Gianni Saretto
1, Carla Bozzi
2Proposta per la gestione delle attività di sorveglianza sanitaria e
monitoraggio in relazione al rischio SARS-CoV-2 in operatori di strutture sanitarie ospedaliere e socioassistenziali sulla base dell’esperienza
condotta nelle strutture della Fondazione Opera San Camillo
1
Medico Competente Fondazione Opera San Camillo
2
Direttore Sanitario Fondazione Opera San Camillo
1. Premessa
La Direttiva (UE) 2020/739 del 03/06/2020 ha classi- ficato l’agente biologico SARS-CoV-2 come patogeno per l’uomo del gruppo di rischio 3 con riferimento all’Alle- gato XLVI del D.Lgs. 81/08 (2).
La linea interpretativa, ampiamente condivisa, per l’applicazione delle normative di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro valuta questo rischio come
“specifico” nelle aziende sanitarie, ospedaliere e socioas- sistenziali (3), distinguendo in tal modo queste strutture dalle altre realtà produttive in cui il rischio va invece in- quadrato come “generico” o “generico aggravato” (4, 5).
Tale linea interpretativa è stata confermata da INAIL con la scelta di attribuire la presunzione semplice di origine professionale agli eventi di infezione SARS-CoV-2 che si verificano negli operatori sanitari, salvo che risultino de- terminati da contatti certi extralavorativi (casi indice po- sitivi tra familiari e conoscenti frequentati nel periodo di possibile contagio) (6). Sono inoltre circolate proposte per graduare la valutazione dei rischi per scenari standard a gravità/probabilità crescente di diffusione del contagio (7, 8).
In ragione della “specificità” del rischio SARS-CoV-2 nell’esecuzione di mansioni sanitarie, pertanto in situa- zioni in cui si è venuto a creare un nuovo rischio profes- sionale, deriva l’obbligo sia di aggiornare il documento di valutazione dei rischi, sia di individuare misure specifiche di protezione e prevenzione (art. 29, comma 3, D.Lgs.
81/08). Queste misure aziendali si dovranno integrare con le misure previste dalle normative nazionali e regionali mirate al contenimento dell’epidemia e a obiettivi di sa- lute pubblica.
Ne deriva anche la necessità per il Medico Competente di modificare e integrare il Protocollo di Sorveglianza sa- nitaria ex art. 25 del D.Lgs. 81/08 “Il Medico Competente programma ed effettua la sorveglianza sanitaria di cui al- l’articolo 41 attraverso protocolli sanitari definiti in fun- zione dei rischi specifici e tenendo in considerazione gli indirizzi scientifici più avanzati”. Modifiche imposte dai cambiamenti produttivi e dell’organizzazione del lavoro connesse alla pandemia, da cui derivano effetti non irrile- vanti per la salute e la sicurezza del lavoratore (9). Il Me- dico Competente propone al datore di lavoro l’assunzione
RIASSUNTO. Vengono presentate le modificazioni al protocollo di sorveglianza sanitaria resesi necessario per la gestione del rischio SARS-CoV-2 in operatori di strutture ospedaliere e sanitarie-assistenziali.
Le modifiche hanno riguardato gli accertamenti da effettuare con carattere di necessità ed urgenza al fine di intercettare possibili casi e sintomi sospetti di contagio e di proteggere gli operatori fragili e ipersensibili. Sono state necessarie anche per gestire l’attività ordinaria del Medico Competente, all’interno delle visite mediche preventive, periodiche, su richiesta e di ritorno al lavoro.
Si propone l’introduzione del tampone antigenico rapido per screening SARS-CoV-2 (confermato in caso di positività dal tampone molecolare) e la ricerca sierologica IgG anti SARS-CoV-2 sia in fase di visita preventiva che di visita periodica. La periodicità degli accertamenti per SARS-CoV-2 è modulata a seconda della gravità dei dati epidemiologici del territorio di riferimento, della comparsa di un focolaio interno alla Struttura e/o della presenza di un reparto Covid, della positività o meno dell’operatore per IgG SARS-CoV-2. Si passa così da una frequenza di un tampone alla volta alla settimana nelle situazioni valutate gravi ad un tampone al mese in quelle a basso rischio. La presenza di IgG nell’operatore consente di dilazionare leggermente la periodicità dei tamponi, riducendo il numero dei controlli e l’impegno organizzativo ed economico richiesto per realizzarli. Il test rapido sierologico da polpastrello per ricerca IgG e IgM deve essere effettuato ogni 3 mesi per tutti i lavoratori.
La combinazione tampone antigenico e molecolare consente di diagnosticare i casi SARS-CoV-2 e di individuare gli eventuali operatori asintomatici positivi (1).
