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Sommario. Pag. 3. SPECIALIZZAZIONI. Specializzazioni forensi, intesa Cnf-Camere Penali (Italia Oggi Sette 3.6.

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31.05.2013 – 07.06.2013 Sommario

Pag. 2. RIFORME GIUSTIZIA. Wish list dei legali (Italia Oggi Sette – 3.6.2013)

Pag. 3. SPECIALIZZAZIONI. Specializzazioni forensi, intesa Cnf-Camere Penali (Italia Oggi Sette – 3.6.2013)

Pag. 4. GEOGRAFIA GIUDIZIARIA. Cancellieri: nessuna proroga (La Stampa – 03.06.2013)

Pag. 5. CARCERI. Carceri: Sappe a Cancellieri, realtà ben diversa da quella di Bollate (Adnkronos – 3.6.2013)

Pag. 6. COMUNICATO STAMPA DEL 4.6.2013

Pag. 7. GEOGRAFIA GIUDIZIARIA. “Avanti con la riforma della geografia giudiziaria”

(Il Sole24Ore – 5.6.2013)

Pag. 8. PREVIDENZA. Il ministero a Cassa forense: subito le elezioni degli organi (Italia Oggi – 5.6.2013)

Pag. 9. PROFESSIONI. Avvocati e notai nel mirino dell‟Antitrust (Mondoprofessionisti – 5.6.2013)

Pag. 11. CASSA FORENSE. Cassa Forense verso il voto (Italia Oggi – 6.6.2013)

Pag. 12. CARCERI. Carceri: Napolitano, realtà degradante e inammissibile (Asca – 7.6.2013)

Pag. 13. Agenda del Presidente Pag. 14. Eventi delle Sezioni

A cura di: Avv. Alberto Vermiglio / Avv. Fleur Casanova / Avv. Mariella Sottile Ufficio Stampa AIGA

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ITALIA OGGI SETTE

GLI AVVOCATI HANNO INCONTRATO LA GUARDASIGILLI WISH LIST DEI LEGALI

TRIBUNALINI SALVI, PARAMETRI RIVISTI

Lun. 3 - Proroga della geografìa giudiziaria, varo del decreto correttivo sui parametri, interventi per rendere più efficiente il sistema giustizia. Sono queste, in sintesi, le richieste avanzate dall'avvocatura al ministro della giustizia, Anna Maria Cancellieri, nell'incontro che si è svolto la settimana scorsa. Il neoguardasigilli, infatti, dopo aver ricevuto il Consiglio nazionale forense, ha incontrato in via Arenula le principali componenti associative della categoria forense:

l'Organismo unitario dell'avvocatura, la Cassa di previdenza forense, l'Unione delle camere penali e quella delle camere civili, l'Associazione dei giovani avvocati, l'Associazione nazionale forense. Vediamo nel dettaglio le proposte emerse durante l'incontro.

L'Oua, da parte sua, ha confermato le due giornate di astensione, che si svolgeranno oggi e domani con una manifestazione conclusiva a Roma all'Ergife. Secondo gli organizzatori, saranno presenti oltre mille avvocati. «È stato un incontro interlocutorio», ha commentato il presidente Nicola Marino, «in cui abbiamo in cui abbiamo esposto alcune priorità: seguire le indicazioni del parlamento per prorogare l'entrata in vigore del fallimentare taglio di circa mille uffici giudiziari, ma anche per rivederne l'impianto complessivo». «Altro punto», continua Marino, «varare urgentemente il decreto correttivo dei parametri dei compensi professionali».

Alberto Bagnoli, presidente della Cassa forense, si è detto «molto soddisfatto dell'incontro.

