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Rivista ufficiale dell’Associazione Guide e Scouts San Benedetto http://www.scoutsanbenedetto.it/Cammino Anno XII - N° 43 - II trimestre 2006
Cammino
Direttore Responsabile Dott. Francesco Paolo Pasanisi
Capo redazione Cristian Guzzetta
Assistenti di redazione Filippo Cristina Ciro Frisco
Reg. Trib. Palermo n. 03/95 del 01/02/1995
Stampa c/o “Tipolitografia di Giambrone Salvatore”
Palermo
ASSOCIAZIONE GUIDE E SCOUTS SAN BENEDETTO
Costituita con atto notarile in Palermo Reg. n. 19997
07 dicembre 1990 C.F. 97091710828
Sede sociale c/o Parrocchia Maria SS. delle Grazie via Conte Federico
90100 Palermo
In copertina Foto realizzata in occasione Del San Giorgio 2006
La redazione è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare, nonché per involontarie omissioni o inesattezze nelle citazioni delle fonti e delle foto.
Sommario
3 Dalla Redazione di Cammino 4 Associazione
Discorso del Commissario Generale Norme direttive di Branca
8 Società
Il fenomeno delle Sette Sataniche
12 Recensione Le mani occulte
Religioni e sette nel mondo 13 S P E C I A L E
Questione di sicurezza ...
21 Spiritualità
Gli Esercizi di Sant’Ignazio 24 Profili/Storia
Iraq: terzo anno di guerre 27 Attività:
Giovani cristiane, a noi l’eroismo 29 Internet:
I Forum: dialogo nella rete 30 L’Informatore cattolico
31 Hanno scritto, hanno detto…
Agenda
32 Preghiera di Sant’Ignazio
...dalla Redazione
In preparazione ai campi…
"... vi terrete sempre pronti, in spirito e corpo, per compiere il vostro dovere" (B.P.)
E’ con sommo piacere, cari fratelli e sorelle scouts, presentarvi questo nuovo numero di Cammino molto particolare. In prossimità dei campi mobili estivi abbiamo p r e p a r a t o p e r v o i u n i n t e r e s s a n t e i n s e r t o riguardante la sicurezza ai campi, per voi e per i vostri ragazzi. Prestate un’attenzione particolare a questo delicato argomento sempre in “auge”.
Abbiamo intervistato Padre Vincenzo Nuara, priore dei domenicani di Catania e coordinatore regionale del Gris ( G r u p p o d i R i c e r c a e informazione Socio-religiosa) per capire qualcosa in più oggi, sulle sette sataniche.
Dal punto di vista spirituale ci
siamo addentrati alla scoperta degli Esercizi di Sant’Ignazio, una magnifica esperienza che, c o m e d i c e l ’ a u t o r e dell’articolo, “fissa dei paletti nella vita, delle autentiche colonne d’Ercole, oltre le quali non si può più tornare”. Un lodevole invito a tutti i capi dell’Associazione che non hanno avuto la possibilità ancora di partecipare a tale evento.
Inoltre parleremo di storia, quella contemporanea. Le guerre in Iraq stanno distruggendo l’uomo e non solo. Una missione di pace che però ha i suoi successi!
Buona strada R+S Cristian Guzzetta
E’ da poco uscito nelle sale cinematografiche il film sul “Codice da Vinci” romanzo di Dan Brown che ha suscitato scalpore per le sue falsità e calunnie nei confronti della Chiesa e non solo.
Diritto all'obiezione ma anche occasione per riscoprire la verità sulla Chiesa e sulla sua storia. E' questo il suggerimento di Avvenire di fronte all'enorme campagna pubblicitaria per il lancio del film.
Visitate il sito: http://www.avvenireonline.it/shared/codicedavinci/index.html per maggiori informazioni.
ASSOCIAZIONE
di Vincenzo Neto
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urante questi mesi abbiamo svolto un importante lavoro di“riassetto normativo” al fine d i d o t a r e i c a p i dell’associazione, di un riferimento sicuro e chiaro c i r c a l e m od al it à d i applicazione del metodo scout nelle varie branche.
Tale lavoro, che oggi giunge a compimento, è il frutto di un ampio confronto e condivisione circa gli aspetti c h e c o s t i t u i s c o n o l a specificità e il patrimonio metodologico della nostra associazione.
Durante quest’anno abbiamo anche “ridisegnato” l’iter di formazione capi al fine di renderlo maggiormente rispondente alle sfide che la società contemporanea ci p o n e d ’ i n n a n z i . S a r à importante, a questo scopo, il lavoro di rielaborazione dei diversi campi scuola che prenderà il via già dal prossimo mese di settembre.
Dopo un anno di intenso lavoro da parte di tutti, alla luce di quanto realizzato, mi sento di esprimere un g i u d i z i o a m p i a m e n t e positivo. Voglio brevemente ricordare:
• le due attività capi
( p e r n o t t a m e n t o d i settembre e ritiro spirituale d i g e n n a i o ) m o l t o partecipate e fruttuose;
• la formazione di base prevista dal nuovo iter di formazioni capi si è conclusa con la piena soddisfazione di tutti i partecipanti;
• a nc he l a s c uo la d i educazione e metodo scout, destinata quest’anno ai capi prossimi al brevetto, ha visto una partecipazione interessata ed attiva di tutti gli allievi iscritti. Il 2007 ci vedrà impegnati in una nuova edizione della scuola, questa volta destinata, con molta probabilità, ai soci adulti che prestano servizio nelle terze branche.
• d a n o n d i m e n t i c a r e l’impegno, anche di tipo e c o n o m i c o , c h e h a garantito a molti capi di ricevere la rivista di apologetica “IL TIMONE”;
preziosa fonte per la formazione personale.
• Un ottimo lavoro è stato p o rt at o a va nt i d al la redazione di Cammino, la nostra rivista ufficiale, finalizzato alla realizzazione di una stampa associativa sempre più qualificata.
• ad aprile abbiamo svolto il
tradizionale San Giorgio m a g i s t r a l m e n t e organizzato e condotto dai commissari alle branche e dai capi unità;
• da ricordare la nostra p a r t e c i p a z i o n e a l l e iniziative promosse dalla diocesi di Palermo e Monreale; la giornata della gioventù, la giornata d e l l ’ A v v e n i r e , i l pellegrinaggio ad Altavilla Milicia. Siamo grati al n o s t r o V e s c o v o , a l responsabile della Pastorale Giovanile, al responsabile delle Associazioni laicali e al nostro Assistente per l’apprezzamento più volte e s p r e s s o n e i n o s t r i confronti. Tali autorevoli manifestazioni sono uno sprono a continuare a l a v o r a r e i n q u e s t a direzione.
• Voglio inoltre ricordare la n o s t r a c o s t a n t e collaborazione con “Società Domani” e con la “Milizia dell’Immacolata” che ci hanno coinvolto in preziose occasioni di formazione culturale e spirituale oltre che di apostolato (anche in ambiti non prettamente scout). Continueremo a collaborare con loro anche in futuro. Continueremo a p r o m u o v e r e l a
Discorso tenuto dal Commissario Generale in occasione del Comitato Direttivo del 23 maggio 2006. In quell’occasione sono state approvate le nuove norme direttive di tutte le branche.
ASSOCIAZIONE
partecipazione dei nostri capi agli esercizi spirituali di Sant’Ignazio. Anche quest’anno è prevista una nutrita partecipazione.
I n f i n e , c i ò c h e maggiormente è emerso in questi mesi è stato il rinnovato spirito di comunità e di profonda appartenenza ai colori dell’associazione che d a s e m p r e c i contraddistingue.
Quest’anno ci siamo sentiti più “associazione”. L’aver instaurato, da parte degli organi direttivi, rapporti personali con tutti i capi, l’esserci occupati in prima persona della conduzione delle attività di formazione capi, le frequenti riunioni organizzate dai commissari alle branche con i capi unità, le visite ai gruppi e gli interventi fatti nelle varie direzione capi hanno giovato al rinvigorimento di questo spirito.
