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2016/2018

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Academic year: 2022

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C ITTÀ DI I MOLA ( BO )

MEDAGLIA D’ORO AL VALORE MILITARE PER ATTIVITA’ PARTIGIANA

Documento Unico di Programmazione

2016/2018

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2 INDICE SEZIONE STRATEGICA (SES)

1. QUADRO DELLE CONDIZIONI ESTERNE

1.1 Lo scenario normativo di riferimento pag. 4 1.2 Lo scenario economico nazionale pag. 7 1.3 Lo scenario regionale pag. 9

1.4 La situazione socio-economica del territorio pag. 10

2. IL QUADRO DELLE SITUAZIONI INTERNE

2.1 Evoluzione della situazione finanziaria ed economica patrimoniale dell’Ente pag. 18 2.2 La situazione degli investimenti in corso di realizzazione pag. 35 2.3 Gli impegni di spesa già assunti a valere sugli anni 2016 – 2018 pag. 51 2.4 Indirizzi generali di natura economico, finanziaria e patrimoniale pag. 54 2.5 Le risorse umane disponibili e la struttura organizzativa pag. 55 2.6 La governance delle partecipate – la situazione economico – finanziaria pag. 59

2.7 I servizi pubblici locali: modalità di gestione pag. 71

3. INDIRIZZI E OBIETTIVI STRATEGICI

3.1 Indirizzi e obiettivi strategici del Comune di Imola pag. 73 3.2 Indirizzi e obiettivi strategici per gli organismi partecipati pag. 75

3.3 Gli strumenti di rendicontazione dei risultati pag. 76

SEZIONE OPERATIVA (SEO)

4. MOTIVAZIONI DELLE SCELTE PROGRAMMATICHE

4.1 Programmi e progetti dell’Ente classificati per missione pag. 78 4.2 Obiettivi gestionali degli organismi partecipati pag. 112 4.3 Le risorse finanziarie e le fonti di finanziamento pag. 113 4.4 Gli indirizzi gestionali per il triennio 2016 – 2018 pag. 116 4.5 Gli indirizzi in materia di indebitamento pag. 118

4.6 Gli strumenti urbanistici vigenti pag. 120

5. PROGRAMMAZIONE OPERE PUBBLICHE, FABBISOGNODI PERSONALE E DELLE ALIENAZIONI E VALORIZZAZIONI DEL PATRIMONIO

5.1 Il piano delle alienazioni e valorizzazioni del patrimonio immobiliare pag. 122

5.2 La programmazione dei lavori pubblici pag. 123

5.3 Programmazione del fabbisogno di personale pag. 129

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Sezione Strategica

(SeS)

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4 1. QUADRO DELLE CONDIZIONI ESTERNE

1.1 Lo scenario normativo di riferimento

Il D.Lgs 118/11 ed il principio contabile applicato della programmazione degli enti locali introduce significativi cambiamenti nei documenti programmatori degli enti.

La programmazione diviene il processo di analisi e valutazione che, comparando e ordinando coerentemente tra loro le politiche e i piani per il governo del territorio, consente di organizzare, in una dimensione temporale predefinita, le attività e le risorse necessarie per la realizzazione di fini sociali e la promozione dello sviluppo economico e civile delle comunità di riferimento.

L’orientamento agli obiettivi e ai vincoli di finanza pubblica rappresenta la finalità primaria cui le amministrazioni devono tendere mediante l’attività di programmazione. Essa, infatti, deve guidarle nel concorrere al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica definiti in ambito nazionale, in coerenza con i principi fondamentali di coordinamento della finanza pubblica emanati in attuazione della Costituzione.

In quest’ottica va anche letta l’introduzione del cd. principio del pareggio di bilancio, ad opera della Legge 243/12. L’articolo 1, c. 1, infatti, stabilisce che “Le amministrazioni pubbliche concorrono ad assicurare l’equilibrio dei bilanci ai sensi dell'art. 97, c. 1 della Costituzione”. Il comma 2, inoltre, chiarisce che “l’equilibrio dei bilanci corrisponde all’obiettivo di medio termine”. L’obiettivo di medio termine costituisce a sua volta il valore del saldo strutturale (inteso come saldo del conto consolidato delle Pa corretto per gli effetti del ciclo economico al netto delle misure una tantum e temporanee) individuato sulla base dei criteri stabiliti dall’ordinamento dell’Unione europea.

Per gli enti locali, in special modo a partire dal 2016, contribuire agli obiettivi di finanza pubblica, e all’obiettivo di medio termine in particolare, significherà orientare la programmazione e la gestione al rispetto degli equilibri di bilancio, sia a preventivo, sia a consuntivo, così definiti (articolo 9, c. 1 Legge 243/12):

a) saldo non negativo, in termini di competenza e di cassa, tra le entrate finali e le spese finali;

b) saldo non negativo, in termini di competenza e di cassa, tra le entrate correnti e le spese correnti, incluse le quote di capitale delle rate di ammortamento dei prestiti.

Ciò comporta che la programmazione del singolo ente locale dovrà avere innanzitutto come riferimento gli scenari, gli indirizzi e i vincoli stabiliti dalla programmazione nazionale (Def) e regionale (Defr). Sulla base, e nel rispetto di tali vincoli, la programmazione dovrà anche essere declinata in coerenza con il programma di mandato definito dagli organi di governo dell’ente.

Pertanto, rispetto all’ordinamento precedente, il rinnovamento apportato dal Dlgs 118/11 e dal principio contabile della programmazione presenta due direttrici di fondo:

1. il raccordo del processo di programmazione degli enti locali con quello delle regioni, dello Stato e dell’Unione Europea;

2. il mantenimento di alcuni elementi di continuità con i principi generali già a suo tempo definiti dal Principio contabile della programmazione elaborato dall’Osservatorio sulla finanza e la contabilità degli enti locali.

In questa rivisitazione complessiva, viene anche effettuato un tentativo di semplificazione degli strumenti di programmazione.

I principi generali richiamati nel paragrafo precedente si sono tradotti nel concreto in un processo di programmazione:

- che assume una valenza autonoma, seppur strettamente integrata con la programmazione di bilancio. Nell’impostazione normativa, il Dup segue un percorso di definizione distinto rispetto a quello del bilancio di previsione finanziario, e non è più un semplice allegato dello stesso (come lo era la Rpp nel precedente ordinamento). Diviene, anzi, il presupposto per la definizione del bilancio stesso e di tutti gli altri strumenti di programmazione;

- le tempistiche a regime sono definite secondo un calendario che tiene conto delle scadenze che caratterizzano il processo di programmazione dello Stato e delle Regioni. In questo modo, come già evidenziato, il nostro ordinamento realizza l’armonizzazione del processo di programmazione dei

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diversi comparti del settore pubblico, ancorandolo al ciclo di programmazione definito in ambito europeo.

