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2021_12_31_Screening VIA (3155 KB)

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Comune di Trevignano Regione del Veneto

Realizzazione impianto sportivo permanente per attività motoristica di motocross, nuovo impianto di “5° livello”

Verifica di assoggettabilità a V.I.A.

Art. 19 D.lgs. 152/2006 e s.m.i.

Allegato V alla Parte Seconda D.lgs. 152/2006 e s.m.i.

Studio preliminare ambientale

Procedura di screening

DITTA PROPONENTE MotoClub Motorari ASD

Via Tre Forni, 14 31040 Trevignano (TV)

P. IVA 04539050262 C.F. 92031660266

ATEA GROUP S.R.L.

SOCIETA' BENEFIT Sede Legale:

VIA PERER, 19/A

31044 - MONTEBELLUNA (TV) CF/P.IVA 05202110267

dott. ing. Carlo Francesco Bolzonello Via Perer, 19/A

31044 - Montebelluna (TV) Tel. +39-3337463745 cfbolzonello@gmail.com

dott. agr. Luciano Fantinato Vicolo Cà Zenobio, 26

31100 – Treviso (TV) Tel. Cell: 333 8271891 mail: luciano.fantinato@libero.it

(2)

2 SOMMARIO

OGGETTO DELLA PROCEDURA 3

APPROCCIO METODOLOGICO 4

FASE 1 6

ASSOGGETTABILITÀ DEL PROGETTO ALLA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE

6

AREE INTERESSATE DAL PROGETTO E LORO CARATTERISTICHE DIMENSIONALI

6

FASE 2 8

QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO 8

QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE 19

QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE 36

FASE 3 44

VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI 44

FASE 4 66

CONCLUSIONI 66

(3)

3

OGGETTO DELLA PROCEDURA

Il presente documento rappresenta la fase di screening della procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale (nel prosieguo VIA) ed è stato redatto ai fini della verifica di cui all’art. 19 del D.lgs. n. 152/2006 e s.m.i. “Norme in materia ambientale”, come definito dalla L.R. 4/16 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale” e dalla DGRV 568 del 30/04/2018.

In data 06/01/2021 (prot. 4953) l’Associazione Sportiva Dilettantistica “MotoClub Motorari”, rappresentata dal Presidente Sig. Dottori Alessandro, presenta istanza al Comune di Trevignano per rilascio di Permesso di Costruire per lavori di Realizzazione impianto sportivo permanente per attività motoristica di motocross, nuovo impianto di “5° livello”.

L’istanza è stata accolta favorevolmente con il Parere dell’Amministrazione Comunale del 15/03/2021.

Proponente:

MotoClub Motorari ASD Via Tre Forni, 14

31040 Trevignano (TV)

P. IVA 04539050262 – C.F. 92031660266 Sede dell’attività:

Il sito si trova a Trevignano, in corrispondenza dell’angolo Sud/Ovest del territorio comunale in prossimità del confine con il comune di Istrana e lungo la SP nr. 102

“Via Postumia”, ed è censito al Catasto Terreni del Comune di Trevignano al foglio 25, mappali 16, 112 e 147.

L’area ricade in ZTO F “servizi pubblici”.

Tipo di attività:

La proposta in oggetto è finalizzata alla realizzazione e gestione di uno spazio destinato ad attività di carattere sportivo-ricreativo, con particolare riferimento ad un impianto sportivo permanente che interessa attività di motocross a livello amatoriale.

L’area sarà suddivisa in due macro-zone:

− la parte Nord sarà destinata alla sola attività sportiva;

− la porzione Sud sarà riservata alla gestione dell’attività con servizi di supporto, parcheggio, paddock, etc.

Il progetto prevede anche la realizzazione di aree adibite al ristoro occasionale e alle riparazioni meccaniche.

(4)

4 Verifica della soglia di assoggettabilità alla procedura di V.I.A.

L’art. 19 del D.lgs. 152/06, come sostituito dal D.L. 120/2020, e la DGRV 568 del 30/04/2018, prevedono che sia sottoposta a “Verifica di assoggettabilità alla procedura V.I.A.” i progetti come individuati all’allegato IV alla parte seconda, punto 8. Altri progetti, lettera b) del Decreto: “piste permanenti per corse e prove di automobili, motociclette ed altri veicoli a motore”, tipologia in cui ricade quanto previsto dall’intervento in esame.

Il progetto ricade quindi nel disposto dell’allegato IV, punto 8. Altri progetti, lettera b) del D.lgs. 152/2006 parte II e s.m.i

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5

APPROCCIO METODOLOGICO

L’approccio metodologico seguito fa riferimento all’Allegato V alla Parte Seconda del D.lgs. 152/2006 e s.m.i. “Criteri per la verifica di assoggettabilità di cui all’art. 20” e alla normativa regionale in materia.

L’approfondimento effettuato si è sviluppato secondo le seguenti fasi:

FASE 1

Assoggettabilità del progetto alla V.I.A.

FASE 2

Quadro di riferimento programmatico Quadro di riferimento progettuale Quadro di riferimento ambientale FASE 3

Valutazione dei possibili effetti a carico delle componenti ambientali, economiche e sociali (matrice degli impianti)

Descrizione degli impianti ed eventuali misure di mitigazione FASE 4

Valutazione conclusiva

(6)

6

FASE 1

ASSOGGETTABILITÀ DEL PROGETTO ALLA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE

L’intervento ricade a pieno titolo nella definizione di “piste permanenti per corse e prove di automobili, motociclette ed altri veicoli a motore”, così come indicato nella normativa vigente in materia ambientale, con particolare riferimento all’allegato IV, punto 8. Altri progetti, lettera b).

AREE INTERESSATE DAL PROGETTO E LORO CARATTERISTICHE DIMENSIONALI

L’associazione proponente, al fine di esercitare stabilmente l’attività sportiva di motocross, richiede la possibilità di ricavare un impianto sportivo permanente nell’area in analisi. Attualmente il sito di interesse comprende un appezzamento di terreno con superficie di mq 20'126. Inoltre, vi è la presenza di alberature e verde distribuito in modo omogeneo su tutta la superficie.

L’intervento prevede che l’impianto venga suddiviso in due zone: la parte a nord destinata alla sola attività sportiva, quella a sud riservata alla gestione dell’attività con servizi di supporto, parcheggio, paddock, etc., come riportato nella figura sottostante:

(7)

7 La pista (a nord) sarà interamente sterrata e si svilupperà per una lunghezza complessiva di circa 760,00 m, larghezza media variabile tra i 6,00 e gli 8,00 ml e si articola su 14 dossi e 14 curve di varia difficoltà. L’intero percorso risulta sopra il piano campagna (non sono previsti scavi) e i dossi saranno costituiti solo ed esclusivamente con terreno naturale opportunamente sagomato e compattato.

Nelle previsioni progettuali, i servizi all’attività saranno costituiti da dei fabbricati e aree complementari all’attività sportiva:

fabbricato principale: struttura portante in calcestruzzo prefabbricato con dimensioni 12,00 m x 7,50 m e altezza netta interna di ml 2,70 poggiante su platea di fondazione in calcestruzzo. Sarà suddiviso internamente mediante posa in opera di pareti in cartongesso opportunamente coibentate. La struttura ospiterà un locale infermeria dotato delle idonee attrezzature per il primo soccorso in caso di necessità, i servizi igienici distinti per sesso e usufruibili anche da persona con diverse capacità motorie e di una sala ritrovo per gli iscritti al club.

fabbricato spogliatoio e docce: il blocco docce, spogliatoio e servizio igienico è previsto del tipo prefabbricato a struttura metallica e pannello sandwich coibentato fissato al terreno su platea adi fondazione in calcestruzzo. Il prefabbricato avrà dimensioni pari a m 6,00 x 2,45 x 2,40 di altezza interna. La struttura prevede un locale spogliatoio, una zona a due docce ed un wc dotato di lavello. Le dotazioni tecnologiche saranno realizzate secondo le specifiche normative.

magazzino rimessaggio attrezzature: Si prevede la posa di un piccolo prefabbricato per la messa a dimora delle piccole attrezzature necessarie all’attività sportiva, esso avrà dimensioni ml 3,10 x 2,10 ed un’altezza interna minima di ml 2,40.

