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IN OCCASIONE
-DEL SOLENNE INGRESSO
DELL'ILLUSTRISS. E
REVERENDI*». MONSIGNORE
RANIERI ALLTATj?
ARCIVESCOVO DI PISA
PRIMATE DELL' ISOLE DI CORSICA E SARDEGNA ED IN ESSE LEGATO NATO
&c. &c.NELLA SUA CHIESA PRIMAZIALE
%L
GIORNO
7.DICEMBRE
1806.
LA PATRIA ESULTANTE
Seconda Edizione.
PISA
Dalla Stamperìa Pieraccini
CON A
PPROVA
ZIONE
'.AL METROPOLITA E PRIMATE PISANO
MONSIGNORE ARCIVESCOVO
RANIERI ALLIATA
uando
1'ottimo vostro Antecesso-
>Lre ascese a quella Cattedra lumi-
nosa
,sulla quale
ipubblici voti da ben quattro secoli sospiravano alcun valoro- so concittadino
,che riviver facesse le
memorie illustri ed
ilpatrio amore dei Gauienzi
,delli Uberti
,dei Gerardi
,dei Daibefrti, dei Pietri, dei Federici, Fan-
ti
co desiderio parve a ragione finalmen-
LA PATRIA
IV
re appagato. Ma quando quel Pastor
benemerito
,chiamato
lillecorone delle
sue virtù e dei giorni suoi, ci fu tolto, sorvolava fra le lacrime universali un
secreto pensiero lusingatore, che in gran parte ristorava la fatai perdita, e rad-
doppiava le cadenti speranze
.E fu al-
lora
,che
ilvostro Nome
,già scritto sul cuor di tutti, suonò d'una sola voce concorde, ed ogni ordine ed ogni ceto
si
applaudirono a vicenda di così fortu- nata unanime acclamazione.
Ecco, Primate amplissimo,
ibenau- gurati prelùdj
,fra
iquali ansiosamente
vi accoglie la santa Chiesa Pisana, vo-
stra novella Sposa. Figlio suo prediletto, nutrito fra
liesercizi immacolati del Santuario, e sua cara parte, vi mirò lie-
tissima sulla cospicua Sede Volterrana
quasi a disporvi per quella più sublime
elevazione, cui pur giungeste. Qual
fi-V
(lucia non deggiono ispirare nei vostro grand' animo e le avventurose dimostra- zioni del presente, e le ricordanze glo- riosissime del passato
!Questa celebre Chiesa, che sorse sul sangue invitto di tanti Atleti Concittadini
,e che coeta- nea alla ferma Pietra, colonna, e fon-
damento di verità, crebbe, fiorì, senza interruzione, senza errore, sempre inti-
mamente congiunta
,sempre del Vatica-
no benemerita, e perciò in ogni tempo
splendidamente da esso onorata
,questa Chiesa istessa
,mentre vi presenta
ime- morandi suoi fasti, onde farvi tesoro dei
più insigni domestici esempi di pietà
,
di vigilanza
,d' onore
,vi addita insieme
i
coronati nomi di quei vostri celesti
Eroi
,che come lucide Stelle brillano sulle vetuste spade famose, e fra
irari
genj del Foro
,e dei Licèo
,di cui fa
nobil pompa l'inclita vostra Prosapia.
VI
Sia d'altra età l'annoverare le pa- terne cure e le mirabili prove, che al
vostro amoroso Gregge promettono
ilvostro spirito illuminato e prudente
, ilvostro cuore svelato e benefico: e ceda intanto alla usata vostra modestia l'ar-
dore impaziente di presagirle; ma sof-
frite almeno, generoso Pastore
,che in
mezzo al comun giubilo
,e fra
isinceri applausi ed omaggi
,che vi accompa- gnano a quel Tempio augusto
, ilcui solo aspetto
,rammentando la venerabi-
le dignità vostra
,forma
ilpiù geloso
pegno, e l'ornamento
ilpiù bello della Patria, sia dato ad essa d'offrirvi in
queste ossequiose carte un monumento
perenne di affettuosa congratulazione,
di rispettosa obbedienza.
S ONETTO
Pisa al suo nuovo Pastore .
Figlio, invan Ti nascondi: invan
colvelo
D* importuna umiltade a Me Ti neghi.
Le mie fervide brame,
i giustipreghi Accolse
ilTrono e
resepaghi
ilCielo
,
Vieni
;e
allaPatria Tua
, diFè
, eliZelo Vincolo ancor più santo ormai Ti
leghi.Figlia fedel
che
alPadre suo
sipieghi Io, Madre nn giorno, oggi adorarti anelo Passa da Gregge à Gregge
ilbuon Pastore
Al gran cenno di Dio
:nel passo ignoto
Amor r
affligge e loconsola Amore-
Delia prima tua Greggia
ilcor
eievoto
Se
trovi inMe;
se inTe
ritrovo ilcore
Del primiero Pastor
, già sciolgo ilvoto
.
