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E_16013.0 – aa 16/17

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Academic year: 2021

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E_16013.0 – aa 16/17

Corren2 parassite e Arduino improved

Lo scopo principale dell’esperienza è quello di valutare l’effetto delle correnti parassite, e non solo, per diversi oggetti di materiale conduttore inseriti nel nucleo dell’induttore che fa parte dell’oscillatore armonico smorzato rLC . Dal punto di vista pratico, vanno montati in sequenza e testati attentamente i circuiti già realizzati per l’oscillatore armonico smorzato.

1.  Montate il circuito di figura e controllate che il segnale V C osservato all’oscilloscopio abbia le caratteristiche attese (oscillazione smorzata). Scegliete liberamente, ma con giudizio, la capacità del condensatore C e gli avvolgimenti dell’induttore. Indicate le vostre scelte nel riquadro e stimate la frequenza angolare propria dell’oscillatore ω 0,att che vi attendete (richiede di

“ricordare” i valori “tipici” di L ).

Page 1 of 2

4.  Collegate Arduino, secondo lo schema di figura. Si consiglia di osservare sempre il segnale V’ C all’oscilloscopio per verificare che esso soddisfi le condizioni richieste in qualsiasi condizione operativa.

Nome e Cognome:

Data:

LUN MAR GIO

13

fu nzi on i G en erato re r

to osc. V C

diodo

C

L induJore

V bias

+

R A

G en era to re d.d.p .

V 0 R B

6.8 kohm

68 0 o hm

Partitore pre- assemblato

from V C

to osc. V’ C

InduJore: ☐ avv. interno ☐ avv. esterno ☐ avv. in serie C = [µF] ω 0,att ~ [ ]

2.  Costruite il generatore di d.d.p. continua V bias secondo lo schema di figura e controllate che V bias ~ 0.5 V .

3.  Montate in serie V bias con l’uscita (V C ) dell’oscillatore secondo quanto indicato nello schema, e fate in modo, agendo sull’ampiezza del generatore di funzioni, che il segnale V C ’ = V C + V bias sia sempre positivo (parta da zero, o poco sopra). Controllate attentamente che questo si verifichi prima di collegare Arduino.

blue

NERO VERDE BLU 7 ~6

~5 4

~3 2 TXà 1

RXß 0

AREF GND 13 12

~11

~10

~9 8 A0

A1 A2 A3 A4 A5

IO REF

RESET 3.3 V

5V GND GND Vin

USB

AR D U IN O

green yellow

NC DIGIT AL ( PW M~ )

ANALOG IN

from

function generator TTL/CMOS OUTPUT

black red

G en erato re fu nzi on i r

to osc.

V’ C

diodo

C

L

+

R A

Generatore d.d.p.

V 0

R B

6.8 ko hm

680 ohm

Pa rt ito re p re - asse mb la to

NC

5.  Preliminarmente ai cicli di acquisizione, dovete eseguire come al solito l’upload dello sketch e modificare (nomi dei files, eventuale intervallo di tempo di campionamento nominale Δt) lo script di Python. Potete usare diverse combinazioni di sketch e script che implementano strategie di acquisizione

“improved”. Indicate la vostra scelta (una crocetta) e commentate brevissimamente sulle vostre ragioni.

Commenti e eventuali dettagli sulla strategia di acquisizione:

4

Tabella I. Quadro riassuntivo delle strategie di acquisizione improved disponibili.

Nome sketch Nome script Scopo File prodotto Colonne del file

harmave.ino harmave_v1.py media su N mis misure 256 righe t [µs], t [µs], con calcolo di t e V C 0 da deviazione ⇥ V C 0 [digit], V C 0 [digit]

standard sperimentale 4 colonne (default N mis = 8)

harmlong.ino harmlong_v1.py T esteso ( T long = 8 T ) 256⇥8 righe t [µs], V C 0 [digit]

(default 8 blocchi di acquisizione ⇥

consecutivi) 2 colonne

harmint.ino harmint_v1.py modalità interleaved 256⇥8 righe t [µs], V C 0 [digit]

con t int = 5 µs, t = 40 µs ⇥ (fissati, nominali) 2 colonne

’80 dalla ditta svizzera LeCroy (in particolare, una sua variante era presente nel modello 9400, dove consenti- va sampling rates fino a 5 GSa/s pur in presenza di un digitalizzatore da soli 100 MSa/s).