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8

FASE 2

QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

Il Quadro di Riferimento Programmatico fornisce gli elementi conoscitivi sulle relazioni tra il progetto in esame e gli atti di pianificazione territoriale e settoriale.

Quadro normativo Nazionale

Decreto-Legge 16 luglio 2020, n. 76 “Misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale”.

Decreto Legislativo 16 giugno 2017, n. 104 “Attuazione della direttiva 2014/52/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, che modifica la direttiva 2011/92/UE, concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati, ai sensi degli articoli 1 e 14 della legge 9 luglio 2015, n. 114”.

Decreto Legislativo 03/04/2006 n. 152 “Norme in materia ambientale” e s.m.i.

Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137”

Decreto Legislativo 29.10.1999, n. 490, “Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali”

Legge del 26/10/1995, n. 447 “Legge quadro sull'inquinamento acustico”

D.P.C.M. 01/03/1991 “Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell'ambiente esterno” e s.m.i.

Legge 431/1985 (cosiddetta “legge Galasso”)

Regionale

L.R. 4/16 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”

DGRV 568 del 30 aprile 2018 “Legge regionale 18 febbraio 2016, n. 4

"Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale". Revisione della disciplina attuativa delle procedure di cui agli articoli 8, 9, 10 e 11 (ai sensi dell'art. 4, comma 3, lettera b)) e degli indirizzi e modalità di funzionamento delle conferenze di servizi di cui agli articoli 10 e 11 (ai sensi dell'art. 4, comma 3, lettera g)) a seguito dell'entrata in vigore del D.lgs. n. 104 del 16 giugno 2017. Delibera n. 117/CR del 06/12/2017”

(9)

9

Quadro vincolistico

Vincolo paesaggistico

Rif. art. 136 del D.lgs. 42/2004 - immobili e aree di notevole interesse pubblico Il sito in esame non è compreso in aree di notevole interesse pubblico.

Rif. art. 142 del D.lgs. 42/2004 - aree tutelate per legge

Il sito in esame non è compreso nelle aree tutelate per legge.

Vincolo archeologico

Il sito in esame ricade all’interno di un’area con obbligo di indagine archeologica preventiva, ai sensi dell’art. 9 delle NTA del PAT.

Vincolo idrogeologico (R.D.L. 30.12.1923, n. 3267)

Il sito in esame non è compreso in zone soggette a vincolo idrogeologico.

Vincolo sismico

Il sito in esame si trova all’interno del territorio di Trevignano, comune che ricade in zona sismica 2 ai sensi della recente DGR n. 244 del 09 marzo 2021.

Rete Natura 2000 (Dir. 92/43/CEE e Dir. 2009/147/CE, D.P.R. 357/97, D.G.R.V.

3173/2006)

Il sito in esame non è compreso in alcuna area appartenente alla Rete Natura 2000.

(10)

10

Pianificazione territoriale

L’area adibita all’impianto di motocross in esame è assoggettata alle seguenti indicazioni pianificatorie derivanti da strumenti sovraordinati e comunali.

P.T.R.C. (Approvato con Deliberazione di Consiglio Regionale N.62 Del 30 Giugno 2020)

TAV Ricognizione ambiti di tutela PTRC 1992

● Nessun tema

TAV 01a Uso del suolo terra

● Sistema del territorio rurale: Aree ad elevata utilizzazione Agricola (art. 10) TAV 01b Uso del suolo acqua

● Zone vulnerabili da nitrati

● Area di primaria tutela dagli acquiferi

TAV 01c Uso del suolo idrogeologia rischio sismico

● Superficie irrigua TAV 02 Biodiversità

● Corridoi ecologici (art. 27)

● Diversità dello spazio agrario: medio-bassa TAV 03 Energia e ambiente

● Area con possibili livelli eccedenti di radon (art. 33)

● Inquinamento di NOx t/a TAV 04 Mobilità

● Rete stradale derivata da DataBase strati prioritario in scala 1:10.000 TAV 05a Sviluppo economico produttivo

● Corridoi ecologici (art. 27)

● Rete stradale derivata da DataBase strati prioritario in scala 1:10.000

● Incidenza della superficie ad uso industriale sul territorio comunale: <0.05 TAV 05b Sviluppo economico turistico

● Siti archeologici

● Numero produzioni DOC, DOP, IGP per comune: da 8.1 a 10 TAV 06 Crescita sociale

● Percorso archeologico delle vie Claudia Augusta e Annia con le città romane antiche di Altinum e Concordia Sagittaria (art. 69)

● Luoghi e architetture del Novecento (art. 79) TAV 07 Montagna

● Nessun tema

(11)

11 TAV 08 Città motore del futuro

● Sistema metropolitano regionale rete di città (art. 62): ambito Pedemontano TAV 09 Sistema del territorio rurale e della rete ecologica

● Strade romane (art. 69)

● Siti archeologici

● Corridoi ecologici (art. 27)

● Sistema del territorio rurale: Aree ad elevata utilizzazione Agricola (art. 10)

NORME RELATIVE AI TEMATISMI SOPRA EVIDENZIATI

Art. 10 Aree ad elevata utilizzazione Agricola

Nell’ambito delle aree ad elevata utilizzazione agricola la pianificazione territoriale e urbanistica persegue le seguenti finalità:

a) favorire il mantenimento e lo sviluppo del settore agricolo anche attraverso la conservazione della continuità e dell’estensione delle aree ad elevata utilizzazione agricola, limitando la penetrazione in tali aree di attività in contrasto con gli obiettivi di conservazione delle attività agricole e del paesaggio agrario;

b) favorire la valorizzazione delle aree ad elevata utilizzazione agricola attraverso la promozione della multifunzionalità dell’agricoltura e il sostegno al mantenimento della rete infrastrutturale territoriale locale, anche irrigua;

c) favorire la conservazione e il miglioramento della biodiversità anche attraverso la diversificazione degli ordinamenti produttivi e la realizzazione e il mantenimento di siepi e di formazioni arboree, lineari o boscate, salvaguardando la continuità ecosistemica, anche attraverso la riduzione dell’utilizzo dei pesticidi;

d) assicurare la compatibilità dell’eventuale espansione della residenza con le attività agricole zootecniche;

e) limitare la trasformazione delle zone agricole in zone con altra destinazione, al fine di garantire la conservazione e lo sviluppo dell’agricoltura e della zootecnia, nonché il mantenimento delle diverse componenti del paesaggio agrario presenti;

f) prevedere se possibile, nelle aree sotto il livello del mare, la realizzazione di nuovi ambienti umidi e di spazi acquei e lagunari interni, funzionali al riequilibrio ecologico, alla messa in sicurezza ed alla mitigazione idraulica, ai sistemi d’acqua esistenti e alle tracce del preesistente sistema idrografico, nonché alle attività ricreative e turistiche, nel rispetto della struttura insediativa della bonifica integrale.

Art. 33 Salvaguardia dall’esposizione a radiazioni ionizzanti

Al fine di prevenire e limitare i rischi connessi all’esposizione al gas radon proveniente dal terreno mediante l’attacco a terra degli edifici, nelle aree definite a rischio secondo i rilievi e le mappature redatte dall’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto, i Comuni, nei propri strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica, prevedono:

a) per tutti gli edifici di nuova costruzione, norme volte ad assicurare l’utilizzo di tecniche costruttive cautelari obbligatorie; tali norme si estendono anche

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12 agli edifici soggetti a interventi di ristrutturazione o manutenzione straordinaria qualora interessino l’attacco a terra;

b) interventi di monitoraggio per gli edifici pubblici esistenti e studiano interventi di adeguamento per quelli che esprimono concreti rischi.

Art. 69 Sistemi culturali territoriali

La Regione favorisce e sostiene le strategie di sviluppo che, a partire dalla risorsa culturale, costruiscono relazioni con il sistema dei servizi e le filiere turistico- produttive che gravitano intorno ad essa.

