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Dalla Politica Agricola europea alla Politica Agricola nazionale Dati chiave

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Academic year: 2022

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Dalla  Politica  Agricola  europea   alla  Politica  Agricola  nazionale  

     

Dati  chiave  

                       

Roma,  18  luglio  2013  

       

(2)

La  Politica  Agricola  Comune  (PAC)  

La  Politica  Agricola  Comune  che  ha  compiuto  50  anni  lo  scorso  anno,  è  una   politica  rilevante  considerato  che  interessa:  

 

• oltre  500  milioni  di  cittadini  europei  ai  quali  l’agricoltura  fornisce  cibo   ogni  giorno;  

• circa  la  metà  del  territorio  europeo  e  nazionale  destinato  a  coltivazioni   agricole  (oltre  il  70%  se  si  considerano  anche  le  foreste);  

• circa   12   milioni   di   agricoltori   e   aziende   agricole   nell’UE,   che   garantiscono     occupazione   a   30   milioni   di   persone   e   ad   ulteriori   10   milioni  di  addetti  nel  settore  agroalimentare;  

• la   fornitura   di   beni   pubblici   (paesaggio,   tutela   del   territorio,   etc.)   da   parte  degli  agricoltori  a  beneficio  della  collettività.    

• il   35-­‐‑40%   del   bilancio   comunitario   complessivo,   che   ammonta   ad   oltre   100  miliardi  di  euro  per  anno.  

La  spesa  comunitaria  per  l’agricoltura  italiana:  52  miliardi  di  euro    

La   spesa   comunitaria   per   l’agricoltura   italiana   nel   periodo   2014-­‐‑2020   assommerà  a  circa  52  miliardi  di  euro,  pari  a  8  miliardi  circa  per  anno,  così   suddivisi:  

• 26   miliardi   erogati   come   pagamenti   diretti   (versati   per   ogni   ettaro   di   superficie  agricola);  

• 7  miliardi  per  interventi  di  mercato  a  favore  di  varie  filiere;  

• 19   miliardi   (compresa   la   quota   di   cofinanziamento   nazionale)   per   le   misure  di  sviluppo  rurale.  

Tali  risorse  destinate  all’agricoltura  italiana  generano  un  valore  aggiunto  di   circa   250   miliardi   l’anno   tra   fase   produttiva   primaria   e   attività   collegate   a   monte  e  a  valle:  complessivamente,  poco  meno  del  20%  del  Pil  nazionale.  

 

Un’agricoltura  più  sostenibile  

La  riforma  prevede  che  almeno  il  30%  della  spesa  comunitaria  della  Pac  per   pagamenti   diretti   e   sviluppo   rurale   sia   destinata   a   scopi   ambientali:   per   la   sostenibilità,   per   la   tutela   della   biodiversità   e   per   la   mitigazione   e   l’adattamento  al  cambiamento  climatico.  

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Un   impegno   finanziario   enorme,   pari   a   110-­‐‑120   miliardi   di   euro   per   l’agricoltura   sostenibile   nei   sette   anni   (di   cui   17   miliardi   per   l’Italia).   Senza   contare   che   praticamente   tutti   i   benefici   finanziari   per   le   imprese   agricole   sono  vincolate  (“condizionalità”)  al  rispetto  di  norme  ambientali,  di  sicurezza   alimentare  e  di  benessere  animale  che  vanno  al  di  là  degli  standard  minimi  di   legge  previsti  dalla  normativa  comunitaria  e  nazionale.  

 

Maggiori  risorse  ai  giovani  

La   nuova   Politica   Agricola   Comune   sarà   più   selettiva   rispetto   al   passato.  

Garantirà  i  trasferimenti  solo  agli  “agricoltori  attivi”  e  prevederà  un  aumento   dei   pagamenti   ad   ettaro   per   i   giovani   agricoltori.   In   Italia   potranno   essere   destinati  ai  giovani  imprenditori  agricoli  “under  40”  circa  500  milioni  di  euro   nei  prossimi  sette  anni,  che  potranno  essere  distribuiti  su  oltre  1,5  milioni  di   ettari  ogni  anno.  

 

Spazio  a  progetti,  investimenti  e  innovazione  

Il   nuovo   sviluppo   rurale   rende   disponibili   risorse   per   investimenti,   progettualità,   iniziative   imprenditoriali   finalizzati   all’innovazione,   alla   riorganizzazione  delle  filiere  e  aumento  degli  stock  di  capitali.  

 

In  linea  di  principio  si  tratta  di  circa  6,5  miliardi  di  euro  l’anno,  comprese  le   risorse  nazionali,  che  potranno  essere  utilizzate  per  ammodernare  le  imprese   competitive   per   affrontare   meglio   il   mercato.   Una   somma   che   si   aggira   intorno   ai   due   terzi   degli   investimenti   fissi   lordi   del   sistema   agricolo   nel   complesso.  

 

Maggiore  aggregazione,  per  una  filiera  più  efficiente  

Le   nuove   misure   di   mercato   della   Pac   puntano   essenzialmente   sull’aggregazione   e   sul   miglioramento   degli   agricoltori   nel   posizionamento   all’interno  delle  filiere.  Con  esse  si  potrà  contribuire  a  limitare  gli  effetti  della   volatilità   dei   mercati   e   a   fronteggiare   l’instabilità   dei   redditi   degli   imprenditori  agricoli.  

Le   inefficienze   delle   filiere   assommano   a   circa   8-­‐‑12   miliardi   di   euro   l’anno.  

Utilizzando   gli   interventi   della   Pac   “verso   il   2020”   per   eliminare   tali   distorsioni,   sarà   possibile   recuperare   un   valore   pari   a   circa   l’8-­‐‑10%   dei   consumi  agroalimentari  domestici  delle  famiglie  italiane.  

 

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Minore  dipendenza  dagli  approvvigionamenti  dall’estero  

La  nuova  Pac  può  anche  concorrere  a  migliorare  l’auto-­‐‑approvvigionamento   di   materie   prime   che   tradizionalmente   l’Italia   importa.   Prevedendo   un   pagamento  supplementare  “accoppiato”  di  180  euro/ha  per  la  produzione  di   proteine   vegetali,   si   potrebbe   arrivare   a   incentivare   sino   al   doppio   degli   investimenti  di  ettari  attualmente  seminati  a  soia  nel  nostro  Paese:  passando   da  circa  240  mila  a  oltre  400  mila  ettari.  

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