Abbiamo illustrato al ministro la situazione di forte disagio in cui versano gli avvocati sottolineando il problema dell'iscrizione obbligatoria di tutti i professionisti alla previdenza forense, anche gli avvocati con redditi molto bassi. Per questo abbiamo chiesto al ministero una sollecita approvazione del nuovo regolamento elettorale e del nuovo statuto». I giovani avvocati dell'Aiga, guidati da Dario Greco, hanno invece presentato al guardasigilli una serie di emergenze: «La situazione carceraria del nostro paese deve essere rapidamente affrontata e risolta. L'arretrato civile è la palla al piede della giustizia italiana; è necessario affrontare la questione, senza però immaginare la rottamazione dei processi, ma partendo dall'eliminazione delle carenze di organico nella magistratura. La legge 247/12 di riforma dell'ordinamento forense va rapidamente cambiata, per eliminare le iniquità a danno dei giovani avvocati e per migliorare il sistema giudiziario». L'Unione delle camere civili, guidate da Renzo Menoni, ha invece chiesto al ministro di «andare avanti con la riforma della geografia giudiziaria e di intervenire presto sul processo civile ei nodi della riforma forense». L'Anf, infine, tramite il segretario, Ester Perifano, ha espresso al ministro «preoccupazione per l'inaccettabile deriva mercatista presa dalla giurisdizione negli ultimi anni, soprattutto nel processo civile».

Gabriele Ventura

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ITALIA OGGI SETTE

SPECIALIZZAZIONI FORENSI, INTESA CNF-CAMERE PENALI

Lun. 3 - Gas alle specializzazioni forensi. Con l'intesa siglata tra il Consiglio nazionale forense e l'Unione delle camere penali, infatti, sono state definite le linee di attuazione delle previsioni normative contenute nella riforma forense, riguardo all'attività di formazione per l'avvocato penalista. In pratica, il Cnf da un lato promuoverà corsi di formazione specialistica, mentre all'Ucpi è incaricata della gestione tramite la Scuola nazionale di alta formazione. Tramite il protocollo stipulato il 24 maggio scorso, in pratica, il Cnf riconosce all'attività di alta formazione svolta dall'Ucpi, attraverso il primo e secondo corso biennale della Scuola di alta formazione dell'avvocato penalista, valenza scientifica nonché congruenza e coerenza rispetto al conseguimento del titolo di specialista previsto dall'art. 9 della legge di riforma dell'ordinamento forense. L'Ucpi sottoporrà quindi, al Cnf i successivi corsi di formazione specialistica che intende programmare, riguardo ai contenuti, alla durata, almeno biennale e ai nominativi dei relatori, ai fini della valutazione della idoneità astratta. All'esito della valutazione condotta il Cnf potrà richiedere all'Ucpi ogni ulteriore informazione, formulare richieste di integrazione o modifica, e rifiutare di promuoverne l'organizzazione con comunicazione motivata da inviare alla segreteria dell'Ucpi entro 30 giorni dal ricevimento del programma. In particolare, prevede il protocollo stipulato tra il presidente del Cnf, Guido Alpa, e quello Ucpi, Valerio Spigarelli, l'Unione presenterà al Cnf, prima dell'inizio di ogni biennio di corso, il programma dettagliato del corso di formazione specialistica con specifica indicazione delle materie trattate, delle ore (200 complessive) destinate a ciascuna di esse, degli argomenti affrontati e dei docenti con relativa qualifica. Il 10% delle ore di lezione verrà riservato alla deontologia professionale. I docenti verranno scelti tra avvocati di consolidata esperienza professionale, professori universitari, magistrati ed esperti del settore.

Gabriele Ventura

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LA STAMPA

CANCELLIERI: NESSUNA PROROGA

Ha dato il suo primo segnale "politico", Annamaria Cancellieri. E sicuramente va considerato un dispiacere per il Pdl e per il Pd. Già, perché la ministra della Giustizia ha annunciato che non accetterà alcuna proroga sulla riforma della geografia giudiziaria.

La riforma ereditata dal governo precedente, quella che abolisce centinaia di sedi distaccate e di tribunalini, è considerata intoccabile anche da questo Esecutivo. «La linea del governo è della fermezza più assoluta. Un eventuale rinvio sarebbe una catastrofe».