È evidente il notevole anticipo dei tempi in cui deve partire il processo di programmazione, rispetto al precedente ordinamento. A regime, entro il 31 luglio dell’anno precedente, con la presentazione del Dup le giunte degli enti locali devono essere in grado di:

- delineare gli scenari in cui si definirà la programmazione del triennio successivo, sulla base degli obiettivi e dei vincoli di finanza pubblica definiti nei Def e nei Defr regionali, nonché degli indirizzi generali definiti dall’ente in coerenza con il programma di mandato amministrativo;

- aggiornare gli obiettivi strategici di mandato;

- definire, o aggiornare gli obiettivi della programmazione annuale e triennale.

Entro il 15 novembre la Giunta deve presentare la Nota di aggiornamento al Dup, che dovrebbe essere redatta sulla base degli indirizzi e dei vincoli contenuti nelle Note di aggiornamento al Def e al Defr.

La Nota di aggiornamento viene presentata entro un termine nel quale dovrebbero essere noti anche i contenuti dei disegni di legge di stabilità e di bilancio nazionali e regionali.

L’ente locale dovrebbe quindi disporre di tutte le informazioni necessarie per aggiornare il proprio documento di programmazione e per predisporre lo schema di bilancio di previsione finanziario che, come noto, assume un orizzonte temporale triennale per le previsioni di competenza ed annuale per le previsioni di cassa.

Infatti il termine entro il quale la Giunta deve presentare lo schema di bilancio di previsione è sempre il 15 novembre, in corrispondenza con la Nota di aggiornamento al Dup.

Entro il 31 dicembre di ciascun anno, poi, il Consiglio approva il bilancio di previsione riguardante le previsioni di entrata e di spesa riferite almeno al triennio successivo.

Questo, almeno sulla carta, è il processo che caratterizza la programmazione degli enti locali nel nuovo sistema di bilancio. Se da un lato è chiaro l’obiettivo del raccordo di tale percorso con la programmazione nazionale e regionale, facendo perno sui rispettivi documenti programmatici, dall’altro è evidente come nella realtà dei fatti, ad oggi, si sia molto lontani dal garantire la possibilità di uno sviluppo concreto della programmazione locale basata su questi principi.

Lo testimoniano i continui rinvii dei termini di approvazione dei bilanci, nonché il perpetrarsi di decreti legge che definiscono o modificano aspetti fondamentali per la programmazione locale in fasi ormai avanzate dell’esercizio, in una logica di perenne urgenza.

Il percorso delineato dalla normativa e dal principio contabile, ad oggi, risulta assai lontano da quello che è possibile realizzare nel concreto.

Tuttavia il Principio contabile della programmazione sembra, almeno implicitamente, rendersene conto quando, al Punto 4.2 lett. a), dopo aver richiamato il termine del 15 novembre per la presentazione dello schema di bilancio di previsione, chiarisce che “a seguito di variazioni del quadro normativo di riferimento la Giunta aggiorna lo schema di bilancio di previsione in corso di approvazione unitamente al Dup. In occasione del riaccertamento ordinario o straordinario dei residui la Giunta aggiorna lo schema di bilancio di previsione in corso di approvazione unitamente al Dup e al bilancio provvisorio in gestione”.

Questa disposizione assume particolare importanza perché prefigura lo scenario che, con ogni probabilità, andrà a verificarsi in pratica.

Come già sperimentato quest’anno, è possibile rinviare il termine di presentazione del Dup con le stesse procedure previste per il rinvio del termine di approvazione del bilancio di previsione (articolo 151 Tuel).

In ogni caso gli enti saranno chiamati ad aggiornare sia il Dup, sia lo schema di bilancio di previsione, qualora il termine di approvazione di quest’ultimo sia rinviato a oltre il 31 dicembre, per esempio in attesa dell’annunciato nuovo assetto della finanza locale che il Governo deve ancora definire e che verrà inserito nella legge di stabilità o in un nuovo “decreto enti locali” che modifichino in modo sostanziale vincoli ed obiettivi di finanza pubblica per le autonomie locali.

Qualora, in occasione del riaccertamento dei residui, l’ente sia ancora in esercizio provvisorio, lo stesso dovrà riportare gli esiti del riaccertamento sia nello schema di bilancio di previsione in fase di approvazione, sia nel Dup, oltre che agli stanziamenti dell’esercizio provvisorio.

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Ne consegue che, con ogni probabilità, il Dup sarà definitivamente aggiornato solo in occasione dell’approvazione definitiva del bilancio di previsione, che con buona probabilità potrebbe avvenire nel corso del prossimo anno.

Pertanto il presente documento non può che essere redatto a legislazione vigente, avendo in evidenza che a breve modifiche normative potrebbero determinarne notevoli ridefinizioni.

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7 1.2 Lo scenario economico nazionale

Dalla fine del 2014, lo scenario economico è cambiato, inducendo ad un maggiore ottimismo.

Da una situazione ancora nel 2014 di recessione ( in tale anno si è registrato un reddito nazionale inferiore a quello del 2008 di quasi il 10%) si comincia a registrare nel 2015 una inversione di tendenza incoraggiata da due elementi di rilievo:

- Il primo è il calo del prezzo del petrolio, che contribuisce alla dinamica deflazionistica dei prezzi ma riduce anche i costi del settore manifatturiero.

- Il secondo, legato in parte al primo, è l’adozione di una politica monetaria più espansiva da parte della Banca Centrale Europea.

Anticipato dai mercati già negli ultimi mesi del 2014 e deliberato nel gennaio del 2015, il programma di Quantitative Easing della Banca Centrale Europea ha avuto come effetto immediato un significativo deprezzamento dell’euro e una riduzione degli spread e conseguentemente della spesa per interessi del nostro paese.

Un altro effetto atteso del programma di Quantitative Easing è il miglioramento delle condizioni di accesso al credito per le imprese private e le famiglie.

La combinazione di questi fattori potrebbe finalmente determinare l’uscita del paese dalla recessione, con una ripresa trainata principalmente dalle esportazioni.

Il Governo prudentemente ha previsto inizialmente per il 2015 una crescita dello 0,5%, già rivista in rialzo ad oggi .

Sul fronte delle imprese, nel secondo trimestre 2015 "l’attività produttiva ha confermato i risultati positivi registrati a inizio anno. La crescita del Pil (+0,3% rispetto al trimestre precedente) è stata determinata da un aumento del valore aggiunto dei servizi (+0,3%) e dell’industria in senso stretto (+0,2%) mentre è tornata negativa la dinamica delle costruzioni (-0,7%). Dal lato della domanda, all’incremento congiunturale dei consumi (+0,4%) si è associata una riduzione degli investimenti totali (-0,3%), sintesi della flessione di quelli in costruzioni (-0,8%) e nei mezzi di trasporto (-2,7%) e dell’aumento degli investimenti in macchinari e attrezzature (+0,6%). Permangono le difficoltà nel settore delle costruzioni. Il valore aggiunto è tornato a diminuire (-0,7%) dopo la variazione positiva registrata nel primo trimestre. Tuttavia da giugno 2015 il clima di fiducia ha mostrato segnali di rafforzamento, prefigurando un’inversione di tendenza dei ritmi produttivi nei prossimi mesi".