Guardo al futuro con grande entusiasmo e speranza.
Negli ultimi anni siamo cresciuti in termini di nuovi iscritti (+ 17%), anche se continuiamo a rimanere fermi a 8 gruppi.
Nei prossimi 3/5 anni sarà i m p o r t a nt e po r t a r e a compimento il lavoro già avviato da alcuni dei nostri gruppi che in atto sono presenti con delle proprie unità su più parrocchie. Esse costituiscono il “seme” per la formazione di nuovi gruppi e, di conseguenza, per ampliare le nostre possibilità di apostolato.
In cima ai miei pensieri c’è da sempre la volontà di avere clan e fuochi di ottimo livello: essi costituiscono la primaria scuola per capi. Per questo motivo, già a partire d a i p r o s s i m i m e s i , avvieremo, con l’ausilio del nostro assistente, una serie di tavole rotonde per la definizione di rinnovati programmi di formazione nelle terze branche. Con i clan e i fuochi ben funzionanti, e con la Grazia di Dio, nel giro di qualche hanno avremo le forze necessarie per pensare ad espandere l’associazione.
In questi mesi ci siamo occupati anche mondo del lavoro. Vogliamo creare opportunità di lavoro “vero”
per i nostri capi che spesso
“abbandonano” il servizio perché totalmente assorbiti d a a tti vit à l a vor ative p r e c a r i e e p o c o r e m u n e r a t i v e . C o n i l
sostegno di Società domani e quello della pastorale del lavoro, grazie all’iniziativa di Gianni Pieri, a cui la nostra associazione deve molto, insieme ad altri laici cattolici, stiamo portando avanti un i m p o r t a n t e p r o g e t t o impresa. Il 50% dei soci fondatori e finanziatori sono c a p i d e l l a n o s t r a associazione. Già alcuni nostri giovani capi stanno seguendo un corso di formazione per l’inserimento in questa realtà lavorativa nascente.
Attingiamo da anni e a pieni mani dalla scuola di formazione socio politica della diocesi di Palermo dove ogni anno iscriviamo molti d e i n o s t r i r a g a z z i / e . Continueremo a farlo anche in futuro. Va aggiunto che la nostra associazione fornisce alla scuola anche un contributo in termini di docenti, il che ci gratifica.
ASSOCIAZIONE
Molto presto verrà definita la costituzione dell’associazione d i v o l o n t a r i a t o “ S a n Benedetto” con il duplice scopo di portare il nostro contributo di apostolato anche in ambiti non prettamente scouts e di favorire la promozione e la salvaguardia del patrimonio boschivo della nost ra Regione.
A dicembre ufficializzeremo il gruppo San Martino 1°;
m o m e n t o d i g r a n d e importanza a cui daremo il giusto rilievo. Intravedo in questa nostra ritrovata presenza in Abbazia, dove l’associazione è nata nel dicembre del 1990, un c h i a r o s e g n o d e l l a provvidenza.
Da un paio di mesi abbiamo avviato uno studio sulle realtà scouts presenti in Italia e in Europa per valutare la possibilità di intraprendere rapporti di collaborazione e scambio con altre associazioni.
Non dimentichiamo che il p r o s s i m o a n n o v e r r à celebrato il centenario della nascita dello scautismo;
saremo pertanto chiamati a dare giusto risalto a tale importante evento.
L’Associazione Guide e Scouts San Benedetto è espressione della volontà di perseguire in modo rigoroso i p r i n c i p i c h e n e costituiscono le fondamenta e di promuoverli senza cedere alla tentazione di facili “revisionismi” dettati dalla mutata realtà sociale.
L'uomo fa la società e non
viceversa. Per questo bisogna perseverare nel portare avanti un percorso di
“ f o r m a z i o n e ” e d i
“educazione” che promuova una visione dell'uomo, del mondo e della storia ispirata dalla Rivelazione. Insomma, uno scautismo al servizio dell'uomo nella convinzione che solo in questo modo è possibile costruire una vera Europa: l'Europa cristiana.
Come può un'associazione numericamente modesta pensare di poter realizzare concretamente un obiettivo t a n t o g r a n d e e d impegnativo?
In questo ci viene in aiuto l ' a l l o r a C a r d . J o s e p h Ratzinger quando sostiene che nella Chiesa stessa e per la Chiesa, ma anche e soprattutto oltre la Chiesa e per la società, è così importante che esistano minoranze convinte: uomini che nell'incontro con Cristo abbiano trovato la perla preziosa che dà valore a tutta la vita, facendo sì che gli imperativi cristiani non siano più zavorre che immobilizzano l'uomo, ma piuttosto ali che lo portano in alto. (Senza radici, pag. 109)
In tempi forse anche più difficili di quelli presenti, minoranze convinte come i monaci benedettini seppero essere “lievito” per la Chiesa e per l'intera socialità.
Benedetto non ha pianificato a “tavolino” la costituzione dell’Europa civile e cristiana.
Nel monastero, Benedetto ha introdotto un modello di vita ispirato ai valori
evangelici, che poi si è diffuso e moltiplicato. La sua Regola è uno strumento di santificazione personale ma anche il germe di un ordinamento politico, di un ordine morale e di costume civile.
Avere dedicato l'associazione al “Patrono d'Europa” vuol dire condividere in pieno q u e s t a “ s p i r i t u a l i t à ” . V o g l i a m o a n c h e n o i , m i n o r a n z a c o n v i n t a , contribuire attivamente alla edificazione di un’Europa cristiana mediante un apostolato a servizio delle g i o v a n i g e n e r a z i o n i , supportati dalla preghiera e dalla vita interiore. Ora et l a b o r a : a z i o n e e contemplazione; sono le due dimensioni a cui l'uomo non deve sottrarsi; a cui lo scout San Benedetto non deve sottrarsi.
Concludo rinnovando il nostro totale affidamento a Maria e al suo divin figlio. A loro affidiamo tutti i nostri progetti futuri, le nostre speranze, quanto abbiamo fatto di buono fino ad oggi e quanto faremo domani.
Affidiamoci a Gesù perchè ci s o s t e n g a s e m p r e n e i momenti di scoraggiamento e di debolezza, affinchè ci corregga quando manchiamo e ci illumini quando siamo chiamati a fare delle scelte importanti.
Con queste intenzioni e con questa volontà vi invito a riprendere la “Strada”.
Buona Strada
ASSOCIAZIONE
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opo un anno di estenuanti riunioni, martedì 23 maggio, il C o m i t a t o D i r e t t i v o d e l l ’ a s s o ci a zi o n e , a l l a r g a t o p e r l’occasione a tutti i Commissari di branca, ha approvato all’unanimità le nuove norme direttive delle sei branche.Dopo il voto di approvazione e il discorso del Commissari Generale, tutta l’assemblea ha partecipato alla Santa Messa di ringraziamento celebrata dal n o s t r o A s s i s t e n t e g e n e r a l e . A conclusione, la firma del nuovo testo normativo e l’affidamento alla Madre celeste.
Il nuovo testo è stato elaborato senza operare stravolgimenti con il passato, anzi rimanendo saldamente ancorati alla nostra tradizione, nel pieno rispetto del Metodo scout di Baden Powell e dello scautismo cattolico.
Tra le novità introdotte voglio s o l a m e n t e c i t a r e q u e l l e p i ù significative:
- l’introduzione delle specialità di 1° e 2° classe per le branche Esploratori e Guide e, limitatamente a quest’ultima, il “distintivo della fortezza”.
- l’inserimento, nelle norme di branca
Rovers e Scolte di un capitolo dedicato ai programmi, con l’indicazione separata di quelli specifici per il noviziato e per la pattuglia rovers;
- infine, sono stati rielaborati i “principi dell’Associazione Guide e Scouts San Benedetto”.
