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Modalità ed efficacia dell impiego del web e dei social media nella prevenzione dell infezione da HIV

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Academic year: 2022

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Conferenza di Consenso

Modalità ed efficacia dell’impiego del web e dei social media nella prevenzione dell’infezione da HIV

Progetto NeWTeCH. NetWorking Technologies contro l’HIV: Una ricerca-intervento rivolta ai giovani per la prevenzione dell’HIV. Progetto finanziato dal Ministero della Salute.

A cura di:

Dipartimento di Epidemiologia S.S.R Regione Lazio ASL Roma 1 In collaborazione con le Associazioni per la Lotta contro l’AIDS

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Struttura organizzativa della Conferenza

Comitato Promotore

Laura Amato Dipartimento di Epidemiologia S.S.R Regione Lazio ASL Roma 1

Maria Stagnitta CNCA

Anna Caraglia Ministero della Salute

Comitato Tecnico Scientifico

Valeria Calvino Anlaids

Massimo Farinella Circolo Mario Mieli

Paolo Meli CICA

Filippo Nimbi Arcigay

Massimo Oldrini LILA

Laura Rancilio Caritas Ambrosiana

Simona Vecchi Dipartimento di Epidemiologia S.S.R Regione Lazio ASL Roma 1 Domenico Chionetti

(supporto tecnico)

Comunità San Benedetto al Porto

Barbara La Russa (supporto tecnico)

Gruppo Abele

Gruppo degli Esperti

Roberto Bernocchi IULM Libera Università di Lingue e Comunicazione

Francesca Mataloni Dipartimento di Epidemiologia S.S.R Regione Lazio ASL Roma 1 Alessandro Rosa Dipartimento di Epidemiologia S.S.R Regione Lazio ASL Roma 1 Rosella Saulle Dipartimento di Epidemiologia S.S.R Regione Lazio ASL Roma 1

Giuria

Presidente

Massimo Galli Ospedale Sacco Vicepresidente

Elvira Cicognani Università di Bologna Membri della Giuria

Stefano Alemanno Comune di Firenze Beatrice Becattini Croce Rossa Italiana

Claudio Falbo Centro Calabrese di Solidarietà Enrico Girardi INMI Spallanzani

Ester Macrì Kinoa/Datalife

Mariella Mainolfi Ministero della Salute

Patrizia Meringolo Università di Firenze-Lab Com

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Nassima Mounouar Young Angles Umbria, Comune di Perugia Ada Moznich I Ragazzi della Panchina

Marco Pedretti Anlaids

Cristina Perone LILA

Filippo von Schloesser NADIR

Elisabetta Todaro Istituto di Sessuologia Clinica di Roma

Iolanda Vasco PEERTOYOU, ASL Torino

Gruppo di scrittura

Hassan Bassi CNCA

Antonella Camposeragna Dipartimento di Epidemiologia S.S.R Regione Lazio ASL Roma 1

Documentalista

Zuzana Mitrova Dipartimento di Epidemiologia S.S.R Regione Lazio ASL Roma 1

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GLOSSARIO e ACRONIMI

CC= conferenza di consenso

CNCA= Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza

CICA=Coordinamento Italiano per le Case Alloggio delle persone con AIDS

Conversion= iscrizione a un servizio, come ad esempio una newsletter, il download di un

contenuto, la compilazione di un form, la richiesta di informazioni o il semplice click su un link che porta a un approfondimento del contenuto o a una pagina esterna

CP= comitato promotore

CTS= comitato tecnico scientifico

DEP= Dipartimento di Epidemiologia S.S.R Regione Lazio ASL Roma 1

Engagement= il coinvolgimento dei destinatari rispetto al contenuto web o social, traducibile in azioni e reazioni come like, commenti e condivisioni

Follower= utente di un particolare social network che si è registrato sulla pagina di un altro utente per visualizzarne i messaggi

HIV=

Human Immunodeficiency Virus IC= intervallo di confidenza

Impression= numero di persone che ha potenzialmente visualizzato un contenuto web o social

IST=

Infezioni Sessualmente Trasmesse

LILA= Lega Italiana per la Lotta contro l’AIDS

MSM=men who have sex with men, uomini che fanno sesso con uomini

Piattaforme= siti web, blog, forum a prescindere dall’accesso tramite credenziali RR= rischio relativo

SEO= search engine optimization, ottimizzazione per i motori di ricerca, ovvero tutte quelle attività volte a migliorare la scansione, l'indicizzazione e il posizionamento di un'informazione o contenuto presente in un sito web

Social= social media o social network, ovvero tecnologie e pratiche in internet che le persone adottano per condividere contenuti testuali, immagini, audio e video. Si tratta di applicazioni web che consentono la creazione e lo scambio di contenuti generati dagli utenti.

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Sommario

Razionale ... 6

Obiettivi della conferenza di consenso ... 7

Organizzazione ... 7

Il comitato Promotore ... 7

Il Comitato Tecnico Scientifico ... 8

Il Gruppo di lavoro degli esperti ... 8

Giuria ... 8

Tutti i membri della giuria hanno dichiarato l’assenza di conflitto di interessi, firmando la dichiarazione riportata in Appendice. ... 9

Temi per la giuria ... 9

Metodologia ... 10

Svolgimento della CC e approvazione delle raccomandazioni ... 11

QUESITO 1: I media digitali sono gli strumenti più idonei per raggiungere e comunicare con la popolazione giovanile generale? ... 14

QUESITO 2: Esistono delle prove a supporto dell’efficacia clinica (in termini di salute pubblica) degli interventi di prevenzione dell’infezione HIV su media digitali, rivolti alla popolazione giovanile generale? ... 18

QUESITO 3: Quanto sono accettati gli interventi per la prevenzione HIV rivolti alla popolazione giovanile veicolati attraverso i media digitali? ... 23

QUESITO 4: Quanto sono fattibili gli interventi per la prevenzione HIV rivolti alla popolazione giovanile veicolati attraverso i media digitali? ... 28

QUESITO 5: Gli interventi di prevenzione HIV veicolati attraverso i media digitali presentano caratteristiche di equità per la popolazione destinataria? ... 34

QUESITO 6: Tra i diversi media digitali utilizzati in tema di prevenzione da HIV, si possono identificare canali più appropriati per specifici sottogruppi? Ad esempio sex workers, drug users, MSM, bisessuali, transgender, donne in gravidanza? ... 35

QUESITO 7: Tra i diversi social media utilizzati in Italia in tema di prevenzione dell’infezione da HIV, si possono identificare canali più appropriati per diversi target di popolazione? ... 38

QUESITO 8: Quali sono gli elementi più rilevanti per valutare l’efficacia della comunicazione nelle attività di prevenzione dell’infezione HIV sui media digitali? ... 42

QUESITO 9: Quali sono i contenuti e i linguaggi più idonei, da proporre sui media digitali, nella prevenzione dell’infezione HIV nella popolazione giovanile generale? ... 47

