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Progetto “Semplifica Italia”. Cantieri regionali per la semplificazione LINEA

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Academic year: 2022

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(1)

DIREZIONE GENERALE PER LE POLITICHE ATTIVE, I SERVIZI PER IL LAVORO E LA FORMAZIONE

Programma Operativo Nazionale Governance e Azioni di Sistema Fondo Sociale Europeo- Obiettivo Convergenza 2007-2013 Asse E - Capacità istituzionale

Progetto “Semplifica Italia”. Cantieri regionali per la semplificazione

LINEA 1 - M

ETODOLOGIE E STRUMENTI PER LA REALIZZAZIONE DI POLITICHE E AZIONI INTEGRATE DI SEMPLIFICAZIONE E LA CREAZIONE DI UN AMBIENTE FAVOREVOLE PER LE

PMI

Attività 1.3- - Realizzazione di indagini per la misurazione degli oneri regolatori e dei tempi

1.3 - 2Report sui risultati delle attività di misurazione dei Costi amministrativi, costi regolatori e tempi che si associano allo start up di impresa

Giugno 2015

(2)

Indice

1. L’indagine ... 3

2. Le caratteristiche dell’indagine ... 4

3. I risultati dell’indagine ... 7

3.1 Costi amministrativi sostenuti per la costituzione e l’avvio dell’attività d’impresa ...7

3.2 Oneri di conformità sostanziale sostenuti per la costituzione e l’avvio dell’attività d’impresa ...15

3.3 Tempi medi per le principali autorizzazioni ... 21

Allegato 1. Questionario Indagine Telefonica ... 24

Allegato 2. Il campo di Indagine ... 31

Allegato 3. Dati statistici ... 38

(3)

1. L’indagine

Nell’ambito del progetto “Semplifica Italia, cantieri regionali per la semplificazione” il FormezPA ha realizzato un’indagine sugli oneri regolatori

1

(informativi o amministrativi e di conformità sostanziale) a carico delle nuove imprese (start-up

2

). In particolare, l’attenzione è stata rivolta alle imprese nate di recente, localizzate nelle quattro regioni dell’Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) ed operanti nei seguenti settori

3

:

C. Attività manifatturiere

G. Commercio all’ingrosso e al dettaglio I. Ristoro e alloggio

J. Servizi di informazione e comunicazione K. Attività finanziarie e assicurative

L. Attività immobiliari N. Servizi alle imprese R. Intrattenimento S. Servizi alla persona

La scelta è ricaduta sui settori che hanno registrato, nel corso degli ultimi tre anni, il maggior numero di imprese di nuova costituzione.

La finalità dell’indagine è stata quella di comprendere i principali problemi che le imprese devono affrontare in fase di avvio della loro attività. In particolare, gli elementi indagati sono stati relativi a valutare i costi sostenuti dalle start-up per l’avvio dell’attività di impresa e i tempi necessari per ottenere dalle amministrazioni pubbliche il rilascio delle autorizzazioni previste dalla normativa. Si tratta, nello specifico, di oneri connessi:

 alla costituzione della società o alla registrazione della ditta individuale;

1 FomezPA (2014), Linee guida per la misurazione di oneri regolatori e tempi. I costi regolatori si dividono fondamentalmente in:

1. costi di conformità sostanziale, ossia costi sostenuti dai cittadini, dalle imprese o dalle autorità pubbliche per adeguare il proprio comportamento, la propria attività, il proprio processo produttivo o i propri prodotti a quanto previsto dalla normativa. Questi costi includono anche eventuali investimenti imposti dalla legislazione (ad esempio, impianti di depurazione, installazione dispositivi di sicurezza etc.);

2. costi amministrativi, ossia costi sostenuti da cittadini e imprese per rispettare obblighi informativi (OI), adempimenti, cioè, che impongono di produrre, elaborare e trasmettere informazioni e documenti alla pubblica amministrazione (richieste di autorizzazioni, permessi o licenze, iscrizioni ad albi o registri, relazioni tecniche, notifiche sulle attività svolte, ecc.).

3. I costi determinati dai ritardi nei tempi di risposta delle amministrazioni.

2 Con il termine start-up si identifica la fase iniziale per l'avvio di una nuova impresa.

3 Sono stati esclusi i comparti produttivi con eccessiva variabilità di processo/prodotto/servizio o numericamente troppo contenuti a fronte della dimensione campionaria predeterminata. Nel complesso i settori (macrosettori secondo la denominazione Ateco 2007) esclusi sono: A. Agricoltura, silvicoltura e pesca, B. Estrazione di minerali da cave e miniere, D.

Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata, E. fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento, F. Costruzioni, H. Trasporto e magazzinaggio, M. Attività professionali, scientifiche e tecniche, o amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria, O. Amministrazione pubblica e difesa; Assicurazione sociale obbligatoria, P. Istruzione, Q. Sanità e assistenza sociale, T. Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico; produzione di beni e servizi indifferenziati per uso proprio da parte di famiglie e convivenze, U.

Organizzazioni e organismi extraterritoriali.

(4)

 all’attività edilizia di costruzione o adeguamento dei locali destinati alla produzione/erogazione di servizi;

 all’avvio della fase di esercizio dell’attività produttiva o di erogazione di servizi.

L’indagine è stata avviata con una fase pilota a novembre 2014 che è servita a testare il questionario utilizzato per le interviste telefoniche e i tassi di risposta da parte delle imprese. Tale fase è stata propedeutica alla realizzazione dell’indagine condotta attraverso 2.000 interviste ad un campione di imprese realizzate a marzo 2015. Le interviste sono state effettuate mediante il supporto di un questionario (cfr. allegato 1) articolato in circa 20 domande volte a verificare:

 le condizioni di appartenenza dell’impresa al campione e la disponibilità dell’intervistato a rispondere;

 gli oneri amministrativi e la tipologia di risorse utilizzate dall’impresa per adempiere agli stessi;

 gli investimenti e gli oneri di conformità sostanziale sostenuti dall’impresa in fase di avvio dell’attività;

 i tempi di attesa per il rilascio delle autorizzazioni previste alla normativa.

2. Le caratteristiche dell’indagine

Il campo di indagine è stato limitato alle imprese con meno di 250 addetti, che hanno provveduto all’iscrizione alle Camere di Commercio tra il 1 gennaio 2011 e il 31 dicembre (cfr. Allegato 2).

La scelta del periodo di riferimento (1 gennaio 2011-31 dicembre 2013) è stata giustificata da puntuali esigenze dell’indagine, ovvero:

 che l’impresa conservasse ancora memoria e documentazione dei costi sostenuti;

 che l’impresa avesse effettuato gli investimenti e avviato la produzione;

 che gli importi dei costi potessero essere considerati a valori correnti;

 che gli importi dei costi potessero essere considerati non influenzati da congiunture temporanee.

L’universo di riferimento dell’indagine, secondo i dati InfoCamere, è costituito da 147.814 imprese, articolate per Regione e settore come riportato nella tab. 1.

Tab. 1 – InfoCamere: imprese di recente iscrizione (1 gen 2011/31 dic 2013)

Calabria Campania Puglia Sicilia Totale

C. Manifattura 1.316 4.452 3.466 3.660 12.894

G. Commercio 9.752 32.777 19.136 21.867 83.532

I. Ristoro e alloggio 2.343 7.267 5.050 5.125 19.785

J. Informazione 485 1.847 1.134 1.571 5.037

K. Finanza 586 1.665 1.007 1.480 4.738

L. Immobiliari 284 1.077 878 778 3.017

N. Servizi alle imprese 698 2.555 1.808 2.180 7.241

R. Intrattenimento 478 1.573 994 1.091 4.136

S. Servizi alla persona 973 2.342 2.209 1.910 7.434

Totale 16.915 55.555 35.682 39.662 147.814

Fonte: dati InfoCamere

(5)

Si tratta di imprese di nuova costituzione o di subentri societari di attività preesistenti.

L’incidenza delle società di nuova costituzione rispetto ai subentri ad attività preesistenti è di poco superiore al 60% ed è dato abbastanza omogeneo nelle diverse Regioni (Tab. 2).

