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La situazione in Francia:
Il calcolo delle tabelle di risarcimenti
di
Gérard Coulot*
Illustri esperti hanno affrontato il calcolo delle tabelle sotto il suo aspetto medico. Il mio proposito si porrà in avallo quando, avendo i medici determinato le conseguenze mediche di un incidente, bisognerà risarcire la vittima.
Lascerò volontariamente da parte i contratti di tipo “Individuali Incidenti” dai quali ciascuno può proteggere se stesso. Essi comportano spesso una tabella medica d’infermità e le regole precise di calcolo dell’indennizzo che ne derivano.
Evocherò innanzitutto, in una prima parte, la condizione del soggetto in Francia sotto quattro aspetti:
1. L’intervento della Previdenza Sociale
2. Il risarcimento delle vittime di incidenti automobilistici (Legge “Badinter” del 5 luglio 1985) 3. Il protocollo passato fra assicuratori e Previdenza Sociale (24 maggio 1983)
4. Una catastrofe di grandi dimensioni (il crollo della tribuna dello stadio di Furiani del 5 maggio 1992) come esperienza di diritto positivo
Mi esprimerò da esperto. I dibattiti teorici sono essenziali ma, a volte, è giusto riferirsi al quotidiano. Non parlerò del calcolo della tabella medica, ma mi limiterò al calcolo della tabella del risarcimento stesso.
La situazione in Francia
1. Il calcolo delle tabelle, per legge, esiste nel “campo degli incidenti sul lavoro” e delle malattie professionali. La riduzione della capacità lavorativa è fissata dal punto di vista medico in funzione di una tabella e il risarcimento - in pensione o in capitale, secondo il caso - è esso stesso il risultato di una calcolo semplice che moltiplica il salario annuo lordo della vittima (entro certi limiti) per il tasso d’incapacità permanente.
Commenterò questo sistema con l’aiuto di tre regole:
1° regola
Il tasso d’incapacità permanente parziale è preso in considerazione secondo una regola di progressività.
2° regola
Le piccole incapacità (< 10%) sono oggetto di un pagamento in capitale. La relativa tabella non è stata rivalutata dal 27 ottobre 1986 e non c’è incidenza del livello di reddito e dell’età: si considera che c’è perdita economica reale che derivi da questo basso IPP.
3° regola
Si applica il tasso finale al salario lordo mantenuto a due volte il salario di base degli incidenti sul lavoro, fissato annualmente (oggi 180.000 FF). Al di là di questo tetto, e fino a 730.000 FF, si preleva solo 1/3 del salario. Aggiungerò che un sistema affine nel suo principio, ma con delle regole
* Direttore UAP Assicurazioni, Paris, Francia
Collana Medico Giuridica ADDITO SALIS GRANO
ed. Acomep, 1998
2 un po’ diverse, esiste in caso d’invalidità grave (almeno pari al 66%) non dovuta a un incidente sul lavoro o una malattia professionale.
2. In caso di incidente di circolazione le vittime possono consultare, anche tramite MINITEL, una specie di mercuriale di indennizzi versati, classificati secondo la gravità della lesione e il metodo di risarcimento: transazione o decisione giudiziaria. Non si parla proprio di un calcolo delle tabelle ma, nello spirito, ce ne avviciniamo. In questo modo, se si esaminano i documenti allegati, estratti dagli stati consultabili, possiamo commentare come segue:
• certamente c’è una correlazione fra l’età e il tasso di IPP. Più la vittima è giovane, più il tasso è considerevole, più il valore del punto aumenta;
• Constateremo delle differenze significative fra Corti d’Appello;
• Prenderemo conoscenza dell’indice “papier” da uno schermo MINITEL, consultabile da qualsiasi vittima o dal suo avvocato.
3. Ancora per quanto riguarda gli incidenti della circolazione, “un protocollo che collega assicuratori e casse di Previdenza Sociale” organizza il ricorso di queste contro quelle in funzione di una tabella per l’incapacità permanente e ugualmente per le prestazioni future. Questo accordo, datato 1983, è diventato oggetto di aggiornamenti regolari. Esso punta a tre obiettivi:
• accelerare la riscossione dei crediti ottenuti dagli organismi sociali presso l’assicuratore del responsabile dell’incidente;
• semplificare i rapporti fra questi organismi e gli assicuratori;
• permettere a questi ultimi di risarcire il più rapidamente le vittime.