( 8
SONETTO
DEL
SIG.CAV. AVV. LUIGI DAL BORGO DI PRIMO
Ochiude
laMorte
ilsanguinoso
artiglioDi Pisa
aidanni
,e
le rapisceinsieme
Neir amato Pastore un Padre
,un Figlio
,
Che de'
miserifu conforto
, espeme/
Feroce mostro
già n'esulta ,e freme
,
Già
tuttoannunzia
ilsuo
fatai periglio;Smarrito
ilGittadin
sospira, eteme;
Più non
v' è chiconservi
asciutto il ciglio.Quand' ecco
a riparar diPisa
idanni Veloce accorre
dall'Empirea Sede
Il
Gran Ranieri,
e fa cessar gli affanni.Angiolo
(*),Ei
grida, è traTelette Squadre;
Tu nel Sacro Pastor
,che
aLui succede Ritrovi
ilFiglio,
ilCittadino,
il.Padre.
(*)
Nome
del defunto Arcivescovo,
Già
Canonico della Primaziale Pisana Tra pii ArcadiANTIPATRÒ MASSOLIDEO
.
SONETTO
DEL
SIG.DOTT. GIOVANNI ANGUILLESI
P. A.T JL rofeo del genio
e delvalor vetusto
Già schiuso
è ilTempio onde
la Patria è chiara :Vieni, o Gran Sacerdote,
e ilcapo augusto Dell'aurea
cingi pastoral tiara.Vieni; ma
priad'avvicinarti all'ara,
Mira
pintoun Eroe, che
sull'adustoTrinacrio
lido aun
belmorir prepara
Se con
laspeme e con
la .fèdel Giusto
(*).Ei
fupur
deltuo sangue; or Tu, ben degno Suo
figlio, amieter
va'palme novelle
Per l'arduo
calledell'empireo regno.
Fian
poiquaggiù tue
gesta eccelse e belleSublime anch'esse
e gloriososegno
Al genio industre
d'un
futuroApellc,
{*) Il Beato Signorettó Alliata martirizzato dai Saraceni iti Sici- lia, forma il soggetto del bellissimo
Quadro
del celebre Pit- tore Sig. Pietro Benvenuti , collocato ultimamente a far serie tra gli altri Quadri che adornano ilDuomo
di Pisa .*5K
io)<&
C A N ZOII
DEBLA
SIG.FORTUNATA FANTASTICI
Tra
gli ArcadiTEMIRA PERRASIDE.
Cjessa dal pianto Ajfea
; se feramorte
,
Ch' avida innanzi tempo
ibuoni fora,
Be''Franceschi
la gloriaIl
Tuo Pastor
rapìo,Giusto
èche goda
inDio
L'eterno prezzo;
ornail'Alma beata In
luidolce
s'affisa,A
cuifan velo
iSerafìn con
l'ale,Poiché Egli emana un Ocean
diluce Che
1'anime riduce
,Più che
iPianeti suole Inradiante
ilSole.
Ma
diTe ripensando
ilSanto egregio,
Che a tue
riveallontana ogni atro nembo
,
Prostrato
alDivin Trono
Chiese, ed ottenne
indono Che Tu
fossi affidataAl Grande,
alSaggio, all'Immortale Allia
Questi, Eanier dicea, mio nome porta,
E
delCongiunto suo
franoi Beato
(*)Le
gesta imita,ond'Ei
gli fìa di scorta.Cesse l'Eterno
ai prieghi,onde or
potraiPender
dalsuo
consiglioAlfea
feliceA Te Padre d'amore oggi diviene Chi
già tinacque Figlio.
Militan seco
le virtùpiù
belleL' ardente Carità
, labianca Fede
,Degli Agostini, e
degliAmbrogi
calcaL'orme con franco piede
,E all'indomito Volgo,
A Gioventù vivace:
A Donzelle, a Matrone In mò
,che vince, e piace
L'augusta veritade all'uopo espone,
E
sa colproprio esempio Ridurre
al retto calle Iltraviato, e
1'empio.
Certo avverrà che rieda
Età
ferace diBeati Alunni
Di Religion
nutriti, ed'alta speme.
Spirto
gentil , ilGregge Tu guidando
A
paschinon
infetti ,E d
Ilagrazia
alraggio
(*) Intendesi il B. Signoretto essendo della Famiglia Alliata
.
3
Per l'angusto
sentieroNon
già di rosesparso,
Non
ditremuli
rivi,o
di diletti,Difficil,
scabro, ed erto, Pieno di
sassi,e dumi,
Ma
talche
solo valeA
trar di gloria al disiatocentro
Dopo
ilcorso mortale
.Musa che adombri
ilvero,
arresta ilvolo
Che poggiar non
ti licea
tantameta Cantin Cigni più
chiari,Tu debile, e confusa
Fa
dell'altruicomando a
te la scusa.SONETTO
DELLA MEDESIMA
.Il vario
giro degliumani eventi
Svolge
dall'altoAutor
dellaNatura 1/ Eterno, o
irati urtin lenubi
iventi,
O
si dilegui latempesta oscura,
Regge
daipuri
Serafiniardenti
Fino
all'estrema
disua man
fattura,
Ma
ilportento maggior
di taiportenti
E' che
ibuoni
inpremiar non ha misura
,Però
d'Alfea
vollesostegno Alliata
Di Fè
nutrito edì
celestezelo
Qual
fortescudo a sua diviua Legge.
Satàn
lomira con
fronteturbata,
U Arno
n'esulta ,ne
festeggia ilCielo
Che
perfettoPastor
fà salvo ilGregge-
SONETTO
iJj
parve l'Angel d'Alfèa:
tuttad'orrore S'avvolse, e pianse
il sospiratodono:
Gemèa
l'ovile: emesto
il patrioamore Voci garrule udìa d'ingrato suono.