Tab. 2 – Incidenza delle società di nuova costituzione rispetto ai subentri ad attività preesistenti

Calabria Campania Puglia Sicilia non territoriale Totale

Attività ex novo 63,1% 63,9% 60,5% 63,1% 74,2% 64,5%

Attività preesistente 36,9% 36,1% 39,5% 36,9% 25,8% 35,5%

Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

Fonte: elaborazioni Formez

La stragrande maggioranza (92,9%) delle nuove imprese iscritte ha già avviato la produzione/erogazione di servizi (Tab. 3).

Tab. 3 - Condizioni operative nelle quali si collocano le nuove imprese iscritte

Calabria Campania Puglia Sicilia non

territoriale Totale l’impresa è costituita come società o si è

registrata come ditta individuale 6,0% 6,0% 3,4% 6,7% 3,4% 5,3%

l’impresa ha già acquisito o già dispone di

spazi operativi ma è ancora non operativa 0,6% 1,0% 0,4% 0,8% 1,0% 0,8%

l’impresa è pienamente operativa 90,1% 91,6% 95,3% 92,1% 95,4% 92,9%

l’impresa è attualmente chiusa dopo aver

operato negli anni passati 2,8% 1,2% 0,6% 0,2% 0,2% 0,8%

Altro 0,6% 0,2% 0,3% 0,2% 0,0% 0,2%

Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

Fonte: elaborazioni Formez

Questo quadro regionale di forte omogeneità è ulteriormente rafforzato dalla dimensione delle imprese in termini di addetti, dove i profili regionali sono praticamente sovrapponibili (Graf. 1).

Graf. 1 – Percentuale di lavoratori dell’impresa per classi di addetti (inclusi i lavoratori dipendenti e i

collaboratori familiari ma esclusi il titolare dell’impresa e i soci non dipendenti dell’impresa) (per

Regioni)

(6)

Fonte: elaborazioni Formez

Nell’articolazione per settori, la manifattura, le attività di ristorazione e alloggio e i servizi alle imprese mostrano una consistenza, in termini di addetti, decisamente maggiore rispetto al commercio e ai servizi alla persona (graf. 2). Nella manifattura, in particolare, l’incidenza delle aziende in cui opera il solo titolare (nessun addetto) è del 22,9% del totale, contro il 41,7% del commercio, e quella delle aziende con almeno 5 dipendenti è del 19,1%, contro il 4,1% del commercio. Non vi sono nuove iscrizioni di imprese con 50 o più dipendenti o sono troppo rare per poterle considerare nella proiezione regionale o settoriale.

Graf. 2 - Percentuale di lavoratori dell’impresa per classi di addetti (inclusi i lavoratori dipendenti e i collaboratori familiari ma esclusi il titolare dell’impresa e i soci non dipendenti dell’impresa) (per Settori)

Fonte: elaborazioni Formez

(7)

3. I risultati dell’indagine

3.1 Costi amministrativi sostenuti per la costituzione e l’avvio dell’attività d’impresa

In base alle definizioni riconosciute a livello internazionale

4

, i costi amministrativi sono i costi sostenuti dalle imprese e dai cittadini per adempiere a un onere (o “obbligo”) informativo (OI), ossia all’obbligo giuridico di fornire informazioni sulla propria attività.

Un obbligo informativo si configura quindi ogni qualvolta una norma imponga a determinate categorie di cittadini o di imprese (o alla generalità degli stessi) di raccogliere, produrre, elaborare, trasmettere o conservare informazioni e documenti, anche nel caso di provvedimenti che generino benefici per i destinatari (come, ad esempio, nel caso di domande di sussidio).

5

Prima di analizzare e quantificare i costi amministrativi che gravano sulle nuove imprese vengono, di seguito, analizzate alcune variabili che su tali costi potrebbero incidere. In particolare:

 il ricorso allo sportello unico per le attività produttive (SUAP);

 la richiesta delle autorizzazioni edilizie necessarie per costruire o adeguare l’immobile sede dell’attività imprenditoriale.

Ricorso allo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP)

Con riferimento alla domanda (S7) sul ricorso allo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) è significativo rilevare che solo una minoranza delle nuove imprese ha fatto ricorso al SUAP per le pratiche amministrative necessarie all’avvio delle attività (vedi graf. 3).

Graf. 3 – Ricorso al SUAP

Ricorso al SUAP

35,80%

56,90%

7,30%

Si No

Non so, non ricordo

Fonte: elaborazioni Formez

4 SCM Network, International Standard Cost Model Manual – measuring and reducing administrative burdens for businesses, ottobre 2005, p. 8.

5 Linee guida per l’individuazione degli oneri informativi introdotti o eliminati e per la stima dei relativi costi amministrativi, disponibili online al link: http://www.funzionepubblica.gov.it/media/1071545/allegatoa.pdf

(8)

Dall’indagine è emerso che le imprese che si sono rivolte, con una maggiore percentuale, al SUAP sono localizzate in Sicilia (46,0%) mentre quelle che vi si sono rivolte di meno si trovano in Campania (33,8%). Questo dato potrebbe essere giustificato dalla maggiore dimensione degli investimenti (cfr.

tab. 17) effettuati dalle imprese di nuova costituzione in Sicilia (in genere le imprese che effettuano investimenti più consistenti sono quelle che si rivolgono con maggiore frequenza al SUAP).

Tab. 4 – Ricorso al SUAP (per Regioni)

Calabria Campania Puglia Sicilia non

territoriale Totale

Sì 38,5% 33,8% 34,1% 46,0% 25,5% 35,8%

No 55,0% 58,3% 58,0% 48,6% 66,3% 56,9%

non sa, non ricorda 6,5% 7,9% 7,9% 5,5% 8,3% 7,3%

Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

Fonte: elaborazioni Formez

Inoltre, risulta che il settore in cui le imprese fanno maggior ricorso al SUAP è il Ristoro e Alloggio (42,8%) seguito dal Commercio (37,5%). Le imprese manifatturiere, invece, sono quelle che si rivolgono meno al SUAP (tab. 5).

Questo dato può essere giustificato dal fatto che le imprese manifatturiere, rispetto a quelle appartenenti ai settori del Ristoro e Alloggio e del Commercio, fanno maggiore ricorso a risorse esterne (professionisti) per rispettare gli adempimenti burocratici relativi alla fase di costituzione e avvio dell’attività d’impresa (tab. 6). Il ricorso al contributo di risorse esterne depotenzia la percezione che le imprese hanno rispetto ai vantaggi dello strumento di un’interfaccia unica quale è il SUAP e quindi potrebbe giustificare un minor ricorso allo stesso.

Tab. 5 – Ricorso al SUAP (per Settori)

C. Manifattura G. Commercio I. Ristoro e

alloggio

N. Servizi alle imprese

S. Servizi alla

persona non settoriale Totale

33,1% 37,5% 42,8% 34,6% 34,9% 25,5% 35,8%

No 57,2% 55,0% 52,2% 62,7% 58,0% 66,3% 56,9%

non sa, non ricorda 9,7% 7,6% 4,9% 2,7% 7,1% 8,3% 7,3%

Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

Fonte: elaborazioni Formez

Tab. 6 - Ricorso al contributo di soggetti esterni e/o risorse interne all’impresa per rispettare gli adempimenti normativi nella fase di costituzione e avvio delle attività di impresa

C. Manifattura G. Commercio I. Ristoro e

alloggio

N. Servizi alle imprese

S. Servizi alla

persona non settoriale Totale esclusivamente soggetti esterni

all’impresa 62,0% 53,7% 55,8% 39,2% 58,0% 54,2% 54,2%

esclusivamente risorse interne all’impresa (titolare e/o personale dell'impresa)

29,0% 34,8% 32,0% 45,8% 31,9% 33,7% 34,2%

entrambi, sia soggetti esterni che

risorse interne 9,0% 11,6% 12,2% 15,0% 10,1% 12,1% 11,6%

Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

Fonte: elaborazioni Formez

(9)

Autorizzazioni edilizie necessarie alla costruzione o all’adeguamento della sede dell’attività imprenditoriale

Sulla base delle interviste effettuate è emerso che solo una minima parte delle imprese, per avviare l’attività d’impresa, ha dovuto effettuare interventi edilizi e richiedere le relative autorizzazioni.