Oggi si comincia a votare al Senato il ddl di proroga. Difficile però che la riforma salti dopo che il governo s`è schierato. Dice la Cancellieri: «Creerebbe problemi all`esterno, perché è una delle cose su cui abbiamo puntato per ridare fiducia al nostro Paese, e all`interno perché le piante organiche ormai sono state fatte e i trasferimenti sono stati effettuati. È come fermare un treno in corsa: se lo fermi, deraglia. E non possiamo deragliare».

Saranno furibondi gli avvocati, a questo punto, che speravano molto nella sponda bipartisan del Parlamento. Saranno soddisfatti i magistrati, che pur con molti mal di pancia hanno condiviso la necessità di procedere. Lei, pois la ministra, non ha mai nascosto che quel taglio delle sedi minori dei tribunali è una ricetta amara, ma indispensabile perché gli organici della Giustizia sono ai minimi termini e la riforma crea «economie di scala e ottimizzazione dell`uso delle risorse».

A questo punto, però, sono presi in contropiede tutti quelli che spingevano per la proroga. Ad esempio l`onorevole Enrico Costa, Pdl: «Il ministro ha espresso un`autorevole opinione che ci auguriamo sia disponibile a rivedere dopo il confronto con il Parlamento. Anche perché sotto il profilo organizzativo e logistico ci sono ancora tanti problemi da affrontare».

Ma anche la Cgil: «Sarebbe invece una vera catastrofe l`attuazione di una riforma improvvisata».

In ogni caso, la riforma, che entrerà in vigore a settembre, andrà a regime nel giro di due anni.

Quindi la Cancellieri avverte: «Se ci sono delle cose da correggere potremo correggerle. Con la massima onestà intellettuale, faremo tutto ciò che dovremo fare».

Francesco Grignetti

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ADNKRONOS

CARCERI: SAPPE A CANCELLIERI, REALTA' BEN DIVERSA DA QUELLA DI BOLLATE

Roma, 3 giu. (Adnkronos) - ''Vorremmo sommessamente ricordare alla ministro della Giustizia Cancellieri che oggi ha sottolineato come quella del carcere di Milano Bollate sia una realta' da esportare, che 'una rondine non fa primavera'''. Lo dichiara Donato Capece, segretario generale del Sappe, Sindacato autonomo polizia penitenziaria, commentando le parole del guardasigilli Annamaria Cancellieri sull'esperienza del carcere di Milano Bollate.

''Le carceri in Italia sono 206 (7 istituti per misure di sicurezza, 161 case circondariali e 38 case di reclusione) e sono quasi tutte in ben altre pessime condizioni rispetto a Bollate - denuncia Capece - per cui citare l'esperienza e la realta' del carcere milanese avulso dalla complessiva realta' penitenziaria italiana vuol dire fornire una visione appunto fuorviante del sistema carcerario italiano. Bisogna tenerlo bene in mente se si vuole davvero intervenire per migliorare le criticita' penitenziarie''.

Capece ricorda ancora che ''il carcere milanese e' spesso portato ad esempio per le tante iniziative di trattamento rieducativo dei detenuti. Ma nella sua storia ci sono episodi che obbligano a suggerire di pensare piu' alla sicurezza e scegliere meglio i detenuti ai quali permettere un percorso rieducativo e trattamentale come la frequenza dei corsi scolastici. Penso ad esempio al caso della detenuta rimasta incinta dopo un rapporto sessuale fugace (e, quindi, evidentemente solo in teoria non consentito…) con un detenuto in carcere, con il quale frequentava un corso scolastico presso l'Area trattamentale.

O al maxi sequestro, nelle celle di Bollate nel dicembre 2009, di ben 8 telefoni cellulari, svariate carte d'identita' false e una certa quantita' di sostanze stupefacenti''.