Ma quell'Eròe»
cuidie
l'altoMotore Alia Patria ottener mercè, perdono,
Quello,
al cuicenno
il prianegato umore Versan
lenubi, e
tace ilnembo,
iltuono:
Ealenò d'aurea luce, e sull'amena Bicurva sponda
favellò dinui,
E
dellaMadre
ristorò lapena;
Ecco
ilPastor: nei
raripregi
suiAbbiti l'amor mio:
viviserena»
E
ilnome mio
ti rassicuri inLui.
G A N T O
DEL
SIG.GIOVANNI DE-COUREIL
.
inusitato ardor sentomi acceso ,
Più resister
non
posso al fervici' estro,
E
maggior di,me
stesso ornai son reso .Del
Pindo favoloso il calle alpestro,Profano , a sormontare io non m* accingo;
Lo
scettrato Poeta èmio
maestro !La
Davidica cetra inmano
io stringo ,E
cose al mortai senno ignote innanteA
rivelar sacro Cantor m'accingo.
Vidi l'Etnisca Alfea! qual nel sembiante
Avea
dolor scolpito!Ah
l'infelice Il perduto piangèa Pastoreamante
lL'eterna universa! causa motrice Pietà sentinne, e sovra lei discese
La
beneficaman
riparatrice,.Un
Padre ed un Pastor indi le reseChe
dai greggi a fugar il lupo atróceGià
da grantempo
in altro ovile apprese„Or' a cantar di Lui levo la voce !
Ah
sia questa in narrar le sue virtudi Simile a penna di scrittor veloce.
Signor, che luce da tuoi rai dischiudi!
Quanta
da labbri tuoi piove dolcezza ,Da
render molli i cuor più scabri e rudi !Lo
stessoDio
plaude alla tua grandezza , Perciò ti benedice, ed alla terra«Chiara di tue virtù vuol la bellezza .
4
Or
via , la Pastoral tua verga afferra *Magnanimo
a trattarla uso tu sei,
E
la possanza tua tutta disserra.lì soglio ascendi ove regnar tu dei
,
Sii felice del par che grande e degno ,
E' quanto chieggo al Ciel co* voti miei.
Saranti scorta nel diffidi regno
Giustizia verità,. clemenza, e quella Virtù che al tuo bel cor sempre fu segnoa
Quali opre compirà sublimi e belle
Tua
destra ! i detti tuoi saran saetteChe
de'rei colpirai! le turbe felle .Lungo
il governo tuoDio
ne promette;E' stabile il tuo
nome,
e la tua gloriaPiù che il macigno dell'Alpine vette..
Degli iniqui che aborri avrai vittoria
E
sarà in Ciet sull'adamante scritta Delle tue gesta, la fulgente storia .Nella grand' alma tua Giustizia è fitta,
Perciò fra tanti tuoi conforti e tanti
T'unse Dio,
lo tuoDio,
la fronte invitta 0Da'
pastorali tuoi fulgidiammanti
I più soavi odor spandonsi intorno!
Qual
s'apre augusta reggia a te davanti!Entra, Signor, entra nel bel soggiorno
Cui
lo zel dellaFè
per te compose, Tutto d'avorio e lucid' ostro adorno.Ascolta il canto delle sacre spose ,
Cui
la presenza tua consola, e bea ;Ornate il crin di gigli, e
non
di rose !Vedi?
a incontrarti vien la bella AlfeaChe
a risedere al fianco tuo s' apprestaDal
duol non scevra ancor che la premèa.Per te riponga il serto usato in testa ,
E
per te splenda tpòufante avvolta Xnfuio al pie d' aurigemmata vesta.Dell'
amor
tuo ver Lei la voce ascolta!E
tu Città felice, il Ciel pietosoRingrazia umile, e al tuo Pastor te volta.
Egli più che Pastor Padre è amoroso
,
E
l'alta Provvidenza a lui commetteDi
tant' alme la pace ed il riposo.
Di
figliai desio con voci schietteMostragli
come ognuno
in questo die Molti simili dì si ripromette .Shiudete ornai, schiudete o turbe pie L'aènee porte dell*augusto
Tempio
E
spargete di fiori a lui le vìe ,D'
ogni virtude eccovi il grande esempio ,Ecco
del sacro ovil V almo custodeL'
amor
del giusto ed il terror dell'empio; Inni ergete festosi alla sua lode ;Non
già che ambisca Egli terrestre fama ,Ma
ben del vostroamor
ne'segni gode.All' unica sua meta a
Dio
vi chiama,A Dio
che qui Ministro suoV
elegge,
E
voi tutti felici appieno eibrama
.
Esulta, esulta o avventurato
Gregge
!Non
temer l'ira delLeon
d' Inferno,
Finché
RANIER
t' è guida, e ti protegge!Ma
sul gran trono assiso ecco il discernoGià
sii di te con sante preci impètra L'auspicio salutar dell'Ente eterno .Udrà
suoi voti il Creator dall'etra ;Quai
sul volto gli scende etereo raggio.