Infatti, il 66,9% delle imprese disponeva già di locali idonei. Tra chi ha dovuto effettuare interventi

edilizi solo il 5,7% ha richiesto un permesso di costruire o una SuperDIA. La maggior parte degli

interventi (15,8%) è stata effettuate tramite SCIA, DIA o Comunicazione asseverata mentre il 4,9% degli

interventi sono stati effettuati con semplice comunicazione (tab. 7).

(10)

Tab. 7 – Autorizzazioni edilizie necessarie per costruire o adeguare l’immobile sede dell’attività imprenditoriale

C.

Manifattura

G.

Commercio

I. Ristoro e alloggio

N. Servizi alle imprese

S. Servizi alla persona

non

settoriale Totale (non ha ancora una sede

operativa o è chiusa senza aver mai operato)

3,9% 6,2% 5,1% 5,6% 8,0% 3,4% 5,5%

richiedere un permesso di costruzione (PdC) o di ristrutturazione (SuperDIA)

3,5% 5,0% 12,3% 5,4% 4,5% 4,3% 5,7%

comunicare interventi di adeguamento

dell’immobile (SCIA, DIA, Comunicazione

asseverata)

10,1% 12,6% 23,4% 19,0% 11,3% 24,1% 15,8%

una comunicazione semplice (attività di edilizia libera)

5,6% 4,8% 2,6% 9,5% 6,8% 4,9% 4,9%

l’impresa già disponeva dei locali idonei per la propria attività

76,9% 70,3% 55,7% 60,5% 67,5% 60,5% 66,9%

l'attività non richiede

locali* 0,9% 0,3% 2,7% 1,0%

altro 0,2% 0,6% 1,8% 0,2% 0,3%

Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

Fonte: elaborazioni Formez

*L’opzione “l’attività non richiede locali” è una post codifica dell’opzione “altro”. In fase di elaborazione, è stato deciso di isolarla poiché era una fattispecie presente più volte e ben identificata. Gli altri casi di “altro” erano frammentari.

Nel complesso il settore che ha richiesto maggiori interventi e autorizzazioni edilizie è il settore del Ristoro e Alloggio che, per le caratteristiche delle attività svolte, deve disporre di locali idonei e quindi richiedere autorizzazioni edilizie per nuove costruzioni o ristrutturazioni.

Stima dei costi amministrativi sostenuti dall’impresa

Al fine di stimare i costi amministrativi, è stato chiesto alle imprese intervistate di chiarire se, per rispettare gli adempimenti in fase di costituzione e avvio di attività d’impresa, siano stati utilizzati soggetti esterni e/o risorse interne. È stato chiesto all’impresa, inoltre, di indicare il costo sostenuto per i soggetti esterni (in termini monetari) e interni (in termini di ore lavorate). Al fine di ottenere l’informazione rispetto ai costi, sono stati previsti nel questionario dei quesiti cosiddetti “di riserva”

che dessero la possibilità alle imprese, qualora non ricordassero gli importi esatti per i soggetti esterni e le ore lavorate per le risorse interne, di indicare delle classi di valori.

Il grafico seguente (graf. 4 ) mostra in che percentuale le imprese hanno risposto di avvalersi di risorse

esterne, interne o di entrambe per la gestione delle pratiche amministrative.

(11)

Graf. 4 – Risorse utilizzate nella fase di costituzione e avvio delle attività d’impresa per rispettare gli adempimenti amministrativi

Gestione delle pratiche amministrative - Ricorso alle risorse interne ed esterne

54,20%

34,20%

11,60%

Risorse esterne Risorse interne Entrambi

Fonte: elaborazioni Formez

Il ricorso a risorse esterne, ossia a consulenti, è più presente nella fase di costituzione della società mentre l’utilizzo di sole risorse interne tende ad eguagliare l’utilizzo delle risorse esterne nella fase di insediamento (procedure edilizie) e avvio delle attività (tabelle 8 e 9). Il risultato può essere giustificato dalla minore conoscenza che, in fase di avvio, le imprese hanno rispetto agli adempimenti burocratici.

Tali conoscenze sembrano aumentare nelle fasi successive di piena operatività.

Tab. 8 - Risorse esterne impiegate nelle diverse fasi dell’avvio attività

Calabria Campania Puglia Sicilia non

territoriale Totale

(solo risorse interne)* 39,8% 38,4% 36,8% 41,9% 39,8% 39,2%

costituzione della società o

registrazione della ditta individuale 26,6% 23,5% 23,9% 22,6% 26,4% 24,1%

insediamento dell’attività produttiva (autorizzazioni edilizie e igienico- edilizie)

4,2% 10,0% 10,0% 7,0% 10,2% 8,9%

avvio della produzione o della

erogazione del servizio 27,3% 25,2% 26,5% 26,3% 23,1% 25,6%

non sa, non ricorda 2,1% 2,9% 2,8% 2,2% 0,5% 2,3%

Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

Fonte: elaborazioni Formez

* L’item “solo risorse interne” comprende i seguenti casi:

1. coloro che hanno sostenuto solo spese esterne

2. coloro che non sono ancora operativi e quindi non hanno sostenuto costi

3. coloro che, pur avendo sostenuto costi, non sono in grado di quantificarli precisamente e neanche stimarli (ossia i non rispondenti ai quesiti sulle ore impegnate)

(12)

Tab. 9 - Risorse interne impiegate nelle diverse fasi dell’avvio attività

Calabria Campania Puglia Sicilia non

territoriale Totale

(solo risorse esterne)* 57,7% 61,4% 59,8% 56,3% 55,7% 58,7%

costituzione della società o

registrazione della ditta individuale 15,1% 12,5% 16,7% 17,2% 18,3% 15,5%

insediamento dell’attività produttiva (autorizzazioni edilizie e igienico- edilizie)

7,9% 7,1% 7,9% 7,6% 8,1% 7,6%

avvio della produzione o della

erogazione del servizio 19,4% 19,0% 15,7% 18,8% 17,9% 18,2%

Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

Fonte: elaborazioni Formez

* L’item “solo risorse esterne” comprende i seguenti casi:

1. coloro che hanno sostenuto solo spese interne

2. coloro che non sono ancora operativi e quindi non hanno sostenuto costi

3. coloro che, pur avendo sostenuto costi, non sanno quantificarli precisamente e neanche stimarli (ossia i non rispondenti ai quesiti sui soldi spesi)

Il minore ricorso a risorse esterne nelle fasi di insediamento e avvio delle attività d’impresa può in parte derivare dal ridotto numero di casi in cui è necessario richiedere le autorizzazioni sia in materia edilizia (tab. 7) che ambientale (tabelle 31 e 32).

Al fine del calcolo del costo complessivo sostenuto dall’impresa per adempiere agli obblighi informativi relativi all’avvio dell’attività d’impresa, è importante tener presente che:

 si è reso necessario riportare il tempo di lavoro del titolare o del personale dell’impresa al numerario monetario; a tal fine è stato stabilito un fattore di conversione unitario, ossia indistinto per settore e territorio, di 30 euro/ora – parametro utilizzato in altre indagini effettuate a livello nazionale e regionale;

 per le domande che prevedevano dei quesiti cd. “di riserva” (S.10.1, S.11.1, cfr. Allegato 1) si è stabilito di far riferimento, per le quantità espresse in classi, al valore estremo per la classe iniziale e la classe finale e il valore medio per le classi intermedie (quindi, per la S.10.1: 500, 1.250 e 2.000 euro e, per la S.11.1: 10, 25, 40 ore).

Per calcolare il valore medio corretto dei costi amministrativi sostenuti dall’impresa per costituire l’impresa e avviare le attività sono stati, inoltre, esclusi alcuni casi con valori fortemente anomali (superiori al valore medio non corretto più 3 volte la deviazione standard).

