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Attrezzature Munite di Videoterminali

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Academic year: 2021

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Corso di formazione in materia di salute e sicurezza dei Lavoratori

ai sensi dell'art. 37 c. 2 del decreto legislativo 9 aprile 2008 e s.m.i

Formazione Specifica

conforme ai contenuti dell'accordo Stato-Regioni Rep. Atti n. 221/CSR del 21/12/2011

Attrezzature Munite di Videoterminali

PROFESSIONALE PER L’INDUSTRIA E L’ARTIGIANATO – TECNICO INDUSTRIALE LICEO SCIENTIFICO

Via San Benedetto, 10 - tel. 0542 691711 - fax 44296 - 40026 - Imola BO - Codice fiscale 02103431207

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CAMPO DI APPLICAZIONE

TITOLO VII

Art. 172 - Campo di applicazione

1. Le norme del presente titolo si applicano alle attività lavorative che comportano l'uso di attrezzature munite di videoterminali.

Non si applicano ai lavoratori addetti:

a) ai posti di guida di veicoli o macchine;

b) ai sistemi informatici montati a bordo di un mezzo di trasporto;

c) ai sistemi informatici destinati in modo prioritario all'utilizzazione da parte del pubblico;

d) alle macchine calcolatrici, ai registratori di cassa e a tutte le attrezzature munite di un piccolo dispositivo di visualizzazione dei dati o delle misure, necessario all'uso diretto di tale attrezzatura;

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Il lavoratore che utilizza un’attrezzatura munita di videoterminali, in modo sistematico o abituale, per venti ore settimanali, dedotte le previste interruzioni.

POSTO DI LAVORO

L’insieme che comprende le attrezzature munite di videoterminale, eventualmente con tastiera ovvero altro sistema di immissione dati, ovvero software per l’interfaccia uomo-macchina, gli accessori opzionali, le apparecchiature connesse, comprendenti l’unità a dischi, il telefono, il modem, la stampante, il supporto per i documenti, la sedia, il piano di lavoro, nonché l’ambiente di lavoro immediatamente circostante.

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RISCHI PER I LAVORATORI

GLI EFFETTI SULLA SALUTE

principali problemi legati all'uso del VDT possono essere:

 LA FATICA VISIVA (astenopia)

 I DISTURBI MUSCOLO-SCHELETRICI

 LO STRESS

… E I FALSI ALLARMI

Le radiazioni ionizzanti (raggi X) si mantengono allo stesso livello dell'ambiente esterno.

Le radiazioni non ionizzanti (campi elettromagnetici) si mantengono al di sotto dei limiti raccomandati.

Non è stato registrato alcun significativo aumento di danni per la salute

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QUALI SONO

Questi disturbi nel loro complesso costituiscono la sindrome da fatica visiva (ASTENOPIA) che può insorgere in situazioni di sovraccarico dell'apparato visivo.

 bruciore

 lacrimazione

 secchezza

 senso di corpo estraneo

 ammiccamento frequente

 fastidio alla luce

 pesantezza

 visione annebbiata

 visione sdoppiata

 stanchezza alla lettura

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Disturbi dell'apparato visivo – le principali cause

LE CONDIZIONI SFAVOREVOLI DI LLUMINAZIONE

 L'eccesso o l'insufficienza di illuminazione generale.

 La presenza di riflessi da superfici lucide.

 La luce diretta proveniente dalle finestre o da fonti artificiali non adeguatamente schermate.

 La presenza di superfici di colore estremo (bianco o nero).

 La scarsa definizione dei caratteri sullo schermo.

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IMPEGNO VISIVO STATICO, RAVVICINATO E PROTRATTO

In questo tipo di visione, in cui gli oggetti sono distanti dagli occhi meno di un metro, i muscoli per la messa a fuoco dell'immagine e per la motilità oculare sono fortemente sollecitati.

L'impegno aumenta quanto più l'oggetto è vicino e quanto più a lungo è fissato nel tempo.

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Disturbi dell'apparato visivo – le principali cause I DIFETTI VISIVI NON O MAL CORRETTI

I principali difetti (presbiopia, miopia, ipermetropia, ecc.) possono in talune condizioni, contribuire a far comparire i disturbi astenopici.

E' importante correggere adeguatamente tali difetti, anche se lievi, per evitare un ulteriore sforzo visivo durante il lavoro.