Io depongo al suo piè Vumìl mia cetra,
E
con gli altrimi
prostro a fargliomaggio
*04 é }$r
g 0 E T T O
PEL MEDESIMO.
mbo
fide»e devote
,e
affettuose-La
gloriacontendeatt di
possederti,Venerando Pastore
ea Padre averti
Due per
anticoonor
Cittafamose
,
»,
Qui „ Volterra diceva: „
ilCiel
lopose
„ E qui primo spiegò
sui chiarimerti
! )JU„ Ma sua madre son'io, nè dei
dolerti,,
S'oggi a mè
faritorno! „
Alfea. rispose,La. gran LUISA
i lor contrasti intèseJF sovr'
ambo volgendo amico
ciglio:„ Cessi
l'inutiigara! „ a
dir lorprese;
„
IlCiel per voi m'ispira
alto consiglio.„ E
le vostrea compor calde contese,
„ Per Pastor
l'una
e l' altraabbia un suo
figlio(*).
(*) Monsignor Imcontri Volterrano è succeduto nel Vescovato
della sua Patria Monsignor
Aluata
Pisano traslatato all' Arcivescovado di Pisa.SONETTO
BEL MEDESIMO.
Ben vanti, Alfea,
ne' tuoi vetustitempi
Illustri
Eroi per
bellicosi gesti ,Affrica e Palestina empir
sapestiD'armi e d'armati e ài guerreschi scempi.
Ma
dì,qual
gloriaattendi
tuda
questiVanti e
trofei lordi disangue ed empi
,
Mentre
d' eccelsie luminosi esempi
Di
virtùvera insuperbir
potresti?Duo Pastor
sacria Te concessi ha
ilCielo
In duo
tuoi figli,un che or
lassùsoimplora Grazie per
tè, sciolto dal fra!suo velo
(*.)..L'altro che
a luisuccede, e
alpar t'onora, Caldo
disanto
e dipaterno
zelo,,Che
le perditetue
tutte ristora !(*) Il defunto Monsignor
Angelo
Franceschi Predecessore di Monsignore RanieriAixiata
.affi 25
I 1 T T <*
D E E M EDESIMO.
C^)uì
leprime
vitaliaure
bevesti ,.Alma Signor
!:qui
ti sacrasti altempio
K giovinetto ancor
aPisa
destiD'ogni virtù sacerdotale esempio.
A custodir
Volterra- indi correstiContro
ilLupo
d'Inferno ingordo
jedempio,
Ed a scorno
di luimostrar
sapestiChe, dove
ilGiusta veglia
, eiaon fà scempio.
Alfèa Te vede or con materno orgoglio,
Che
giorniad
accertarle auratie bei Dell' antica sui Chiesa ascendi
al soglio.Figlio, Padre
,Pastor
tutto le sei ,E
del solotimor prova
ilcordoglio
Che maggior dignità
ti furia Lei
,
SONETTI LEGATI
DEL SIG. PIEVANO DI MARTI,
X
T
>A
a altodisegno a secondar
delNume
,
Lasciò Ranier
laGreggia sua primiera;
E volgea
nel lasciarlaor mesto
all'Era
,
Ed or
lieto losguardo
alpatrio Fiume
.
Seguialo
intantosu dorate piume
Fida d'alme
Virtù,sublime Schiera*
Che
a,più degni
trofeinobil
carrieraGià segnava al suo Cor
diGloria
allume.
Pur giunse
all'Arno
;e
,per
^dolcezza il cigliojy umor cospersa, a
tesser plausiaccorse Alfea
laMadre al Duce suo nel Figlio.
Ma
del giubilo aisuou
l'Eroe non porse
Saggia l'orecchia; e per divin consiglio,
I passi,a
scior legrazie
alTempio
torse.4>(
tiH*-
II.
J3 oh
!come Religiòn
>che
ingrembo
al.pianto
Giacea, dal
dì ferale, incui L'Onore Languì dell'Ara;
ilvedovi! squallore Spogliò
festosa in trionfaleammanto.
Quinci de'Genj
elettiin mezzo
alcanto, Ecco, esclamar
s'intese,ecco
ilPastore,
Che a
riparardi Morte
ildanno
;Amore
Pari
scelse all'Estinto
inpregj, e
invanto.
Tacque;,
e diLei
nellaridente Sede,
Ove
in folla a esultar l'Ovìl
siaccolse
,Cinto, del
Pallioaugusto Ei pose
ilpiede
.
E poiché
d'umiltà
traivel
raccolseSe
tutto in tanta gloria; a' rai diFede
A sapienza
così gliaccenti
sciolse.1
1
1.O Tu, che
soladagli
eccelsiBegni,
Ov' eterna nel Ver
la vitameni;
A moderar
ne' giorni atri,e
sereniIl
fren de'Soglj, a Chi v'impera, insegni;
S'
oggi pur del tuo Servo udir non sdegni
I caldi voti; al fiancomio deh! vieni;
E me
collatua man guida
, e sostieniDell' Incarco novello
a'gravi impegni
.L' alma Diva
,che
udillo , al suol discese;E a Lui
gì' incliti Fasti offerse indono
D' Angel
}che qual nomossi
, agi'astri ascese kE
l'Opre
, disse ,qui segnate sono
,
Ond'EGLi
allamia Face ognor
si reseCaro
alCiel
,grato
alGregge
,e amico
alTrono
.
