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MARZO 2022 N.01. Come migliorare la velocità del tuo sito LA GUIDA COMPLETA

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LA GUIDA COMPLETA

Come migliorare la velocità del tuo sito

MARZO 2022 N.01

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Come migliorare la velocità del tuo sito

LA GUIDA COMPLETA

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Come migliorare la velocità del tuo sito

Indice

06 Capitolo 1

Velocità: esattamente di cosa stiamo parlando?

10 Capitolo 2

Google CORE WEB VITALS 

22 Capitolo 3

Cosa può influenzare la velocità di un sito

27 Capitolo 4

La CDN per ridurre la latenza

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Copyright 2022

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Il tempo è una delle cose più preziose che abbiamo, soprattutto nella società attuale in cui siamo sempre di corsa.

Per questo motivo, abbiamo spesso la necessità di avere tutto e subito. Questo atteggiamento si ripercuote anche in tutto quello che facciamo, anche quando si tratta di visitare un sito web.

 

Ecco che, quindi, la velocità di un sito diventa un elemento fondamentale che può facilmente fare da discriminante tra la buona riuscita di un business o meno.

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Come migliorare la velocità del tuo sito

Capitolo 1

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Velocità: esattamente di cosa stiamo parlando?

La velocità di un sito web si riferisce alla velocità con cui si caricano le

pagine web, in modo perfettamente funzionante. Cosa accade infatti se queste pagine faticano a caricarsi? L’utente tende ad abbandonare il sito e ad andare da qualche tuo competitor.

 

Avere quindi un sito performante e che carichi velocemente le proprie

pagine, diventa fondamentale per avere un traffico maggiore e migliori tassi di conversione.

Perché la velocità è fondamentale?

Le prestazioni di un sito web hanno un effetto ampio e misurabile sui tassi di conversione. Molti studi infatti hanno dimostrato che l'elevata velocità della pagina si traduce in un migliore tasso di conversione. In altre parole, più

velocemente viene caricata una pagina Web, più è probabile che un utente esegua l'azione mirata su quella pagina Web.

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Quanto velocemente dovrebbe quindi caricarsi una pagina web? Il 47% dei clienti si aspetta che una pagina web venga caricata in 2 secondi o meno.

Queste variazioni della conversione hanno un enorme impatto sulla quantità di entrate generate da un sito. Se un sito di E-Commerce produce 10 milioni di dollari di vendite all'anno e se il tasso di conversione aumenta del 2% dopo che il tempo di caricamento del sito Web migliora di un secondo (come nel caso di studio di Walmart), si tratta di un aumento delle entrate di $ 200.000.

Questo quindi ci fa capire che migliorare le prestazioni del tuo sito è un

parametro imprescindibile dall’aumento del tasso di conversione e dalla buona riuscita del tuo business.

Frequenza di rimbalzo ed esperienza utente

La frequenza di rimbalzo, non è altro che la percentuale specifica di utenti che abbandonano un sito web dopo aver visualizzato solo una pagina.

Da alcuni studi effettuati, infatti le pagine caricate:

In 2,4 secondi avevano un tasso di conversione dell’1,9%

A 3,3 secondi, il tasso di conversione era dell’1,5%

A 4,2 secondi, il tasso di conversione era inferiore all’1%

A 5,7+ secondi, il tasso di conversione era dello 0,6%

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Quando il caricamento di una pagina è molto lento, è più facile che gli utenti chiudano il sito e passino ad altro.

 

Ecco perché poter garantire tempi di caricamento veloci diventa fondamentale per poter fornire all’utente una user experience di qualità.

L’utente che visita infatti il nostro sito vuole poter avere una risposta

immediata alle sue richieste, vuole poter trovare subito ciò che cerca.

 

Questa immediatezza è anche la chiave legata alla vendita, che sfrutta così anche gli acquisti di impulso.

