Introduzione.
I
INTRODUZIONE
Questo documento si pone l’obbiettivo di analizzare i metodi risolutivi per le problematiche di scattering da superfici rugose. Quando un’onda incide sull’interfaccia tra due mezzi si è in presenza di un fenomeno di scattering superficiale. Qualitativamente una superficie piana rifletterà un’onda incidente in una singola direzione (quella speculare), mentre una superficie rugosa la diffonderà in tutte le direzioni (alcune delle quali saranno privilegiate). All’aumentare della rugosità, l’onda riflessa inizia ad essere attenuata a causa della potenza che viene scatterata in tutte le direzioni dal punto d’incidenza. L’obiettivo di questo elaborato è di implementare una subroutine che permetta, all’interno di tecniche di ray tracing, la modellizzazione accurata dei fenomeni connessi. In particolare, nel Capitolo 1,
verranno descritti il metodo di Kirchhoff e il metodo delle piccole perturbazioni e verrà fornita una caratterizzazione statistica della rugosità superficiale.
Nel Capitolo 2 verrà presentata l’integrazione di questi fenomeni nei modelli di propagazione a raggi. Questa sarà condotta considerando un criterio che premetterà di valutare il grado di rugosità della superficie, decidendo così se procedere con l’analisi o trascurare il fenomeno. La valutazione del grado di rugosità permette inoltre di decidere tra alcune tecniche presentate in letteratura che permettono la modifica dei modelli a raggi privi del controllo di rugosità superficiale.
Dal punto di vista dell’analisi dei fenomeni correlati il problema sarà suddiviso tra lo studio della rugosità di piccola scala e quella di grande scala.
Per quanto riguarda la rugosità di piccola scala si è andati a valutare il conseguente calo della potenza ricevuta. In questo senso verranno modificati i coefficienti di riflessione con un opportuno parametro [Capitolo 3] e si procederà con questo metodo all’analisi di uno scenario urbano per il quale in letteratura sono presenti le misure di potenza ricevuta.
Per quanto riguarda l’analisi della rugosità di grande scala si è focalizzata l’attenzione sulla ricerca di un metodo che permettesse di considerare ogni tipo di terreno ondulato [Capitolo 4]. In questo senso è stato elaborato un possibile modello di riferimento per la schematizzazione a piastre di terreni mossi. Attualmente in EMvironment HF 3.0 si è vincolati ad un terreno costituito da una piastra piana. Il lavoro che verrà descritto di seguito ha come obbiettivo quello di permettere all’utente di svincolarsi da questo limite e di descrivere qualunque tipo di terreno attraverso un modello a piastre opportunamente sviluppato.
Introduzione.
II
In particolare verrà descritto il funzionamento del software utilizzato per realizzare la mesh partendo da un modello 2-D e il procedimento di rifinitura della mesh che è stato
implementato. In questo senso saranno mostrati alcuni esempi nati dall’osservazione di possibili situazioni reali.