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ALTRE CONDIZIONI AMBIENTALI SFAVOREVOLI

Buona parte dei disturbi oculari (bruciore, lacrimazione, secchezza) può anche essere determinata da fattori ambientali quali:

l'eccessiva secchezza dell'aria

l'inquinamento dell'aria interna:

impianto di condizionamento

affollamento di fotocopiatrici in locali poco aerati

rilascio di sostanze dai rivestimenti e dagli arredi.

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Disturbi muscolo scheletrici

QUALI SONO

Senso di peso, senso di fastidio, dolore, intorpidimento, rigidità a:

COLLO

SCHIENA

SPALLE

BRACCIA

MANI

Essi sono spesso la conseguenza della degenerazione dei dischi della colonna vertebrale, dell'affaticamento muscolare

o dell'infiammazione delle strutture tendinee.

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Posizioni di lavoro inadeguate per l'errata scelta e disposizione degli arredi e del VDT.

Posizioni di lavoro fisse e mantenute per tempi prolungati anche in presenza di posti di lavoro ben strutturati.

Movimenti rapidi e ripetitivi delle mani:

digitazione o uso del mouse per lunghi periodi.

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Disturbi muscolo scheletrici – principali cause

I DISTURBI ALLA COLONNA VERTEBRALE COMPAIONO SOPRATTUTTO PERCHÉ:

Il disco invertebrale nelle posizioni fisse è mal nutrito e invecchia precocemente.

La piena funzionalità del disco è mantenuta attraverso frequenti (almeno ogni ora) sostanziali cambiamenti di posizione del corpo, ad es. da in piedi a seduto con la schiena appoggiata.

LORDOSI CERVICALE

CIFOSI DORSALE

LORDOSI LOMBARE DISCO

VERTEBRA

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I DOLORI MUSCOLARI COMPAIONO SOPRATTUTTO PERCHE':

Nelle contrazioni muscolari statiche, ad esempio quando si digita a braccia non appoggiate, ai muscoli arriva meno sangue del necessario: il muscolo mal nutrito si affatica e diventa dolente.

Digitando con gli avambracci appoggiati o

introducendo periodi di riposo muscolare si

evita questo problema.

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Disturbi muscolo scheletrici – principali cause

I DISTURBI ALLA MANO E ALL'AVAMBRACCIO COMPAIONO SOPRATTUTTO PERCHE':

I nervi e i tendini dell'avambraccio e della mano, nei movimenti ripetitivi rapidi, sono sovraccaricati o compressi e possono infiammarsi. Ciò può generare dolore intenso, impaccio ai movimenti, formicolii alle dita.

Questo tipo di disturbo è raro e può comparire in coloro che digitano (o usano il mouse) velocemente per buona parte del turno lavorativo.

NERVO TENDINI

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I DISTURBI ALLA MANO E ALL'AVAMBRACCIO COMPAIONO SOPRATTUTTO PERCHE':

I nervi e i tendini dell'avambraccio e della mano, nei movimenti ripetitivi rapidi, sono sovraccaricati o compressi e possono infiammarsi. Ciò può generare dolore intenso, impaccio ai movimenti, formicolii alle dita.

Questo tipo di disturbo è raro e può comparire in coloro che digitano (o usano il mouse) velocemente per buona parte del turno lavorativo.

NERVO TENDINI

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Lo stress

Lo stress lavorativo si determina quando le capacità di una persona non sono adeguate rispetto al tipo e al livello delle richieste lavorative.

Il tipo di reazione ad una data situazione dipende anche dalla personalità del soggetto.

I disturbi che si manifestano sono di tipo psicologico e psicosomatico:

mal di testa

tensione nervosa

irritabilità

stanchezza eccessiva

insonnia

digestione difficile

ansia

depressione

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RAPPORTO CONFLITTUALE UOMO-MACCHINA

IL CONTENUTO E

LA COMPLESSITÀ DEL LAVORO

IL CARICO DI LAVORO

RESPONSABILITA'

RAPPORTI COI COLLEGHI O COI SUPERIORI

FATTORI AMBIENTALI

Se i tempi e il processo di lavoro sono

determinati dalla macchina, se la macchina è difficile da usare.

Arido, monotono e ripetitivo nelle operazioni di data-entry, complesso nei lavori di

programmazione.