Se una pagina è lenta, oltre a far sembrare un sito piuttosto inaffidabile, fa in modo che l’utente ci pensi due volte prima di procedere con un acquisto o se vuole comunque finalizzarlo, lo farà sul sito di un competitor.

Lunghi tempi di attesa diventano infatti piuttosto frustranti per gli utenti.

Velocità del sito web, SEO e tasso di conversione

La velocità della pagina influisce sia sul tasso di conversione che sulla SEO.

Pertanto, migliorarlo può aiutare ad aumentare sia il traffico totale che il tasso di conversione di una pagina. Google poi è ormai molto attento a questo

fattore. La SEO infatti è strettamente legata alla velocità di un sito.

A partire da Maggio 2021 c’è stato un ulteriore accrescimento di interesse da parte di Google a quelle che sono le prestazioni di un sito, per un buon

posizionamento. Vedremo infatti tra poco i Core Web Vitals e come questi possono effettivamente influire molto lato SEO.

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Come migliorare la velocità del tuo sito

Capitolo 2

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Google CORE WEB VITALS

Quanto è veloce il tuo negozio online? Se non lo sai, verificalo subito!

Dovresti infatti sapere quanto sia veloce il tuo E-Commerce.

Perché? Alcuni mesi fa, Google annunciato il cambiamento dei suoi algoritmi e la valutazione dei siti viene fatta su tre parametri aggiuntivi:

 

Queste metriche, chiamate Core Web Vitals, stanno diventando nuovi segnali di ranking in azione da maggio 2021.

Velocità e SEO

I tempi in cui la SEO si riduceva semplicemente a riempire il tuo sito web con un lungo elenco di parole chiave e backlink sono finiti.

Oggi infatti, Google inizia a prestare maggiore attenzione ad un nuovo aspetto: la Web Performance.

Nel maggio 2020, Google ha infatti effettuato un studio dal quale è emerso che gli utenti richiedono una user experience migliore con siti veloci e bassi tempi di attesa. La velocità è  comunque sempre stata un indicatore

importante per una buona esperienza utente e ora più che mai, sarà un fattore discriminante per la SEO.

Caricamento (LCP)

Interattività (FID)

Stabilità visiva (CLS)

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A partire da maggio 2021, infatti, oltre ad influire sul tasso di conversione, la velocità e quindi anche le prestazioni web, vengono conteggiate per la SEO. Il tutto viene misurato su una serie di nuove metriche, note come Core Web

Vitals.

Cosa significa Core Web Vitals?

Queste metriche sono state progettate per aiutare Google a comprendere l’esperienza che gli utenti hanno quando accedono alle tue pagine web.

Essenzialmente, si tratta di una valutazione dell’esperienza utente basata su tre pilastri:

In parole povere, ogni metrica dipende dalla velocità del tuo sito web.

Le metriche del Core Web Vitals per Google, si basano su questi criteri:

Quanto velocemente appare il contenuto sullo schermo? (LCP)

Quanto velocemente reagisce la pagina all’interazione dell’utente? (FID)

Il contenuto si sposta sullo schermo durante il caricamento del sito? (CLS)

Caricamento (LCP)

Interattività (FID)

Stabilità visiva (CLS)

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Ecco che quindi il Core Web Vitals può diventare anche un vantaggio per il tuo store. Ad esempio, se tu e il tuo concorrente avete contenuti simili e

pertinenti, Google premierà un sito che si carica più velocemente.

Ma vediamo ora nel dettaglio le singolarità di ogni metrica.

Largest Contentful Paint (LCP)

Molte persone confondono questa metrica con il tempo necessario per il caricamento completo della pagina. Tuttavia, tieni presente che l’LCP non è semplicemente il tempo di caricamento di una pagina, ma piuttosto il tempo necessario affinché il contenuto più pesante appaia effettivamente sullo

schermo.

