promuovere
i comportamenti adattivi
Elena Bortolotti
Il comportamento adattivo viene definito come
«l’efficacia e il grado con cui l’individuo raggiunge gli standard di indipendenza personale e responsabilità sociale propri dell’età o del gruppo culturale di
appartenenza» (Grossman, 1973,p.11)
Interazione dell’individuo con il proprio ambiente Attività che l’individuo generalmente svolge per rispondere alle attese di autonomia personale e responsabilità sociale per persone di pari età e contesto culturale
Definizioni
“One’s ability to function in the real word”
- Greenspan (2006, pag. 213)
“….è l’insieme delle abilità concettuali, sociali, e pratiche apprese dalle persone per agire nella loro vita quotidiana ”
- AAIDD; Schalock et al. (2010)
Il comportamento adattivo
• • è età-specifico
• • è contesto-specifico
• • è espressione di una performance tipica
• • è un costrutto multidimensionale
Comprendere i fattori che
possono impedire messa in atto di abilità:
• Mancanza di opportunità
• Motivazione
• Limitazioni fisiche
• Disturbi piscopatologici
Quattro sono le dimensioni principali:
Comunicazione (comprensione e produzione del linguaggio orale e scritto)
Abilità quotidiane (cura di sé, attività domestiche, uso dei servizi della comunità e attività lavorative-
professionali)
Socializzazione (sviluppo di relazioni interpersonali, comprensione e problem solving sociale, attività ludiche e di tempo libero, autocontrollo e rispetto delle regole sociali)
Abilità motorie (fini e grossolane)
(Schalock, 1999; Thompson et al, 1999, Heal e Tassè,1999)
La comunicazione
Orale, scritta, iconica
La CAA e i programmi funzionali
la Comunicazione Aumentativa Alternativa
cos’è?
• è un insieme di metodi e strategie che servono per potenziare le capacità
residue del soggetto di comunicare e offre anche un metodo alternativo al
linguaggio dove esso è assente. La CAA è per definizione multimodale, dunque
sono diverse le modalità espressive che
si possono utilizzare
la Comunicazione Aumentativa Alternativa è uno strumento compensativo, prevede l'uso di
• simboli, fotografie, gesti, apparecchi informatici
e serve a fare in modo che il soggetto sperimenti
un modo di comunicare comprensibile a tutti
Un esempio di soluzione per comunicare
E-tran (eye transfer)
Quando e perchè usarla
• Si ricorre alla CAA quando un bambino non riesce a sviluppare il linguaggio verbale o quando esso non sia sufficiente a
permettergli la comunicazione con gli altri, sia perchè povero di vocaboli, sia perchè
incomprensibile per chi non lo frequenta abitualmente
• Si ricorre alla CAA nei casi di perdita di
linguaggio espressivo (persona adulta)
Quando e perchè usarla
Comunicazione Aumentativa
• potenziamento delle risorse comunicative che ancora sussistono: residui vocali,
comunicazione non verbale (sguardo, mimica, gesti).
Comunicazione Alternativa,
• comprende tutto ciò è alternativo alla parola attraverso codici sostitutivi al sistema
alfabetico (figure, simboli, fotografie, segni,
ecc.)
Progettare la CAA
Costruire la CAA
• nel bambino
• nell’adulto che ha perduto la capacità verbale
Innanzitutto: identificare, interpretare e valorizzare il sistema di comunicazione
esistente, dove per esso si intende l’insieme delle risorse naturali della persona quali gesti, vocalizzi, movimenti del corpo (modalità
unaided).
ALCUNI ESEMPI
Accorgimenti: se il soggetto utilizza lo sguardo i simboli andranno posizionati lontani uno dall’altro, al fine
di comprendere chiaramente la scelta operata
Si possono creare quaderni personalizzati, tabelle …
Quaderno dei resti o della memoria:
è uno strumento di comunicazione o ”passaggio di informazioni” casa-scuola, scuola-ambulatorio ecc., contiene informazioni scritte e accompagnate da fotografie, disegni che il bambino riconosce e che rappresentano eventi o esperienze vissute.
I SISTEMI GRAFICI
Si classificano:
Richiesta cognitiva che necessitano per essere interpretati.
Iconicità si valuta la relazione tra simbolo e significato
Strutturazione interna: BLISS sono un
sistema; PCS sono un set.