O D E
131
UN SOCIO COLOMBARIO
,k5e vuoi d'amore un segno,
Il
Bedentor diceva a Quei
che- poi.Fu
dellasua Magion
pietrae
sostegno.,Se darmi un segno vuoi
Del tuo verace amore
,
Pietre
, alleagnelle mie
fatti,pastore
.Oggi r
istesso invito'
Fa
l'istessoSignore un'
altra voltaA Te, nel richiamarti
al patrio lito.Deh
!quella voce
ascolta:Ai voti
alfin tirendi
Della tua pan
ia ,e
inman*
faverga prendi
.A
te jrieca laniente
Ti saper non
'voign-ee senno <nave>
Ed
infermo sembiante alnu deaicrne, Senza
viltàsoave,
Non diè
1'Autor
del tutto ,Perchè n'abbia
la patria ilminar
frutto.Depone
ilbruno ammanto
Questa vedova Chiesa, e
'ieraattende
Te
destinato arasciugarne
ilpianto.
De^li Ansali
eia*<ende
Li
totelajco
in t,
ILd
alle sacienozze un inno intuona.
$Q: elio a sì
grave
peso-Aviia timor
disottopor
le spalleAnche quel puro Stuol
dalGiel
disceso:Ma
il faticoso calleNon
ènuovo
altuo piede,
E
sol le usateprove
ilCiel Ti chiede.
Come
laprima greggia
A
far felice infinoad or
vegliasti,
Onde
in rendertiamor
tuttagareggia
>,Ed
i trionfi e i fastiDi
cuibrama adornarti
Sono
ilmostrar che deplorato
parti:Vieni con
zel simileDeh!
vieni, attesolungamente,
ornaiAlla custodia del secondo
ovile.Affetto egual ne avrai
;Ne lupo ingordo nuoce
>Quando ama
ilgregge del pastor la voce Grande è
l'ufficioe pio,
Con saggi esempj e con paterne cure L' alme condurre
deimortali a Dio.
Ma grande
ilpremio è pure
Di
chi alNume può
dire:Le
destia me, non
le lasciai perire.SONETTO
DEL SIG. DOTT.
P.M.
^V^ieni Sacro Pastor, fedele immago
Dei
tuoigrand* Avi, che
sulCielo han regno,
D'un Angel vieni successor ben degno Della tua Patria
ilvoto
arender pago
.Di splendido meriggio albòr presago
Già
diffondesti , e -giuntoa eccelso segno Rapito
fosti,mal
celatopegno,
A
far dinostre
spoglie altruipiù vago.
Torna
alseno
d'Alfea
;quel
soglioascendi
Che
tiposer concordi amore
,e zelo
E Figlio, e Padre amplessi, e omaggi
attendi.Sgombra ogni tema
: accesi insanto
affettoVegliano con Ranier su Te dal Cielo
Dazio, Celia, Gherardo, e S'ignoretto
(*)..*(*) Santi, e Beati della Nobilissima Famiglia Alliata
.
$ ONETT O
DEL M. REV.
P. P.Ego
tectim sum,Ecce conPtitui te hodie super geutes.... ut evellas, etde«truas et disperdaset dissipes, et «difices,etplantes.Jeretn, Cap,/* v. 8. et IQ<
Sorgi
yRanieri
, ascolta: al suol natioProntamente ritorna, e
al patrio tetto:Volgi dove
tiaddito
ilcammin
retto:Vien, non tardare
:Chi
tichiama è Dio.
Tedi
dell'Arno
in riva ilPopol mio
>A Te
l'affido: ilcor,
la fronte, ilpetto
Arma
dizelo, e
dipaterno
affetto;Nè paventar
,poiché teco
son'Io
.Va,
scorri,osserva
:e
semaligna pianta,
O
viigramigna impaccia
il belterreno;
Con
intrepidaman
distruggi,e schianta.
Lungi rimosso ogni mortai veleno;
Di
castigermi
ilmio Giardino ammanta;
Onde
solrose accolga e
gigli inseno.
m
i3)^
SONET TO
DEL
SIG.GIUSEPPE BORGHINI DI LIVORNO
"
P.
A.
. ,. ."
; s •
—
(Quando
ilsacro Pastor vider
le sfere"Che
alCiel, d'onde pardo, faeea ritorno, Gli
s'affollar l'anime
giusteintorno
Ad ammirarne
lesembianze
altere.
Sue
virtudicompagne
in folte schiereLui precedean
nell'immortai soggiorno
,
E
ipuri
alati Spirti ilcrine adorno
Gli fean d'un
serto,che non langue, o pere.
Quando esclamar
da'giusti alto s'udìo:Or che spento è giù
in terraun
sìbel lume Chi
.fia l'eletto algrand'
ufficio,e pio?
Hanier
saràper senno
,e per costume
,
Colla voce del tuon rispose Iddio
,
E Olimpo
arrise algran voler
delNume.
SONETTO
DEL
SIG.DOTT. FRANCESCO FRANCESCHI
P. Emerito dell' Università, di
Lucca.
Oaggio Nocchier
dimen
difficilbarca
T'ergi
apiù eccelsa prua: Te Dio conduce
,
Quel che
ilFiglio
d'Amramo ebbe
asuo duce Col piede
inmar, non»che Noè
sull'arca.Per Lui l'onda è
tranquilla,e per Lui carca
E
di procelle;, egliè che
iventi adduce
D'Orto, e d'Occaso, e nembi
alterna,e luce, Ranier
, chipiù
diTe securo varca
?Scarsa non è tua
fè , frale il consiglio, ìCome
diPier
nel dì,che troppo
eìvide Sul provocato
flutto ilsuo
periglio.Sciogli le
vele;
ai forti ilCielo arride;
Tù
scorgerainel porto
ilgran
naviglioCome in
tranquillomar
tral'onde
infide*'3$
O D E
DEL
SIG.DOTT GTO. BATTISTA FANUCGl
Tra gii Arcadi
FILOMACO .EU RIO LEO..
