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INTRODUZIONE
Lo scopo di questa tesi è l’analisi e la traduzione di alcuni di racconti tratti da Chicago Noir, una raccolta noir a cura del giornalista americano Neal Pollack.
Questa scelta nasce da un mio interesse personale: è un genere che mi affascina e incuriosisce perché si rappresentano gli aspetti più nascosti della società.
Ho deciso infatti di dedicare il primo capitolo alla storia del noir, spiegando come è nato e come si è evoluto, sia in America che in Italia, considerandone i tratti principali. Spesso confuso con il poliziesco e il giallo, il noir viene da molti considerato un genere di serie b. Nato grazie a Edgar Allan Poe, è il genere che racconta i lati negativi e nascosti delle società odierne. Alla base del noir troviamo il genere hard boiled, nato in America alla fine degli anni ’20 e considerato precursore del noir perché, come in questo, si rappresenta il mondo della criminalità. I romanzi hard boiled, prima di diventare veri e propri romanzi, venivano pubblicati su riviste, come Black Mask, una rivista pulp;
prima ancora vi erano i dime novel e i paperback che hanno permesso la
diffusione di prodotti letterari a basso costo e quindi accessibili anche ai ceti
meno abbienti. I maggiori scrittori hard boiled sono stati Dashiell Hammett e
Raymond Chandler che, per molti, sono i padri del noir, in particolare
Hammett, con il famoso Il Falcone Maltese, pubblicato nel 1930. Nel noir ciò
che interessa non è tanto il tipo di crimine commesso ma capirne le
motivazioni. Il protagonista non sempre è un detective privato ma può essere
anche una persona qualunque che, all’improvviso, si trova coinvolta in una
situazione destabilizzante che metterà a rischio la sua vita. È il mondo dei
segreti e dei tradimenti dove non c’è più una netta distinzione fra Bene e Male
ma dove vince il più forte. È interessante notare che il genere è nato in
America, paese da molti considerato violento, probabilmente anche a causa del
forte inurbamento alla fine dei due conflitti mondiali, ma ricordiamo che anche
la forte crisi economica degli anni ’30 portò a un notevole aumento della
violenza e alla nascita della criminalità organizzata. In Europa il noir arriverà
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più tardi, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, grazie ai film polizieschi americani che, durante il conflitto, erano stati proibiti. In Italia, in particolare, il noir si diffonderà grazie alla collana Gialli Mondadori, nata nel 1929, che pubblicherà testi noir di autori stranieri. Negli anni ’90 sono, poi, nati tre gruppi di scrittori noir in tre diverse città: Neonoir, a Roma, la Scuola dei Duri, a Milano, e il Gruppo 13 a Bologna.
Quando si pensa al noir italiano, uno dei primi nomi che viene in mente è quello di Massimo Carlotto, che ha iniziato a pubblicare libri di questo genere non solo per mostrare la verità nuda e cruda, ma anche in seguito a una vicenda personale, che lo ha costretto al carcere e alla vita da fuggiasco, e proprio quest’ultima esperienza ha dato il titolo al suo romanzo autobiografico, Il fuggiasco.
Il secondo capitolo presenta una breve panoramica di Chicago, considerando soprattutto gli elementi più importanti ai fini della comprensione dei racconti tradotti, all’interno dei quali i riferimenti alla città, ai quartieri e a personaggi famosi sono numerosi. Per esempio, si nominano molti musicisti jazz, genere musicale che, insieme al blues, è nato proprio a Chicago; è la patria dello sport ma, durante la sua espansione, è stata anche una delle città con il più alto tasso di criminalità. Fra tutti, si ricorda in particolare lo spietato Al Capone, il più potente criminale di Chicago.
Il capitolo prosegue con l’elenco dei racconti e una presentazione dei rispettivi autori, per ciascuno dei quali ho scritto una breve biografia, soffermandomi in particolar modo su Neal Pollack, con il quale ho avuto la possibilità e il piacere di comunicare attraverso un breve scambio di email.
Il terzo capitolo, dopo una breve introduzione sugli elementi fondamentali che dobbiamo tenere in considerazione durante il processo traduttivo, è rappresentato dall’analisi linguistica e culturale dei singoli racconti.
L’ultimo capitolo è, infine, composto da una proposta di traduzione di
alcuni racconti scelti tra i diciotto della raccolta.
III