Troppo elevato o troppo scarso.

Troppo bassa o troppo alta.

Assenti o conflittuali.

Rumore, spazi inadeguati, ecc. ...

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Rischi per i lavoratori – MISURE DI PREVENZIONE

MISURE ORGANIZZATIVE E DI PREVENZIONE

Il DATORE DI LAVORO

organizza e predispone i posti di lavoro in conformità all’allegato XXXIV

introduce la sorveglianza sanitaria

programma le interruzioni dell’attività lavorativa al videoterminale

(pause, cambiamenti di attività)

Elabora e attua un piano specifico di

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che vi sia spazio sufficiente per permettere cambiamenti di posizione e movimenti operativi.

APPOGGIO

5 RAZZE CON RUOTE

90 ° 110 °

90 ° LIBERO

50 - 70 cm

SPAZIO SUFFICIENTE

PUNTO DI

min.28 cm)

Schermo regolabile

Tastiera separata

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ILLUMINAZIONE

l'illuminazione generale è sufficiente ma contenuta;

le luci artificiali sono schermate, in buono stato di manutenzione, adeguatamente collocate, modulabili (300-500 lux);

le pareti sono tinteggiate in colore chiaro non bianco e non riflettente;

la postazione di lavoro è definita in funzione dell'ubicazione delle fonti di luce naturale e artificiale.

NO SI

TENDE / VENEZIANE TENDE / VENEZIANE

SI SI

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schermo è fondamentale il contrasto tra i caratteri e lo sfondo.

Questo contrasto si riduce con l’aumentare dell’illuminazione nel locale di lavoro a causa della sovrapposizione delle sorgenti luminose e questo vale soprattutto per gli schermi tradizionali.

L’illuminazione del locale deve essere tale da poter leggere senza difficoltà il documento cartaceo e da non avere una riduzione del contrasto sullo schermo.

L’illuminamento ideale dipende dal tipo di attività svolta al VDT. Se passiamo la maggior parte del nostro tempo a visualizzare dati sullo schermo, 300 lux possono bastare.

Valori superiori, fino a 1000 lux, sono indicati per le persone ipovedenti o anziane.

Per evitare una riduzione fastidiosa del contrasto sullo schermo, questi valori di illuminamento dovrebbero essere ottenuti solo localmente, ad es. con una lampada da tavolo. Una maggiore quantità di luce può innalzare il livello

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Le lampade devono essere scelte e posizionate in modo da evitare il più possibile la formazione di riflessi sulla superficie dello schermo. Non bisogna dimenticare che si devono evitare anche i riflessi sulle superfici orizzontali (ad es. tastiera, buste trasparenti o carta lucida) e che sia il soffitto che le pareti devono essere sufficientemente luminosi.

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in prossimità delle finestre anche senza luce solare diretta, fino a 10.000 Lux). Poiché la maggior parte degli uffici con VDT ha come minimo una finestra, bisogna considerare i seguenti aspetti:

1. Davanti e dietro lo schermo non devono esserci finestre. Se il monitor viene posto davanti alla finestra, è possibile osservare soltanto lo sfondo o lo schermo, in quanto l’occhio può adattarsi solo su uno di essi.

2. Girando e cambiando posizione al monitor si devono eliminare i riflessi delle finestre. Attenzione, però! Non bisogna lavorare con le spalle rivolte verso la porta.

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3. Lo sguardo deve essere parallelo alla finestra.

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MICROCLIMA

La temperatura deve essere confortevole e, in inverno, è preferibile che non scenda sotto i 18 °C.

L’umidità relativa è preferibile che sia compresa tra il 40 e 60 %.

RUMORE

Il rumore ambientale non deve disturbare l’attenzione e la comunicazione verbale.

RADIAZIONI

Gli schermi piatti non emettono radiazioni pericolose.

Gli schermi tradizionali non destano sospetti*.

Non ci sono evidenze di rischi per le donne in gravidanza.

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*schermi tradizionali – RADIAZIONI

Per quanto concerne le radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti, i valori limite misurati sono quasi sempre ben al di sotto di quelli imposti sul posto di lavoro e nell’ambiente, anche per gli schermi più datati. Per questo motivo non si rende necessario l’impiego di speciali filtri.