QUESITO 10: Qual è il modo migliore per favorire la diffusione, sui media digitali, dei contenuti di prevenzione dell’infezione HIV nella popolazione giovanile generale? ... 59

Raccomandazioni per la ricerca ... 66

Ulteriori suggerimenti per la pratica ... 66

Appendice. Dichiarazioni sui conflitti di interesse ... 67

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Razionale

Negli ultimi anni, i contesti per l'apprendimento e la socializzazione hanno subito un’evoluzione radicale dovuta al web, alla sua natura democratica e popolare, all’aumento delle possibilità di accesso a internet. In particolare, i cosiddetti nuovi media digitali, come messaggi di testo, pagine web, social network e applicazioni basate sulla geolocalizzazione, hanno mutato in modo sostanziale la comunicazione e la condivisone di informazioni. L'aumento dell'uso dei nuovi media digitali è particolarmente comune tra adolescenti e giovani adulti. L'anonimato, la facilità di uso e l’accessibilità offerta dal web e dai social media offrono un potenziale significativo per interventi innovativi per raggiungere target specifici di individui, che difficilmente si rivolgono ai canali informativi tradizionali.

Un particolare argomento di grande importanza per la popolazione giovanile, e che ha visto molti interventi informativi veicolati dal web e dai social media, riguarda la salute sessuale e le infezioni sessualmente trasmissibili. Le indicazioni della letteratura sugli interventi attraverso i social media per la prevenzione dell’HIV, sembrano andare nella direzione di una potenziale efficacia dell’impiego di questi strumenti, anche se sono necessarie ricerche più solide per determinare gli effetti dell'uso dei social media sui vari esiti sociali e sanitari legati all'HIV.

In questo contesto si colloca il progetto NeWTeCH, il cui obiettivo generale è quello di realizzare una ricerca intervento che partendo dall’analisi di contenuti non strutturati disponibili su fora, discussioni, blog e social media possa fornire delle linee di indirizzo per un intervento preventivo mirato ai giovani digitali. Il progetto è strutturato in quattro obiettivi specifici:

1. Condurre un’indagine per misurare quanto e come i web e i social media in Italia trattino il tema della prevenzione HIV in un dato periodo, ovvero raccogliere i dati dal cosiddetto real world

2. Produrre una revisione sistematica della letteratura sull’efficacia della comunicazione via web e i social media per la prevenzione dell’infezione HIV, ovvero fornire una sintesi delle evidenze della letteratura scientifica

3. Realizzare una consensus conference che permetta il confronto tra esperti

4. Ideare, produrre e implementare di uno strumento comunicativo sulla base delle indicazioni emerse dalla CC

Poiché le conferenze di consenso rappresentano uno degli strumenti disponibili per raggiungere, attraverso un processo formale, un accordo tra diverse figure rispetto a questioni sanitarie particolarmente controverse e complesse, favorendo la scelta di orientamenti il più possibile uniformi nella pratica clinica nell’ottica di fornire ai pazienti la migliore qualità di cura in rapporto alle risorse disponibili (Candiani 2013), al fine di attuare il confronto tra esperti, in base alle prove disponibili per aumentare l’efficacia di una comunicazione rivolta ai giovani, utilizzando mezzi e linguaggi di comunicazione idonei al target, questa metodologia è stata impiegata per la realizzazione dell’obiettivo specifico 3.

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Obiettivi della conferenza di consenso

Scopo generale della conferenza di consenso è la produzione di raccomandazioni relative alle modalità ed efficacia dell’impiego del web e dei social media nella prevenzione dell’infezione da HIV attraverso: a) una revisione sistematica delle prove disponibili in letteratura sul tema; b) indagine sui cosiddetti segnali prevenienti dal web e dai social media che diano indicazioni sulla percezione, le credenze e i comportamenti sul tema della prevenzione e del rischio di infezione HIV; c) analisi dei linguaggi e specificità dei media digitali nella comunicazione per la prevenzione HIV. Tali raccomandazioni possono essere di supporto a tutti gli operatori socio-sanitari coinvolti nelle attività di prevenzione dell’HIV.

La conferenza di consenso è parte integrante di un progetto finanziato dal Ministero della Salute, denominato NeWTeCH, sviluppato dal Dipartimento di Epidemiologia del Lazio in collaborazione con le seguenti associazioni impegnate nella Lotta all’AIDS: Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA), Anlaids, Arcigay, Caritas Italiana, CICA, Comunità San Benedetto al Porto, Gruppo Abele, LILA, Circolo Mario Mieli, Nadir e Plus Persone LGBT+ sieropositive.

Organizzazione

Lo scopo principale delle conferenze di consenso (CC) è quello di definire lo stato dell’arte rispetto a uno specifico problema assistenziale attraverso un processo esplicito in cui le prove scientifiche disponibili vengono valutate e discusse non solo da professionisti sanitari, ma anche da altre figure professionali e sociali (amministratori, economisti, utenti, pubblico in generale).

La Conferenza è stata realizzata in base a quanto raccomandato dal documento “Come organizzare una conferenza di consenso”, sviluppato dall’Istituto Superiore di Sanità (Candiani 2013), con il coinvolgimento di diversi protagonisti con profili professionali, competenze e compiti differenti di seguito descritti.

Il comitato Promotore

Il comitato Promotore (CP), rappresentato da organismi che promuovono la Conferenza di Consenso, si è occupato di:

➢ ideare, programmare e organizzare le varie fasi della conferenza

➢ selezionare i componenti del comitato tecnico-scientifico

➢ redigere il protocollo della conferenza, coinvolgendo il comitato tecnico-scientifico;

➢ individuare i componenti del panel giuria sulla base di criteri di autonomia intellettuale, rappresentatività, autorità scientifica, levatura morale e culturale;

➢ proporre le domande a cui il panel giuria dovrà rispondere

➢ individuare gli esperti e definire i diversi task, in collaborazione con il comitato tecnico- scientifico

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Il Comitato Tecnico Scientifico

Il comitato Tecnico Scientifico (CTS), composto da membri di riconosciuta esperienza, si è occupato di:

➢ collaborare con il comitato promotore alla stesura del protocollo della conferenza di consenso;

➢ elaborare le domande da sottoporre al panel giuria, in collaborazione con il comitato promotore;

➢ individuare, in collaborazione con il comitato promotore, gli esperti e gli eventuali gruppi di lavoro che dovranno presentare alla giuria le relazioni sui diversi argomenti oggetto della conferenza;

➢ fornire agli esperti le indicazioni metodologiche necessarie per produrre le relazioni assegnate e garantire che venga utilizzato un metodo comune per analizzare e presentare i dati alla giuria

Il Gruppo di lavoro degli esperti

Il gruppo esperti, individuati dal comitato promotore e dal comitato tecnico-scientifico in base alle competenze specifiche sui diversi temi da trattare, era costituito da sociologi, metodologi, statistici ed epidemiologi.