L’impiego del tampone molecolare, in considerazione del costo che ha l’esame e del tempo lungo necessario per acquisire l’esito, viene limitato alle sole situazioni in cui si renda necessario confermare la positività del tampone antigenico, nonché al controllo nelle attività ad alto rischio quali quelle di operatore in reparto Covid-19 o
di operatore inserito in struttura in cui si è verificato un focolaio.
L’impiego dell’esame sierologico dopo prelievo venoso, in considerazione dell’elevato costo che ha l’accertamento, viene limitato alla visita preventiva e a casi particolari in cui si renda necessario, su scelta del Medico Competente, un approfondimento in tal senso.
Parole chiave: SARS-CoV-2, operatori sanitari,
sorveglianza sanitaria, IgG anti SARS-CoV-2,
tampone per ricerca molecolare SARS-CoV-2,
tampone antigenico rapido per SARS-CoV-2, sierologia,
vaccinazione anti SARS-CoV-2.
di integrazioni al protocollo sanitario che potranno riguar- dare, sulla base dell’intensità del rischio specifico, sia la tipologia degli accertamenti integrativi da effettuare, sia la loro periodicità (3). Le modifiche sono conformi al quadro normativo previsto dall’art. 41 del D.Lgs. 81/08 “Le visite mediche …, a cura e spese del datore di lavoro, compren- dono gli esami clinici e biologici e indagini diagnostiche mirati al rischio ritenuti necessari dal Medico Compe- tente”, sono pertanto accertamenti vincolanti ai fini di esprimere il giudizio d’idoneità alla mansione specifica e sono obbligatori per i lavoratori, come da art. 20 del D.Lgs. 81/08 “sottoporsi ai controlli sanitari previsti dal presente decreto legislativo o comunque disposti dal me- dico competente”. Il Medico Competente esprime anche il proprio parere nel merito della messa a disposizione da parte del datore di lavoro di vaccini efficaci SARS-CoV-2 e organizza momenti formativi su vantaggi e rischi della vaccinazione.
In adesione alle indicazioni contenute nel Rapporto ISS COVID-19 n. 4/2020 Rev. 2 - Gruppo di Lavoro ISS Prevenzione e Controllo delle Infezioni, è auspicabile un accordo con il dipartimento di prevenzione competente per inserire gli accertamenti previsti dal Protocollo sani- tario aziendale in una strategia di screening condivisa con obiettivi che, in una situazione emergenziale, vanno oltre il controllo sanitario dei lavoratori per interessare temi più generali quali la tutela dei pazienti e la salute pubblica (10).
Infine, in adesione alla raccomandazione contenuta nel Rapporto ISS COVID-19 n. 4/2021 “Indicazioni ad in- terim sulle misure di prevenzione e controllo delle infe- zioni da SARS-CoV-2 in tema di varianti e vaccinazione anti-COVID-19” si assume il criterio che le strategie di screening antiCovid devono essere “flessibili e adattabili, a seconda dell’andamento epidemiologico locale, dell’en- tità della trasmissione, delle dinamiche della popolazione e delle risorse disponibili” (11).
2. Modifiche del Protocollo per la gestione di situazioni di contagio, di casi sospetti e di casi certi SARS-CoV-2
I punti sui cui è stata effettuata una prima integrazione del protocollo di sorveglianza sanitaria hanno riguardato la gestione degli scenari correlati:
• al manifestarsi di sintomi nell’operatore al momento dell’ingresso o durante l’orario di lavoro;
• alle situazioni di operatori che avevano contratto la malattia, sospeso l’attività lavorativa e che dovevano, una volta guariti, essere reintegrati.
È stata inserita in questo ambito di revisione del proto- collo anche la gestione dei contatti stretti, determinati dal possibile contagio da paziente infetto verso operatore sano o da operatore infetto verso collega sano.
Queste variazioni al protocollo, assunte dalle strutture di Fondazione Opera San Camillo all’interno di procedure complessive per la sicurezza anticontagio, sono state atti- vate su input delle regolamentazioni nazionali, regionali e sulla base delle indicazioni delle ASL/ATS con compe- tenza per il territorio di riferimento. Sono modifiche im- plementate già nel primo periodo dell’epidemia, puntual- mente applicate in quanto indispensabili per gestire cor- rettamente le varie condizioni emergenziali, costante- mente modificate nel corso del 2020 e nel primo trimestre 2021 sulla base delle normative che via via sono perve- nute.
