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Allegati: Al Dirigente del Servizio 1 SEDE

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Academic year: 2022

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REPUBBLICA ITALIANA Regione Siciliana

Assessorato del Territorio e dell’Ambiente Dipartimento dell’Ambiente

__________________________________

Servizio 1 “Autorizzazioni e Valutazioni Ambientali ” U.O. 1.1 “Valutazione Ambientale Strategica Valutazione di Incidenza AIA”

Via Ugo La Malfa, 169 - 90146 Palermo

Pec: dipartimento.ambiente@certmail.regione.sicilia.it U.R.P. - Tel. 091.7077130 - Fax 091.7077894

urp.ambiente@regione.sicilia.it

Prot. n. 036393 del 29 giugno 2020 Rif. prot. n. _____ del ________

Oggetto:

CT 11 V.I. 21 – C.P. 724 - Comune di Caltagirone (CT) - “Tutela, riqualificazIone e valorizzazione dell'area protetta SIC ITA 070005 “Bosco Santo Pietro” - Verifica (screening) di Incidenza ex art. 5 del DPR 357/97 e smi e art. 4 del DA 30/03/2007 – Rapporto istruttorio.

Allegati: __

Al Dirigente del Servizio 1 SEDE

In data 5 aprile 2020 il Comune di Caltagirone ha inoltrato istanza di verifica (screening) di Valutazione di incidenza, prot. n. 15034 del 26 marzo 2020, tramite caricamento sul Portale delle Valutazioni Ambientali. L'istanza assunta sul Portale con il n. 129 è stata confermata con pec protocollata da questo Dipartimento con il n. 19118 del 9 aprile 2020. In uno con l'istanza è stata inoltrata la seguente documentazione:

1. Relazione per la Valutazione di Incidenza

2. Inquadramento territoriale e zonizzazione sc. varie

3. Rilievo planimetrico e fotografico dello stato di fatto sc: varie 4. Proposta progettuale

5. Catastale sc. 1:1000 6. Particolari costruttivi 7. Elenco prezzi 8. Analisi dei prezzi

9. Computo metrico estimativo

10. All. 1 Format di supporto screening di V.Inc.A

Verificata la completezza documentale, in data 15 aprile 2020 la procedura è stata esportata nella sezione Gestionale del Portale, Codice Procedura n. 724, al fine di procedere alla fase istruttoria.

Con pec del 16 giugno 2020, prot. DRA n. 33272 del 16 giugno 2020 il Comune di Caltagirone ha trasmesso ad integrazione di quanto presentato elaborato grafico titolato “5 Catastale” contenente la carta degli habitat a corredo del Piano di Gestione, il catastale e una ortofoto con indicati gli interventi di progetto.

Inoltre nel testo della pec avente per oggetto “[Prot.: 0025407/2020] trasmissione elaborato a supporto VINCA” sono fornite le seguenti informazioni:

“A supporto della richiesta di VIncA in screening avanzata dal comune di Caltagirone, per gli interventi da eseguire all'interno del Bosco di Santo Pietro, si riporta quanto segue:

Superficie interessata dal progetto Ha 63.97.00 distinte in: - F.278, particella 88 Ha 06.86.70 – F.290, particella 4 Ha 01.15.50 - F.290, particella 12 Ha 01.26.90 - F.291,Ha 54.70.90 Totale Ha 63.97.00

In uno alla presente, inoltre, si trasmette un elaborato grafico riportante la "carta degli Habitat" scala 1:10.000 con i layout degli interventi previsti; lo stralcio catastale riportante la superficie da rinfoltimento e/o riparazione.

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Le opere di rinfoltimento saranno eseguite all'interno della particella 88 del foglio catastale n. 278 e lungo i sentieri minori o di penetrazione, riportati in verde, all'interno del foglio catastale n.291.

La lunghezza dei sentieri minori è di 6.000 metri (vedi voce A.P.11 del computo metrico estimativo); la larghezza varia da un minimo di 1,2 metri ad un massimo di 3,00 metri.

Nella tavola vengono riportare le essenze previste nella piantumazione.

Non è stata eseguita alcuna "analisi floristico-vegetazionale e faunistica delle aree destinate ai tracciati"

poichè la richiesta avanzata di VIncA è in screening.”

Quanto segue è riportato negli elaborati presentati dal proponente

Inquadramento territoriale

L’intervento è localizzato nel Comune di Caltagirone (CT) all’interno del Sito di Importanza Comunitaria (oggi ZSC giusto DM 21/12/2015 ndr) “Bosco di Santo Pietro”, classificato con il codice ITA 070005. Il bosco di quercia sempreverde di Santo Pietro, dell’estensione di 6.620 ettari, dista 20 chilometri a sud- ovest di Caltagirone (Catania).

Il limite occidentale del Bosco di Santo Pietro corrisponde al limite est del sito natura 2000 “Bosco di Niscemi.

