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1. L’EDIFICIO OGGETTO DI STUDIO

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Academic year: 2021

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1. L’EDIFICIO OGGETTO DI STUDIO

1.1 Caratteristiche generali

L‟ex Cavallerizza si presenta come una scatola vuota, isolata, compresa tra le mura cittadine e il margine dell‟area archeologica di piazza S.Donato.

Fig1.1

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2 Fig.1.3 Punto di ripresa 1.

Fig.1.4 Punto di ripres a 2.

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3 Fig.1.6 Punto di ripresa 4.

Fig.1.7 Punto di ripresa 5.

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4 Il volume, da tempo dismesso e in precarie condizioni conservative, venne realizzato nel 1876 per dotare il “prato del Marchese” di un maneggio coperto.

L‟organismo architettonico a pianta rettangolare di 1300 mq circa, con copertura a capanna ed un‟altezza in gronda di 8 m, non ha subito nel corso degli anni modifiche significative a parte il rifacimento del tetto nei primi anni „80.

L‟ossatura portante, in muratura di pietrame frammista a laterizi, è costituita da due pareti longitudinali di 60 m circa e due trasversali, della lunghezza di 20 m, che formano le testate. Due setti di spina, distanti ognuno circa 4,5 m dai muri di testata, suddividono trasversalmente il volume interno in tre ambienti di cui quello centrale misura ben 50 m.

Fig.1.9 Pianta.

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5 Fig.1.11 Prospetti Nord e Sud.

L'armatura del tetto, visibile dall‟interno, è costituita da capriate lignee con catena metallica disposte con un interasse di 5,40 m circa. In corrispondenza degli appoggi delle incavallature i muri longitudinali sono irrobustiti da lesene che si ripetono anche sui fronti minori. Il manto di copertura è costituito da una lamiera metallica fissata alle capriate.

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6 Fig.1.12 Viste della copertura dall‟interno.

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7 Fig.1.14 Sezione trasv ers ale

L‟edificio prende luce da aperture a semicerchio, ognuna compresa tra due lesene e impostata ad un‟altezza di 4,5 m da terra. Non è presente attualmente alcun infisso: un‟intelaiatura in legno supporta un pannello trasparente che impedisce l‟intromissione di volatili.

L‟accesso alla sala centrale, oggi utilizzata come deposito, avviene tramite un portone metallico inserito tra due lesene, rompendo la continuità del paramento murario. Le finestre presenti in origine sui due fronti dell‟edificio sono tamponate con blocchi di calcestruzzo o laterizi, ad eccezione di quelle dei timpani, ancora aperte.

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8 Fig.1.15 Viste dell‟interno

Nell‟area intorno a Piazzale Verdi e Piazzale San Donato, dove è situato l‟edificio, sono state condotte una serie di indagini archeologiche.

A seguito è allegata la carta dei principali ritrovamenti archeologici nella quale è cerchiata in rosso la Cavallerizza.

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1.2 Fase conoscitiva: Generalità

L‟intervento di adeguamento è finalizzato al raggiungimento dei livelli di sicurezza previsti dalle vigenti norme tramite un procedimento quantitativo volto a stabilire se una struttura esistente è in grado o meno di resistere alle combinazioni delle azion i di progetto contenute nelle norme. La determinazione della vulnerabilità di un edificio è il processo che definisce l‟entità delle azioni, considerate nelle combinazioni di progetto previste, che la struttura è capace di sostenere con i prescritti margini di sicurezza sulle azioni e sui materiali.

I metodi di analisi e di verifica previsti dipendono dalla completezza e dall‟affidabilità delle informazioni disponibili tenendo conto dei seguenti aspetti:

 analisi storico-critica finalizzata all‟individuazione del sistema strutturale esistente e del suo stato di sollecitazione ricostruendo il processo di realizzazione e le successive modifiche;

 rilievo geometrico-strutturale dell‟intero organismo e degli elementi costruttivi, tenendo presente la qualità e lo stato di conservazione dei materiali e degli elementi costitutivi. Rilievo dei dissesti, in atto o stabilizzati, ponendo particolare attenzione all‟individuazione dei quadri fessurativi e meccanismi di danno;

 caratterizzazione meccanica dei materiali in base alla documentazione disponibile, a verifiche visive in situ e ad indagini sperimentali. Sulla base di quest‟ultime vengono valutati i valori delle resistenze meccaniche dei materiali;

 determinazione dei livelli di conoscenza (relativo a geometria, dettagli costruttivi e materiali) ed attribuzione dei relativi fattori di confidenza da utilizzare come ulteriori coefficienti parziali di sicurezza;

 le azioni e le loro combinazioni da considerare nel calcolo, sia per la valutazione della sicurezza sia per il progetto degli interventi, sono quelle definite dalla normativa vigente ad eccezione dei carichi permanenti per i quali, a seguito di un accurato rilievo geometrico-strutturale, potranno essere adottati dei coefficienti parziali modificati, assegnando valori di γG adeguatamente motivati.