Al fine di massimizzare gli effetti socio-economici, sono riconosciuti alcuni

"luoghi" privilegiati, individuati come sistemi culturali, caratterizzati da identità culturale comune, dove costruire specifiche politiche basate sulle relazioni virtuose che intercorrono tra la componente culturale del territorio, i servizi alla fruizione e i settori ad essa collegati, quali turismo, produzione artigianale, educazione scolastica, comunicazione, manifestazioni culturali.

I sistemi culturali prioritariamente riconosciuti sono individuati come “Sistemi di Valore” nel “Documento per la valorizzazione del paesaggio veneto”, di cui all’articolo 71. Il presente piano riconosce inoltre quali sistemi culturali i seguenti:

a) Percorsi archeologici delle vie Claudia Augusta e Annia e Pompilia con le città antiche di Altino e Concordia Sagittaria, Adria e Padova e territori interessati dalla presenza dei segni della centuriazione romana Là Regione, anche con il concorso degli altri Enti a vario titolo competenti e nel rispetto del d.lgs. 42/2004, promuove processi di valorizzazione delle vestigia dei tracciati delle antiche strade romane, attraverso azioni volte a favorirne la conoscenza e a salvaguardarne i principali contesti territoriali interessati. La realizzazione di

"sistemi culturali" strutturati attorno ai tracciati viari va identificata con apposita segnaletica distribuita capillarmente lungo il percorso.

Le antiche infrastrutture romane costituiscono il cardine su cui attestare iniziative mirate alla valorizzazione culturale (sviluppo delle attività museali lungo il tracciato, promozione delle campagne di scavo, azioni di valorizzazione ambientale e di miglioramento paesaggistico dei contesti interessati, di recupero delle antiche tradizioni, sviluppo di progetti editoriali per la divulgazione della conoscenza dei siti).

Art. 79 Architetture del Novecento

Nel “Documento per la valorizzazione del paesaggio veneto”, al capitolo 3 “Sistemi di valore”, paragrafo 3.7, è riportato un primo elenco di edifici, manufatti e sistemi di edifici, rappresentativi della produzione architettonica del Novecento.

I Comuni, nei propri strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica:

b) possono modificare, a seguito di adeguata motivazione, l’elenco di cui al comma 1 e la relativa nomenclatura, dando comunicazione alla Regione dell’aggiornamento, ai sensi dell’articolo 82;

c) individuano l’impianto urbanistico dei sistemi di edifici e gli elementi tipologici, costruttivi, architettonici e decorativi, caratterizzanti il pregio architettonico e urbanistico e rappresentativi del valore paesaggistico delle

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13 Architetture del Novecento, e dettano una specifica disciplina per la loro salvaguardia, valorizzazione, recupero e riqualificazione.

Fatti salvi gli eventuali accordi conclusi, i provvedimenti rilasciati o le varianti urbanistiche approvate o adottate prima dell’entrata in vigore del presente piano, che abbiano espressamente valutato e considerato le caratteristiche di tali edifici, fino all’adeguamento degli strumenti di pianificazione comunale a quanto previsto dal comma 2:

a) è vietata la demolizione e l’alterazione significativa dei valori architettonici, costruttivi e tipologici degli edifici, manufatti e sistemi di edifici;

b) possono essere realizzati, per gli edifici, i manufatti e i sistemi di edifici pubblici o di interesse pubblico, interventi di riqualificazione o recupero, ivi compresi quelli di demolizione dei manufatti o di loro parti che siano privi di valore storico-architettonico e non riducano il valore identitario del manufatto o dell’insieme di manufatti; in tale ipotesi, ferme restando le disposizioni di cui al D.P.R.

6 giugno 2001, n. 380 “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia” e quelle di cui al d.lgs. 42/2004, i progetti di tali interventi sono sottoposti a preventiva autorizzazione da parte della Giunta regionale che, sentito il Comune, verifica il rispetto del mantenimento degli elementi tipologici, costruttivi e architettonici propri dell’architettura del Novecento. Sono sempre consentiti gli interventi sugli edifici pubblici e di interesse pubblico necessari per la loro messa in sicurezza e per garantire la pubblica incolumità, nel rispetto della normativa.

Art. 62 Rete di Città

La Regione riconosce, come indicato nella Tav. 08, alle città e ai sistemi delle città venete un ruolo determinante e strategico nello sviluppo del Veneto, anche in relazione alle potenzialità offerte dai corridoi europei plurimodali, e individua l’organizzazione del sistema insediativo veneto come una Rete di Città costituita da:

a) la piattaforma metropolitana dell’ambito Centrale (Vicenza, Padova, Venezia, Treviso);

b) l’ambito Occidentale di rango metropolitano (Verona, Garda);

c) l’ambito Pedemontano;

d) l’ambito esteso tra Adige e Po;

e) l’ambito delle Città alpine;

f) l’ambito delle Città costiere.

La Rete di Città si articola e si struttura in relazione al sistema della mobilità, anche al fine di spostare una consistente parte della domanda di trasporto dal mezzo privato alla rete pubblica; le stazioni della rete ferroviaria regionale e gli accessi alla rete viaria primaria costituiscono elementi nodali per la riorganizzazione e la riqualificazione dell’intero sistema insediativo e territoriale-ambientale e possono essere oggetto di specifico progetto strategico ai sensi dell’articolo 26 della p.r. . 11/2004.

Ai fini di razionalizzare lo sviluppo insediativo del Veneto in un’ottica di competizione internazionale, di sostenibilità e di incremento della qualità della vita della popolazione, il presente piano:

a) incentiva l’uso consapevole del territorio e la salvaguardia delle caratteristiche paesaggistiche e la realizzazione di nuovi valori paesaggistici integrati e coerenti, rispondenti a criteri di qualità e sostenibilità;

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14 b) promuove le strategie di rafforzamento della Rete di Città e il coordinamento dei programmi e delle azioni dei Comuni afferenti a ciascun ambito;

c) favorisce la crescita e il rafforzamento delle relazioni tra le città capoluogo e le medie città venete;

d) favorisce strategie di sviluppo urbano che minimizzano il consumo di suolo e contemplano misure di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici;

e) favorisce una copianificazione unitaria per meglio declinare le peculiarità e potenzialità intrinseche dei territori.

Gli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica comunali promuovono misure idonee ad assicurare l’integrazione sociale e il diritto all’abitare.

I PTCP e il PTGM indicano:

a) i criteri assunti nell’ambito intercomunale per promuovere le azioni di riqualificazione del paesaggio e di tutela dei beni culturali e ambientali, facenti parte della struttura urbana o distribuiti sul territorio;

b) le misure per il raccordo funzionale fra reti di trasporto, la gerarchia dei nodi e l’organizzazione dell’accessibilità alle strutture urbane e ai territori;

c) la dimensione, i criteri di distribuzione territoriale, la localizzazione e i criteri di organizzazione dei servizi sovracomunali e delle aree produttive, orientando le scelte di localizzazione dei principali incrementi residenziali.

Nelle “aree ad alta densità insediativa”, indicate nella Tav. 08, ricadenti nella piattaforma metropolitana dell’ambito Centrale, nell’ambito Occidentale di rango metropolitano e nell’ambito pedemontano, di cui alle lettere a), b) e c) del comma 1, gli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica:

a) perseguono la densificazione edificatoria negli insediamenti esistenti e in quelli nuovi;

b) individuano le misure per favorire il recupero, la riqualificazione e riconversione di aree e/o insediamenti degradati e/o non utilizzati, anche attraverso l’utilizzo dei crediti edilizi;

c) contemplano l’utilizzo di nuove risorse territoriali esclusivamente quando non esiste alternativa alla riorganizzazione e riqualificazione del tessuto insediativo esistente; d)perseguono la sostenibilità socio-economica del tessuto urbano;

d) incentivano l’uso del territorio e finalizzato alla sostenibilità ecologica e all’incremento della biodiversità.