Il Gruppo degli esperti ha avuto il compito di:

➢ fornire al Panel Giuria, nei tempi stabiliti, le relazioni prodotte;

➢ assistere il CTS nella preparazione della proposta di documento preliminare da sottoporre al Panel Giuria

➢ presentare e discutere i dati raccolti durante la CC (prima parte).

Le relazioni prodotte dagli esperti hanno costituito la base per la stesura del “Documento preliminare di consenso”, redatto da un comitato di scrittura della giuria individuato al suo interno.

Ciascun esperto ha dichiarato l’assenza di conflitto di interessi firmando la dichiarazione riportata in Appendice.

La Giuria

La giuria è costituita da 18 componenti, inclusi il suo presidente e un vicepresidente, con funzioni vicarie del presidente; tra i membri della giuria è stato anche nominato un comitato di scrittura.

La giuria è un gruppo multidisciplinare (infettivologi, esperti di comunicazione, educatori, rappresentanti della HIV community) e rappresentativo di tutti i diversi possibili approcci al tema, ed ha avuto il compito di formulare le proprie conclusioni in forma di raccomandazioni sulla base delle evidenze presentate dagli esperti e dal CTS; ha svolto, in particolare, i seguenti compiti:

➢ esaminare e valutare il documento preliminare di consenso

➢ assistere alle presentazioni della CC e partecipare alla discussione esclusivamente con domande agli esperti.

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➢ riunirsi in una videoconferenza separata per elaborare il documento di raccomandazioni

➢ approvare il documento finale da pubblicare sui siti del DEP, del CNCA ed infine su quello del Ministero della Salute

Tutti i membri della giuria hanno dichiarato l’assenza di conflitto di interessi, firmando la dichiarazione riportata in Appendice.

Temi per la giuria

Il CP ha definito i seguenti temi per la giuria:

• Uso dei social media per migliorare la comunicazione nell’ambito degli interventi di prevenzione HIV

• Efficacia in termini clinici / di sanità pubblica di interventi via web e i social media per la prevenzione dell’infezione HIV nella popolazione giovanile (<=35 anni)

• Canali Web utilizzati in Italia in tema di prevenzione

• Contenuti, linguaggi e specificità dei media digitali nella comunicazione per la prevenzione HIV

A partire dai suddetti temi, in collaborazione con CTS, è stata quindi definita la seguente lista di quesiti rispetto ai quali formulare le raccomandazioni, da parte della Giuria.

− Quesito 1. I media digitali sono gli strumenti più idonei per raggiungere e comunicare con la popolazione giovanile generale?

− Quesito 2. Esistono delle prove a supporto dell’efficacia clinica (in termini di salute pubblica) degli interventi di prevenzione dell’infezione HIV su media digitali, rivolti alla popolazione giovanile generale?

− Quesito 3. Quanto sono accettati gli interventi per la prevenzione HIV rivolti alla popolazione giovanile veicolati attraverso i media digitali?

− Quesito 4. Quanto sono fattibili gli interventi per la prevenzione HIV rivolti alla popolazione giovanile veicolati attraverso i media digitali?

− Quesito 5. Gli interventi di prevenzione HIV veicolati attraverso i media digitali presentano caratteristiche di equità per la popolazione destinataria?

− Quesito 6. Tra i diversi media digitali utilizzati in tema di prevenzione da HIV, si possono identificare canali più appropriati per specifici sottogruppi? Ad esempio sex workers, drug users, MSM, bisessuali, transgender, donne in gravidanza?

− Quesito 7. Tra i diversi social media utilizzati in Italia in tema di prevenzione dell’

infezione da HIV, si possono identificare canali più appropriati per diversi target di popolazione?

− Quesito 8. Quali sono gli elementi più rilevanti per valutare l ’ efficacia della comunicazione delle attività di prevenzione dell’infezione HIV sui media digitali?

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− Quesito 9. Quali sono i contenuti più idonei, da proporre sui media digitali, nella prevenzione dell’infezione HIV nella popolazione giovanile generale?

− Quesito 10. Quali sono i linguaggi più idonei, da utilizzare sui media digitali, nella prevenzione dell’infezione HIV nella popolazione giovanile generale?

Metodologia

Per rispondere ai quesiti sopra riportati, il gruppo di esperti, con esperienze di social analytics, di revisioni sistematiche della letteratura e di tecniche di comunicazione sociale ha condotto:

1) una revisione della letteratura e una sintesi delle evidenze disponibili in letteratura sull’efficacia dell’impiego dei social media nella prevenzione HIV e sull’accettabilità e fattibilità di questi interventi. Per il quesito 2, le prove raccolte sono state valutate e sintetizzate in tabelle di evidenza utilizzando la metodologia GRADE (Schünemann 2013). La metodologia GRADE permette di valutare la qualità e certezza delle prove per ogni esito considerato critico rispetto a 6 aspetti diversi: disegno di studio, rischio di bias degli studi inclusi, eterogeneità degli studi, non generalizzabilità dei risultati, imprecisione e pubblicazione selettiva degli studi.

La certezza delle prove viene quindi classificata in quattro livelli:

− ⨁⨁⨁⨁ alta: elevata fiducia che l'effetto reale sia vicino a quello stimato. Ulteriori ricerche difficilmente possono cambiare i risultati di tale stima;

− ⨁⨁⨁◯moderata: moderata fiducia stima dell'effetto, l’effetto reale è probabilmente vicino a tale stima, ma c'è la possibilità che sia sostanzialmente diverso. Ulteriori ricerche potrebbero modificare i risultati di tale stima;

− ⨁⨁◯◯ bassa: la fiducia nella stima degli effetti è limitata: l'effetto reale può essere sostanzialmente diverso dalla stima dell'effetto. Ulteriori ricerche sono necessarie e potrebbero modificare sostanzialmente i risultati sulla stima dell’effetto;

− ⨁◯◯◯ molto bassa: poca fiducia nella stima degli effetti, è probabile che l'effetto reale sia sostanzialmente diverso dalla stima dell'effetto.

Per la produzione di tabelle di evidenza è stato utilizzato il programma GRADEpro Guideline Development Tool (GRADEpro 2020)

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Fig. 1 Il processo GRADE

2) un’indagine dei cosiddetti segnali prevenienti dal web e dai social media che possono dare indicazioni sulla percezione, le credenze e i comportamenti sul tema della prevenzione e del rischio di infezione HIV. L’analisi del contenuto testuale delle conversazioni (social analytics) ha permesso di valutare se, relativamente al tema in oggetto, esistano aree tematiche ricorrenti (o bisogni latenti), espressi dagli utenti web/ social;

3) un’analisi della letteratura sui media digitali più idonei per raggiungere e comunicare con la popolazione giovanile generale

Svolgimento della CC e approvazione delle raccomandazioni

La CC si è svolta il 30 ottobre 2020 in modalità webinar su piattaforma Zoom, in ottemperanza alle misure di contenimento della pandemia da SARS-CoV2.