Descrizione del territorio

Il territorio si estende su un grande altipiano sabbioso solcato da valloni, che da circa 390 metri sul livello del mare digradano dolcemente verso la pianura di Vittoria. E’ delimitato ad ovest ed a nord dai Valloni Terrano ed Ogliastro, a oriente dal torrente Ficuzza e a sud dai confini del comune Acate. Il clima è mediterraneo caratterizzato, in primavera e in estate, da lunghi periodi di siccità.

Secondo quanto riportato nelle tavole del Piano di Assetto Idrogeologico in particolare per i bacini idrografici 77 (Fiume Gela ed area tra Fiume Gela e Fiume Acate) e 78 (Fiume Acate) i quali, complessivamente interessano i siti natura Sughereta di Niscemi e Bosco Santo Pietro, non si rilevano aree ad elevata pericolosità per franosità e rischio idrogeologico.

Il regime termico mostra un andamento termico tipico delle regioni a clima termomediterraneo a carattere xerico con una temperatura media annua compresa tra i 16 e 18° centigradi, con medie mensili comprese tra i 12,5 di gennaio ed i 27,8° di agosto. Le temperature massime sono comprese tra i 30° ed i 34° (mese più caldo agosto) e le minime tra i 6° e gli 8° (mese più freddo gennaio).

La discontinuità del paesaggio favorisce una notevole ricchezza floristica di piante vascolari. Si ha la presenza di 78 taxa endemici e subendemici, molti dei quali rari e/o minacciati. Sono oltre 300 le specie vegetali di cui è particolarmente ricco il sottobosco. Nel patrimonio verde di Santo Pietro sono riconoscibili tre habitat principali: la sughereta, la lecceta e la gariga.

Le monumentali sughere del bosco, sono oggi in gran parte scomparse.

Il bosco di lecci (Quercus ilex) s'estende per alcune decine di ettari nelle contrade Molara, Coste Stella, Coste Chiazzina e Vaccarizzo. Rispetto alla sughereta la densità maggiore e più omogenea. Troviamo inoltre la quercia spinosa (Quercus coccifera) e la roverella (Quercus pubescens).

Rilevante è anche la presenza del carrubo (Ceratonia siliqua), Nella gariga si trovano formazioni arbustive estese in particolare nelle contrade Molara, Spina Santa e Cava Imboscata. Qui le specie dominanti sono il rosmarino (Rosmarinus officinalis), il timo (Thymus capitatus), l'erica (Erica multiflora) e il lentisco (Pistacia lentiscus).

Il sito vede la presenza di circa 96 specie di uccelli fra stanziali, svernanti, migratori e occasionali. Tra i rapaci ricordiamo: il gheppio, il grillaio, la poiana e l’allocco e, durante il periodo di passo, tra gli altri, anche l’aquila minore e il biancone. Inoltre, il bosco ospita una specie rara, il picchio rosso maggiore, numerosi passeriformi e il gruccione, un migratore molto colorato che nidifica in pochissime altre aree della Sicilia.

Lungo i corsi d’acqua troviamo le garzette, gli aironi cinerini e i martin pescatori. Il sottobosco è popolato da diversi rettili come la testuggine terrestre, il biacco, la vipera, la biscia dal collare, il geco comune e il

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ramarro occidentale.

Fra gli anfibi troviamo la raganella italiana, il rospo comune e la rana verde. Tra i mammiferi ci si può imbattere invece, nel coniglio selvatico, nella lepre, nella volpe, nella donnola, nel topo selvatico, nel gatto selvatico e nell'istrice.

Stato dei luoghi

Il “Bosco di Santo Pietro” si presenta mortificato da fenomeni di degrado/compromissione paesaggistica in essere e potenziale, dovuta alla perdita e alla deturpazione delle risorse naturali e dei caratteri culturali, storici, visivi e morfologici della zona. Sono presenti fenomeni di abbandono, degrado del sottosuolo e del soprasuolo, della vegetazione, dei sentieri, dissesti idrogeologici, avvenimenti calamitosi e catastrofici naturali o causati dall’azione dell’uomo.

Il “Bosco di Santo Pietro” è un polmone verde di alto valore naturalistico-storico e culturale. Le sue vie di accesso risultano quasi del tutto impraticabili. Le costruzioni presenti sono ridotte a semplici ruderi. Non esiste una cartellonistica adeguata, zone di sosta, staccionate e l’intera zona è oggetto di incendi dolosi, di discariche a cielo aperto, che vanno dai semplici sfabbricidi, fino alle carcasse di elettrodomestici, peraltro poste in prossimità di vie di accesso o nelle immediate vicinanze di siti d’interesse storico-naturalistico.

Proposta progettuale

Obiettivo principale della presente proposta di intervento è quello di ricollegare il territorio di Caltagirone, in particolare il Borgo di Santo Pietro, con dei percorsi sentieristici lungo il Bosco, nel quale si evince un elevato isolamento delle aree forestali distribuite a mosaico, partendo, quindi, dal Borgo, con dei

percorsi sentieristici all’interno del Bosco interconesso con la confinante R.N.O. “Sughereta di Niscemi”, attraverso un itinerario di fruizione e di visita che connetta il maggior numero di siti di interesse naturalistico, culturale, storico. La manutenzione straordinaria dei sentieri già esistenti consentirà a tutti i fruitori di avvicinarsi alla natura in maniera interattiva, a mobilità sostenibile, ciclo-escursionistici e di trekking.

