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una tecnica costruttiva disponibile per una progettazione tesa a realizzare uno scenario ambientale reversibile e dubbioso, più che pietrificato

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Academic year: 2021

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CAPITOLO 2 – IL PROGETTO ARCHITETTONICO 2.1 Necessità di spazi espositivi polifunzionali

La comunicazione che oggi sta diventando sempre più veloce, indiretta e soprattutto computerizzata, ha la necessità di essere incentivata, stimolata e promossa e per far ciò bisogna offrire spazi adeguati allo scambio e all’interazione fra la gente. Le strutture a geometria libera, tensostatiche o autoportanti, si dimostrano particolarmente indicate per la copertura di spazi aperti, semiaperti o chiusi per favorire lo scambio di idee tra gli uomini.

Le tensostrutture rappresentano l’architettura della leggerezza, della forma libera e della forte espressività che coinvolgono l’immaginazione della persona mentre l’aria libera percorre le grandi strutture. Si ottengono spazi multifunzionali che possono arrivare a grandi dimensioni a seconda della fantasia e della tecnologia a disposizione del progettista. Architettura e leggerezza sono i termini che, in sintesi, meglio esprimono il concetto tecnologico insito nell’applicazione delle coperture tensili.

La filosofia leggera, reversibile, versatile delle tensostrutture permette a quest’ultime di inserirsi nell’ambiente urbano con facilità e naturalezza e di scomparire una volta diventata superflua la loro presenza; il tutto senza grossi traumi per il contesto ambientale. Le tensostrutture rappresentano una architettura-simbolo di una società in evoluzione continua e rapida, diventano affermazione di “una tecnica costruttiva disponibile per una progettazione tesa a realizzare uno scenario ambientale reversibile e dubbioso, più che pietrificato”.

Le tensostrutture fanno parte di una architettura effimera. Effimere si possono definire quelle costruzioni leggere, dotate di resistenza tensile e realizzate con l’impiego di acciaio e di membrane tessili e che soprattutto interpretano in modo assolutamente nuovo i principi vitruviani di firmitas, utilitas e venustas che da sempre hanno caratterizzato l’architettura tradizionale e costruita per durare in eterno. Effimere sono anche quelle costruzioni temporanee, versatili e multiuso che usano materiali leggeri come i tessuti e tecniche costruttive per essere facilmente smontabili e trasportabili, proprio allo scopo di configurare spazi adattabili a diversi luoghi e a molteplici situazioni climatiche. L’architettura delle membrane ha proprio il duplice carattere effimero: architettura capace di rispondere ai canoni di stabilità, funzionalità e bellezza in modo rinnovato e leggero e di

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costruzione capace di ottimizzare il rapporto tra materiale impiegato e durata della costruzione.

L’architettura membranale sembra rappresentare non solo una risposta al rinnovamento delle esigenze della nostra attuale società di tipo stanziale, caratterizzata da un sempre crescente stile di vita transitorio, ma anche il risultato coerente e consapevole di una strategia progettuale attenta al disassemblaggio e al recupero dei componenti edilizi e dei materiali e all’uso discreto e temporalmente definito del territorio, al fine di lasciare alle generazioni future la libertà di decidere come utilizzare il medesimo spazio in futuro.

Economicamente le tensostrutture rappresentano il sistema costruttivo più vantaggioso per coprire spazi ad uso stagionale mantenendo e migliorando le caratteristiche della luce solare, difendendoli da questa e diffondendola uniformemente nell’ambiente coperto. Con le tensostrutture c’è la possibilità di stimolare la creatività e di esplorare innumerevoli campi grazie alle opportunità espressive offerte dall’uso delle membrane tessili.

2.2 Uso di strutture rimovibili

Da un punto di vista strettamente pratico, le strutture membranali trovano largo utilizzo proprio dall’esigenza sempre crescente ai nostri giorni di avere a disposizione spazi per l’interscambio culturale e per la comunicazione, spazi che siano versatili, rimovibili ed economici. Le strutture tensostatiche si sono dimostrate particolarmente indicate nell’impiego di mostre, fiere, convegni, cerimonie, manifestazioni sportive, spettacoli e per ogni evento che richieda l’utilizzo di strutture precarie. Tali costruzioni richiedono brevissimi tempi di montaggio e smontaggio, hanno a disposizione una ampia scelta tipologica e dimensionale, sono dotate di accessori e la manutenzione può essere programmata per garantire nel tempo la perfetta efficienza.