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COMUNICATO STAMPA DEL 4.6.2013

CASSA FORENSE: IL MINISTERO DEL LAVORO SOLLECITA IL RINNOVO DEI VERTICI

GRECO: I 56.000 DEVONO VOTARE

Il Presidente dell'AIGA Dario Greco è intervenuto in relazione alla nota del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 30 maggio u.s., con la quale si sollecita il rapido rinnovo degli organi statutari di Cassa Forense.

Greco ha dichiarato: “Ci spiace constatare l‟indisponibilità del Ministero ad approvare in tempi celeri le modifiche statutarie e regolamentari già deliberate dal Comitato; esse avrebbero consentito uno svolgimento più democratico delle elezioni, in considerazione dell‟abbassamento dell‟anzianità d‟iscrizione a 5 anni per l‟elettorato passivo. Ma non può passare sotto silenzio il richiamo dell‟Amministrazione vigilante alla problematica della „determinazione dei seggi elettorali, effettuata nel mese di febbraio 2013 dalla Cassa stessa senza tener conto dei nuovi iscritti a norma della legge 247/12’. Risulta, pertanto, evidente che ai 56.095 avvocati, che non erano iscritti alla Cassa prima dell’entrata in vigore della riforma dell’ordinamento forense, deve essere assicurato l’elettorato attivo”.

Il leader dei Giovani Avvocati ha poi concluso: “Più volte abbiamo dato atto Cassa Forense di avere mostrato grande attenzione per le problematiche della Giovane Avvocatura italiana; ed abbiamo apprezzato tutti gli sforzi fin qui compiuti per garantire un sistema previdenziale equo e rispettoso del criterio di stabilità finanziaria, anche con riferimento all‟emanando regolamento ex art. 21, comma, 9, L. 247/12, che attendiamo fiduciosi. Ma oggi è necessario in un ripensamento degli Organi di Cassa Forense, al fine di consentire un democratico svolgimento della competizione elettorale includendo nelle liste elettorali i 56.000 avvocati, che non erano iscritti alla Cassa con la vecchia disciplina”.

Riportato su:

Italia Oggi del 5.6.2013

Mondoprofessionisti del 5.6.2013

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IL SOLE 24 ORE

«AVANTI CON LA RIFORMA DELLA GEOGRAFIA GIUDIZIARIA»

Fermezza nel rispettare la scadenza per l'avvio della nuova geografia giudiziaria, impegno a un monitoraggio serrato della situazione da qui al 13 settembre (data di entrata in vigore) e in vista della pronuncia della Consulta (2 luglio), rispetto per le preoccupazioni di alcuni ma anche capacità di replicare ai tanti campanilismi di maniera con argomentazioni solide e di buon senso:

è con queste "armi" che il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri è riuscita a far breccia in Parlamento. Il Senato ha infatti deciso di fermare per un paio di settimane le lancette del ddl sul rinvio di un anno della riforma dei Tribunalini, sia pure tra i mal di pancia di maggioranza e opposizione, e ieri, alla Camera, la commissione Giustizia ha preso atto degli impegni del ministro e, soprattutto, della volontà del governo di rispettare le raccomandazioni dell'Ue. Che ci chiede di «implementare», non certo di ridurre o di fermare, i tagli (31 Tribunali con annesse Procure, 220 sezioni distaccate, 667 uffici del Giudice di pace) per chiudere la procedura di infrazione contro l'Italia. «Uno stop o un differimento improvviso a ridosso della data fissata per l'entrata in vigore della riforma sarebbe catastrofico, finirebbe per provocare il caos negli uffici e il disorientamento dei cittadini» ha insistito Cancellieri, ricordando che la legge prevede eventuali «correttivi» entro due anni dall'entrata in vigore. Tra l'altro, a luglio si pronuncerà la Consulta su alcuni aspetti della riforma e se li riterrà incostituzionali «ci inchineremo - ha aggiunto -. Ma non darò il mio parere favorevole allo slittamento perché questa riforma ce la chiede l'Europa e il rinvio porrebbe il Paese di fronte a una caduta d'immagine che non ci possiamo permettere». E per essere ancora più chiari: «Faremmo la solita figura di chi vuole cambiare tutto e poi non cambia niente». Del resto, Cancellieri conferma che l'impegno logistico e organizzativo è «in fase molto avanzata» per cui rinviare significherebbe «bloccare e invertire il senso di marcia di una macchina in corsa che ha già raggiunto alcuni importanti traguardi intermedi». Molte sezioni distaccate sono già chiuse; le nuove piante organiche dei magistrati sono approvate e il Csm non ha più coperto i vuoti lasciati dai magistrati negli uffici soppressi né vi ha assegnato incarichi vertice; molti magistrati hanno già ottenuto il trasferimento senza, ovviamente, essere sostituiti; per il personale amministrativo (oggi si contano 7000 vuoti in un organico già insufficiente di 37mila unità) è già in corso la mobilità volontaria; molte udienze degli uffici accorpati sono state rinviate nelle sedi accorpanti.

