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Academic year: 2021

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CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA

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LAUREANDO: MARCHI NICOLA MATRICOLA: 740596

RELATORE: PROFESSORE NICOLA VOCERI CO-RELATORI: PROFESSORE ENRICO ROSSINI PROFESSORE NICOLA GASPERINI

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“L’architettura è l’arte di sprecar spazio.” PHILIP JHONSON

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INDICE

INDICE pag. 5

INDICE DELLE FIGURE pag. 6

INDICE DELLE TABELLE pag. 8

INDICE DELLE TAVOLE pag. 8

ABSTRACT pag. 9

1. INTRODUZIONE pag. 13

1.1 Cooperativa Amicus Onlus 1.2 Progetto di tesi

1.3 Obbiettivi di tesi 1.4 Commessa di progetto

2. COMPENDIO pag. 19

2.1 Storia del Ghana 2.2 Geografia del Ghana 2.3 La scuola in Ghana 2.4 Abitare in Africa

3. ANALISI pag. 47

3.1 Inquadramento area di progetto 3.2 Analisi bioclimatica

3.3 Analisi del vento 3.4 Benessere adattivo 3.5 Climate consultant

3.6 Caratteristiche principali dell’area (potenzialità/criticità)

4. PROGETTO URBANO pag. 69

4.1 Dimensionamento e riferimenti progettuali 4.2 Concepts di progetto

4.3 Masterplan

5. PROGETTO ARCHITETTONICO pag. 87

5.1 Modulo aule 5.2 Modulo residenze 5.3 Particolare costruttivo 6. CONCLUSIONI pag. 103 BIBLIOGRAFIA pag. 107 RINGRAZIAMENTI pag. 111

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INDICE DELLE FIGURE

Figura 1: logo cooperativa Amicus onlus. pag. 15

Figura 2: logo progetto Baobab University College . pag. 15

Figura 3: logo studio Kreos. pag. 15

Figura 4: La sede della Baobab Academy. pag. 16

Figura 5:L’edificio principale del Baobab Medical Centre. pag. 16

Figura 6: stati e città nel sec. XVI in Africa. pag. 22

Figura 7: mappa territorio Ashanti. pag. 23

Figura 8: il castello degli schiavi di Cape Coast. pag. 24

Figura 9: mappa del 1896 della colonia britannica della Costa d’Oro. pag. 25

Figura 10: l'arco dell'indipendenza situato ad Accra. pag. 26

Figura 11: fotografia di Kwame Nkrumah. pag. 27

Figura 12: porto industriale a Tema. pag. 27

Figura 13: diga di Akosombo. pag. 28

Figura 14: vista satellitare del Ghana. pag. 30

Figura 15: mappa geografica del Ghana. pag. 31

Figura 16: mogano. pag. 32

Figura 17: cedro. pag. 32

Figura 18: Harmattan. pag. 33

Figura 19: Wesley Methodist Cathedral, Kumasi. pag. 34

Figura 20: la moschea di fango di Larabanga. pag. 34

Figura 21: mappa politica del Ghana. pag. 35

Figura 22: university of Ghana – Legon. pag. 38

Figura 23: tipi di habitat rurale in Africa. pag. 39

Figura 24: tipi di abitazioni rurali in Africa. pag. 40

Figura 25: schema tipico di un villaggio. pag. 41

Figura 26: esempio di una casa tipo africana. pag. 42 Figura 27: esempio di abitazione a Dagomba, Konkomba (Ghana) pag. 43

Figura 28: esempio di abitazione a Dagomba, Konkomba (Ghana). pag. 44

Figura 29: esempio di abitazione a Nankanse (Ghana settentrionale). pag. 44

Figura 30: locali di lavoro dei Talensi (Ghana). pag. 44

Figura 31: esempio di abitazione degli Ashanti (Ghana). pag. 45

Figura 32: inquadramento territoriale. pag. 49

Figura 33: sensore utilizzato per le prove in sito. pag. 50

Figura 34: andamento umidità relativa dell’aria esterna registrata. pag. 53

Figura 35: confronto della temperatura dell’aria esterna pag. 54

Figura 36: grafico andamento temperature del Ghana. pag. 59

Figura 37: grafico temperature di comfort. pag. 60

Figura 38: grafico andamento temperatura di comfort. pag. 61

Figura 39: grafico fascia di comfort. pag. 62

Figura 40: grafico temperature. pag. 62

Figura 41: diagramma psicometrico. pag. 63

Figura 42: ruota del vento. pag. 64

Figura 43: radiazioni solari. pag. 64

Figura 44: ventilazione. pag. 64

Figura 45: radiazioni solari. pag. 65

Figura 46: ventilazione. pag. 65

Figura 47: visuale dell’oceano. pag. 66

Figura 48: ruscello formato da acque scese lungo i pendii. pag. 66

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Figura 50: Harmattan. pag. 66

Figura 51: sabbia e roccia sulla costa. pag. 67

Figura 52: ghiaia nell’entroterra. pag. 67

Figura 53: arbusti. pag. 67

Figura 54: alberi alto fusto. pag. 67

Figura 55: palme. pag. 67

Figura 56: planimetria di Harvard. pag. 71

Figura 57: planimetria dell’university of Nebraska. pag. 72

Figura 58: planimetria della Bauhaus universitat of Weimar. pag. 72

Figura 59: concept numero 1. pag. 74

Figura 60: concept numero 2. pag. 74

Figura 61: concept numero 3. pag. 75

Figura 62: concept numero 4. pag. 75

Figura 63: concept numero 5. pag. 75

Figura 64: concept numero 6. pag. 76

Figura 65: ingresso lato nord. pag. 76

Figura 66: ingresso principale. pag. 77

Figura 67: ingresso lato sud. pag. 77

Figura 68: spazi comuni principali. pag. 77

Figura 69: spazi comuni. pag. 78

Figura 70: aule facoltà Scienza della Formazione. pag. 78

Figura 71: aule facoltà Scienze Infermieristiche. pag. 78

Figura 72: aule facoltà Economia. pag. 79

Figura 73: area sportiva. pag. 79

Figura 74: disposizione residenze studenti. pag. 80

Figura 75: disposizione residenze professori. pag. 81

Figura 76: inserimento cremagliera. pag. 81

Figura 77: parcheggi secondari. pag. 81

Figura 78: parcheggi principali. pag. 81

Figura 79: esempio di palma da piantumare. pag. 82

Figura 80: mogano. pag. 82

Figura 81: cedro. pag. 82

Figura 82: esempio di scuola in terra cruda con tetto in legno,Diébédo Francis Kéré (Burkina Faso). pag. 83

Figura 83: schema impianto eolico. pag. 84

Figura 84: schema impianto fotovoltaico. pag. 85

Figura 85: schema impianto raccolta acque piovane. pag. 85

Figura 86: schema impianto fitodepurazione. pag. 86

Figura 87: pianta modulo aule. pag. 90

Figura 88: sezione con evidenziata la vasca di accumulo. pag. 91

Figura 89: esempio tipo di vasca di accumulo. pag. 91

Figura 90: pianta con evidenziata la struttura portante. pag. 92

Figura 91: sezione con evidenziata la struttura portante. pag. 92

Figura 92: sezione con evidenziata la copertura. pag. 93

Figura 93: particolare sommità della copertura. pag. 93

Figura 94: pianta con evidenziata la pavimentazione. pag. 94

Figura 95: esempio tipo di pavimentazione per esterni in legno. pag. 94

Figura 96: pianta con evidenziate le aperture. pag. 95

Figura 97: prospetto con evidenziate le aperture. pag. 95

Figura 98: esempio tipo di scuri con alette regolabili. pag. 95

Figura 99: pianta modulo residenze. pag. 96

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Figura 101: pianta con evidenziate le tramezze interne. pag. 97