Un primo importante passo è stato compiuto. I prossimi mesi ci vedranno impegnati nella rielaborazione del testo delle specialità e di quello relativo ai cerimoniali.
Le nuove norme direttive saranno pubblicate a fine luglio sul sito associativo e consegnate a tutti i capi in occasione del pernottamento di settembre.
SOCIETA’
di Ciro Frisco
I
l fenomeno delle sette sataniche secondo quanto rilevato da Telefono antiplagio è difficile da quantificare.Nel rapporto 2004 sul satanismo, emerge che il 57 per cento di questi gruppi proviene dal Nord, il 25 per cento dal Centro e il 18 per cento dal Sud e dalle Isole. Le regioni maggiormente coinvolte sarebbero Lombardia, Lazio e Veneto, mentre la Sicilia si piazza al quarto posto. Il Rapporto prova anche a tracciare un
"identikit" dei soggetti coinvolti: 35 anni e, il 51% delle volte, di s e s s o f e m m i n i l e . Possiede inoltre un diploma o una laurea nel 35% dei casi, mentre 32 individui coinvolti su cento hanno
l a s o l a l i c e n z a e l e m e n t a r e . M a q u a n t i f i c a r e r e s t a comunque un’impresa difficile. L’organismo con sede in Sardegna ha raccolto oltre mille segnalazioni, il 95% delle quali restano anonime.
Ma come si entra in una setta? Cosa spinge una persona, e un giovane in particolare, ad aderire a forme cosi estreme di ribellione? Cosa sono esattamente le sette sataniche? Quali i pericoli per chi vi entra in contatto?
Ne abbiamo parlato con padre Vincenzo Nuara, priore dei domenicani di Catania e coordinatore regionale del Gris.
Cosa spinge una
Un giovane non decide in un preciso momento di entrare a far parte di una setta, si tratta di un processo graduale che dura molto tempo e che spesso è inconsapevole...
Abbiamo intervistato Padre Vincenzo Nuara, priore dei domenicani di Catania e coordinatore regionale del Gris
(Gruppo di Ricerca e informazione Socio-religiosa)
SOCIETA’
persona ad entrare a far parte di una setta satanica?
U n g i o van e d e c ide d i e n t r a r e soprattutto in un momento di disagio della propria vita, quando è alla ricerca di punti di riferimento e vive dei momenti di conflitto esistenziali.
Possiamo dire che una delle cause principali è la solitudine, ma anche la ricerca di solidarietà, il desiderio di avere accanto compagni di viaggio, di poter esprimere o condividere orizzonti comuni di vita.
Ma è anche un modo per manifestare esternamente le proprie passioni:
aspirazioni, illusioni, disillusioni, desiderio di conoscenza dominio e voglia di potere. Il giovane quando entra in una setta lo fa con un desiderio di conquista del mondo. La totale mancanza di regole inoltre attrae il giovane come una droga.
Si parla di un fenomeno in ampia
crescita tra i g io v a ni . Q u al i possono essere i rischi?
I l r a g a z z o h a sicu ramen te più r i s c h i , p e r c h é quando si dona si dona in modo totale.
A v o l t e c i meravigliamo che gli a d o l e s c e n t i s i comportino in modo estremo, ma è tipico della bellezza della loro età. Il giovane è s e m p r e m e n o prudente di una persona adulta sia nel bene che nel male. Per questo quando si dona lo fa totalmente, senza considerare le conseguenze delle sue azioni.
Quali sono i mezzi attraverso i quali un ragazzo entra in contatto con queste realtà?
Un giovane non decide in un preciso momento di entrare a far parte di una setta, si tratta di un processo graduale che dura molto tempo e che spesso è inconsapevole. Si entra in una setta con un atteggiamento di ribellione contro il mondo circostante. Ma, paradossalmente, non è altro che un grido di aiuto nei confronti di un mondo che non si accorge di queste esigenze.
I gruppi satanici mantengono le loro caratteristiche o qualcosa è cambiato rispetto al passato?
Parlando di sette sataniche pensiamo a gruppi che si riuniscono in luoghi ben d e f i n i t i , c h e v e n g o n o c o o p t a t i attraverso il passa parola tra amici in Padre Vincenzo Nuara durante un congresso a Favara (2005)
ambienti di sottocultura, ma anche di e l i t e d o v e s i s v i l u p p a v a u n comportamento deviante. Non è più così, o almeno non in modo esclusivo.
Oggi il ragazzo ha la possibilità di entrare a far parte di una setta anche rimanendo tra le mura della propria stanza, attraverso internet.
L’adesione passa percorre vari stadi:
un certo tipo di letture, di musica, la frequentazione di particolari ambienti n o t t u r n i . M a ancora, attraverso la visita di siti e s o t e r i c i , o c c u l t i s t i c i . L’ingresso formale è preceduto da una serie di passi iniziali prodotti dagli stessi collegamenti tra una pagina all’altra.
Il ragazzo è spinto
sempre più avanti, fino ad attaccarsi a delle realtà che entrano a far parte della sua vita. A quel punto il percorso che si inizia è come una droga: tornare indietro diventa veramente difficile.
Cosa fare per uscirne?
Per l’esperienza accumulata nel Gris, da queste situazioni non si esce mai da soli.
Si entra da soli ma si può uscire soltanto in compagnia, solo grazie a un aiuto esterno. Qualcuno che ti sta accanto lungo il cammino della vita.
Il ritorno alla vita normale richiede
tempo, molta pazienza, competenza e attenzione. Cose che spesso l’ambiente familiare non riesce ad operare, per disattenzione e per incompetenza. La scelta di abbandonare il g r u p p o i n m o d o autonomo può nascere solo da una forte delusione: si esce quando si è disillusi o si viene traditi.
Come si può capire se una persona ha intrapreso questo cammino?
Prima di tutto i comportamenti spesso violenti. Chi appartiene a una setta adotta atteggiamenti propri di q u e l g r u p p o : a b b i g l i a m e n t o , linguaggio, frequenta un certo tipo di ambiente.
Solo un educatore a t t e n t o , f i n e i n t e l l e t t u a l m e n t e , aperto si può rendere conto di atteggiamenti di ribellione a tutti e a tutto e soprattutto un avversione verso tutto ciò che è sacro, religioso con comportamenti blasfemi.
La visibilità data dai media, come nel processo alle bestie di satana, è negativa?
Ci sono due scuole di pensiero a riguardo. Chi dice di non parlarne perché questo può contribuire ad aumentare l’interesse, e chi invece sostiene che sia bene mettere in guardia dai pericoli.
A mio parere se le difficoltà ci sono, è bene discuterne. Il vero problema è
SOCIETA’
Marilyn Manson: noto cantante internazionale dedito al culto del
satanismo.
SOCIETA’
saperne parlare.
I mass media non sempre fanno una buona informazione, non spiegano quali s on o l e c on s egu e nze di si mili frequentazioni. L’omicidio o il suicidio di cui tante volte abbiamo notizia è solo la punta dell’iceberg. Prima si sono consumati delitti di ogni genere, non si parla dalla distruzione psichica, spirituale, relazionale del soggetto.
La comunicazione di massa si occupa del fenomeno solo quando c’è il delitto il resto dell’anno non se ne parla, ma il non parlarne serve ai gruppi settari.
Loro non hanno voglia di farsi pubblicità. Agiscono al buio, nell’ombra vogliono conquistare nelle tenebre. Il suicidio o l’omicidio è qualcosa che gli è sfuggito di mano.
C’è differenza tra le diverse sette, ne esistono di più o meno pericolose? In che modo sono organizzate?
I gruppi hanno al loro interno delle strutture gerarchiche, un capo con un numero molto ridotto di gregari.
Il numero di sette esistenti non è rilevante. Anche la presenza di un solo gruppo rappresenta un problema per il modo in cui un certo tipo di pensiero si diffonde, si tratta di veicolare la cultura d e l r i f i u t o , d e l l a v i o l e n z a d i atteggiamenti estremi.