Sul fronte delle famiglie, nel secondo trimestre 2015 la dinamica congiunturale della spesa delle famiglie e delle istituzioni sociali private ha mostrato una chiara accelerazione (+0,4%, dopo il -0,1%

nel primo trimestre) contribuendo all’espansione del Pil per 3 decimi di punto percentuale. L’apporto più consistente (oltre il 50%) è stato fornito dalla spesa in beni durevoli (+3,3%), a riflesso del consolidamento della fiducia delle famiglie, ulteriormente rafforzatasi in agosto grazie a un nuovo incremento di tutte le componenti (clima economico, personale, corrente e futuro). Il mercato del lavoro appare in miglioramento.

Sul fronte dei prezzi, "in agosto 2015 l’inflazione al consumo è rimasta stabile, confermandosi sul valore leggermente positivo degli ultimi due mesi. In base alla stima provvisoria, il ritmo di crescita annuo dell’indice per l’intera collettività (NIC) è risultato pari allo 0,2%. La dinamica dei prezzi continua a risentire della fase deflativa dei beni energetici, il cui contributo negativo si è nuovamente ampliato in seguito ai recenti sviluppi sui mercati internazionali (-6,3% la caduta annua in agosto).

L’assenza di tensioni dal lato delle determinanti interne dei costi contribuisce a mantenere moderata la dinamica delle componenti di fondo.

Nel secondo trimestre 2015, scrive l'Istat, "l’economia italiana ha confermato le indicazioni di crescita emerse a inizio anno. Il miglioramento è stato trainato dalla dinamica positiva nell’industria manifatturiera e nel comparto dei servizi. Con riferimento agli indicatori qualitativi, l’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane ha mostrato ad agosto una lieve riduzione in presenza di un aumento del clima di fiducia dei consumatori. Entrambi gli indicatori si mantengono su livelli comunque elevati. La crescita economica è dunque attesa proseguire a ritmi moderati. Sulla base del modello di previsione di breve termine dell’Istat, la variazione congiunturale reale del Pil prevista per il terzo trimestre è pari a +0,3%, con un intervallo di confidenza compreso tra +0,1 e +0,5%. In presenza di un rallentamento delle esportazioni, condizionate dalla decelerazione delle economie dei paesi

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emergenti, la domanda nazionale (al netto delle scorte) è attesa fornire il principale contributo positivo al Pil. In questo scenario, la crescita acquisita per il 2015 è pari allo 0,7%" rispetto allo 0,5% previsto inizialmente”. Risulta peraltro previsto un tendenziale 0,9% su base annua.

Per l’esercizio 2016 la crescita è prevista superiore all’1%, anche se i tanti fattori di incertezza sussistenti a livello mondiale ed europeo rendono questa previsione puramente indicativa.

Per quanto riguarda i livelli di occupazione, tuttavia, la crescita nel 2015 non sarà sufficientemente forte da avere effetti significativi. Nel secondo trimestre 2015 gli occupati sono aumentati di 180.000 unità (+0,8% su base annua). Il tasso di disoccupazione al 31/07/2015 è sceso al 12% (-0,5% rispetto al mese di giugno).

Per quanto riguarda il quadro della finanza pubblica, è bene ricordare che il Governo, con l’approvazione della Commissione Europea, ha deciso di posticipare il raggiungimento del pareggio di bilancio in termini strutturali dal 2015 al 2017. Il deficit di bilancio per il 2015 è stato previsto dalla Legge di Stabilità 2015 al 2,6%. Al momento non vi sono ragioni per pensare che l’obiettivo non possa essere raggiunto, se non addirittura superato, in assenza di shock sugli spread.

Le attuali dichiarazioni del Presidente del Consiglio e del Ministro dell’Economia fanno ritenere un notevole stravolgimento della finanza locale e del quadro dei tributi locali, ma nel momento in cui si redige il presente DUP non si hanno elementi di riferimento e pertanto si assumeranno le normative vigenti, fermo restando la necessità di adeguare il presente documento di programmazione con riferimento a modifiche della finanza locale .

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9 1.3 Lo scenario regionale

Pur nel contesto recessivo delineato a livello nazionale, negli ultimi anni l’economia emiliano- romagnola ha realizzato performance macroeconomiche sistematicamente migliori di quelle nazionali.

La previsione di crescita del PIL nel 2015 è stata fissata al 1,1% ed il tasso di disoccupazione , sulla base dei dati del 2° trimestre è fissato nel 8,4% , quindi in ambedue i casi con tendenze migliori rispetto al quadro nazionale.

Le dinamiche macroeconomiche recenti, e quelle previste per l’anno in corso e quelli successivi, confermano e rafforzano la posizione preminente dell’economia emiliano-romagnola nel quadro nazionale.

La crescita dell’Emilia-Romagna non si interrompe: il Pil nella nostra regione nel 2015 crescerà dell’1,1% e, allo stesso tempo, il tasso di disoccupazione complessivo calerà dello 0,5%. Si tratta di valori positivi più favorevoli rispetto a quelli nazionali. In Italia il prodotto interno lordo è infatti previsto in crescita dello 0,9%, mentre le unità di lavoro dovrebbero crescere di 0,4 punti percentuali e il tasso di disoccupazione ridursi dello 0,4%.

Lo sottolinea la Regione Emilia-Romagna, alla luce dei dati sul mercato del lavoro divulgati da Istat.

I dati sul mercato del lavoro sono fortemente condizionati dalla stagionalità – spiega la Regione - ed è pertanto opportuno analizzarli su periodi di tempo più lunghi di un trimestre, per evitare questi condizionamenti. Si pensi ad esempio che negli anni di espansione il tasso di disoccupazione variava di un punto percentuale nell’arco dell’anno, mentre negli ultimi anni, caratterizzati dalla crisi, il tasso ha oscillato anche di due puntuali percentuali.

Il contesto positivo è in particolare confermato, in particolare, dalla industria manifatturiera che traina la crescita occupazionale (+29mila unità), che torna così su valori precedenti all’avvio della crisi del 2008.

La Giunta regionale è impegnata a cogliere l’opportunità rappresentata da questi indicatori positivi, e il Patto per il lavoro è lo strumento che consentirà di correre, confermando il ruolo di locomotiva per l’economia che questa Regione, da sempre e in misura maggiore in questi ultimi mesi, sta dimostrando.

Se si guardano le differenze tra le dinamiche più recenti e quelle dello scorso anno, e se si tiene conto dell’esiguità dei valori negativi evidenziati nel secondo trimestre, non è possibile dedurre una interruzione della crescita, quanto eventualmente un rallentamento della ripresa dell’occupazione fortemente condizionata dall’andamento del terziario che pesa per il 63% dell’occupazione complessiva.

L’Emilia-Romagna continua ad avere tassi di attività (percentuale delle persone che partecipano al mercato del lavoro) e di occupazione (occupati su totale popolazione in età lavorativa) significativamente superiori a quelli medi italiani e delle regioni economicamente più forti del resto del nord Italia. Per di più i valori sono superiori anche a quelli delle medie europee.