Figura 102: sezione con evidenziata la struttura portante. pag. 97

Figura 103: sezione con evidenziata la copertura. pag. 98

Figura 104: pianta con evidenziata la pavimentazione. pag. 98

Figura 105: pianta con evidenziate le aperture. pag. 99

Figura 106: prospetto con evidenziate le aperture. pag. 99

Figura 107: particolare nodo fondazioni. pag. 100

Figura 108: particolare nodo solaio intermedio. pag. 101

Figura 109: particolare nodo copertura. pag. 102 Figura 110: baobab. pag. 105

INDICE DELLE TABELLE

Tabella 1: distribuzione degli studenti per tipologia di scuola. pag. 36

Tabella 2: risorse necessarie per un effettivo settore educativo. pag. 37

Tabella 3: tabella riassuntiva delle prove effettuate. pag. 50

Tabella 4: tabella dei dati della prova nel sito numero 1. pag. 51

Tabella 5: tabella dei dati della prova nel sito numero 2. pag. 51

Tabella 6: tabella dei dati della prova nel sito numero 3. pag. 51

Tabella 7: tabella dei dati della prova nel sito numero 4. pag. 52

Tabella 8: tabella dei dati della prova nel sito numero 5. pag. 52

Tabella 9: tabella dati velocità del vento nel sito numero 1. pag. 55

Tabella 10: tabella dati velocità del vento nel sito numero 2. pag. 56

Tabella 11: tabella dati velocità del vento nel sito numero 3. pag. 56

Tabella 12: tabella dati velocità del vento nel sito numero 4. pag. 57

Tabella 13: tabella dati velocità del vento nel sito numero 5. pag. 57

Tabella 14: distribuzione di frequenza di direzione per i dati "storici" (dati orari). pag. 58

Tabella 15: dati climatici. pag. 63

Tabella 16: zona di comfort. pag. 63

Tabella 17: dimensionamento progetto. pag. 73

INDICI DELLE TAVOLE

ANALISI:

TAVOLA 1 – Storia e geografia del Ghana TAVOLA 2 – Area di progetto

TAVOLA 3 – Potenzialità e criticità PROGETTO URBANO:

TAVOLA 4 – Concepts TAVOLA 5 – Masterplan TAVOLA 6 – Sezioni

TAVOLA 7 – Reti e soluzioni tecnologiche PROGETTO ARCHITETTONICO:

TAVOLA 8 – Modulo aule TAVOLA 9 – Modulo residenze TAVOLA 10 – Particolare costruttivo

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ABSTRACT

Il seguente progetto di tesi presenta la creazione di un campus universitario situato in Ghana.

L’idea nasce dalla collaborazione dello studio Kreos, presso il quale lavoro, con l’associazione umanitaria Amicus onlus che si fa promotrice di progetti sostenibili in Africa e in particolare in Ghana.

Partendo da un lotto già acquistato dalla cooperativa, e quindi da una area di intervento già definita, la tesi sviluppa una prima parte analizzando il contesto nel quale si colloca il progetto, per meglio indirizzare tutte le scelte di carattere tipologico, costruttivo e impiantistico da adottare, e una seconda parte prettamente progettuale con l’inserimento nell’area di progetto di un campus universitario denominato Baobab University College.

È stata quindi effettuata una ricerca storica e geografica del Ghana, nonché delle sue abitudini abitative e di quelle costruttive per meglio calare il progetto nella realtà del luogo.

Successivamente sono state eseguite analisi di tipo climatico, sia attraverso l’indagine in sito che tramite l’utilizzo di software specifici. Infine per concludere la prima fase sono state analizzate le potenzialità e criticità dell’area.

La seconda fase dell’elaborato di tesi ha sviluppato il progetto di masterplan, il quale tiene conto delle considerazioni e conclusioni della prima fase, ed inserisce nell’area di progetto un campus universitario capace di ospitare circa 3000 studenti suddivise per tre tipologie di facoltà: Scienze della Formazione, Scienze Infermieristiche ed Economia.

L’ultima fase ha visto la progettazione di due edifici tipo che compongono il campus universitario e precisamente l’aula e la residenza per studenti, sviluppandone il fabbricato fino a livello definitivo. Per il modulo della residenza per studenti, infine, è stato sviluppato anche un particolare costruttivo.

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1.1 INTRODUZIONE

1.1 Cooperativa Amicus Onlus

La cooperativa Amicus Onlus è un’associazione per la cooperazione internazionale e lo sviluppo dei paesi africani; opera senza fini di lucro a livello internazionale, nel campo dell’aiuto umanitario e dell’educazione allo sviluppo.

L’associazione è nata nel 2002 a Busto Arsizio e da allora, grazie alla

collaborazione tra Padre Caesar Atuire, ghanese residente in Italia, e alcuni volontari italiani, promuove progetti di lotta alla povertà. La filosofia del progetto, e di chi vi collabora, è quella che porta a realizzare iniziative di sviluppo sostenibile, che fanno leva sulle risorse locali e sulla mobilitazione delle

popolazioni beneficiarie. Figura 1: logo cooperativa Amicus onlus.

Si privilegiano progetti di sviluppo cosiddetti “integrati”, che, intervenendo in un paese con gravi carenze strutturali, si occupano di tutti gli aspetti della vita delle persone: dall’educazione, alla salute, all’economia. Amicus vuole essere apartitica e aconfessionale.

1.2 Progetto di tesi

Il seguente progetto di tesi nasce dalla collaborazione dello studio presso il quale lavoro, ovvero lo studio Kreos sito a Villafranca di Verona, con “Amicus Onlus”.

L’associazione propone come progetto principale la nascita, su territorio ghanese, del “Baobab Village”, per l’educazione di livello secondario superiore ed universitario rivolta ai giovani che possiedono capacità, ma non la possibilità di proseguire gli studi.

Il Baobab Village comprenderà:

-la Baobab Academy per la specializzazione tecnico-professionale.

-il Baobab Medical Centre per la ricerca e l’assistenza medica, finalizzato allo studio e alla prevenzione delle malattie infettive, con particolare attenzione per la formazione del personale sanitario locale.

-il Baobab University College, centro di studio, formazione, riflessione e diffusione della cultura.

Nel corso di questi ultimi 10 anni il progetto Baobab Village è riuscito a svilupparsi nelle sue prime due parti, sono sorte quindi in Ghana la “Baobab Academy” e il “Baobab Medical Centre”.

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Figura 4: La sede della Baobab Academy.

Figura 5:L’edificio principale del Baobab Medical Centre.

Nel lento ma determinato cammino verso la creazione del Baobab Village, e grazie all’esperienza maturata in questi anni, Amicus vuole ora impostare un progetto in una prospettiva di lungo periodo: il progetto Baobab University College.

A dimostrazione della volontà di perseguire la realizzazione del progetto, Amicus ha da tempo acquistato il terreno su cui sorgerà l’università, a breve distanza del Baobab Medical Centre, situato nella cittadina di Accra.

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Si sviluppa quindi il suddetto progetto di tesi che prevede la realizzazione di un Masterplan e di un progetto definitivo finalizzato al completamento del progetto “Baobab Village”.

1.3 Obiettivi della tesi

Il seguente progetto di tesi si pone l’obiettivo della stesura di un masterplan e di un successivo progetto definitivo indicando le possibili tipologie edilizie, tecnologiche e costruttive che potrebbero essere adottate in fase di realizzazione del progetto.

1.4 Commessa di progetto

Creazione di una struttura universitaria:

- Business Administration (Facoltà di Economia);

- Medical/Nursering (Facoltà di Scienze Infermieristiche); - Teaching (Facoltà di Scienze della Formazione).

Caratteristiche fondamentali: – attenzione all'orografia del luogo; – orientamento degli edifici; – mantenimento della vegetazione; – impiego dei materiali autoctoni;

– vie di comunicazione in prevalenza pedonabili; – unità modulari.