Il valore medio corretto, per Regione e settore, è riportato nella tabella che segue (tab. 10):

(13)

Tab. 10 – Costi amministrativi medi sostenuti dall’impresa per costituire l’impresa ed avviare le attività

Calabria Campania Puglia Sicilia non territoriale Nel complesso*

C. Manifattura 2.251 2.115 1.982 2.125

G. Commercio 1.873 1.864 1.799 1.939 1.870

I. Ristoro e alloggio 2.617 1.997 2.163 1.783 2.057

N. Servizi alle imprese 2.287 2.206 2.130 2.213

S. Servizi alla persona 1.956 1.860 1.913

non settoriale 2.017 2.017

Nel complesso 2.017 1.945 1.923 1.928 2.017 1.953

Fonte: elaborazioni Formez

* Il dato “nel complesso” è una media ponderata comprensiva dei casi non stimabili per territorio o per settore

I valori di media sono abbastanza omogenei all’interno dei diversi settori ad eccezione dell’attività di Ristoro e alloggio: qui l’escursione tra il minimo (1.783 euro in Sicilia) e il massimo (2.617 euro in Calabria) è decisamente elevata. Tali differenze potrebbero essere dovute ad un differente modello insediativo del settore. In Sicilia si tratta di piccole strutture ricettive e in Calabria di strutture alberghiere più grandi.

6

Il settore dei Servizi alle imprese e il settore dei Servizi alla persona hanno oneri rispettivamente superiori e inferiori sul complesso dei settori, ma il dato va letto alla luce dell’incompleta proiezione regionale del dato e della più ridotta dimensione del campione

7

.

La diversa composizione del settore I. Ristoro e alloggio e l’incompleta copertura dei settori nella Regione spiega anche il sensibilmente più elevato importo degli oneri amministrativi denunciato in Calabria rispetto alla media regionale (2.017 euro contro 1.953 euro).

I settori I. Ristoro e alloggio e C. Manifattura hanno oneri superiori alla media. Nel settore della ristorazione i maggiori oneri derivano probabilmente dalle autorizzazioni richieste per l’insediamento o l’adeguamento edilizio della sede di attività (35,7% su una media del 21.5%; tab. 7

8

). Nel settore della manifattura i maggiori oneri sono dovuti forse agli adempimenti connessi ai rischi dei processi di fabbricazione e alla maggiore dimensione media delle imprese del comparto (cfr graf. 2).

La proiezione del dato medio corretto all’universo indagato (tab. 11) porta a una valutazione di 288,7 mln di euro (147.814 x 1.953) nel triennio 2011-2013 per il complesso delle nuove imprese dei settori richiamati.

6 La distanza tra Sicilia e Calabria è anche più accentuata se si fa riferimento alle due componenti del settore I. Ristoro e alloggio, cioè alla sola attività di ristorazione (minimo in Sicilia 1.887 euro, massimo in Calabria 2.352 euro) e all’attività ricettiva (minimo in Sicilia 1.467 euro, massimo in Calabria 4.472). Questi dati sono una elaborazione ad hoc sul settore I.

Ristoro e alloggio fatta scomponendo il dato per le due componenti del settore (alberghi e ristorante).

7 Il settore dei servizi alle imprese e il settore dei servizi alla persona sono rispettivamente i segmenti dove si registra anche il massimo e il minimo scarto dell’importo degli oneri amministrativi tra imprese, con meno di 5 addetti e imprese più grandi (tab. 15) e tra quanti hanno richiesto autorizzazioni edilizie e quanti avevano delle sedi già adatte o adattabili con semplice comunicazione (tab. 14). Tutte queste anomalie, comunque molto contenute, sono da considerare oscillazione statistica associata al più elevato errore standard dei segmenti piuttosto che reali differenze.

8 Il dato 35,7% si riferisce alla somma dei valori che interessano le opzioni “Richiedere permesso di costruzione o di ristrutturazione” e “Comunicare interventi di adeguamento” per il settore Ristoro e alloggio che sono rispettivamente 12,3% e 23,4%. Di rimando, il dato medio pari a 21,5% si riferisce sempre alla somma dei valori medi per le stesse opzioni, ovvero 5,7% e 15,8%.

(14)

Tab. 11 – Costi amministrativi totali sostenuti dall’impresa nel triennio considerato per costituire e avviare le attività: proiezione del dato medio al complesso delle imprese del campo d'indagine

Calabria Campania Puglia Sicilia non territoriale Nel complesso*

C. Manifattura 10.019.528 7.331.235 7.255.147 24.605.911

G. Commercio 18.264.080 61.099.301 34.421.110 42.394.871 156.179.362

I. Ristoro e alloggio 6.130.811 14.513.286 10.920.861 9.136.246 40.701.203

N. Servizi alle imprese 5.844.394 3.989.295 4.643.848 14.477.538

S. Servizi alla persona 4.580.197 3.552.269 8.132.465

non settoriale 44.628.752 44.628.752

Nel complesso 24.394.891 96.056.706 56.662.501 66.982.381 44.628.752 288.725.231 Fonte: elaborazioni Formez

* Il dato “nel complesso” è una media ponderata comprensiva dei casi non stimabili per territorio o per settore

L’entità media dei costi aumenta con le dimensioni delle imprese (tab. 12).

Tab. 12 - Valore medio unitario dei costi amministrativi sostenuti dall’impresa in fase di avvio per Regione e numero di addetti

Calabria Campania Puglia Sicilia non

territoriale

Nel complesso*

meno di 5 addetti 1.913 1.891 1.934 1.890 1.992 1.916

da 5 a 49 addetti 5.297 2.829 2.139 2.193 2.294 2.530

Non risponde 1.687 1.866 1.368 2.125 1.937 1.856

Nel complesso 2.017 1.945 1.923 1.928 2.017 1.953

Fonte: elaborazioni Formez

* Il dato “nel complesso” è una media ponderata comprensiva dei casi non stimabili per territorio o per settore

Sui costi amministrativi incidono gli interventi edilizi che l’impresa ha dovuto realizzare. In caso di interventi di interventi edilizi i costi medi sono maggiori in ogni Regione e in ogni settore (tabelle 13 e 14).

Tab. 13 – Costi amministrativi medi in presenza o in assenza di interventi edilizi (per Regione)

Calabria Campania Puglia Sicilia non

territoriale

Nel complesso*

1. con interventi edilizi 2.329 2.282 2.282 2.267 2.279 2.282

2. senza interventi 1.936 1.826 1.811 1.804 1.861 1.832

Non risponde 1.650 1.913 1.391 2.005 2.134 1.871

Nel complesso 2.017 1.945 1.923 1.928 2.017 1.953

Fonte: elaborazioni Formez

* Il dato “nel complesso” è una media ponderata comprensiva dei casi non stimabili per territorio o per settore.

Tab. 14 – Costi amministrativi medi in presenza o in assenza di interventi edilizi (per Settori)

(15)

C.

Manifattura

G.

Commercio

I. Ristoro e alloggio

N. Servizi alle imprese

S. Servizi alla persona

non settoriale

Nel complesso

meno di 5 addetti 2.041 1.850 2.019 2.007 1.937 1.992 1.916

da 5 a 49 addetti 2.556 2.228 3.070 3.682 1.941 2.294 2.530

Non risponde 1.738 1.900 1.568 2.180 1.633 1.937 1.856

Nel complesso 2.125 1.870 2.057 2.213 1.913 2.017 1.953

Fonte: elaborazioni Formez

* Il dato “nel complesso” è una media ponderata comprensiva dei casi non stimabili per territorio o per settore.

3.2 Oneri di conformità sostanziale sostenuti per la costituzione e l’avvio dell’attività d’impresa Gli oneri di conformità sostanziale sono i costi sostenuti dalle imprese per adeguare il proprio processo produttivo, i propri prodotti o le proprie attività a quanto previsto dalla legislazione.

9

Al fine di stimare gli oneri di conformità sostanziale è stato chiesto alle imprese di indicare l’ammontare complessivo dell’investimento effettuato per l’acquisto di macchinari e attrezzature per l’avvio dell’attività, e di indicare in che percentuale l’acquisto di dispositivi necessari per rispettare le norme di regolazione ha pesato sull’investimento complessivo. In entrambi i casi, per ottenere l’informazione, sono stati previsti, come anche per i costi amministrativi, dei quesiti “di riserva” che dessero la possibilità alle imprese che non ricordavano l’importo esatto dei costi, di poter indicare un ordine di grandezza facendo riferimento a classi di valore.