Ciascun componente della Giuria e gli esperti hanno preventivamente fornito la dichiarazione di conflitto di interessi, al fine di limitare l'espressione delle proprie valutazioni su argomenti per i quali si configurino condizioni di potenziale conflitto di interessi da parte dei componenti della giuria, nonché di escludere gli esperti che abbiano un potenziale conflitto di interessi.

Nella prima parte, oltre alla presentazione della CC da parte di tutti i componenti del CP, gli esperti hanno presentato le evidenze disponibili sui temi prescelti. A questa prima parte hanno partecipato i componenti del CP, del CTS e la giuria.

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Nella seconda parte la giuria ha lavorato sulla produzione di raccomandazioni, in base al documento preliminare, inviato loro precedentemente. Considerata infatti la modalità di svolgimento da remoto, si è ritenuto opportuno produrre uno strumento che contenesse lo sviluppo dei temi al fine di facilitare la discussione. Durante questa fase, il comitato di scrittura ha quindi presentato una proposta di raccomandazioni per ciascun quesito che è stata ampiamente discussa e votata durante la CC.

La giuria ha potuto proporre al Gruppo di scrittura delle osservazioni, modifiche o integrazioni della relazione, della sintesi o della raccomandazione, ma l’oggetto della votazione è stata solo la raccomandazione, composta di 2 parti:

➢ testo della Raccomandazione

➢ forza della Raccomandazione

Pertanto il voto espresso è stato duplice e separato per ciascuna raccomandazione, espresso mediante un sondaggio istantaneo on line, in cui ciascun panelista ha espresso accordo (si/no) con il testo proposto e la forza (debole/forte).

La partecipazione al voto è stata individuale e personale, palese e non delegabile.

Il voto è stato considerato regolare se espresso entro il termine e la percentuale della approvazione è stata calcolata sul numero di consensi/ sugli aventi diritto di voto. Il numero consensi è stato dato da chi ha votato “d’accordo” ovvero “forte”.

Il testo della raccomandazione è stato accettato se approvato con almeno il 75% dei consensi, cosi come la forza. Per la definizione della forza della raccomandazione è stata utilizzata la categorizzazione secondo lo schema qui riportato.

Indicazioni per la formulazione della forza raccomandazioni

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Bibliografia

Candiani G, Colombo C, Daghini R (2013). Manuale metodologico: come organizzare una

conferenza di consenso. Istituto Superiore di Sanità, Sistema Nazionale Linee Guida SNLG, Roma, Disponibile su https://www.socialesalute.it/res/download/maggio2012/consensus_conference.pdf ultimo accesso novembre 2020

GRADEpro GDT: GRADEpro Guideline Development Tool [Software]. McMaster University, 2020 (developed by Evidence Prime, Inc.). Available from gradepro.org.)

Schünemann H, Brożek J, Guyatt G, Oxman A, editors. GRADE handbook for grading quality of evidence and strength of recommendations. Updated October 2013. The GRADE Working Group, 2013. Available from guidelinedevelopment.org/handbook.

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QUESITO 1: I media digitali sono gli strumenti più idonei per raggiungere e comunicare con la popolazione giovanile generale?

RACCOMANDAZIONE

Considerato l’ampio e diffuso utilizzo da parte dei giovani dei social media, si suggeriscono interventi mirati di prevenzione su piattaforme, social media e applicazioni, finalizzati all’adozione di stili di vita più salutari.

TESTO: voti a favore 100%

FORZA: Forte, voti a favore 89%

Negli ultimi anni, i contesti per l'apprendimento e la socializzazione hanno subito un’evoluzione radicale dovuta al web, alla sua natura democratica e popolare, all’aumento delle possibilità di accesso a internet. I progressi tecnologici hanno contribuito sempre più alla fruizione da parte dei giovani dei Social Media (SM), un termine usato per indicare le applicazioni online che promuovono gli utenti, le interconnessioni personali e la diffusione di contenuti generati dall’utente (Greenhow, 2011). I SM permettono di coltivare relazioni interpersonali e di ampliare le proprie reti sociali coinvolgendo anche persone mai conosciute prima. Facilitano le interazioni e lo sviluppo di connessioni grazie all’utilizzo di diversi contenuti, favoriscono la condivisione sociale mediante differenti piattaforme e dispositivi e rendono possibile il coinvolgimento attivo degli utenti online accelerando una disseminazione rapida delle informazioni. Questi nuovi strumenti tecnologici hanno quindi amplificato ciò che, con altri mezzi, l’uomo ha sempre fatto, annullando le barriere temporali e spaziali. Di conseguenza gli utenti stanno modificando le loro pratiche di interazione sociale abituali.

I social media consentono di condividere, discutere, ripubblicare e approvare contenuti digitali come immagini, video e siti Web da parte di utenti, amici e aziende. I post possono essere pubblicati e promossi a destinatari specifici in base a dati sociodemografici come la regione geografica, l’età e/o il genere (Whitaker et al., 2017). I SM rappresentano spazi estremamente fruibili attraverso i quali i giovani esplorano e formano la propria identità e, per estensione, apprendono e trasmettono norme sulla salute e sui comportamenti a rischio (Buckingam, 2008)

Già dal 2005, il 90% dei giovani statunitensi in età scolare utilizzava regolarmente Internet e oltre il 75% degli adolescenti (12-17 anni) utilizzava i SM (Greenhow, 2011). Il trend di utilizzo dei SM è cresciuto rapidamente negli ultimi anni a livello globale. Lo studio del Pew Research Center (Perrin, 2015) ha rilevato che, nel 2015, il 73% degli adolescenti statunitensi possedeva uno smartphone personale e, di questi, oltre il 90% accedeva liberamente a Internet dal proprio dispositivo. Villanti e colleghi (2017) e Robards e colleghi (2019) sottolineano come vi sia un’importante disparità di accesso ai dispositivi digitali e ai SM legata alla situazione socioeconomica familiare, che penalizza

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significativamente i giovani appartenenti a minoranze etniche, situazioni di marginalità e minore livello di istruzione.

Un altro studio effettuato nel 2015 (Duggan et al., 2015) sembra confermare come il 92% degli adolescenti americani dichiari di collegarsi ai SM quotidianamente, con il 56% che dichiara di collegarsi più volte al giorno e il 24% di essere connesso quasi costantemente. Tra questi, il 71% usa Facebook, il 53% Instagram, il 41% Snapchat e il 33% Twitter. Nei giovani adulti (18-29 anni) la scelta dei SM sembra essere leggermente diversa: l’87% utilizza Facebook, il 53% Instagram, il 37% Twitter e il 34% Pinterest (Dunlop et al., 2016).