Dimensionamento:

– centro universitario per circa 3.000 studenti

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2. COMPENDIO

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Storia del Ghana

Introduzione

Fino al 1957, anno dell'indipendenza dall’Inghilterra, il paese conosciuto oggi come Ghana era un insieme eterogeneo di territori, abitati da popolazioni diverse e con una storia differente, che sotto il colonialismo inglese erano stati posti sotto un unico governo centrale, con sede ad Accra. Essi comprendevano:

 la Colonia della Costa d'Oro nel sud del paese, proclamata già nel 1874, dopo un periodo di associazione informale tra le popolazioni e il governo britannico.

 la regione Asante, comprensiva delle attuali regioni Asante e Bono-Ahafo ("Asante" e "Bono-Ahafo" sono i nomi secondo la grafia africana, "Ashanti" e "Brong-Ahafo" invece i termini anglicizzati) annessa come colonia e la regione detta dei Territori del Nord (comprensiva delle attuali Regione del Nord e Regione Superiore), annessa come protettorato, nel 1902. La regione Ashanti era la sede del regno omonimo, uno dei più celebri regni africani.

 il mandato inglese del Togo, assegnato alla Gran Bretagna dalla Società delle Nazioni dopo la fine dell'impero coloniale tedesco nella Seconda guerra mondiale.

Prima dell'arrivo dei portoghesi sulla Costa d'Oro, alla fine del XV secolo, esisteva un commercio fiorente tra questi territori dell'Africa occidentale e i territori più a nord affacciati sul mar Mediterraneo. Non è chiaro quando iniziarono questi traffici commerciali, ma sicuramente l'antico impero del Ghana (che non corrisponde geograficamente all'attuale) nacque tra il 300 e il 700 d.C. e conobbe il suo massimo splendore attorno al 992 d.C.

La storia del Ghana, a differenza di quella di altri paesi africani, è una storia di contatti relativamente produttivi tra europei e indigeni, anche se non mancarono conflitti e scontri. Lo sviluppo sociale raggiunto dal Ghana, unito all'azione di un leader carismatico, come Kwame Nkrumah, gli avrebbe permesso di diventare il primo paese dell'Africa nera a ottenere l'indipendenza.

Il termine Costa d'Oro dato alla zona costiera, la più ricca e importante del paese grazie ai suoi notevoli giacimenti d'oro, passò in epoca coloniale a indicare l'intero territorio dell'attuale Ghana. La colonia era considerata il "fiore all'occhiello" dell'Impero britannico in Africa.

Ghana era invece il nome di uno dei più antichi e potenti imperi africani, che in effetti si trovava nel Sudan occidentale. Kwame Nkrumah, primo presidente dell'epoca dell'indipendenza, lo scelse perché sarebbe stato “un’ispirazione per il futuro”.

Il Ghana prima del colonialismo – L’impero Ashanti

Gli Ashanti o Asante sono uno fra i più importanti gruppi etnici del Ghana. Furono una potente nazione, militarista e molto disciplinata.

L'Impero Ashanti fu uno stato pre-coloniale dell'Africa occidentale in quella che ora è la Repubblica del Ghana. Il suo impero si estese dal Ghana centrale fino al Togo e alla Costa d'Avorio odierni.

Gli antichi Ashanti migrarono in prossimità del fiume Niger nord-occidentale dopo la caduta dell'Impero del Ghana nel 1200.

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Intorno al XIII secolo, gli Ashanti e molti altri popoli si spostarono verso la zona delle foreste dell'attuale Ghana, fondando piccoli stati nei dintorni collinosi dell'attuale Kumasi1.

Durante il periodo d'oro dell'Impero del Mali, gli Ashanti si arricchirono attraverso il commercio dell'oro estratto nel loro territorio.

Sin dagli albori della storia Ashanti, l'oro veniva infatti commerciato con i grandi imperi del Ghana e del Mali, e da loro con gli arabi.

In seguito il regno Ashanti si espanse verso settentrione, conquistando diverse piccole nazioni e trasformandole in stati-vassallo, fra questi il più importante fu quello del popolo Abron, conquistato nel 1724.

Figura 6: stati e città nel sec. XVI in Africa.

Tuttavia l'avanzata verso nord venne arrestata da altre potenze della regione, così da capovolgere il movimento di espansione dirottandolo verso meridione che permisero agli Ashanti di conquistare le rotte commerciali che li misero in contatto con i mercanti olandesi presenti nella città di Elmina2.

Il regno Ashanti fu uno dei pochi stati africani a offrire una seria resistenza agli invasori europei. La Gran Bretagna combatté ben quattro guerre contro i re Ashanti tra il 1826 e il 1896, e ciò avvenne benchè, tra il XVIII e il XIX, l’impero abbia prosperato soprattutto grazie ai commerci con i mercanti europei insediati nella Costa d'Oro, con i quali scambiarono soprattutto oro e schiavi.

Nel 1900, gli inglesi sottomisero il regno facendolo diventare la colonia Costa d'Oro. La figura più amata nella storia ashanti fu Yaa Asantewaa, uno dei leader della resistenza contro il colonialismo inglese nel 1896.

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È una città del Ghana, capoluogo della regione dell'Ashanti. Per merito della sua flora variegata è soprannominata "The Garden City" del Ghana a causa delle sue numerose specie belle di fiori e piante. È collocata nella parte centro-sud del paese, a circa 250 km di strada dalla capitale Accra.

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È una città nella Central Region, affacciata sull’Oceano Atlantico. Si tratta del primo insediamento europeo nell’Africa

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Oggi la monarchia Ashanti continua ad esistere insieme ad altre unità sotto-statali tradizionali riconosciute dalla costituzione, all'interno dell'odierna Repubblica del Ghana.

La corona ereditaria Ashanti continua ad essere onorata dal popolo Ashanti, nonostante ora facciano parte dello stato del Ghana. Le abitazioni tradizionali di questo popolo, le ultime delle quali possono essere viste a nordest di Kumasi, sono state inserite nel 1980 nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

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24 Il Ghana sotto il colonialismo europeo

Nel 1471 i Portoghesi arrivarono in un villaggio che successivamente chiamarono Elmina, a sud del paese.

Cominciarono gli scambi commerciali con il potente capo villaggio e undici anni dopo costruirono il castello di St. George, il quale fu il primo di numerosi forti che vennero costruiti sulle coste dell'attuale Ghana. Dopo i portoghesi, arrivarono in successione inglesi, olandesi, svedesi e danesi ed infine di nuovo gli inglesi, i quali, conquistando Cape Coast, ebbero il controllo definitivo sui territori della Gold Coast.

I motivi per i quali il Ghana divenne il centro delle attività commerciali di molti stati europei nell'Africa occidentale, a differenza degli stati confinanti Liberia e Senegal, sono molteplici: prima di tutto il Ghana aveva ed ha la fascia costiera molto vicina ad alcuni depositi di oro importanti, ma questo non basterebbe a giustificare gli oltre 60 forti costruiti lungo le coste ghanesi e utilizzati per la maggior parte per la tratta degli schiavi. L'altro motivo è la natura fisica della costa stessa: la presenza di porzioni di costa rocciosa forma numerosi porti naturali, facilitando l'attracco delle navi la loro protezione e controllo. Inoltre erano di facile reperibilità molti materiali da costruzione utili per la costruzione delle fortificazioni.

Il periodo coloniale fu per il Ghana una stagione di sviluppo e innovazioni nel campo della tecnologia, dell’istruzione, dell’economia. Si trattava però di uno sviluppo pensato in rapporto agli interessi del capitalismo europeo, i cui benefici erano ripartiti in maniera diseguale all’interno della società e del territorio. In particolare, dopo la fine della tratta degli schiavi all’inizio dell’‘800, i commercianti europei che da secoli erano attivi nell’area chiedevano al paese di procurare nuovi prodotti e materie prime per il “commercio legittimo” . Il commercio tra europei e popolazione locale, così come lo sfruttamento delle risorse naturali da parte delle Compagnie europee, si svolgeva senza interferenze da parte del governo coloniale che si limitava a dare protezione ai capitalisti europei e a costruire le infrastrutture ad essi necessarie .

Figura 8: il castello degli schiavi di Cape Coast.

Uno dei primi prodotti a essere commerciati fu l’olio di palma. La grande risorsa agricola del Ghana divenne però la coltivazione del cacao, introdotta da missionari presbiteriani intorno alla metà del XIX secolo e diffusa in tutto il paese dal 1879 in poi.