Il valore degli oneri di conformità sostanziale nelle elaborazioni non viene espresso in modo diretto ma come quota dell’intero investimento realizzato (vedi tab. 15).

Tab. 15 – Dimensione media dell’investimento per Regione e settore

Calabria Campania Puglia Sicilia non

territoriale Totale

C. Manifattura 78.088 83.671 99.885 86.430

G. Commercio 45.364 54.145 49.291 58.340 52.770

I. Ristoro e alloggio 64.946 69.837 46.962 94.031 70.639

N. Servizi alle imprese 42.486 30.016 46.131 39.690

S. Servizi alla persona 33.586 40.400 36.741

non settoriale 51.458 51.458

Nel complesso* 49.836 58.026 51.500 66.672 51.458 57.192

Fonte: elaborazioni Formez

* Il dato “nel complesso” è una media ponderata comprensiva dei casi non stimabili per territorio o per settore.

La percentuale media degli oneri di conformità sostanziale che gravano sull’investimento realizzato è, nel complesso, del 10,5% (tab. 16).

Tab. 16 – Percentuale media del peso degli oneri di conformità sostanziale sull’investimento per Regione e settore

9 Per ulteriori approfondimenti, si veda, tra gli altri, S. Salvi (2012), La misurazione e la riduzione degli oneri regolatori: verso un allineamento alle migliori pratiche europee, in Giornale di diritto amministrativo 7, pp. 696-701.

(16)

Calabria Campania Puglia Sicilia non

territoriale Totale

C. Manifattura 11,7% 11,8% 9,7% 11,1%

G. Commercio 8,3% 10,2% 9,7% 9,7% 9,7%

I. Ristoro e alloggio 12,0% 11,8% 12,6% 13,3% 12,4%

N. Servizi alle imprese 11,8% 8,4% 13,5% 11,3%

S. Servizi alla persona 14,1% 8,7% 11,4%

non settoriale 10,6% 10,6%

Nel complesso* 9,2% 11,0% 10,2% 10,5% 10,6% 10,5%

Fonte: elaborazioni Formez

* Il dato “nel complesso” è una media ponderata comprensiva dei casi non stimabili per territorio o per settore.

Il valore medio corretto degli oneri di conformità sostanziale, ossia ricalcolato a seguito della esclusione di outlier di valore superiore alla media più tre volte la deviazione standard, è riportato nella seguente tabella (tab. 17).

Tab. 17 – Oneri di conformità sostanziale: Costi per l’acquisto di dispositivi necessari per il rispetto delle norme di regolazione (norme di sicurezza anti incendio e del lavoro, norme igienico sanitarie, norme ambientali)

Calabria Campania Puglia Sicilia non territoriale Nel complesso*

C. Manifattura 6.111 7.089 7.591 6.889

G. Commercio 5.476 5.915 5.662 5.613 5.727

I. Ristoro e alloggio 5.847 6.727 5.657 6.951 6.406

N. Servizi alle imprese 4.936 5.006 5.180 5.039

S. Servizi alla persona 5.185 3.962 4.648

non settoriale 5.667 5.667

Nel complesso 5.551 5.968 5.792 5.917 5.667 5.840

Fonte: elaborazioni Formez

* Il dato “nel complesso” è una media ponderata comprensiva dei casi non stimabili per territorio o per settore

Il valore medio corretto dei costi di conformità sostanziale, pari a 5.840 euro, è in linea di massima omogeneo nelle diverse Regioni. I settori della manifattura (6.889 euro) e quello della ristorazione (6.406 euro) presentano valori più elevati della media.

Il numero di casi si riferisce alle sole imprese che hanno avviato l’attività produttiva e di servizio. Le rimanenti imprese (147.814 - 138.873 = 8.941) sono a uno stadio di avanzamento della traiettoria di start-up in cui sarebbe stato difficile distinguere le imprese che avevano già completato l’investimento, quelle che dovevano ancora avviarlo o quelle che avevano rinunciato del tutto a farlo.

Pertanto il complesso degli costi di conformità sostanziale per le nuove imprese al di sotto dei 250 addetti delle Regioni dell’Obiettivo Convergenza per i settori oggetto dell’indagine si può collocare tra il minimo di 811.1 mln di euro delle imprese già operative e il massimo di 863.3 mln di euro, pari all’estensione della media calcolata al complesso delle imprese, operative e non.

Le successive tabelle (tabelle 18 e 19) proiettano e articolano il dato minimo e massimo per Regione e

settore.

(17)

Tab. 18 – Oneri di conformità sostanziale: Proiezione del dato medio al complesso delle imprese del campo d'indagine (minimo) – Imprese operative

Calabria Campania Puglia Sicilia non territoriale Nel complesso*

C. Manifattura 25.192.197 24.148.477 27.294.347 76.635.021

G. Commercio 49.374.176 180.110.340 104.574.298 111.716.639 445.775.452

I. Ristorazione 13.356.201 45.803.934 26.662.956 33.338.690 119.161.781

N. Servizi alle imprese 11.688.982 8.792.697 10.969.199 31.450.878

S. Servizi alla persona 11.360.415 6.811.092 18.171.507

non settoriale 119.881.585 119.881.585

Nel complesso 62.730.377 274.155.868 164.178.427 190.129.967 119.881.585 811.076.224 Fonte: elaborazioni Formez

* Il dato “nel complesso” è una media ponderata comprensiva dei casi non stimabili per territorio o per settore

(18)

Tab. 19 – Oneri di conformità sostanziale: Proiezione del dato medio al complesso delle imprese del campo d'indagine (massimo) – Tutte le imprese

Calabria Campania Puglia Sicilia non territoriale Nel complesso*

C. Manifattura 27.207.573 24.572.134 27.781.746 79.760.885

G. Commercio 53.397.257 193.883.484 108.345.830 122.730.955 478.370.715

I. Ristorazione 13.698.668 48.886.891 28.567.453 35.622.162 126.733.417

N. Servizi alle imprese 12.611.796 9.051.305 11.291.823 32.966.934

S. Servizi alla persona 12.143.892 7.567.880 19.761.422

non settoriale 125.379.776 125.379.776

Nel complesso 67.133.696 294.772.106 170.631.910 205.563.789 125.379.776 863.293.419 Fonte: elaborazioni Formez

* Il dato “nel complesso” è una media ponderata comprensiva dei casi non stimabili per territorio o per settore

I costi di conformità sostanziale risultano correlati positivamente con la dimensione dell’impresa in numero di addetti. L’inversione di tendenza nei “servizi alla persona” è dovuto a un numero di casi insufficiente per una statistica affidabile (tabelle 20 e 21, graf. 5)

Tab. 20 - Valore unitario medio degli oneri di conformità sostanziale sostenuti dall'impresa in fase di avvio per Regione e numero di addetti

Calabria Campania Puglia Sicilia non

territoriale

Nel complesso*

meno di 5 addetti 5.498 5.712 5.690 5.659 5.486 5.644

da 5 a 49 addetti 8.600 9.253 7.006 9.017 7.355 8.263

Nel complesso 5.551 5.968 5.792 5.917 5.667 5.840

Fonte: elaborazioni Formez

* Il dato “nel complesso” è una media ponderata comprensiva dei casi non stimabili per territorio o per settore

Tab. 21 – Valore unitario medio degli oneri di conformità sostanziale sostenuti dall'impresa in fase di avvio per settore di attività e per numero di addetti

C.

Manifattura

G.

Commercio I.

Ristoro e alloggio

N.

Servizi alle imprese

S.

Servizi alla persona

non settoriale

Nel complesso*

Meno di 5 addetti 6.298 5.597 6.191 4.670 4.718 5.486 5.644

Da 5 a 49 addetti 8.951 8.456 9.274 7.529 3.435 7.355 8.263

Nel complesso 6.889 5.727 6.406 5.039 4.648 5.667 5.840

Fonte: elaborazioni Formez

* Il dato “nel complesso” è una media ponderata comprensiva dei casi non stimabili per territorio o per settore.