L’Humus in cui questi gruppi si sviluppano è derivato dalla crisi della fede, dal relativismo diffuso in tutti gli ambienti. Il vero problema è quello che Papa Giovanni Paolo II, parlando dell’Europa, definiva apostasia della fede, cioè rinnegamento della fede.
Cosa può fare la Chiesa?
La Chiesa è madre e maestra, deve
aiutare i suoi figli a crescere nella fede evitando di cadere. Come maestra deve educare illuminare le persone e fare capire senza ambiguità quello che è di Dio e quello che a Dio si oppone.
Ma come può una persona cosciente dell’esistenza di Dio s c e g l i e r e r a z i o n a l m e n t e i l Demonio?
Il vero problema è la perversione della coscienza che reputa la via larga migliore della via stretta del Vangelo.
Ma, mentre una porta alla dannazione, l’altra porta alla vita eterna. Nonostante la consapevolezza dell’esistenza di Dio si preferisce il potere, il successo, il denaro, l’orgoglio, la superbia, il dominio. Non si fa altro che ripetere il peccato originale.
Ma c’è sempre speranza per tutti.
Chiunque può trovare qualcuno, la grazia di Dio è sempre alla ricerca dell’uomo, anche nei casi più estremi Dio non ci rinnega. Se l’uomo vuole, Dio lo accoglie, questa è la bellezza del cristianesimo.
Il male, la morte, le proposte del maligno finiscono nel momento in cui la grazia di Dio per mezzo di Gesù Cristo nel mistero umile della croce, dona speranza. Il cammino delle sette sataniche e un cammino di ribellione che nasce dalla disperazione, il cammino del cristiano pure tra le mille difficoltà della vita è un cammino di speranza.
Per ulteriori informazioni sul Gris:
www2.chiesacattolica.it/gris.
Le mani occulte
viaggio nel mondo del satanismo
autore: don Aldo Buonaiuto editore: Città Nuova
Prezzo: 12,00 € Pagine: 184
Gli ultimi, drammatici eventi di cronaca legati ai delitti delle Bestie di Satana e degli Angeli di Sodoma tornano a far parlare di sette sataniche. Tale
fenomeno, oggi più diffuso di quanto si possa pensare, fa leva sulla fragilità, lo smarrimento interiore e l'ignoranza delle persone, soprattutto tra le giovani generazioni, alimentando una cultura di
morte, di odio, di crudeltà, di sangue. Si tratta di un fenomeno che oggi in Italia sta conoscendo una
preoccupante diffusione. È necessario e urgente quindi fare chiarezza sulla natura e l'entità del problema.
« Una guida per il profano della materia in un viaggio al termine del quale non si hanno risposte, ma si pongono nuove domande», scrive nella presentazione Enrico De Simone, primo Dirigente della Polizia di Stato e criminologo clinico. «Un testo comprensibile, che vuol fare riflettere il lettore sul concetto di “inquantificabilità criminologica” del fenomeno satanico,
caratterizzato da uno dei più elevati numeri oscuri di reati».
Prefazione di don Oreste Benzi.
Religioni e Sette nel mondo
Rivista trimestrale di cultura religiosa
Religioni e Sette nel mondo è una rivista di cultura religiosa, sorta nel 1995, che si occupa di ricerca e informazione sia sulle religioni sia sul multiforme mondo delle sette o movimenti religiosi alternativi, cercando di mettere in luce affinità, differenze e relazioni. Si tratta di uno strumento indispensabile per conoscere, capire, discernere e dialogare, oggi, in campo religioso. La rivista, eredita pienamente i frutti della continua attività informativa e culturale del GRIS.
Per ulteriori informazioni: http://www.religioniesette.org
E
’ molto importante conoscere e rispettare alcune regole inerenti la sicurezza. Il capo scout è investito di una grande responsabilità nell’occuparsi dei ragazzi che gli sono stati affidati.Tale responsabilità comporta, tra l’altro, il dover rispondere, anche penalmente, di eventuali fatti dannosi riconducibili alla propria azione od omissione.
Buona parte delle attività scouts si svolgono all’aperto, nel bosco, e ciò richiede che i responsabili siano particolarmente rispettosi delle regole di buon senso oltre che della normativa vigente.
Gli adulti che fanno parte dello staff direttivo, hanno un dovere di vigilanza sui ragazzi in relazione alla loro età: più pi ccoli son o e m aggi ore e l a responsabilità del capo. Ovviamente, anche in presenza di ragazzi che hanno superato i 18 anni devono sempre essere previste e rispettate tutte le misure di sicurezza che l’attività programmata richiede.
Ad esempio, se il capo non usa la dovuta prudenza nella programmazione e realizzazione di una particolare attività, oppure non è particolarmente prudente nell’affidare ai ragazzi attrezzi di lavoro o determinati gravosi incarichi, o ancora non adotta tutte le misure di sicurezza in occasione dei campi, e se, in tali circostanze, un ragazzo riporta delle lesioni, il capo può essere chiamato a doverne rispondere di persona.
Di seguito approfondiamo l’argomento fornendo qualche ulteriore spunto di
r i f l e s s i o n e s u q u e s t o d e l i c a t o argomento
La responsabilità del capo
Tale responsabilità comporta di dover rendere conto di fatti causati da azioni non direttamente proprie ma dei minorenni ad esso affidati e per i quali è richiesta particolare vigilanza.
L’art. 2048 del Codice Civile stabilisce che la vigilanza dei minori spetta ai genitori, ai tutori e ai precettori e maestri d’arte. Il capo scout rientra in questa ultima categoria (è illecito il fatto compiuto dai loro allievi nel tempo in cui sono sotto la loro vigilanza). Il c a p o s c o u t è l i b e r a t o d a l l a responsabilità del fatto dannoso solo se dimostra di non aver potuto impedire il fatto.
E’ il caso di precisare che la colpa di cui il capo risponde per il fatto compiuto dal minore non è quella connessa all'azione del minore stesso, ma quella sua propria, consistente nel non aver adempiuto al dovere di vigilanza, assunto nel momento in cui i ragazzi gli sono stati affidati.
Il capo è maggiormente responsabile nel caso di omissione colposa di cautela e vigilanza (negligenza) o nel caso realizzi attività non commisurate alla maturità o capacità dei ragazzi (imprudenza) o nel caso non abbia le dovute competenze per fronteggiare situazioni particolari (imperizia) o nel caso trascuri norme di comportamento previste dalla legge, da cui derivi una lesione per un qualsiasi soggetto.
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Va precisato che ciascuno risponde penalmente solo delle proprie azioni o omissioni dolose (commesse con piena coscienza e volontà) o colpose (commesse per i mpru denza ed inosservanza delle regole).
Se l’azione è compiuta dal minore (è il caso in cui i ragazzi si feriscono tra di l oro) , qu est o è p e rs on al men t e responsabile solo se ha più di 14 anni
In ogni caso però il capo può essere coinvolto perchè accusato di aver
“concorso” con il minore nel provocare il danno, qualora si accerti che lo stesso non si sarebbe verificato se il capo avesse usato la dovuta diligenza, prudenza e perizia richieste dalla situazione.
Alcune considerazioni
Tenuto conto di quanto abbiamo detto è opportuno fare qualche ulteriore considerazione sull’argomento:
1 ) P o s s o n o e s s e r e c o n s i d e r a t i responsabili dell’infortunio accaduto ad un ragazzo durante una normale attività tutti i maggiorenni la cui personale condotta abbia concorso a causare l’evento.
2) Per l’ordinamento giuridico la distinzione tra capi, aiuto capi e rovers/
scolte in servizio, non ha alcuna valenza. Quindi sono responsabili coloro che erano presenti all’attività.
3) Sono ugualmente responsabili anche coloro che si sono colposamente allontanati omettendo così di vigilare sul regolare svolgimento dell’attività.
4) Per i motivi indicati è errato considerare il capo gruppo responsabile di tu tto ( an ch e s e è su a l a responsabilità di vigilare sull’operato e sulle scelte dei capi del gruppo che lui stesso ha nominato).