Per quanto riguarda le radiazioni ionizzanti, i limiti imposti dalle norme sulla radioprotezione sono ampiamente rispettati dai monitor di vecchia e di recente generazione. Non sono pertanto necessari particolari schermature o adeguamenti costruttivi.

La creazione dei pixel sullo schermo è accompagnata dall’emanazione di raggi ultravioletti. Similmente ai raggi X questi raggi vengono catturati dal vetro del tubo catodico. I raggi ultravioletti rilevati sulla superficie dello schermo sono talmente deboli da risultare innocui. Anche per questo

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E’ AMMESSO L’USO, anche prolungato, DEI PC PORTATILI A CONDIZIONE CHE:

si disponga di un supporto per poter posizionare il monitor ad una altezza corretta;

si disponga di tastiera e mouse autonomi.

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LO SCHERMO

Per essere adeguato lo schermo deve avere le seguenti caratteristiche:

✔ caratteri definiti e leggibili,

✔ immagini stabili,

✔ regolarità del contrasto e della luminosità,

✔ orientabilità nello spazio.

La regolazione del contrasto e della luminosità

del carattere e l'adeguato posizionamento

dello schermo rispetto alle fonti di luce

sono la migliore via per prevenire i riflessi.

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1. avere una superficie poco riflettente di colore chiaro 2. essere stabile e sicuro

3. essere ben dimensionato rispetto alle esigenze di lavoro 4. consentire flessibilità nella disposizione dei diversi oggetti

UN TAVOLO NON E' ADATTO ALL'USO DI VDT …

... se la superficie è di

colore bianco puro (o scuro) e/o lucido

... se il piano porta-tastiera è ribassato non regolabile in altezza o troppo stretto

... il piano di lavoro è poco profondo

... se lo spazio per gli arti inferiori è ristretto (almeno 15 cm)

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IL TAVOLO DI LAVORO

superficie: opaca, di colore chiaro ma non bianco

altezza del piano: se fissa, di 72 cm. circa; se regolabile deve garantire un'escursione sia al di sotto che al di sopra di tale misura

SPAZIO SOTTO IL PIANO DI LAVORO:

in profondità: deve consentire l'alloggiamento delle gambe semidistese

in larghezza: deve consentire al sedile di infilarsi

profondità del piano: deve assicurare una corretta

> 58 cm

> 70 cm

15 cm

70 - 80 cm

> 90 cm

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TASTIERA: autonoma, inclinabile, caratteri leggibili, posizionata a 15 cm di distanza da bordo del tavolo.

PORTA-DOCUMENTI: deve essere orientabile e stabile.

LAMPADA DA TAVOLO: deve essere schermata e non provocare riflessi.

POGGIAPIEDI: deve essere mobile, inclinato, antisdrucciolo, meglio se regolabile in altezza.

MONITOR: deve essere posto a 50/70 cm dal volto.

In generale va garantita la massima flessibilità nella disposizione e nell'uso dei diversi strumenti ed accessori.

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SEDILE

UN SEDILE PUO' ESSERE PERICOLOSO ...

se la superficie del piano del sedile è più ampia del basamento

UN SEDILE E' POCO PRATICO ... se per regolarlo occorre capovolgere il sedile o assumere posizioni del corpo "contorte“.

UN SEDILE E' MAL DIMENSIONATO O POCO CONFORTEVOLE SE...

… è troppo … è troppo … è piatto o … impedisce

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Basamento antiribal- tamento a 5 razze

Altezza del sedile regolabile

Comandi di regolazione accessibili, maneggevoli

e rispondenti

Schienale medio-alto regolabile in altezza Schienale regolabile

in inclinazione

Piano del sedile e schienale ben profilati: supporto lombare;

rivestimento traspirante

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SEDILE – REGOLAZIONI ALTEZZA DEL SEDILE

Sedersi sul sedile e regolarlo ad un'altezza tale da consentire il mantenimento delle gambe a 90° e i piedi ben appoggiati sul pavimento.

Se il sedile o il tavolo sono troppo alti procurarsi un poggiapiedi di altezza adeguata.

ALTEZZA DELLO SCHIENALE

Va posizionato in modo da sostenere l'intera zona lombare.

In particolare il supporto lombare va posizionato a livello del giro-vita.

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INCLINAZIONE DELLO SCHIENALE

Evitare di tenere lo schienale inclinato in avanti e comunque di lavorare a lungo col tronco flesso.