L’adozione di una specifica cartellonistica permetterà l’interpretazione del paesaggio e la frequentazione in sicurezza delle aree naturali e promuoverà il turismo scolastico.

Attraverso un itinerario ben studiato, i visitatori, inoltre, possono godere del patrimonio ambientale, culturale e storico della tradizione siciliana presente all’interno dell’aria.

Le dimensioni dell’area e le caratteristiche peculiari dell’intervento proposto, permettono di ipotizzare la realizzazione di un percorso naturalistico-culturale collegato col piccolo Borgo di Santo Pietro, borgo di notevole importanza per quanto riguarda l’aspetto storico culturale della zona. Infatti, la borgata, oltre a ospitare unità residenziali, chiesa, piazze, ospita un Museo Naturalistico, una Comunità terapeutica assistita ed un Ospedale specializzato in “Medicina Riabilitativa”.

Localizzazione degli interventi su CTR 1:10.000

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Il progetto, nella sua totalità coinvolge una superficie pari a 63.97.00 Ha. così suddivisi:

F.278, particella 88 Ha 06.86.70:

F.290, particella 4 Ha 01.15.50 ; F.290, particella 12 Ha 01.26.90;

F.291 Ha 54.70.90.

Lay-out degli interventi su catastale Gli interventi previsti dal progetto sono riassumibili in:

a) Recupero, tutela e ripristino della biodiversità;

b) Ripristino straordinario della rete di accesso al Bosco di Santo Pietro per il pubblico, della sentieristica, della viabilità minore di percorsi naturalistici;

c) Valorizzazione della zona mediante la realizzazione di cartellonistica e segnaletica informativa, staccionate e parapetti;

d) Realizzazione di luoghi di sosta attrezzati, punti d’informazione, di osservazione e altri interventi volti al miglioramento della fruizione.

e) Misure di mitigazione rischi incendi

f) Interventi per la valorizzazione e la fruizione degli habitat

1. Recupero, tutela e ripristino della biodiversità:

Gli interventi principali di recupero, tutela e ripristino della biodiversità da realizzare consistono:

I. Chiudenda e barriera al traffico veicolare:

Si prevede la realizzazione della chiudenda per gran parte il perimetro dell'area oggetto di intervento.

La recinzione sarà costituita da paletti di castagno, filo zincato e rete zincata a maglie progressive, come voce da prezziario regionale agricoltura in vigore. Al fine di inibire il traffico veicolare, l’accesso sarà chiuso da una barriera stradale manuale per il controllo degli accessi.

II. Opere boschive – piantagioni e semine

Nelle zone dove risultano carenze di piantagione ed in particolare:

nella particella n. 88 del foglio 278 verranno piantumate:

n. 300 piantine di quercus ilex n. 200 piantine di quercus suber n. 200 piantine di spartium juniceum n. 200 piantine di olea europea sylvestris

nel foglio n.291, lungo i sentieri e all'interno dell'area èer un'estensione di ha 54.70.90 verranno piantumate:

n.600 piantine di quercus ilex

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n.900 piantine di quercus suber n.500 piantine di spartium juniceum n.500 piantine di rosmarino

n.300 piantine di olea europea sylvestris n.300 lentiscus

per un totale di 4000 piantine.

Le piantine da utilizzare per il ripopolamento della macchia mediterranea saranno prodotte da semi e/o talee provenienti da matricine opportunamente individuate all'interno dello stesso bosco.

La messa a dimora delle piantine, in buche di 40x40x40, sarà preceduta dal decespugliamento dell'area circostante, finalizzata all'eliminazione dei cisti, pianta rustica e invasiva, che impedirebbe l'attecchimento delle giovani piantine. Queste saranno protette con rete in materiale plastico, alta fino a 50 cm, per impedire la distruzione da parte di roditori. All'interno della buca sarà collocata e successivamente ricoperta con materiale vegetale, una ciambella biodegradabile tipo COCOON (incubatrice biodegradabile), che consente alle nuove essenze di crescere in condizioni di stress idrico.

Eventuali risarcimento di fallanze saranno effettuati con il ripristino delle condizioni di impianto mediante riapertura buche e piantagione.

Ripristino straordinario della rete di accesso del “Bosco di Santo Pietro” per il pubblico, della sentieristica, della viabilità minore di percorsi naturalistici

L’itinerario, che coinvolge esclusivamente percorsi e sentieri ricadenti in aree di proprietà comunali, è dotato di più punti di accesso. Il principale accesso, ben evidenziato da adeguata cartellonistica, inizia dalla via Andromeda angolo via Polluce. Da quest’ultima ci si connette con la rete sentieristica esistente denominata

“Sentiero Natura”. Per la definizione della rete sentieristica, gli itinerari sono stati progettati sulla base di valutazioni specifiche rispetto al sito e al tracciato da seguire. I percorsi sono stati definiti col fine di consentire ai visitatori la conoscenza dei valori naturalistici, paesaggistici, storici e culturali del territorio, riducendo al minimo l’impatto sugli ambienti attraversati, in modo da non indebolire l’equilibrio ambientale.