L’utilizzo delle tensostrutture è promosso dall’aspetto architettonico gradevole evidenziato dalle forme armoniose che la copertura assume. La diffusione sempre crescente delle tensostrutture trae la sua origine da tre esigenze fondamentali: riuscire a coprire grandi spazi nel più breve tempo possibile con costi bassi e contenuti per quanto riguarda la progettazione, la realizzazione e la posa in opera.

L’architettura tensile è sempre più valorizzata da parte dei progettisti per una notevole lista di vantaggi sia tecnici, sia economici che di risparmio di tempo. Inoltre non va

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cantiere risulta ridotto, il montaggio più rapido e il controllo di tutte le operazioni migliore. Tali strutture hanno la possibilità di essere riutilizzate sia nel caso che queste siano installate temporaneamente, sia che siano destinate a manifestazioni di più lunga durata.

Un particolare tecnico delle membrane di enorme interesse è che la resistenza alla corrosione in alcuni ambienti di produzione è ben superiore rispetto al metallo. Tra i numerosi fattori che rendono interessante l’utilizzo di membrane è l’adattabilità al clima: resistono con temperature da -30°C a 50°C, venti fino a 160 Km/h, forti precipitazioni e presenza di salsedine. L’adattabilità e versatilità di tali strutture le rendono adatte per una vasta gamma di campi di impiego.

2.3 La concezione strutturale

L’osservazione della realtà circostante, l’analisi delle maggiori esigenze attuali e la moderna possibilità di vedere strutture architettoniche realizzate anche a migliaia di chilometri di distanza, hanno ispirato l’idea del progetto di una tensostruttura per coprire uno spazio espositivo nella città di Potenza.

Si procede quindi con la fase dell’informazione generale di tali opere architettoniche: le tensostrutture. A questa categoria appartengono numerose tipologie e quindi bisogna decidere quale adoperare. La scelta è abbastanza immediata se si fa una analisi e un elenco delle funzioni che tale struttura andrà a svolgere: coprire uno spazio aperto destinato a manifestazioni, mostre, convegni, di conseguenza versatilità, facilità di montaggio e smontaggio ed economicità sono le linee guida per la progettazione di tale tensostruttura. La soluzione a cui si è giunti è quella di ideare una membrana presollecitata interagente con una struttura reticolare di contrasto (Vedi Figura 1).

La scelta è maturata da vari fattori: primo fra tutti, la possibilità di realizzare grandi luci libere per consentire la disposizione dei banchi espositivi e/o posti a sedere senza problemi di interruzione. Vantaggiosa è la rapidità e facilità di esecuzione e montaggio con conseguente diminuzione dei tempi e dei costi.

Versatilità strutturale, libertà formale e compositiva hanno permesso di ideare una forma a stella partendo completamente da zero; senza vincoli o limiti da rispettare, si è potuto scegliere la forma che meglio rispecchia l’esigenza primaria di tale struttura: coprire uno spazio espositivo multifunzionale.

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Fig. 1: Vista assonometrica della soluzione finale a stella

La forma è a stella a sei punte, tali punte sono vincolate a terra.

Girando intorno alla struttura, si trovano tre lati di un esagono esterno che fanno da ingressi e sono ad altezza maggiore poiché il vertice superiore del triangolo d’ingresso è alto 6 metri, mentre i rimanenti tre lati sono ad altezza inferiore (3 metri da terra) e non consentono il passaggio, essendo sono spazi destinati all’esposizione. L’area espositiva occupa una superficie complessiva di 249,40 mq con un perimetro di 83,14 metri ed ha una altezza netta massima di 6 metri.

La membrana di copertura è suddivisa in 12 settori: 6 settori triangolari esterni coincidono con le punte della stella e hanno una superficie di 29,61 mq, mentre i rimanenti 6 settori interni, coprono l’esagono centrale.