Il malcontento popolare che precedette l’indipendenza del paese fu causato anche dal diffondersi di un’epidemia delle piante di cacao e dalla politica del governo di distruggere le piante infette senza fornire indennizzi. La coltivazione del cacao in epoca coloniale era infatti praticata quasi esclusivamente dalla popolazione locale, che però doveva vendere i suoi prodotti ai prezzi fissati dai commercianti europei, spesso inferiori a quelli stabiliti dal mercato mondiale.

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Altri prodotti da esportazione erano il legname e la gomma grezza. Importantissime risorse naturali del paese erano e sono i giacimenti minerari, oro e diamanti in primo luogo, ma anche manganese e bauxite. Sebbene i giacimenti di oro e diamanti fossero già conosciuti e sfruttati da molto prima dell’istituzione del governo coloniale inglese, sotto di esso cominciarono ad essere applicati metodi di estrazione industriale. Lo sviluppo delle vie di comunicazione iniziò in funzione delle esigenze di sfruttamento economico, per collegare quelle aree dell’interno ricche di risorse naturali con la costa, da dove i prodotti potevano essere messi sulle navi e trasportati verso l’Europa. La costruzione di strade si rivelò particolarmente positiva, in quanto necessitava di risorse più ridotte e di tempi meno lunghi rispetto a quella delle ferrovie e poteva avvenire anche attraverso compagnie private.

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Dopo la seconda guerra mondiale la popolazione ghanese cominciò a nutrire sempre più ostilità e insofferenza verso il governo coloniale. La propaganda bellica alleata, con la sua enfasi sulla democrazia e l’autodeterminazione dei popoli, era in contraddizione con lo stato di soggezione delle colonie, e la nuova Costituzione che il Ghana ottenne nel 1946 non andava incontro, se non in minima parte, alle richieste di partecipazione politica della popolazione. Infine, a questa situazione, simile a quella di altri paesi sottoposti al giogo coloniale nello stesso periodo, si aggiungeva in Ghana la fondazione di un cartello di compagnie commerciali europee, la cui politica di alzare i prezzi dei beni di importazione peggiorò le condizioni della popolazione e tolse ai commercianti locali ogni residuo margine di manovra.

Nel 1947 nacque perciò un partito politico, lo United Gold Coast Convention (UGCC), con lo scopo di combattere questo stato di cose. Il problema dell’UGCC era costituito dal fatto che i suoi dirigenti provenivano esclusivamente dagli strati sociali più elevati. Il partito aveva bisogno di un segretario a tempo pieno e, dato che nessuno dei suoi esponenti di primo piano era disposto a lasciare il proprio lavoro, la scelta cadde su Kwame Nkrumah, allora in Inghilterra.

Nel 1948 la polizia aprì il fuoco su una manifestazione pacifica ad Accra, uccidendo tre persone e ferendone altre. Le agitazioni e i disordini si diffusero in tutto il paese, provocando altri dodici morti e il governo coloniale, in risposta, arrestò sei dirigenti dell’UGCC, da allora detti “Big Six”, tra cui Nkrumah . La conseguenza degli arresti fu di peggiorare la situazione e di rendere più popolari i leader nazionalisti, che dovettero perciò essere rilasciati. Nello stesso periodo cominciò a diffondersi la malattia delle coltivazioni di cacao e gli agricoltori, costretti a tagliare le piante, cominciarono ad accusare le autorità di volerli rovinare.

L’11 giugno 1949 Nkrumah ruppe ufficialmente con l’UGCC e il giorno successivo diede vita al Convention People’s Party (CPP), Il 9 gennaio 1950 Nkrumah proclamò un grande sciopero con dimostrazioni che coinvolse tutto il paese. Alcuni tumulti che accompagnarono lo sciopero, detto “Positive Action” (azione concreta), diedero al governo la scusa per arrestare nuovamente Nkrumah.

Nel frattempo il 1 gennaio 1951 venne promulgata la nuova Costituzione. Il CPP criticò la Costituzione, sia perché Nkrumah chiedeva il pieno autogoverno, sia perché, ancora una volta, si privilegiava la rappresentanza attraverso le élites tradizionali. Nel febbraio 1951 comunque il partito decise di partecipare alle elezioni e il nuovo governatore, Sir Charles Alden, permise a Nkrumah, che era ancora in carcere, di competere per un seggio all’Assemblea. L’esito delle votazioni fu un trionfo per Nkrumah. Davanti a questa schiacciante vittoria, Alden decise di rilasciare Nkrumah insieme ad altri membri del CPP che erano stati arrestati, di nominarlo Leader of the government business e, l’anno dopo, Primo ministro. Una delle prime mosse di Nkrumah fu di modificare la Costituzione trasformando l’Assemblea Legislativa in una camera interamente eletta a suffragio universale. Nel ’54 nuove elezioni diedero una seconda nettissima vittoria al CPP. L’autogoverno era adesso una realtà, anche se il governatore manteneva il controllo dell’esercito, della polizia e della politica estera. Due problemi però rallentarono il

cammino verso la piena indipendenza: l’emergere di partiti regionalisti nella regione Asante e lo status del Togo sotto l’amministrazione fiduciaria britannica. Per sbloccare la situazione, il governo britannico propose di indire nuove elezioni e stabilì che, se la nuova Assemblea avesse votato una mozione in cui si chiedeva l’indipendenza, sarebbe stata accordata. Il CPP vinse ancora una volta a larghissima maggioranza e il parlamento inglese passò la legge che accordava l’indipendenza al Ghana. Sempre nel 1956 tramite un referendum la popolazione del Togo britannico manifestò la volontà di unirsi al Ghana indipendente. Nel 1957 il ministro delle colonie Lennox Boyd venne inviato in Ghana come mediatore e il governo Nkrumah con i partiti di opposizione

riuscirono finalmente a raggiungere un accordo. Figura 10: l’arco dell’indipendenza situato ad Accra.

Il 7 febbraio 1957 il Ghana Independence Act ricevette la firma della Corona e il 6 marzo 1957 il paese divenne una nazione indipendente in seno al Commonwealth. Il nome di Ghana fu scelto in sostituzione di quello europeo di Costa d’Oro.

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27 Gli anni del governo di Kwame Nkrumah

Uno dei primi obiettivi del governo Nkrumah fu quello di promuovere lo sviluppo del paese in modo che le sue risorse potessero essere usate per migliorare il benessere della popolazione, e non solo per produrre beni da esportare nei paesi sviluppati, come accadeva sotto il sistema coloniale. Era necessario che il Ghana diventasse meno dipendente dalle importazioni straniere e che il monopolio che le compagnie europee avevano detenuto in epoca coloniale in settori chiave come lo sfruttamento delle risorse naturali e il commercio venisse infranto. Il paese si dotò di una propria moneta, il Cedi, e di proprie istituzioni finanziarie come la Bank of Ghana, la banca centrale, o la Ghana Commercial Bank. Il Ghana National Trade corporation segnò l’ingresso dello Stato nell’ambito del commercio. Nkrumah, che si definiva socialista , creò un sistema economico misto in cui il forte interventismo statale non cancellava il ruolo dei privati. Nei primi anni dell’autogoverno il paese si trovava in condizioni economiche favorevoli, grazie alle consistenti riserve in moneta straniera, al basso debito estero e alla salita del prezzo del cacao sul mercato mondiale, che permisero di mettere a segno significativi successi.

Figura 11: fotografia di Kwame Nkrumah.

Il primo settore da riorganizzare era quello agricolo: fino ad allora, nonostante l’ambiente favorevole, il Ghana non aveva raggiunto l’autosufficienza alimentare. Ovviamente, pur cercando di diversificare le coltivazioni, il governo non poteva trascurare la grande risorsa del paese: il cacao. La politica del governo coloniale di distruggere le piante di cacao malate venne mantenuta ma allo stesso tempo vennero corrisposti indennizzi e incentivi agli agricoltori. Le competenze del Cocoa Marketing Board vennero accresciute. Per rompere il monopolio delle compagnie straniere venne creato un ente statale che acquistava il cacao a prezzi fissi: quando questo prezzo era inferiore a quello di mercato, i profitti venivano utilizzati per finanziare importanti progetti sociali. Furono incoraggiati l’introduzione di nuove colture e l’allevamento, cercando allo stesso tempo di modernizzare il settore attraverso la

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Per dare la possibilità alla popolazione di procurarsi i fondi necessari venne creata una banca dell’agricoltura.