Cancellieri ha anche preannunciato un «pacchetto di misure eccezionali» per ridurre (mediante apposite task force, nell'arco di 3-4anni) l'arretrato e per velocizzare la giustizia civile. Sarà portato al Consiglio dei ministri la prossima settimana e conterrà misure mirate per ogni fase del giudizio.

Quanto al carcere, la notizia più importante è la volontà politica di proseguire sulla via dei circuiti differenziati e, per i detenuti meno pericolosi, del modello-Bollate: celle aperte, da utilizzare solo come camere di pernottamento, e una diversa modalità «trattamentale». Che è poi la strada tracciata dalle leggi penitenziarie, sempre disapplicate nella prassi. Implementazione del lavoro ai detenuti con sgravi contributivi del 100% e il riconoscimento di un credito di imposta di 516 euro. Entro fine anno è previsto l'aumento di 4022 posti detentivi. La sanzione penale deve diventare «l'extrema ratio», quindi ampio spazio a depenalizzazioni. Su voto di scambio e autoriciclaggio, è fondamentale «una sinergia di livello europeo».

Donatella Stasio

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ITALIA OGGI

AVVOCATI/IL CASO

IL MINISTERO A CASSA FORENSE: SUBITO LE ELEZIONI DEGLI ORGANI

Altolà del ministero del welfare alla proroga («non sostenuta da disposizioni legislative») del mandato dei vertici della cassa di previdenza forense: le elezioni per il rinnovo del comitato dei delegati, convocate a febbraio 2013, sono state fissate a novembre, malgrado la scadenza

«intervenga a giugno». Ma è in questo mese che «dovranno necessariamente svolgersi», nonostante l'ente abbia posto al vaglio dei dicasteri vigilanti delibere di modifica regolamentare e statutaria, in virtù delle novità contenute nella legge 247/2012 (riforma della professione di avvocato). A precisarlo Edoardo Gambacciani, direttore generale per le politiche previdenziali e assicurative di via Veneto che, in un documento inviato il 3 giugno all'istituto presieduto da Alberto Bagnoli e di cui ItaliaOggi è in possesso, entra a gamba tesa nella «anomala indizione»

delle votazioni: il Regolamento elettorale e le correzioni allo Statuto sono stati trasmessi ai ministeri del welfare, dell'economia e della giustizia «con notevolissimo ritardo rispetto alla data di adozione», e «ben oltre» l'indizione del voto (4 febbraio).

I tempi si sono ulteriormente ampliati, poiché una delibera è stata inviata «priva dell'indispensabile relazione illustrativa a supporto degli interventi», dilazionando l'apertura dell'istruttoria. Il funzionario rispedisce al mittente la responsabilità delle scelte operate, che non può essere ascritta ai dicasteri «come sembra prospettare la cassa», e «nessuna prorogatio è stata mai formalmente, né informalmente assentita»; al contrario, l'istituto avrebbe dovuto far svolgere la tornata «in tempi più rapidi», consentendo al neoeletto comitato dei delegati di nominare gli organi appena scaduti. Dopo un incontro con i vertici dell'ente a gennaio Gambacciani aveva già rigettato la richiesta di protrarre l'attuale composizione dell'organismo, richiamatosi ai principi di autonomia gestionale ai sensi del dlgs 509/1994 e motivando la necessità di uno slittamento in considerazione dell'art. 21 comma 8 della legge 247 secondo cui «l'iscrizione agli albi comporta la contestuale iscrizione alla cassa».