5) Nelle attività svolte autonomamente dai ragazzi (ad esempio un hike) bisogna sempre informare i genitori assicurandosi che abbiano la piena consapevolezza che i ragazzi si allontanano da casa senza il controllo d e i c a p i ( m e g l i o f o r n i r e u n a comunicazione scritta).
6) Dei danni causati da minori ragazzi ad estranei nel corso di un'attività gestita in autonomia dai ragazzi, se i capi hanno informato correttamente i genitori, rispondono questi ultimi, per aver consentito ai loro figli di svolgere un'attività in autonomia, malgrado gli stessi non avessero ancora acquisito una maturità tale da garantirne il comportamento corretto.
Per i genitori ed i tutori, infatti, la responsabilità (a differenza dei precettori e maestri d'arte) non è limitata al tempo in cui i minori sono sotto la loro vigilanza, ma è ricollegata al semplice fatto della "coabitazione"
con il minore.
7) Le precauzioni occorre prendere per evitare di essere ritenuti responsabili di danni fisici o materiali causati dai ragazzi in un'attività gestita dai capi sono tutte quelle idonee a impedire che si verifichi il danno. Se ciò nonostante il danno si verifica ugualmente, non è configurabile alcuna responsabilità, ma è bene ricordare che spetta al capo il compito di provare di aver fatto tutto il possibile e cioè provare che non vi era nulla che poteva esser fatto più di quanto è stato fatto.
8) se un ragazzo minore di 14 anni causa lesioni ad un altro ragazzo o ad un estraneo commette il reato di lesioni p e r s o n a l i c o l p o s e n e r i s p o n d e penalmente il capo, a condizione che c o n l a s u a c o n d o t t a c o l p o s a (commissiva o omissiva) abbia concorso a causare le lesioni (se cioè si può dire che in mancanza di quella
di Filippo Cristina condotta l'evento dannoso non si
sarebbe verificato. E se il ragazzo ha più di 14 anni ne risponderà anche lui in concorso con il capo.
Com’è ovvio l’argomento è complesso e non può certo esaurirsi in poche battute. Abbiamo solo voluto fornire alcuni spunti di riflessione per far si
che le nostre attività siano svolte nella massima sicurezza e vigilanza.
Fonti:
“Responsabilità legali del capo ed altro”, documento elaborato dall’AGESCI in occasione di un incontro a Spoleto il 27 gennaio 2004
«Ricordatevi del vostro motto “Estote Parati”, siate dunque preparati per eventuali incidenti, imparando in
anticipo che cosa si deve fare nei diversi casi che vi si potranno presentare». (B.P.)
L
a Sede è l’ambiente dove gli scouts svolgono numerose attività. In essa si celano un gran numero di pericoli ch e spesso provocano incidenti causati dall’incuria e d a l l a p o c a a t t e n z i o n e . I maggiori pericoli sono rappresentati da:• Impianto elettrico mal fatto (assenza di salvavita o impianto di terra, tubazioni elettriche rotte o fili elettrici a vista);
• Strutture fatiscenti, porte rotte, scale senza corrimano, presenza di vetri non fermi o lineati o rotti può causare tagli;
• Magazzino mal custodito, senza tenere conto delle più elementari norme anti-incendio. Un’impropria sistemazione del materiale (lampade a gas, solventi per vernici, petrolio, mobili in legno) aumenta il rischio di incendio o esplosione);
• Soppalchi mal costruiti, stracarichi di materiale e quindi con pericolo di crollo;
• Assenza di estintori (ne basterebbe uno da 6 Kg in polvere) che rende i m p o s si bi l e s p e g n er e p r i n ci pi d’incendio;
• Alimenti mal conservati che attirano ratti e scarafaggi;
• Lavori in sede che prevedono l’uso di attrezzi elettrici quali trapani, pistole incollanti a caldo, seghetti alternativi o altro. In questo caso è bene che tali attività siano svolte esclusivamente sotto il vigile controllo di un adulto.
• Uso di attrezzi con lame taglienti, quali seghe, coltelli, accette, deve essere consentito esclusivamente a scout la cui responsabilità e capacità di utilizzo sia evidente.
I
l campo scout comporta una particolare attenzione per quanto riguarda gli aspetti legati alla sicurezza. Molteplici incidenti possono infatti verificarsi proprio in occasione di tali attività.Il campo in accantonamento prevede il pernottamento all’interno di case. Tali locali devono possono presentare i medesimi rischi già descritti precedentemente parlando della sede. In aggiunta dobbiamo però considerare:
CUCINA: Spesso, nei locali dove non è presente una cucina propria si usa utilizzare uno o più bruciatori con b o m b o l a . N e l t r a s p o r t o e nell’istallazione di questi ultimi, bisogna prestare alcune precauzioni:
• Le bombole a gas dovrebbero sempre essere riposte in posizione verticale, anche durante il trasporto.
• Disporre le bombole all’esterno del locale.
• Usate acqua saponata per verificare la presenza di eventuali perdite dalle valvole e dai giunti.
• Cambiate almeno ogni 5 anni il tubo del gas (che deve essere a norma).
Inoltre, bisogna prestare attenzione alle seguenti cose:
• Chiudere la valvola della bombola quando e rimuovete i tegami dai forn elli quando n on vengono utilizzati;
• Mentre cucinate non avvicinatevi troppo ai fornelli; vestiti troppo larghi potrebbero prendere fuoco;
• Assicuratevi che le maniglie dei tegami (in plastica o legno) non
vengano a contatto con la fiamma;
spess o, u tili zzando u n u ni co bruciatore di dimensioni notevoli, i piccoli tegami vengono totalmente avvolti dalle fiamme;
• Non lasciate i fornelli in uso incustoditi;
• Non toccate e/o spostate pentole bollenti senza mezzi adeguati.
• Meglio avere con se un estintore (minimo 6 Kg in polvere) da utilizzare in caso di emergenza. Non usate mai acqua contro grassi ed oli che bruciano.
IGIENE: Un discorso a parte merita la pulizia e l’ordine delle attrezzature per cucinare:
• Le batterie da cucina vanno lavate e sciacquate bene; residui di cibo o detersivo possono provocare disturbi gastrointestinali;l’ossido di alluminio che si forma nelle pentole umide realizzate con tale materiale ( p o l v e r i n a s c u r a f a c i l m e n t e i d e n t i f i c a b i l e p a s s a n d o u n tovagliolino bianco), è altamente cancerogeno;
• I coltelli vanno custoditi con cura, affilati e riposti in un recipiente a parte, non liberi di essere utilizzati da chiunque;
• I cibi vanno conservati con cura.
Quelli freschi, quali ad esempio la carne, vanno consumati in giornata.
L’assenza al campo del frigorifero non ne permette la conservazione per più giorni;
• I prodotti ortofrutticoli vanno sistemati in un luogo fresco e ventilato per evitare la formazione di muffe. Prima di mangiare tali
alimenti è necessario lavarli bene per eliminare residui di terra o pesticidi.
CAMINO: Nei campi invernali presso strutture di montagna, capita spesso di avere a disposizione un camino o una stufa. Questi possono essere utilizzati prendendo però le dovute precauzioni:
• C h i e d e r e e s p r e s s a m e n t e a l proprietario o al custode del locale se la canna fumaria è libera ed integra;
• Tenete la legna da ardere a debita distanza dal punto in cui si sviluppa la fiamma;
• Usate una protezione contro le scintille del fuoco per evitare che tappeti, mobili o abiti si incendino;
• Non lasciate il fuoco incustodito;
• Non mettete indumenti troppo vicini al fuoco. Spesso mi è capitato di dover spegnere di corsa scarponi, c a l z e t t o n i e d a l t r i c a p i d i a b b i g l i a m e n t o c h e p r e n d o n o improvvisamente fuoco.