Ciò che ha contraddistinto il mercato del lavoro emiliano-romagnolo è la forte partecipazione al mercato stesso, segnale questo di una attrattività del territorio anche da parte di persone provenienti da altre regioni oltre che dall’estero, cosa che produce effetti anche sull’assorbimento della forza lavoro.

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10 1.4 La situazione socio-economica del territorio 1.4.1 Caratteri geografici e demografici

La legge regionale 24/03/2004 n. 6 dell’Emilia Romagna oltre a modificare ulteriormente la normativa sulle Comunità Montane, ha istituito il Nuovo Circondario Imolese, ente pubblico formato dai comuni di Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Castel Del Rio, Castel Guelfo, Castel San Pietro Terme, Dozza, Fontanelice, Imola, Medicina e Mordano. Esso “… rappresenta una forma speciale di cooperazione finalizzata all’esercizio di funzioni comunali ed al decentramento di funzioni provinciali nonché all’esercizio di funzioni eventualmente conferite dalla Regione”.

Imola è il secondo comune della Città Metropolitana di Bologna per numero di abitanti: 69.638.

Territorio

SUPERFICIE (Kmq): 204,94

DENSITA’ (ABITANTI PER KMQ): 339,79 RISORSE IDRICHE: 2 fiumi

STRADE

Statali (km): 4,8 Provinciali (km): 58,989 Comunali (km): 421,057 Vicinali (km): 111,993 Autostrade (km): 13,043

Abitazioni (censimento 2011): 32.056

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11 Popolazione

Popolazione legale al censimento (2011): n. 67.892 FASCIE DI

ETA'

ITALIANI STRANIERI TOTALI

maschi femmine totali maschi femmine totali maschi femmine totali 0 - 9 anni 2.603 2.505 5.108 453 425 878 3.056 2.930 5.986 10 - 19 anni 2.830 2.593 5.423 277 280 557 3.107 2.873 5.980 20 - 29 anni 2.701 2.472 5.173 465 575 1.040 3.166 3.047 6.213 30 - 39 anni 3.870 3.771 7.641 623 745 1.368 4.493 4.516 9.009 40 - 49 anni 4.886 5.077 9.963 422 562 984 5.308 5.639 10.947 50 - 59 anni 4.176 4.430 8.606 218 350 568 4.394 4.780 9.174 60 - 69 anni 3.738 4.017 7.755 55 135 190 3.793 4.152 7.945 70 - 79 anni 3.360 3.958 7.318 25 50 75 3.385 4.008 7.393

80 - 89 anni 1.747 2.695 4.442 5 7 12 1.752 2.702 4.454

90 - 99 anni 224 546 770 - 1 1 224 547 771

100 anni e più 6 14 20 - - 0 6 14 20

TOTALI 30.141 32.078 62.219 2.543 3.130 5.673 32.684 35.208 67.892

Popolazione residente al 31 dicembre 2014:

Totale n. 69.638

di cui maschi n. 33.460 femmine n. 36.178

nuclei familiari n. 31.070 media di componenti per famiglia n. 2,23 comunità/convivenze n. 70 percentuale famiglie di 1 componente 34,5%

Popolazione al 1.1.2014 (penultimo anno precedente) n. 69.614

Nati nell'anno n. 535

Deceduti nell'anno n. 713

saldo naturale n. -178

Immigrati nell'anno n. 1.720

Emigrati nell'anno n. 1.518

saldo migratorio n. 202

Popolazione al 31.12.2014 n° 69.638

di cui

• in età prescolare (0/6 anni) n° 4.337

• in età scuola obbligo (7/14 anni) n° 4.965

• in forza lavoro 1ª occupazione (15/29 anni) n° 9.537

• in età adulta (30/65 anni) n° 34.578

• in età senile (oltre 65 anni) n° 16.221

Tasso di natalità ultimo quinquennio: Tasso di mortalità ultimo quinquennio:

Anno Tasso Anno Tasso

2010 0,93 2010 1,10

2011 0,87 2011 1,17

2012 0,89 2012 1,12

2013 0,80 2013 1,09

2014 0,77 2014 1,02

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12 Indicatori demografici

Percentuale di giovani 13,4% Indice di struttura popolazione attiva 141,0 Percentuale di popolazione in

età da lavoro

62,2% Indice di ricambio della popolazione in età attiva

134,5

Percentuale di anziani 24,4% Età media 46,0

Percentuale di grandi anziani 13,3% Tasso generico di fecondità (TFG) 36,7

Indice di vecchiaia 182,5 Quoziente natalità 7,7

Indice di dipendenza 60,9 Quoziente mortalità 10,2

Indice di dipendenza giovanile 21,5 Quoziente immigrazione 24,7 Indice di dipendenza senile 39,3 Quoziente emigrazione 21,8 Popolazione massima insediabile come da strumento urbanistico vigente.

• abitanti n. 110.760 entro l’anno 2024

Livello di istruzione della popolazione residente, riferita all’ultimo censimento del 2011:

• minori di sei anni n. 3.627

• scuola primaria n. 12.485

• scuola secondaria di 1° grado n. 16.693

• scuola secondaria di 2° grado n. 21.817

• laurea o assimilati n. 7.925

• privi di titolo di studio n. 5.099

Condizione socio-economica delle famiglie riferita all’ultimo censimento del 2011:

• occupati n° 32.363

• non occupati n° 26.542 Popolazione scolastica

TREND POPOLAZIONE SCOLASTICA

Anno scolastico 2013/2014

Anno scolastico 2014/2015

scuole sezioni iscritti scuole sezioni iscritti

nidi d'infanzia comunali 6 19 359 6 19 338

nidi d'infanzia privati 7 11 224 7 11 224

piccoli gruppi educativi 9 9 47 10 10 66

TOT. NIDI D'INFANZIA 22 39 630 23 40 628

scuole dell'infanzia comunali 8 24 611 8 24 612

scuole dell'infanzia statali 8 27 689 8 27 669

scuole dell'infanzia paritarie 6 19 556 6 19 535

TOT.SCUOLE DELL'INFANZIA 22 70 1.856 22 70 1.816

scuole primarie statali 14 131 2.939 14 134 3.010

scuole primarie paritarie 1 11 243 1 10 213

TOT. SCUOLE PRIMARIE 15 142 3.182 15 144 3.223

scuole secondarie di 1° grado statali 6 76 1.792 6 74 1.739

scuole secondarie di 1° grado paritarie 1 7 169 1 8 177

TOT. SCUOLE SECONDARIE DI 1° GRADO 7 83 1.961 7 82 1.916 istituti d'istruzione superiori statali 9 199 4.534 9 197 4.646 TOT. ISTITUTI D'ISTRUZIONE SUPERIORI 9 199 4.534 9 197 4.646

tot. corsi professionali / 8 152 / 8 152

tot. scuole universitarie / / 241 / / 241

TOT. POPOLAZIONE SCOLASTICA 75 541 12.556 76 541 12.622

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13 Popolazione: trend storico

Descrizione Anno

2010

Anno 2011

Anno 2012

Anno 2013

Anno 2014 Popolazione complessiva al 31

dicembre 69.116 69.274 69.774 69.614 69.638

In età prescolare (0/6 anni) 4.370 4.361 4.409 4.412 4.337

In età scuola obbligo (7/14 anni) 4.773 4.856 4.894 4.900 4.965 In forza lavoro 1ª occupazione (15/29

anni) 9.452 9.481 9.620 9.537 9.537

In età adulta (30/65 anni) 35.072 35.224 35.236 33.887 34.578 In età senile (oltre 65 anni) 15.449 15.352 15.615 15.950 16.221 1.4.2 Il sistema produttivo del territorio

Nell’anno 2014 l’anagrafe delle imprese dell’area metropolitana di Bologna registrava un saldo positivo pari a + 119 unità, dato dalla differenza tra 5.793 iscrizioni e 5.674 cessazioni.