Tnttor
1 usiloove
la vitatace;
Trofèo
dimorte
ilbuon Pastor
vigiace
;Chiuso
è l'ovile,e nel dolor
la greggia,-Dagli
antricupi
Si
odon luuge
latranti idree leene,
Strisciano imostri da longinque arene^
JB
venir poauo ad
assalirla i lupi.La
sacraverga
Prendi, o Pastor novello, e a noi
ti affretta,Te
ilgrato
ovìl ,Te
l'onda pura
aspetta,
Nè teme più che
divelen
siasperga.
Il
patrio amore
Te chiama
,e al giunger tuo batte
Tepalme
;Un
belcontento avvivator
dell'alme Gli
esce dagli'occhi
scintillando fuore.Per
te sicureNe andran
leagnelle
aldolce pisco usato
;Celeste ambrosia pioverà
sul pratoVigor nuovo porgendo
all'erbe pure..Ma
giàsereno
Dal
cielclemente
a te sispinge nn raggio;
Vieni, o Pastor;
t'illumina ilviaggia
Di
celestefavor vivo baleuo
.
Fulgor
dipace
Limpido intorno
altuo
tranquillo tetto Sfavilla già;Vate non son
negletto,E son
d'augurj anch'
ionunzio verace
,
SONETTO
JU suo Pastor
giàsospirava Alfea
Per segnar più
sicura ilbuon cammino,
E ancor chiudeasi
nell'Eterna idea L'importante, geloso,
altodestino.
Scesa T aura immortai
sullaTarpea
Rupe, qua! nunzia del voler divino, Spirando,
alcor
delSommo PIO dicea Rendi
allaPatria Sede
ilCittadino.
Eccolo adorno di
pietà, dizelo,
Ecco che con
laFama ognun gareggia Alle ascose
virtùtogliendo
ilvelo
•Che
se all'arrivotuo tanto
festeggiaPisa, o Signor, e che
saràsù
inCielo
Quando colà ricondurrai
- lagreggia?
SONETTO
DEL
SIG.DOTT. GIOSUÈ' MATTE INI
Segretario dellaR.
Accademia
Pistojese..VXesta a ragion
deltuo Pastor
dilettoAlfea
t'assidi allafredda urna accanto.
Iddio
teidava, e
in santità perfettoEi
tei ritolse,e
te lasciò nelpianto.
Ma
giànuovo
dipace Angelo
elettoOggi Ei
timanda a tuo conforto, e vanto,
Che di sua Sposa
ilsempre caldo
affettoAl cor
gli parla,e
delsuo Tempio santo.
Ne dono
altropotea
fartipiù caro:
Mira ecco T Unto
delSignor che viene
A
rasciugarti illacrimoso
ciglio:Per
nobilsangue, e per
virtùpreclaro^
Mira che adempie
la tuacalda spene,
Nel novello Pasior miia
iltuo Figlio.
•<>( 34
ELEGIA
AT)M REV. 1ATTJEI SOLDATI
^In PistoriensiSeminario,
&
CollegioHujm
Litt.P. P<iSit justo finis, Pisarutn urbs etara , dolori .
Uberibus tandem pone
modum
lacrymis ,Jrz guas mors longum satis henf tua lumina solvit,
Ex
quo tam carum barbara praripuit Pastorem , civemque tibi, patremque , ducemque ,Duke
decus perimens, prasidiumquetuum
.Js
jam
fulgentiDivorum
in sede locatus (Angelus ecquo alio debuit esse loco?) Et popidimemor
usq'ie suir magis ille suorumSemper
amans
fratrumfervida votaDeo
Pro te adhibet supplex, properatque recluderefontem,
Unum
illum, immensum,y perpetuumque boni Fontem^ ipso large erumpentem e Numine, quo stesPace, opibus% studiisr Relligióne potens.
Auxia
dum
sacras tanta heu! postfunera ad aras Urgeres alium nocte, diequeducem
,Quo
prdeunte iterum calestia pàbula adires,Tutum &
virtutis persequereris iter,Nonne
tuo vere duffas e peffore vocesAu
d'ut; his junpens&
sua vota simulNonne Deo
cari peniuis, mitisque rogavit Prjsulis optatummunus
,&
obtinuit ?Ecce tibi Raynerus adest; rtovus en tua pasior Auspice sacratum Ninnine ad officium Accedens majora petit delubray tuoque
Se totum ante
aram
devovet ecce bono,Idem
ille, eximio est qui te,dum
vixit,amor^
Complexus, placido rexit
&
imperio,Hunc unum
post fata sibi succedere,&
uniHuic
tecomimssam
providus txpetiit*Olii ardo primis semper conjunffus ab annis Fadere amichi* discere
nam
potuti,Qualis erat ; qua y if quanta regis sapientia mentem ,
Qua
fervet casto peffore relligio;Quam
mite iageniutn, sibi quo devinoti amoretti Cuntforum ,UH
est; quantasimul gravitas ,Quam
metus haud sequitur, prono at reverenda cultu?.Namque
adita estJacilis , lenis,&
alloquio.Hac
,&
quaque Sacrum Pastorem insigna laudartiExornant , tanto crevit inesse viro .