Mi spiego meglio…Quando entri all’interno di un Ecommerce e clicchi su un articolo, arrivi sulla pagina di prodotto. Questa pagina contiene: intestazione, logo, testo e immagine. Le immagini molto spesso sono piuttosto pesanti e

occupano più spazio sullo schermo. L’LCP sarebbe quindi il tempo necessario per caricare completamente l’immagine.

Quindi in sostanza, come è possibile controllare l’LCP?

Google offre una serie di strumenti che ti aiutano a identificare l’elemento più grande presente in una pagina web. Ci sono anche molti altri strumenti per

verificare questo. Se vuoi sapere quali sono, leggi il nostro articolo 4 Tool per misurare la velocità di Magento e ottimizzarne le performance. Troverai tante informazioni per poter verificare la velocità del tuo store e soprattutto un’utile panoramica sulle criticità presenti.

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Dopo aver controllato il tuo punteggio LCP, confrontalo con i dati di Google.

Secondo Google infatti, non dovresti essere oltre 2,5 secondi.

LCP - Largest Contentful Paint - tempo necessario affinché l'elemento più pesante del sito venga caricato - range

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Come ottimizzare l’LCP?

Per cercare di ottimizzare l’LCP, ecco una serie di consigli che possono tornarti utili:

Ottimizza le immagini. Precarica, comprimi e riduci il peso di tutti gli elementi visivi che sono presenti nel tuo sito. Più

basso è il numero di MB, minore sarà il tempo necessario per il caricamento.

Ottimizza il server. Memorizza nella cache tutti i file statici o utilizza soluzioni CDN pronte per l’uso. Il vantaggio della CDN è che fornisce contenuti dal server più vicino all’utente. Quindi le immagini e le descrizioni dei prodotti vengono caricate più velocemente.

Ottimizza JavaScript e CSS. Rivedi e taglia qualsiasi codice non necessario dai file CSS o JS. È meglio dedicare un file

CSS / JS separato per ogni blocco invece di scrivere tutta la logica e gli stili JS in un file ingombrante.

Ottimizza il rendering lato client. Non utilizzare molte operazioni di nidificazione dei componenti nella struttura ad albero DOM. Prova a utilizzare meno funzioni setTimeout per eseguire il rendering e aggiungere elementi al DOM nel caso di eventi “document.ready” e “window.onload”.

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First Input Delay (FID)

Questa metrica riflette la reattività del tuo sito: in sostanza, misura il tempo necessario per rispondere a qualsiasi interazione dell’utente.

Ad esempio, se l’utente entra nel tuo negozio di E-commerce, tocca un pulsante e … non succede nulla, c’è qualcosa che non va! L’utente è scontento e va via dal tuo sito.

Ma come mai accade?

Tutto questo succede quando il browser sta ancora eseguendo altre

operazioni in background e semplicemente non è pronto per eseguire un

comando. Questi tipi di ritardi sono abbastanza comuni per i siti in Magento.

Questo dipende dal fatto che si chiede ai browser di eseguire troppi comandi JavaScript e i browser semplicemente non sono in grado di eseguirli

rapidamente. Di conseguenza, gli utenti rimangono in attesa fino a quando, facendo clic sul pulsante, selezionando un’opzione o immettendo un testo, cambierà qualcosa sullo schermo.

Cos’è il FID?

È una misura di tutte le interazioni dell’utente che si verificano quando il tuo sito è ancora in fase di caricamento. Google desidera che il tuo sito

risponda all’interazione dell’utente anche quando non ha ancora terminato il caricamento. Le uniche due eccezioni sono lo zoom e lo scorrimento: questi input dell’utente non sono incorporati nel punteggio FID. Una cosa speciale del FID è che non può essere misurato senza che gli utenti interagiscano

effettivamente con il tuo sito. Questo significa che Google non può stimare il tuo punteggio FID basandosi esclusivamente su dati teorici. Prenderanno dati da utenti reali, noti anche come dati sul campo.