Inclinare a piacimento lo schienale da 90° a 110°.

Se lo schienale è basso, durante la digitazione, evitare di inclinare lo schienale a più di 110°.

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SORVEGLIANZA SANITARIA

i videoterminalisti sono sottoposti a sorveglianza sanitaria obbligatoria con riferimento ai:

RISCHI PER LA VISTA E PER GLI OCCHI

RISCHI PER L’APPARATO MUSCOLO-SCHELETRICO

PERIODICITA’

BIENNALE

lavoratori di età superiore ai 50 anni lavoratori idonei con prescrizioni e/o limitazioni

QUINQUENNALE lavoratori di età inferiore a 50 anni

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Laddove è possibile, è opportuno organizzare il proprio lavoro alternando periodi al VDT con periodi, anche di pochi minuti, in cui si svolgano compiti che:

PERMETTANO DI SGRANCHIRSI LE BRACCIA E LA SCHIENA, E NON COMPORTINO LA VISIONE RAVVICINATA

Il lavoratore ha diritto ad una pausa di 15 minuti ogni 120 minuti di

NO! SI!

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PAUSE E CAMBIAMENTI DI ATTIVITA'

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Il datore di lavoro fornisce ai lavoratori informazioni ed adeguata formazione, in particolare per quanto riguarda:

le misure applicabili al posto di lavoro,

le modalità di svolgimento dell’attività,

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ESERCIZI DI RILASSAMENTO

STIRAMENTO DEL COLLO

Mettersi in questa posizione, intrecciare le dita sulla testa e tirare lentamente il capo in basso. Restare così per 10 secondi.

Ripetere 10 volte.

RINFORZO DEL COLLO

Fare come "Totò": ritirare il mento, poi tornare in posizione normale. Spingere il mento, poi tornare in posizione normale.

Ripetere 10 volte.

STIRAMENTO DEGLI AVAMBRACCI

Mettere le mani come nella figura e mantenere la posizione per 20-30 secondi. Ripetere 5 volte.

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STIRAMENTO DELLE SPALLE

In posizione seduta portare una mano tra le scapole tenendo il gomito bene in alto. Per aumentare lo stiramento aumentare progressivamente l'estensione del capo. Mantenere la posizione per 20 secondi. Ripetere alternando per 5 volte.

RINFORZO DELLE SPALLE

Sollevare le spalle, contare fino a 10, poi rilassarle. Portare in basso, contare fino a 10, poi rilassarle. Ripetere 5 volte.

STIRAMENTO DELLA SCHIENA

Seduti su di una sedia, la schiena ben diritta, i piedi appoggiati a terra, le gambe leggermente allargate. Abbandonare le braccia fra le gambe, lasciarsi cadere in avanti lentamente a partire dalla

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PREVENZIONE DELL'AFFATICAMENTO VISIVO

Quando è possibile, socchiudere le palpebre per 1 o 2 minuti in modo da escludere gli occhi dall'impatto con la luce.

Ogni tanto, seguire con lo sguardo il perimetro del soffitto.

Qualche volta, distogliere lo sguardo dagli oggetti vicini e rivolgerlo verso oggetti lontani (oltre i 6 metri), guardando ad esempio fuori dalla finestra, oppure un poster nel proprio ambiente e cercare di distinguere bene i dettagli delle immagini osservate.

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MISURE CONSIGLIABILI

1. CONSENTIRE CAMBIAMENTI POSTURALI ATTI A PREVENIRE LA POSSIBILE INSORGENZA DI DISTURBI DORSO-LOMBARI.

2. MODIFICARE I RITMI LAVORATIVI, IN MODO CHE ESSI NON SIANO ECCESSIVI E, CHE NON COMPORTINO UNA POSIZIONE PARTICOLARMENTE AFFATICANTE PER LA LAVORATRICE.

3. SE RICHIESTO DAL MEDICO COMPETENTE, SI PREDISPORRÀ UNA MODIFICA TEMPORANEA DELLE CONDIZIONI O DELL’ ORARIO DI LAVORO.

Studi specialistici hanno dimostrato che il lavoro al VDT non comporta rischi o problemi particolari sia per la lavoratrice sia per il nascituro.

L’UNICO PROBLEMA PER LE LAVORATRICI GESTANTI È LEGATO ALL’ASSUNZIONE DI VARIAZIONI POSTURALI.

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