Simona D'Alessio

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MONDOPROFESSIONISTI

AVVOCATI E NOTAI NEL MIRINO DELL’ANTITRUST di Luigi Berliri

Giovanni Pitruzzella non è soddisfatto di quanto fatto fino ad oggi in materia di professioni specialmente nel settore dei notai e degli avvocati. E nel corso della sua relazione al Parlamento è intervenuto per sottolineare il suo disappunto. Le disposizioni normative introdotte negli ultimi anni e la loro attuazione regolamentare hanno contribuito sì ad aprire il mercato dei servizi professionali regolamentati ma la piena efficacia delle norme che hanno recentemente liberalizzato il settore delle libere professioni risulta ancora ostacolata dalla permanenza di riferimenti normativi alla “adeguatezza” del compenso del professionista rispetto al “decoro professionale” e alla “importanza dell‟opera”. Deve rilevarsi, in merito, che condotte dei professionisti o degli Ordini professionali, che si richiamino alle suddette norme, possono condurre di fatto ad una reintroduzione surrettizia delle tariffe di riferimento per le prestazioni professionali, vanificando la portata liberalizzatrice delle succitate misure normative. Inoltre, il riferimento all‟“adeguatezza” della tariffa, oltre che estremamente generico, non è affatto necessario per garantire la qualità delle prestazioni, a fronte, peraltro, del potere in capo agli ordini professionali di indagare sulla corretta esecuzione della prestazione professionale nel suo complesso, secondo parametri qualitativi. Ancora, la legge del 1913 che regolamenta la professione notarile qualifica come “illecita concorrenza” tra notai, perseguibile con sanzioni disciplinari, la possibilità, tra l‟altro, di effettuare “riduzioni di onorari, diritti o compensi” o, più in generale, di servirsi “di qualunque altro mezzo non confacente al decoro e al prestigio della classe notarile”. Si tratta di una previsione che mantiene ingiustificate forme di controllo, da parte dell‟Ordine, sulla libertà dei professionisti di organizzare la propria attività, con esplicito riferimento, peraltro, alla determinazione dei compensi richiesti per le proprie prestazioni e ciò a fronte della liberalizzazione dell‟esercizio dell‟attività professionale e della determinazione delle relative tariffe, intervenuta a partire dal d.l. n. 223/06 e da ultimo ribadita nel d.l. n. 1/20. Non scevra da elementi di perplessità, inoltre, appare la recente riforma della professione forense (legge n. 247/2012). In effetti, l‟eliminazione del l‟obbligo di fornire un preventivo in forma scritta unitamente alla previsione di parametri per la determinazione del compenso spettante agli avvocati laddove non vi sia stata una pattuizione in forma scritta dell‟onorario da corrispondere al professionista e, in ogni caso, in ogni ipotesi di mancata determinazione consensuale sembrano, in sostanza (a dispetto dell‟enunciazione di principio “la pattuizione dei compensi è libera” contenuta nella legge), rappresentare un passo indietro rispetto all‟integrale abrogazione delle tariffe ribadita, da ultimo, con il decreto legge n. 1/2012. Inoltre, deve ricordarsi che i criteri per la distribuzione geografica delle sedi dei notai sono tuttora orientati non già al corretto soddisfacimento dell‟effettiva domanda di servizi professionali, bensì a garantire determinati livelli di attività e di reddito ai professionisti interessati. Ci si riferisce, in particolare, al criterio distributivo delle sedi notarili basato su un livello minimo di domanda, che stabilisce che la distribuzione delle sedi notarili tra i Comuni dei vari distretti sia basata sulla garanzia, per ogni singolo notaio, di un livello minimo di domanda (popolazione di almeno 7.000 abitanti) e di un livello minimo di reddito annuo (almeno 50.000 euro di onorari professionali repertoriali).

