Roma, 20 ottobre 2017 Esercitazioni di algebra 1 (Damiani) 3a lezione 1) Siano A un insieme e ⊆ la relazione “essere contenuto” definita in X = P(A).
Dimostrare che (P(A), ⊆) `e un insieme ordinato.
Provare che questo ordinamento `e un ordinamento totale se e solo se #A ≤ 1.
Provare che il minimo di (P(A), ⊆) `e ∅ e che il massimo di (P(A), ⊆) `e A.
Determinare minimali e massimali di (P(A) \ {∅, A}, ⊆).
2) Sia n ∈ N. Provare che:
i)Pn k=0
n
k = 2n; ii)Pn
k=0(−1)k nk = 1 se n = 0 0 altrimenti;
iii)Pn k=0
n k
2
= 2nn.
3) Siano n, d ∈ N. Contare il numero di monomi in n variabili di grado d, cio`e
#{(m1, ..., mn)|mi ∈ N ∀i = 1, ..., n e Pn
i=1mi = d}.
4) Provare che per ogni X insieme si ha #X < #P(X).
5) Il paradosso di Russell (l’insieme di tutti gli insiemi non esiste, ovvero la collezione di tutti gli insiemi non `e un insieme).
Supponiamo che l’insieme di tutti gli insiemi sia un insieme, cio`e che esista un insieme U definito dalla propriet`a x ∈ U ⇔ x `e un insieme.
Si consideri F = {x ∈ U |x 6∈ x}. Osservare che F ⊆ U e F ∈ U . Dire se F ∈ F .
6) Determinare il massimo comun divisore d di 45 e 7 e trovare una coppia (a, b) di numeri interi tali che d = 45a + 7b.
7) Determinare il massimo comun divisore d di 125 e 13 e trovare una coppia (a, b) di numeri interi tali che d = 125a + 13b.
8) Siano a = ma0, b = mb0, d = M CD(a, b), d0 = M CD(a0, b0), x, y ∈ Z.
Dimostrare che d = md0. Osservare che d = ax + by ⇔ d0 = a0x + b0y.
9) Siano a, b ∈ Z, con b 6= 0. `E ben noto che esistono q, r ∈ Z con 0 ≤ r < |b|
tali che a = bq + r.
Dimostrare che tale affermazione pu`o essere modificata nella seguente:
Esistono q, r ∈ Z con |r| ≤ |b|2 tali che a = bq + r.
Esercizi da svolgere a casa che riprenderemo alla prossima lezione.
I) Sia ∼ la relazione su R definita nel modo seguente: x ∼ y ⇔ x − y ∈ Z.
Dimostrare che ∼ `e una relazione di equivalenza e determinarne classi di equivalenza e quoziente.
II) Si considerino gli insiemi X e Y definiti nel modo seguente:
X = {(m1, ..., mn)|mi ∈ N ∀i = 1, ..., n e
n
X
i=1
mi = d},
Y = {(l1, ..., ln−1)|0 ≤ li < li+1 < n + d − 1 ∀i = 1, ..., n − 2};
1
2
sia ϕ : X → Y definita da
ϕ(m1, ..., mn) = (l1, ..., ln−1) con li =
i
X
j=1
mj + i − 1 ∀i = 1, ..., n − 1.
Dimostrare che:
i) ϕ `e ben definita, cio`e effettivamente ϕ(m) ∈ Y ∀m ∈ X;
ii) ϕ `e biunivoca: si costruisca ψ : Y → X tale che ψ ◦ ϕ = idX e ϕ ◦ ψ = idY.