• Spegnere accuratamente il fuoco prima di andare a dormire, sia che si tratti di camino che di stufa.
L’accumulo di monossido di carbonio, che è un prodotto della combustione, all’interno della stanza, dovuto ad ostruzioni della canna fumaria, può portare alla morte nel sonno.
• Ribadisco l’importanza di portare sempre al seguito, d u r a n t e i c a m p i i n accantonamento, un piccolo e s t i n t o r e i n p o l v e r e . L’esti n tore deve esse re p e r f e t t a m e n t e c a r i c o e funzionante (ricordatevi di ricaricarlo almeno ogni 6 mesi, o dopo l’utilizzo anche parziale).
ILLUMINAZIONE: Laddove si utilizzino sistemi di illuminazione a gas o petrolio:
• Controllate che le lanterne siano perfettamente funzionanti, non vi siano perdite da fori o dalle valvole, i vetri siano integri (se lineato, va sostituito per evitare tagli ed improvvise rotture).
• Conservate le ricariche di petrolio o gas in luogo sicuro e fresco, lontano dalla portata dei lupetti e delle coccinelle.
• Se utilizzate candele, ponetele su
“ c a n d el a b ri ” a d e gu a ti (a n ch e autocostruiti) che impediscano alla candela di cadere e di innescare un incendio.
Per quel che riguarda le attività all’aperto, comunque presenti in un campo in accantonamento, possiamo tenere in considerazione quanto in seguito riportato.
Il campo in tenda comporta ulteriori aspetti di cui si deve tener conto per affrontare in tutta sicurezza l’attività
FUOCO: Nei campi estivi, la sera, è bello riscaldarsi attorno ad un fuoco e vivere momenti indimenticabili: canti gioiosi, veglie e quant’altro. Bisogna però che quest’attività non si trasformi in un disastro:
• Vicino al fuoco tenete sempre uno o più secchi d’acqua pieni.
• Realizzate un battifiamma, da tenere in prossimità del fuoco, con un manico di scopa e degli stracci umidi fissati all’estremità.
• MAI accendere fuochi con l’apporto di materiali pericolosi (alcool, benzine, petroli, ecc.). Sebbene sembri di facile accensione, l’utilizzo di tali mezzi ci espone a rischi elevatissimi di ustioni e peggio di esplosione. Uno scout utilizza sempre e solo i tradizionali fiammiferi;
• Ripulite la zona intorno al fuoco da sterpaglie, erba secca, foglie e quanto possa prendere fuoco facilmente.
• Non accendente fuochi sotto alberi o rami.
• Attenzione a gettate sul fuoco rami con foglie secche; queste, dopo aver preso fuoco, possono volare verso l’alto ricadendo anche a diversi metri di distanza dando origine ad un incendio.
TENDA: Il montaggio della tenda e il luogo scelto per farlo riveste grande importanza sia nei campi fissi che mobili:
• È altamente sconsigliato piantare la tenda in avvallamenti del terreno o zone di convogliamento delle acque meteoriche, per ovvi motivi. Meglio piazzare la tenda su collinette o comunque zone rialzate rispetto alla zona circostante
• Non piantate tende sotto alberi imponenti e molto vecchi. In caso di forte vento possono verificarsi cadute di rami.
• Non piantate la tenda vicino a corsi d’acqua, anche se apparentemente asciutti; in caso di pioggia può diventare molto pericoloso.
• In caso di forte vento realizzate, con due cordini posti diagonalmente su ogni lato della tenda e al di sopra di essa, un sistema di tiranti per renderla più stabile.
• Non piantate la tenda su viottoli, sentieri o altre tracce di passaggio sul terreno; alcuni animali, come pecore o mucche, sono molto abitudinari ed usano sempre le stesse piste per muoversi nel bosco.
• Non accendete fiamme libere in tenda.
COSTRUZIONI AL CAMPO: Durante la realizzazione delle costruzioni al campo e il loro utilizzo, si verificano il maggior numero di incidenti:
• Se realizzate una cucina rialzata fate particolare attenzione al rivestimento dei pali e delle legature del pianale.
Utilizzate pietre per isolare queste parti dal fuoco e ricoprite le legature c o n f a n g o . C o n t r o l l a t e periodicamente che questi strati siano integri, se dovesse cedere la cucina mentre il fuoco è acceso, potrebbe generarsi un incendio.
• Nell’utilizzare il piccone o la zappa prestate attenzione a chi vi sta vicino (invitandolo ad allontanarsi!).
• L’uso dell’accetta deve essere consentito esclusivamente a chi ne è capace (a discrezione del capo unità). Riponetela sempre con la custodia nel magazzino e non lasciatela a vista come facile “preda”
di un novizio annoiato.
• Usate gli attrezzi con attenzione.
• Evitate di utilizzare pugnali da caccia con la lama oltre gli 8 cm Oltre ad essere inutili, rappresentano un pericolo per noi e per quanti ci stanno intorno. Molto più utile è un semplice coltellino multiuso, da usare solo quando serve e non per giocarci nei momenti di pausa.
In un campo mobile, oltre a quanto vi può essere in comune con le attività affrontate fino ad ora, possono esservi delle situazioni di pericolo specifiche, date dalla differente natura del campo e legate principalmente al percorso da fare:
• Se il percorso è in montagna e prevedete di attraversare crinali e v et t e , p o r ta t e vi i l ma t e ri al e n e c e s s a r i o p e r p r o c e d e r e i n sicurezza (ramponi in presenza di ghiaccio) e comunque sempre una corda da alpinismo (almeno 30 m) con imbrachi (anche di fortuna) moschettoni e discensori. Tutto questo potrà essere utile per superare ostacoli imprevisti o per organizzare un salvataggio di
emergenza.
• Se vi trovate a passare da un rifugio, è bene comunicare sempre al gestore il percorso che volete intraprendere; questo potrebbe tornare utile sia per ulteriori informazioni e suggerimenti che il gestore potrebbe darvi, sia in caso di bisogno.
• Se vi trovate a percorrere una strada in notturna, mettete alla testa e alla coda della fila (in questo caso è bene camminare in fila) qualcuno munito d i t o r c i a e l e t t r i c a o f a s c e catarifrangenti.
• Portatevi sempre una bussola al seguito ed evitate l’uso di carte topografiche fotocopiate. Spesso la fotocopia non è precisamente uguale, si perdono i riferimenti nord- sud e sono molto più difficili da individuare i punti notevoli tipo fiumi o fonti che invece sarebbe bene trovare immediatamente.
Escursionismo, trekking, arrampicate, sci alpinismo e di fondo: tutto ciò che si deve sapere per affrontare il mondo della montagna
Tutto ciò che occorre sapere per vivere in sicurezza la montagna:
- Equipaggiamento e attrezzatura - Allenamento e alimentazione
- Escursionismo e trekking in Italia e all’estero - I pericoli della montagna
- Prevedere e affrontare le intemperie - La scelta degli itinerari e i rifugi - Le tecniche di arrampicata
- La progressione su neve e su ghiaccio - Sci di fondo e sci alpinismo
- Nozioni di pronto soccorso
I
n sede, ed ovviamente in tutte le uscite, pernottamenti e campi, deve sempre essere presente una fornita cassetta di pronto soccorso. Essa deve contenere tutto il necessario per intervenire in caso di piccoli incidenti. Ovviamente, il materiale contenuto nella cassetta deve essere periodicamente visionato per eliminare quello di prossima scadenza e per ripristinare quello utilizzato.• Guanti sterili monouso (2 paia).
• Compresse di garza sterile 10 x 10 in buste singole.
• Pinzette da medicazione sterili monouso.
• Confezione di cotone idrofilo.
• Confezione di cerotti di varie misure.
• Rotolo di cerotto alto cm 2,5.
• Rotolo di benda orlata alta cm 10.
• Un paio di forbici.
• Un laccio emostatico.
• Flacone di soluzione cutanea di
iodopovidone al 10% di iodio da 125 ml.