PCS: PICTURE COMMUNICATION SYMBOLS
PCS: PICTURE COMMUNICATION SYMBOLS
PICSYMS: PICTURE SYMBOLS
Sistema di 800 simboli
CORE: CORE PYCTURE VOCABOLARY
160 simboli in italiano
BLISS
Sistema di 3000 simboli nati come linguaggio universale
.
11 caratteri lineari
24 simboli internazionali
6 simboli arbitrali
contrario cosa chimica azione fisica
valutazione umana creazione
tempo
Comunicatori simbolici
Gli apparecchi VOCAs (Vocal Output
Communication Aids)
Comunicatori Dinamici
comunicazione simbolica e alfabetica
I SOFTWARE
Clicker 4
The Grid BoardMaker
Linguaggio funzionale lettura funzionale
matematica funzionale
Linguaggio/lettura/matematica funzionale
• Programmi che vengono in aiuto ad obiettivi di autonomia
• il termine “funzionale” caratterizza i vari tipi di programmi ridotti e rende evidente le finalità adattive
• hanno come obiettivo insegnare
direttamente quelle abilità comunicative e sociali che sono richieste nella vita
quotidiana
Linguaggio: il programma “shop talk”
Kent-Udolf L.., Sherman E., Il linguaggio funzionale. Ed. Erickson, 1985
Consiste in un insieme di attività ed esercizi finalizzati al raggiungimento degli obiettivi relativi a cinque grandi aree di contenuto che sono le seguenti:
• “Routine” di comunicazione sociale
• Informazioni sulla propria identità
• Abilità linguistiche di base
• Espressioni linguistiche dei concetti base
• Propedeutica al lavoro
ROUTINE DI COMUNICAZIONE SOCIALE
Operazioni come ad esempio:
Rispettare i turni in una attività
Esprimere e accettare parole di ringraziamento
Formulare cortesemente richieste e riconoscere le relative risposte
…
Le diverse attività didattiche vengono scelte sulla base della predisposizione dello studente ad imitare certi comportamenti quando sono presentati
dall’insegnante e sulla base dell’impatto positivo
che il comportamento potrà avere sulla qualità delle relazioni interpersonali che l’alunno potrà
intrattenere.
Sono contemplate anche le espressioni non verbali.
INFORMAZIONI SULLA PROPRIA IDENTITA’
Operazioni come ad esempio:
Mostrare la propria carta di identità
Fornire proprio nome e cognome, domicilio, numero di telefono, nome di un genitore …
Conta molto la precisione e la chiarezza nella risposta.
La domanda può essere posta con modalità diverse, con varie formule e/o difficoltà grammaticali:
“Qual è il tuo nome?”
“Chi sei?”
“Come ti chiami?”
“Dimmi il tuo nome per favore”
“Mi dica il Suo nome per cortesia”
“Come hai detto che ti chiami?”
ABILITA’ LINGUISTICHE DI BASE
Vanno da un livello minimo di conversazione ad un livello relativamente complesso.
Ogni lezione prevede almeno un compito di
esercitazione linguistica, scelto in funzione della capacità di comprensione o espressione dei valori semantici di base, della morfologia, del vocabolario e della sintassi.
Sul piano ricettivo si cerca di sviluppare una comprensione delle forme più semplici del linguaggio usato in famiglia e in società.
Sul piano espressivo si mira a sviluppare la capacità di rispondere appropriatamente e di comunicare i
propri bisogni fondamentali.
ESPRESSIONI LINGUISTICHE DEI CONCETTI DI BASE
Riguarda un corretto uso linguistico dei concetti base (spazio, quantità, tempo …) e di semplici nozioni scientifiche riguardanti la salute, la sicurezza
personale ecc.
Ad esempio
il concetto di tempo include termini come “ora” “tardi” “pronto”
“finito” o concetti temporali più complessi come “settimana”
“mese” “anno”… le relazioni spaziali includono termini come
“qui” “là” “in” “sopra” … La quantità implica termini come
“più” “molti”
Il concetto di salute si riferisce ad abitudini alimentari, igiene, cura di ferite, sapere individuare e descrivere i più comuni malesseri e dolori…
Il concetto di sicurezza si riferisce a comportamenti in strada, a bordo di un veicolo, all’uso di strumenti pericolosi …
PROPEDEUTICA AL LAVORO
Compiti con simulazioni di varie attività lavorative.
