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Dopo la riforma della Politica Agricola Comune (1992), l’Unione Europea ha

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PREMESSA

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______________________________________________________________________________ Premessa

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Negli anni ’60 del secolo scorso ebbe inizio una rivoluzione etica, tesa a migliorare la qualità di vita degli animali allevati. In seguito a ciò, molte ricerche sono state intraprese a riguardo e molte altre sono in fase di sviluppo. Infatti, lo studio di metodi efficaci per misurare il benessere animale e di più rispondenti tecniche di allevamento sono obiettivi tuttora perseguiti della ricerca scientifica, sollecitata dall’interesse crescente dei consumatori e delle istituzioni. Anche gli allevatori e le altre figure professionali del settore zootecnico (veterinari, alimentaristi, etc) sono sempre più attenti a queste tematiche per promuovere una zootecnia più rispettosa del benessere animale.

Col tempo, la Comunità Europea ha emanato molte normative sul benessere animale, accogliendo così le richieste sollevate dalla società sull’etica di allevamento e le evidenze scientifiche ottenute nel campo della ricerca, tentando di conciliarle con gli interessi produttivi degli allevatori. Il Consiglio d’Europa ha emanato cinque Convenzioni per la protezione degli animali: quella di Strasburgo del 10/3/1976 riguarda gli animali allevati a scopo produttivo, quella del 10/5/1979 gli animali destinati al macello. Nel Trattato di Maastricht (1992), nel Trattato di Amsterdam (1997) e nel recente Trattato di Lisbona (1/12/2009), sono contemplati gli ambiti dell’azione legislativa sul benessere animale.

Attualmente, l’Unione Europea coordina le attività dei paesi membri attraverso il Programma d’azione comunitario per la protezione e il benessere degli animali (2006-2010). In Italia la normativa vigente sulla protezione degli animali in allevamento è il Decreto Legislativo n° 146 del 26/03/2001, che ha recepito la Direttiva 98/58/CE; inoltre, è previsto un Piano Nazionale di controlli ufficiali in allevamento per monitorare il rispetto delle disposizioni sul benessere animale.

Dopo la riforma della Politica Agricola Comune (1992), l’Unione Europea ha

inserito il benessere animale in allevamento nelle Politiche di Sviluppo Rurale

(PSR). Già con il Reg. (CE) 1782/2003, gli allevatori sono obbligati a rispettare

alcuni Criteri di Gestione Obbligatori (CGO) riguardo al benessere animale, pena

l’esclusione dall'erogazione dei contributi comunitari (principio della

Condizionalità). Le principali disposizioni per il PSR 2007-2013 sono stabilite nel

regolamento (CE) 1698/2005 del Consiglio, nel quale si trova la Misura 215 -

pagamenti per il benessere degli animali. Questo strumento finanziario ha una

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durata quinquennale e prevede l’erogazione di pagamenti annuali agli allevatori, in base all’adozione d’impegni che possono apportare un beneficio al benessere degli animali allevati.

In Toscana, le realtà zootecniche sostenute dalla Misura 215 sono gli allevamenti di ovi-caprini da latte e di bovini (sia da latte che da carne).

Nel 2010, la Dott.ssa Giuliotti del Dipartimento di Scienze Veterinarie di Pisa ha ricevuto l’incarico dalla Giunta Regionale Toscana per lo svolgimento di una valutazione esterna ed indipendente sull’efficacia degli interventi previsti nella Misura 215. L’incarico ha previsto lo svolgimento di due monitoraggi, prima e dopo l’attuazione degli impegni; il campione rappresentativo di aziende toscane ha compreso allevamenti di bovini ed ovi-caprini da latte e di bovini da carne. Per stimare adeguatamente il livello di benessere animale in allevamento, in fase preliminare è stato predisposto un sistema di valutazione ad indice aziendale, basato su parametri diretti ed indiretti di facile rilievo per le tre categorie produttive interessate. Per il rilievo dei dati sul campo, il sistema ha dovuto integrare caratteristiche di efficienza, di rapidità di esecuzione, di affidabilità ed economicità.

L’utilizzo di questo sistema in entrambi i monitoraggi ha permesso il raffronto coerente dei dati ottenuti.

Data la forte prevalenza di allevamenti ovini nel campione di riferimento (42 su 60) e l’importanza del settore nella realtà zootecnica toscana, si è deciso di trattare la sola specie ovina come argomento della tesi; essa, inoltre, è stata oggetto di minor considerazione rispetto ad altre (bovini, suini, avicoli), per quanto riguarda gli studi sul benessere.

Il presente lavoro ha avuto lo scopo di contribuire allo studio di metodi pratici per

valutare il benessere in aziende ovine da latte: saranno analizzati i dati ottenuti

dalle due valutazioni del benessere, evidenziando le carenze riscontrate in

allevamento all’inizio dell’indagine ed i miglioramenti avvenuti nel secondo

monitoraggio.

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