Per fare fronte alle necessità energetiche che l’industrializzazione imponeva, Nkrumah si lanciò in uno suoi progetti più ambiziosi: una grande diga presso Akosombo, sul fiume Volta, i cui impianti idroelettrici avrebbero fornito al paese energia elettrica a basso costo, mentre il grande lago artificiale avrebbe avuto un impatto positivo sulla pesca e l’irrigazione. Per realizzare la diga il presidente fu costretto a chiedere aiuti stranieri, in particolare americani, ma riuscì comunque a finanziare il progetto per il 50% con capitali nazionali. La diga venne inaugurata nel gennaio 1966, appena un mese prima della caduta di Nkrumah. Un altro imponente progetto del governo fu la creazione di un secondo porto artificiale presso una città industriale costruita anch’essa dal nulla: Tema, a 20 km da Accra. I trasporti e le comunicazioni furono potenziati ed espansi.

Parallelamente allo sviluppo economico, il regime di Nkrumah cercò di promuovere quello dei servizi sociali. Venne varato un Accelerate Development Plan of Education e i progressi furono impressionanti: se nel 1951 c’erano nel paese 1.053 scuole elementari per un totale di 153.360 iscritti, nel 1961 le scuole erano 8.144 e gli iscritti 1.137.495. Nacquero due nuove università a Kumase e a Cape Coast , in aggiunta all’università di Accra. Venne posta attenzione anche sull’istruzione degli adulti: vennero organizzati non solo corsi in cui si insegnava a leggere e scrivere ma anche corsi di economia, storia, geografia, letteratura etc. Il governo si proponeva di

Figura 13: diga di Akosombo. creare un sistema educativo che non fosse finalizzato, come accadeva in epoca coloniale, solo a formare quadri per l’amministrazione, ma anche i tecnici e le figure professionali necessarie a un paese che voleva modernizzarsi. Particolarmente urgente era diffondere la preparazione nell’ambito della medicina: a questo scopo vennero create una scuola ad Accra e una facoltà di farmacia a Kumase. Il governo Nkrumah aveva non solo ampliato gli ospedali dell’epoca coloniale, ma anche costruito nuovi ospedali, sia nelle città (Kumase, Sekondi) sia nei centri rurali, fino ad allora tagliati fuori dai principali servizi sociali. Altre iniziative per promuovere il benessere della popolazione furono la creazione di enti di edilizia popolare per far fronte alla massiccia urbanizzazione e l’estensione alle campagne della rete idrica e dell’energia elettrica.

Nel complesso, nel periodo che va dalla conquista dell’autogoverno nel 1951 alla caduta di Nkrumah, il Ghana fece senza dubbio straordinari passi in avanti. Ma i programmi di sviluppo imposero anche un peso alle finanze del paese, peso che, unito agli sprechi che l’eccessiva ambizione del presidente generò e alla diffusione della corruzione, si rivelò a un certo punto insostenibile. Dal 1954 in poi il prezzo del cacao aveva cominciato a scendere, con inevitabili effetti negativi sull’economia del paese. Il deficit della bilancia dei pagamenti aumentava e l’inflazione assunse proporzioni massicce negli ultimi anni del governo Nkrumah. Durante i suoi anni di governo Nkrumah promosse una politica estera ambiziosa, che mirava a fare del Ghana uno dei paesi-guida dell'Africa negli anni della decolonizzazione e a promuovere un'unione di tipo federale tra gli stati africani. Negli anni immediatamente successivi all’indipendenza il Ghana ospitò una serie di conferenze di portata continentale: la più importante, nel 1958, fu la prima conferenza degli Stati Africani Indipendenti . Nello stesso anno si tenne una conferenza a cui parteciparono i movimenti nazionalisti che stavano lottando per la libertà dei loro paesi. Nel ’59 fu la volta di un incontro dei sindacati

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africani e nel ’60 un altro vertice di capi di stato discusse alcuni dei problemi politici più urgenti che investivano il continente.

Nel 1958 il Ghana si offrì di aiutare la Guinea che, avendo rifiutato di entrare nella Comunità progettata da De Gaulle, si era trovata isolata e privata dei sostegni francesi. Nel novembre i due paesi tentarono anche di instaurare una federazione che restò più che altro sulla carta e si sciolse poco dopo.

La politica estera di Nkrumah non fu però coronata da successo e i costi che imponeva al paese contribuirono ad alienare il presidente dall’appoggio della popolazione.

Il sempre maggior distacco tra il popolo del Ghana e Kwame Nkrumah fu dovuto anche alla piega autoritaria che la sua politica interna aveva preso. I primi provvedimenti che restringevano le libertà politiche nel paese furono una risposta alle agitazioni regionaliste e secessioniste che avevano accompagnato l’indipendenza: il Deportation Act, che permetteva di espellere dal paese i cittadini stranieri che sostenessero e finanziassero le opposizioni e l’Avoidance of Discrimination Act, entrambi del 1957. Ma il vero colpo alla libertà di opposizione venne dal Preventive Detention Act del luglio 1958, che permetteva di incarcerare, per un periodo non superiore a cinque anni, sulla base di semplici sospetti, chi fosse accusato di azioni contro la sicurezza del paese. Il Preventive Detention Act fu varato in una situazione di tensione, nel timore che gruppi di opposizione stessero progettando un colpo di stato. Ma negli anni seguenti invece di essere abrogato fu rafforzato, e ne furono vittime anche protagonisti della lotta per l’indipendenza, oltre a esponenti dello stesso CPP. Gli atti terroristici contro il governo aumentarono anziché diminuire. Nkrumah stesso sfuggì per un soffio a due attentati.

Nel 1964 Nkrumah, tramite un referendum, fece proclamare il CPP, di cui aveva assoluto controllo , partito unico del Ghana, e se stesso presidente a vita.

Il Ghana dopo Nkrumah – Una stagione dei colpi di Stato e brevi intermezzi costituzionali

La conseguenza di questa situazione di disagio fu che il 24 febbraio 1966, mentre Nkrumah era impegnato in una missione di pace, l’esercito e la polizia annunciarono la sua estromissione dal potere, la sospensione della Costituzione e la formazione di un governo militare provvisorio. Non ci fu praticamente resistenza. La giunta militare che aveva estromesso Nkrumah dichiarò di voler restaurare, dopo una fase di transizione guidata da un Consiglio di Liberazione Nazionale (NLC), un governo civile e democratico.

Nel 1969 in effetti il Ghana vide il ritorno delle elezioni libere (Seconda Repubblica). A vincere fu il Progress Party, guidato da Kofi Busia, il vecchio oppositore di Nkrumah, che poco dopo divenne primo ministro. Il governo, che voleva preservare le libertà democratiche, si trovava però a fare i conti con una grave crisi economica. Nel 1971 Busia intraprese una politica di svalutazione della moneta ma non riuscì a controllare l'aumento dell'inflazione.

Il partito al potere perse l'appoggio della popolazione e nel 1972 si ebbe un secondo colpo di Stato incruento, guidato dal generale Ignatius Kutu Acheampong, dopo il quale si istituì un Consiglio Nazionale di Salvezza, quasi interamente composto da militari. Il Consiglio fece promesse di sviluppo economico, ma nei fatti il malgoverno aumentò e la corruzione divenne rampante.

Nel 1977 il nuovo governatore Acheampong annunciò una serie di riforme politiche che avrebbero rafforzato il suo potere personale. Lavoratori e studenti lanciarono scioperi e dimostrazioni contro il governo, fino a che nel luglio 1978 il capo di stato venne fatto arrestare da uno dei suoi collaboratori, , il tenente generale Frederick William Kwasi Akuffo, che lo sostituì come capo dello Stato e del governo militare promettendo il ritorno a un regime civile e democratico, ma non riuscì a tenere sotto controllo i problemi economici e i militari corrotti. Nel 1979 venne rovesciato e giustiziato da un gruppo di ufficiali di grado inferiore, uniti nell'Armed Forces Revolutionary Council (AFRC).

