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Richiesta di pubblicazione sul BUR: NO G0345530/03/2020

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Academic year: 2022

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(1)

REGIONE LAZIO

Direzione: LAVORI PUBBLICI, STAZIONE UNICA APPALTI, RISORSE IDRICHE E DIFESA DEL SUOLO

Area: TUTELA DEL TERRITORIO

DETERMINAZIONE (con firma digitale)

N. del Proposta n. 4645 del 27/03/2020

Oggetto:

Proponente:

Estensore LIPERI LORENZO _________firma elettronica______

Responsabile del procedimento LIPERI LORENZO _________firma elettronica______

Responsabile dell' Area M.C. VECCHI __________firma digitale________

Direttore Regionale W. D'ERCOLE __________firma digitale________

Firma di Concerto

Consorzio per lo Sviluppo Industriale Frosinone - Piano Urbanistico Operativo Consortile (P.U.O.C.) della Zona Mista - Comune di Ferentino - Parere ai sensi dell'art. 89 del D.P.R.380/01 e della D.G.R.2649/99 - Fasc. 9863/A13.

G03455 30/03/2020

(2)

Oggetto: Consorzio per lo Sviluppo Industriale Frosinone - Piano Urbanistico Operativo Consortile (P.U.O.C.) della Zona Mista - Comune di Ferentino - Parere ai sensi dell'art. 89 del D.P.R.380/01 e della D.G.R.2649/99 - Fasc. 9863/A13.

IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE LAVORI PUBBLICI, STAZIONE UNICA APPALTI, RISORSE IDRICHE E DIFESA DEL SUOLO

Su proposta del Dirigente dell’Area Tutela del Territorio;

VISTA la legge regionale del 18 febbraio 2002, n.6, concernente “Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza e al personale regionale” e successive modifiche e integrazioni;

VISTO il regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale del 6 settembre 2002, n. 1 e successive modifiche e integrazioni;

VISTA la deliberazione della Giunta regionale n. 269 del 05 giugno 2018 con la quale è stato conferito all’Ing. Wanda D’Ercole l’incarico di Direttore della Direzione Regionale Lavori Pubblici, Stazione Unica Appalti, Risorse Idriche e Difesa del Suolo;

VISTO l’Atto di Organizzazione n. G08580 del 6 luglio 2018 con il quale è stato conferito l’incarico di Dirigente dell’Area “Tutela del Territorio” all’Arch. Maria Cristina Vecchi;

VISTO l’art. 89 del D.P.R. n. 380 del 6 giugno 2001 “Testo Unico delle disposizioni legislative regolamentari in materia edilizia”;

VISTA la D.G.R.L. 2649/1999 “Linee guida e documentazione per l'indagine geologica e vegetazionale estensione dell’applicabilità della legge n. 64 del 02/02/1974”;

VISTA la D.G.R.L. n. 655 del 08.05/2001 “Modifica della deliberazione della Giunta regionale n. 2649 del 18 maggio 1999. Linee guida e documentazione per l’indagine geologica e vegetazionale. Estensione dell’applicabilità della legge 2 febbraio 1974, n. 2”;

VISTE la D.G.R.L. n. 387 del 22/05/2009 e la D.G.R.L. n. 835 del 03/11/2009, con le quali è stata adottata la “Nuova classificazione sismica del territorio della Regione Lazio, in applicazione all’OPCM 3519/06 e alla DGR 766/2003”;

VISTA la DGR n. 545 del 26 novembre 2010, riguardante le “Linee guida per l’utilizzo degli indirizzi e dei criteri generali per studi di Microzonazione Sismica nel territorio della Regione Lazio di cui alla DGR Lazio n. 387 del 22 maggio 2009. Modifica della DGR n. 2649/1999”;

VISTA la D.G.R. n. 490 del 21 ottobre 2011, riguardante la “Approvazione degli Abachi Regionali per gli studi di Livello 2 di Microzonazione Sismica ai sensi della DGR Lazio n. 545 del 26/11/2010 e procedure di applicazione nell'ambito del rilascio del parere ai sensi dell'art. 89 del DPR del 6/06/2001 n. 380. Modifica alla DGR Lazio n. 545/2010”;

CONSIDERATO che il Consorzio per lo Sviluppo Industriale di Frosinone, con nota prot.481 del 13.02.2019 ha avanzato richiesta di parere, ai sensi dell’art. 89 del D.P.R. n.380/2001 e della D.G.R. n.