I dati presenti in tabella sono stati raffigurati nel grafico che segue.

(19)

Graf. 5 – Oneri di conformità sostanziale: costi medi per dimensione delle imprese in numero di addetti

Fonte: elaborazioni Formez

I costi di conformità sostanziale risultano maggiori nei casi di subentri in attività preesistenti (tab. 22 e graf. 6) che si associano generalmente ad una maggiore dimensione dell’impresa in termini di numero di addetti.

Tab. 22 - Valore unitario medio dei costi di conformità sostanziale sostenuti dall'impresa in fase di avvio per settore di attività e per modalità di costituzione

C.

Manifattura

G.

Commercio

I. Ristoro e alloggio

N. Servizi alle imprese

S. Servizi alla persona

non settoriale

1. ex novo 6.635 5.233 6.208 4.598 3.841 5.224

2. preesistente 7.170 6.578 6.699 6.401 6.811 7.023

Nel complesso 6.889 5.727 6.406 5.039 4.648 5.667

Fonte: elaborazioni Formez

I dati presenti in tabella sono stati raffigurati nel grafico che segue.

Graf. 6 – Oneri di conformità sostanziale: costi medi per modalità di costituzione d’impresa

Fonte: elaborazioni Formez

(20)

Altri dati interessanti emersi dalle elaborazioni sono relativi ai costi di conformità sostanziale sostenuti dalle imprese che hanno richiesto autorizzazioni o hanno dovuto adeguare i progetti impiantistici a prescrizioni normative europee, nazionali o locali. Sebbene le imprese che hanno richiesto autorizzazioni siano una minoranza delle imprese, laddove il numero dei casi è più consistente (autorizzazione allo scarico di acque reflue, installazioni di dispositivi di sicurezza antincendio, di sicurezza del lavoro, di sicurezza igienico sanitaria) si registra un costo medio unitario superiore (da tab. 23 a tab. 26).

Tab. 23 - Valore unitario medio degli oneri di conformità sostanziale sostenuti dall’impresa in fase di avvio per settore di attività e per richiesta dell'autorizzazione per lo scarico delle acque reflue

C.

Manifattura

G.

Commercio

I. Ristoro e alloggio

N.

Servizi alle imprese

S. Servizi alla persona

non settoriale

Nel complesso*

sì 8.683 7.989 7.248 5.156 5.070 11.152 8.015

no 6.448 5.475 6.210 5.027 4.538 5.180 5.545

Nel complesso 6.889 5.727 6.406 5.039 4.648 5.667 5.840

Popolazione 11.124 77.840 18.603 6.242 3.910 21.154 138.873**

Fonte: elaborazioni Formez

* Il dato “nel complesso” è una media ponderata comprensiva dei casi non stimabili per territorio o per settore.

** La popolazione di 138.873 fa riferimento alle sole imprese operative che hanno dovuto sostenere l’onere per acquisire l’autorizzazione per lo scarico delle acque reflue.

Tab. 24 – Valore unitario medio degli oneri di conformità sostanziale sostenuti dall’impresa in fase di avvio per settore di attività e per acquisto di dispositivi per l'antincendio

C.

Manifattura

G.

Commercio

I. Ristoro e alloggio

N. Servizi alle imprese

S. Servizi alla persona

non settoriale

Nel complesso*

1. no 5.412 5.328 6.233 5.213 3.868 5.732 5.428

2. sì 7.766 5.880 6.492 4.693 4.930 5.521 6.001

Nel complesso 6.932 5.654 6.407 4.918 4.357 5.587 5.780

popolazione 10.239 70.222 16.724 5.735 3.353 19.062 125.334**

Fonte: elaborazioni Formez

* Il dato “nel complesso” è una media ponderata comprensiva dei casi non stimabili per territorio o per settore.

** La popolazione di 125-334 fa riferimento alle imprese attive che hanno fornito indicazioni sui costi o su una stima di essi per l’acquisto dei dispositivi necessari per il rispetto delle norme di conformità sostanziale. Questa popolazione (125.334) risulta inferiore rispetto a quella di riferimento pari a 138.873. La differenza è data dalle imprese operative che non sono state in grado di dare alcuna indicazioni sui costi sostenuti per l’acquisto dei dispositivi per l’antincendio.

Tab. 25 – Valore unitario medio degli oneri di conformità sostanziale sostenuti dall’impresa in fase di avvio per settore di attività e per acquisto di dispositivi per la sicurezza sul lavoro

C.

Manifattura

G.

Commercio

I. Ristoro e alloggio

N. Servizi alle imprese

S. Servizi alla persona

non settoriale

Nel complesso*

1. no 4.747 5.274 5.691 4.528 4.435 5.395 5.244

2. sì 8.147 6.053 6.907 5.262 4.258 5.705 6.247

Nel complesso 6.932 5.654 6.407 4.918 4.357 5.587 5.780

popolazione 10.239 70.222 16.724 5.735 3.353 19.062 125.334**

Fonte: elaborazioni Formez

* Il dato “nel complesso” è una media ponderata comprensiva dei casi non stimabili per territorio o per settore.

(21)

** La popolazione di 125-334 fa riferimento alle imprese attive che hanno fornito indicazioni sui costi o su una stima di essi per l’acquisto dei dispositivi necessari per il rispetto delle norme di conformità sostanziale. Questa popolazione (125.334) risulta inferiore rispetto a quella di riferimento pari a 138.873. La differenza è data dalle imprese operative che non sono state in grado di dare alcuna indicazioni sui costi sostenuti per l’acquisto dei dispositivi per la sicurezza sul lavoro.

Tab. 26 – Valore unitario medio degli oneri di conformità sostanziale sostenuti dall’impresa in fase di avvio per settore di attività e per acquisto di dispositivi per il rispetto delle norme igienico-sanitarie

C.

Manifattura

G.

Commercio

I. Ristoro e alloggio

N. Servizi alle imprese

S. Servizi alla persona

non settoriale

Nel complesso*

1. no 5.730 4.892 5.509 5.085 4.945 4.314 4.913

2. sì 8.098 6.428 6.732 4.734 3.940 7.323 6.583

Nel complesso 6.932 5.654 6.407 4.918 4.357 5.587 5.780

popolazione 10.239 70.222 16.724 5.735 3.353 19.062 125.334**

Fonte: elaborazioni Formez

* Il dato “nel complesso” è una media ponderata comprensiva dei casi non stimabili per territorio o per settore.

** La popolazione di 125-334 fa riferimento alle imprese attive che hanno fornito indicazioni sui costi o su una stima di essi per l’acquisto dei dispositivi necessari per il rispetto delle norme di conformità sostanziale. Questa popolazione (125.334) risulta inferiore rispetto a quella di riferimento pari a 138.873. La differenza è data dalle imprese operative che non sono state in grado di dare alcuna indicazioni sui costi sostenuti per l’acquisto dei dispositivi per il rispetto delle norme igienico-sanitarie.

3.3 Tempi medi per le principali autorizzazioni

Ai fini della valutazione dei tempi necessari al rilascio delle autorizzazioni, il questionario ha riservato una serie di domande per raccogliere informazioni specifiche su tre adempimenti:

1. l’autorizzazione per lo scarico delle acque reflue

10

, 2. l’autorizzazione per le emissioni in atmosfera

11

, 3. l’autorizzazione paesaggistica.

Lo scarso numero di imprese che ha richiesto tali autorizzazioni

12

, 12,5% per lo scarico delle acque reflue, 5,1% per le emissioni in atmosfera e 3,1% per attività in aree vincolate, è riconducibile molto probabilmente alla ridotta dimensione degli impianti e alla prevalente caratteristica di strutture rivolte all’erogazione di servizi piuttosto che alla produzione di beni (Allegato 3, tabelle 3.1.B.23, 3.1.B.25, 3.1.B.27).