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L'AFRC cercò di risolvere il problema della corruzione con le maniere forti, creando tribunali speciali che giudicavano sommariamente e condannavano a lunghe pene detentive gli ufficiali e i funzionari civili sospettati di malgoverno. Dovette però accettare la Costituzione democratica e permettere che si tenessero elezioni nel settembre del '79 (Terza Repubblica).

Il nuovo governo rispettò le regole democratiche e i diritti umani ma non riuscì a migliorare la situazione economica del paese e l'aumento delle disuguaglianze sociali. Nel 1981 venne abolita la democrazia e si istituì un Consiglio Nazionale di Difesa.

Nei primi anni Novanta il Ghana vide una ripresa degli scontri tribali nel nord del paese, ai confini con il Togo.

Il ritorno della democrazia

Nel 2000 il Ghana è tornato alla democrazia. Le elezioni libere hanno visto la vittoria di John Kufuor e del suo NPP (New Patriotic Party). Kuofor ha mantenuto la sua promessa di non interferire nella libertà della stampa e dei media.

Numerosi ex collaboratori del precedente governo sono sotto processo per presunte violazioni dei diritti umani.

Nei suoi quattro anni di governo, Kufuor ha intrapreso azioni volte a migliorare la condizione del Ghana ed a ridurre il debito estero e il debito pubblico del paese, entrando nel 2001 nell’ambito del progetto di risanamento economico promosso dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Mondiale. I risultati sono stati buoni.

Nel 2009, John Atta Mills ha assunto l'incarico di presidente con una differenza di circa 40.000 voti (0,46%) tra il suo partito, il National Democratic Congress, e il New Patriotic Party; per la seconda volta il potere è stato trasferito da un leader legittimamente eletto ad un altro. Il Ghana ha così ottenuto lo status di democrazia stabile.

2.2 Geografia del Ghana

Dati generali

Il Ghana è situato pochi gradi a nord dell'Equatore ed è attraversato dal Meridiano di Greenwich.

Con un'area complessiva di 238.540 km² (di cui il 3,5% coperta da acqua), ed è il 77º paese del mondo per superficie.

Punti estremi

Sud: Capo Three Points (4°44' N - 2°05' O) Est: Kofikrom (6°36' N - 3°15' O)

Nord: Yasuntinga (11°10' N - 0°16' O) Ovest: Avoeme (6°07' N - 1°12' E) Confini

Ovest: Costa d'Avorio (668 km) Nord: Burkina Faso (548 km) Est: Togo (877 km)

Sud: Golfo di Guinea (537 km)

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31 Figura 15: mappa geografica del Ghana. Morfologia

Le coste del Ghana sono generalmente basse e sabbiose.

Nella parte meridionale del paese si estende un'ampia fascia pianeggiante solcata da numerosi corsi d'acqua, che favoriscono le colture di cacao e caffè.

La fascia costiera si estende in tutta la zona nord-ovest e subito a nord si trova una cintura di foreste prima di arrivare nella parte più a nord dove si trova una zona con savana di tipo secco.

Il Ghana è in gran parte costituito da pianure o da altipiani collinari di dimensioni trascurabili (100-300 metri s.l.m); il rilievo più alto è, infatti, il Monte Afadjato con i suoi 885 metri di altezza.

Ad oriente, lungo il confine togolese, sono situate le propaggini dei Monti Togo mentre, ad occidente, lungo il confine ivoriano si trova il Kwahu Plateau, un altopiano che dal confine stesso arriva fino alla zona centrale del paese.

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32 Idrografia

L'elemento dominante dell'idrografia del Ghana è il Bacino del Volta situato nella zona nord-est e costituito dai fiumi Volta e Volta Bianco, dal lago Volta e da altri bacini minori.

Il fiume più lungo è il Volta Bianco, che nasce nel Burkina Faso; importante è anche l'Oti, che nasce nel Togo e forma uno dei bracci del lago Volta.

Il fiume Volta (importante soprattutto per la notevole portata) mette in collegamento il lago omonimo con il Golfo di Guinea.

I laghi principali sono il Volta, il Keta Lagoon, il Songaw Lagoon e il Tanoè.

Insolito e degno di nota è il lago nel cratere meteoritico Bosumtwi, nell'entroterra.

Flora e fauna

Gran parte della vegetazione originaria è stata purtroppo distrutta per lasciare posto all' agricoltura. Al sud, dove è ancora presente la foresta tropicale, prevalgono il mogano e il cedro.

L'intera parte settentrionale e parte di quella centrale sono occupate dalla savana, con rari arbusti e pochi alberi.

Dei pochi animali selvatici presenti si ricordano l'elefante, l'antilope, la iena, il leopardo e varie specie di scimmia. I più diffusi rettili sono il pitone e il cobra.

Figura 16: mogano. Figura 17: cedro. Clima

Il Ghana ha un clima generalmente tropicale, con forti variazioni di temperature e precipitazioni in funzione della distanza dal mare. Il mese più freddo è quasi ovunque marzo, e il più caldo agosto, con una media annuale intorno ai 26 °C.

L'escursione termica è più accentuata nella regione secca a nord rispetto alla parte umida e mitigata dalla presenza dell'oceano a sud.

Nella regione settentrionale, da marzo a settembre si ha la stagione delle piogge, mentre la siccità causata dal vento sahariano Harmattan può durare anche dai 4 ai 6 mesi. Il vento Harmattan, infatti, soffia da nord-est durante la stagione secca portando molta sabbia al punto tale da ridurre la visibilità, in alcuni momenti, a meno di 1 km.

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Nelle zone centrali e meridionali (più vicine quindi alla costa), le precipitazioni si concentrano fra aprile e giugno e fra settembre e novembre, in particolare lungo il litorale occidentale.

Figura 18: Harmattan.

Demografia

Il Ghana ha una popolazione di 24.339.838 abitanti ospita oltre 100 gruppi etnici diversi. Tuttavia, a differenza di molti altri paesi africani, in Ghana non hanno avuto luogo conflitti etnici.

Popolazione3

 tasso di crescita della popolazione: 1,79%  percentuale popolazione urbana: 33%

 struttura della popolazione per età: 0-14 anni - 41,18% (uomini 4.123.317; donne 4.068.786); 15-64 anni - 55,35% (uomini 5.455.577; donne

5.555.278);

65 anni e più - 3,47% (uomini 328.809; donne 362.247)  tasso di natalità: 25,84 nascite/1.000 abitanti (stima 2003)

 tasso di mortalità: 10,53 morti/1.000 abitanti (stima 2003)  tasso di immigrazione: -0,83 migranti/1.000 abitanti (stima 2003)  maggiori divisioni etniche:

cittadini ghanesi per nascita 92,1% (di cui: Akan 49,1%; Mole Dagomba 16,5%; Ewe 12,7%; Ga-Dangme 8%)

non-ghanesi 7,9%

3

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34 Indici di sviluppo umano4

 tasso di mortalità infantile: 57 per 1.000 nati vivi  morte per parto: 210 per 100.000 nascite

 speranza di vita alla nascita: 56,2 anni uomini; 59,3 anni donne  tasso di fertilità; 4,5 figli per donna

 tasso di alfabetizzazione: 74,8% (uomini 82,7%; donne 67,1%)  accesso all'acqua potabile: 91% (aree urbane), 64% (aree rurali)  indice di sviluppo umano: 0,567

Forza lavoro (la popolazione in età lavorativa è del 48%): 5 4,1 milioni di persone impegnate, di cui:

 agricoltura e pesca 55%; industria 18,7%; vendite e clero 15,2%; servizi, trasporti e comunicazioni 7,7%; liberi professionisti 3,7%

Religioni

Nel corso della colonizzazione europea, alla tradizionale religione animista si è sovrapposto il Cristianesimo, dando luogo a particolarissime forme di sincretismo6.

Se oggi infatti circa la metà della popolazione frequenta chiese cristiane, non per questo essa rinuncia a credere al pantheon delle divinità africane.