L’utilizzo delle diverse piattaforme sembra variare significativamente e velocemente nel tempo, influenzato da trend sociali e culturali. Nel report dell’autunno 2019 di www.statista.com (Statista, 2020), Snapchat emerge come il SM più importante per il 44% degli adolescenti statunitensi, seguita da Instagram (33%). L'app di social video in rapida crescita TikTok si è classificata terza con il 4% di preferenze, davanti a piattaforme quali Facebook e Twitter. Inoltre, viene evidenziato come gli adolescenti sarebbero gli utenti che fruiscono maggiormente di SM tramite dispositivi mobili (smartphone e tablet).

Rispetto al nostro paese, i dati italiani ufficiali riguardo la fruizione dei SM da parte dei giovani sembrano essere limitati e di difficile accesso. Alcuni recenti studi (ONAP, 2018; We are social, 2020) riportano che in Italia il 94% dei preadolescenti e il 98% degli adolescenti possiede uno smartphone, circa la metà anche un computer. I SM più usati dai giovani sembrano essere Whatsapp, Instagram e Youtube. La maggior parte dei giovani utilizza più di un SM, tra cui anche piattaforme ritenute più pericolose (e.g., minore privacy, maggiore possibilità di avere contatti indesiderati, ecc.). La maggior parte degli adolescenti e dei giovani adulti italiani passa tra le 2-3 ore online, guardando principalmente video e chattando con persone che conoscono anche nella vita reale (amici, parenti e colleghi). Uno studio riportato su www.feicom.it (FEICOM, 2016) sembra confermare i trend statunitensi anche nel nostro paese, sottolineando come l’uso dei social media sia centrale nell’

esperienza online dei più giovani, soprattutto nei preadolescenti (11-14 anni).

WhatsApp è l’applicazione più utilizzata in generale dai giovani in Italia. La fruizione di Facebook sembra subire un leggero arresto fra i giovani, nonostante risulti essere il SM più utilizzato dai maschi (39,9 %) e dagli adolescenti (37,8%). Sembra che nel nord Italia si utilizzino più social basati sulla comunicazione per immagini come Instagram, mentre al sud sia più diffuso l’utilizzo di Facebook; in particolare, rispetto al tipo di profilo Facebook, dalla ricerca è emerso che più della metà dei giovani intervistati ha un profilo privato (57%), la restante parte ha un profilo pubblico (40,3%), e la percentuale di chi ha un profilo pubblico è maggiore tra i maschi (42,4%) e gli adolescenti (43,2%).

Gli adolescenti mostrano una maggiore propensione alla condivisione delle proprie informazioni personali, mentre i preadolescenti si rivelano più prudenti, tranne che per quanto riguarda il proprio indirizzo (9,5% contro 8,9% degli adolescenti) e l’età (26,2% contro 22,4% degli adolescenti, forse a causa della pratica comune di bypassare il limite dei 13 anni per accedere ai SM). In modo analogo,

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le ragazze tendono a condividere meno informazioni personali rispetto ai coetanei maschi, con la significativa eccezione dei materiali fotografici (foto profilo: 77% contro 69,4% dei maschi; foto e video personali: 75,5% contro 69,1% dei maschi).

L'uso dei SM risulta quindi essere estremamente diffuso tra gli adolescenti e i giovani adulti. Per questo motivo può rappresentare a pieno titolo un canale preferenziale per raggiungere e dialogare con questo ampio gruppo target. Esso comprende la fruizione di piattaforme e applicazioni diverse che hanno a loro volta scopi, caratteristiche e pubblico peculiari. L’utilizzo dei SM può essere associato nei giovani a fattori di rischio quali il consumo di alcolici, di tabacco, di sostanze e alla presenza di sintomi depressivi, ma la letteratura non è univoca rispetto alla direzionalità e alla consistenza di tali associazioni. La fruizione di piattaforme e specifici contenuti può influenzare la messa in atto di comportamenti a rischio e, in tal senso, anche interventi mirati tramite suddette piattaforme potrebbe risultare efficace per l’adozione di stili di vita più salutari (Ilakkuvan et al., 2019).

Ad esempio, uno studio su 204 adolescenti e giovani ha evidenziato come il 25% ritenesse che i SM potessero fornire loro utili informazioni e modelli di salute (Hausmann et al., 2017).

Vi è un crescente numero di evidenze che suggerisce come Facebook possa essere un buon strumento di coinvolgimento per progetti sulla salute nei giovani. Rispetto ai metodi di reclutamento tradizionali (stampa, radio, televisione ed email), i vantaggi includono costi ridotti, periodi di contatto più brevi, migliore rappresentanza e migliore selezione dei partecipanti sulla base di dati sociodemografici e la possibilità di raggiungere gruppi target più specifici (ad esempio giovani LGBT+). Si sottolinea la necessità di maggiori evidenze scientifiche per valutare se altri SM possono essere validi canali di comunicazione e coinvolgimento degli adolescenti e dei giovani adulti per quanto riguarda la salute (Whitaker et al., 2017).

Bibliografia

Buckingham D. Introducing identity. In: Buckingham D, editor. Youth, Identity, and Digital Media.

Cambridge, MA: MIT Press; 2008. pp. 1–24.

Duggan M, Ellison NB, Lampe C, Lenhart A, Madden M. Social media update 2014. Washington:

Pew Research Center 2015

Dunlop S, Freeman B, Jones SC. Marketing to youth in the digital age: The promotion of unhealthy products and health promoting behaviours on social media. Media and Communication 2016;4(3), 35-49.

FEICOM 2016; Giovani e social media. Available at: https://www.feicom.it/index.php/osservatorio- multimedialita-e-minori/112-giovani-e-social-media

Greenhow C. Youth, learning, and social media. Journal of Educational Computing Research 2011;45(2), 139-146.

Hausmann JS, Touloumtzis C, White MT, Colbert JA, Gooding HC. Adolescent and young adult use of social media for health and its implications. Journal of Adolescent Health 2017;60(6), 714-719.

(17)

Ilakkuvan V, Johnson A, Villanti AC, Evans WD, Turner M. Patterns of social media use and their relationship to health risks among young adults. Journal of Adolescent Health 2019;64(2), 158-164.

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Perrin A. “Social Networking Usage: 2005-2015.” Pew Research Center. October 2015. Available at: http://www.pewinternet.org/2015/10/08/2015/Social-Networking-Usage-2005-2015/

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(18)

QUESITO 2: Esistono delle prove a supporto dell’efficacia clinica (in termini di salute pubblica) degli interventi di prevenzione dell’infezione HIV su media digitali, rivolti alla popolazione giovanile generale?

RACCOMANDAZIONE

Considerato che gli interventi di prevenzione HIV sulle piattaforme digitali possono aumentare l’accesso ai test HIV e potrebbero incrementare l’uso del profilattico, si suggerisce l’implementazione di tali interventi.