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Migliorare il FID significa ridurre JavaScript inutilizzato (il linguaggio di codifica responsabile dell’esecuzione dei comandi utente). Se tagli il

JavaScript non necessario e riduci il tempo necessario per eseguire le sue attività, farai molta strada con il tuo punteggio FID.

Tuttavia, l’ottimizzazione di JavaScript è complicata. A volte, dovrai sacrificare alcune delle funzionalità del tuo sito per vedere salti di prestazione.

Cumulative Layout Shift (CLS)

A differenza delle due metriche precedenti, il Cumulative Layout Shift, risolve un problema diverso, direttamente legato alla sensazione dell’utente.

Il CLS infatti, misura tutti i cambiamenti di layout del tuo sito durante il caricamento. Se sei in un negozio online di smartphone, clicchi su un

prodotto e anziché essere reindirizzato verso la scheda prodotto, entri su una scheda differente, con un diverso layout che magari è legata ad un altro

prodotto o addirittura ad una pubblicità.

Sicuramente, a quel punto, sarai piuttosto infastidito e che probabilmente non concluderai l’acquisto.

Perché gli elementi del tuo sito possono cambiare?

Questo può accadere per esempio, quando tutto il contenuto della pagina sembra essere completamente caricato e visibile ma il download di un

elemento di grandi dimensioni non è ancora terminato. Nel momento in cui accade, tutti gli altri contenuti vengono “spinti”, il che si traduce in improvvisi cambi di layout.

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Un altro fattore importante che può far saltare il layout dei tuoi contenuti sono gli annunci. Spesso occupano molto spazio sullo schermo e si caricano più lentamente del resto del contenuto e, non appena vengono caricati, tutto il contenuto del sito è soggetto a modifiche.

Ecco, il CLS viene calcolato in base a quanto si sono spostati gli elementi del tuo sito e all’impatto che il movimento ha portato al cliente. Google ritiene che qualsiasi valore inferiore a 0,1 sia “buono”, come puoi vedere in base ai

criteri CLS di seguito:

CLS - Cumulative Layout Shift - misura del cambio di layout del sito - range

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Ovviamente, Google considera solo i movimenti imprevisti. Questo significa che se un acquirente fa clic sul menu e alcuni elementi della tua pagina si spostano, questo non influirà sul tuo punteggio CLS.

Per avere un buon punteggio CLS è importante anche la questione  delle

immagini del prodotto. Molti sviluppatori dimenticano di specificare gli attributi di larghezza e lunghezza delle immagini, lasciando che sia il browser a

decidere come devono apparire sullo schermo. Poiché la descrizione del prodotto di solito viene caricata prima delle immagini, gli acquirenti online iniziano a leggerla per primi. Tuttavia, non appena un’immagine viene

caricata, spinge il testo in alto o in basso e interrompe il processo di lettura.

Se specifichi le dimensioni dell’immagine tramite CSS o HTML, lo spazio per quell’immagine verrà riservato durante i tempi di caricamento e i clienti

potranno navigare nel tuo sito senza interruzioni.

AMP e PWA

La cosa interessante del nuovo aggiornamento di Google è che l’AMP non è più un requisito per essere incluso nella sezione Top Stories. A partire da

maggio 2021, tutti i negozi online che soddisfano i criteri di Core Web Vitals sono così idonei ad entrare nella sezione.

Questa è una notizia molto interessante perché dimostra come Google stia

davvero facendo il possibile per garantire un’ottima user experience. Questa è anche un’ottima notizia per tutti i siti Web PWA! Nel 2015, Google stesso ha introdotto la tecnologia PWA per creare siti con una migliore esperienza

utente.

Ora con chiari vantaggi per gli utenti da mobile e un approccio incentrato sull’utente, i negozi PWA hanno un’alta probabilità di vincere la battaglia contro AMP e siti tradizionali.

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Vuoi strumenti utili per Core Web Vitals?