P.T.C.P. (approvato con D.G.R. n° 1137 del 23.03.2010)

TAVOLA 1.1 - Carta dei vincoli e della pianificazione territoriale - Aree soggette a tutela

● Nessun tema

TAVOLA 1.2 - Carta dei vincoli e della pianificazione territoriale - Pianificazione di livello superiore

● Nessun tema

TAVOLA 1.3 - Carta dei vincoli e della pianificazione territoriale - Aree naturalistiche protette

● Nessun tema

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15 TAVOLA 1.4 - Carta dei vincoli e della pianificazione territoriale - Vincoli militari e infrastrutturali

● Aeroporti militari (Art. 78): Fascia di rispetto di 3000 metri dal perimetro dell’aeroporto nelle restanti direzioni

TAVOLA 2.1 - Carta delle fragilità - Aree soggette a dissesto idrogeologico e fragilità ambientale

● Nessun tema

TAVOLA 2.2 - Carta delle fragilità - Aree soggette ad attività antropiche

● Nessun tema

TAVOLA 2.3 - Carta delle fragilità - Rischio di incidente industriale rilevante

● Nessun tema

TAVOLA 2.4 - Carta delle fragilità - Carta delle aree a rischio archeologico

● Nessun tema

TAVOLA 2.5 - Carta delle fragilità - Fasce filtro

● Nessun tema

TAVOLA 3.1 - Sistema ambientale naturale - Carta delle reti ecologiche

● Nessun tema

TAVOLA 3.2 - Sistema ambientale - Livelli di idoneità faunistica

● Nessun tema

TAVOLA 4.1 - Sistema insediativo infrastrutturale

● Viabilità di piano: Viabilità di interesse provinciale - ricalibratura

TAVOLA 4.2 - Sistema insediativo infrastrutturale - Carta dei centri storici della Provincia

● Nessun tema

TAVOLA 4.3 - Sistema insediativo infrastrutturale - Carta delle Ville Venete, complessi ed edifici di pregio architettonico

● Nessun tema

TAVOLA 4.4 - Sistema insediativo infrastrutturale - Carta delle Ville Venete, complessi ed edifici di pregio architettonico di interesse provinciale

● Nessun tema

TAVOLA 4.5 - Sistema insediativo infrastrutturale - Mobilità sostenibile – ambiti urbano rurale

● Nessun tema

(16)

16 TAVOLA 4.6 - Sistema insediativo infrastrutturale - Percorsi turistici individuati dal Piano Territoriale Turistico (P.T.T.)

● Nessun tema

TAVOLA 4.7 - Sistema insediativo infrastrutturale - La Grande Treviso – Il sistema dei parchi

● Nessun tema

TAVOLA 5.1 - Sistema del paesaggio - Carta geomorfologica della Provincia di Treviso e Unità di Paesaggio

● Unità geomorfologica: Piave di Montebelluna

NORME

Art. 78 Direttive per i vincoli militari ed infrastrutturali

1. Il PTCP in tav 1.4 ha riportato alcuni dei vincoli relativi a:

a) Avio superfici e elisuperfici;

b) Zone militari;

c) Oleodotti;

d) Elettrodotti;

e) Metanodotti.

2. Le amministrazioni comunali, in sede di redazione del PAT, dovranno effettuare una ricognizione del proprio territorio al fine di individuare e localizzare tutti gli elementi che determinano tali tipi di vincoli, tenendo in debita considerazione la presenza di essi ai fini dell’eventuale disciplina di tutela.

P.A.T.

Il Piano di Assetto del Territorio (PAT) è stato approvato in Conferenza di Servizi del 02/05/2012 e ratificato con Deliberazione di Giunta Provinciale n°289 del 09/07/2012.

Negli elaborati grafici allegati al P.A.T. di Trevignano sono riportate le seguenti indicazioni per il sito in oggetto:

TAV. 1 - Carta dei vincoli e della pianificazione territoriale

● Vincoli: Zona a repulsione totale per la localizzazione degli impianti zootecnici (Art. 22)

● Vincoli: Obbligo di indagine archeologica preventiva (Art. 9)

● Altri elementi: Agro-centuriato (Art. 9)

● Altri elementi: Fascia di rispetto per la viabilità principale (Art. 13-14)

● Altri elementi: Fascia di rispetto dell'Aeroporto militare di Istrana (Art. 13-16) TAV. 2 - Carta delle invarianti

● Nessuna indicazione per il sito. Solo per la viabilità, tracciato storico (Art. 27) TAV. 3 - Carta delle fragilità

● Nessuna indicazione

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17 TAV. 4 - Carta della trasformabilità

● Individuazione degli Ambiti Territoriali Omogenei: ATO n. 4-5

● Azioni strategiche: “C” pista per motocross (Art. 45)

● Valori e tutele naturali: connettività verde e rete ecologica (Art. 46)

Vinc. Pian. Territoriale Invarianti Sito in oggetto

Vinc. Pian. Territoriale Invarianti Sito in oggetto Sito in oggetto

Fragilità Trasformabilità

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18 P.I.

Il Piano degli Interventi (P.I.) n. 1 del Comune di Trevignano è stato adottato con delibera del Consiglio Comunale n. 11 del 07/03/2015 e approvato con D.C.C. n° 24 in data 03/06/2015.

Con menzione che le varianti successive non hanno interessato l’area in oggetto.

Detto strumento urbanistico ha riconfermato le previsioni di quelli precedenti, in fatti, l’area in oggetto risulta descritta come z.t.o. “F/84 attrezzature a parco, per il gioco e lo sport…. impianti sportivi di base”.

Nell’elaborato grafico principale allegato al P.I. sono riportate le seguenti indicazioni per il sito in oggetto:

TAV. 10B - Intero territorio comunale

Z.T.O. “F/84 attrezzature a parco, per il gioco e lo sport…. impianti sportivi di base”.

● Zona a repulsione totale relativamente alla dislocazione di nuovi insediamenti zootecnici (allevamenti).

Estratto P.I.

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19

QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE Inquadramento geografico

Il sito è ubicato nella porzione di alta pianura trevigiana posta a Nord/Ovest di Treviso, nell’angolo Sud/Ovest del comune di Trevignano (TV) a confine con il Comune di Istrana (TV).

Il sito è facilmente raggiungibile percorrendo la SP n 102, via Postioma, in direzione est provenendo da Castelfranco Veneto e in direzione ovest provenendo da Villorba/Maserada sul Piave.

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20

Localizzazione del progetto

Con riferimento all’Allegato V, punto 2, del D.lgs. 152/2006, così come modificato in particolare dal D.lgs. 104/2017, si specifica quanto segue:

Lettera c1) zone umide, zone riparie, foci dei fiumi L’ambito d’intervento non rientra in tali zone.

Lettera c2) zone costiere e ambiente marino L’ambito d’intervento non rientra in tali zone.

Lettera c3) zone montuose o forestali L’ambito d’intervento non rientra in zona montana.

Nell’ambito circostante sono presenti prevalentemente zone agricole.

Lettera c4) riserve e parchi naturali L’ambito d’intervento non rientra in tali zone.

Lettera c5) zone classificate o protette dalla normativa nazionale; i Siti della Rete Natura 2000

L’ambito d’intervento non rientra in tali zone.

Lettera c6) zone in cui si è già verificato, o nelle quali si ritiene che si possa verificare, il mancato rispetto degli standard di qualità ambientale pertinenti al progetto stabiliti dalla legislazione dell’Unione

L’ambito d’intervento non rientra in tali zone.

Lettera c7) zone a forte densità demografica L’ambito d’intervento non rientra in tali zone.

Lettera c8) zone di importanza paesaggistica, storica, culturale o archeologica

L’ambito d’intervento rientra parzialmente in zona di interesse archeologico.

