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Sistemi non lineari: stati di equilibrio e stabilit`a

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Academic year: 2021

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(1)

Sistemi non lineari: stati di equilibrio e stabilit`a

• La stabilit´a dei sistemi lineari si determina molto facilmente calcolando i poli della funzione di trasferimento G(s): se tutti i poli sono a parte reale negativa il sistema ´e asintoticamente stabile.

Y (s) = K (s − z1) (s − z2) . . . (s − zm) (s − p1) (s − p2) . . . (s − pn)

Im

× Re p1

× p2

× p3

× p4

× p5

• Se l’ingresso di un sistema G(s) asintoticamente stabile ´e costante, u(t) = U0, allora il punto di lavoro Y0 (detto anche stato di equilibrio) del corrispon- dente segnale di uscita y(t) ´e anch’esso costante e si calcola nel seguente modo:

Y0 = G(s)|s=0 U0 = G(0) U0.

• La stabilit´a di un sistema lineare G(s) ´e una properit´a globale che non dipende dal segnale di ingresso u(t): il comportamento dinamico di un sistema lineare G(s) ´e sempre dello stesso indipendentemente dall’ampiezza dell’ingresso:

0 1 2 3 4 5 6

-1.5 -1 -0.5 0 0.5 1 1.5

2 Risposta al gradino

y(t)

delle

Time [s]

(2)

• I sistemi non lineari, invece, si comportano in modo totalmente diverso:

- Ad un ingresso costante u(t) = U0 pu´o corrispondere un numero impre- cisato di possibili punti di lavoro: nessun punto di equilibrio, un punto di equilibrio, vari punti di equilibrio, infiniti punti di equilibrio;

- La stabilit´a di un sistema non lineare non ´e una propriet´a globale, ´e una

“propriet´a locale” e pu´o cambiare al variare del punto di equilibrio.

- Per i sistemi non lineari non ´e pi´u possible utilizzare lo strumento delle trasformate di Laplace.

- I sistemi non lineari non possono essere descritti da una funzione di tra- sferimento e quindi per essi non esiste pi´u il concetto di poli del sistema.

- La dinamica dei sistemi non lineari viene studiata facendo diretto riferi- mento alle equazioni differenziali non lineari che descrivono il sistema.

- Lo studio di stabilit´a nell’intorno di un punto di lavoro va fatto procedendo alla linearizzazione del sistema nell’intorno del punto, oppure utilizzando criteri di stabilit´a specifici come quelli di Lyapunov.

- L’analisi di stabilit´a di un sistema non lineare, a volte pu´o risultare molto difficile e problematica.

- In generale, non esistono modi semplici o metodologie generali per il progetto di efficaci controllori per sistemi dinamici non lineari.

- Lo sviluppo di controllori per sistemi non lineari spesso viene fatta utiliz- zando programmi di simulazione numerica come, per esempio, Simulink all’interno di Matlab. Tali programmi permettono la risoluzione numerica delle equazioni differenziali non lineari del sistema, partendo da specifiche condizioni iniziali.

- Nel seguito verranno descritte due metodologie di analisi qualitativa di sistemi dinamici non lineari (la “funzione descrittiva” e il “criterio del cerchio”) che si possono applicare solo ad una determinata categoria di sistemi non lineari.

(3)

• Si far`a riferimento solo sistemi retroazionati aventi la seguente struttura:

G1(s) G2(s)

H(s)

r1 e x y c

N. L.

dove si suppone che il segnale di riferimento r1 sia costante.

• Per studiare il sistema in presenza di perturbazioni, occorre conoscere il corrispondente punto di equilibrio (x1, y1) sulla caratteristica dell’elemento non lineare:

x y

y = f(x)

K1r1 r1

K2K3

x1 y1

1 K1K2K3

y =g(x)

• Il punto di equilibrio (x1, y1) viene determinato come intersezione della caratteristica y = f (x) dell’elemento non lineare, con la retta di equazione

x = K1r1 − K1K2K3y ⇒ y = r1

K2K3 − x

K1K2K3 = g(x) dove con K1 = G1(0), K2 = G2(0), K3 = H(0) si sono indicati i guadagni statici delle tre funzioni di trasferimento G1(s), G2(s) e H(s).

(4)

Casi particolari:

1) Se il sistema G1(s) `e di tipo 1 (cio`e ha un polo nell’origine), il corrispondente guadagno statico `e K1 = ∞ e la retta di carico diventa

r1 = K2K3y → y = r1

K2K3 La corrisponde costruzione grafica `e:

x y

y = f(x) r1

K2K3

x1 y = g(x)

2) Se il sistema G2(s) [o il sistema H(s)] `e di tipo 1, il corrispondente guadagno statico `e K2 = ∞ [K3 = ∞] e la retta di carico diventa y = 0.

x y

y = f(x)

x1 y = g(x) = 0

In questo caso il punto di equilibrio `e dato dall’intersezione della funzione y = f (x) con l’asse delle ascisse y = 0.

• Il comportamento locale del sistema dipende dal particolare punto di equilibrio considerato e quindi dal valore di r1.

(5)

• Nel caso dei sistemi non lineari si parla di stabilit`a di un punto di equilibrio e non di stabilit`a del sistema;

• La stabilit`a di un particolare punto di equilibrio di un sistema non lineare pu`o dipendere dall’entit`a della perturbazione.

• I dispositivi di controllo devono essere progettati in modo che il sistema controllato sia globalmente asintoticamente stabile, cio`e sia asintoticamente stabile: a) per qualunque punto di equilibrio in cui il sistema si possa portare al variare dell’ingresso; b) per perturbazioni di qualunque entit`a.

• Operando il cambiamento di variabili ∆x = x − x1, ∆y = y − y1 e ∆r = r−r1, il precedente sistema in retroazione pu`o essere rappresentato (in modo equivalente) mediante il seguente schema:

−G(s)

∆x ∆y c

N. L.

dove si `e posto G(s) = G1(s) G2(s) H(s). L’origine del nuovo sistema di coor- dinate (∆x, ∆y) coincide con il punto di equilibrio x1, y1.

• Quando r `e costante o lentamente variabile, lo studio della stabilit`a del sistema non lineare in retroazione pu`o essere fatto facendo riferimento a que- st’ultimo sistema autonomo (cio`e privo di ingressi).

• Un’altra notevole differenza fra il comportamento dei sistemi lineari e quello dei sistemi non lineari `e che questi ultimi possono presentare anche dei cicli limite, cio`e dei moti periodici autosostenuti asintoticamente stabili.

• Lo studio dei cicli limite `e importante anche in relazione ai sistemi di con- trollo poich´e quando, aumentando il guadagno di anello, questi sono portati in condizioni di instabilit`a, assumono in genere un moto periodico stabile, dovuto al fatto che le inevitabili saturazioni limitano le escursioni delle diverse variabili e impediscono quindi l’esaltazione indefinita delle oscillazioni autosostenute.

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