2649/1999, per il Piano Urbanistico Operativo Consortile (P.U.O.C.) della Zona Mista - Comune di Ferentino;

TENUTO CONTO della documentazione tecnica - progettuale di interesse, comprensiva di:

1) -documentazione progettuale, a firma dell’Ing. Maurilio Recine, del P.I. Massimo Gargani, dell’

Arch. Domenico Montoni e del Geom. Marco Nero, costituita da:

(3)

1.3 Tav.3 - Infrastrutture di servizio;

1.4 Tav.5 - Zonizzazione su base catastale;

1.5 Relazione Tecnica;

1.6 Norme Tecniche di Attuazione;

2) - indagine geologica e geomorfologica, a firma del Dr. Geol. Paolo Spinetti;

3) - studio di microzonazione di livello 2, a firma del Dr. Geol. Luigi Rossi;

4) - Relazione vegetazionale, a firma del Dr. Agr. Vincenzo Capuano;

CONSIDERATO il territorio interessato dal P.U.O.C. in oggetto ricade, a norma del Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico - Rischio idraulico dell’ ex Autorità di bacino Liri-Garigliano e Volturno (ora Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Meridionale) in Fascia C - Fascia di inondazione per piena eccezionale in condizioni di rischio R1;

CONSIDERATO che con nota prot. n. 478476 del 21.06.2019 l’Area Tutela del Territorio ha richiesto integrazioni documentali;

CONSIDERATO che il Consorzio per lo Sviluppo Industriale Frosinone, con nota prot.3788 del 6.12.2019, acquisita con ns. protocollo 1023352 del 16.12.2019, ha trasmesso ad integrazione documentale:

1. Parere dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Meridionale, prot. 14442 del 26.11.2019;

2. Integrazioni alla relazione vegetazionale, a firma del Dr.Agr. Vincenzo Capuano;

CONSIDERATO che l’insieme degli elaborati progettuali presentati, redatti in conformità alla D.G.R.

2649/1999, forniscono gli elementi utili a esprimere il parere di specifica competenza;

RITENUTO che, in conformità a quanto sopraesposto, ai fini della valutazione di fattibilità delle previsioni urbanistiche nei riguardi dell’assetto geomorfologico non si ravvisano motivi ostativi all’espressione del parere;

DETERMINA

di esprimere parere favorevole, ai sensi dell’art. 89 del D.P.R. 380/01 e della D.G.R. 2649/99, per il Piano Urbanistico Operativo Consortile (P.U.O.C.) della Zona Mista - Comune di Ferentino, secondo la documentazione tecnica citata in premessa, con il rispetto delle seguenti prescrizioni che dovranno essere parte integrante dell’atto d’approvazione dello Strumento Urbanistico:

1. Siano rispettate tutte le indicazioni e prescrizioni, che non siano in contrasto con quanto prescritto nel presente atto, riportate nell’ indagine geologica-geomorfologica redatta dal Dr.

Geol. Paolo Spinetti, nello specifico:

1.1 - Nell’area idonea, in assenza di condizioni di pericolosità, non sono necessarie prescrizioni particolari all’infuori di quelle di legge. L’edificazione è possibile ma richiede indagini geognostiche, geotecniche e geofisiche di dettaglio;

1.2 - Nell’area classificata nella carta dell’ idoneità territoriale come idonea con limitazioni per la presenza di potenziali condizioni di instabilità è possibile che si verifichino problemi di inondazione, pertanto è necessario, per le nuove edificazioni, un innalzamento del piano campagna con la messa in opera di riporti di spessore almeno 0.60 ml per limitare gli effetti di eventuali inondazioni; nell’area l’edificazione è possibile ma richiede indagini geognostiche, geotecniche e geofisiche di dettaglio;

1.3 - Nella fascia di territorio dichiarata, nella carta dell’ idoneità territoriale, non idonea per la presenza di condizioni di pericolosità (forte acclività delle scarpate, affioramento di terreni mediocri, fenomeni di erosione laterale e possibili inondazioni lungo il corso del Rio Alabro) è interdetta l’edificazione per una fascia di rispetto ampia almeno 50 metri;

(4)

2. Siano rispettati, come osservato con nota prot. n.14442 del 26/11/2019 dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, gli indirizzi di pianificazione urbanistica di cui all’art.32 alle Norme di Attuazione e Misure di Salvaguardia del Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico - Rischio idraulico dell’ ex Autorità di bacino Liri-Garigliano e Volturno (ora Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Meridionale) e le prescrizioni tecniche per le costruzioni di cui all’art. 38 delle medesime Norme;

3. Le nuove aree di edificazione dovranno essere realizzate ad invarianza idraulica, ossia devono essere realizzate tutte le azioni finalizzate a mantenere i colmi di piena inalterati prima e dopo la trasformazione delle aree, sulla base di uno specifico studio idraulico, prevedendo volumi di stoccaggio temporaneo dei deflussi, o altre soluzioni, che compensino l'accelerazione dei deflussi e la riduzione dell'infiltrazione;

4. In considerazione della presenza, in prossimità del sito, di alcune emergenze sorgentizie e di pozzi, dovrà essere richiesto, qualora siano captati per uso idropotabile, il parere alla competente Area regionale;