Pertanto i criteri per la determinazione del numero e della residenza dei notai per ciascun distretto, oltre a non tener conto di parametri idonei a conseguire l'obiettivo di una razionale e soddisfacente distribuzione territoriale dei professionisti stessi, prevedono una garanzia di reddito minimo, determinando ingiustificate posizioni di rendita in favore dei professionisti. Infine, permangono ancora ingiustificati ostacoli all‟accesso alle professioni, già nella fase di ammissione ai corsi universitari formativi per il futuro svolgimento della professione. Infatti, in fase di individuazione del numero chiuso per l‟accesso ai corsi di laurea, l‟art. 3, comma 1, della legge 2 agosto 1999, n. 264, prevede, tra i criteri, che si debba tenere conto del “fabbisogno di professionalità del sistema sociale e produttivo”, criterio non strettamente legato all‟offerta formativa delle università e idoneo a restringere ingiustificatamente l‟accesso ai corsi di laurea prodromici all‟esame di abilitazione professionale. A lui ha indirettamente risposto, in un articolo

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su Italia Oggi, Rosario De Luca, presidente della Fondazione Studi dei consulenti del lavoro.

"Liberalizzare le professioni non si può, non perché i professionisti si oppongono alle novità da introdurre – ha detto De Luca – bensì perché le professioni sono già libere e non ha senso liberalizzarle oltre. Qualunque siano le novità da introdurre, nessuno può rendere ancora più libero l'esercizio della professione, a meno che - avverte - con la parola liberalizzazione non si intenda permettere a chiunque di svolgere un'attività professionale. In questo caso, a essere lesi sarebbero gli interessi degli stessi cittadini, che non vedrebbero più garantito il loro diritto ad avere prestazioni professionali di livello".

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ITALIA OGGI

CASSA FORENSE VERSO IL VOTO

Cassa forense all'opera per sbrogliare la matassa delle elezioni del comitato dei delegati, dopo il

«richiamo» del ministero del welfare che boccia la decisione di farle tenere a novembre, sebbene indette a febbraio. E orientata, a seguito di una riunione in serata, ad anticipare la tornata a una data più vicina, forse a settembre.

Soluzione che però potrebbe incassare l'ennesimo «niet» del direttore generale del dicastero Edoardo Gambacciani: come si legge nella lettera del 3 giugno che ItaliaOggi ha diffuso ieri, via Veneto non ha autorizzato «né formalmente, né informalmente» proroghe del mandato dell'attuale comitato, in scadenza in questo mese. E sollecita l'ente guidato da Alberto Bagnoli a non far passare tempo, poiché le consultazioni «dovranno necessariamente svolgersi» a giugno, malgrado sul tavolo dei ministeri vigilanti ci siano due delibere di modifica regolamentare e statutaria, redatte per ottemperare alle novità della riforma della professione forense (legge 247/2012). Ecco la strada che il vertice della cassa previdenziale degli avvocati pensa di percorrere: considerate «le disposizioni del vigente regolamento elettorale e la tempistica prevista, il periodo delle elezioni non potrebbe essere rifissato prima della settimana del 9, ovvero del 16 settembre, con termine per la presentazione delle liste entro 60 giorni prima»; e, in virtù della «sollecitata anticipazione delle votazioni», si potrebbe ritenere superabile la questione del rinnovo del presidente e di parte del consiglio di amministrazione «prima dell'insediamento del comitato neoeletto».

Al fianco dell'ente l'Oua, Organismo unitario dell'avvocatura, che denuncia «i pretestuosi tentativi del ministero», di mettere in discussione l'autonomia della cassa privatizzata.

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ASCA

CARCERI: NAPOLITANO, REALTA' DEGRADANTE E INAMMISSIBILE

(ASCA) - Roma, 7 giu - La situazione delle carceri italiane ''ha raggiunto soglie di criticita' non piu' ammissibili''.