Nell’anno 2014 le sedi di impresa registrate a Bologna sono state 96.342 (85.783 attive).

Tab. 1- Consistenza e nati-mortalità delle imprese per territorio Anno 2014

TERRITORIO

NATI-MORTALITÀ

ANNO 2014 REGISTRATE TASSI ANNO 2014

Iscritte Cessate Saldo 31/12/2014 31/12/2013 Crescita Natalità Mortalità Italia 370.979 340.261 + 30.718 6.041.187 6.052.140 + 0,51% 6,13% 5,62%

Emilia Romagna 26.886 27.883 - 997 463.897 467.353 - 0,21% 5,75% 5,97%

Bologna 5.793 5.674 + 119 96.342 96.564 + 0,12% 6,00% 5,88%

Imola 339 340 - 1 6.031 6.046 - 0,02%

Le Attività Economiche nell’Area Metropolitana: imprese registrate per macrosettore al 31/12/14 Considerando le imprese registrate in provincia per attività economica al 31.12.2014, il 61,8% opera nei servizi, il 25,6% nell’industria ed il 9,5% in agricoltura e pesca (graf. 1). Il restante 3,1% ha un’attività non classificata.

Graf. 1 - Imprese Registrate per macrosettore al 31.12.2014 nell’Area Metropolitana di Bologna

(14)

14

Nel territorio dell’area metropolitana di Bologna al 31.12.2014 esistono nove unioni comunali che interessano 52 comuni su 56.

Tralasciando i comuni non associati, solo le unioni hanno saldo positivo nel 2014: Reno Lavino Samoggia (+31;+0,30%), Reno Gallera (+8;+0,11%) e Valle dell’Idice (+3;+0,08%).

I saldi peggiori sono in Appennino Bolognese (–100;–2,36%) e Circondario Imolese (–77; –0,63%); il calo è più contenuto in Terre di Pianura (–42;–0,93%), Valli Savena Idice (–22;–0,76%) ed Alto Reno (–

9;–0,78%). Stabili le imprese in Terre d’Acqua.

Tab. 2 - Consistenza e nati-mortalità delle imprese per Unione Comunale Area Metropolitana Bologna Anno 2014

Quasi il 42% delle imprese attive è concentrato nei quattro comuni non associati mentre il 13,0% ha sede nel Circondario Imolese (tab. 3 e graf. 2); seguono Reno Lavino Samoggia (10,9%), Terre d’Acqua (8,9%), Reno Galliera (7,8%) e via via le altre unioni fino ad Alto Reno (1,2%).

Tab. 3 - Imprese attive per Unione Comunale al 31.12.2014 Area Metropolitana Bologna

Il massimo dell’indice di imprenditorialità è in Terre d’Acqua ed Alto Reno (9,3%) ed il minimo in Circondario Imolese, Reno Lavino Samoggia e Valli Savena Idice (8,4%)

(15)

15

Graf. 2 - Imprese attive per Unione Comunale al 31.12.2014 Area Metropolitana Bologna

A livello comunale il saldo migliore è di Bologna (+326;+0,86%), quello peggiore è di Medicina (-34;–

2,23%); il tasso di crescita più alto è di Fontanelice (+11;+5,56%), mentre quello minimo è di Castel d’Aiano (–16;–6,43%).

Imola, come indicato nella tab.1, ha un tasso di crescita di - 0,02%.

Nel comune di Bologna hanno sede 32.485 imprese in attività, pari al 37,9% del totale provinciale; a molta distanza, come numerosità di sedi di impresa attive, c’è Imola con 5.494 imprese (6,4% sul totale) e poi quattro comuni con più di 2.000 sedi attive: Valsamoggia (2.992; 3,5%), San Giovanni in Persiceto (2.475; 2,9%), Casalecchio di Reno (2.464; 2,9%) e San Lazzaro di Savena (2.420; 2,8%).

Dalla parte opposta della graduatoria troviamo tre comuni con meno di 200 sedi attive: Castel del Rio (con “solo” 107 imprese in attività, pari allo 0,1% del totale provinciale), Granaglione (163; 0,2%) e Fontanelice (191; 0,2%).

Il valore più alto dell’indice di imprenditorialità comunale si registra ad Argelato (14,5%), mentre i più bassi a Castel di Casio (6,5%) e Casalecchio di Reno (6,8%); il capoluogo ha un indice di imprenditorialità pari a 8,5%, lievemente più basso di quello provinciale (8,6%).

Imola ha un indice di imprenditorialità del 7,9%.

Tab. 4 - Consistenza e nati-mortalità delle imprese a Imola per attività economica Attività economica

CONSISTENZA al 31/12/2014

NATI-MORTALITÀ anno 2014

Registrate Attive Iscritte Cessate Saldo

Agricoltura, silvicoltura e pesca 983 980 19 45 -26

Attività estrattiva 2 2 0 0 0

Manifattura 624 552 22 34 -12

Energia 18 18 0 1 -1

Acqua e trattamento reflui 4 2 0 1 -1

Costruzioni 984 915 54 65 -11

Commercio 1.256 1.171 60 95 -35

(16)

16

Trasporti 160 150 1 12 -11

Alloggio e ristorazione 371 317 10 24 -14

Informazione e comunicazione 131 127 7 5 2

Credito e assicurazioni 145 136 9 8 1

Attività immobiliari 410 374 5 13 -8

Attività professionali 254 237 14 15 -1

Servizi alle imprese 152 139 10 9 1

Istruzione 30 28 1 0 1

Sanità 43 40 0 1 -1

Arte, sport e intrattenimento 72 64 0 3 -3

Altri servizi personali 247 242 10 17 -7

Imprese non classificate 145 0 117 9 108

TOTALE 6.031 5.494 339 357 -18

Tab. 5 - Trend storico delle Imprese registrate a Imola

Fonte: Infocamere, Registro Imprese - Elaborazione: Ufficio Statistica Camera di Commercio di Bologna

A sostegno dello sviluppo economico del territorio l’Amministrazione Comunale ha intrapreso varie iniziative volte da un lato a sostenere le famiglie e dall’altro ad incentivare nuovi insediamenti produttivi nel territorio comunale.