La religione più diffusa è comunque il Cristianesimo (52% della popolazione), praticato soprattutto nella parte meridionale del paese, dove sorsero i primi insediamenti coloniali e dove è concentrata la maggior parte della popolazione.

Figura 19:Wesley Methodist Cathedral, Kumasi.

L'Islam si colloca al secondo posto (35%), ed è diffuso principalmente nell'entroterra settentrionale. Segue l'animismo che è dichiarato propria religione dal 13% della popolazione: non bisogna dimenticare comunque che spesso molti ghanesi che si dichiarano cristiani o musulmani mantengono parallelamente alcuni culti animisti tradizionali.

Lingue

Il Ghana ha 47 lingue locali. La lingua inglese è la lingua ufficiale del paese e predomina nel governo e negli affari, anche se la maggior parte dei ghanesi parla almeno una lingua locale.

Figura 20: la moschea di fango di Larabanga7.

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Censimento dell’anno 2001.

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Censimento eseguito nell’anno 2000.

6

Sincretismo può essere considerata qualsiasi tendenza a conciliare elementi culturali, filosofici o religiosi eterogenei appartenenti a due o più culture o dottrine diverse.Il termine è applicato soprattutto nella scienza e storia delle religioni, in cui indica quel complesso di fenomeni e concezioni costituite dall'incontro e dalla fusione di forme religiose differenti.

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35 Amministrazione

In Ghana sono presenti dieci regioni amministrative suddivise in 138 distretti, ognuno con la propria assemblea. Al di sotto dei distretti sono presenti diversi tipi di consigli, tra cui 58 consigli cittadini, 108 consigli di zona, 626 consigli di area e 16.000 comitati unitari a livello più basso.

Le regioni amministrative sono: 1. Ashanti 2. Brong Ahafo 3. Centrale 4. Orientale 5. Grande Accra 6. Settentrionale 7. Nordorientale 8. Nordoccidentale 9. Volta 10.Occidentale

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36 Sistema sanitario

A partire dal 2009, la speranza di vita alla nascita è di circa 59 anni per i maschi e 60 anni per le femmine con una mortalità infantile del 51 per 1000. Il tasso di natalità è di circa 4 bambini nati per donna.

Ci sono circa 15 medici e 93 infermieri ogni 100.000 persone. Nel 2003 il 4,5% del PIL del paese è stato speso per la sanità.

Politica

Oggi il Ghana è una repubblica presidenziale, in cui il presidente e il parlamento vengono eletti a suffragio universale ogni quattro anni. È ancora in vigore la pena di morte.

2.3 La scuola in Ghana

Il tasso complessivo di alfabetizzazione è del 65% sul totale della popolazione, con gli uomini al 71,7% e le donne al 58,3%.

Il sistema d'istruzione ghanese è suddiviso tra scuole primarie, secondarie, superiori e università. Il sistema educativo attinge dal modello britannico e si struttura in tre livelli:

• Basic Education, articolata in sei anni di Primary School e tre anni di Junior Secondary School;

• Secondary Education, che offre la possibilità di scegliere tra la Senior Secondary School (simile ai nostri licei), la Technical School (istituti tecnici) e la Vocational School (scuole professionali);

• Higher Education, distinta in universitaria e tecnico-professionale (politecnici, istituti professionali e magistrali). I politecnici offrono corsi di durata variabile e rilasciano un Ordinary Diploma (DBS) per i corsi inferiori a tre anni, un Higher National Diploma (HND) per i corsi triennali.

Oggi il Ministero dell’Educazione dichiara la presenza delle seguenti scuole pubbliche sul territorio: 21.530 primary school, 6.418 junior secondary school, 474 senior secondary school, 23 technical institute e 5 università.

La scuola è frequentata da circa tre milioni di persone: 2 milioni nella primary school, 700.000 nella junior secondary school, 200.000 nella senior secondary school, 25.000 negli istituti tecnici e nelle vocational school e 40.000 nelle università.8

Tabella 1: distribuzione degli studenti per tipologia di scuola.

8

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Il numero di studenti, soprattutto a livello della scuola primaria, è molto più alto nel Paese rispetto a quello mostrato nel grafico (che include solo le scuole pubbliche), grazie allo sforzo di istituzioni confessionali e umanitarie, che gestiscono scuole in tutto il Ghana.

Per la maggior parte dei ghanesi, l'accesso all'istruzione primaria e secondaria è relativamente facile. L'alto numero attuale di Istituti scolastici mostra un significativo sviluppo rispetto all'unica Università e alle poche scuole primarie e secondarie che esistevano al momento dell'indipendenza, nel 1957.

Per l'istruzione scolastica nell'ultimo decennio il Ghana ha speso tra il 28 e il 40 per cento del suo bilancio annuale.

Tutto l'insegnamento è svolto in lingua inglese per lo più da qualificati insegnanti ghanesi.

La didattica, a livello di scuola elementare o di base, comprende l’insegnamento della lingua e della cultura inglese e ghanese; si studiano poi matematica, studi ambientali, studi sociali e, come terza lingua, il francese, scienze integrate o generali, pre-competenze professionali e pre-competenze tecniche, religione ed etica, nonché attività fisiche come musica, danza e educazione fisica.

Il curriculum della Senior High School prevede sia insegnamenti di base sia a scelta; gli studenti devono comunque seguire quattro insegnamenti fondamentali tra lingua inglese, matematica, scienze integrate (compresa Scienza, Agricoltura e Studi ambientali) e studi sociali (Economia, Geografia, Storia e Ordinamento politico).

Gli studenti di scuola superiore devono scegliere anche tre materie da cinque programmi disponibili: Agricoltura, Programma generale (opzione tra Scienze e Arte), Business Program, Programma professionale e Programma tecnico.

Oltre a più scuole primarie e secondarie che seguono il sistema scolastico ghanese, ci sono anche le scuole internazionali come la Ghana International School, e la Takoradi International School.

Con una percentuale pari all'83%, il Ghana ha attualmente uno dei più alti tassi di scolarizzazione in Africa occidentale.

In questo periodo circa 500.000 bambini rimangono ancora fuori dalla scuola a causa della mancanza di risorse in termini di costruzione di scuole, forniture di libri di testo e formazione adeguata di nuovi insegnanti.

Secondo il Millennium Development Goals9, le risorse aggiuntive necessarie per costruire un

effettivo settore educativo nello stato del Ghana sarebbero le seguenti10:

Tabella 2: risorse necessarie per un effettivo settore educativo.

Attualmente il Governo sta realizzando una revisione dell’intero sistema educativo ghanese, destinandovi il 19,9% della spesa pubblica. Ma, nonostante gli indiscussi sforzi governativi, le carenze restano considerevoli e i costi pro-capite per l’educazione continuano ad aumentare. Le scuole per mancanza di fondi e di spazi adeguati, non riescono a rispondere alle nuove richieste del mercato e a formare veri professionisti.

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Obbiettivi di sviluppo del millennio.

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38 Università

L’Africa è un enorme continente con 53 Paesi e una popolazione di più di 700 milioni di abitanti, dei quali il 50% ha un’età inferiore ai 20 anni. La domanda di educazione di livello universitario nel continente è elevata. Tale domanda scaturisce dalle seguenti cause principali:

- un’ampia percentuale di coloro che si diplomano, in linea teorica, non possono iscriversi al livello educativo universitario per mancanza di risorse economiche;

- limitati budget governativi dovuti al concorrere di necessità più impellenti; - l’onerosità dell’istruzione universitaria privata;

- un’ampia forza lavoro che necessita di una qualificazione delle proprie competenze unitamente a un crescente isolamento dell’Africa dalla società globale dell’informazione.

In merito all’istruzione universitaria, il Ghana conta oggi cinque università statali: • University of Ghana (Legon, fondata nel 1948);

• University of Science and Technology (Kumasi, fondata nel 1951); • University of Cape Coast (Cape Coast, fondata nel 1961);

• University College of Education (Winneba, fondata nel 1992); • University for Development Studies (Tamale, fondata nel 1993).

La più antica università in Ghana, la University of Ghana, fondata nel 1948, ha avuto un totale di circa 29.754 studenti nel 2008.