Lo studente dovrebbe eseguire un compito dopo dimostrazione da parte dell’insegnante.
I compiti possono non richiedere operazioni verbali ma basarsi sull’imitazione.
Quando essi richiedono delle operazioni verbali queste devono essere chiare, semplici …
Obiettivo è simulare comportamenti e capacità comunicative che vengono richiesti sul lavoro Ad esempio si richiede allo studente di maneggiare
certi strumenti e di interagire con i propri compagni ed insegnanti in modo socialmente adeguato …
La lettura funzionale
(Ianes D., Snell M. - La lettura funzionale per l'alunno con disabilità. Ed. Erickson)
• Nei casi più gravi di deficit, laddove non si rende possibile l’insegnamento della lettura, vi sono dei programmi che vengono in aiuto ad obiettivi di autonomia, denominati di lettura funzionale
• Il termine “funzionale” caratterizza i vari tipi di programmi ridotti e rende evidente le finalità adattive:
• - rendere in grado di affrontare le situazioni sociali in cui si deve decodificare taluni semplici segnali scritti
• - non solo decodificare un segnale, ma anche mettere in atto i comportamenti più appropriati
IL “SAPER LEGGERE E SCRIVERE FUNZIONALE”
• indica una minima competenza del saper leggere e scrivere, che riguarda aspetti pratici che permettono di rispondere in modo appropriato alle varie esigenze quotidiane di lettura e scrittura
LA “LETTURA FUNZIONALE”
• o “lettura a parola intera” o “approccio visivo globale”,
• secondo una definizione di Brown e Perlmutter (1971) tratta
“risposte motorie distinte ed osservabili a stimoli scritti”,
• in questo caso lo studente dovrebbe produrre due risposte ad ogni stimolo stampato:
• 1) leggere la parola
• 2) indicare il significato della parola in maniera osservabile
IL “VOCABOLARIO DI SOPRAVVIVENZA”
• Sta ad indicare un piccolo “set” di parole che
servono per segnalare al lettore avvisi di utilità o di potenziali rischi,
• ad es. un “set” può comprender parole come
“pericolo”, “avanti” “alt” “velenoso” ed i relativi simboli
Insegnare a leggere
2) Processo di apprendimento definito come una “serie di descrizioni semplici di specifici compiti
funzionali” (Lichtman, 1972)
• ad es. interpretare le istruzioni su una scatola di preparazione della pizza
- valuta le abilità del leggere e del seguire le istruzioni
- suggerisce i passi per applicare praticamente le abilità del leggere nelle attività della vita
quotidiana.
La matematica funzionale
• Programmi che vengono in aiuto ad obiettivi di autonomia, denominati di matematica funzionale
• Il termine “funzionale” caratterizza i vari tipi di programmi ridotti e rende evidente le finalità adattive:
• - rendere in grado di affrontare le situazioni sociali
in cui si deve risolvere qualche semplice compito
Si tratta di programmi empiricamente sperimentati che aiutano a fissare
- dei punti di partenza - gli obiettivi finali
e prestano attenzione alle fasi-chiave della sequenza di insegnamento
· prevedono molta pratica o esercizio delle abilità
· usano compiti funzionali (es. insegnare la
corrispondenza biunivoca usando cerchi e quadrati è diverso che usare cannucce e bicchieri)
· non richiedono l’uso di repertori di linguaggio espressivo e ricettivo troppo impegnativi
PARTONO DA UN LIVELLO ZERO PER ARRIVARE AD ABILITA’ FINALI ABBASTANZA SOFISTICATE
STRUTTURA GENERALE DEL PROGRAMMA DI
INSEGNAMENTO SULL’USO DELL’OROLOGIO ANALOGICO
PREREQUISITI DI TIPO FINE MOTORIO
LETTURA DEI NUMERI
DISCRIMINAZIONE - RICONOSCIMENTO E USO DELLE LANCETTE
ORIENTAMENTO SPAZIALE DELL’OROLOGIO
LETTURA DELLE ORE
LETTURA DELLE FRAZIONI DI ORA E/O MINUTI
LETTURA DELLE ORE CON LE FRAZIONI DI ORA O I MINUTI
PRODUZIONE DI INTERVALLI DI TEMPO
ESECUZIONE DI ISTRUZIONI SU VARIE INDICAZIONI TEMPORALI