Molti strumenti sono già a portata di mano. Google si è assicurato che i proprietari dei siti dispongano di tutte le risorse necessarie per adattarsi ai

nuovi cambiamenti. Ecco 6 modi essenziali per analizzare e migliorare il tuo sito su Core Web Vitals.

Chrome UX Report: la nuovissima API di Chrome ti consente di controllare il rendimento del tuo sito negli ultimi 28 giorni.

Search Console: utilizza il report Core Web Vitals per identificare le pagine che necessitano di miglioramenti.

PageSpeed Insights: un ottimo strumento per ottenere una rapida panoramica di tutti i punteggi di Core Web Vitals.

Lighthouse: ottieni indicazioni pratiche su come ottimizzare le metriche di Core Web Vitals.

Chrome DevTools: proprio come Lighthouse, lo strumento gratuito fornisce istruzioni su come migliorare i tuoi punteggi CWV.

Web Vitals Extension: utilizza questa estensione di qualità per visualizzare le metriche chiave sull’esperienza utente per qualsiasi sito che visiti.

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I merchants quindi competeranno sulla velocità. Ma una cosa importante da ricordare è che questi cambiamenti non vengono introdotti per rendere il mondo online più competitivo. L’obiettivo di Core Web Vitals è migliorare l’esperienza online.

Usa quindi queste metriche come indicatori per la buona riuscita del tuo store online. La chiave del successo è cercare di fornire sempre le migliori

esperienze online ai tuoi clienti.

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Come migliorare la velocità del tuo sito

Capitolo 3

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Cosa può influenzare la velocità di un sito?

I fattori possono essere davvero molti e per ognuno possiamo operare in modo da risolvere al meglio la problematica.

Ma vediamo nel dettaglio quelle che possono essere le cause principali.

Elementi della pagina

Ci sono molti elementi di una pagina che possono rallentare il processo di caricamento. Tra questi, per esempio, file di grandi dimensioni come video, immagini, file CSS etc.

Tutti questi elementi contribuiscono ad appesantire una pagina e fare in modo che i tempi di caricamento si allunghino. 

Mantenere un sito “leggero” diventa ormai molto difficile poiché molte

piattaforme sono ricche di contenuti e funzionalità. Questo se da una parte consente di avere delle funzioni e caratteristiche migliorate, dall’altra

appesantisce molto l’intero sistema.

Per esempio un sito Magento, può essere un CMS favoloso perché scalabile e ricco di funzioni ma può risultare molto complesso e pesante. Per questo

motivo si deve fare affidamento per esempio su un hosting che sia perfettamente ottimizzato per questo tipo di piattaforma.

Hosting e Latenza

Sulla velocità influisce molto anche la localizzazione dell’hosting. Se infatti il contenuto web deve “percorre una lunga strada” per arrivare dove viene

richiesto si avrà una latenza molto elevata.

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La latenza di rete è il tempo impiegato da un visitatore di un sito per

connettersi al tuo server web. In sostanza si tratta di quel fastidioso ritardo che si può verificare nel periodo di tempo che intercorre tra quando chiediamo di caricare una pagina web e il momento in cui il contenuto effettivamente

appare sullo schermo.

Un leggero cambiamento nella latenza può avere un effetto percepibile sul tempo di caricamento della pagina e sull’esperienza utente (UX). Ciò è

particolarmente vero per i siti Web E-Commerce in cui un’elevata latenza può influire in modo significativo sulle prestazioni complessive e quindi

sull’esperienza utente.

Diversi sono i fattori che influiscono sulla latenza, tra cui:

Prestazioni del server: esiste una correlazione tra le metriche delle prestazioni del server, inclusa la velocità del server,

l’hardware utilizzato (ad es. unità HDD/SDD), la RAM disponibile e la latenza del sito.

