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L Salvare il nostro Ssn finanziando adeguatamente le cure primarie

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t r i b u n a

14 M.D. Medicinae Doctor - Anno XXIV numero 3 - aprile 2017

L

a sostenibilità del nostro Ser- vizio Sanitario Nazionale pas- sa necessariamente per un adeguato finanziamento della Me- dicina di Famiglia. Snami avverte:

se non si modifica la politica verso il comparto sanitario, il pericolo concreto è che si scarichi sul pub- blico la sanità più costosa come le patologie cronico degenerative e quelle oncologiche.

“È imbarazzante e grave la scarsa conoscenza che spesso anche i politici, addetti ai lavori, hanno del pianeta sanità”. É quanto ha sotto- lineato Angelo Testa, presidente nazionale dello Snami in una recen- te nota stampa.

Per il presidente Snami il nostro Servizio Sanitario Nazionale non è a prova di sostenibilità . “È soste- nibilissimo” - ha precisato.

A dimostrare ciò, secondo Testa sono gli indicatori di salute: “Il no- stro Ssn è efficace e meno costoso di quello della maggior parte dei Paesi Occidentali, a dimostrarlo so- no proprio gli indicatori di salute”.

Il problema che accomuna tutti i sistemi europei è la gestione delle cronicità. Secondo Testa quello che effettivamente serve è una ri- modulazione della medicina territo- riale e di una formazione che tenga realmente conto per il futuro del reale fabbisogno dei medici.

“L’attuale, medicina territoriale che peraltro funziona benissimo - ha evi- denziato - andrebbe rimodulata te- nendo conto delle moderne esigen- ze di salute, dei nuovi riferimenti

normativi e del fatto che molti medici nei prossimi anni andranno in pensio- ne e, se non ci sarà una programma- zione seria, si rischia di sguarnire irre- versibilmente il territorio”.

¼

¼ La sanità, purtroppo non è una priorità

A dar man forte ad al presidente Snami la collega Filomena Di Benedetto, Presidente provinciale di Snami Avellino e responsabile nazionale dell’Assistenza Primaria.

“Se il nostro Ssn continuerà ad es- sere definanziato - ha precisato Di Benedetto - vorrà dire decretarne la morte a favore di forme assicurative e mutue private accentuando una discriminazione tra chi ha i soldi e chi non avendoli non potrà più curar- si. È vero che siamo in tempi di ri- strettezze economiche e recessio- ne, ma la sanità è già al limite e non potrà continuare a subire dopo le decurtazioni per il 2017 di: 683 milio- ni di euro, 422 milioni di euro in meno per il fondo sanitario e 261 del sociale più un ulteriore taglio di 100 milioni per l’edilizia sanitaria. Si è determinato un ‘braccio di ferro’ tra la politica e chi eroga l’assistenza territoriale perché i tagli stanno ali- mentando una conflittualità tra i vari comparti della sanità, tutto a scapi- to della qualità. Il pericolo concreto è che si scarichi sul pubblico la sanità più costosa come le patologie croni- co degenerative e quelle oncologi- che. Per gli ultimi Governi la sanità non è mai stata una priorità”.

“Più finanziamenti

per la medicina territoriale”.

L’esortazione viene dallo Snami secondo cui il nostro Servizio Sanitario Nazionale non può

più sostenere altre decurtazioni economiche

Salvare il nostro Ssn finanziando

adeguatamente le cure primarie

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