Sentieri

Detti lavori andranno di norma eseguiti senza ausilio di mezzi meccanici e, salvo impossibilità, utilizzando materiale reperibile sul posto o comunque autoctono ed a basso impatto ambientale. Nei casi di eccessivo degrado, ove la sola azione dell’uomo dia risultati inefficaci, l’ausilio di mezzi meccanici gommati devono essere previsti d organizzati in modo tale da arrecare in meno possibile l’impatto con l’ambiente. E' ribadito che le azioni e il passaggio di mezzi pesanti dovrà avvenire senza arrecare danno alla vegetazione circostante ed è vietata la movimentazione di mezzi meccanici dopo il tramonto. Durante le fasi lavorative dovrà essere tassativamente evitato l’abbattimento e danneggiamento di specie arboree e arbustive e ridotto al minimo il taglio di specie erbacee.

La proposta progettuale prevede la sistemazione della coltre di parte del “Sentiero Natura” per circa mt 3.500, la pulizia dei sentieri minori di penetrazione (6000 m), la previsione di aree di sosta attrezzate con panchine in pietra locale, percorso ginnico riabilitativo e aula didattica.

La manutenzione straordinaria della coltre del percorso verrà eseguita recuperando e riutilizzando il materiale eroso portato a valle. Dove, però, si rendesse necessario inserire del materiale, questo sarà ricavato da cave locali che estraggono lo stesso tipo di materiale.

Al fine di migliorare la percorribilità dei “sentieri minori di penetrazione”, percorribili a piedi, spesso è necessario operare un taglio vegetazionale (operazione a volte necessaria anche in fase di manutenzione annuale). Si procede liberando il piano di calpestio evitando inutili allargamenti; le radici delle piante da tagliare vanno mantenute in modo da permettere alle stesse di contribuire alla stabilità e compattezza del piano calpestabile ed al suo drenaggio. Per tale lavorazione si prevede l’ausilio di decespugliatore, di seghetto manuale, di una motosega, di un falcetto e di zappa forestale. Le opere di manutenzione richiedono la

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minimizzazione degli impatti ambientali sia per quanto riguarda i materiali che le attrezzature utilizzate.

Al fine di consentire una maggiore vita e minimizzare gli interventi di manutenzione straordinaria in tratti di sentieri maggiormente vulnerabili all’azione di ruscellamento delle acque, la sezione del percorso ciclopedonale sarà sapientemente sagomata e rifinita con terra stabilizzata naturale, altamente drenante e priva di qualsiasi forma di vegetazione

Gli interventi proposti non modificheranno il regime delle acque di superficie e delle pendenze.

3. Valorizzazione della zona mediante la realizzazione di cartellonistica e segnaletica informativa, staccionate e parapetti;

Tutti i segnali e le tabelle verranno posizionate in maniera tale da creare il minor impatto ambientale. Per le strutture realizzate in legno, il legname sarà durevole, robusto e di provenienza locale. Le vernici utilizzate saranno anch’esse a impatto ambientale ridotto, atossiche e non saranno poste su manufatti dell’uomo di interesse storicoculturale.

Il cammino sarà continuamente segnato da percorsi pedonali, ciclabili, tabelle informative che segnalano la posizione geografica al visitatore e hanno funzione educativa. Una cartellonistica anche, quindi, didattica e scientifica riportante le principali caratteristiche naturalistiche, geologiche e storiche che si incontrano lungo la passeggiata.

4. Realizzazione di luoghi di sosta attrezzati, punti d’informazione, di osservazione e altri interventi volti al miglioramento della fruizione.

Dopo un’accurata sistemazione del piano di calpestio, la superficie interessata sarà attrezzata con arredi e opere a bassissimo impatto ambientale, preferibilmente con l’utilizzo di materiale reperito in loco. Le aree di sosta con zone d’ombra, diverranno anche punti di osservazione naturalistica. Il progetto prevede, inoltre, un'area adiacente l’Ospedale, da destinare a percorso ginnico destinato sia agli sportivi sia a soggetti che necessitano terapie riabilitative ed una zona da destinare ad aula didattica all’aperto “Outdoor Learning”.

E' prevista la collocazione di n. 4 capanni di osservazione modulare in legno per Birdwatching. Tali manufatti amovibili verranno ubicati in punti strategici al fine di non arrecare impatto. I capanni delle dimensioni esterne di metri 3 x 2 e un’altezza al punto di colmo di metri 2,60, saranno dotati di aperture per le osservazioni munite di sportelloni esterni di oscuramento. Le fondamenta saranno realizzate mediante da un sistema di pali infissi nel terreno tramite battitura aventi ognuno sezione di 22 cm ed una profondità di 5 metri.

5. Misure di mitigazione rischi incendi

Le azioni del progetto che contribuiranno a ridurre l’incidenza del fenomeno degli incendi sono:

 Ripristino straordinario della rete di accesso al Bosco per il pubblico, della sentieristica, della viabilità minore di percorsi naturalistici, in particolare parte del “Sentiero Natura”, oggi inibito alla circolazione, punto di accesso e via di fuga importantissima per le autorità, nel caso di incendi.

