• Non ci sono risultati.

Esperienza n 6: COSTANTE di PLANCK

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Esperienza n 6: COSTANTE di PLANCK"

Copied!
4
0
0

Testo completo

(1)

Laboratorio IV Esperienza n 6: COSTANTE di PLANCK 1

Esperienza n 6: COSTANTE di PLANCK

Misura della costante di Planck

Fotoni di energia hνννν, colpendo un fotocatodo estraggono elettroni con energia cinetica massima (effetto fotoelettrico) data dalla relazione:

U 2mv

hνννν==== 1 2 ++++

con m massa e v velocità dell’elettrone uscente dal metallo. Con U si intende l’energia spesa per estrarre l’elettrone dal metallo del fotocatodo.

Disponendo di due sorgenti di luce monocromatica di frequenze νννν1 e νννν2, sottraendo le due energie si ha:

h

((((

νννν1 −−−−νννν2

))))

==== 21m

((((

v12 −−−−v22

))))

(1)

Si ha a disposizione un’ampolla di vetro in cui è stato fatto il vuoto, depositato un fotocatodo a base di cesio (il cesio ha un potenziale di estrazione molto basso) ed inserito un anello come anodo.

Illuminando il fotocatodo si ha un passaggio di elettroni dal fotocatodo all’anodo. Un nanoamperometro ha sensibilità sufficiente a misurare questa corrente.

Applicando una tensione sufficientemente negativa all’anodo rispetto al fotocatodo, gli elettroni sono tutti respinti e non si ha più passaggio di corrente.

Regolando la tensione del controcampo, partendo da zero, si può raggiungere una Vc

tale da respingere anche gli elettroni più veloci cioè:

c mv2 2

eV ==== 1 con e carica dell’elettrone

quindi sostituendo nella (1) si ottiene:

((((

1 2

)))) ((((

e V1c V2c

))))

h νννν −−−−νννν ==== −−−−

da cui si può ricavare la costante di Planck.

Si dispone di:

- lampada alogena da 12 V e 50 W - alimentatore stabilizzato da 20 V e 4 A - 2 tester digitali

- fotocellula

(2)

Laboratorio IV Esperienza n 6: COSTANTE di PLANCK 2

- pila da 1,5 V per controcampo

- un condensatore ottico per focalizzare la luce sulla fotocellula - serie di filtri con la seguente banda passante:

tipo filtro λλλλ massima λλλλ minima 46803 > 635 nm ---- 46805 595 nm 569 nm 46807 570 nm 510 nm 46809 550 nm 490 nm 46811 470 nm 405 nm 46813 465 nm 390 nm

L’apparato è rappresentato in fig. 1 e già montato in una scatola metallica (fig. 2) per schermare dalla luce ed eventuali rumori elettromagnetici che falserebbero la misura.

Lampada condensatore ottico filtro fotocellula anodo catodo

3.5 A 11 V

Fig. 1 Apparato per ricavare la costante di Planck

-

V

1,5 V 10 k

1 3

2

V

500 k

(3)

Laboratorio IV Esperienza n 6: COSTANTE di PLANCK 3 Guardando la scatola i morsetti in basso a destra non vanno usati se non con la presenza di un assistente (questi morsetti servono a riscaldare l’anello di anodo e fare evaporare gli atomi di cesio che possono essersi depositati per evaporazione dal catodo).

Fig. 2 Apparato sperimentale per determinare la costante di Planck

La corrente necessaria per questa operazione è di 1,2 A per una durata massima di 20 secondi. La necessità di questa operazione è rivelata da una corrente inversa elevata, ma prima assicurarsi che la luce non colpisca direttamente l’anodo sistemando

opportunamente gli schermi posti davanti alla fotocellula.

La pila di 1.5 V va scollegata alla fine della misura.

Non essendo disponibile un picoamperometro a causa del suo alto costo si fa uso di un tester digitale a 6 cifre, che collegato come voltmetro ai capi del filtro RC passa basso può misurare la corrente di interesse con una sensibilità del nanoamper.

Per misurare la tensione di controcampo si fa uso di un tester digitale a 3 cifre.

Misure

Inserire il filtro rosso e misurare il passaggio di corrente nella fotocellula (la corrente sarà l’indicazione del tester collegato come voltmetro diviso per la resistenza di 500 KΩ.

V contro campo I anodo

0,1 ---- 0,2 ---- ---- ----

(4)

Laboratorio IV Esperienza n 6: COSTANTE di PLANCK 4 Per un certo valore di controcampo la corrente diventa costante: può diventare zero o un po’ negativa. Considerare il valore Vc in cui la corrente comincia a diventare costante (valutare l’errore che sarà sicuramente molto grande). Graficare subito su calcolatore o su carta millimetrata la corrente I = f(Vc) come in fig.3.

I corrente

V controcampo Vc

Fig. 3 Corrente della fotocellula in funzione della tensione di controcampo

Eseguire la stessa operazione per tutti i filtri disponibili.

Costruire il grafico di Vc come funzione di ννννmedia ( fig. 4) lasciata passare dai filtri con gli errori.

Con il metodo dei minimi quadrati trovare la retta di “best fit” e dalla:

( )

2 1

2 1

νννν νννν −

= eVcVc h

Vc

ννννmedia

Fig. 4 Tensione di controcampo vs frequenza luce incidente ricavare la costante di Planck con il suo errore.

Riferimenti

Documenti correlati

Centra ora il compasso nel punto di intersezione sinistro tra l’asse orizzontale e la circonferenza centrale e con apertura di 3cm traccia una circonferenza;.. verifica

— Mediante un cavaliere ottico, mettere il filtro a revolver ed il diaframma ad iride di fronte alla fotocellula (H = 120 mm) e collegare il diaframma ad iride del filtro a

Il motivo per cui è necessaria una certa energia dei fotoni per avere l’emissione degli elettroni da un metallo dipende dalla presenza di un potenziale attrattivo che impedisce a

13.05 - Rendere un sito più usabile con il protocollo eGLU: l’esperienza dell’Agenzia delle Entrate, Valentina Santoboni e Adolfo Tasinato (Agenzia delle Entrate). 13.25

Formattare il seguente testo con tipo carattere

Per misurare la risposta armonica degli stadi abbiamo fornito un segnale in ingresso al filtro mediante un generatore di funzioni scegliendo un’ampiezza del segnale

Naturalmente il diagramma di Bode può essere costrui- to anche per il filtro passa-alto, usando lo stesso approc- cio messo a punto sopra e con la sola avvertenza di con- siderare,

5.  Graficate il guadagno (o attenuazione) A j = V outj /V inj in funzione di f j (scegliendo la rappresentazione più “efficace”) e fate un best-fit dei dati