Per arrivare a questo obiettivo ci sono sei mezzi:
1. Una tabella di responsabilità suggerita dalla Convenzione IDA;
2. Una tabella medica (quella pubblicata nella rivista Le Concours médical del 19 giugno 1982 e resa attuale nel luglio 1993;
3. Un prospetto di capitalizzazione;
4. Una tabella per il calcolo delle prestazioni future;
5. Una griglia di valori del punto d’incapacità;
6. Un criterio di ripartizione dei redditi, fra gli aventi diritto, in caso di decesso della vittima.
4. In occasione di una catastrofe di grandi dimensioni, come per esempio il crollo della tribuna dello stadio di Furiani a Basta il 5 maggio 1992, abbiamo potute saldare equamente più di 2.000 feriti e i danni morali degli aventi diritto delle vittime decedute, in funzione delle tabelle. Bisogna innanzitutto insistere sulla collaborazione necessaria, indispensabile, di tutte le parti interessate:
• gli assicuratori
• l’autorità giudiziaria per portare la sua competenza e la sua equità
• l’autorità amministrativa per dare a un tale accordo l’autorità necessaria
• le vittime, rappresentate dall’Ordine degli Avvocati
C’è da ringraziare tutti quelli che ci hanno aiutati ad affrontare un dramma umano al quale abbiamo desiderato portare rapidamente un prezioso aiuto senza aspettare che le responsabilità siano risolte.
Collana Medico Giuridica ADDITO SALIS GRANO
ed. Acomep, 1998
3 Per le vittime decedute abbiamo stabilito un accordo per i danni morali.
Aventi diritto Vittime decedute Danno morale
Padre - Madre Padre - Madre
Figlio convivente con i genitori Figlio non convivente con i genitori Coniuge
Convivente
Fratello - Sorella conviventi Fratello - Sorella non conviventi
Figlio 1 - 20 anni Figlio oltre 20 anni Padre - Madre Padre - Madre Coniuge Convivente
Fratello - Sorella convivente Fratello - Sorella non convivente
100.000 80.000 100.000 80.000 100.000 100.000 50.000 30.000
Per i feriti, oltre alle procedure di perizia contraddittoria, abbiamo istituito:
• una tabella per le IPP che vanno fino al 49%
• una tabella per i danni annessi: pretium doloris
• una tabella di indennizzo dell’incapacità temporanea delle persone senza reddito:
Studente 60 FF al giorno
Pensionato 60 FF al giorno
Madre di famiglia 4.000 FF al mese
Disoccupato (in lista di collocamento) 3.500 FF al mese
Per concludere su questo punto, evocherò rapidamente il bilancio attuale della nostra azione:
Numero di vittime ferite: 2.361
Numero di vittime decedute: 17
Totale 2.378
Numero totale di vittime risarcite:
Feriti 2.269
Deceduti 14
Totale 2.283
Ammontare degli indennizzi 283,2 Milioni FF
Che cosa bisogna pensare del calcolo delle tabelle?
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ed. Acomep, 1998
4 A. I vantaggi
⇒ In primo luogo una certa equità geografica: come ammettere che il risarcimento dipenda, in uno stesso paese, dal luogo dell’incidente? Siamo d’altronde sicuri che accetteremmo a lungo queste differenze fra paesi dell’Unione Europea?
⇒ La chiarezza per la vittima: i nostri dibattiti la interessano senz’altro, ma essa cerca diritti:
come spiegarglielo chiaramente?
⇒ Per i danni morali sia in caso di ferite che di decesso, l’equità sembra ordinare un adeguamento:
• a situazione identica, il dolore provato dalla famiglia del defunto non saprebbe travolgere forti disparità di indennizzo
• a qualificazione medica simile, l’indennizzo delle sofferenze fisiche e morali e i danni estetici non dovrebbe poter essere valutata diversamente.
⇒ La facilità di gestione dei danni accelerano i risarcimenti, punto essenziale nella relazione con la vittima.
⇒ Per il responsabile, il suo assicuratore, la vittima, una migliore conoscenza dei rischi occorsi o subiti, dunque una migliore padronanza economica.
B. Gli inconvenienti
⇒ Ciò rimette in causa il potere sovrano del giudice. Ma è nella priorità dei giudici consacrarsi a questo tipo di pratiche?
⇒ Un effetto inflazionistico. E’ in generali ciò che si dice ogni volta che un’avanzata è possibile, come se ogni progresso fosse di per sé inflazionistico. Ciò resta da dimostrare.
⇒ Chi è responsabile della tabella? Come fissarla? Queste sono vere domande alle quali è possibile dare delle risposte con uno studio preliminare che associ tutte le parti riceventi:
giudici, avvocati, assicuratori, poteri pubblici e, ben inteso, in primo luogo le vittime.
Per concludere, sono intimamente persuaso che le nostre Società non possono più pagarsi il lusso dei sistemi che cumulano gli inconvenienti di una incertezza giudiziaria e di una incertezza economica, senza garantire alla vittima un risarcimento equo e rapido.
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ed. Acomep, 1998