 Attività di bonifica di materiali facilmente infiammabili;

 ripristino dei sentieri, pulizia dei margini da arbusti e diradamenti degli alberi presenti, possono rappresentare, pur non avendo le dimensioni minime delle vie tagliafuoco attive verdi, un valido aiuto nel caso di incendi, rallentandone l’espansione e facilitando il lavoro delle squadre di estinzione, permettendone il passaggio rapido di mezzi leggeri oppure il transito a piedi nell’avvicinarsi all’incendio o nell’allontanarsi qualora ragioni sicurezza lo impongano;

 la prescrizione dei fuochi prevede l’utilizzazione del fuoco, in condizioni di sicurezza, riducendo la biomassa bruciabile (fogliami, ramaglia sottile ecc.)

 Promozione da parte del Comune di Caltagirone di attività’ informativa, in particolare nel campo dell’educazione, rivolgendosi da una parte alla scuola e dall’altra alla famiglia, coinvolgendo nella divulgazione le associazioni già presenti sul territorio.

6. Interventi per la valorizzazione e la fruizione degli habitat

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Obiettivo dell’Amministrazione comunale della città di Caltagirone (CT) è lo sviluppo del territorio mediante una connessione tra le sotto elencate reti:

- Rete della connettività ecologica

Sono tutti gli interventi di gestione, manutenzione e riqualificazione di habitat descritti, i quali vengono a costituire la Rete della connettività ecologica, ovvero il sistema di paesaggi naturali che migliorano il patrimonio di naturalità e di qualità ambientale del territorio e della città.

- Rete dei beni storici

Gli elementi costitutivi della rete sono:

 il patrimonio storico architettonico diffuso: masserie e casini, dimore rurali, chiese rurali, complessi produttivi rurali e i luoghi simbolici per la comunità, il Borgo di Santo Pietro;

- le aree archeologiche quali, il villaggio di Sant'Ippolito, uno dei siti preistorici più importanti della Sicilia, dà il nome ad una interessantissima cultura siciliana dell'età del Rame, caratterizzata dagli intensi rapporti con le civiltà egeo-anatoliche; il grande centro greco di monte San Mauro;

- Rete della accessibilità e fruizione pubblica

La presente proposta individua percorsi esistenti ciclabili e pedonabili presenti all’interno del Borgo di Santo Pietro di connessione con il Bosco.

Al fine minimizzare o eliminare elementi “DETRATTORI”, quali, parcheggio selvaggio, inquinamento acustico, accesso indiscriminato e non regolamentato da parte dei visitatori, all’interno del Borgo è stata individuata un’area urbanizzata da destinare a parcheggio di interscambio

Dal parcheggio, il potenziale fruitore, può recarsi all’interno del

bosco percorrendo stradine inibite alla circolazione dei non residenti, a piedi, in bici o a cavallo. All’interno del parcheggio saranno messe a disposizione dell’utenza delle biciclette a noleggio e delle colonnine per la ricarica di veicoli elettrici.

La presenza della chiesa all’interno del Borgo favorirà l’incremento esponenziale del turismo religioso ecologico locale e non.

In tal modo l’intero territorio del Bosco di Santo Pietro risulterebbe innervato e raggiungibile attraverso un sistema di mobilità alternativa eco sostenibile, con il beneficio, inoltre, di una maggiore efficienza anche del sistema di mobilità tradizionale.

- Rete del tessuto agricolo

E’ costituita dal sistema delle aziende agricole intese come unità produttive topologicamente organizzate secondo il reticolo stradale, quindi resa raggiungibili, anche a partire dalle rete per l’accessibilità appena descritta.

- Rete Ecologica di promozione, valorizzazione e gestione

Questo progetto è stato pensato in continuità con altri interventi già proposti come il Piano di Gestione dei Siti “Natura 2000” ITA050007 “Sughereta di Niscemi” e ITA070005 “Bosco di San Pietro”, identificato con il codice BSPN– POR Sicilia 2000/2006, codice identificativo progetto 1999.IT16.1PO.011/1.11/11.29/0297;

il Litorale di Palma di Montechiaro ITA040010.Il Piano di Gestione risulta approvato con DDG ARTA n.

671 del 30 giugno 2009.

Fase di esercizio dell'opera

Nella fase di esercizio la fruizione turistica sarà prevista soltanto nelle ore diurne e sarà di tipo pedonale.

L’area sarà inibita alla fruizione con mezzi a motore.

Tempistica

Per le fasi di lavorazione si prevede un periodo di 142 giorni continuativi che avranno inizio il 12 ottobre 2020 ed avranno fine il 2 marzo 2021.

I lavori saranno eseguiti soltanto nelle ore diurne e nei periodi di non procreazione faunistica.