Altro dato interessante è che, salvo alcune eccezioni (Settori: Manifattura e Ristoro e Alloggio che richiedono l’autorizzazione allo scarico di acque reflue nel 19% circa dei casi), l’incidenza delle imprese assoggettate alle prime due autorizzazioni varia in modo ingiustificato per quanto attiene ai settori produttivi (Allegato 3, da Tab. 3.2.B.23 a Tab. 3.2.B.28). Ciò potrebbe derivare dalla scarsa consapevolezza, da parte degli intervistati, delle procedure amministrative comprese nell’incarico

10 Nella voce sono in realtà comprese tre distinte procedure: l’autorizzazione per scarichi di acque reflue industriali non recapitanti in pubblica fognatura (su suolo o in corpo idrico superficiale), l’autorizzazione per scarichi di acque reflue industriali in pubblica fognatura, l’autorizzazione per scarichi di acque reflue industriali assimilati agli scarichi domestici.

11 Comprende sia le autorizzazioni in regime ordinario (art. 269, comma 1) sia quelle in regime di autorizzazione generale (art. 272, comma 2) previste dal d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152.

12 Non si esclude che possa esserci anche una consistente area di mancato rispetto della normativa o, quantomeno, un ritardo della obbligatoria regolarizzazione amministrativa rispetto all’avvio delle attività.

(22)

affidato ai consulenti; sono questi ultimi, all’interno di un mandato onnicomprensivo e, spesso, a compenso prefissato, a conoscere e seguire i dettagli dei procedimenti. Il riferimento a procedure amministrative chiaramente definite e circoscritte potrebbe aver generato una sottostima dell’incidenza delle imprese su cui gravano gli adempimenti, oppure un errore casualmente distribuito e indipendente dal settore di attività dell’impresa.

Nel complesso, i tempi che l’Amministrazione pubblica impiega per il rilascio delle autorizzazioni, considerando il periodo intercorso tra il primo contatto con l’amministrazione finalizzato alla richiesta e la comunicazione autorizzatoria, è, secondo le dichiarazioni degli intervistati, di poco superiore al mese per gli scarichi in fogna, di due mesi per le emissioni in atmosfera, di tre mesi per l’insediamento o per attività edilizie in aree con vincolo paesaggistico (tab. 27).

Tab. 27 - Tempi medi per il rilascio delle principali autorizzazioni (Regioni)

Calabria Campania Puglia Sicilia Nel complesso*

Scarichi di acque reflue 37,9 40,3 36,1 44,4 40,6

Emissioni in atmosfera 60,4 56,3 44,6 44,6 52,6

Autorizzazione paesaggistica 52,1 99,2 114,2 74,1 90,0

Fonte: elaborazioni Formez

* Il dato “nel complesso” è una media ponderata comprensiva dei casi non stimabili per territorio o per settore

Sempre sui tempi procedimentali, è emerso un ulteriore dato interessante relativo alla percentuale di richiedenti delle principali autorizzazioni rispetto al totale delle imprese. Il dato è disponibile sia per Regione sia per settore (tabelle 28 e 29). Nel complesso risulta che

 l’autorizzazione agli scarichi alle acque reflue viene richiesta nel 13,3% dei casi;

 l’autorizzazione alle emissioni in atmosfera viene richiesta dal 5,5% dei richiedenti;

 l’autorizzazione paesaggistica è richiesta nel 3,3% dei casi.

Tab. 28 – Tempi dei procedimenti amministrativi: incidenza dei richiedenti sul totale delle imprese e tempi medi di rilascio delle autorizzazioni (Regioni)

richiedenti % giorni

scarichi emissioni paesaggistica scarichi emissioni paesaggistica

Calabria 15,5% 5,7% 4,3% 37,9 60,4 52,1

Campania 14,6% 8,8% 3,8% 40,3 56,3 99,2

Puglia 7,7% 1,9% 2,4% 36,1 44,6 114,2

Sicilia 15,3% 5,2% 2,7% 44,4 44,6 74,1

non territoriale 7,8% 0,8% 2,0% 39,3 37,5 90,8

Nel complesso 12,5% 5,1% 3,1% 40,6 52,6 90,0

Fonte: elaborazioni Formez

Tab. 29 - Tempi dei procedimenti amministrativi: incidenza dei richiedenti sul totale delle imprese e

tempi medi di rilascio delle autorizzazioni (Settori)

(23)

richiedenti % giorni

scarichi emissioni paesaggistica scarichi emissioni paesaggistica

C. Manifattura 19,4% 11,0% 3,0% 41,5 50,7 62,9

G. Commercio 10,7% 3,8% 2,7% 41,3 61,0 66,9

I. Ristoro e alloggio 19,2% 12,3% 5,8% 39,1 45,1 113,9

N. Servizi alle imprese 11,3% 1,7% 2,5% 55,4 64,4 195,0

S. Servizi alla persona 22,3% 8,6% 3,6% 29,7 39,8 195,0

non settoriale 7,8% 0,8% 2,0% 39,3 37,5 90,8

Nel complesso 12,5% 5,1% 3,1% 40,6 52,6 90,0

Fonte: elaborazioni Formez

Per quanto riguarda i problemi che le imprese hanno dichiarato di dover affrontare in fase di avvio di attività d’impresa, il 19% dichiara che gli adempimenti non hanno causato alcun problema all’azienda.

I problemi denunciati sono principalmente quelli legati ai tempi e ai costi: troppo lunghi i primi, troppo gravosi i secondi (vedi tab. 30).

Tab. 30 - Principali problemi che gli adempimenti normativi hanno prodotto per la nascita dell’impresa e l’avvio dell’attività

C.

Manifattura

G.

Commercio

I. Ristoro e alloggio

N. Servizi alle imprese

S. Servizi alla persona

non

settoriale Totale hanno prolungato i tempi di

avvio dell’attività 36,2% 28,7% 35,8% 40,7% 35,4% 34,3% 31,8%

hanno aumentato l’impegno

finanziario dell’impresa 36,9% 27,8% 32,5% 40,7% 28,2% 33,0% 30,5%

indipendentemente dai tempi e dai costi, hanno ostacolato e reso incerto l’avvio dell’attività

6,6% 5,1% 6,2% 3,5% 14,3% 8,2% 6,0%

indipendentemente dai tempi e dai costi, questi adempimenti sono irritanti, eccessivi e inutili

7,6% 12,1% 8,4% 12,8% 6,3% 10,1% 10,8%

altro 0,5% 0,6% 1,5% 1,0% 0,6%

nessun problema* 11,6% 22,1% 17,1% 11,1% 12,8% 16,3% 19,0%

Fonte: elaborazioni Formez

* L’item “Nessun problema” è stata una risposta aggiunta in fase di rilevazione poiché molto ricorrente

(24)

Allegato 1. Questionario Indagine Telefonica Fase Estensiva

Il questionario con cui sono state condotte le interviste telefoniche ha come fonte diretta lo strumento utilizzato per l'indagine condotta dal Formez sulle startup innovative (Legge n. 221 del 17 dicembre 2012) nel periodo maggio-giugno 2014. In considerazione del diverso e più ampio universo d’imprese (circa 500 nel caso delle startup innovative, 147.814 nel caso delle imprese di nuova costituzione), della necessità di raggiungere un numero maggiore di interviste prefissate (da 19 a 2.000), della diversa metodologia d’analisi (da studio di casi a indagine campionaria) e dei risultati conseguiti nella prima indagine si è provveduto alle necessarie semplificazioni e correzioni.

Il questionario si articola in 5 parti:

A. verifica della corretta individuazione dell’impresa e dell’intervistato (da S.0 a S.4)

L’intervista si colloca a notevole distanza di tempo dal momento della iscrizione al Registro delle imprese; la sezione intende verificare il perdurare delle condizioni d’appartenenza dell’impresa al campione e di valutare altresì l’eventualità di informazioni difformi con la base dati di riferimento all’universo. Si verifica inoltre in questa sezione l’adeguatezza e la disponibilità dell’intervistato a rispondere.