Ergo id prospiciensfore , quod speraverat, inter
Qua
moriens liquit, splendida munificiTot
monumenta
animi:Raywere
, hanc petforis, inquit9Grande decur, nostri hancpignus ajnoris habe Stantem auro r gemmisque Crucem , quam. muneris opto
Nostri in te haudjallax
omen
,&
officii.Evenere; bonus Deus alto ex alfiere crebras Pastoris voces audiit,
&
populi;Et qui
, finitimam reffo ut moderamine gentem Ducerete ante tuo cesserat e gremio^ Urbs Alphea , novo tandem
Ravnervs
honore,Omnigenisque
auBus
laudlbus ecce redit.Ecce redit patrio penìtus succensus amore7
Ut totus tibi sit9 serviat utque tibi
Pro te
jam
nullos certus vitare labores9Pro te ipsam lethi promptus adire viam,
Dum
vitiis procul, amotisque erroribusomnem
Exemplìs, diffisque edoceatpopulum
Fas, aquumque sequi , reBumque insistere callem t
Ad
latas Superum quo datar iredomos
.Calitus hac olii data mens ; hac plenior illuni Incessity sanèli clarius officii
Cum
signum accepit (*), nivesque e veliere mollis Fasciolam lana , virgineaque marniContextam, senis Crucibus, nigrisque decoram Induity ut circum colla, humerosque sacris
V
estibus impositam certis gerat ipse diebus 7 Grandia solemni sacra ubi morejacit*Tantum
animo reputans mitti sibimunus
ab ara , Vetri ubi dileólosRoma
colit cineres,Qua
se mente rapi, quo plenumNumine
sensit ,Cum
pronus clari Prasulis ante pedes , Accola quo Umbronis gaudet pastore , supremiQuiquefiat celsam leffus obire vicem
Pontificis ,
magnam
sacra post solemnia adaram
Juratussan&am
lingua, animoque fidem Asserere 9&
prima mandata facessere SedisDistinttus tanto vestis honorefiat !
Hic Elisaus erat; Cedi sic multus ab arce Illius subiit
mentem
, animamque Deus ,Faticidi
quondam
celebres Jordanis ad oras Sublatum ignitis sidera ad alta rotisThesbitem ut vidit, lapsumque ex /ethere amitfum Excepit, patris pignora cara sui .
Urbs nimium felix , tantoque insignis alumno ,
Clarior at tanti Prasulis auspicio ,
Eja age, rumpe moras , venienti occurre, tuumque Excipe Pastorelli 7 ampleffere
Uta
patrem.(*)
Raynerus àlliata
post admìnistratam sapienter per an«nos complures Volaterranam Dioecesim Pisa-rum patris urbis Ar- chiepiscopus renunciatus , per Franciscum Toliutn Ecclesiarum Pistoriensis,
&
Pratensis Antistitem,Summi
Pontificis PII VII.nomine
in principe urbis Pistoni tempio, Solemnibus pera&is demore
sacris XIV.- Kal.Novembres
Pallioinsignitus fuit inmagna
populi frequentia, qui ut rara httic
apud
nos ceremoniae religio-sius, atque utiìius adesset, piissimam Ecclesia in ea adhibenda
mentem
eleganti gravique sui vigilantissimi Pastoris epistola edo- ilus €St.ODE
DEL
SIG.DOTT. ANTONIO MARIA ROSATI
Professore nella Sapienza di Pistoja . P. A.
o
di Virtùmagnanima
Gran
tempo amico albergo Pisa immortai , cui V animo Oggi sollevo, ed ergo.Tu
in lieti giorni, e fulgidi, In verde etade, e frescaDei
dolciCarmi,
e fervidi,Tu
mi guidasti all'esca.Or
sono, è ver, d'Arcadia Vecchio Cultor,ma
ognoraMio
Plettro alle tue glorie Io so temprare ancora.Che
del granPIO
Yoracolo Erge al sublime onoreRANIERI
,ondeinluispandesì Chiaro novel splendore.Ei dall'augusto Soglio
A
governare eleggeSaggio Pastore, ed inclito L'abbandonato Gregge
,
Che d'ANGEL
la grand'animaSgombra
dal fragil veloA
trionfar di gloriaVidde
volare al Cielo :Or
che sul Ciel tuo lucido Viddela, e amare lacrime Fulge benigna Stella; Sparse dell'Arno in riva,Cagion, che alcantoaccendami
Ed
or nò non più vedovo Puossi trovar più bella? Gioja nel sen ravviva.Oh
chiaro dì, che folgoriDi
desiata luce !Mentre alma grandeal
Tempio
Bella Virtù conduce.
Sul maestoso Seggio Scorge con dolce riso
L'alto Pastor, che venera
5
Il suo
RANIERI
assiso.ìE oh qual sento disciogllersi
Voce,
che piacev
e bea,E
tutta esterna il giubiloSulle sue rive
Alfe
a .JSon chiara stirpe, ed inclita ,
Onde
tant'alto ascese,E
il secol prisco illuminaCon
gloriose imprese:Non
gliAvi
illustrile celebri,(*)Ch'Etruria pregia, e
noma,
Ma
sol virtù di Jauri Cinse la sacraChioma.
E
Eeligion col candido Suonon
terrenoammanto Al
suon giulivo applaude,E
anch'Essaalternail canto.
