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Validità scrittura privata non registrata

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Validità scrittura privata non registrata

Autore: Redazione | 21/01/2020

Quanto tempo dura una scrittura privata e qual è la sua efficacia? I poteri di autonomia negoziale delle parti.

Hai firmato un documento su richiesta di un’altra persona con cui hai degli affari in corso. Vi siete limitati a regolare, tra di voi, alcune questioni e a metterle nero su bianco, su di un foglio datato e sottoscritto. Non lo avete poi munito di data certa, ossia non siete andati né da un notaio né all’Agenzia delle Entrate per la

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registrazione.

Ora sei vincolato, ma non sai per quanto tempo e in che misura. Da inesperto della materia legale ti chiedi qual è la validità di una scrittura privata non registrata. Ecco alcuni chiarimenti che faranno al caso tuo.

Cos’è una scrittura privata?

Tecnicamente, si chiama “autonomia negoziale” ed è il potere che il nostro ordinamento riconosce a tutti i cittadini di regolare i propri affari come meglio credono. In termini pratici, ciò si traduce nella libertà di firmare contratti e altre scritture private dando ad essi qualsiasi contenuto, purché non contrario all’ordine pubblico, al buon costume e a norme imperative di legge (quelle cioè che non possono essere derogate, come ad esempio la durata di un contratto di affitto).

Queste scritture vengono chiamate “private” perché realizzate senza l’assistenza del notaio o di altro pubblico ufficiale. Ciò nonostante, hanno ugualmente valore e sono vincolanti. Se non sai cos’è e qual è la validità di una scrittura privata non registrata puoi subito farti un’idea pensando a una quietanza di pagamento o all’ammissione scritta di un debito, oppure a un accordo transattivo, a un ordine di acquisto, a un testamento olografo, ecc.

La scrittura privata si distingue così dal cosiddetto atto pubblico, che è il documento invece stilato da un pubblico ufficiale e poi sottoscritto dal cittadino (un verbale della polizia, un documento anagrafico, un atto notarile come una compravendita o una donazione, ecc.).

Leggi la guida Scrittura privata: cos’è e che valore ha?

Elementi essenziali della scrittura privata sono la firma e la data. Un documento non firmato o non datato non ha alcun valore. La data, però, può essere ricavata anche in altro modo oltre alla semplice indicazione del giorno, del mese e dell’anno sull’atto stesso (si pensi a una dichiarazione inviata con raccomandata senza la data la quale, però, può essere ricavata dal timbro postale).

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Differenza tra scrittura privata e atto pubblico

La differenza tra atto pubblico e scrittura privata non si gioca in termini di validità: entrambi i documenti, infatti, sono vincolanti allo stesso modo. Chi firma un contratto di vendita su una semplice scrittura privata trasferisce la proprietà al pari di chi lo fa dinanzi a un notaio; chi si impegna a pagare mille euro a un’altra persona su una scrittura privata è obbligato nella stessa misura di chi assume l’obbligo dinanzi a un pubblico ufficiale.

Ciò che cambia, però, è la possibilità di contestare il documento: l’impugnazione di una scrittura privata, infatti, è molto più semplice rispetto all’atto pubblico dove la presenza del pubblico ufficiale serve proprio a conferire maggiore certezza all’atto in quanto redatto e sottoscritto sotto il suo controllo. Facciamo due esempi.

Marco firma un documento dinanzi a Roberto in cui si impegna a restituirgli mille euro che, alcuni mesi prima, aveva ricevuto da questi in prestito. Marco non rispetta l’impegno e Roberto si vede così costretto ad agire in tribunale contro di lui. In quella sede, però, Marco sostiene che la firma sul documento non sia la sua. Spetterà a Roberto dimostrare il contrario, ossia provare l’autenticità della sottoscrizione e, quindi, la validità della scrittura privata.

Romina dona una casa alla nipote Giovanna. Dopo un anno, ci ripensa e, a tal fine, afferma che sarebbe stata tratta in inganno e costretta a firmare qualcosa che non voleva. In questo caso, spetta a Romina l’onere della prova, ossia dimostrare che, al momento della sottoscrizione dell’atto pubblico, era stata raggirata e che era in condizioni di incapacità di intendere e volere.

Dunque, la prova sulla validità delle scritture private spetta a chi se ne vuole servire. Invece, nel caso di atto pubblico, i ruoli si rovesciano: è chi vuol contestare il documento che deve provare le proprie ragioni e la falsità dello stesso. Dovrà peraltro farlo con una particolare procedura, detta “querela di falso”: si tratta di un procedimento civile volto a dimostrare l’assenza di validità delle dichiarazioni del pubblico ufficiale.

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Validità scrittura privata autenticata

Una via di mezzo tra la scrittura privata semplice e l’atto pubblico è costituita dalla scrittura privata autenticata. Qui, il notaio interviene solo dopo la redazione della scrittura privata, attestando che le firme apposte in sua presenza sono effettivamente quelle delle parti menzionate nel documento. Sicché, in tal modo, nessuno potrà affermare, in un secondo momento, che le firme sono false.