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1.2.1 Analisi storico-critica

L‟analisi storico-critica si articola in più parti:  ricerca della documentazione di progetto;

 ricerca degli eventi sismici dalla data di costruzione ad oggi;  ricerca delle fonti normative impiegate nel progetto originale.

Per quanto riguarda il primo punto, per brevità, ci limitiamo a quanto scritto in precedenza nel paragrafo 1.1.

Gli eventi sismici che si sono registrati a partire dalla data di realizzazione della costruzione sono stati ricercati sul data-base dell‟ISIDe. Sono stati esaminati i movimenti tellurici verificatisi nel raggio di 20 km dal punto dove sorge l‟edificio preso in esame. Le immagini sottostanti indicano l‟epicentro, la profondità e l‟intensità di ogni terremoto.

Figura 1.17 Mapp a di tutti gli eventi sismici rel ativi al periodo 196 0-20 11

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12 In tabella sono riportati i dati dei terremoti con la maggiore magnitudo.

Latitudine Longitudine Profondità Magnitudo

[°] [°] [Km] [^]

20/08/2010 43.986 10.886 57,04 2,05

20/06/2009 43.929 10.525 6,09 2

15/07/2008 43.953 10.827 54,07 2,02

Data

1.2.2 Rilievo geometrico e strutturale

Descrizione dell’organismo strutturale

L‟edificio è a pianta rettangolare allungata, 20 x 60m, con tetto a padiglione a due falde, è classificato dalla NTC2008 come “non regolare in pianta” e “non regolare in altezza”, presenta un‟altezza in gronda di 8 m e in colmo di 11.70 m e non ha subito nel corso degli anni modifiche significative a parte la sostituzione del tetto nei primi anni '80.

Il nuovo tetto è costituito da capriate lignee con catena metallica, disposte con un interasse di 5,40 m circa. In corrispondenza degli appoggi delle incavallature (Fig.1.10) i muri longitudinali sono irrobustiti da lesene, che si ripetono anche sui fronti minori. Il manto di copertura è costituito da una lamiera metallica fissata alle capriate.

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13 L‟ossatura portante è in blocchi di pietra arenaria frammista a laterizi e giunti in malta di calce. Il volume interno è suddiviso in tre ambienti, di cui quello centrale lungo 50 m, da d ue setti di spina, distanti ognuno circa 4,5 m dai muri di testata, ne consegue una scarsissima presenza di muri di controvento e quindi una bassa densità muraria.

Lo spessore dei maschi murari longitudinali è di circa 40 cm con delle lesene ogni 4.25m di spessore 70cm e larghe 120cm circa.

Le fondazioni sono fatte di pietrame, frammenti di laterizio e legante, sono profonde 130cm e larghe circa 30 cm in più dei maschi soprastanti, seguendo la geometria delle lesene come si vede in Fig.1.21.

Alcune aperture trasversali sono state successivamente riempite con blocchi in laterizio pieno con giunti di malta di calce idraulica.

Fig.1.20 Pianta

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Rilievo delle strutture

La campagna di rilievo svolta in maniera completa ed estesa ha permesso di verificare le sezioni e la geometria degli elementi strutturali. Non sono state rilevate armature all‟interno degli elementi e non sono state effettuate prove in situ per determinare le caratteristiche meccaniche della muratura, si è comunque visto ad occhio che la malta utilizzata è di scarsa resistenza e che il materiale che costituisce i maschi murari è certamente “muratura in pietrame frammista a laterizi disordinata” (Figura).

Figura

Figura 1.18   Mapp a di tutti gli eventi sismici av enti magnitud o maggi ore di 2 relativi al p erio do 1960 -2011
Figura 1.19 Att acco tra capri ata e m aschio murario

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