Ab
già indefesso vedoloL
?incarco sostenere,E
vedoognun
concorrere Concorde al suo volere*Già
lietoCoro Aonio Del
secol nostro onore Sul dotto Plettro eburneo Canta il novel Pastore \Canta Virtù, che fulgida Spande alma luce intorno
E
le sue glorie irradiaNel
fortunato giorno.
Or
che quel noVilGenio Che
superò l'etàVede
seder nelTempio
,Ove
imtnortal vivrà.Io vii Cantor mia Cetera
A
talrimbombo
in votoAppendo,
emuto
venero Taiit'opre sue divoto>(*)
La
compendiosa enumerazione de5famosi Soggetti dell'inclita Famiglia Aliata non ha bisogno di schiarimento per restar ab- bastanza compresa da chi ha ancorauna
leggerissima cognizio- ne dèlia Storia Pisanac> tra questi fu illustre Biado 4Uiata de- stinato aJ assistere alG
mtratto diTregua
rinnovata ne* %M.Maggio
1316*tra i Volterrani, e i Pisani, e Ser Cecco Allia-tu, che nel 1349, era in Pisa
uno
dei Capi della Fazionede' Hergolìfà
f contro l'altra de'Raspanti ed operò prodigi di iralore.
ODE %
DEL M. REV.
P.D. GIRQLA.MI
.
A
lza la fronte squallida,
Alfea, dall'urna amica :
Tergi le meste lacrime
Or
sulla guancia antica.Degno
, alle fredde ceneriD'
almo Pastor , tributoRendi
;ma
a nuovo giubilo E' questo dì dovuto.
Oggi
del Ciel l'oracoloAl
seno tuo richiama Quel saggio figlio, ond'ergesi Per teT
Etnisca fama . Mira qtìal'è! ravvisaloAlle sacrate bende
Onor
trilustre , e all'infula Cui cinto il crin rispleude.
Ei di felice popolo All'alma cura eletto,
Amico
al Ciel viveasiLunge
dal patrio tetto.In fin , che a noi ritrasselo
Dei
Vatican la voce,Che
risuonò dal Tevere Alla Tirrenia foce,
Ei torna , e degno assidesi Pastor nel
Tempio
Santo. ..
Ah
! dunque ornai su i vedoviLumi
rasciuga il pianto-.Ecco
laman
beneficaA
te pietoso stende,
E
alla tua proleunanime
»Che
il Divin pasco attende .Odi quai liete alternano Giulive voci intorno
,
Quai
dolci carmi annunzianoIl fortunato giorno !
D' Alliata
il nojiie amabile jIn ogni lingua suona,
Ognun
l'ammira, ed emuloDi
sue virtù ragiona*Di
sue virtù che splendono Quasi benigna stellaIn
mezzo
ai torbi vorticiD'
aquilonar procella .Stassi al suo fianco immobile In maestoso aspetto
Religion , eh' Ei fecesi Sol d'ogni cura objetto
.
B
a lui tacite applaudono,
Fin dagli augusti lati
Dei Tempio,
l'alme immagini Degli Avi suoi beati .Il fissa in volto attonita
Ogni
sensibil madreE
ai cari figli additaloQual
protettor, qual padre.Ah!
si qual padre Ei rendesi Alle nativemura,
E
in cor ben dentro meditaDel
Popol tuo la cura.
Del comun
ben sollecito Offre d' Iddio la pace , Cui sol mercè ritrovasi Jelieita. verace iSacro custode impavido
Del
Divin Dritto eterno Ei del profano spiritoOdia il fatai governo .
E
sulla base stabile Dell'immortai giustiziaVuol
che la sorte appoggisiAi
figli tuoi propizia.
Deh
! pur fia ver che splendere Si vegga il faustolume
Sulle Maligne tenebre Dell'inegual costume .
E ognun
dal Sacro PresuleA
nuovo senno istrutto ,La
frode , e il vizio abominiCagion
d'immenso
lutto .Così
T
indegna origineD'
ogni malore spenta , Più lieti dì risogere Allor vedrai contenta *SONETTO
orgea sublime per
le viedel Cielo
Della
Patria ilDesìo che Te chiedea,
E nel
misticoavvolta aureo suo velo
Umil del Nume
al pie laFè
ilporgea.
Dolce
contrastoV amoroso Zelo
De'
tuoi Figliprimieri intanto
fea,E per Te combattean con dubbio
teloDell' Era
ilpianto
,ed
ilpregar
d'Alfea
..Vinse
laPatria; e a Te sull'Arno av^to, Saggio Pastor
( già sospiratooh come
! )A guidare
ilsuo gregge Iddio
fe'invita.13 del
Divo Ranier più
lieta sorseL' alma a quel cenno
;che
il dilettoNome
Splendere
iaTe
dinuova luce
scorse.SONETTO
^Aeni; e
allaSposa intemerata e
bellaLa man distendi
sospiratae
-cara jE del
celesteamor l'aurea
facellaSui gradi accendi
della mistic'ara.
Vieni;
el'onor
dell'immortai
tiaraColi'
opre a un tempo e
coi precettiabbella
E qual premio
agli elettiIddio prepara Mostri l'incanto
dellatua
favella.E
seavverrà che velenoso
teloContro Te
l'infernalearco discocchi;
Tu pieno
allor dell'ispiratozelo, Colla Fè, che
labenda ha sovra
gliocchi,
Grida, additando
colla destra il Cielo,,?,