Lettera c9) territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità di cui all'art. 21 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228

L’ambito d’intervento ricade nelle aree di produzione seguenti:

Prosecco Treviso D.O.C. (D.M. 15/10/2010) Prosecco D.O.C. (D.M. 15/10/2010)

Venezia D.O.C. (D.M. 22/12/2010) Delle Venezie I.G.T. (D.M. 21/07/2009) Marca Trevigiana I.G.T. (D.M. 21/07/2009)

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21 Veneto I.G.T. (D.M. 21/07/2009)

Salamini italiani alla cacciatora D.O.P. (Reg. CE n. 1778 del 07.09.2001) Formaggio “Casatella Trevigiana” D.O.P. (Reg. CE n. 487 del 02/06/2008) Formaggio “Asiago” D.O.P. (Reg. CE n. 1107 del 12/06/96)

Formaggio “Grana Padano” D.O.P. (Reg. CE n. 1107 del 12/06/96) Formaggio “Montasio” D.O.P. (Reg. CE n. 1107 del 12/06/96) Formaggio “Taleggio” D.O.P. (Reg. CE n. 1107 del 12/06/96) Cotechino Modena I.G.P. (Reg. CE n. 590 del 18/03/1999) Mortadella Bologna I.G.P. (Reg. CE n. 1549 del 17/07/1998) Salame Cremona I.G.P. (Reg. CE n. 1362 del 22/11/2007) Zampone Cremona I.G.P. (Reg. CE n. 1107 del 01/07/1996)

Radicchio Variegato di Castelfranco I.G.P. (Reg. CE n. 1263 del 01/07/1996) Radicchio Rosso di Treviso Precoce I.G.P. (Reg. CE n. 1263 del 01/07/1996) Radicchio Rosso di Treviso Tardivo I.G.P. (Reg. CE n. 1263 del 01/07/1996)

Aspetti climatici

PRECIPITAZIONI

Il regime locale delle piogge è del tipo equinoziale, caratterizzato dalla presenza di due picchi annuali di precipitazioni, primaverile e autunnale, pressoché simili; in particolare risultano più piovosi i mesi di maggio e novembre mentre quelli meno piovosi sono i mesi invernali di gennaio e febbraio.

La precipitazione media si attesta poco al di sopra dei 1200 mm all’anno.

L’area ricade in un territorio con caratteristiche pluviometriche complessivamente abbastanza favorevoli, con precipitazioni nel periodo critico estivo di luglio e agosto intorno ai 100 mm.

Stazione: Volpago del Montello

Valori dal 1 gennaio 1994 al 31 dicembre 2020

Precipitazione (mm)

Anno GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC Somma Medio mensile 65.2 64.4 79.1 109 132.3 121.8 87.8 100.5 119.8 110.1 143.8 87.4 1221.3

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22 L’andamento distributivo mensile dei giorni piovosi riflette, sostanzialmente, quello delle precipitazioni. Mediamente nel territorio considerato si rilevano circa 94 giorni piovosi all’anno.

TEMPERATURE

I dati di temperatura evidenziano un valore medio annuo di 13,4 °C, con valori medi estivi di circa 23,2 °C (luglio e agosto), e valori medi invernali di circa 4,2 °C (dicembre e gennaio).

Stazione: Volpago del Montello

Valori dal 1 gennaio 1994 al 31 dicembre 2020

Temperatura aria a 2m (°C) media delle medie Anno GEN FEB MA

R APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC Media Medio mensile 3.7 5 8.8 12.8 17.3 21.3 23.4 23.1 18.5 13.8 8.9 4.7 13.4

VENTO

Il Mediterraneo non è zona di formazione di masse d’aria, anzi rappresenta piuttosto un’area di convergenza aperta ad occidente all’aria umida e relativamente fredda di formazione Nord-atlantica, ad oriente dall’aria fredda ed asciutta di origine continentale proveniente dall’Europa orientale e dalla Russia.

Ecco quindi spiegato l’andamento della ventosità nella pianura veneta caratterizzata dalla direzione prevalente da N e NNE, per Treviso, Venezia e pianura limitrofa, da NE a N per l’area centrale della pianura (pianura vicentina e padovana), EO e OE per la zona veronese.

Nell’ambito in esame il campo anemometrico è caratterizzato da una certa regolarità con netta prevalenza dei venti dal quadrante di Nord-Nord/Ovest (valori medi mensili riferiti al periodo 1 gennaio 1994 - 31 dicembre 2020).

Inquinamento atmosferico

Particolato atmosferico

La composizione chimica del materiale particolato comprende tre classi principali:

1. gli ioni inorganici: solfati (SO-4), nitrati (NO-3), ammonio (NH+4);

2. la frazione carboniosa (TC) formata dal carbonio organico e dal carbonio elementare;

3. il materiale associato al pulviscolo atmosferico (Si, Ca, Al...) o ad elementi in traccia (Pb, Zn...).

Queste componenti, che insieme costituiscono il materiale particolato, presentano dimensioni diverse e quindi contribuiscono in maniera differente al PM2,5 o al PM10.

Le diverse particelle sono caratterizzate da una velocità di deposizione al suolo che varia con le dimensioni. Le tipologie di deposizione sono due:

1. deposizione per gravità, che riguarda le particelle più massive;

2. deposizione per diffusione, che riguarda le particelle più piccole.

Il territorio di Trevignano è stato inserito dal P.R.T.R.A. in classe “A1 Provincia” (con densità emissiva di PM10 compresa tra 7 e 20 t/anno kmq), per i quali le

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23 amministrazioni devono approntare Piani di Risanamento. Tale classificazione è stata confermata anche dal monitoraggio ARPAV eseguito in due campagne di indagine effettuate nei semestri freddo e caldo, rispettivamente dal 10 gennaio al 12 febbraio 2006 e dal 17 maggio al 05 giugno 2006, in località Falzè in via Mazzini nei pressi del Municipio (BU)1. Durante la campagna invernale si è osservato il frequente superamento del valore limite giornaliero di 50 μg/m3 previsto dall’allora vigente Decreto Ministeriale 60/02 (da non superare per più di 35 volte l’anno).

Una successiva campagna di indagine, svolta nei periodi dal 19 novembre 2015 al 12 gennaio 2016 e dal 18 giugno al 3 agosto 2015 in Via Mazzini in località Falzè presso i magazzini comunali2 ha evidenziato il superamento del valore limite giornaliero di 50 μg/m3 per 29 giorni su 84 complessivi di misura. La media complessiva dei due periodi calcolata per il sito indagato è risultata pari a 41 μg/m3, superiore al valore limite annuale pari a 40 μg/m3.

Benzene, Toluene, Etilbenzene, Xileni (BTEX)

Durante la campagna di indagine del 2015 citata in precedenza la concentrazione di biossido di azoto non ha mai superato i valori limite annuali. La media di periodo delle concentrazioni settimanali di Benzene misurate a Trevignano è risultata < 0.5 μg/m3 nella campagna svolta nel “semestre estivo” e pari a 2.3 μg/m3 nella campagna del

“semestre invernale”. La media complessiva dei due periodi, pari a 1.3 μg/m3, è leggermente superiore a quella rilevata presso la stazione fissa di Treviso dove la media è risultata 1.1 μg/m3. In entrambi i siti i valori risultano al di sotto del limite annuale di legge.

Si ricorda che la concentrazione media di benzene del 2015 presso la stazione di Treviso è risultata pari a 0.5 μg/m3 ampiamente al di sotto del limite previsto dal D.Lgs. 155/2010 pari a 5.0 μg/m3.

Idrocarburi Policiclici Aromatici

Durante la campagna di indagine del 2013 già citata, la media di periodo delle concentrazioni giornaliere di benzo(a)pirene misurate a Trevignano è risultata <0.02 ng/m3 nel periodo del “semestre estivo” e 5.8 ng/m3 nel periodo del “semestre invernale”. La media complessiva dei due periodi è risultata di 3.0 ng/m3, superiore al valore obiettivo di 1.0 ng/m3.

Si riporta il riferimento della stazione fissa di Treviso, dove la media complessiva dei due periodi è risultata pari a 3.2 ng/m3, quindi leggermente superiore a quella rilevata presso il sito di Trevignano. Si ricorda che nell’anno 2015 il valore obiettivo per il benzo(a)pirene di 1.0 ng/m3 è stato superato presso la stazione fissa di Treviso con un valore medio annuale di 1.5 ng/m3.