Lo sketch costruito per questo scopo è disponibile in rete con il nome harmint.ino assieme allo script di con- trollo harmint_v1.py. L’uso pratico dimostra che è pos- sibile ottenere una risoluzione temporale effettiva infe- riore a 10 µs, accompagnata, però, da fluttuazioni nella determinazione dei tempi, dovute prevalentemente alle latenze nell’esecuzione dello sketch e dalla accuratezza temporale intrinseca di Arduino. In altre parole, i tempi riportati nel file delle acquisizioni non sono rigorosamente intervallati di t int = 5 µs, che è la previsione nominale;

inoltre, come importante indicazione pratica, il file pro- dotto non contiene i dati in forma ordinata crescente nel tempo (i dati non sono sorted secondo i tempi e nel file i blocchi di acquisizione interleaved sono registrati uno di seguito all’altro).

La Fig. 2 mostra un esempio dei risultati ottenuti ope- rando in condizioni diverse da quelle di default: si ve- de chiaramente come la densità temporale dei punti ac- quisiti sia maggiore rispetto all’acquisizione “standard”.

L’improvement realizzato in questo caso è quindi nella capacità di acquisire il segnale con una migliore risolu- zione temporale, che, almeno in linea di principio, può essere utile per ottenere best-fit più accurati in alcune condizioni sperimentali.

C. Quadro riassuntivo

In sintesi, le denominazioni di sketch e script, gli scopi e le principali caratteristiche delle strategie di acquisizione improved disponibili sono riassunte in Tab. I.

III. BEST-FIT E OUTLIERS

Come già sottolineato, la qualità dei best-fit dei segnali registrati, intesa ad esempio come valore del 2 rid ottenu- to, è spesso poco soddisfacente. Probabilmente il motivo principale è nei noti problemi del campionatore di Ar- duino che danno luogo a errori di natura prevalentemen- te sistematica, e quindi non sempre riducibili attraverso procedure di media.

In alcuni casi, la presenza di errori sistematici può esse- re validata con buona confidenza. Per esempio, il primo punto del set di misure, che generalmente ha un valore molto alto, prossimo al massimo valore digitalizzato, può essere interpretato come dovuto alla presenza di spikes di corrente, e quindi di d.d.p.. Questi possono essere legati alla brusca variazione delle condizioni di funzionamento dell’oscillatore conseguente al rapido passaggio dalla se- mionda positiva a quella negativa dell’onda quadra del generatore, che produce un disturbo che si sovrappone alla lettura della d.d.p.. In altri casi, per esempio per i dati acquisiti attorno ai valori 256, 512, 768 digit, la pre- senza di errori sistematici può essere solo presunta sulla base delle numerose esperienze compiute.

In mancanza di altre forme di controllo, per esempio di “calibrazioni” specifiche della risposta di Arduino nelle condizioni di impiego, l’unica possibilità per evidenzia- re la presenza di tali errori sistematici è di classificare arbitrariamente i dati corrispondenti come outliers, ed eventualmente di rimuoverli dal best-fit. Un outlier può essere definito come un dato sperimentale che si discosta per più di un certo valore (arbitrariamente scelto) rispet- to alla previsione del best-fit. Ricordiamo qui di seguito alcune avvertenze, a voi già note, per la trattazione degli outliers:

• la rimozione degli outliers deve essere motivata;

• essa deve essere sempre dichiarata;

• essa deve riguardare solo la procedura di best-fit (il

grafico dei dati sperimentali deve riportare sempre

(2)

6.  A questo punto potete passare all’esperienza pratica vera e propria. Essa consiste nell’infilare dentro il core dell’induttore oggetti di materiale, forma e dimensioni diverse. Non tutti gli oggetti sono disponibili su tutti i banchi: dunque organizzatevi con scambi e prestiti, in modo da esaminare il

E_16013.0 – aa 16/17

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OggeJo ω [rad/s] τ [ms] χ 2 /ndof N peak Qf L [H]

Niente

Alluminio pieno Alluminio

profilato Alluminio profilato segato

per lungo Ferro pieno

Ferro laminato

Ferro lamine

Page 2 of 2 Commenti (tutti quelli necessari e richiesti, aggiungendo fogli se necessario):

comportamento dell’oscillatore con almeno 5-6 oggetti differenti. Per l’analisi dovete fare grafici ed eseguire best-fit (le stampe non sono richieste), riportando in tabella i valori di ω , τ , χ 2 /ndof , e anche il valore di L (dedotto da ω , τ e dalla conoscenza nominale di C). Inoltre riportate in tabella il numero di picchi N peak osservati

“chiaramente” e a occhio (conviene impiegare l’oscilloscopio e contare sullo schermo) e il fattore di qualità Qf determinato a partire dalla misura indiretta (tramite best-fit) di ω e τ . Siete invitati a riportare qualche dettaglio sui best-fit che eseguite nel riquadro dei commenti. Inoltre commentate brevemente i risultati, mettendo in evidenza quelli che vi sembrano più interessanti e dando un po’ di spiegazione fisica.

“A occhio”

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