B. operatività dell’impresa (da S.5 a S.8)

Gli oneri derivanti dagli obblighi amministrativi a carico dell’impresa sono stati scomposti in tre principali voci:

 oneri connessi alla costituzione dell’impresa,

 oneri connessi all’attività edilizia di costruzione o adeguamento dei locali destinati alla produzione/erogazione di servizi,

 oneri connessi all’avvio della fase di esercizio dell’attività produttiva o di erogazione di servizi.

Non tutte le imprese affrontano questi tre stadi dello startup. In molti casi l’iscrizione alla Camera di Commercio non rappresenta un nuovo insediamento produttivo ma riflette unicamente una modifica nella ragione sociale di una impresa già insediata o il subentro di un diverso soggetto imprenditoriale in una azienda già da tempo operante. Era pertanto assolutamente necessario, ai fini di una corretta stima dei costi sostenuti dal complesso delle imprese, poter riconoscere queste diverse situazioni di fatto; i numerosi salti nel flusso della intervista sono determinati principalmente dalla diversità delle situazioni che potevano presentarsi all’intervistatore e che solo il supporto Cati era in grado di gestire efficacemente.

C. Oneri amministrativi e risorse utilizzate (da S.9 a S.13)

D. Investimenti e oneri di conformità sostanziale (da S.14 a S.16)

La fase pilota dell’indagine aveva messo in luce una generale difficoltà degli intervistati a fornire una valutazione quantitativa dei costi sostenuti e molto spesso i principali quesiti formulati in funzione della ricostruzione dei costi sostenuti erano risultati senza risposta. Nella versione definitiva del questionario si è tentato di superare tale problema con due espedienti:

 richiedendo il dato quantitativo come percentuale di una cifra sicuramente più presente alla

memoria dell’interlocutore, ossia l’importo complessivo dell’investimento realizzato (quesito

S14 e S15);

(25)

 riproponendo, in caso di mancata risposta, lo stesso quesito in forma meno rigida: con una risposta per ampie classi dimensionali e con riferimento alla più generale esperienza dell’imprenditore piuttosto che al caso specifico (così i quesiti S10.1, S11.1, …).

E. Tempi dei procedimenti (da S.17 a S.20.1)

Per la valutazione dei tempi necessari al rilascio delle autorizzazioni da parte delle amministrazioni pubbliche sono stati scelte tre procedure chiaramente identificate e già valutate in precedenti analisi

“dalla parte dell’amministrazione pubblica” (come analisi dei tempi delle richieste pervenute agli uffici in base ai protocolli di entrata/uscita). La valutazione include anche i tempi per provvedere alla eventuale incompletezza della documentazione a supporto delle richieste o ad altre deficienze delle domande che ne impedivano l’accettazione da parte dell’amministrazione pubblica.

Buongiorno, sono un intervistatore/trice dell’Istituto …..… e la chiamo per conto di Formez PA che sta realizzando un’indagine campionaria presso le imprese nate negli ultimi tre anni allo scopo di rilevare i principali ostacoli che gli adempimenti normativi ed amministrativi determinano per l’avvio di nuove imprese (start-up). Le imprese sono state selezionate dall’archivio Infocamere. Potrei parlare con la persona che ha seguito gli adempimenti normativi ed amministrativi per l’avvio di questa impresa? (Nel caso in cui se ne sia occupato un consulente esterno, richiedere il contatto del consulente e realizzare l’intervista con quest’ultimo).

Nel rispetto della legge 196 sulla protezione dei dati personali e del codice deontologico della ricerca statistica, la informo che il titolare del trattamento è l’istituto, che è sua facoltà rispondere o meno e che un suo eventuale rifiuto non comporterà alcuna conseguenza. I suoi dati personali verranno utilizzati solo per finalità di ricerca statistica, non verranno usati né ceduti a terzi per altri scopi e saranno distrutti al termine della ricerca. Le informazioni che lei acconsentirà a fornirci saranno trattate sotto forma di statistiche aggregate in modo che non sia possibile risalire alla sua identità o collegare ad essa le sue risposte.

S.0 Le informazioni in nostro possesso relative alla sua impresa sono le seguenti (verificare, eventualmente correggere, valutare la corretta appartenenza al campione)

A. Ragione sociale B. Natura giuridica C. Regione

D. Descrizione attività (codice ATECO)

S.1 Accetta di essere intervistato/a?

1: si 2: no

(Se cod.2 alla S.1)

S.2 Posso chiederle il motivo del rifiuto?

1: Non sono autorizzato (policy aziendale) (verificare la possibilità di ricontattare o di consultare il titolare) 2: Non sono interessato

3: Se ne occupa il consulente, rifiuta di fornirne il recapito 4: Altro motivo (specificare)

Se l’azienda è chiusa o in condizioni di non operatività temporanea o definitiva, liquidazione o fallimento, l’intervista può comunque continuare.

S.3 Può dirmi il suo ruolo nell’impresa?

1: Imprenditore/amministratore

2: Responsabile amministrazione su delega dell’imprenditore/amministratore 3: Consulente fiscale su delega dell’imprenditore/amministratore 4: Altro (specificare)

(26)

Le porrò ora alcune domande sui costi sostenuti per l’avvio delle attività di impresa e i tempi impiegati dalle amministrazioni pubbliche (Regioni, Comuni, Camere di commercio, ASL, Agenzie per l’ambiente,…) per il rilascio delle autorizzazioni previste dalla normativa. Per avvio della attività di impresa intendiamo le pratiche relative:

alla costituzione della società o alla registrazione della ditta individuale (registrazione atto costitutivo, richiesta partita iva, iscrizione camera commercio,…)

all’insediamento o all’adeguamento della sede dell’attività produttiva (autorizzazioni edilizie, allacci, …)

all’avvio della produzione o della erogazione del servizio (pratiche relative alla sicurezza, alle emissioni, a rifiuti o a autorizzazioni specifiche dell’attività d’impresa,…)

S.4 In quali di queste condizioni operative si colloca oggi la sua Impresa?

1. L’impresa è pienamente operativa

2. L’impresa ha già acquisito o già dispone di spazi operativi e si appresta ad avviare la produzione/erogazione di servizi

3. L’impresa è costituita come società o si è registrata come ditta individuale, non ha ancora degli spazi destinati alla produzione/erogazione di servizi, non ha ancora avviato la produzione/erogazione di servizi

4. L’impresa è attualmente chiusa dopo aver operato negli anni passati 5. L’impresa è attualmente chiusa e non ha mai operato negli anni passati 6. Altro (specificare)

(Se cod.1 alla S.4)

S.5 Quanti sono gli addetti dell’impresa (inclusi i lavoratori dipendenti e i collaboratori familiari ma esclusi il titolare dell’impresa e i soci non dipendenti dell’impresa)?

1: nessun addetto 2: da 1 a 5 addetti 3: 5-9 addetti 4: 10-49 addetti 7: 50-249 addetti

S.6 Dall’archivio Infocamere, la sua impresa risulta essere costituita negli ultimi tre anni: si tratta di un’attività avviata ex novo o è una acquisizione di una attività di impresa preesistente?

1: Attività ex novo 2: Attività preesistente

S.7 Per avviare l’attività l’impresa si è rivolta allo sportello unico per le attività produttive (SUAP)?

1: Sì 2: No

(Se cod.1, 2, 4 alla S.4)

S.8 Per costruire o adeguare l’immobile sede dell’attività imprenditoriale, è stato necessario:

1: richiedere un permesso di costruzione (PdC) o di ristrutturazione (SuperDia)

2: comunicare interventi di adeguamento dell’immobile (SCIA, DIA, Comunicazione asseverata) 3: una comunicazione semplice (attività di edilizia libera)

4: l’impresa già disponeva dei locali idonei per la propria attività 5: Altro (specificare)

S.9 Per rispettare gli adempimenti normativi nella fase di costituzione e avvio delle attività di impresa, la sua impresa si è avvalsa del contributo:

1: esclusivamente di soggetti esterni all’impresa (professionisti o associazioni di categoria) 2: esclusivamente di risorse interne all’impresa (titolare e/o personale dell’impresa) 3: di entrambi, sia soggetti esterni che risorse interne

(Se cod.1 o 3 alla S.9)

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