La scrittura privata autenticata dal notaio o da altro pubblico ufficiale fa piena prova sia della provenienza delle dichiarazioni da parte di chi le ha firmate, sia della data (cosiddetta “data certa”) e si estende anche nei confronti dei terzi.

La forza di prova legale non si estende al contenuto ed agli altri elementi racchiusi nella scrittura, la cui veridicità può essere contestata con gli ordinari mezzi di prova. Ad esempio, nulla toglie che la parte possa affermare, in un secondo momento, di essere stata coartata fisicamente o psicologicamente a firmare il documento.

Validità scrittura privata registrata

Molto simile alla scrittura privata autenticata è quella registrata. La registrazione è una procedura che si fa dinanzi all’Agenzia delle Entrate: in cambio del pagamento di un tributo, l’ufficio munisce il documento di data certa, in modo tale che essa non possa essere contestata mai né dalle parti, né da eventuali terzi.

Nessuno, quindi, potrà dire che la scrittura privata è stata retrodatata perché la registrazione serve proprio a rendere incontestabile la data.

Validità scrittura privata non registrata

Detto ciò, possiamo comprendere bene qual è la validità della scrittura privata non registrata. Essa è vincolante per le parti al pari di qualsiasi altro atto, ma può essere sempre liberamente disconosciuta da colui contro cui è prodotta.

Nel primo dei due esempi di sopra, Marco può sempre dire che la firma sulla scrittura privata con il riconoscimento del debito non è la propria.

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In sintesi:

in presenza di un atto pubblico o di scrittura privata autenticata, chi vuol contestare il documento si deve assumere l’onere di dimostrarne la non autenticità (come detto, con la querela di falso);

in presenza, invece, di una scrittura privata semplice, se il presunto firmatario disconosce la sottoscrizione come propria, spetta a colui che produce la scrittura provare la genuinità del documento. Dovrà farlo attraverso un procedimento particolare detto “istanza di verificazione”.

L’istanza di verificazione è una procedura giudiziale che, attraverso la produzione di altri documenti già sottoscritti in passato dal soggetto in questione (cosiddette “scritture di raffronto”) è volta a raggiungere la prova dell’identità delle firme. In questo modo, un perito calligrafico sarà in grado di comprendere se la sottoscrizione apposta sulla scrittura privata è reale o falsa. Così, ad esempio, si potrebbe produrre una copia del documento d’identità, di altri documenti depositati in Comune o in banca, ecc.

Chi firma una scrittura privata non registrata si impegna al pari di chi firma un atto pubblico, ma può sempre disconoscere come propria la firma o contestare la data apposta sull’atto (deducendo magari che il documento sarebbe stato prodotto molto tempo prima). L’onere della prova contraria spetta alla controparte.

Conviene la scrittura privata non registrata?

Se non c’è il rischio che una delle due parti possa, un giorno, contestare la propria firma, stipulare una scrittura privata non registrata non offre minori garanzie di un atto pubblico o di una scrittura privata autenticata o registrata.

La registrazione, tuttavia, può servire per opporre la data certa ad eventuali terzi.

Saverio sta sfuggendo ai creditori e decide di dare in comodato tutti i suoi beni a Domenico, affittuario del suo stesso appartamento. Se la scrittura privata di comodato non è munita di data certa, può essere contestata dai creditori che potranno ugualmente pignorare l’arredo dell’immobile.

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Durata scrittura privata non registrata

Vediamo ora quanto tempo dura una scrittura privata non registrata. La stessa ha validità perenne, a meno che il documento non fissi una data di scadenza.

Anche la validità perenne può essere soggetta, in qualsiasi momento, a recesso senza bisogno di fornire motivazioni, posto che nessuno può essere costretto a vincolarsi per tutta la vita a un accordo. Tanto per fare un esempio, se sottoscrivi un abbonamento telefonico che non ha data di scadenza, puoi disdirlo quando vuoi (salvo la presenza di penali).

Come dare data certa a una scrittura privata non registrata?

Si può dare una data certa a una scrittura privata non registrata spedendone una copia con raccomandata a.r. a una o ad entrambe le parti firmatarie. Difatti, il timbro postale – in quanto apposto dal dipendente dell’ufficio di Poste Italiane, equiparato a pubblico ufficiale – fa piena prova. A tal fine, però, come affermato dalla Cassazione, la certezza della data è possibile solo nel caso in cui la scrittura formi un corpo unico con il foglio sul quale è impresso il timbro postale. In pratica, il documento va ripiegato su se stesso e non imbustato, in modo tale che il timbro del postino sia posto sul foglio stesso. Leggi Come spedire una raccomandata senza busta.

Oggi, si può dare una data certa – quindi non contestabile – anche alla scrittura privata non registrata. Infatti, è possibile creare il documento in formato digitale e poi munirlo di firma digitale. In alternativa, è possibile scambiare un testo tra due soggetti e spedirlo l’un l’altro con PEC (posta elettronica certificata) la cui validità è paragonabile al timbro postale.

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