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Economia – Pag. 14 1° marzo 2013

LA PROPOSTA DI BANCA INTESA

«Un laboratorio sardo per far crescere le aziende innovative»

La strada per il rafforzamento dell’Ict, ovvero del settore legato a informazione, comunicazione e tecnologia di imprese e pubbliche amministrazioni, è ancora lunga e tortuosa. Negli ultimi anni sono stati fatti passi in avanti ma ciò che non aiuta sono le risorse sempre più ridotte all’osso e lunghi tempi burocratici. Ieri a Cagliari, nel corso di un convegno promosso da Confindustria della Sardegna Meridionale e da Banca di Credito Sardo, si è tentato di mettere in luce punti di forza dell’Ict ma anche le criticità di questo settore. Nel 2011 le imprese sarde sono riuscite a fatturare nell’Ict quasi 660 milioni di euro, pari al 2% del giro d’affari regionale, con un peso del 13% sul Mezzogiorno e dello 0,5% nel territorio nazionale. In Sardegna le aziende specializzate in Ict sono 2422 (il 2,1% dell’Italia) e possono contare su 8603 addetti (1,4% del nazionale).

I PROBLEMI. Non mancano le criticità. Nel 2010, il rapporto tra R&S e Pil della Sardegna è stato di 0,68% contro l’1,26% dell’Italia (nel 2011 il dato italiano si era attestato all’1,25%). Le imprese innovative con almeno 10 addetti erano il 17,8% contro il 31,5% dell’Italia. Non fanno ben sperare i dati per il 2012. Gli imprenditori sardi dell’Ict hanno previsto una variazione media negativa del fatturato lordo pari a -7,36% contro il -8,05% del Mezzogiorno. Le cause del peggioramento della situazione sono legate al rallentamento della domanda finale e l’allungamento dei tempi di pagamento e incasso.

Pierluigi Monceri, direttore generale di Banca di credito sardo ha lanciato la proposta per

«l’attuazione di un laboratorio regionale dedicato specificatamente alla crescita delle imprese sarde» con il sostegno di istituzione, credito e associazioni datoriali, e ha sottolineato l’importanza del ruolo di indirizzo della Regione sulla questione dell’Ict. «Le risorse saranno sempre meno. È importante», ha detto Monceri, «orientare i comportamenti definendo le componenti dell’Ict su cui vale la pena essere incisivi».

IL PRIMATO. Ketty Corona, presidente di Sardegna ricerche, ha ricordato che sul fronte dell’innovazione, in base a dati riferiti al 2011 del Boston Consulting group sulla e- intensity index, ovvero sulla misurazione dell’intensità sull’utilizzo di internet «la Sardegna è al secondo posto in Italia, dopo la Valle D’Aosta. Gli indicatori sono legati alla qualità delle infrastrutture e la rete internet in Sardegna è risultata la più veloce del resto d’Italia. Ciò che penalizza è l’utilizzo dell’e-commerce». Alessandra Zedda, assessore

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regionale dell’Industria ha chiarito che «la Regione ha messo al primo posto le politiche legate all’Ict. Sono stati investiti e trasferiti fondi in innovazione, ricerca e tecnologia».

Eleonora Bullegas

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