125 (IN) CONCLUSIONE
Il secondo romanzo pubblicato da Adichie conferma al pubblico e alla critica il talento della giovane scrittrice nigeriana, proponendo sulla scena letteraria internazionale un’opera estremamente riuscita sia a livello prettamente estetico che a livello tematico, capace di aprire con successo un prezioso canale di comunicazione con l’eredità storica del passato della propria nazione.
L’esperienza politica della Repubblica del Biafra e più in generale l’intera
controversa parabola storica della Nigeria dall’avvento della colonizzazione
britannica reclamano con forza l’attenzione di Adichie, che pur non avendo
vissuto in prima persona la brutalità del conflitto civile per ragioni strettamente
anagrafiche, sente l’urgenza di confrontarsi con questa dolorosa materia. La
stesura di Half of a Yellow Sun nasce dunque come tentativo di risolvere in
letteratura le contraddizioni di un passato ancora inevitabilmente ingombrante
per la definizione di un’identità personale e nazionale di chi con esso deve
misurarsi. La storia si propone dunque all’interno dell’opera di Adichie come
elemento ancora vivo e vitale, con il quale il presente è chiamato ad aprire una
comunicazione e uno scambio attivo che conducano a un processo di
significativa negoziazione, capace di chiarire e superare definitivamente le
contraddizioni del controverso passato coloniale e postcoloniale della propria
realtà statale di appartenenza. L’urgenza sentita da Adichie di confrontarsi con
la problematica e straziante parabola di eventi socio-politici che hanno segnato
la storia nigeriana fin dalla sua nascita è il tratto che caratterizza la quasi totalità
degli scrittori nigeriani di ultima generazione, e più in generale gli sforzi letterari
degli autori legati a entità geopolitiche prodotto della colonizzazione imperiale
britannica. La storia, e in modo particolare quella assai controversa subita dalle
realtà coloniali, definisce dunque il presente, ed è compito proprio di
quest’ultimo prestare attenzione a ciò che il passato ha ancora di importante da
dire, in un’ottica di definitivo superamento dei traumi della storia. Il testo di
Adichie si propone dunque di realizzare questo significativo rapporto di
126
negoziazione tra passato e presente, ma lo fa rifiutando categoricamente l’autorità dei grandi eventi della Storia e dei grandi personaggi politici
132, in una prospettiva di lavoro che privilegia piuttosto l’analisi dell’umanità dei protagonisti travolti dall’atrocità delle violenze etniche e del regime di guerra che macchiano tristemente la storia nigeriana della fine degli anni ’60. La particolare attenzione rivolta da Adichie nei confronti dei traumi personali dei personaggi principali che animano le pagine del suo secondo romanzo trasforma Half of a Yellow Sun in un’opera dal carattere decisamente polifonico, capace di riunire un coeso e riuscito coro di voci dalla natura assai composita in virtù della diversa appartenenza sociale, culturale e di genere dei protagonisti. L’analisi degli aspetti formali che definiscono l’ossatura principale del secondo romanzo di Adichie dimostra un frequente ricorso dell’autrice a strategie dal gusto decisamente postmoderno, impiegate però esclusivamente nell’interesse del realismo e scevre dunque del piacere del gioco letterario fine a sé stesso che è invece tratto distintivo di quella produzione che possa attribuirsi propriamente alla corrente del postmodernismo. Possiamo affermare alla luce dell’analisi formale condotta all’interno del presente contributo che l’espediente estetico più
132 Bryce parla a questo proposito di historical fiction, segnalando tramite questa espressione la peculiarità del lavoro di Adichie rispetto a quello degli altri scrittori nigeriani che si sono confrontati in precedenza con gli stessi temi storico-politici. Guarracino invece sottolinea il fatto che gli elementi strettamente materiali della guerra diventano in Half of a Yellow Sun preziosi oggettivi correlativi rispetto ai drammi personali vissuti dai protagonisti, confermando l’attenzione dell’autrice nigeriana nei confronti dell’umanità dei suoi personaggi prima ancora che nei riguardi dei grandi protagonisti politici della Storia. Un esempio su tutti, la crudele analogia registrata da Ugwu che collega i bombardamenti aerei nigeriani all’azione di deporre tante grosse uova, creando una connessione con il personalissimo dramma vissuto da Olanna a causa dell’impossibilità di avere figli, connessione resa se possibile ancora più amara dal fatto di essere formulata proprio durante il giorno delle modestissime nozze di Odenigbo e Olanna:
«Ugwu looked up and saw the planes, gliding low beneath the blue sky like two birds of prey.
They spurted hundreds of scattered bullets before dark balls rolled out from underneath, as if the planes were laying large eggs. » (HYS, 202). Il lettore veda BRYCE, J., “Half and Half Children”, cit. e GUARRACINO, S., Tales of War for the ‘Third Generation’: Chimamanda Ngozi Adichie’s Half of a Yellow Sun, in «Le Simplegadi», 14:15 (2016), pp. 55-64.