• Flacone di soluzione fisiologica (sodio cloruro 0,9%) da 250 ml.
• Compresse di garza sterile 18 x 40 in buste singole.
• Termometro.
• Confezione di ghiaccio pronto uso.
• Una pomata anestetica locale da usare in caso di piccole ustioni.
• Una pomata a base di idrocortisone da utilizzare per punture di insetti, per lenire il prurito particolarmente intenso e fastidioso o per arrossamenti della pelle;
• Un antiacido per occasionali acidità di stomaco.
• Antifebbrili e antidolorifici.
• Istruzioni sul modo di usare i presidi suddetti e di prestare i primi soccorsi in attesa del servizio di emergenza.
•
I farmaci vanno utilizzati con precauzione
Sul nostro portale (www.scoutsanbenedetto.it/Cammino) è possibile scaricare una ben fatta ed utile guida su “cosa fare e non fare in caso d’incidenti in montagna”.
La guida è stata realizzata dal Soccorso Alpino dell’Emilia Romagna.
SPIRITUALITA’
di Diego Torre
"La forza e l'efficacia di questi Esercizi Spirituali consiste nella loro pratica effettiva. Il nome stesso lo indica, ed è molto importante - aggiunge, con l'evidente intenzione di
rincarare la dose - che chi li dà sia bene esercitato"
(Sant’Ignazio - Epistolae et instructiones IX, 702)
I
l r i c o r d o d i quell’esperienza è ancora viva nel mio cuore e nella mia mente.Ricordo con soddisfazione di avere fissato dei paletti nella mia vita, delle a u t e n t i c h e c o l o n n e d’Ercole oltre le quali non sono più tornato. Da allora non posso più adirarmi, né provare risentimenti, né reagire d’istinto (beh, quasi!).
Tutto andava e va valutato alla luce di q u e l l a d o m a n d a fondamentale: cosa farebbe Gesù al posto mio? E non è una chiacchiera, ma un filtro possente che ormai i ntervi en e prima di ogni mia azione e spesso anche prima di ogni sentimento. Questo è il principale, grande risultato degli esercizi ignaziani!
Li ho fatti 28 anni fa ed essi rimangono lì, solidi e forti, come la roccia su cui ho fondato la mia vita interiore. Ma non è finita!
Ho imparato a scegliere bene, a valutare con razionalità, con calma, all a lu ce dell’unico parametro che conti: la Maggior Gloria di Dio. E se non basta la valutazione mentale, prendo carta e penna e Ritratto di Sant’Ignazio
Essi non sono un libro da
leggere, ma un manuale che ti guida in quei
5 meravigliosi giorni ad una esperienza di Dio così forte e così intensa …
SPIRITUALITA’
faccio “discernimento”.
Quanta forza, quanta serenità mi derivano da t u t t o c i ò ; q u a n t a d e t e r m i n a z i o n e nell’eseguire le decisioni prese, senza guardarsi indietro, né piegarsi, né lagnarsi. Sono passati 28 anni, ma l’effetto degli e s e r c i z i è a n c o r a v i v i s s i m o e d efficacissimo.
Mi sembra ancora che la mia confidenza con Lui sia divenuta più forte e più marcata. Lo guardo negli occhi e la Sua forza diventa la mia; la decisione è presa, è invincibile; non resta che eseguirla.
Com’è avvenuto tutto ciò?
Certo se l’Immacolata si è presa la briga di scendere dal cielo per dettare il testo degli Esercizi a S. Ignazio nella grotta di Manresa nel XVI secolo (come potete ammirare in un affresco dell’altare del Santo a Casa Professa) valeva certamente la pena di farlo. La Cristianità era dilaniata dallo scisma protestante e ovunque arrivassero i primi gesuiti a predicare gli esercizi, interi conventi in procinto di sciogliersi per la corrosione dell’eresia, tornavano alla fede e alla
chiesa cattolica. Da allora gli esercizi ignaziani sono stati raccomandati con ben 600 pronunciamenti dai romani pontefici.
Diceva Giovanni Paolo II:
“La scuola degli esercizi spirituali sia sempre un efficace rimedio al male
d e l l ’ u o m o m o d e r n o , trascinato dal vortice delle vicende umane a vivere fuori di sé, troppo
preso dalle cose esteriori;
sia fucina di uomini nuovi, di autentici cristiani di apostoli impegnati. “ (Osservatore Romano 18.12.79).
Precisava Pio XII:
“…potremmo pensare che s. Ignazio l’abbia scritti specialmente per la nostra epoca” (10.10.52).
Essi non sono un libro da leggere, ma una manuale che ti guida in quei 5 meravigliosi giorni ad una esperienza di Dio così forte e così intensa … che ti segna per sempre.
Negli Esercizi ogni uomo ha la possibilità di scoprire che, sebbene peccatore, egli è oggetto dell'amore personale di Dio che lo invita a rispondere al suo amore.
Questa risposta comincia riconoscendo la presenza del peccato e dei suoi effetti, conduce alla c o n s a p e v o l e z z a c h e l'amore di Dio è più forte d e l p e c c a t o e a d e s i d e r a r l o ardentemente.
Ciò avviene, grazie al suo aiuto, e te ne’accorgi subito! E a quel punto non puoi non desiderare che di realizzare la volontà del Padre, con g i o i a , s l a n c i o e generosità. Alla fine non te ne andresti più. Tutto ciò avviene gradualmente Sant’Ignazio a Manresa
mentre scrive gli Esercizi Spirituali
Ritratto di Sant’Ignazio
SPIRITUALITA’
attraverso una serie di passi a cui il predicatore ti guida, ma che tu compirai nella tua stanza, solo con Gesù. S. Ignazio li spiega con la metafora del ginnasta: come la ginnastica e il movimento mantengono in buona salute il fisico, così gli E s e r c i z i S p i r i t u a l i mantengono in buona salute ed allenano la nostra anima....e ne sviluppano …i muscoli.
Già i muscoli dell’anima:
Razionalità, Volontà, Magnanimità, Amore.
Ma non ti spaventare!
Non sono nulla di terribilmente serioso.
Non richiedono un livello di cultura particolarmente e l e v a t o , n é u n a preparazione specifica, ma solo la voglia di farli.
Nati originariamente come cammino della
durata di un mese, te li proponiamo in uno schema di cinque giorni, elaborato dal padre Francesco Da Paola Vallet (1883-1947), usato con successo da circa 70 anni. Tanto abbiamo creduto in essi che da 28 anni li continuiamo a proporre annualmente e ne abbiamo fatto un passaggio fondamentale della nostra formazione
capi. Tutti gli educatori della nostra associazione li hanno fatto. Manchi solo tu!
A questo punto del discorso, non so ancora se ti ho convinto a venirli a fare. Ma non insisto, perchè sono cosciente che non ci sarà mai testimonianza sufficiente a spiegarli; neanche la mia.
G l i e s e r c i z i s o n o u n ’ e s p e r i e n z a : l’esperienza di Dio ed essa non è traducibile in l i n g u a g g i o u m a n o . Concludo allora: fidati di chi li ha fatti e vieni. Mi ringrazierai …in eterno, come tutti quelli che mi hanno dato ascolto prima
di te.
Brevi cenni sulla vita di Sant’Ignazio
Il grande protagonista della Riforma cattolica nel XVI secolo, nacque ad Azpeitia, un paese basco, nel 1491. Era avviato alla vita del
cavaliere, la conversione avvenne durante una convalescenza, quando si trovò a leggere dei libri cristiani. All'abbazia benedettina di
Monserrat fece una confessione generale, si spogliò degli abiti cavallereschi e fece voto di castità perpetua.
Nella cittadina di Manresa per più di un anno condusse vita di
preghiera e di penitenza; fu qui che vivendo presso il fiume Cardoner decise di fondare una Compagnia di consacrati. Da solo in una grotta prese a scrivere una serie di meditazioni e di norme, che
successivamente rielaborate formarono i celebri Esercizi Spirituali.