Metalli (Pb, As, Cd, Ni)

Le medie complessive dei due periodi relativi alla campagna di analisi del 2015 sono risultate inferiori al valore limite annuale per il piombo ed inferiori ai valori obiettivo per i restanti metalli (D.Lgs. 155/10).

1 Il monitoraggio della qualità dell’aria nella provincia di Treviso, Comune di Trevignano - A.R.P.A.V. Dipartimento Provinciale di Treviso

2 Campagna di Monitoraggio della Qualità dell'Aria, Comune di Trevignano, Via Mazzini in località Falzè presso i magazzini comunali - A.R.P.A.V. Dipartimento Provinciale di Treviso

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Aspetti geo-pedologici

L’area in esame si colloca nel settore più settentrionale della pianura trevigiana dove la maggiore peculiarità è rappresentata dalla presenza di un importante e complessivamente indifferenziato materasso ghiaioso-alluvionale molto potente anche se in copertura si fanno sentire ancora le influenze della frazione terminale della conoide colluviale del Montello, rappresentate da facies più fini.

Poco a sud la coltre delle alluvioni ghiaiose indifferenziata si assottiglia fino ad annullarsi al contatto, complesso e eteropico, con le alluvioni fini.

Nel dettaglio dell’area in oggetto, il modello riconosciuto indica la presenza di materiali ghiaiosi e sabbiosi con facies cementate il cui spessore risulta crescente verso Sud, si tratta comunque di potenze molto elevate difficilmente inferiori ai 20 m dal piano campagna.

In questo settore della pianura la conoide è complessa perché ogni evento determina il parziale rimaneggiamento dei depositi preesistenti. Ne consegue una elevata complessità sedimentologica di dettaglio, che comunque non ha valenza applicativa in quanto non modifica le facies del deposito sabbio ghiaioso.

La carta dei suoli della Provincia di Treviso individua per l’area in esame l’unità cartografica TRS1/SNF1: suoli Travesagna, franco argillosi, ghiaiosi, a substrato sabbioso franco estremamente ghiaioso, moderatamente profondi, tessitura moderatamente fine con scheletro frequente, tessitura grossolana con scheletro molto abbondante nel substrato, non calcarei, reazione subalcalina, estremamente calcarei nel substrato, drenaggio buono, permeabilità moderatamente alta, con rivestimenti di argilla, falda molto profonda.

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Aspetti idrografici e idrogeologici

Nell’ambito circostante all’impianto sportivo è presente il corso d’acqua del Brentella di Padernello ad una distanza di circa 450 m.

Lungo tutto il perimetro ovest dell’area è presente un canale irriguo di larghezza media 2.50 m e profondità di circa 1 m.

Si tratta comunque di canali a flusso d’acqua controllato che non comportano alcun rischio idrologico.

Vulnerabilità intrinseca degli acquiferi

Stante la situazione idrogeologica del territorio in esame l’ambito presenta una vulnerabilità intrinseca degli acquiferi di grado E (elevato) corrispondente a valori sintacs da 70 a 80, come evidenziato anche nell’estratto della Tav. 2.2 del Piano di Tutela delle Acque riportato in seguito.

Aree agro-ambientalmente fragili

Il territorio comunale di Trevignano ricade nella zona dei 100 comuni dell’alta pianura.

In riferimento alla Deliberazione del Consiglio Regionale n. 62 del 17.05.2006, l’ambito comunale ricade in area vulnerabile ai nitrati.

Tav. 2.2 - Carta della Vulnerabilità Intrinseca della falda freatica della Pianura Veneta – Piano Tutela delle Acque – ottobre 2006 (l’ambito di intervento è individuato in rosso)

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Aspetti floristico-vegetazionali e faunistici

L’area di intervento si inserisce in una matrice agricola caratterizzata da monocolture intensive punteggiata da agglomerati di case tra le frazioni di Musano (Trevignano) e Sala (Istrana) e frammentata dalla rete stradale che si irradia dall’arteria principale costituita dalla Strada Provinciale n. 102 “Postumia Romana”.

Il compendio risulta suddivisibile in due porzioni: una triangolare posta a sud con funzione di entrata, parcheggio e servizi in generale, e una trapezoidale posta a nord che ospita l’attività sportiva vera e propria. Il confine occidentale del fondo è costituito da un canale consortile a cielo aperto, lo Scarico secondario est diramazione del Canale della Vittoria di ponente.

L’elemento vegetazionale principale è la siepe monofilare posta al colmo dell’argine della rete irrigua che risulta costituito quasi interamente da individui di Robinia, un tempo regolarmente gestiti presumibilmente per ricavarne paleria, mentre oggi lasciati a sviluppo naturale testimoniato dalla ridotta vigoria e dalla generale senescenza della struttura. In sottochioma, particolarmente nella porzione in fregio alla pista, sono presenti alcuni individui afferenti alle seguenti specie: Noce, Sambuco nero, Farnia, Gelso, Acero campestre, Salice bianco, Olmo campestre, Sanguinella, Nocciolo. Spesso gli elementi arborei risultano avviluppati per buona parte del tronco dall’Edera mentre alla compagine arbustiva si accompagnano sovente il Rovo comune, il Luppolo e la Clematide vitalba.

Nel parcheggio la vegetazione erbacea annovera specie sinantropico-ruderali selezionate dalla gestione a mezzo taglio frequente e in generale dal calpestio, mentre la componente legnosa, di età stimabile tra i 20 e i 25 anni, è caratterizzata da circa una trentina di esemplari afferenti alle specie Gelso, Acacia dealbata, Pioppo cipressino, Acero saccarino, Bagolaro comune, Betulla e Pioppo bianco, di chiaro impianto e disposizione abbastanza regolare al fine di fornire una copertura arborea per la protezione dai raggi solari.

Nell’area a nord non sono presenti che sparuti individui arborei di margine e lo stesso vale per la compagine erbacea che, sempre di carattere sinantropico-ruderale, investe le porzioni non percorse dai mezzi o limitrofe a queste.

Si riporta a seguire la lista delle specie vegetali rilevate con appositi sopralluoghi in loco:.

● Clematide vitalba Clematis vitalba L.

● Olmo campestre Ulmus minor Miller

● Bagolaro Celtis australis L.

● Luppolo comune Humulus lupulus L.

● Ortica comune Urtica dioica L.

● Noce Juglans regia L.

● Farnia Quercus robur L.

● Betulla pendente Betula pendula Roth

● Nocciolo Corylus avellana L.

● Stellaria comune Stellaria media (L.) Vill.

● Silene bianca Silene latifolia (Miller) Greuter et Burdet alba

● Acetosa Rumex acetosa L.

● Malva selvatica Malva sylvestris L.

● Salice bianco Salix alba L. alba

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● Pioppo bianco Populus alba L.

● Pioppo cipressino Populus nigra L. pyramidalis Čelak.

● Borsa del pastore comune Capsella bursa-pastoris (L.) Medik.

● Rovo comune Rubus ulmifolius Schott

● Potentilla strisciante Potentilla reptans L.

● Prugnolo Prunus spinosa L.

● Ciliegio Prunus avium L.

● Gaggia arborea Albizzia julibrissin (Willd.) Durazzo

● Robinia Robinia pseudoacacia L.

● Trifoglio bianco Trifolium repens L. repens

● Sanguinella Cornus sanguinea L.

● Acero campestre Acer campestre L.

● Acero saccarino Acer saccharinum L.

● Acetosella cornicolata Oxalis corniculata L.

● Geranio molle Geranium molle L.

● Edera Hedera helix L.

● Morella comune Solanum nigrum L. nigrum

● Convolvolo comune Convolvulus arvensis L.

● Verbena comune Verbena officinalis L.

● Piantaggine maggiore Plantago major L. major

● Piantaggine lanceolata Plantago lanceolata L.

● Verbasco tasso-barbasso Verbascum thapsus L. thapsus

● Veronica di Persia Veronica persica Poiret

● Sambuco nero Sambucus nigra L.