5. Nel caso di nuove edificazioni i parametri geotecnici ed idrogeologici ipotizzati nel corso dell’indagine preliminare dovranno essere confermati ed integrati tramite dettagliate indagini geognostiche, comprensive di sondaggi meccanici a carotaggio continuo durante i quali dovranno essere prelevati campioni indisturbati ed essere eseguite prove geotecniche in situ, da esperirsi preventivamente alla stesura dei progetti definitivi e al di sotto di ogni singola edificazione. Le indagini geognostiche, che dovranno essere spinte fino alla profondità a cui non si risentono gli effetti del sovraccarico, dovranno essere finalizzate alla verifica delle caratteristiche lito-stratigrafiche e dei parametri geomeccanici dei terreni e del livello della falda, in modo da poter individuare la profondità alla quale fondare e il tipo di fondazione più idoneo;

6. Il piano di posa delle fondazioni delle singole opere d’arte, onde evitare fenomeni di cedimenti differenziali, dovrà essere scelto su un terreno con caratteristiche geomeccaniche omogenee; in ogni caso è vietata l’utilizzazione di terreni con scadenti caratteristiche geomeccaniche come piano di posa delle fondazioni;

7. Si dovrà evitare di posizionare nuove costruzioni a cavallo di limiti stratigrafici o in vicinanza di scarpate;

8. Siano adottate opere di sostegno provvisionali, all'atto dello scavo, per profondità superiori ai metri 1,5 dal p.c. e a fronte degli scavi, siano necessariamente realizzate adeguate opere di sostegno;

9. Siano adottate tutte le precauzioni necessarie ad evitare potenziali fenomeni d’inquinamento delle falde;

10. Gli interventi, in considerazione della sismicità della zona, dovranno essere eseguiti in conformità alla normativa vigente in tema di costruzioni;

11. Per le nuove opere di Classe d’uso III e di Classe d’uso IV, come da DGR n.489 del 17/10/2012, dovrà, ove previsto, essere predisposto preventivamente alla progettazione esecutiva lo studio di Risposta Sismica Locale (RSL);

12. Il materiale di risulta proveniente da scavi e sbancamenti sia impiegato stabilmente in loco o smaltito secondo la normativa vigente;

(5)

13. Qualora le perforazioni si spingano oltre i 30 metri dal piano di campagna, il Committente (in solido con l’impresa esecutrice dei lavori) è obbligato all’osservanza della legge n. 464/84 e quindi, utilizzando esclusivamente l’apposita modulistica reperibile dal sito internet www.isprambiente.it, a trasmettere all’I.S.P.R.A. – Servizio Geologico d’Italia – Dipartimento Difesa del Suolo – Geologia Applicata ed Idrogeologia – Via Vitaliano Brancati, 48 – 00144 Roma, comunicazioni di inizio (Mod. 1), eventuali sospensioni (Mod. 2), riprese (Mod. 3) e fine indagine (Mod. 4 e 4 bis). L’inosservanza della sopracitata legge 464/84 è sanzionabile con ammenda ai sensi dell’art. 3 della citata legge;

14. Siano preservati, per quanto possibile, i nuclei arborei, gli alberi isolati e/o a filare autoctoni o alloctoni non invasivi, le siepi, gli alberi da frutto locali Sia garantita, in fase di cantiere, l’integrità dell’apparato radicale e delle parti epigee (in particolare del colletto e del fusto) degli esemplari arborei e ne siano verificate le condizioni fitosanitarie e di stabilità;

15. Sia salvaguardata e potenziata, favorendo la ricostituzione naturale, la vegetazione ripariale presente lungo il Rio Alabro. Al fine del mantenimento della funzionalità idraulica del corso d’acqua, siano effettuati interventi di pulizia, manutenzione e controllo della vegetazione ripetuti nel tempo ma selettivi e moderati, nel rispetto di quanto normato con L.R. n.53/98, artt.

nn. 31, 32 e dalla D.G.R. n.4340/1996;

16. Nella sistemazione del verde siano messi a dimora esemplari di specie coerenti con le caratteristiche fitoclimatiche e fitogeografiche dell’area, con i parametri ecologici stazionali e con la destinazione dei siti di intervento. Non siano utilizzate specie alloctone invasive (cfr.

“Inventario della flora vascolare alloctona d’Italia” in “Flora alloctona vascolare alloctona e invasiva delle Regioni di Italia” Celesti et all.2010 –consultabile on-line:

http://www.minambiente.it/pagina/pubblicazioni-e-banche-dati;

17. Non sia fatto uso di diserbanti e siano utilizzati fertilizzanti preferibilmente organici e ammendanti compostati conformi alla normativa vigente;

18. In fase di cantiere, sia posta particolare attenzione nel prelevare e conservare il terreno vegetale, evitando di mescolarlo con quello dello scavo e, in attesa del riutilizzo, accumulandolo in spessori modesti in maniera tale da evitare compattamenti eccessivi e mantenendolo con tecniche idonee umido e ben drenato;

19. In fase attuativa sia redatto un piano operativo che recepisca quanto elencato nei punti precedenti e definisca le specie da utilizzare per la sistemazione del verde, individui gli esemplari da espiantare e/o impiantare, la loro disposizione, le modalità di messa a dimora e le cure colturali necessarie.

Il Direttore Regionale Ing. Wanda D’Ercole

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