Andata e ritorno: un viaggio di andata e ritorno è il viaggio intrapreso da una richiesta di oggetto (ad es. file HTML, fogli di stile e file di script) al tuo server web e ritorno all’utente. Il tempo di andata e ritorno (RTT) è influenzato principalmente dalla

distanza tra il server web e l’utente, nonché dal numero di punti intermedi attraverso i quali viaggia una connessione.

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Come si misura la latenza

Proprio perché la latenza è un parametro fondamentale per un sito, occorre misurarla per rendersi meglio conto dell’esperienza utente che andiamo ad offrire ai nostri potenziali clienti.

La misurazione della latenza viene in genere eseguita utilizzando uno dei seguenti metodi:

Tempo di andata e ritorno (RTT – Round Trip Time) – Calcolato

utilizzando un ping, uno strumento da riga di comando che fa rimbalzare una richiesta dell’utente da un server e calcola quanto tempo ci vuole per tornare al dispositivo dell’utente. Nella maggior parte dei casi, la

frequenza del ping fornisce una valutazione relativamente accurata della latenza. A volte, tuttavia, la limitazione e la congestione creano una

differenza tra la velocità di ping e la latenza effettiva di un server Web.

Tempo effettivo/percepito al primo byte (TTFB) – Il TTFB è il tempo impiegato dal browser dell'utente per iniziare a caricare una pagina Web dopo che il server ha ricevuto una richiesta iniziale.

Ci sono due misure di TTFB:

Actual TTFB: il tempo impiegato dal browser dell'utente per ricevere il primo byte di dati da un server. Il TTFB effettivo è principalmente

influenzato dalla velocità e dalla connettività della rete.

TTFB percepito: il tempo impiegato da un utente per notare che la pagina ha iniziato a caricarsi. Questa è un’importante metrica SEO e UX ed è principalmente influenzata dal tempo necessario per l’analisi di un file HTML.

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Schema funzionamento trasmissione dati

Numerosi strumenti possono influenzare il TTFB effettivo e percepito, tra cui:

Pre-pooling della connessione TCP: riduce i tempi di

connessione aprendo preventivamente più connessioni stand-by per gestire le richieste successive.

Rendering progressivo dell’immagine: Rendering progressivo dell’immagine: il caricamento di versioni pixelate di un’immagine che vengono gradualmente sostituite da varianti a risoluzione più elevata. Questo dà al tuo utente l’impressione che una pagina si carichi più velocemente del normale. connessione.

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Come migliorare la velocità del tuo sito

Capitolo 4

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La CDN per ridurre la latenza

Grazie alla CDN si può infatti ridurre la latenza del tuo sito Web, migliorando le prestazioni complessive del sito e l’esperienza utente.

CDN sta per Content Delivery Network, ma di cosa si tratta esattamente e a cosa serve?

Oltre a ridurre la latenza, le CDN migliorano i tempi di caricamento della pagina del tuo sito attraverso tecniche di ottimizzazione front-end (FEO)

come la minimizzazione, la compressione dei file e l’ottimizzazione delle immagini.

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Come funziona una CDN?

Una CDN in sostanza può essere schematizzata come una sorta di rete di

server, collegati tra loro. L’obiettivo primario di questo collegamento è quello di trasmettere contenuti nel modo più veloce ed economico ma anche in modo sicuro.

Per ridurre al minimo la distanza tra i visitatori e il server del tuo sito Web, una CDN memorizza una versione cache del suo contenuto in più posizioni

geografiche (ovvero punti di presenza o PoP). Ogni PoP contiene un numero di server di memorizzazione nella cache, responsabili della consegna dei

contenuti ai visitatori nelle sue vicinanze.

In sostanza, questo strumento mette i tuoi contenuti in più posti

contemporaneamente, fornendo una copertura superiore ai tuoi utenti. Ad esempio, quando qualcuno a Londra accede al tuo sito Web ospitato negli Stati Uniti, ciò avviene tramite un PoP locale nel Regno Unito. Questo è molto più veloce che far viaggiare le richieste del visitatore e le tue risposte per

l’intera larghezza dell’Atlantico e ritorno.