L'attività dei Preti pellegrini, quelli che in seguito saranno i Gesuiti, si sviluppa un po'in tutto il mondo. Il 27 settembre 1540 papa Paolo III approvò la Compagnia di Gesù. Il 31 luglio 1556 Ignazio di Loyola
morì. Fu proclamato santo il 12 marzo 1622 da papa Gregorio XV. (Avvenire) Etimologia: Ignazio = di fuoco, igneo, dal latino
Emblema: IHS (monogramma di Cristo)
La biografia e le immagini sono tratte da: www.santiebeati.it
STORIA
di Franco Pasanisi
A
ffrontare il problema storico politico dell’Iraq è stato sempre difficoltoso e complesso. Da più di quindici anni i mass-media scrivono, parlano, intrattengono e cercano di chiarire nel miglior modo possibile le situazioni che nel tempo si sono prospettate a noi curiosi di sapere la verità; ma spesse volte questa viene distorta da chi ce la prospetta, poiché risultato di schemi ideologici o politici che non tengono conto della reale situazione o problematica di questa complessa nazione, tale perché frutto negli ultimi novanta anni di altre ideologie, politiche, credi religiosi ed equilibri geopolitici.Durante la prima guerra mondiale, l ’Ir aq fa c e va pa rt e d el l ’i mpe ro ottomano, ma nel 1917 le truppe inglesi entrarono a Bagdad, da quel momento questo paese arabo fu sempre sotto la
sfera di influenza del Regno Unito, che nel 1920 ricevette il mandato dalla Società delle Nazioni, anno in cui scoppiò la rivolta degli sciiti e dei sunniti contro l’invasore. Diecimila furono i morti. La monarchia al potere venne sempre appoggiata dal paese mandatario. Nel 1925 il nord, abitato dai curdi, passò allo stato iracheno, che raggiunse l’indipendenza nel 1932. Gli inglesi occuperanno sempre l’Iraq con l’escamotage di controllare le principali basi militari della nazione. In quegli anni gli ebrei vennero sempre perseguitati e nel 1935 furono licenziati dal servizio pubblico.
Decine di ebrei rimasero uccisi durante i
STORIA
moti antiebraici del 1936-37. Nel marzo del 1941 Alì al Gailani con un colpo di s t a t o i n s t a u r ò u n g o v e r n o nazionalsocialista. Italia e Germania lo a p p o g g i a r o n o c o n u n p i c c o l o contingente militare. A maggio gli inglesi restaurarono la monarchia, ma a giugno nuovi moti antiebraici a Bagdad provocarono 600 morti, 240 feriti, con 9 1 1 c a s e
distrutte, nella c o m u n i t à ebraica. Questo odio continuò n e i d e c e n n i successivi. Fra il 1969 ed il 1973 v e r r a n n o impiccati per spionaggio 133 ebrei.
Nel 1958 fu proclamata la r e p u b b l i c a . Ricomparvero i v e c c h i
rappresentanti del Quadrato d’Oro del colpo di stato del 1941, il partito transnazionale Baath (presente sia in Libano che in Siria), il partito comunista e il movimento panarabo.
Nel 1979 Saddam Hussein conquistò il potere e schierandosi con l’occidente intraprese una guerra contro la Persia, (1980-88). In questa situazione acquistò sempre più importanza strategica nella regione e da quel momento cercò di assumere la leaderschip del mondo arabo sunnita.
Lo strapotere lo portò ad occupare, nel 1990, il vicino Kuwait, rivendicato dall ’Iraq si n dal 1960. L’an n o successivo le forze politiche militari occidentali liberarono il paese della Q8 e le truppe francesi della legione
straniera furono sul punto di entrare a Bagdad, ma il presidente degli Usa salvò Saddam Hussein per far fronte nella regione allo strapotere sciita dell’Iran. L’istituzione della no-flyzone al nord e al sud dell’Iraq non fermarono la voglia del rais di lottare contro gli Usa e i suoi alleati. I bombardamenti anglo-americani continuarono con i g o v e r n i democratico e repubblicano e conservatore e laburista dei rispettivi paesi.
La decisione di invadere l’Iraq ven n e subito dopo l’attacco alle torri gemelle, si cercò di trattare sulle a r m i d i distruzione di massa, il Papa si operò tantissimo per evitare il conflitto, ma fu inascoltato. L’otto novembre del 2002 il Consiglio di sicurezza dell’ONU approvò all’unanimità la risoluzione 1441 per far disarmare l’Iraq dalle armi di distruzione di massa. Le truppe della coalizione invasero il paese 1) per destituire Saddam 2) dimostrare le relazioni fra l’Iraq ed il terrorismo di Bin Laden 3) togliere la protezione militare ed economica-politica ai palestinesi 4) raggiungere una posizione di vantaggio strategico sull’Iran, per chiuderlo fra l’Afghanistan e lo stesso Iraq.
I primi due punti vennero raggiunti in breve tempo (le reti terroristiche erano p r e s e n t i a n c h e c o n c a m p i d i addestramento). Il terzo ha provocato l’avvento di Hamas al potere in Gruppo di soldati in Iraq
STORIA
Palestina ed il quarto è stato raggiunto parzialmente.
L e c on s e gu en z e , as s ol u tam en t e negative, sono che l’Iran ha assunto una ingerenza maggiore in medio oriente, infatti è più presente in Libano, Palestina e, nell’Iraq è determinante per il futuro di questa nazione. Tirando le somme la guerra poteva essere evitata con un maggior buon senso,ma pragmatisticamente c’erano grossi problemi, molti dei quali sono stati affrontati e risolti. Certamente la situazione dal lato istituzionale è più chiara; ma il problema del terrorismo sussiste, tema questo molto complesso per sua natura e per la presenza di diversi soggetti politici. In questa nazione i miliziani provengono da tutto il mondo arabo con prevalenza dall’Arabia Saudita, Iran e Siria.
Questi prezzolati fanno parte di tantissime bande armate sia sciite che sunnite, ed il loro credo è soltanto la violenza, il terrore e gli interessi economici. Nella storia, Libano, Somalia e Afghanistan insegnano. In questi tre anni la guerra ha provocato fra militari e civili : 36.000 morti iracheni, 2.500 Usa, 137 britannici, 36 italiani, 70 turchi, 52 iraniani, 212 della coalizione e un centinaio appartenenti a vari paesi
arabi ( nei calcoli sono compresi i numerosissimi decessi per incidenti vari).
Oggi tante cose sono cambiate basta pensare alle votazioni parlamentari del 30.1.2005 (72,9% di affluenza), l’approvazione della Costituzione del 15.10.2005 con il 78% di sì e il positivo risultato delle ultime elezioni generali del dicembre scorso.
In questa complessa situazione l’Italia ha assunto una posizione che la distingue per le responsabilità assunte in un momento così difficile. Infatti, dopo il ritiro della Croce Rossa Internazionale per motivi di sicurezza, la nostra Croce Rossa sin dal 7.5.2003, subito dopo la fine della guerra contro Saddam, ha iniziato ad operare con grandissimo successo, rimanendo per tantissimo tempo l’unica organizzazione internazionale prima dell’arrivo delle ONG. Numerosi sono stati i bambini iracheni curati negli ospedali della Sicilia per interesse della Regione.
L’impegno dei nostri soldati per la ricostruzione in Iraq è notevole.
La missione di pace è difficilissima ed è costata la vita a diverse persone. Certo la normalizzazione è lontana, ma tanti successi sono stati raggiunti. Sono state ripristinate scuole, acquedotti, centrali elettriche ospedali, eliminate bombe e mine inesplose.
Tutti questi giovani con l’ausilio di altri volontari civili hanno guadagnato la stima della maggior parte della popolazione.
I funerali dei caduti italiani in guerra in diretta tv
La foto di pag 24 è tratta da:
www.pbs.org
La foto di pag 25 dal sito della bbc, quella di pag. 26 da liberoblog.