I punti vincolati a terra, quelli posti ad altezze diverse prestabilite e quelli completamente liberi nello spazio hanno generato un’estetica architettonica dinamica, temporalizzata o, se si vuole, quadridimensionale dove appunto le superfici curve, ondulate e a superficie libera fanno sconfinare dal perimetro dell’edificio, valicando i limiti interni dello spazio. In questo modo troviamo un palese coinvolgimento di tutti gli elementi architettonici nell’orchestrazione statica. Lo spazio racchiuso da tale struttura membranale viene temporalizzato cioè gli spazi di percorso sono distinti da quelli di arrivo come le entrate sono evidenziate dal semplice fatto che su tre lati della stella a sei punte le aperture hanno una altezza maggiore rispetto ai restanti lati. Quindi pianta libera, flessibilità,

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Le tensostrutture hanno una particolare adattabilità alle zone sismiche come la Basilicata dove è ubicata la nostra copertura e quindi tale scelta è ancora più adeguata. Infatti le forze di inerzia causate dal moto ondulatorio e sussultorio del sisma risultano assai ridotte e di entità modeste poiché la massa della tensostruttura è notevolmente ridotta se paragonata a quella delle strutture convenzionali.

Un ulteriore pregio di tale copertura è la buona risposta che offre ai cedimenti vincolari; infatti, poiché la struttura si sviluppa prevalentemente in pianta, può adattarsi con semplicità a nuove condizioni al contorno, causate ad esempio da eventuali cedimenti del terreno su cui poggia la platea di fondazione, senza comportare significativi mutazioni delle tensioni interne.

La scelta della tensotruttura a membrana permette anche la totale assenza di inquinamento ambientale, fattore da non sottovalutare in una realtà dove l’inquinamento sta mettendo in serio pericolo il futuro del pianeta, ed è di facile inserimento nell’ambito di contesti ambientali esistenti.

Tutti questi requisiti tecnici, strutturali e architettonici hanno condotto alla decisione definitiva di coprire tale spazio, versatile nella sua destinazione d’uso, con una tensostruttura a membrana che richiamasse con la sua forma elegante, dinamica e suggestiva il maggior numero di visitatori.

La costruzione architettonica con la sua estetica moderna e inusuale deve suscitare curiosità, interesse e attrazione per tutte le classi di età e i livelli culturali in modo da promuovere la comunicazione, lo scambio e l’interazione tra la gente.

2.4 La scelta dei materiali

Definita la tipologia della copertura e soprattutto la sua forma, si è passati a pensare a come realizzare la struttura ovvero si sono studiati i materiali che andranno utilizzati per rispondere meglio alle funzioni di tale struttura.

La platea di fondazione è realizzata con una soletta in calcestruzzo armato di uno spessore di 17 centimetri. Questa platea, a forma esagonale per richiamare la forma centrale della membrana, crea due alzate che fanno da basamento allo spazio espositivo. Al di sopra della platea è stata posta una pavimentazione in graniglia di spessore 2 centimetri e di colore beige; tale pavimento è antiscivolo, forte e resistente, fatto di materiale leggero e facile da trasportare.

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La struttura di contrasto è realizzata completamente in acciaio inossidabile, sia le travi di forma cilindrica in parete sottile e di diametri differenti in base alla lunghezza della stessa sia i nodi di forma sferica all’interno dei quali vanno a confluire le aste che si rastremano alle estremità.

La membrana è realizzata in fibra di vetro costituita con filamenti molto fini e flessibili e spalmata con PVC Tedlar, scelta ottimale soprattutto per la stabilità dimensionale della fibra di vetro.

Le funi di bordo, necessarie per indurre la presollecitazione nella membrana, sono realizzate in acciaio di tipo spiroidale aperto ad anima tessile per poter fruire della massima flessibilità durante le operazioni di tiro e di serraggio conclusivo.

Le caratteristiche e la combinazione di tali materiali riescono a garantire la funzionalità di tale copertura conferendole tutte le proprietà e i pregi già visti e che hanno condotto alla scelta di questa soluzione architettonica.

Figura

Fig. 1: Vista assonometrica della soluzione finale a stella

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