Possibili impatti significativi e misure di mitigazione Consumo e occupazione di suolo

Lo stoccaggio delle materie da utilizzare in cantiere avverrà in via provvisoria all’interno dell’area di

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proprietà comunale identificata “Area di sosta n. 1” posta all’inizio del percorso oggetto del presente progetto. L’area anzi detta è posta a confine (Buffer zona) tra la zona SIC e la zona agricola comunale. Dal sito di stoccaggio, di volta in volta, l’impresa esecutrice dei lavori preleverà e trasporterà all’interno della

“Core zona”, per mezzo di piccoli mezzi gommati adeguati al trasporto, i materiali utili per la realizzazione delle staccionate, per la cartellonistica ecc. Non saranno occupate aree circostanti alla sede viaria esistente, non saranno create aree artificilizzate e non si occuperanno aree d’importanza floro-faunistica.

Erosione e compattazione del suolo

I lavori da eseguire sono finalizzati al miglioramento e alla conservazione dei luoghi. Parte del percorso

“Sentiero Natura” risulta eroso dalle acque piovane, tanto che in certi punti, il manto viario naturale è impraticabile, quindi inibito a qualsiasi tipo di percorrenza. La manutenzione straordinaria della sede della viabilità minore verrà eseguita recuperando e riutilizzando il materiale eroso portato a valle. Dove, però, si rendesse necessario inserire del materiale, questo sarà ricavato da cave locali che estraggono lo stesso tipo di materiale.

Il percorso esistente altamente compromesso, da destinare a ciclopedonale, sarà in parte completato in terra stabilizzata.

Le lavorazioni non prevedono movimento terre e livellamenti importanti, se non quelli strettamente necessari alla manutenzione straordinaria della coltre esistente. Non sono previste operazioni di scavo ecc.. I mezzi adottati a basso impatto ambientale, per l’esecuzione dei lavori, trattandosi di opere di manutenzione, non comportano compromissioni allo stato dei luoghi.

Alterazione del regime delle acque superficiali e sotterranee

Gli interventi proposti non modificheranno il regime delle acque di superficie e delle pendenze poiché non sono previsti movimenti di terra, livellamenti, scavi ecc..

Alterazione o distruzione della vegetazione spontanea

I tagli vegetazionali saranno limitati e le radici delle piante da tagliare saranno mantenute in modo da permettere alle stesse di contribuire alla stabilità e compattezza del piano calpestabile ed al suo drenaggio.

Inquinamento del suolo

Il progetto prevede aree di sosta in cui è vietato fare pic nic e quindi produzione di rifiuti.

Inquinamento idrico

Le opere previste in progetto non producono sostanze inquinanti.

Inquinamento atmosferico

La fase cantieristica non prevede polveri inquinanti che si riversano nell’atmosfera. Le limitate emissioni provenienti dai mezzi a motore utilizzati in cantiere per il trasporto dei materiali o per piccoli interventi per la movimentazione di oggetti pesanti, sono da considerare irrilevanti.

Disturbo Sonoro e Luminoso

I lavori saranno eseguiti soltanto nelle ore diurne e nei periodi di non procreazione faunistica. La fruizione turistica sarà prevista soltanto nelle ore diurne e sarà di tipo pedonale, a cavallo e ciclabile. L’area sarà inibita alla fruizione con mezzi a motore. In ogni caso la fruizione deve essere regolamentata tenendo conto dei carichi di presenze. La previsione di un parcheggio all’interno del Borgo di Santo Pietro consentirà di limitare o eliminare del tutto, il fenomeno del parcheggio selvaggio in prossimità o all’interno delle aree protette.

Incendi

La pulizia dei sentieri, le eliminazioni elementi a rischio, sono sicuramente fattori di prevenzione agli incendi e deterrenza contro l’azione di piromani. Gli interventi proposti riducono i fattori di rischio dagli incendi.

Piano di gestione

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Il Piano di Gestione “Bosco di Santo Pietro e Sughereta di Niscemi” è stato approvato con D.D.G. n. 564 del 16/8/2010.

Questi contempla i seguenti obietivi specifici:

 Tutela delle risorse naturali e dell’equilibrio ecologico del sito

 Tutela delle specie rare e minacciate e della biodiversità

 Sviluppo economico sostenibile

 Implementazione delle capacità di gestione dei SIC

 Programmi didattici

 Strategie gestionali

 Norme di salvaguardia specifiche

Alla voce “Strategie per la tutela delle risorse naturali e dell’equilibrio ecologico”, tra le altre azioni proposte sono elencate ache la seguente:

Mantenimento e/o miglioramento della copertura vegetale, con particolare riguardo alla Sughereta

La copertura boschiva del SIC risulta nel complesso in discrete condizioni, salvo fenomeni d’incendio doloso praticati in epoca recente, e la sua conservazione nelle diverse formazioni vegetali è importante per la tutela dell’insieme degli ecosistemi presenti e per contrastare l’erosione del suolo. La ricostituzione boschiva deve essere effettuata utilizzando specie autoctone in equilibrio con l’ambiente, e con criteri che permettano non solo il ristabilirsi dell’equilibrio naturale, ma anche il controllo dei processi degenerativi.