Kofi Annan, ghanese, primo africano nero segretario generale dell'Onu nel 1997, riconfermato nel mandato nel 2008; dal 2008 è il cancelliere della University of Ghana.

La Kwame Nkrumah University of Science and Technology, la seconda università fondata nel Ghana, è la più importante università scientifica e tecnologica dell'Africa occidentale.

Le cinque università sono lontane l’una dall’altra e offrono una copertura limitata del territorio. Non solo: le lunghe distanze e l’esiguità delle vie di comunicazione e dei mezzi di trasporto rendono difficile il raggiungimento delle sedi di studio.

Il modello delle università presenti attinge sempre da quello britannico, sono quindi strutturate come un campus, comprendente al suo interno tutte le funzioni necessarie alla vita universitaria.

Figura 22: university of Ghana – Legon.11

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2.4 Abitare in Africa

I villaggi

L'Africa rurale del passato e quella contadina attuale era composta da società “di piccola scala”. La maggior parte delle famiglie viveva di ciò che esse stesse producevano: agricoltura o allevamento. Era quella che oggi chiamiamo “economia di sussistenza”.

Ogni piccolo gruppo sociale riservava la maggior parte delle proprie energie e le indirizzava alla conservazione e alla riproduzione della propria vita. Queste società avevano chiara la concezione di un mondo in delicato equilibrio fra l'uomo e le forze della natura.

La casa, la famiglia e il rispetto degli anziani garantivano la solidità della tradizione, la quale, come in tutte le società contadine, veniva alimentata attraverso proverbi e superstizioni.

La casa era ed è il centro della vita familiare. Per i Talensi12 del Ghana “I na nye yiri (avrai una casa)” era la miglior benedizione che potesse provenire dagli spiriti degli antenati, mentre “U ku nye yiri (non vedrai casa tua)” era la peggior minaccia che si potesse fare a un bambino ribelle. Tutto ciò riguarda le tradizioni di un mondo contadino che appartiene al passato, benché, per certi versi, sopravviva ancor oggi e benché abbia trasferito molte credenze e abitudini nella cultura degli odierni abitanti delle città, non solo in Africa.

La parentela è sempre stata una base importante per la formazione dei gruppi sociali. Essa si esprime con la vicinanza fisica: i membri dello stesso clan occupano un territorio definito. All’interno di questo, il numero delle famiglie può variare, come le dimensioni e la composizione di ogni famiglia.

Figura 23: tipi di habitat rurale in Africa.

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Figura 24: tipi di abitazioni rurali in Africa.

Il tracciato del villaggio

La parola villaggio è in un certo senso forviante quando si riferisce alla realtà africana. In molti luoghi i villaggi sono comunità di persone, più che gruppi di abitazioni, tanto che certi villaggi non sembrano esistere fisicamente. Talvolta si può vedere un'unica grande casa, nella quale vive un intero clan o gruppo parentale.

Di solito i villaggi africani esprimono, nel proprio aspetto spaziale, la struttura sociale della popolazione che li abita. Le relazioni variano nel tempo con le nascite, i matrimoni o le morti, ma la struttura generale rimane costante.

Inoltre, la natura non duratura delle costruzioni permette un rapido adattamento al mutamento delle situazioni famigliari. Per esempio, un villaggio in cui muore il capo può avere l’esigenza di orientare di nuovo tutte le abitazioni verso la casa del nuovo capo. Villaggi e case sono infatti costruiti “indosso” alla gente e ai gruppi sociali, non esiste il concetto opposto, ovvero che la gente possa adattarsi a vivere in case, in villaggi, in spazi precostituiti e non adeguati alla realtà sociale. Secondo la tradizione, l’ambiente costruito è pianificato con grande attenzione, seguendo principi pratici, ma anche direttive di natura religiosa e tabù.

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La disposizione ideale di certi villaggi deriva da significati simbolici, altri invece hanno una distribuzione simmetrica.

La più comune, in uso soprattutto nell’Africa meridionale, è un cerchio di case rotonde intorno ad uno spazio centrale. In Africa centrale si trovano piuttosto simmetrie assiali, a ferro di cavallo, a forma quadrata.

Figura 25: schema tipico di un villaggio.

La casa

Abbiamo parlato della disposizione delle case all'interno di un villaggio; vediamo ora come sono organizzate le unità di vita familiare al loro interno.

L'abitazione familiare raggruppa solitamente posti letto per tutti i componenti, un luogo per cucinare, granai per le scorte di cibo e ricoveri notturni per gli animali domestici (ovini e polli), spazi per il pranzo, per le attività artigianali e per momenti di svago. Quando il tempo lo permette, gran parte di queste attività si svolge all'aria aperta. Gli spazi aperti sono parte integrante della casa, con scopi funzionali e non solo decorativi. La cucina, il pranzo e le altre attività diurne richiedono ombra, ma sono più gradevoli all'aperto, con la ventilazione naturale, piuttosto che in un ambiente chiuso.

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Le dimensioni del gruppo familiare non corrispondono a quella che noi consideriamo la famiglia, ma possono cambiare da un gruppo di popolazione all’altro. Secondo la disposizione più comune, ogni raggruppamento familiare consiste di diverse costruzioni separate. Ognuna di queste, più che una “casa”, è in effetti una “stanza” multifunzionale comprendente cucina, camera del capofamiglia e quella di una moglie e il granaio. Esistono, e non sono infrequenti, locali a doppio uso. I bambini piccoli possono dormire sopra il granaio, l’alloggio di una donna può contenere anche la cucina; in questo caso, si ottiene una miglior protezione contro gli insetti infestanti, grazie allo strato di fuliggine che si

deposita sotto il soffitto. Figura 26: esempio di una casa tipo africana.

Osservando dall’esterno i locali di una casa, essi appaiono simili tra loro. Solo i granai si possono distinguere; acquistano inoltre un rilievo di maggiore importanza, specialmente nelle regioni più aride. L'abitazione, nell'Africa sub sahariana, corrisponde a un'architettura totale, con la quale cioè “si dice tutto”: essa riflette infatti le condizioni dell'ambiente, le definizioni dei rapporti economici e sociali, i valori fondamentali.

Esistono alcuni caratteri comuni tra i diversi tipi di abitazione, che si possono così riassumere:

– il primo è che queste costruzioni sono a misura d'uomo; il corpo umano ne determina le dimensioni e le proporzioni;

– Il secondo è che le abitazioni materializzano nello spazio i rapporti sociali fondamentali. Lo spazio abitato diviene, per così dire, una descrizione della società.

La casa africana, infatti, non realizza una struttura rigida, ma si pone in sintonia con l'ordine dell'universo, doppiamente legata alla società e al mondo.

Essa viene costruita materialmente e spiritualmente, costituendo uno spazio reale e simbolico. Le decorazioni, per esempio, nono sono puramente estetiche, ma costituiscono una “scrittura” che fa della casa un libro, un archivio di tradizione e di storia.

Confrontiamo l’abitazione tipica africana e quella occidentale.

Nella casa occidentale, oggi, la cucina è come un laboratorio con un'unica funzione: quella di preparare gli alimenti. Così, in Europa, la superficie di una cucina si è progressivamente ridotta.

Questa riduzione è la conseguenza diretta di una struttura socio-economica la quale, più che ai bisogni dell'uomo, guarda al rapporto costo-rendimento di tutti gli spazi, una caratteristica propria della società industriale. In Africa, l'essenziale di una cucina non sta nella sua “funzionalità”. Lo spazio di una cucina racconta il vissuto e costituisce il perno fra il dentro e il fuori, è il luogo trasparente e aperto di una casa.

Figura

Figura 7: mappa territorio Ashanti.
Figura 8: il castello degli schiavi di Cape Coast.
Figura 13: diga di Akosombo.            creare  un  sistema  educativo  che  non  fosse  finalizzato,  come  accadeva  in  epoca  coloniale,  solo  a  formare  quadri  per  l’amministrazione,  ma  anche  i  tecnici  e  le  figure  professionali  necessarie
Figura 18: Harmattan.
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