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Conservare Con additivi ChimiCi
Gli additivi chimici sono sostanze prive di potere nutri- tivo, che vengono aggiunte agli alimenti per conservarli o per modificarne l’aspetto, il colore, il sapore e la con- sistenza. Gli additivi che si aggiungono per impedire lo sviluppo dei microrganismi si chiamano “conservanti”, mentre quelli che proteggono gli alimenti dall’azione dell’ossigeno sono detti “antiossidanti”.
In alcuni casi i conservanti sono indispensabili per garan- tire la massima sicurezza dei prodotti; altre volte, invece, il loro impiego industriale è motivato soprattutto da con- siderazioni economiche, perché la loro aggiunta risulta meno costosa rispetto ad altri sistemi di conservazione.
In base alla funzione che svolgono negli alimenti, gli ad- ditivi si classificano in diverse categorie. Le principali comprendono:
conservanti;
antiossidanti;
addensanti, gelificanti, stabilizzanti, emulsionan- ti (usati per modificare la consistenza dei prodotti ali- mentari);
coloranti (utilizzati per dare un colore diverso e più invitante agli alimenti).
La legge fissa la lista degli additivi autorizzati e le dosi massime consentite. È obbligatorio riportare sulla con-
fezione degli alimenti l’indicazione degli additivi aggiunti; essi possono essere indicati in etichetta con una sigla, formata da una E (Europa) e da un numero di tre cifre, diverso per ciascun additivo.
Anche se la legge garantisce sufficientemente i consumatori dai rischi di tossicità degli additivi, vale comun- que la pena di adottare un atteggiamento prudente e preferire, dove possibile, alimenti che non ne conten- gono. Del resto, l’aggiunta di additivi non è sempre realmente necessaria, a volte è giustificata solo da un inte- resse economico: possono sostituire pratiche tecnologiche più naturali, ma più costose, e possono essere usati (coloranti, e aromatizzanti in particolare) per mascherare la bassa qualità delle materie prime utilizzate.