Mentre tra le “Strategie per la realizzazione di un modello di sviluppo economico sostenibile” si annovera:

Fruizione ecocompatibile del sito

L’attività turistica, che deve costituire un volano di sviluppo, deve conciliarsi con la conservazione degli habitat e delle specie di interesse comunitario. Lo sviluppo dell’attività turistica non deve puntare alla realizzazione di nuove strutture ricettive permanenti all’interno del SIC, bensì al ripristino e ristrutturazione di edifici esistenti ed alla realizzazione di stazioni didattiche per lo sviluppo di un turismo destagionalizzato e con valenza culturale.

Le infrastrutture stradali e la sentieristica riguarderanno gli obiettivi di sviluppo sostenibile delineati nel PdG, privilegiando il ripristino e la manutenzione delle infrastrutture esistenti ed evitando la costruzione di nuove infrastrutture d’accesso ad alto impatto ambientale all’interno del SIC.

Dati del formulario Natura 2000

La ZSC ricopre un'area di 7236.0 Ha e vede la presenza dei seguenti habitat:

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Il sito include un'area interna della Sicilia con quote comprese fra i 200 e i 350 m, caratterizzata da substrati sabbiosi, rappresentati in massima parte da paleodune, frammisti ad affioramenti calcarenitici, calcarei e marnosi. Il bioclima è di tipo termomediterraneo superiore secco superiore. Abbastanza diffuse sono le formazioni boschive a Quercus suber che ricoprono spesso estese superfici, limitatamente ai substrati sabbiosi. Più rari sono i boschi termofili a Quercus ilex localizzati su substrati calcarei o calcarenitici. Fra gli aspetti di degradazione ben rappresentate sono le garighe psammofile ad Helichrysum stoechas e quelle dei substrati calcarei a Rosmarinus officinalis ed Erica multiflora, mentre più rari sono le praterie ad Hyparrhenia hirta. Di un certo rilievo sono i praticelli effimeri, in cui si localizzano numerose specie rare ed endemiche.

L'importanza del sito risiede nella presenza di sugherete termofile, formazioni forestali ormai divenute piuttosto rare sull'isola e di formazioni secondarie come garighe, praterie e praticelli effimeri in cui si localizzano specie endemiche o rare di notevole interesse fitogeografico, alcune delle quali menzionate nell'elenco riportato nella sezione 3.3 (D).L'elevata eterogeneità ambientale che lo caratterizza consente la permanenza di una ricca ed articolata fauna, che qui trova rifugio ed ospitalità in un contesto che risulta drasticamente impoverito di ambienti naturali per le profonde modifiche apportate dall'azione dell'uomo (urbanizzazioni, coltivazioni, fitto reticolo di strade, sistemazioni idrauliche dei corsi d'acqua, etc.). Fra i Vertebrati, particolare interesse riveste l'avifauna, con specie rare e sempre molto localizzate in Sicilia (Hieraaetus pennatus, Merops apiaster, Alectoris greca witakeri) che utilizzano il sito per la nidificazione o per lo svernamento, ed anche l'erpetofauna che annovera la maggior parte delle specie siciliane meritevoli di tutela. La fauna invertebrata si presenta molto diversificata e ricca di endemiti, talora estremamente localizzati nella nostra isola, e di specie rare stenoecie e stenotope.

Considerazioni e conclusioni

Dall'esame della Carta degli habitat a corredo del Piano di Gestione risulta che gli habitat rilevati nell'ambito progettuale sono i seguenti:

 5330 Arbusteti termomediterranei e predesertici

 5430 Frigane endemiche dell'Euphorbio-Verbascion;

 9330 Foreste di quercus suber:

 9340 Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia con presenza del 3170* Stagni temporanei mediterranei.

L'habitat 5430 Frigane endemiche dell'Euphorbio-Verbascion, non è tra quelli elencati nel formulario Natura 2000 del sito il cui aggiornamento è posteriore alla redazione del piano di gestione.

Le specie vegetali scelte per l'impianto sono corenti con le associazioni già presenti nel sito.

Visto quanto descritto negli elaborati presentati, come di seguito richiamato:

 la proposta progettuale non prevede nessuna nuova opera infrastrutturale significativa ed è stata elaborata in ossequio a quanto dettato dalle linee guida del Piano di Gestione;

 Il progetto non prevede nuove opere di urbanizzazione e le opere da realizzare non interessano habitat o specie di interesse naturalistico

 In fase di cantiere sono adottate le seguenti misure di mitigazione per rifiuti, scavi, polveri, ecc.:

• Le aree di stoccaggio dei materiali sono previste ai margini dell’area SIC. Le aree interessate saranno previste all’interno dell’area di sosta n. 1 di proprietà comunale.

• I rifiuti che si generano durante le fasi lavorative saranno di volta in volta trasportati in discariche autorizzate.

• Dato il limitato uso di mezzi meccanici, l’area non sarà interessata da polveri inquinanti e da rumori molesti.

• Il crono programma dei lavori prevede l’inizio dei lavori in periodi di non procreazione delle specie animali.

• I lavori si svolgeranno soltanto nelle ore diurne.

 La fruizione da parte dei visitatori sarà limitata, regolamentata e prevista soltanto nelle ore diurne.

