà rivolta al tema del disagio abitativo e al conseguente acuirsi del fenomeno dei senza fissa dimora, al fine di costruire procedure di intervento condivise con tutti gli attori della rete sociale dell’emergenza. Le attività formative saranno aperte alla partecipazione del personale dei Servizi Sociali Comunali.

Inoltre sarà realizzato, con il coinvolgimento degli operatori dei servizi territoriali, un evento inaugurale del Servizio di Pronto Intervento Sociale rivolto alla cittadinanza e al termine dell’annualità un convegno di presentazione dei dati sull’accesso al servizio e sul relativo andamento.

B.8 ORGANIZZAZIONE E STRATEGIE MESSE IN ATTO NELLATTUAZIONE DEI SERVIZI PREVISTI DAL CSA A FINI DELLA PREVENZIONE, GESTIONE DELLEMERGENZA EPIDEMIOLOGICA COVID- 19 (ES. FORMAZIONE

(20)

In riferimento a quanto previsto dal D.P.C.M. del 04/03/2020 relativo alle misure per il contrasto e il contenimento sull’intero territorio nazionale del diffondersi del virus Covid-19, la Ninfea Cooperativa Sociale ha predisposto un documento ufficiale contenente le prescrizioni che dovranno essere adottate dagli operatori del servizio di pronto intervento sociale nello svolgimento del proprio lavoro.

Nello specifico tutti i dipendenti si atterranno alle seguenti disposizioni:

1. Al fine di garantire sia la sua incolumità che quella dell’utente, l’operatore dovrà rilevare quotidianamente la propria temperatura corporea e qualora rilevasse una temperatura superiore ai 37,5˚ o altri sintomi riconducibili ad una possibile infezione da covid-19, dovrà immediatamente darne comunicazione all’ufficio e astenersi dallo svolgere la propria prestazione lavorativa.

Parallelamente, anche l’utente (e i suoi familiari conviventi), prima di ogni intervento, dovranno monitorare la propria temperatura e qualora rilevasse una temperatura superiore ai 37,5˚ o altri sintomi riconducibili ad una possibile infezione da Covid-19, dovrà darne immediatamente comunicazione all’operatore il quale dovrà sospendere la prestazione. L’utente dovrà, inoltre, compilare il “modulo di auto-dichiarazione per fruizione servizi in emergenza covid-19” da noi predisposto e consegnarlo all’operatore il quale provvederà a fargliene avere una copia.

2. Nello svolgimento delle azioni di Pronto Intervento Sociale, laddove non sarà possibile mantenere la distanza interpersonale di almeno un metro (così come previsto dalle disposizioni ministeriali), gli operatori dovranno utilizzare i seguenti dispositivi di protezione individuale forniti loro dalla cooperativa: mascherina ffp2/kn95; mascherina chirurgica esclusivamente nel caso in cui l’utente sia anch’esso protetto da analoga mascherina; visiera per protezione occhi; guanti monouso; camici monouso; soluzioni idroalcoliche disinfettanti per sanificare le mani prima e dopo ciascun intervento. Le stesse soluzioni dovranno essere messe a disposizione anche dell’utenza qualora ne fosse sprovvista.

Laddove, invece, sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, gli operatori dovranno comunque indossare i seguenti dispositivi di protezione individuale forniti loro dalla cooperativa: mascherina ffp2/kn95; mascherina chirurgica esclusivamente nel caso in cui l’utente sia anch’esso protetto da analoga mascherina; visiera per protezione occhi; guanti monouso; soluzioni idroalcoliche disinfettanti per sanificare le mani prima e dopo ciascun intervento. le stesse soluzioni dovranno essere messe a disposizione anche dell’utenza qualora ne fosse sprovvista.

1. Quando gli operatori effettueranno colloqui con l’utenza presso la sede operativa del PIS sarà prevista l’installazione di appositi schermi protettivi in plexiglass; in generale, occorrerà lavarsi frequentemente le mani avendo cura di effettuare un lavaggio con apposito detergente della durata di almeno 60 secondi.

4. Nel trasporto degli utenti con l’unità mobile del PIS, laddove non si possa mantenere la distanza di sicurezza, gli operatori dovranno attenersi alle seguenti disposizioni:

 ricoprire il sedile posteriore, destinato all’utente, con apposito telo di protezione removibile, monouso o lavabile;

 indossare visiera protettiva, mascherina ffp2/kn95 o mascherina chirurgica nel caso in cui anche l’utente ne fosse provvisto, guanti e camice monouso;

 terminato l’intervento, si dovrà rimuovere il telo di protezione monouso oppure, se lavabile, procedere alla sua sanificazione. Inoltre si dovrà necessariamente provvedere alla disinfezione dell’intero abitacolo con prodotti a base di cloro e alcool forniti dalla cooperativa.

5. Saranno organizzate attività formative alle quali tutti gli operatori del PIS dovranno partecipare, finalizzate all’acquisizione di tutte le norme di sicurezza previste per la prevenzione del contagio della pandemia da

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