● Erigeron annuale Erigeron annuus (L.) Desf. annuus

● Saeppola canadese Conyza canadensis (L.) Cronquist

● Assenzio selvatico Artemisia vulgaris L.

● Tarassaco comune Taraxacum officinale aggr.

● Erba mazzolina comune Dactylis glomerata L. glomerata

● Avena selvatica Avena fatua L.

● Coda di topo dei campi Alopecurus myosuroides Huds.

● Gramigna rampicante Cynodon dactylon (L.) Pers.

● Setaria verde Setaria italica (L.) P. Beauv. viridis (L.) Thell.

● Sorgo selvatico Sorghum halepense (L.) Pers..

Dal punto di vista faunistico si riporta di seguito un estratto della tavola 3.2.B del P.T.C.P. di Treviso in cui viene evidenziata in rosso il sito di intervento che ricade in una area il cui livello di idoneità faunistica è nullo. A seguire si riporta la lista delle specie censite in loco.

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28 Durante l sopralluoghi sono state identificate nell’area o in passaggio sulla stessa le seguenti specie.

● Fagiano comune Phasianus colchicus Linnaeus, 1758

● Gabbiano comune Larus ridibundus Linnaeus, 1766

● Colombaccio Columba palumbus Linnaeus, 1758

● Tortora dal collare Streptopelia decaocto (Frivaldszky, 1838)

● Picchio verde Picus viridis Linnaeus, 1758

● Scricciolo Troglodytes troglodytes (Linnaeus, 1758)

● Pettirosso Erithacus rubecula (Linnaeus, 1758)

● Merlo Tordus merula Linnaeus, 1758

● Cinciallegra Parus major Linnaeus, 1758

● Gazza Pica pica (Linnaeus, 1758)

● Cornacchia grigia Corvus corone cornix Linnaeus, 1758.

Complessivamente, l’area in analisi non presenta peculiarità ecologiche significative che la contraddistinguano dall’agro-ecosistema in cui è inserita.

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Aspetti paesaggistici

Il P.T.R.C. fa ricadere l’area in oggetto all’interno delle “Aree ad elevata utilizzazione Agricola”, sebbene tale valutazione sia riferita all’intero territorio comunale.

La matrice paesaggistica dominante è di tipo semicontinuo, con prevalenza di aree coltivate, inframmezzate da gruppi di case sparse, allevamenti zootecnici, insediamenti artigianali-produttivi.

Lungo i corsi d’acqua e i confini degli appezzamenti agricoli sono presenti ancora siepi e quinte verdi.

La capacità di auto equilibrio del sistema è ancora discreta. L’indice di connettività complessiva è buono, gli spazi coltivati sono connessi gli uni agli altri, anche attraverso i predetti corsi d’acqua e quinte alberate, favorendo la circuitazione interna dei viventi.

Il territorio si caratterizza per la sua antropizzazione diffusa, seppur frammentata, con insediamenti disposti in particolare lungo l’asse della S.P. 102. “Via Postumia”.

I coni visuali percepibili, in particolare dalla Postumia si aprono sulla campagna coltivata e sugli insediamenti insediati, artigianali, zootecnici; verso nord si stagliano sullo sfondo i rilievi pedemontani.

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Inquinanti fisici

Inquinamento luminoso

L’inquinamento luminoso è un'alterazione dei livelli di luce naturalmente presenti nell'ambiente notturno generata dall’irradiazione di luce artificiale (lampioni stradali, torri faro, globi, insegne, etc.) rivolta direttamente o indirettamente verso la volta celeste.

Gli effetti più eclatanti prodotti da tale fenomeno sono un aumento della brillanza del cielo notturno e una perdita di percezione dell’Universo attorno a noi, perché la luce artificiale più intensa di quella naturale “cancella” le stelle del cielo. Il cielo stellato, al pari di tutte le altre bellezze della natura, è un patrimonio che deve essere tutelato.

Ridurre l’inquinamento luminoso vuol dire illuminare le nostre città in maniera più corretta.

La Regione Veneto ha emanato la L.R. 7 agosto 2009, n. 17 “Nuove norme per il contenimento dell’inquinamento luminoso, il risparmio energetico nell’illuminazione per esterni e per la tutela dell’ambiente e dell’attività svolta dagli osservatori astronomici”, con le seguenti finalità:

● la riduzione dell’inquinamento luminoso e ottico in tutto il territorio regionale;

● la riduzione dei consumi energetici da esso derivanti;

● l’uniformità dei criteri di progettazione per il miglioramento della qualità luminosa degli impianti per la sicurezza della circolazione stradale;

● la protezione dall’inquinamento luminoso dell’attività di ricerca scientifica e divulgativa svolta dagli osservatori astronomici;

● la protezione dall’inquinamento luminoso dei beni paesistici;

● la salvaguardia della visione del cielo stellato;

● la diffusione al pubblico della tematica e la formazione di tecnici competenti in materia.

La legge ha come oggetto gli impianti di illuminazione pubblici e privati presenti in tutto il territorio regionale, sia in termini di adeguamento di impianti esistenti sia in termini di progettazione e realizzazione di nuovi.

La norma prevede l’individuazione di fasce di rispetto di 25 chilometri di raggio per gli osservatori professionali, di 10 chilometri di raggio per gli osservatori non professionali e per i siti di osservazione, e per l’intera estensione delle aree naturale protette, che coinvolgono complessivamente all’incirca un terzo dei comuni della regione.

All’interno di tali fasce di rispetto l’adeguamento degli impianti esistenti sia pubblici che privati deve avvenire entro due anni dalla pubblicazione della legge, mentre le tempistiche di adeguamento al di fuori delle aree protette risultano più lunghe.

La legge stabilisce inoltre i compiti per i vari enti territoriali e di controllo: la Regione e le Province hanno compiti di promozione e di vigilanza sulla corretta applicazione della normativa, mentre il ruolo centrale è riservato ai Comuni che devono, tra le altre cose:

● dotarsi entro 3 anni del Piano dell’illuminazione per il Contenimento dell’Inquinamento Luminoso (PICIL);

● adeguare i regolamenti edilizi e sottoporre ad autorizzazione comunale tutti gli impianti di illuminazione esterna, inclusi quelli a scopo pubblicitario;

● effettuare i controlli sugli impianti pubblici e privati;

● attuare immediati interventi sugli apparecchi di illuminazione pericolosi per la viabilità stradale ed autostradale;

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● applicare le sanzioni amministrative previste.

Il comune di Trevignano, e dunque anche il sito d’intervento, ricade al di fuori della fascia di rispetto dei 25 Km prevista per gli Osservatori professionali (Osservatorio Astronomico di Padova - Asiago), mentre il limbo sud-est del comune è interessato dalla fascia di 10 Km dell’osservatorio non professionale di Treviso.

Radiazioni ionizzanti

Il radon è un gas radioattivo naturale incolore e inodore prodotto dal decadimento di radio e uranio, elementi presenti in quantità variabile nella crosta terrestre. Il radon fuoriesce dal terreno dai materiali da costruzione (tufo) e dall’acqua, disperdendosi nell’atmosfera, ma accumulandosi negli ambienti chiusi. Il radon determina rischio sanitario di contrarre tumore qualora inalato; il rischio aumenta in proporzione all’esposizione al gas.

Risultano interessati dal radon i locali al piano terra in quanto a contatto con il terreno fonte di provenienza del gas.

La protezione da tale gas negli edifici esistenti è sempre possibile con interventi di bonifica. L’aerazione dei locali può costituire un’azione provvisoria utile in attesa di interventi specifici. Per i nuovi edifici i problemi derivati dall’eventuale presenza di radon possono essere facilmente risolti con la realizzazione di un idoneo vespaio aerato.

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32 Nel Veneto il valore medio di radon non è elevato; un’indagine conclusasi nel 2000 ha appurato che alcune zone risultano maggiormente a rischio per motivi geologici, climatici, architettonici.