E' necessario quindi prendere, da parte del governo e del Parlamento, ''decisioni non piu' procrastinabili per il superamento di una realta' degradante per i detenuti e per la stessa Polizia Penitenziaria che in essa opera''. Lo afferma il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio inviato al Capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, Giovanni Tamburino, in occasione del 196* anniversario della fondazione del Corpo della Polizia penitenziaria.

Napolitano esprime ''alle donne e agli uomini della Polizia Penitenziaria il piu' sentito apprezzamento per l'impegno generoso e la sempre maggiore professionalita' con cui adempiono alle loro funzioni. Nell'esercizio dell'attivita' di vigilanza loro affidata - sottolinea il Capo dello Stato - essi fronteggiano quotidianamente le situazioni di disagio, di sofferenza e di rischio che la pesante realta' carceraria comporta consentendo di far fronte, con spirito di abnegazione e profondo senso dell'istituzione, alle carenze del sistema, che hanno raggiunto soglie di criticita' non piu' ammissibili''.

Come Napolitano ha avuto occasione di ricordare ''e' da considerare importante il 'comune riconoscimento obbiettivo della gravita' e estrema urgenza della questione carceraria', che rientra tra le priorita' di azione del nuovo governo. Si richiedono ora decisioni non piu' procrastinabili per il superamento di una realta' degradante per i detenuti e per la stessa Polizia Penitenziaria che in essa opera, al fine di assicurare l'effettivo rispetto del dettato costituzionale sulla funzione rieducativa della pena e sul senso di umanita' cui debbono corrispondere i trattamenti relativi all'espiazione delle condanne penali. Auspico pertanto - continua il Capo dello Stato - che il Parlamento e il governo, anche riprendendo il disegno di legge sulla modifica del sistema sanzionatorio non giunto a definitiva approvazione nella precedente legislatura a causa della sua fine anticipata, assumano rapide decisioni che conducano a dei primi risultati concreti. In questo giorno di solenne celebrazione, nel rendere omaggio alla memoria dei caduti nell'esercizio del loro dovere, esprimo ai loro familiari la vicinanza del Paese e rinnovo a nome dell'intera nazione a tutti voi, ai colleghi non piu' in servizio e alle vostre famiglie sentite espressioni di apprezzamento ed augurio''.

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Agenda del Presidente GIUGNO 2013

07.06.2013 Convocazione assemblea OUA 7-8 giugno 2013 – LEGNANO MENFI (AG), Hotel Menfi Beach Resort

14.06.2013 “Azioni di contrasto alle infiltrazioni della „ndrangheta nella P.A. e nei circuiti economici locali” – REGGIO CALABRIA

15.06.2013 Incontro con le componenti dell‟Avvocatura – ROMA, Cassa Forense, Via Ennio Quirino Visconti, 6

19.06.2013 XXXII Congresso Nazionale Forense di Venezia – seconda convocazione comitato organizzatore – ROMA, CNF

28.06.2013 Consiglio Direttivo Nazionale di Salerno – SALERNO, Circolo Cannottieri Irno

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Rassegna Stampa

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Eventi delle Sezioni GIUGNO

01.06.2013 Il sistema della previdenza forense – ROSSANO

04.06.2013 “Telematica e Giustizia o Giustizia Telematica” – PALERMO 05.06.2013 Incontro di studio Fondazione AIGA – FIRENZE

06.06.2013 Corso per delegati alle vendite e custodi giudiziari – TRANI

14.06.2013 “Azioni di contrasto alle infiltrazioni della „ndrangheta nella P.A. e nei circuiti economici locali” – REGGIO CALABRIA

14.06.2013 Corso di perfezionamento in diritto minorile e di famiglia – LECCE 14.06.2013 Il danno biologico di lieve entità – CASSINO

18.06.2013 Globalizzazione delle professioni: esperienze a confronto – ROMA

Riferimenti

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