TESTO: voti a favore 100%

FORZA: Forte, voti a favore 89%

Nel confronto di un intervento di prevenzione via web/social media per la prevenzione dell’infezione HIV rispetto a nessun intervento, gli studi mostrano che l’intervento sperimentale potrebbero portare ad un incremento nell'effettuazione del test HIV: 2 studi (Young 2015; Zhu 2019), RR 1.76 (IC95%

1.38-2.26, n=598), incrementare l’uso assiduo del condom: 3 studi (Howard 2011, Whiteley 2018, Zhu 2019), RR 1.48 (IC95% 1.13-1.92, n=269), avere un effetto nullo sull’’abbandono dell’intervento: 6 studi [Bailey 2016, Billing 2015, Howard 2011, Whiteley 2018, Young 2015, Zhu 2019], RR 1.09 (IC95% 0.92-1.30, n=1171). La certezza delle prove è bassa e molto bassa.

Nel confronto con altri interventi di prevenzione via web/social media rispetto ad altri interventi gli studi mostrano che l’intervento sperimentale potrebbe portare a un piccolo incremento nell'effettuazione del test HIV: 6 studi [Bauermeister 2019; Blas 2015, Lustria 2016, Tang 2018: Washington 2017, Young 2013], RR 1.26 (IC95% 1.09-1.47; n=2913 partecipanti], incrementare l’uso assiduo del condom per i rapporti anali: 1 studio [Bauemeister 2019], RR 1.33 (IC95% 0.93-090, n=115), avere un effetto nullo sull’abbandono dell’intervento, 7 studi [Anand 2019, Blas 2010, Jones 2013, Sun 2017, Tang 2018, Washington 2017, Young 2013], RR 1.02 (IC95% 0.79-1.33, n=2312). La certezza delle prove è bassa e molto bassa.

Nella tabella seguente una breve descrizioni degli interventi sperimentali e quelli di controllo.

Nel confronto con altri interventi, quelli via web/social media per la prevenzione dell’infezione HIV, potrebbero avere un effetto sulla riduzione dei comportamenti a rischio, ovvero incrementare l’uso assiduo del condom per i rapporti anali, ma le prove sono molto incerte: 1 studio [Bauemeister 2019], 115 partecipanti,). L’intervento è descritto nella tabella precedente.

(19)

Studio Intervento sperimentale Intervento di confronto Anand 2018 Utilizzo di Vialogues.com, una piattaforma di

discussione e interazione video asincrona interattiva e consente agli utenti di caricare video nonché utilizzare video da fonti come YouTube.

La

componente informativa insieme alla trasmissione dei messaggi differenzia Vialogues da altri software di buffering video come YouTube

Counseling pre test HIV

Bauermeister 2019

Stati Uniti

Sito web My DEx (My Desires & Expectations) suddiviso in 6 sessioni. All'interno di ciascuna sessione, i partecipanti hanno avuto accesso a brevi attività e video progettati per affinare le loro abilità di riduzione del rischio HIV

Sito web informativo non specifico

Bailey 2016 Regno Unito

Utilizzo del sito web Men Safer Sex sull'uso del condom e la trasmissione di IST con tecniche per facilitare la modifica del comportamento e feedback personalizzati per i singoli utenti per superare i loro ostacoli all'uso del profilattico

Informazioni standard di ambulatori IST

Billing 2015

Stati Uniti

utilizzo del sito web Safe Sistah, che include una vasta gamma di elementi multimediali tra cui video, esercizi interattivi e quiz (sulle cure cliniche standard, inclusi test e consulenza per l'HIV)

Informazioni e counseling su HIV

Blas 2010 Perù

Attraverso banner su siti 5 commerciali per gay gli utenti venivano indirizzati a un sito con video motivazionali per il test dell'HIV.

Informazioni standard offerte su un sito web per gay

Howard 2011 Stati Uniti

impiego di un sito web con video di presentazioni mirate all’uso del condom e sulla promozione della salute, specifici per adolescenti

Nessun intervento

Jones 2013 Streaming video Love, Sex, and Choices (LSC), finalizzata alla prevenzione dell'HIV, con link inviato tramite smartphone, con l’obiettivo di ridurre i comportamenti sessuali a rischio dell'HIV nelle giovani donne

Messaggi di prevenzione HIV tramite SMS

(20)

Studio Intervento sperimentale Intervento di confronto Lustria 2016

Stati Uniti

Sito Web RU@Risk costruito sulla base delle risposte degli utenti ad un precedente

questionario in tema prevenzione HIV su motivazioni, comportamenti a rischio, atteggiamenti, credenze.

Sito web non specifico

Tang 2018

Cina

Locandine e leaflet, create da rappresentanti delle community gay e votate tramite

crowdsourcing, sono state postate a cadenza quindicinale su We Chat (Facebook cinese) per 3 mesi. I testi che seguivano le immagini erano o seguenti: Testiamo l'HIV insieme. Impedisci alla diffusione dell'HIV nella nostra comunità; Amico, qual è il tuo livello? Test HIV: una riga significa negativo; due o tre righe indicano sospetti positivi; Per favore andate a fare il test HIV

Informazioni standard diffuse dal Centro cinese per la prevenzione e il controllo delle malattie

Washington 2017 Stati Uniti

Pagina Facebook.com/TIM Project; con posizione dei siti gratuiti per i test e a cadenza settimanale era postato un video i cui contenuti erano scaturiti da un precedente progetto formativo con giovani MSM sulle barriere e le raccomandazioni per motivare la diffusione dei test HIV tra i giovani BMSM

Testi standard di informazioni sulla prevenzione HIV

Whiteley 2018

Stati Uniti

Intervento su internet attraverso siti e social media pubblici aperti a tutti, incluso YouTube.

Alle persone sono stati inviati i link a Web

interattivi sulla prevenzione HIV, alcuni con giochi e quiz, e video di YouTube.

nessun intervento

Zhu 2019

Cina

uso dell’applicativo creato ad hoc WE TEST in cui venivano inviate immagini, postati articoli informativi su HIV, IST e test HIV; storie in prima persona su persone con HIV; dati locali sulle infezioni da HIV e STI e informazioni il testo sull'uso del kit per l'HIVST orale e disponibile sull'account We Test.

Video informativo su come eseguire auto test per HIV

Young 2015

Stati Uniti

utilizzo di Facebook per creare gruppi privati, dove due peer leader all'interno di ogni singolo interagivano sull'importanza della prevenzione e dei test per l'HIV

I soggetti del gruppo di controllo ricevevano informazioni attraverso i

(21)

Bibliografia

Anand T, Nitpolprasert C, Jantarapakde J, Meksena R, Phomthong S, Phoseeta P, et al.

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social media di centri clinici.

Young 2013

Stati Uniti

Pagina Facebook, chiusa, gestita da peer educator, con informazioni mirate sulla prevenzione HIV e il test

Pagina Facebook gestita da peer in cui venivano date informazioni generali su stili di vita sani.