In particolare si richiamano i seguenti provvedimenti:

• Delibera di Consiglio n. 111 del 25/06/14 - Indirizzi per l`adozione di misure per la competitività del territorio imolese e per l`occupazione.

• Delibera di Giunta n. 130 del 30/06/15 - Progetto "Contro la crisi un sostegno concreto alle famiglie per il diritto allo studio e alla casa" - obiettivo 2015 - Protocollo d`intesa fra il Comune di Imola e la Fondazione Cassa di Risparmio di Imola per la realizzazione delle relative azioni.

Imprese Registrate a Imola

ANNO NUMERO 2000 6.006 2001 6.079 2002 6.013 2003 6.094 2004 6.169 2005 6.246 2006 6.262 2007 6.219 2008 6.239 2009 6.126 2010 6.141 2011 6.145 2012 6.151 2013 6.065 2014 6.031

(17)

17 1.4.3 Servizi pubblici presenti nel territorio

TIPOLOGIA

ESERCIZIO PROGRAMMAZIONE

IN CORSO PLURIENNALE

ANNO 2015 ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018

Nidi d’infanzia n. 24 posti n. 617 posti n. 617 posti n. 617 posti n. 617 Scuole dell’infanzia n. 22 posti n. 1.816 posti n. 1.816 posti n. 1.816 posti n. 1.816 Scuole primarie n. 15 posti n. 3.223 posti n. 3.223 posti n. 3.223 posti n. 3.223 Scuole secondarie di 1° grado n. 7 posti n. 1.916 posti n. 1.916 posti n. 1.916 posti n. 1.916 Strutture residenziali per

anziani n. 3 posti n. 254 posti n. 254 posti n. 254 posti n. 254

Farmacie Comunali n. 4 n. 4 n. 4 n. 4

Rete fognaria in Km:

- bianca 55 55 56 56

- nera 70 70 72 72

- mista 160 160 162 162

Esistenza depuratore

Rete acquedotto in Km. 703 703 705 705

Attuazione servizio idrico

integrato

Aree verdi, parchi, giardini n. 504 n. 507 n. 509 n. 509

hq. 317,33 hq. 330,00 hq. 350,00 hq. 350,00

Punti luce illuminazione

pubblica n. 10.499 n. 10.650 n. 10.900 n. 11.200

Rete gas in Km 417 417 418 418

Esistenza discarica

Veicoli n. 81 n. 81 n. 81 n. 81

Centro elaborazione dati no no no no

Personal computer n. 300 n. 300 n. 300 n. 300

(18)

18 2. IL QUADRO DELLE SITUAZIONI INTERNE

2.1 Evoluzione della situazione finanziaria ed economica patrimoniale dell’Ente

Il quadro riassuntivo – Dati dei rendiconti 2012 – 2014 e previsione attuale 2015.

ENTRATE rendiconto 2012 rendiconto 2013 rendiconto 2014 previsione attuale

2015

Avanzo d'amministrazione 4.251.619,67 4.409.101,40 4.174.048,00 4.585.939,00

FPV parte corrente 1.487.298,17

FPV c/capitale 3.677.673,04

Titolo 1 Entrate tributarie 36.915.180,92 44.252.736,43 45.039.143,21 45.117.126,89

Titolo 2 Entrate derivanti da contributi e

trasferimenti correnti dello Stato,Regione,altri enti pubblici

1.399.032,79 7.885.128,14 2.489.085,97 1.768.242,37

Titolo 3 Entrate extratributarie 23.333.438,64 24.623.358,72 22.793.882,89 26.021.918,91 Titolo 4 Entrate derivanti da alienazioni,

trasferimenti di capitale e da riscossione di crediti 6.488.597,16 4.705.897,31 4.233.344,15 10.623.465,04

Titolo 5 Entrate derivanti da accensione di prestiti - - - 150.000,00

Titolo 6 Entrate da servizi per conto di terzi 5.672.755,97 5.200.950,52 4.610.523,01 17.398.000,00

TOTALE ENTRATE 78.060.625,15 91.077.172,52 83.340.027,23 110.829.663,42

SPESE

Titolo 1 - Spese correnti 59.633.390,37 67.038.379,00 66.374.741,38 67.987.081,41

Fondo crediti dubbia esigibilità 1.662.789,76

impegni reimputati dagli esercizi pregressi 1.497.598,17

quota fondo solidarietà comunale a carico ente 6.638.922,20

Titolo 2 - Spese in c/capitale 668.094,09 524.238,62 4.835.871,74 16.220.406,27

spese tit. 2 anni prec. reimputate 4.629.799,81

Titolo 3 - Spese per rimborso di prestiti 2.903.921,08 2.838.314,64 2.913.520,78 1.433.988,00 Titolo 3 - estinzione anticipata mutui 3.211.445,93 1.473.447,59

Titolo 4 - Spese per servizi per conto terzi 5.672.755,97 5.200.950,52 4.610.523,01 17.398.000,00

TOTALE SPESE 72.089.607,44 83.714.252,57 78.734.656,91 110.829.663,42

Per una corretta lettura dei dati:

(19)

19

- l'esercizio 2013 è stato il primo anno di inserimento della TARES (poi TARI) nel bilancio comunale con un accertamento di entrata di € 9.478.874,69 ed una spesa totale impegnata di € 10.087.236,30. Fino all'esercizio 2012 queste entrate e queste spese non erano presenti in bilancio;

- se si confronta il totale della spesa corrente al netto della spesa per la gestione del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti (per confrontare a criteri omogenei) si ha modo di verificare una tendenziale contrazione della spesa corrente nel triennio;

- il fondo crediti dubbia esigibilità viene indicato solo per il 2015 in quanto sui dati da rendiconto non figura mai tra le spese impegnate;

- nell'esercizio 2015 viene indicato a parte l'importo degli impegni reimputati nella spesa corrente e nelle spese c/capitale per consentire un confronto a parità di criteri con gli esercizi precedenti;

- le spese per servizi per conto di terzi e parimenti le entrate per servizi per conto di terzi sono salite molto al di sopra del trend storico nel 2015 per effetto dello split payment introdotto dalla legge di stabilità 2015.