Le procedure contemplano la gestione degli scenari dettagliati nella Tabella I con riferimento sia al SARS- CoV-2 originale, sia alle varianti comparse nel 2021 (VOC 202012/01 identificata nel Regno Unito, 501Y.V2 identi- ficata in Sudafrica e P1 identificata in Brasile), sia, infine, allo stato di vaccinazione/protezione con presenza di IgG anti SARS-CoV-2 dell’operatore. All’interno di Fonda- zione Opera San Camillo operano strutture ospedaliere/sa- nitarie/assistenziali, nel dettaglio 3 Ospedali, 4 Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA), 1 Poliambulatorio e 2 Co- munità di assistenza per soggetti con disabilità psichia- trica, ubicate nel Nord Italia in 5 Regioni (Lombardia, Pie- monte, Liguria, Veneto, Emila Romagna) e nella provincia autonoma di Trento, per un totale di circa 800 lavoratori.
Avendo quindi Fondazione Opera San Camillo strutture in regioni diverse, è stato inevitabile constatare le differenze delle indicazioni regionali per la gestione della epidemia.
Va però rilevato che le disposizioni del Ministero della Sa- lute dell’ottobre 2020, in materia di durata dell’isolamento e della quarantena (12) e di indicazioni per la diagnostica di SARS-Cov-2 (13), hanno allineato i criteri su cui vi erano state rilevanti disomogeneità normative nel periodo
ABSTRACT. A
PROPOSAL FOR THE MANAGEMENT OF HEALTH SURVEILLANCE AND MONITORING PROCEDURES IN RELATION TO THE RISKS POSED BYSARS-C
OV-2
TO HOSPITAL AND NURSING HOME WORKERS,
BASED ON STRATEGIES IMPLEMENTED IN THE FACILITIES OF THEF
ONDAZIONEO
PERAS
ANC
AMILLO. This paper describes how the health surveillance protocols adopted in hospitals and nursing homes have changed in response to the spread of SARS-CoV-2 and its risks. These changes concern assessments that must be performed with urgency, to detect potential cases and symptoms that may indicate contagion and to protect vulnerable and hypersensitive workers. Besides, these changes have been implemented in order to regulate how the appointed occupational physician should perform everyday tasks, particularly in regard to preventive visits, periodic visits, office visits, and visits meant to authorize one’s return to the workplace. This paper recommends that both preventive visits and periodic visits should include rapid antigen swab tests to screen for SARS-CoV-2 (which, if positive, should be confirmed by molecular tests) and serologic tests to detect IgG SARS-CoV-2 antibodies. Since this phase involves great risks for healthcare facilities, this paper proposes that swab testing should be performed every month and that serologic testing should be performed every three months (depending on whether the first test detects the presence of IgG antibodies). By combining antigen and molecular swab tests, healthcare professionals can diagnose workers with SARS-CoV-2 and identify positive asymptomatic cases. Because of its costs and its long turnaround times for results, molecular swab testing is recommended only when one needs to confirm a positive antigen swab test result.
Serologic testing should be used alongside swab testing, to acquire data concerning the immunity of workers.
Key words: SARS-CoV-2, healthcare workers, health surveillance,
IgG SARS-CoV-2 antibodies, swabbing for SARS-CoV-2 molecular
testing, rapid antigen swab test for SARS-CoV-2, serology.
Tabella I. Sintesi sorveglianza sanitaria e gestione casi sospetti / confermati Numerazione
della modifica al protocollo scenario considerato Descrizione dello Contenuto della modifica di sorveglianza
sanitaria
1 Sorveglianza sanitaria Indicazioni riguardo l’iter da seguire a seguito di lavoratore con TC> 37.5 al triage dei lavoratori all’ingresso oppure che manifesta sintomi maggiori SARS-CoV-2 (tosse, dispnea, anosmia, ageusia).
e durante il lavoro per Esecuzione di tampone antigenico rapido seguito da tampone diagnostico molecolare.
individuare soggetti Allontanamento del lavoratore.
sintomatici (si veda anche Iter da seguire per lavoratore che presenta sintomi minori SARS-CoV-2 punto 2.1 del testo) (faringodinia, rinorrea, diarrea, congiuntivite, cefalea, mialgie, astenia).
Esecuzione di tampone antigenico rapido prima di essere ammesso al lavoro.
2 Sorveglianza sanitaria Il lavoratore SARS-CoV-2 confermato non è ammesso al lavoro e rimane in isolamento in operatore SARS-CoV-2 domiciliare.
confermato In presenza di un tampone positivo in operatore ex-Covid o vaccinato deve essere effettuato un nuovo tampone molecolare richiedendo al laboratorio la genotipizzazione per la ricerca delle varianti Covid.
In assenza del dato epidemiologico di un avvenuto contatto stretto in ambito extralavorativo (familiari o conoscenti positivi), viene redatto il Primo Certificato di Infortunio INAIL da parte del MMG o del MC.