(22)

Sun WH, Wong CKH, Wong WCW. A Peer-Led, Social Media-Delivered, Safer Sex Intervention for Chinese College Students: Randomized Controlled Trial. Journal of Medical Internet Research.

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Sottoreferenza di Young 2015 (16)

Zhu X, Zhang W, Operario D, Zhao Y, Shi A, Zhang Z, et al. Effects of a Mobile Health Intervention to Promote HIV Self-testing with MSM in China: A Randomized Controlled Trial. AIDS and behavior.

2019.

(23)

QUESITO 3: Quanto sono accettati gli interventi per la prevenzione HIV rivolti alla popolazione giovanile veicolati attraverso i media digitali?

RACCOMANDAZIONE

Per la prevenzione HIV rivolta alla popolazione giovanile, si raccomanda di considerare la popolazione target, distinguendo tra le fasce di età giovanili per la quale sembrano accettabili i siti web oltre ai social media. I social media sembrano essere graditi dalla popolazione MSM, in particolare se presentano la funzione della geolocalizzazione dei servizi.

TESTO: voti a favore 100%

FORZA: Forte, voti a favore 82%

La ricerca della letteratura ha evidenziato dodici studi che hanno riportato dati sull’accettabilità di interventi via web/social misurata come gradimento dell’intervento e/o raccomandazione nel loro utilizzo.

Nei vari studi, l’accettabilità veniva misurata attraverso:

• Il tasso di adesione all’iniziativa

• Il numero di visitatori (unica visita) del sito

• Il numero di persone disposte a ricevere informazioni di salute

• Il gradimento (valutato tramite questionari o tramite numero di «Like» alla pagina)

• La raccomandazione a terzi (valutata tramite numero di condivisioni ecc.)

• Il numero di richieste e l’ adesione al test HIV (quando proposto nell’intervento) Gli interventi sono risultati graditi e in genere apprezzati anche perchè erano di facile uso ed accessibili.

Inoltre, dai dati di efficacia, sopra descritti, è emerso che, ricevere l’intervento specifico di prevenzione dell’HIV via web o tramite social media, non aumenterebbe il rischio di abbandono dello stesso da parte dei partecipanti che hanno aderito all’inziativa.

Al fine di poter comparare i vari media digitali, riportiamo che tre studi (Alarcon Gutierrez 2018; Huang 2016; Sun 2015) condotti su MSM si riferiscono ad un intervento informativo attraverso social network, che utilizzano anche la funzione di geolocalizzazione, ovvero l'identificazione della posizione geografica nel mondo reale di un dato oggetto, come ad esempio un telefono cellulare o un computer connesso o meno ad Internet. L’accettabilità, misurata con il livello di gradimento e come percentuale di rispondenti che avrebbero raccomandato l’uso dell’app a terzi, variava rispettivamente tra il 70 e il 97% e il 64 e 100%. Sottolineiamo che, come si evince dalla tabella sotto riportata, alcuni autori hanno considerato l’intervento accettabile, pur non riportando stime.

(24)

Gli studi basati su interventi via web o applicativi, in cui sovente erano presente audiovisivi (Cordova 2018; Cordova 2019; Dowshen 2015; Jackson 2015; Villegas 2015; Widman 2017) presentano buoni livelli di accettabilità, misurata sia attraverso questionari di soddisfazione degli utenti che come gradimento e/o il raccomandare l’utilizzo del sito/app a pari; in entrambi i casi i valori vanno dal 70 al 95%.

Tra gli studi che hanno valutato l’utilizzo dei social media, solo uno studio (Eliott 2016) riporta l’accettabilità da parte dei partecipanti espressa come percentuale di rispondenti che ne avrebbe raccomandato a terzi l’utilizzo, pari al 60%.

Nella tabella che segue sono stati sintetizzati i risultati sul gradimento riportati negli studi.

Studio (Anno, Paese) Partecipanti Risultati Valutazione di

accettabilità secondo gli autori

Alarcon Gutierrez 2018

Spagna

MSM n=2656

Grado di soddisfazione: n=70 utenti punteggio medio 9,7/10. Di questi il 100%

raccomanda servizio ad altri.

Moderata

Huang 2016 Stati Uniti

Latini o Afro- americani MSM n=122

Numero di visitatori (unica visita) del sito:

11939; 334 richieste di test con un rapporto fra il numero dei click generati da un annuncio e il numero delle volte in cui l'annuncio stesso è stato visto del 2.8%

(click-through rate).

Moderata

Sun 2015 Stati Uniti

MSM n=450

Il 63,8% dei partecipanti ha dichiarato di voler ricevere informazioni sulla salute sessuale tramite una app. I partecipanti che non conoscevano il loro status HIV, che avevano una bassa autoefficacia del test HIV e che consumavano popper, riferivano di essere molto più disposti a ricevere informazioni sulla salute sessuale tramite una App.

Buona

Cordova 2018 Stati Uniti

adolescenti n=30 (21 femmine)

Valutazione intervento versione modificato del Session Evaluation Form (SEF), 13 item (da 1: molto d'accordo a 4: molto in disaccordo): media per intervento mirato a HIV/STI=3,45; media per intervento overall=3,51

buona

(25)

Studio (Anno, Paese) Partecipanti Risultati Valutazione di

accettabilità secondo gli autori

Cordova 2019 Stati Uniti

6 clinici e 20 giovani

Soddisfazione da parte dei clinici misurata con il Client Satisfaction Questionnaire-8:

(da 1: poco a 4: eccellente, punteggio massimo 32): media=25,2 (range 17 - 29).

Soddisfazione da parte dei partecipanti misurato su una scala a 4 punti (1: poco a 4: eccellente, punteggio massimo 4):

media=3,40

I partecipanti indicavano che avrebbero raccomandato l’intervento ai loro amici.

alta

Dowshen 2015 Stati Uniti

giovani n=104

Atteggiamento positivo nei confronti del test e elevata propensione al test nei 6 mesi successivi (70 %). Barriere: "Costa troppo" (46 %), "I miei genitori si

arrabbierebbero" (39 %) e "Qualcuno potrebbe scoprirlo" (24 %).