(20)

20 Gli equilibri di bilancio, parte corrente

periodo 2012 - 2015

ENTRATE - PARTE CORRENTE rendiconto 2012 rendiconto 2013 rendiconto 2014 previsione attuale 2015

Tributarie 36.915.180,92 44.252.736,43 45.039.143,21 45.117.126,89

Contributi e trasferimenti correnti 1.399.032,79 7.885.128,14 2.489.085,97 1.768.242,37

Extratributarie 23.333.438,64 24.623.358,72 22.793.882,89 26.021.918,91

TOTALE ENTRATE CORRENTI 61.647.652,35 76.761.223,29 70.322.112,07 72.907.288,17

FPV parte corrente 1.487.298,17

Proventi concessioni edilizie applicati per spese tit. 1

( + ) 1.570.872,00 355.586,00 736.640,00 233.000,00

Avanzo amministrazione applicato per spese correnti

(+) 798.999,00 438.762,63 0,00 150.745,00

Fondo sperimentale di riequilibrio - quota destinata

ad estinzione anticipata mutui (-) 825.910,00

entrate correnti destinate a spese di investimento (-) 612.652,00 612.652,00 615.652,00 2.196.874,00 TOTALE ENTRATE UTILIZZATE PER SPESE

CORRENTI E RIMBORSO PRESTITI (A) 62.578.961,35

76.942.919,92 70.443.100,07 72.581.457,34

SPESE

Spese correnti 59.633.390,37 73.677.301,20 66.374.741,38 69.649.871,17

impegni reimputati dagli esercizi pregressi - - - 1.497.598,17

Spese per rimborso di prestiti 2.903.921,08 2.838.314,64 2.913.520,78 1.433.988,00 TOTALE SPESE DI PARTE CORRENTE (A) 62.537.311,45 76.515.615,84 69.288.262,16 72.581.457,34

(21)

21 Gli equilibri di bilancio, parte in c/capitale.

ENTRATE C/CAPITALE rendiconto 2012 rendiconto 2013 rendiconto 2014 previsione attuale 2015

Alienazione di beni e trasferimenti di capitali 6.488.597,16 4.705.897,31 4.233.344,15 10.623.465,04

Accensione prestiti 0,00 0,00 0,00 150.000,00

entrate correnti destinate a spese di investimento (+) 612.652,00 612.652,00 615.652,00 2.196.874,00 Proventi concessioni edilizie applicati per spese tit.

1 ( - ) 1.570.872,00 355.586,00 736.640,00 233.000,00

Fondo sperimentale di riequilibrio - quota destinata

ad estinzione anticipata mutui (+) 825.910,00

FPV spese di investimento 3.677.673,04

Avanzo vincolato per investimenti 2.364.703,00 2.150.603,00

avanzo destinato a estinzione anticipata mutui 3.441.114,67 3.715.338,77 0,00 - Avanzo amministrazione destinato spese c/capitale

(+) 11.506,00 255.000,00 1.809.345,00 2.284.591,00

TOTALE ENTRATE C/CAPITALE DESTINATE

AD INVESTIMENTI (B) 9.808.907,83 8.933.302,08 8.286.404,15 20.850.206,08

SPESE C/CAPITALE

Spese in c/capitale 668.094,09 524.238,62 4.835.871,74 16.220.406,27

Spese titolo 2 reimputate da anni precedenti 4.629.799,81

Rimborso estinzioni anticipate mutui 3.211.445,93 1.473.447,59 0,00 - TOTALE SPESE PER INVESTIMENTI (B) 3.879.540,02 1.997.686,21 4.835.871,74 20.850.206,08

Dopo due esercizi (2012 e 2013) in cui gli investimenti sono stati quasi azzerati a causa dei vincoli imposti dal rispetto del patto di stabilità, nell’esercizio 2014 gli investimenti sono ripresi finanziando 4,8 milioni nella spesa del titolo 2 ed utilizzando parte dell’avanzo generato negli esercizi precedenti .

(22)

22 ANDAMENTO DEI FLUSSI DI CASSA NEL TRIENNIO 2012 - 2014

2012

comp. residui totale

fondo di cassa al 1/1 15.497.512,08

riscossioni 56.959.136,65 6.642.417,14 93.601.553,79 pagamenti 60.930.651,24 24.846.914,11 85.777.565,35

fondo di cassa al 31/12/2012 23.321.500,52

2013

comp. residui totale

fondo di cassa al 1/1 23.321.500,52

riscossioni 69.374.447,58 22.927.066,58 92.301.514,16 pagamenti 70.003.111,75 33.467.957,78 103.471.069,53

fondo di cassa al 31/12/2013 12.151.945,15

2014

comp. residui totale

fondo di cassa al 1/1 12.151.945,15

riscossioni 61.697.087,10 19.514.070,35 81.211.157,45 pagamenti 64.089.518,94 17.980.309,94 82.069.828,88

fondo di cassa al 31/12/2013 11.293.273,72

L'evoluzione dei flussi di cassa nell'ultimo triennio registrano un fondo di cassa elevato al 31/12/2012 per effetto delle restrizioni sui pagamenti determinate dal patto di stabilità. Lo sblocco dei pagamenti con il decreto 35/2013 ha riportato la situazione alla normalità. Il fondo di cassa al 31/12/2013 ed al 31/12/2014 risultano di entità analoga.

(23)

23 I RESIDUI ATTIVI E PASSIVI DELL’ENTE

L’ammontare dei residui attivi e passivi è stato rideterminato alla luce dei nuovi principi contabili con l’atto di riaccertamento straordinario.

Contestualmente risulta costituito un fondo di accantonamento nell’avanzo a titolo di fondo svalutazione crediti di dubbia esigibilità di € 3.639.046,47 relativo alle poste di entrate proprie dell’ente del titolo III.

RESIDUI esercizi

precedenti 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Totale

ATTIVI

Titolo I - 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 9.984.612,49 9.984.612,49

di cui TARI 5.803.265,72 5.803.265,72

Titolo II 196.038,40 15.075,93 0,00 0,00 0,00 54.464,02 57.966,98 323.545,33

Titolo IIII 13.489,76 612.390,97 536.622,32 399.122,64 719.945,97 925.902,07 6.649.284,21 9.856.757,94 di cui per sanzioni

codice strada 0,00 362.962,56 349.096,18 0,00 80.797,24 469.351,54 868.783,48 2.130.991,00

TitoloIV 5.033,26 0,00 13.085,61 713.666,23 0,00 70.000,00 5.602,55 807.387,65

Titolo V 2.861.876,54 2.861.876,54

Titolo VI 3.219,38 237,00 555,56 926,28 4.803,00 0,00 198.052,95 207.794,17

Totale 3.079.657,34 627.703,90 550.263,49 1.113.715,15 724.748,97 1.050.366,09 22.698.784,90 24.041.974,12

PASSIVI

Titolo I 128.402,29 7.522,68 3.588,51 25.473,42 49.162,57 765.228,64 9.383.690,99 10.363.069,10

Titolo II 153.183,98 1.236,94 183.408,62 11.999,04 0,00 6.418,69 813.281,97 1.169.529,24

Titolo IIII 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Titolo IV 247.327,64 3.549,24 4.362,14 7.904,07 2.638,71 27.748,82 454.911,78 748.442,40

Totale 528.913,91 12.308,86 191.359,27 45.376,53 51.801,28 799.396,15 10.651.884,74 12.281.040,74

(24)

24

Al 30/9/2015 i medesimi residui attivi e passivi presentano la seguente situazione:

RESIDUI esercizi

precedenti 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Totale

ATTIVI

Titolo I - 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1.310.746,36 1.310.746,36

di cui TARI 701.048,03 701.048,03

Titolo II 838,40 10.275,93 0,00 0,00 0,00 5.204,57 34.295,43 50.614,33

Titolo IIII 7.373,01 596.355,04 504.103,18 391.857,47 659.052,47 746.235,70 1.370.135,47 4.275.112,34

di cui per sanzioni

codice strada 0,00 349.687,47 323.629,96 0,00 40.982,60 455.948,12 652.168,28 1.822.416,43

TitoloIV 5.033,26 0,00 0,00 643.666,23 0,00 70.000,00 0,00 718.699,49

Titolo V 2.861.876,54 2.861.876,54

Titolo VI 3.219,38 237,00 555,56 926,28 4.803,00 0,00 4.063,70 13.804,92

Totale 2.878.340,59 606.867,97 504.658,74 1.036.449,98 663.855,47 821.440,27 2.719.240,96 9.230.853,98

PASSIVI

Titolo I 120.888,94 7.522,68 3.588,51 16.979,43 17.053,90 279.695,32 177.979,65 623.708,43

Titolo II 92.072,53 1.236,94 - - - - 21.028,61 114.338,08

Titolo IIII 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Titolo IV 246.979,80 3.533,24 3.804,54 5.399,07 2.409,91 27.409,62 54.258,03 343.794,21

Totale 459.941,27 12.292,86 7.393,05 22.378,50 19.463,81 307.104.94 253.266,29 1.081.840,72

(25)

25

L’ANDAMENTO DELL’AVANZO IN TERMINI DI ACCERTAMENTO E DI UTILIZZO

L’AVANZO D'AMMINISTRAZIONE DAI RENDICONTI 2012 – 2014

descrizione 2012 2013 2014

Avanzo totale 11.384.362,66 12.248.914,51 17.887.382,45

di cui:

avanzo vincolato 6.101.357,09 7.212.878,59 8.686.478,86

Avanzo - parte accantonata

fondo crediti di difficile esazione 3.639.046,47

fondo rischi 1.503.471,54

avanzo destinato investimenti 3.715.431,02 3.740.667,20 4.058.385,58

avanzo non vincolato 1.567.574,55 1.295.368,72 -

di cui:

accantonato per svalutazione residui

attivi 847.856,87 822.431,46

accantonato per possibili futuri debiti 698.760,38 3.200,00

APPLICAZIONE AVANZO AL BILANCIO DI PREVISIONE TRIENNIO 2013 – 2015

descrizione 2013 2014 2015

totale avanzo applicato 4.409.101,40 4.174.048,00 4.585.939,00

di cui:

avanzo vincolato tit. 1 150.745,00

avanzo vincolato tit. 2 255.000,00 2.364.703,00 2.150.603,00 avanzo destinato investimenti 3.715.338,77 1.809.345,00 2.284.591,00 avanzo non vincolato 438.762,63 -

(26)

26 IL RISPETTO DEL PATTO DI STABILITA’

descrizione esercizio 2012 esercizio 2013 esercizio 2014

parziali totale parziali totale parziali totale

accertamenti titoli I,II e III al

netto esclusioni 60.821.741,88 76.284.837,69 70.081.019,07

riscossioni titolo IV al netto

esclusioni 11.342.444,47 6.554.375,33 5.502.011,88

totale entrate finali 72.164.186,35 82.839.213,02 75.583.030,95

impegni titolo I al netto

esclusioni 59.633.390,37 73.656.961,43 66.372.840,54

pagamenti titolo II al netto

esclusioni 14.742.262,97 3.497.746,76 5.928.854,56

totale spese finali 74.375.653,34 77.154.708,19 72.301.695,10

Saldo finanziario di

competenza mista - 2.211.466,99 5.684.504,83 3.281.335,85

Saldo obiettivo annuo - 2.630.000,00 5.385.711,71 3.106.000,00

differenza positiva fra saldo finanziario e obiettivo annuale finale

418.533,01 298.793,12 175.335,85

pagamenti di cui art. 1 c.1 D.L.35/2013 effettuati prima del 9/4/2013 esclusi dal patto

2.643.000,00

pagamenti di cui all'art. 1 c.1 D.L.35 /2013 effettuati dopo 8/4/2013 esclusi patto

16.953.856,43

pagamenti tit. 2 di cui art.31 c.9 L.183/2011 effettuati nel 1° sem esclusi dal patto

934.360,00

pagamenti di cui art.4

L.133/2014 esclusi dal patto -

D.M. 13/10/2014

108.000,00

(27)

27

LA SITUAZIONE ECONOMICO - PATRIMONIALE DELL’ENTE Il conto economico 2014

Importi parziali Importi totali Importi complessivi

A) Proventi della gestione

1 Proventi tributari 43.118.472,52

2 Proventi da trasferimenti 2.489.085,97

3 Proventi da servizi pubblici 7.983.538,87 4 Proventi da gestione

patrimoniale 2.355.044,81

5 Proventi diversi 6.279.844,47

6 Proventi da concessioni di

edificare 736.640,00

7 Incrementi di immobilizzazioni

per lavori interni -

8

Variazioni rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, etc. (+/-)

-

Totale proventi della

gestione (A) 62.962.626,64

B) Costi della gestione

9 Personale 15.178.227,48

10 Acquisto di materie prime e/o

beni di consumo 666.586,70

11

Variazioni nelle rimanenze di materie prime e/o beni di consumo

- 16.213,31

12 Prestazioni di servizi 40.021.821,70

13 Godimento di beni di terzi 18.602,54

14 Trasferimenti 5.543.209,48

15 Imposte e tasse 1.057.412,72

16 Quote di ammortamento

d'esercizio 10.158.429,60

Totale costi di gestione (B) 72.628.076,91

Risultato della gestione (A-B) - 9.665.450,27

C) Proventi e oneri da aziende

speciali e partecipate

17 Utili 6.931.758,20

18 Interessi su capitale di

dotazione -

19 Trasferimenti ad aziende

speciali e partecipate -

Totale (C) (17+18-19) 6.931.758,20

Risultato della gestione

operativa (A-B +/- C) - 2.733.692,07

(28)

28

D) Proventi ed oneri finanziari

20 Interessi attivi 65.355,71

21 Interessi passivi: 2.899.733,11

- su mutui e prestiti 2.774.415,36 - su obbligazioni 125.317,75

- su anticipazioni

- per altre cause -

Totale (D) (20-21) - 2.834.377,40

E) Proventi ed oneri straordinari

Proventi

22 Insussistenze del passivo 1.221.240,25

23 Sopravvenienze attive 2.388.429,65

24 Plusvalenze patrimoniali 1.391.795,85

Totale proventi (e1) (22+23+24) 5.001.465,75

Oneri

25 Insussistenze dell'attivo 146.220,26 26 Minusvalenze patrimoniali 13.344,24 27 Accanton.per svalutazione

crediti 466.207,94

28 Oneri straordinari 584.993,78

Totale oneri (e2) (25+26+27+28) 1.210.766,22

Totale (E) (e1-e2) 3.790.699,53

RISULTATO ECONOMICO DELL'ESERCIZIO (A-B +/- C +/- D +/- E)

-1.777.369,94

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