Come illustrato nel sito di ARPAV, la Regione Veneto ha definito aree a rischio quelle in cui almeno il 10% delle abitazioni è stimato superare il livello di riferimento di 200 Bq/m3, inteso in termini di concentrazione media annua, come indicato nella Delibera della Giunta Regionale n. 79 del 18/01/2002.

Secondo i dati ARPAV il territorio di Trevignano non rientra tra quelli a rischio Radon, dato che la percentuale di abitazioni stimate oltre il livello di riferimento di 200 Bq/m3 ricade nella fascia compresa tra l’1 e il 10% (sono il 4,7%).

Impianti attivi radiotelevisivi (RTV) e stazioni radiobase (SRB)

Nei pressi dell’impianto sportivo non si rilevano emittenti radio e televisive (RTV) né impianti fissi per telecomunicazione (stazioni radiobase SRB). L’impianto più prossimo è costituito da una stazione SRB posta a circa 1.3 km in direzione est rispetto al sito di intervento.

Linee elettriche ad alta tensione

In prossimità e nel contesto allargato del sito d’intervento non sono presenti linee elettriche ad alta tensione (ovvero >132 kV). L’infrastruttura più prossima si trova ad Est, a circa 2.75 km dall’ambito.

Rumore

Nel Piano Regionale dei Trasporti vi è una sezione relativa all’inquinamento acustico ad integrazione della parte relativa alla componente aria. I fattori principali che contribuiscono a definire i livelli sonori a bordo strada sono:

● il volume totale di traffico;

● la velocità media dei veicoli;

● la composizione dei flussi di traffico;

● la pavimentazione stradale.

I principali fattori che intervengono nella riduzione dei livelli all’aumentare della distanza dalla strada sono le schermature prodotte da ostacoli, l’assorbimento acustico del terreno e quello atmosferico.

Per quanto riguarda i criteri adottati per la scelta dei parametri da monitorare si fa riferimento alle indicazioni riportate nella normativa nazionale e comunitaria. In particolare, gli indici descrittori del rumore sono quelli definiti dai Decreti attuativi della Legge 26 ottobre 1995, n. 447 “Legge quadro sull'inquinamento acustico”, mentre l’analisi dei dati è stata condotta per mezzo di valutazioni previsionali che fanno riferimento a modelli deterministici standardizzati in ambito UE (modello COPERT).

Nel caso in esame è stata condotta un’analisi su base provinciale della distribuzione della rete stradale in funzione delle classi acustiche di appartenenza che interessano l’asse stradale tributario di accesso all’impianto sportivo (S.P. n 102 via Postumia) registrando livelli sonori diurni compresi tra 65 e 67 dBA e notturni tra 58 e 61 dBA.

In base al numero di infrastrutture principali che attraversano il territorio comunale e al loro livello di rumorosità, il Piano dei Trasporti del Veneto inserisce il comune di Trevignano in un livello di criticità acustica medio-bassa, in particolar modo per i valori diurni, dato che il territorio comunale è interessato dalla presenza della S.P. n 102 via Postumia.

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33 Estratto criticità acustica diurna - Piano Regionale dei Trasporti del Veneto.

Evidenziato in blu il territorio comunale di Trevignano

Secondo il Piano di classificazione acustica del comune di Trevignano, il sito di intervento ricade in CLASSE III(bis). Da segnalare la vicinanza alla S.P. n 102 categorizzata come fascia di rispetto viabilistica e ferroviaria (classe IV, Allegato A1, art.5).

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Estratto Piano di classificazione acustica comunale - Comune di Trevignano Dicembre 2002

Mobilità

L’area in esame è posta su un territorio pianeggiante servito da rete stradale di livello provinciale (S.P. 102 via Postumia)

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35 I flussi più rilevanti di traffico sono riferibili alla S.P. 102 via Postumia, che si sviluppa a sud rispetto al sito di intervento e rappresenta una dei maggiori assi viari regionali.

La S.P. 68 e la S.P. 100 invece si sviluppano parallelamente tra di loro e perpendicolarmente rispetto alla S.P. 102 e consentono il collegamento del sito con i comuni di Treviso e Montebelluna.

INCIDENTALITÀ STRADALE

Sulla base degli Indicatori di Incidentalità per l’anno 2019 inseriti nel Sistema Statistico Regionale si riscontra che il comune di Trevignano presenta un tasso di mortalità3e un tasso di pericolosità4abbastanza contenuto rispetto a quelli medi della provincia di Treviso. Il tasso di lesività5è un poco inferiore mentre gli «incidenti per abitanti6» sono circa un decimo del valore provinciale.

Anno 2019

INCIDENTI STRADALI

Tasso di mortalità

Tasso di lesività

Tasso di pericolosità

Incidenti per abitante

Treviso 2,59 140,62 1,80 24,40

Trevignano 3,33 166,67 1,96 2,77

3 Tasso di mortalità = (Numero morti) / (numero incidenti) * 100

4 Tasso di pericolosità = (Numero morti) / (Numero morti + numero feriti) * 100 5 Tasso di lesività = (Numero feriti) / (Numero incidenti) * 100

6 Incidenti per abitanti = (Numero di incidenti) / (Popolazione) * 1000

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36 Tra le tipologie di veicoli circolanti su strada, quelle maggiormente coinvolte in incidenti stradali sono le autovetture, che del resto rappresentano il 67% del parco veicolare.

QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE Interventi previsti

Gli interventi previsti in variante riguardano la realizzazione di un impianto sportivo permanente per attività motoristica di motocross: nuovo impianto di 5° livello.

L’area consiste in un appezzamento di terreno di superficie complessiva 20'126 m2 e allo stato attuale sono presenti alcuni piccoli dossi in terreno naturale destinati ad un’attività di motocross amatoriale.

Il progetto consiste nella rivalorizzazione dell’area, in particolare essa sarà suddivisa in due macro zone ben divise:

● area nord, sarà destinata alla sola attività sportiva;

● area sud, gestione delle attività di supporto: parcheggio, paddock, magazzino, servizi igienici;

Nel dettaglio sono previste le seguenti strutture fisse:

● pergolato scoperto il legno quale ristoro occasionale;

● edificio sede del club con infermeria e servizi igienici distinti per sesso e fruibili anche da persona con diverse capacità motorie;

● piccolo magazzino prefabbricato per il rimessaggio delle attrezzature necessarie all’attività sportiva;

● prefabbricato ad uso spogliatoio, docce e servizi igienici;

● predisposizione di due torrette metalliche a traliccio per eventuale installazione futura di gruppi di illuminazione.

Altri elementi e aree specifiche previste in progetto sono:

● zona per lo stazionamento di un eventuale autoambulanza;

● zona parcheggio e paddock non delimitata o pavimentata;

● punto biglietteria posto all’ingresso;

● receptions utenti;

● pali e bandiere;

● postazione mobile per irrorazione della pista.

Le modalità organizzative dell’attività sportiva impongono una precisa settorializzazione dell’impianto:

● aree accessibili ai fruitori dell’impianto situate all’interno ed intorno al fabbricato principale, non sono previste gradinate e/o scalinate;

● area della pista e fuori pista dove sono predisposte le aree meccanici – segnalatori e le postazioni mobili di pronto soccorso;

● zona accessibile dagli addetti: zona servizi dotata delle strutture già descritte e di un ampio spazio dove sono predisposte le aree di sosta.

La planimetria generale dell’impianto è riportata nella pagina seguente.

La pista e i vari servizi accessori saranno riadattati o realizzati secondo il Regolamento Tecnico Omologazione Impianti Sportivi – Sezione Sesta, Motocross – Impianti per Allenamenti della Federazione Motociclistica Italiana approvata con la Delibera n. 607 del Consiglio Federale F.M.I. n. 20 del 17/07/2020.

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37 Tutte le strutture in progetto saranno realizzate in conformità alla normativa CONI vigente. Le dotazioni tecnologiche saranno realizzate secondo le specifiche Normative Nazionali vigenti, con rilascio di opportuna certificazione.

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38 Tavola 2 – Planimetria e conteggi dell’impianto

Riferimenti

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