Moderata

Jackson 2015 Stati Uniti

studenti universitari n=372

La maggior parte degli studenti universitari credeva che un intervento educativo basato su mobile/web mirato alla salute sessuale potesse essere prezioso e che lo avrebbero utilizzato. Molto soddisfatti o soddisfatti del programma d'intervento (93,9%), la durata del programma "quasi giusta" (92,2%) e i partecipanti

raccomandavano il programma ad altri (81,9%).

buona

Villegas 2015 Stati Uniti e Cile

donne n=40

Soddisfazione dei partecipanti: •

accessibilità, due domande: 1) facilità nel trovare informazioni nel sito web (da 5:

molto facile a 1: molto difficile), punteggio medio 3.89; 2) prestazione del sito (da 5:

molto soddisfatto a 1: molto insoddisfatto), punteggio medio 4.41;

• grafica, impressione globale sul sito (4 opzioni da 3: soddisfatto a 1: molto insoddisfatto), punteggio medio 3.54;

• contenuto e attività, 5 domande: 1) una domanda sulla soddisfazione per contenuti

Buona

(26)

Studio (Anno, Paese) Partecipanti Risultati Valutazione di

accettabilità secondo gli autori

insoddisfatto), punteggio medio 4.54 2) 4 domande sulla comprensione ed il livello di benessere per contenuti e attività (da 5:

massima soddisfazione a 1: minima soddisfazione), range di punteggio da 4.24 a 4.73;

• assistenza ricevuta dai facilitatori (da 5:

molto soddisfatto a 1 molto insoddisfatto), il 94.6% era soddisfatto o molto soddisfatto, e il 2.7% era neutrale o insoddisfatto o molto insoddisfatto.

Widman 2017 Stati Uniti

Ragazze 10°

grado scolastico n=222

Le ragazze dichiaravano che sarebbero ritornato sul sito (79%); raccomandavano il programma ad amici (88%), prevedevano di usare le informazioni apprese in futuro (94%). Gradimento, apprendimento e mantenimento dell’attenzione del

programma: nessuno riferiva "per niente",

<5% riferiva "un po'", 95% riferiva "un po'"

o "molto".

Moderata

Elliot 2016 Regno Unito

MSM n=17361

Dato auto-riportata (SurveyMonkey):

59,7% raccomanderebbe a qualcuno che ci si attende risultare positivo al test (al 93,8% se si prevede negativo). Il 64% ha cliccato per maggiori informazioni sul test.

Moderata

Lelutiu- Weinberger 2014

Stati Uniti

MSM n=31

Motivazioni per la partecipazione: interesse per tipo di modalità di consulenza e il desiderio di contribuire al "bene della comunità". Contenuto: rilevante perché

"riguardava me". Protezione della privacy:

nessuno segnalava problemi di privacy.

n/a

Zhao 2018 Cina

MSM n=36

- forte interesse utilizzo funzione di condivisione con il proprio networking e commento dei post (funzione “Momenti”);

n/a

Bibliografia

Alarcon Gutierrez M, Fernandez Quevedo M, Martin Valle S, Jacques-Avino C, Diez David E, Cayla JA, et al. Acceptability and effectiveness of using mobile applications to promote HIV and other STI

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(28)

QUESITO 4: Quanto sono fattibili gli interventi per la prevenzione HIV rivolti alla popolazione giovanile veicolati attraverso i media digitali?

RACCOMANDAZIONE

Considerato che gli interventi sulle piattaforme digitali si sono rilevati fattibili, si raccomanda di considerarne l’impiego per veicolare interventi di prevenzione HIV.

TESTO: voti a favore 100%

FORZA: Forte, voti a favore 94%

La ricerca della letteratura ha evidenziato 14 studi hanno riportato dati sulla fattibilità, misurata mediante il tasso di risposta, il completamento dell’intervento o preferenze e valori espressi dai partecipanti allo studio, Due studi riportano un’alta fattibilità per un intervento basato su app di geolocalizzazione (Alarcon Gutierrez 2018) o su web (Widman 2017). Gli interventi presentano un buon tasso di risposta e un sufficiente grado di completamento dell’intervento.

Comparando i diversi media digitali, riportiamo che cinque studi si riferiscono ad un intervento informativo attraverso social network basati sulla geolocalizzazione. Tutti erano rivolti a MSM. Il tasso di risposta, che può essere considerato una misura della fattibilità di un intervento di prevenzione, varia a seconda dall’applicativo. Grindr™ risulta essere quello con percentuali maggiori variando dal 42 al 80%; un’altra misura considerata, ovvero il completamento dell’intervento o della survey andava dal 36 al 62%, mentre la richiesta di kit per eseguire il test HIV è compresa tra il 7 e il 13%.

Nove studi che riportano dati relativi ad interventi via web (siti specifici) o applicativi, in cui sovente erano presente audiovisivi, riportano maggiori livelli di fattibilità; questa è stata misurata in termini di partecipazione al programma, completamento dello stesso e nell’unico studio italiano con il numero di test HIV effettivamente eseguiti; la partecipazione è stata in genere superiore al 50% e il completamento dell’intervento tra coloro che hanno partecipato è stato del 70-92%.

Infine, i 4 studi che hanno utilizzato social media, quali Facebook e WeChat, sono dichiarati dagli autori fattibili, ma solo 2 studi forniscono le misure quali il richiedere maggiori informazioni utilizzando il social media (64%) o completare l’intervento (75%). Tutti gli studi erano diretti a giovani MSM.

Nella tabella che segue sono sintetizzati i risultati sulla fattibilità riportati negli studi.

(29)

Studio (Autore, paese)

Partecipanti Risultati Valutazione

fattibilità da parte dell’autore Alarcon

Gutierrez 2018 Spagna

MSM n=2656 Età mediana 32

Tassi di risposta: Il 38.4% rispondeva al messaggio (42.2% in Grindr, 35.4% in PlanetRomeo and 36.4% in Wapo; P=0.005) e di questi l’83% davano risposte favorevoli: 12.8% intendevano usufruire del programma di questi, il 73.2%, di fatto usufruivano del programma per il test.

Alta fattibilità

Holloway 2014 Stati Uniti

MSM n=195

Eta media=22 anni (range 18 - 24)

Disponibilità a seguire corso di prevenzione online/non online: 80% partecipanti esprime volontà di partecipare ai programmi indipendentemente dalla modalità.

Preferenza per programmi per App=71%

Preferenza per programmi per smartphone = 70%

Preferenza per interventi di persona=57%.

Un quarto preferiva solo i programmi di prevenzione basati sulla tecnologia, il 56% voleva partecipare sia agli interventi basati sulla tecnologia che a quelli di persona, l'1% solo a un programma eseguito di persona, Il 20% non era disposto a partecipare a un programma di prevenzione dell'HIV. Nessuna differenza statisticamente significativa tra i partecipanti relativa a caratteristiche demografiche, storico di test HIV e comportamenti sessuali a rischio rispetto la disponibilità a partecipare a programmi di prevenzione dell'HIV (indipendentemente dal mezzo)

I MSM sono più disposti a impegnarsi nella prevenzione dell'HIV attraverso le applicazioni per smartphone che di persona.

Huang 2016 Stati Uniti

MSM n=122 Fattibilità: 122/334 visitatori eleggibili completano la survey, 81/122 confermano di aver ricevuto il test, 57/122 completano la survey al follow-up.

Bassa fattibilità

Rosengren 2016 Stati Uniti

MSM n=125 età 18 - >41 anni

Il sito web ha ricevuto 4389 visitatori unici e 333 richieste di test.

Fattibile

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