Perché è così importante?

Come sai, un sito che carica i propri contenuti lentamente, non viene ben visto dagli utenti e anche da Google. Infatti più il sito rallenta e più ci sarà la reale possibilità che gli utenti lo abbandonino. Grazie alla CDN invece puoi ridurre notevolmente i tempi di caricamento.

Grazie infatti a questo strumento che viene distribuito a livello globale è

possibile ridurre la distanza tra utenti e risorse del sito. In sostanza la CDN fa in modo che gli utenti possano connettersi ad un data center più vicino a loro, avendo dei tempi di risposta più rapidi.

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Senza contare che la CDN può ridurre la quantità di dati trasferiti, operando una riduzione delle dimensione dei file trasferiti, grazie alla minificazione e compressione degli stessi.

Chi usa la CDN?

Ad oggi oltre la metà di tutto il traffico è servito dalla CDN, ma questi numeri sono destinati ad aumentare. La realtà è che se una qualsiasi parte della tua attività è online, ci sono pochi motivi per non utilizzare una CDN.

Tuttavia questo strumento non è per tutti. In effetti, se gestisci un sito Web

rigorosamente localizzato, con la stragrande maggioranza dei tuoi utenti che si trova nella stessa regione del tuo hosting, avere una CDN non produce

grandi vantaggi. In questo scenario anzi, l’utilizzo di una CDN può

effettivamente peggiorare le prestazioni del tuo sito. Quindi molto dipende dalla tua attività e dai tuoi clienti dove sono localizzati.

Tuttavia, la maggior parte dei siti Web tende a operare su scala più ampia, rendendo l’utilizzo della CDN una scelta fondamentale.

La CDN è diventata quindi molto popolare nei seguenti settori: marketing, e- commerce, online gaming etc.

Sicurezza: protezione dati

La salvaguardia dei dati è un elemento fondamentale da tenere in

considerazione e con la CDN la parte di protezione è molto attiva. Grazie infatti ai certificati TLS/SSL aggiornati, è possibile garantire un’elevata

protezione dei dati.

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Iniziare ad usare la CDN

Affinché una rete CDN funzioni, occorre che sia il gateway in entrata predefinito per tutto il traffico in entrata. A tal fine, dovrai modificare le

configurazioni DNS del tuo dominio principale (es. dominio.com) e quelle dei tuoi sottodomini (es. www.dominio.com, img.dominio.com).

Per il tuo dominio principale cambierai il suo record A in modo che punti a uno degli intervalli IP della CDN. Per ogni sottodominio, modifica il relativo record CNAME in modo che punti a un indirizzo di sottodominio fornito dalla CDN (ad esempio, ns1.cdn.com). In entrambi i casi, ciò comporta il routing DNS di tutti i visitatori alla tua CDN invece di essere indirizzati al tuo server originale.

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In conclusione

Come hai potuto vedere la velocità di un sito è un parametro a cui dobbiamo fare molta attenzione. Un sito lento infatti, oltre a non apparire affidabile

all’utente, fa in modo che il cliente subisca uno stato di frustrazione e quindi preferisca andare via.

Questo si traduce in una sostanziale perdita di possibili vendite.

Ma non solo!

Come abbiamo visto, oramai la velocità di un sito influisce anche su Google e sul posizionamento nei motori di ricerca.

Quindi se stai pensando di aprire un E-Commerce o se già ne possiedi uno, non sottovalutare questo aspetto. Il primo passo che dovrai quindi fare per migliorare la velocità del tuo sito, sarà sicuramente quello di affidarti ad un provider che fornisca servizi hosting ottimizzati e performanti.

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Copyright 2022

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LA GUIDA COMPLETA

Come migliorare la velocità del tuo sito

MARZO 2022 N.01

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