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(1)Introduzione Il presente lavoro si occupa del rapporto sussistente tra le Regioni e gli Enti Locali alla luce delle leggi di riforma costituzionale n

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Introduzione

Il presente lavoro si occupa del rapporto sussistente tra le Regioni e gli Enti Locali alla luce delle leggi di riforma costituzionale n. 1 del 1999 e n. 3 del 2001: in particolare, lo studio sarà centrato sul caso della regione Toscana. Detta regione è infatti tradizionalmente all’avanguardia nell’ambito della gestione delle proprie prerogative e possibilità: a conferma di ciò, la Toscana è stata l’unica regione che, alla data delle elezioni amministrative del 2005, aveva approvato sia il nuovo statuto che una propria legge elettorale1.

Si può sicuramente affermare già adesso che questa riforma ha e avrà un impatto molto importante sul sistema istituzionale del nostro paese, redistribuendo i poteri legislativo e amministrativo. Tutte le novità devono essere viste alla prova dei fatti: a maggior ragione questa, che toglie poteri ad alcune istituzioni per darlo ad altre. Dietro le istituzioni stanno gli uomini che devono farle funzionare applicando le leggi: nel corso della trattazione si farà cenno alla difficoltà applicative di altre riforme che, negli anni scorsi, puntavano su dei trasferimenti di poteri e funzioni. Durante lo svolgimento di questo lavoro si cercherà di mettere in luce sia gli aspetti positivi che quelli negativi, focalizzando l’attenzione proprio sui punti che, in dottrina, vengono ritenuti più controversi o a forte rischio di disapplicazione.

L’elaborato è organizzato nel seguente modo: dopo alcuni cenni riguardanti le disposizioni generali della riforma costituzionale (capitolo 1) ed un breve excursus sulla precedente disciplina della Regione (capitolo 2), verrà preso in esame l’attuale Statuto della Regione Toscana, analizzandolo prima in generale (capitolo 3), poi nelle disposizioni riguardanti il rapporto tra Regione ed enti locali (capitolo 4); si cercherà qui di illustrarne le caratteristiche, i principi che lo regolano e le prospettive future, con uno spazio al dibattito dottrinale. Nel Capitolo 5 il problema verrà visto in relazione alle altre Regioni italiane, cercando di confrontare le specifiche soluzioni adottate nelle diverse realtà. Il capitolo 6 sarà infine dedicato alle conclusioni.

1 A tutt’oggi solo nove Regioni hanno approvato un nuovo Statuto: in ordine di promulgazione Puglia, Calabria , Lazio, Toscana, Emili Romagna, Marche, Piemonte, Umbria e Liguria. Nelle Regioni mancanti non si va oltre un progetto approvato in Commissione: caso estremo la Lombardia, dove non si è ancora arrivati ad un testo presentare in Consiglio, e non è stata ancora ricostituita la Commissione Statuto.

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