La fase di riammissione al lavoro prevede l’acquisizione di un tampone negativo effettuato dopo 10 giorni dal tampone positivo, in assenza di sintomi da almeno 3 giorni.
In caso di esito positivo al tampone di controllo l’operatore rimane in astensione dal lavoro per ulteriori 7 giorni con successiva ripetizione del tampone.
3 Operatori al rientro da Gli operatori che, pur non presentando più sintomi, continuano a risultare positivi al test malattia con positività molecolare per SARS-CoV-2, in caso di assenza di sintomatologia (fatta eccezione per al tampone a lungo ageusia/disgeusia e anosmia che possono perdurare per diverso tempo dopo la termine guarigione) da almeno una settimana, potranno interrompere l’isolamento dopo 21 giorni
dalla comparsa dei sintomi. In adesione alle indicazioni fornite da ASL Città di Torino (46), nel caso di operatori sanitari positivi a lungo termine, per massima cautela visto il contesto lavorativo sanitario, se la positività persiste, si ripete tampone molecolare al 21° giorno con valutazione della carica virale secondo il parametro Ct: se il valore di Ct è superiore a 28 può essere riammesso al lavoro.
In caso di condizioni individuali di immunodepressione queste saranno valutate con il supporto di esperti clinici e microbiologi/virologi, per escludere possibilità di persistenza di contagiosità ed in questi casi appare comunque opportuna in ambito sanitario la riammissione al lavoro solo a tampone negativo.
Per le Residenze Sanitarie Assistenziali lombarde (DGR N. 3913 del 25.11.2020) la normativa richiede il rientro solo dopo tampone molecolare negativo: “per i casi positivi a lungo termine, sia di ospiti/pazienti sia di operatori, in considerazione dell’utenza target, il cui stato immunitario potrebbe prolungare il periodo di contagiosità, e del particolare contesto comunitario delle U.d.O. della Rete Territoriale, precauzionalmente, si ritiene necessario concludere l’isolamento solo dopo tampone molecolare negativo”(47).
Viene lasciata ampia discrezionalità al Medico Competente per la gestione di casi particolari da valutare sulla base della storia clinica del soggetto e di condizioni di co-morbosità. Si veda parere scientifico a cura della Società Italiana di Medicina del Lavoro nel novembre 2020 (48).
4 Operatori al rientro da Quando l’operatore diventa asintomatico, viene effettuato un tampone di controllo, malattia con sintomaticità se negativo il lavorativo può rientrare.
correlabile a SARS-CoV-2 con tampone diagnostico negativo
5 Operatori al rientro da Il rientro del lavoratore può avvenire previo invio al MC di certificato medico, redatto malattia con sintomaticità dal MMG, di chiusura malattia dalla quale si evinca che la patologia non è correlata NON correlabile in alcun modo a Covid-19.
a SARS-CoV-2 Se il MMG non dovesse fornire queste informazioni il lavoratore sarà comunque ammesso a conclusione del periodo di malattia.
Nei casi in cui il lavoratore fosse stato in malattia con sintomi maggiori per Covid ma il suo MMG non abbia ritenuto opportuno effettuare tamponi per escluderlo si effettuerà un tampone rapido prima di riammettere l’operatore al lavoro.
Per assenze uguali o superiori a 15 giorni deve essere effettuato un tampone rapido prima di riammettere l’operatore al lavoro.
La Regione Liguria richiede esecuzione di un tampone rapido al rientro di un periodo di ferie o di assenza a qualsiasi titolo superiore a 7 giorni (49).
6 Operatore collocato in Se il lavoratore rimane asintomatico per tutto il periodo deve comunque effettuare quarantena domiciliare un tampone di controllo prima di rientrare. Se sintomatico verrà subito posto a tampone dal MMG in quanto di controllo: se positivo seguirà l’iter descritto nel punto 2, se negativo dovrà comunque identificato come contatto effettuare un ultimo tampone di controllo prima del rientro.
stretto extra-lavorativo con caso confermato SARS-CoV-2
7 Positività del lavoratore - Test quantitativo / qualitativo con positività alle IgG e con IgM positive o non note.
al test sierologico Gli operatori per i quali si evidenzia per la prima volta la positività alla ricerca anticorpale IgG con valore IgM positivo o non noto devono essere sottoposti a tampone rapido nel più breve tempo possibile.
- Test quantitativo / qualitativo con positività alle IgG ed IgM negative.
Non sono necessari ulteriori esami /approfondimenti.
- Test quantitativo / qualitativo con negatività alle IgG e IgM positive.
Gli operatori per i quali si evidenzia la positività alla ricerca anticorpale IgM con valore IgG negativo devono essere sottoposti a tampone rapido nel più breve tempo possibile.
MC: Medico Compente
MMG: Medico di Medicina Generale