Sarà inibita la circolazione veicolare mediante la messa in opera di una “Barriera stradale manuale

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per il controllo degli accessi”, oltre ad una massiccia e preventiva campagna di informazione al pubblico attraverso volantini e manifesti e attraverso l'azione capillare degli organi di controllo e di volontari che nei primi giorni

dell'apposizione dei divieti indirizzeranno le persone ai parcheggi di interscambio spiegando, in un'opera faticosissima e meritoria, i motivi, i tempi, le opportunità di questa operazione. Saranno avviate, inoltre, azioni di informazioni mediatiche su siti WEB comunali, sarà istallata adeguata cartellonistica posta nelle immediate vicinanze delle vie di accesso, in aggiunta, sarà importante la sinergia da avviare tra l’Ente pubblico e le associazioni sportive ed ambientalistiche.

Considerato che:

 La proposta progettuale non prevede ampliamenti e nuove realizzazioni, ma utilizza i tracciati viari esistenti;

 gli adeguamenti dei sentieri non alterano i tracciati, le larghezze, le sezioni e i profili;

 i tagli di vegetazione si limiteranno a quelli strettamente indispensabili a consentire il passaggio;

 per la piantumazione di essenze vegetali tipiche dell'area di impianto si utilizzerà materiale di propagazione proveniente da germoplasma autoctono;

Considerato che la proposta progettuale ha tenuto conto di:

 Non creare barriere che potrebbero interferire con gli spostamenti di alcune specie animale

 Non alterare la componente vegetale e rischio di propagazione di specie vegetali invasive e relativa fauna associata;

 Non aumentare la pressione antropica e dei conseguenti fattori di impatto diretto e indiretto;

 Limitare la generazione di rumore

 Eliminare la produzione e abbandono di rifiuti

 Limitare o per meglio dire, eliminare il traffico veicolare

 Limitare gli impatti delle attività di manutenzione, quali: decespugliamento e sfalcio periodico, manutenzione fondo, manutenzione delle opere di contenimento terra e delle attrezzature di sicurezza, manutenzione segnaletica;

Considerato che:

 per l'esecuzione dei lavori saranno scelti periodi differenti da quelli della riproduzione delle specie esistenti;

 saranno utilizzati macchinari e attrezzature a basso impatto ambientale provvisti di dispositivi anti rumore e miscele e lubrificanti ecologici;

 saranno adottate tutte le misure possibili atte a ridurre il prelievo di risorse naturali, i consumi idrici, i consumi energetici;

 saranno adottate misure per la corretta gestione e il corretto smaltimento dei rifiuti;

 non saranno utilizzate sostanze tossiche o pericolose. Saranno attuate tutte le precauzioni che possono, comunque, ridurre gli effetti di eventuali versamenti accidentali.

Considerato che in fase di esercizio

 la fruizione turistica sarà prevista soltanto nelle ore diurne e sarà di tipo pedonale

 l’area sarà inibita alla fruizione con mezzi a motore con benefici anche in termini di abbandono di rifiuti, limitazioni all'insorgenza di incendi e lotta al bracconaggio.

Fermo restando il rispetto:

 delle Misure di salvaguardia e attuazione di cui al Piano di Gestione “Bosco di Santo Pietro e Sughereta di Niscemi”, approvato con D.D.G. n. 564 del 16/8/2010;

 delle misure di conservazione di cui al DM 21/12/2015 di designazione come ZSC del sito ITA07005, art. 2, pubblicate sul sito istituzionale del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del mare all'indirizzo https://www.minambiente.it/pagina/zsc-designate;

dei divieti e delle Misure di conservazione di cui al DM 17 ottobre 2007.”Criteri minimi uniformi per

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la definizione di misure di conservazione relative a Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e a Zone di Protezione Speciale (ZPS)”;

A condizione che

 gli interventi sulla sentieristica riguardino, come dichiarato, esclusivamente le aree di sedime dell'esistente e non alterino i tracciati, le larghezze, le sezioni e i profili;

 il decespugliamento finalizzato all'impianto delle specie vegetali previste in progetto sia localizzato e limitato ai soli casi di effettiva necessità e non dovrà in alcun modo arrecare danno o compromettere l'integrità della rinnovazione naturale di essenze autoctone e di essenze minori, eventualmente presenti in loco;

 In fase di cantiere e di realizzazione degli interventi, si adottini gli accorgimento più idonei ad impedire il rilascio in atmosfera di eventuali sostanze ed emissioni acustiche inquinanti, evitando altresì di arrecare disturbo alla flora ed alla fauna presenti in loco;

 tutte le attività previste in progetto dovranno essere effettuate nel rispetto delle prescrizioni di Polizia Forestale e delle norme e regole di buona selvicoltura;

Si ritiene di poter assolvere positivamente la fase di screening di incidenza si propone alla S.V., qualora condivida le conclusioni della scrivente, di sottoporre l’unito schema di decreto per la firma dell'Onle Assessore.

L’Istruttore direttivo (Maria Maddalena Mazzola)

Il Dirigente del Servizio

Salvatore Di Martino) VISTO :

predisporre schema di provvedimento

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