Conclusioni
Da un punto di vista ingegneristico non si può stabilire in maniera assoluta quale tipologia di antenna sia migliore, se l’antenna a patch, l’antenna chip, o qualsiasi altra configurazione.
Le prestazioni devono essere valutate in riferimento all’applicazione specifica.
In questo caso ci si riferisce all’impiego dell’antenna per la ricezione del segnale satellitare GPS su un dispositivo portatile.
Entrambe le architetture studiate offrono soluzioni accettabili.
Il patch presenta proprietà intrinseche di integrazione notevoli come anche l’antenna chip.
Per quanto concerne il diagramma di irradiazione sono accettabili, per entrambe le antenne, le prestazioni nell’emisfero superiore del piano di elevazione.
Il patch a un quarto di lunghezza d’onda presenta un comportamento radiativo simile a un dipolo magnetico e assicura dunque una buona copertura di ricezione del segnale satellitare similmente all’antenna chip a polarizzazione lineare col diagramma di irradiazione omnidirezionale.
Un’ altro importante parametro di valutazione è ovviamente la banda.
Il patch presenta una banda più stretta rispetto all’antenna chip (30 MHz contro 100 MHz) ,tuttavia la realizzazione pratica del prototipo dimostra una buona stabilità dell’antenna anche rispetto all’antenna chip che presentava delle componenti induttive nell’impedenza di ingresso.
I successivi tentativi di alzare il substrato o cambiare forma geometrica al patch non hanno sortito un ’allargamento della banda come sperato.