ISTITUTO NAZIONALE PER L’ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO
CENTRO PER LA SPERIMENTAZIONE ED APPLICAZIONE DI PROTESI E PRESIDI ORTOPEDICI
DIREZIONE RICERCA E FORMAZIONE
1
CENTRO PROTESI INAIL VIA RABUINA, 14 – 40054 VIGORSO DI BUDRIO (BO) TEL. 0516936111 – P. IVA 00968951004 – COD. FISC. 01165400589
Reg. No. 2286-A UNI EN ISO 9001 - 2000
S.4
S.4 - P ROTESI PER ATTIVITÀ DI CANNOTTAGGIO PER PAZIENTI CON AMPUTAZIONE DI ARTO INFERIORE
Referenti Interno:
Centro Protesi INAIL – Ing. E. Boccafogli Durata
1 anno
ISTITUTO NAZIONALE PER L’ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO
CENTRO PER LA SPERIMENTAZIONE ED APPLICAZIONE DI PROTESI E PRESIDI ORTOPEDICI
DIREZIONE RICERCA E FORMAZIONE
2
CENTRO PROTESI INAIL VIA RABUINA, 14 – 40054 VIGORSO DI BUDRIO (BO) TEL. 0516936111 – P. IVA 00968951004 – COD. FISC. 01165400589
Reg. No. 2286-A UNI EN ISO 9001 - 2000
S.4 Finalità ed elementi innovativi
Sulla base del meccanismo di articolazione tibiotarsica da nuoto ed immersione (V.
Progetto di Ricerca relativo), mediante la modifica di alcuni elementi è possibile realizzare una protesi adatta allo svolgimento, da parte di atleti amputati di arto inferiore, di attività di canottaggio, in ambito agonistico o come attività da svolgere a livello ricreativo nel tempo libero.
Per quanto concerne lo stato dell’arte, non esiste nessuna soluzione standard presente sul mercato che consenta ad un amputato di arto inferiore di poter svolgere tale attività:
specificatamente, quello che serve rispetto alle soluzioni protesiche standard è un’articolazione “libera” alla tibiotarsica, cioè che consenta al cannottiere di potere estendere all’interno dello scafo gli arti inferiori durante la vogata, facendo in tal modo scorrere il seggiolino sulle opportune guide.
Resta inteso che una volta finita l’attività sullo scafo, il paziente deve avere la possibilità di bloccare la tibiotarsica per poter deambulare liberamente, quindi il progetto dovrà tenere conto anche di questa specifica.
Nel caso di un’amputato transtibiale, è sufficiente dotare la protesi di gamba di articolazione libera alla caviglia, mentre per i transfemorali serve anche l’articolazione di ginocchio anch’essa sostanzialmente libera, dal momento che la fase di spinta durante la vogata è una fase “attiva”, e con un ginocchio di normale fornitura non è possibile svolgere tale azione: in questo caso infatti il cannottiere non farà altro che trascinare la protesi nel movimento, applicando su di essa la percentuale di spinta che egli riesce a imprimere mediante il moncone sull’invaso e poi sulla protesi.
Sintesi attività
Recepire tutti i principi costruttivi applicati presso il Centro Protesi negli anni scorsi nella realizzazione di protesi transfemorali utilizzate dai vari atleti che si sono alternati nelle manifestazioni sportive di alto livello quali Campionati del Mondo, Paralimpiadi, meetings internazionali etc, e sulla base di questo know how, progettare una protesi da ciclismo basandosi sui concetti più moderni di biomeccanica, di aerodinamica e di utilizzo di materiali compositi, leghe leggere (Titanio, Alluminio, etc.) ad elevato contenuto tecnologico.